RASSEGNA STAMPA DEL 18 GENNAIO 2019

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Primo Piano

Venerdì 18 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

La riforma delle Regioni

Il post E celebra la pizza napoletana

Zaia, appello al Sud «La nostra autonomia non è contro di voi» Lettera del governatore del Veneto `«Allibito dai parlamentari contrari su Facebook ai cittadini del Meridione Sono spaventati dalle responsabilità» `

L’INTERVENTO VENEZIA A fine dicembre il grido d’allarme era arrivato dagli industriali della Campania: «L’autonomia? una secessione mascherata». E da lì è aumentata la mobilitazione: banchetti, raccolte di firme, strali contro l’autonomia differenziata richiesta dalle ricche regioni del Nord, una rivolta bipartisan del Meridione contro le istanze di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna che ha unito imprenditori e sindacalisti, politici di destra e di sinistra. Un «grande

«UNA OPPORTUNITÀ PER VOI E PER NOI: IN UNO STATO FEDERALE NESSUNO VA ALLO SBANDO»

dibattito» che non ha lasciato indifferente il governatore del Veneto Luca Zaia. Che ieri, via social, si è rivolto non ai partiti né alle categorie, ma direttamente ai «cittadini del Sud». Una lettera come quelle che si scrivevano quando si usavano i francobolli, anche se la trasmissione è avvenuta con un post su Facebook. Dove, peraltro, di lì a poco lo stesso Zaia ha ricordato di essere stato lui nel 2009, da ministro dell’Agricoltura, a ottenere il riconoscimento europeo per la pizza. Che nordica non è.

L’ANALISI Nella lettera ai “cari cittadini del Sud”, Zaia spiega che l’autonomia richiesta dal Veneto e dalle altre regioni del Nord «non è contro di loro», ma «è un’assunzione di responsabilità, e una grande opportunità anche per il Mezzogiorno». «Leggo - scrive il governatore - di parlamentari che organizzano riunioni contro l’autono-

mia. E rimango allibito da quanto sta accadendo. Mi permetto, a questo punto, una modesta, piccola riflessione tutta rivolta ai cittadini del Sud dell’Italia. L’eroica gente del nostro Sud è una foresta che cresce, quotidianamente, ma che non ha mai avuto diritto di parola. C’è sempre qualcuno che sigilla il coperchio sopra questa pentola in positiva ebollizione e, con inquietante puntualità, indica la strada sbagliata da percorrere. È indubbio che il Sud sia uscito dalla Seconda Guerra Mondiale ferito quanto il Nord». Solo che dopo la guerra «alcuni territori, quelli del Nord, sono economicamente decollati; quelli del Sud, non si sono, invece, mai affrancati». Se il Veneto è la prima regione turistica d’Italia con 70 milioni di presenze e 17 miliardi di fatturato, i mari e i panorami del Sud chiede Zaia - non meriterebbero forse altrettanto? «Qualcosa quindi è accaduto. O, per meglio dire, non è accaduto al Sud. Anche sen-

Fontana «Niente compromessi o governo a rischio» MILANO Sull’autonomia per le regioni del Nord «non è immaginabile né una riforma al ribasso e nemmeno un tergiversare senza senso fino alle Europee». Anche perché «le riforme, in un Paese conservatore come il nostro, o si fanno rapidamente altrimenti non si fanno più». A parlare è il presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Che ribadisce: «Su questa riforma non si può accettare una soluzione al ribasso. O si fa una riforma che cambia il Paese, o viene meno un elemento fondante del contratto di governo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Così Luca Zaia su Facebook ha reso omaggio alla pizza napoletana ricordando il riconoscimento europeo ottenuto quand’era ministro dell’Agricoltura nel 2009

za un’autonomia del Nord, in questi decenni il Mezzogiorno non ha portato a casa nulla in termini di sviluppo. E non mi si venga a dire che abbia avuto meno opportunità del Nord, in termini di cospicui investimenti sul fronte infrastrutturale, dei fondi comunitari, degli aiuti di Stato (quando erano possibili), delle agevolazioni fiscali. Io non voglio, tuttavia, fare il processo al passato». Il ragionamento di Zaia è che l’autonomia richiesta da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto «che viene dipinta ai cittadini come la morte del Sud è, invece, una grande opportunità per loro. E anche per noi. Nord e Sud sono legati a filo doppio, come dimostra l’azione politica del mio segretario, Matteo Salvini, che va proprio in questa direzione. Nel contesto di uno stato federale, non esiste che una comunità sia lasciata andare allo sbando a tutto vantaggio di un’altra». E qui Zaia se la prende con i politici: «La

verità è che l’autonomia fa paura a molti amministratori del Sud, perché essa è una vera assunzione di responsabilità. A queste spaventatissime istituzioni del Mezzogiorno, dico: non potete continuare a vendere ai vostri cittadini soltanto la suggestione che l’autonomia li farà morire. Se sostenete questo, per coerenza, dovete andare dai vostri elettori e dire qual è l’alternativa. Quei parlamentari e amministratori del Sud che si dicono fieramente contro l’autonomia, per coerenza dovrebbero chiarire qual è la loro idea di Costituzione e perché non si stanno attrezzando a scrivere nero su bianco una proposta di modifica della Carta costituzionale». Zaia ricorda che «è sufficiente dare un occhio alle economie delle nazioni a modello federaliste e confrontarlo con i modelli falliti delle nazioni a modello centralista, per capire dove sta la ragione». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

