Ragazzi & Dintorni n. 8 - Maggio 2020 - Anteprima

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D O S S I E R

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#vivoalmassimo

Inserto da e staccar

Anno 2019-2020

Ragazzi &

Dintorni

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2020

Maggio

8


Ragazzi & dintorni

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«Vivere al massimo»: cosa significa per i nostri ragazzi? Chiediamolo a loro. Se preoccupa la mancanza di senso e di passione di tanti, preoccupano, ancora di più, i comportamenti di quanti compiono scelte rischiose e azzardate (Focus). Tuttavia, accanto ai giovani omologati o disillusi, ce ne sono molti impegnati e controcorrente, che operano come lievito e sale in tante realtà (Attualità). In relazione ai social si orientano i ragazzi a valutare punti di forza e limiti dei «miraggi di notorietà» che magnetizzano le nuove generazioni (Etica nel digitale, CP, pp. 38-39). Una lezione importante viene dal film: Spivet, di10 anni, divo nazionale, cerca il contatto con gli altri, non per un riconoscimento, ma per dare sbocco utile alla sua intelligenza, considerandosi «al servizio della scienza» (Ciak si gira). È tempo di spingere i ragazzi a scelte importanti: invitiamoli a scoprire, al ritmo delle canzoni, ciò che è vero e bello, per aprirsi allo stupore del nuovo e del bene (Musica e fede). Per un cammino di crescita occorre consegnarli alle loro responsabilità, favorendo esperienze profonde, perché esplorino inclinazioni e potenzialità, e trovino la propria identità (EducAzione). E far gustare la vita come dono, meraviglia stupenda, per realizzare «il progetto di Dio su di sé» (Bibbia nella vita). Così da vivere, sulla scia di Gesù, nella semplicità e nella gioia delle Beatitudini (Bibbia nell’arte). Il percorso finale, attraverso una caccia al tesoro, divertente e accattivante, nei luoghi della propria zona, ripropone il cammino dell’anno, per far scoprire la perla preziosa dell’esistenza e vivere al massimo.

SOMMARIO

«Lui vive e ti vuole vivo!» - Barbara Corsano . . . . pag. 3 Per vivere al massimo - Tonino Lasconi . . . . . . . . . . . . . » 4 Giovani omologati e controcorrente - F. Negri . . . » 6 Dignità e responsabilità nelle scelte - C. Pirrone . . . » 7 La sfida di una bella esistenza - Matteo Zambuto . . . » 8 Un talento di dieci anni - Alberto Anile . . . . . . . . . . . . . . . » 10 Le Beatitudini: un messaggio controcorrente - Cristina Alfano . . . » 12 Percorso sintesi Alla ricerca della perla preziosa Veronica Bernasconi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 14 Focus Bibbia nella vita Attualità EducAzione Musica e fede Ciak, si gira Bibbia nell’arte

RAGAZZI & DINTORNI - «La generazione dell’#» estrinseca, tramite il segno #, un grido di aiuto, per emergere dal proprio mondo sommerso. In ascolto di questi ragazzi (12-16 anni), insoddisfatti, instabili e, spesso, schiacciati dalla pressione sociale e social, si propongono tematiche esistenziali, per far scoprire il senso della vita alla luce del Vangelo. L’utilizzo di tutti i linguaggi, che li coinvolge da protagonisti, rende il percorso fruibile nella catechesi, in campiscuola, ritiri, e a scuola.

Tema: #iostoconlavita 1. #sospianetaterra • 2. #inconnessione • 3. #glialtrisiamonoi 4. #questionedicuore • 5. #noalbullismo 6. #nonmivendo • 7. #iocicredo • 8. #vivoalmassimo

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, maggio 2020


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EducAzione

Cecilia Pirrone - cecilia.pirrone@gmail.com

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DIGNITÀ E RESPONSABILITÀ NELLE SCELTE

e difficoltà, i disagi di crescita, «le esperienze estreme» che possono assumere mille volti e talora fanno scivolare giù, verso una china pericolosa, sono a portata di mano dei nostri ragazzi. Di solito puntiamo il dito contro la violenza a tutti i livelli, che avvelena la nostra società, contro la mancanza di prospettive e di posti di lavoro, che mortifica ogni spinta di crescita; ce la prendiamo con l’instabilità della famiglia, l’inadeguatezza delle agenzie educative..., e l’elenco può essere lunghissimo. Tutto vero. Ma dobbiamo renderci conto che abbiamo il sacro terrore di consegnare i giovani alle loro responsabilità: «Ragazzo mio, portami le prove di senso che giustifichino il tuo comportamento… Dimmi le tue motivazioni…», dovrebbe chiedere l’adulto autorevole. Il bambino cerca adulti da seguire; l’adolescente adulti in grado di seguirlo. IL PERCORSO EDUCATIVO deve far riflettere gli adulti sull’idea che «declassare» i giovani a vittime, non è mai un’operazione sanante: occorre offrire loro la dignità di responsabili delle loro scelte e delle esperienze che decidono di fare. Affiancare gli adolescenti significa anche evitare scelte educative riduttive, un atteggiamento direttivo, o del tutto amicale e paritario; al contrario occorre riuscire, con sensibilità e affidabilità, a seguirli nelle loro acrobazie. • Permettere ai ragazzi di riflettere sulla differenza tra le scelte che omologano e quelle che nascono da un pensiero libero.