La svolta dell’Alto Adige: nasce la giunta Svp-Lega LA PROVINCIA AUTONOMA BOLZANO La Svp volta pagina e, dopo 25 anni di collaborazione con il centrosinistra, si allea con la Lega. Il primo passo verso la giunta targata Stella alpina Carroccio, è stato compiuto in consiglio provinciale con l’elezione del presidente della Provincia autonoma. Arno Kompatscher è stato confermato alla guida della Provincia autonoma con 19 sì e 16 no, anche se ora con un’altra maggioranza. L’elezione della giunta è invece in programma il 25 gennaio. «Sarò il garante dei valori fondamentali, ai quali resteremo fedeli per fare una politica a favore dei cittadini», ha detto in aula il 47enne. «Viviamo - ha aggiunto - in una terra particolare, con gente particolare e con una storia particolare, che è stata in parte dolorosa ma che ora è anche una storia di successo». Kompatscher ha ribadito di voler rappresentare tutti i cittadini e che «sicurezza significa anche sicurezza sociale. Nessuno deve restare indietro». Il presidente ha parlato anche di migrazione, sottolineando che «le nuove forme di migrazione vanno affrontate senza perdere di vista i nostri valori». Alla luce della minaccia della Brexit, secondo Kompatscher l’autonomia altoatesina «non va solo difesa ma sviluppata. Solo così possiamo disegnare il nostro futuro».

LA SQUADRA Anche la squadra Kompatscher-bis è ormai definita. L’ultimo tassello mancante è stato

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quello dei tre vice, uno per ogni gruppo linguistico: per quello italiano il vecchio-nuovo presidente proporrà la settimana prossima in aula il leghista Giuliano Vettorato, sostenuto da Salvini stesso nei giorni scorsi. Kompatscher e la Svp avrebbero invece puntato su Massimo Bessone (il commissario provinciale è stato il più votato dei quattro consiglieri della Lega alle provinciali del 21 ottobre) che avrebbe però rinunciato. Secondo Bessone, la nomina a vice governatore «sarebbe stato il sogno della mia vita, ma non contro la volontà di Salvini e della Lega». In parte una sorpresa anche la nomina del vice presidente di lingua tedesca, che sarà Arnold Schuler e non il segretario Svp Philipp Achammer. Vice ladino sarà invece, come previsto, l’ex deputato Daniel Alfreider. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRESIDENTE Arno Kompatscher

ADDIO CENTROSINISTRA DOPO 25 ANNI DI ALLEANZA IL KOMPATSCHER-BIS AVRÀ COME VICE L’UOMO INDICATO DA SALVINI


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VENERDÌ 18 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

La sfida delle regioni

Zaia si appella all’«eroica gente del Sud» Autonomia, lettera aperta del governatore: Mezzogiorno tradito da un ceto dirigente che teme l’assunzione di responsabilità Filippo Tosatto VENEZIA. Con una mossa che fa-

rà arricciare il naso alla vecchia guardia leghista cresciuta nel refrain del “Forza Etna”, il governatore Luca Zaia prova a esorcizzare i timori suscitati dall’autonomia veneta tra «i cari cittadini del Mezzogiorno» e lo fa attraverso una lettera aperta su Facebook (circa 500 condivisioni e un centinaio di commenti, perlopiù di segno opposto, in poche ore) che esalta «l’eroica gente del nostro Sud», definita « foresta che cresce, quotidianamente, ma che non ha mai avuto diritto di parola», vittima di una classe dirigente inetto. Perché «il Sud è uscito dalla seconda guerra mondiale ferito quanto il Nord, con una massiccia emigrazione, senza infrastrutture, con le città distrutte»; ma al punto di partenza comune è seguita «una divaricazione profonda: alcuni territori, quelli settentrionali, sono economicamente decollati; quelli sudisti, non si sono, invece, mai affrancati, come sarebbe stato legittimo attendersi, visto il loro potenziale umano e ambientale».

LO SVILUPPO MANCATO

Un esempio? «Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia con 70 milioni di presenze, 17 miliardi di fatturato. I mari e i panorami del Sud non meriterebbero forse altrettanto? Qualcosa quindi è accaduto. O meglio, non è accaduto»; «Anche senza un’autonomia del Nord, in questi decenni il Mezzogiorno non ha portato a casa nulla in termini di sviluppo. E non mi si venga a dire che abbia avuto meno opportunità in termini di cospicui investimenti sul fronte infrastrutturale, dei fondi comunitari, degli aiuti di Stato, delle agevolazioni fiscali e quant’altro». L’allusione allora corre alla «fuga dei ricchi» evocata da esponenti della politica, dell’economia e della cultura meridionali: prima la petizione on line «contro il secessionismo mascherato

del Veneto» diffusa dall’università di Bari, poi l’altolà del governatore campano Vincenza De Luca («Il divario sociale nel Paese crescerà a dismisura»), infine all’appello «in difesa dell’unità nazionale minacciata dagli egoismi» del presidente degli industriali di Napoli, Vito Grassi. Parole che hanno trovato eco, oltre che tra i notabili locali, nel gruppone dei parlamentari a 5 Stelle eletti

La replica alle proteste in Campania: «Non prestate fede a chi spreca e malgoverna»

in parlamento

nel Mezzogiorno, grande serbatoio di consensi grillini.

Bandiera veneta la Lega ci riprova

LE RISORSE E GLI SPRECHI

«Questa autonomia, richiesta da Emilia, Lombardia e Veneto, che viene dipinta ai cittadini come la morte del Sud è, invece, una grande opportunità per loro e anche per noi», la tesi zaiana «Nord e Sud sono, infatti, legati a filo doppio, come dimostra l’azione politica del mio segretario, Matteo Salvini, che va proprio in questa direzione». La stoccata: «La verità è che l’autonomia fa paura a molti amministratori del Sud perché è una vera assunzione di responsabilità, fondamentale per la corretta gestione delle risorse pubbliche che, troppo spesso, vediamo sprecate senza alcun vantaggio per i cittadini. È proprio ciò che crea forti timori in determinati ceti politici e amministrativi».

il governatore della campania all’attacco

De Luca: «Pronti a ricorrere alla Corte costituzionale» «Non commento i post sui social ma la trattativa avviata dalle tre regioni va fermata. Il premier Conte garante dell’unità nazionale»

VALORE COSTITUZIONALE

La sfida: «A queste spaventatissime istituzioni, dico: non potete continuare a vendere ai vostri cittadini soltanto la suggestione che l’autonomia li farà morire. Se sostenete questo, per coerenza, dovete dire agli elettori qual è l’alternativa: chi racconta nelle piazze e in Parlamento che l’autonomia è un baratro, dice qualcosa di contrario alla Costituzione». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

via libera con 19 voti e 16 no

Bolzano volta pagina Kompatscher ora guida la giunta Lega-Svp BOLZANO. La Svp volta pagina

e, dopo 25 anni di governo con il centrosinistra, si allea con la Lega. Arno Kompatscher è stato confermato alla guida della Provincia autonoma con 19 sì e 16 no, mentre la giunta sarà varata il 25 gennaio. «Sarò il garante dei valori fondamentali, ai quali resteremo fedeli per una politica a favore dei cittadini. Viviamo in una terra particolare,

Il governatore veneto Luca Zaia sulla Marmolada; a destra Vincenzo De Luca governatore della Campania

Arno Kompatscher

ROMA. «Cosa ne penso dell’appello di Zaia al popolo del Sud sull’autonomia? Non commento i post su Facebook, ma la mia posizione non cambia: la trattativa tra governo e Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna va fermata subito o presenteremo ricorso alla Corte costituzionale». Vincenzo De Luca è a Roma, alla conferenza Stato-Regioni per parlare di sa-

con gente particolare e con una storia particolare, che è stata in parte dolorosa ma che ora è anche una storia di successo». Kompatscher ha ribadito di voler rappresentare tutti i cittadini e che «sicurezza significa anche sicurezza sociale. Nessuno deve restare indietro». L'esponente della Svp ha parlato anche di migrazione, sottolineando che «le nuove forme di migrazione vanno affrontate senza perdere di vista i nostri valori». Alla luce della minaccia della Brexit, secondo Kompatscher l'autonomia altoatesina «non va solo difesa ma sviluppata. Solo così possiamo disegnare il nostro futuro». Anche la squadra «Kompatscher bis» è definita. L'ultimo tassello mancante è stato

nità, il Veneto è rappresentato dall’assessore Federico Caner. Finito il vertice, il presidente De Luca spiega le ragioni del no della Campania, che pure ha presentato richiesta formale per avviare la trattativa con il ministro Erika Stefani, alla pari di altri 12 regioni. «Ho scritto al presidente del consiglio Giuseppe Conte una lettera ufficiale per evitare che, con il procedimento all’ articolo 116, vengano pregiudicate le ragioni di solidarietà sociale, perequazione, redistribuzione e assicurazione del giusto mantenimento dei livelli essenziali

quello dei tre vice, uno per ogni gruppo linguistico, ed è stato inserito: il presidente proporrà il leghista Giuliano Vettorato come suo vice per il gruppo linguistico italiano, voluto da Salvini. Come si apprende, Kompatscher e la Svp avrebbero invece puntato su Massimo Bessone (il commissario provinciale è stato il più votato dei quattro consiglieri della Lega alle provinciali del 21 ottobre scorso) che avrebbe però rinunciato. In certi versi una sorpresa è stata anche la nomina del vice presidente di lingua tedesca, che sarà Arnold Schuler e non il segretario Svp Philipp Achammer. Vice ladino sarà, l’ex deputato Daniel Alfreider. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

delle prestazioni a favore di tutti i cittadini. Tali ragioni sono previste dall’articolo 119 della Costituzione quale condizione e limite alla autonomia pretesa ai sensi del richiamato l’articolo 116», spiega De Luca. La lettera analizza poi nel dettaglio il contesto legislativo, con riferimento ai principi di salvaguardia delle aree più deboli del Paese, e delinea anche lo scenario finale del voto, tappa non ancora fissata dal governo. «La logica del “prendere o lasciare”, probabilmente imposta al Parlamento, chiamato a legiferare a maggioranza assoluta con