OBIETTIVI

• Aiutare a capire cosa significa essere responsabili delle proprie azioni; • Invitare a scegliere esperienze costruttive che li aiutino a vivere intensamente.

IL CAMMINO POSITIVO fa-

vorisce la possibilità di esperienze profonde, dove i ragazzi possano incontrarsi e confrontarsi, ponendosi obiettivi di bene e dove possano porre lo sguardo su un momento della vita tra i più appassionanti: quello che permette di esplorare le proprie inclinazioni e potenzialità, iniziando lentamente a trovare la propria identità.

IL CAMMINO NEGATIVO può alimentare comportamenti estremi, come l’uso di droghe, alcool, privarsi del cibo, alimentare la violenza, selfie pericolosi. Questo soprattutto se il gruppo dei pari incoraggia in tal senso e condivide queste soluzioni negative, esponendo i ragazzi a rischi che fanno fatica a valutare. LINEE GUIDA PER SCELTE DI BENE

Aiutare i ragazzi ad ascoltarsi: • Di cosa ho bisogno io in questo momento? • Quali esperienze scelgo che mi aiutino a conoscermi? • Riservo momenti nella mia giornata per affidare a Dio le mie scelte? Aiutare i ragazzi al confronto con i coetanei: • Sono capace di mostrarmi per quello che sono? • Vivo il confronto con i miei amici come un’opportunità di crescita, o come una competizione dalla quale esco vincente o perdente?

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, maggio 2020

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Ciak, si gira

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Alberto Anile

UN TALENTO DI DIECI ANNI

el regista francese JeanPierre Jeunet si ricorda soprattutto Il favoloso mondo di Amélie, che lanciò in tutto il mondo la silhouette sbarazzina di Audrey Tatou. Lo stile barocco, fantasioso, straripante, del cinema di Jeunet è inconfondibile, ma ciascuno dei suoi film è un’impresa assai complessa, nella concezione e nella realizzazione, ed è per questo che essi sono così pochi. Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, realizzato nel 2013, è a tutt’oggi il suo ultimo film, e anche il primo espressamente dedicato alle platee più giovani.

T.S. Spivet (Kyle Catlett) ha dieci anni e una passione smodata per la scienza. Vive negli Stati Uniti e precisamente nel Montana, sperduto fra le montagne, con un padre cow boy (Robert Maillet) e una madre entomologa (Helena Bonham Carter); ha una sorella che pensa costantemente ai concorsi di bellezza (Niamh Wilson), e un fratello gemello (Jakob Davies) che ha tutta l’aria di voler seguire le orme del padre.

IL RACCONTO

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Un brutto giorno il gemello muore per una fucilata accidentale, e la famiglia reagisce al lutto con il silenzio. Il piccolo Spivet accetta, intanto, la sfida di un suo insegnante e concepisce una macchina che produce il moto perpetuo. L’invenzione vince un concorso al prestigioso Istituto Smithsonian, a Washington D.C., che contatta il piccolo scien-

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, maggio 2020

ziato, pensando si tratti di un adulto. Spivet decide di partire per partecipare alla premiazione, senza dir nulla alla famiglia, e fugge verso est, passando dall’autostop ai viaggi da clandestino in treno e in caravan. Sfuggito più volte a sorveglianti e polizia, arriva malconcio allo Smithsonian, e riesce a convincere la segretaria (Judy Davis) di essere l’autore dell’eccezionale invenzione.

I media si impossessano immediatamente del caso, anche perché durante la premiazione il bambino si lascia andare a un sincero sfogo per la morte del fratello, di cui si sente in qualche modo

responsabile. Diventato un divo nazionale, Spivet sembra finire in pasto agli avvoltoi della comunicazione. La famiglia, però, non lo ha abbandonato; voltate le spalle a un successo fatto di menzognere dirette tv, Spivet e i suoi tornano nel loro vecchio ranch. Insieme hanno superato il dolore per una perdita che ciascuno di loro non aveva mai avuto il coraggio di confessare neanche a se stesso.


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