Bocciata dalla Corte Costituzionale, la legge regionale sull’obbligo di esposizione della bandiera del Veneto nei luoghi pubblici rispunta in Parlamento per iniziativa del vicentino Erik Pretto, autore di un progetto legislativo.

procedimento rafforzato sulla base della intesa Governo-singola Regione proponente, in assenza di una potestà parlamentare di apportare correttivi o integrazioni (secondo la lettura degli studiosi costituzionalisti che si sono espressi su una materia che non ha precedenti nella storia costituzionale dalla riforma apportata al Titolo V nel 2001), impone che tutti gli interessi e le ragioni delle diverse collettività territoriali della Nazione siano adeguatamente ascoltati, rappresentati, tutelati. È per tali ragioni che insisto, in rappresentanza della collettività campana e come richiestomi dalle istituzioni regionali competenti, per essere ascoltato formalmente dal Governo prima che si concreti la intesa con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna», conclude Vincenzo De Luca. — Al. Sal. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

il deputato raccoglie l’appello

D’Incà:«La commissione sul federalismo fiscale può avviare il dialogo» VENEZIA. A chi è rivolto l’appel-

lo di Zaia? Al popolo o ai parlamentari eletti dal popolo che debbono poi approvare la legge a maggioranza assoluta, senza alcuna modifica perché la procedura non lo consente? Federico D’Incà, deputato del M5S, non ha dubbi:«Bene che si voglia aprire un dialogo sul tema del modello dello stato italiano ed il parlamento è il luogo riconosciuto dalla Costi-

tuzione per dare voce ai cittadini. Per questo chiederò ai tanti colleghi del M5S del sud Italia di chiedere l’audizione in Commissione sul federalismo fiscale del Presidente Zaia in modo che si sviluppi un dialogo che vada oltre ai social ma atterri dove effettivamente possiamo prendere le decisioni. Solo il dialogo permette di confrontarsi e capire quale sia il futuro del Paese», conclude D’Incà.


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VENERDÌ 18 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

AGORDINO

polemica infuocata in rete

Insulti a Rocca su Facebook Zaia in campo contro la turista La donna attacca i paesani: «Assistenzialisti». Il governatore: «Non ha rispetto» Il sindaco valuta una querela. «Senza i Serrai perdiamo 100 mila euro all’anno»

Gianni Santomaso ROCCA PIETORE. «Indegni, indecenti, lazzaroni e assistenzialisti». «Esterrefatto: senza rispetto per chi ha visto il proprio paese distrutto». È Facebook a regalare la polemica della giornata con protagonista anche il presidente della Regione, Luca Zaia, il quale ha risposto sul social alla pesante critica rivolta ai rocchesani da una turista. Un post, il suo, pubblicato sabato, ma che solo ieri ha preso risalto nel Bellunese. Da Sottoguda la turista definisce gli abitanti del posto «indegni ed indecenti», li accusa di pensare solo a prendere i soldi del parcheggio, del trenino estivo e a pulire per terra. Li rimprovera perché il canyon è chiuso e perché gli alberi sulle strade sono lasciati a ramengo. Poi rincara, accusando le persone di essere lazzarone ed assistenzialiste e invitandole a «piegare la schiena a lavorare, che vivete

La consegna a Rocca dei fondi raccolti dalla pasticceria La Briciola di Santa Giustina

di questo e rendete il paradiso in cui state un inferno». Frasi sconnesse e senza argomenti che, tuttavia, riscaldano il social, provocando un’accesa discussione alla quale non si sottrae il presidente Zaia che ieri pomeriggio è intervenuto con un post. «Sono esterrefatto – scrive il governatore – non

l’iniziativa

I lavoratori Luxottica possono donare ore AGORDO. Sottoscritta anche per lo stabilimento Luxottica di Agordo l’adesione alla raccolta fondi per il territorio. Fino al termine di febbraio si potrà scegliere quante ore donare. Ne danno notizia le Rsu dell’azienda agordina. «Nel mese di novembre – dicono – poche settimane dopo gli eventi atmosferici che avevano sconvolto il territorio, in accordo tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, era stato istituito un fondo di solidarietà regionale per la raccolta di con-

scialpinismo

La nazionale norvegese si allena ad Arabba Arabba è diventata la sede degli allenamenti di quattro membri della nazionale norvegese di sci alpinismo. Tre uomini – Vegard Øie, Stine Haustreis, Glenn Tore Løland, Hans-Inge Klette – e una donna, Stine Haustreis, stanno infatti preparando il loro debutto a Bischofshofen in Austria.

tributi volontari da parte sia di lavoratori che di imprese da destinare alle zone del nostro territorio duramente colpite dal maltempo». All’interno di tale accordo si colloca dunque la sottoscrizione effettuata l’altro giorno in maniera unitaria dalle Rsu dello stabilimento di Agordo. Per i dipendenti Luxottica è a disposizione nell’atrio dell’ufficio personale un modulo da compilare, sul quale è possibile indicare il numero di ore che si

c’è il minimo rispetto per chi ha visto il proprio paese distrutto e i boschi spazzati via dalla furia del vento. Vorrei elencare alla signora i miracoli compiuti dalla popolazione bellunese in pochi giorni, dall’acquedotto riparato in tempi record alle strade sgomberate, a tutto il resto. Ma for-

vogliono donare. Il modulo verrà poi inserito nell’urna. I somministrati dovranno invece far riferimento alla propria agenzia sia per il ritiro che per la riconsegna del modulo. La raccolta fondi avrà termine il 28 febbraio. «Finalmente – dice Emilio Bez della Uiltec – è stato definito l’accordo per la donazione volontaria di una o più ore di paga per solidarietà verso le persone colpite dall’alluvione di fine ottobre. Il modulo sarà disponibile vicino all’ufficio personale e vi sarà un contenitore apposito per la raccolta in modo da evitare le code. Si potrà donare sia con la paga di gennaio che con quella di febbraio». — G.San.

se non ne vale la pena, per chi riesce ad esprimersi in questo modo». Il sindaco Andrea De Bernardin nel primo pomeriggio aveva spiegato di aver ben altro a cui pensare. In serata, però, anche lui è sceso in campo nella polemica. «Volevo stare lontano dai

commenti, perché ho pensato che non valesse nemmeno la pena rispondere», spiega, sottolineando però di essersi sentito tirato per la giacchetta da tutte le parti. «Domenica valuterò assieme al maresciallo dei carabinieri se non ci siano gli estremi per una denuncia. E qualora ci siano gli estremi non mi tirerò certo indietro». Nell’agenda del sindaco, in ogni caso, ci sono questioni non da poco, come i Serrai di Sottoguda e il danno economico che la distruzione della strada sta provocando e il loro futuro. «Abbiamo fatto un po’ di conti – dice De Bernardin – la cancellazione della centralina idroelettrica, che ci fruttava 70-80 mila euro all’anno, il mancato introito del canone per il trenino, il parcheggio che, di sicuro, sarà meno frequentato: fanno almeno 100 mila euro in meno all’anno nel bilancio». I problemi non finiscono qui. «Col trenino che passava nei Serrai – continua il sindaco – lavoravano una decina di persone e coi soldi del pedaggio per l’ingresso ai Serrai gli operatori turistici tenevano in piedi un ufficio con due persone. Tutto questo adesso mancherà». Che la strada dei Serrai vada ripristinata al più presto è un dato di fatto. La Fondazione Dolomiti Unesco ha annunciato l’arrivo di 200 mila euro per la progettazione e aperto una raccolta fondi per finanziare i lavori che, a suo giudizio, ammonteranno a 6 milioni di euro. «Secondo me ne serviranno

8 di milioni – dice De Bernardin – ma questo lo si vedrà. Ora serve partire al più presto con la progettazione perché finora abbiamo fatto varie riunioni e varie discussioni. Il Comune è in attesa della comunicazione formale dell’arrivo del contributo per la progettazione per poter dare il via al concorso di idee. Sono certo che i soldi arriveranno, ma noi possiamo muoverci solo di fronte ad atti ufficiali». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

solidarietÀ

La Briciola di Santa Giustina ha donato fondi Si chiama “Una briciola di solidarietà” l’iniziativa della pasticceria “La Briciola” di Santa Giustina per raccogliere fondi per la ricostruzione post alluvione. Mercoledì sono stati consegnati 3.500 euro al sindaco Andrea De Bernardin. Grazie alla cooperazione e all’aiuto economico della Cantina Astoria Wine di Crocetta del Montello, i clienti della pasticceria hanno potuto acquistare una o più bottiglie di vino, appositamente studiate da un tecnico grafico con un’immagine che raffigura il borgo di Rocca Pietore. Sono state vendute 240 bottiglie di vino. La cifra raccolta è stata sommata a quella personale dei titolari e al tesoretto della fontana che da sempre è stato utilizzato annualmente per scopi benefici.

livinallongo

Il Comune trova un gestore per l’area camper di Arabba Dopo tre bandi andati deserti per assegnare tutto il complesso con bar e campo da hockey è stata affidata a Renato Roilo la sola zona di sosta LIVINALLONGO. Piazzola per i camper ad Arabba: ora c’è il gestore. Resteranno chiusi invece il bar ed il campo da hockey. Dopo ben tre bandi andati deserti il Comune di Livinallongo ha trovato il bandolo della matassa, anche se parziale e temporaneo, per le strutture che si trovano vicino ai piazzali degli impianti di risalita del Portavescovo. Ovvero la piazzola per la sosta dei camper, il campo da hockey e l’annesso bar e noleggio pattini. Dopo l’ultima gestione tutto era rimasto fermo. Nessuno aveva risposto ai bandi emessi dal Comune che, per incentivare qualche richiesta, aveva anche abbassato il canone di affitto da 8 mila a 5 mila euro all’anno. Purtroppo la zona e lo stato in cui versano le strutture non invogliano certo qualcuno ad investirci ed a pensare di ricavarci un guadagno sufficiente. Il ghiaccio per il campo da hockey deve essere creato naturalmente e pesano le spese per lo sgombero neve della superficie.

Camper in viaggio

Il bar è defilato dal centro del paese ed il noleggio pattini non ha un grande riscontro economico. Senza contare che la gestione sarebbe stata garantita solo per un anno, in quanto proprio in quella zona il Comune ha intenzione di realizzare un centro wellness grazie ad un contributo di 6 milioni di euro dal Fondo per i Comuni di confine. Resta solo la gestione della piazzola per i camper, struttura apprezzata ed importante per una località turistica. Proprio per salvare alme-

no questa attività il Comune ha deciso di soprassedere ad un’idea di gestione unitaria ed ha trovato un gestore che garantirà l’apertura dell’area camper. L’accordo è stato raggiunto con Renato Roilo, già gestore di un’attività di ristorazione ad Arabba, per un importo di 6 mila euro. Al gestore verrà richiesta la reperibilità 24 ore su 24 per assicurare il funzionamento della sbarra di accesso ed uscita dall’area, la risoluzione delle problematiche tecniche connesse al corretto funzionamento dell’impianto automatizzato e l’incasso delle tariffe. Saranno a carico del Comune la fornitura di acqua, corrente elettrica, gas e scarico delle acque grigie dei camper, lo sgombero neve dell’area compatibilmente con quello di strade e piazze della vallata che avranno comunque la priorità. Per la stagione invernale il Comune ha fissato le seguenti tariffe: 20 euro per la sosta giornaliera che comprende il servizio di carico acqua, scarico acque grigie, wc chimico e fornitura di corrente elettrica, 6 euro al giorno per il solo scarico delle acque grigie e 800 euro per la sosta per l’intera stagione. — Lorenzo Soratroi BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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VENERDÌ 18 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

La sfida delle regioni

Zaia si appella all’«eroica gente del Sud» Autonomia, lettera aperta del governatore: Mezzogiorno tradito da un ceto dirigente che teme l’assunzione di responsabilità Filippo Tosatto VENEZIA. Con una mossa che fa-

rà arricciare il naso alla vecchia guardia leghista cresciuta nel refrain del “Forza Etna”, il governatore Luca Zaia prova a esorcizzare i timori suscitati dall’autonomia veneta tra «i cari cittadini del Mezzogiorno» e lo fa attraverso una lettera aperta su Facebook (circa 500 condivisioni e un centinaio di commenti, perlopiù di segno opposto, in poche ore) che esalta «l’eroica gente del nostro Sud», definita « foresta che cresce, quotidianamente, ma che non ha mai avuto diritto di parola», vittima di una classe dirigente inetto. Perché «il Sud è uscito dalla seconda guerra mondiale ferito quanto il Nord, con una massiccia emigrazione, senza infrastrutture, con le città distrutte»; ma al punto di partenza comune è seguita «una divaricazione profonda: alcuni territori, quelli settentrionali, sono economicamente decollati; quelli sudisti, non si sono, invece, mai affrancati, come sarebbe stato legittimo attendersi, visto il loro potenziale umano e ambientale».

LO SVILUPPO MANCATO

Un esempio? «Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia con 70 milioni di presenze, 17 miliardi di fatturato. I mari e i panorami del Sud non meriterebbero forse altrettanto? Qualcosa quindi è accaduto. O meglio, non è accaduto»; «Anche senza un’autonomia del Nord, in questi decenni il Mezzogiorno non ha portato a casa nulla in termini di sviluppo. E non mi si venga a dire che abbia avuto meno opportunità in termini di cospicui investimenti sul fronte infrastrutturale, dei fondi comunitari, degli aiuti di Stato, delle agevolazioni fiscali e quant’altro». L’allusione allora corre alla «fuga dei ricchi» evocata da esponenti della politica, dell’economia e della cultura meridionali: prima la petizione on line «contro il secessionismo mascherato

del Veneto» diffusa dall’università di Bari, poi l’altolà del governatore campano Vincenza De Luca («Il divario sociale nel Paese crescerà a dismisura»), infine all’appello «in difesa dell’unità nazionale minacciata dagli egoismi» del presidente degli industriali di Napoli, Vito Grassi. Parole che hanno trovato eco, oltre che tra i notabili locali, nel gruppone dei parlamentari a 5 Stelle eletti

La replica alle proteste in Campania: «Non prestate fede a chi spreca e malgoverna»

in parlamento

nel Mezzogiorno, grande serbatoio di consensi grillini.

Bandiera veneta la Lega ci riprova

LE RISORSE E GLI SPRECHI

«Questa autonomia, richiesta da Emilia, Lombardia e Veneto, che viene dipinta ai cittadini come la morte del Sud è, invece, una grande opportunità per loro e anche per noi», la tesi zaiana «Nord e Sud sono, infatti, legati a filo doppio, come dimostra l’azione politica del mio segretario, Matteo Salvini, che va proprio in questa direzione». La stoccata: «La verità è che l’autonomia fa paura a molti amministratori del Sud perché è una vera assunzione di responsabilità, fondamentale per la corretta gestione delle risorse pubbliche che, troppo spesso, vediamo sprecate senza alcun vantaggio per i cittadini. È proprio ciò che crea forti timori in determinati ceti politici e amministrativi».

il governatore della campania all’attacco

De Luca: «Pronti a ricorrere alla Corte costituzionale» «Non commento i post sui social ma la trattativa avviata dalle tre regioni va fermata. Il premier Conte garante dell’unità nazionale»

VALORE COSTITUZIONALE

La sfida: «A queste spaventatissime istituzioni, dico: non potete continuare a vendere ai vostri cittadini soltanto la suggestione che l’autonomia li farà morire. Se sostenete questo, per coerenza, dovete dire agli elettori qual è l’alternativa: chi racconta nelle piazze e in Parlamento che l’autonomia è un baratro, dice qualcosa di contrario alla Costituzione». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

via libera con 19 voti e 16 no

Bolzano volta pagina Kompatscher ora guida la giunta Lega-Svp BOLZANO. La Svp volta pagina

e, dopo 25 anni di governo con il centrosinistra, si allea con la Lega. Arno Kompatscher è stato confermato alla guida della Provincia autonoma con 19 sì e 16 no, mentre la giunta sarà varata il 25 gennaio. «Sarò il garante dei valori fondamentali, ai quali resteremo fedeli per una politica a favore dei cittadini. Viviamo in una terra particolare,

Il governatore veneto Luca Zaia sulla Marmolada; a destra Vincenzo De Luca governatore della Campania

Arno Kompatscher

ROMA. «Cosa ne penso dell’appello di Zaia al popolo del Sud sull’autonomia? Non commento i post su Facebook, ma la mia posizione non cambia: la trattativa tra governo e Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna va fermata subito o presenteremo ricorso alla Corte costituzionale». Vincenzo De Luca è a Roma, alla conferenza Stato-Regioni per parlare di sa-

con gente particolare e con una storia particolare, che è stata in parte dolorosa ma che ora è anche una storia di successo». Kompatscher ha ribadito di voler rappresentare tutti i cittadini e che «sicurezza significa anche sicurezza sociale. Nessuno deve restare indietro». L'esponente della Svp ha parlato anche di migrazione, sottolineando che «le nuove forme di migrazione vanno affrontate senza perdere di vista i nostri valori». Alla luce della minaccia della Brexit, secondo Kompatscher l'autonomia altoatesina «non va solo difesa ma sviluppata. Solo così possiamo disegnare il nostro futuro». Anche la squadra «Kompatscher bis» è definita. L'ultimo tassello mancante è stato

nità, il Veneto è rappresentato dall’assessore Federico Caner. Finito il vertice, il presidente De Luca spiega le ragioni del no della Campania, che pure ha presentato richiesta formale per avviare la trattativa con il ministro Erika Stefani, alla pari di altri 12 regioni. «Ho scritto al presidente del consiglio Giuseppe Conte una lettera ufficiale per evitare che, con il procedimento all’ articolo 116, vengano pregiudicate le ragioni di solidarietà sociale, perequazione, redistribuzione e assicurazione del giusto mantenimento dei livelli essenziali

quello dei tre vice, uno per ogni gruppo linguistico, ed è stato inserito: il presidente proporrà il leghista Giuliano Vettorato come suo vice per il gruppo linguistico italiano, voluto da Salvini. Come si apprende, Kompatscher e la Svp avrebbero invece puntato su Massimo Bessone (il commissario provinciale è stato il più votato dei quattro consiglieri della Lega alle provinciali del 21 ottobre scorso) che avrebbe però rinunciato. In certi versi una sorpresa è stata anche la nomina del vice presidente di lingua tedesca, che sarà Arnold Schuler e non il segretario Svp Philipp Achammer. Vice ladino sarà, l’ex deputato Daniel Alfreider. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

delle prestazioni a favore di tutti i cittadini. Tali ragioni sono previste dall’articolo 119 della Costituzione quale condizione e limite alla autonomia pretesa ai sensi del richiamato l’articolo 116», spiega De Luca. La lettera analizza poi nel dettaglio il contesto legislativo, con riferimento ai principi di salvaguardia delle aree più deboli del Paese, e delinea anche lo scenario finale del voto, tappa non ancora fissata dal governo. «La logica del “prendere o lasciare”, probabilmente imposta al Parlamento, chiamato a legiferare a maggioranza assoluta con

Bocciata dalla Corte Costituzionale, la legge regionale sull’obbligo di esposizione della bandiera del Veneto nei luoghi pubblici rispunta in Parlamento per iniziativa del vicentino Erik Pretto, autore di un progetto legislativo.

procedimento rafforzato sulla base della intesa Governo-singola Regione proponente, in assenza di una potestà parlamentare di apportare correttivi o integrazioni (secondo la lettura degli studiosi costituzionalisti che si sono espressi su una materia che non ha precedenti nella storia costituzionale dalla riforma apportata al Titolo V nel 2001), impone che tutti gli interessi e le ragioni delle diverse collettività territoriali della Nazione siano adeguatamente ascoltati, rappresentati, tutelati. È per tali ragioni che insisto, in rappresentanza della collettività campana e come richiestomi dalle istituzioni regionali competenti, per essere ascoltato formalmente dal Governo prima che si concreti la intesa con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna», conclude Vincenzo De Luca. — Al. Sal. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

il deputato raccoglie l’appello

D’Incà:«La commissione sul federalismo fiscale può avviare il dialogo» VENEZIA. A chi è rivolto l’appel-

lo di Zaia? Al popolo o ai parlamentari eletti dal popolo che debbono poi approvare la legge a maggioranza assoluta, senza alcuna modifica perché la procedura non lo consente? Federico D’Incà, deputato del M5S, non ha dubbi:«Bene che si voglia aprire un dialogo sul tema del modello dello stato italiano ed il parlamento è il luogo riconosciuto dalla Costi-

tuzione per dare voce ai cittadini. Per questo chiederò ai tanti colleghi del M5S del sud Italia di chiedere l’audizione in Commissione sul federalismo fiscale del Presidente Zaia in modo che si sviluppi un dialogo che vada oltre ai social ma atterri dove effettivamente possiamo prendere le decisioni. Solo il dialogo permette di confrontarsi e capire quale sia il futuro del Paese», conclude D’Incà.


Belluno Venerdì 18, Gennaio 2019

PARCO NAZIONALE «TANTI TURISTI MA DIMENTICATI DALLA POLITICA»

CARTA O DIGITALE: SCEGLI IL TUO ABBONAMENTO

Santa Prisca A Roma, commemorazione di santa Prisca, nel cui nome è dedicata a Dio una basilica sull’Aventino.

-2°C 6°C Il Sole Sorge 7.44 Tramonta 16.59 La Luna sorge 14.14 Cala 05.56

La solidartietà

Biathlon Lisa, altro podio ma in Germania è a un soffio dalla vittoria

Franco Zaetta vice presidente Ente Parco Fant a pagina X

info: abbonamenti.gazzettino@serviziitalia15.it zettino@serviziitalia15.it

Dall’arte allo sport: maxi-asta per la rinascita del territorio Una sessantina di grandi nomi per quadri, sculture e cimeli sportivi messi all’asta per finanziare la ripresa dopo il disastro di ottobre

Tavosanis a pagina XVII

D. Tormen a pagina V

Soldi ai negozianti di montagna Provincia e Camera di Commercio siglano un accordo `Il progetto da 2 milioni finanziato dai Fondi di confine: per garantire i servizi essenziali nelle aree più marginali spese di ammodernamento delle attività coperte per il 40% `

Parola d’ordine: polifunzionalità. Non è uno scioglilingua, ma lo strumento con cui contrastare lo spopolamento dei piccoli paesi di montagna. In trincea i negozi di vicinato, quelli che possono aggregare le comunità frazionali e costituire un servizio decentrato, a pochi passi dalla porta di casa; ma anche quelli che sempre più spesso si trovano con le serrande abbassate, per questioni di costi e burocrazia. Adesso c’è una prospettiva in più, che può scongiurare nuove chiusure, e anzi agevolare aperture e soprattutto allargamenti dei piccoli negozi di paese. Per i gestori arrivano bandi dedicati, con finanziamenti a fondo perduto costruiti ad hoc per chi intende continuare a tenere aperto.

L’aiuto all’economia di montagna arriva dal gioco di squadra tra Provincia e Camera di Commercio. I due soggetti hanno firmato ieri la convenzione del progetto strategico denominato “Sviluppo di un nuovo modello di intervento per garantire servizi essenziali nelle aree marginali attraverso il sostegno dei negozi polifunzionali”. Nome lungo, obiettivo ambizioso: tenere aperte le attività delle piccole frazioni montane; bar, tabaccherie, panifici, alimentari... tutti quei negozi che costituiscono un servizio. «Con questo intervento vogliamo sostenere i servizi essenziali nelle aree più marginali», spiega il presidente della Provincia, Roberto Padrin. D. Tormen a pagina II

Sci Ieri le prove, da oggi le tre gare di Coppa femminile

Belluno: così era il centro sessant’anni fa Negli anni Sessanta da Porta Rugo a Porta Dojona esistevano ben 72 attività: 38 negozi vari di cui 6 di alimentari, 13 laboratori artigianali, 2 banchi di frutta e verdura, 8 bar e caffè, 2 farmacie, 1 esercizio per il gioco del lotto, 4 attività produttive industriali, 1 tipografia e 3 ristoranti. «C’era vita, c’erano abitanti e mancavamo i centri commerciali» ricorda oggi Paolo Doglioni, presidente Ascom. A pagina III

«Ha ucciso mia figlia dovete estradarlo»

La generosità

Trasfusioni: dai donatori 13mila sacche

Il padre di Barabara morta nell’auto guidata dall’amico ubriaco: «È in Brasile» `

«Come per Cesare Battisti vogliamo che anche chi ha ucciso la nostra Barbara venga estradato in Italia». A parlare sono il padre e la zia di Barbara Durastante, la 42enne di Belluno morta nell’auto condotta da Evandro Gonsalves Galhardo che quella sera del 19 dicembre 2017, guidava ubriaco. Aveva un tasso superiore a 3. L’auto si disintegrò contro un platano. L’uomo non venne arrestato e nessuno gli ritirò il passaporto. Fuggì in Brasile. Intanto la procura ha chiuso l’indagine. Marsiglia a pagina VII

Feltre

Altra condanna per la dirigente assenteista Danno di immagine alla Provincia, la Corte dei Conti ha chiesto ad una dirigente implicata in un caso di assenteismo il pagamento di 6mila euro. A pagina VIII

Cortina, vetrina mondiale per il 2021 DEBUTTO Ecco come appare la nuova zona d’arrivo della pista Olympia di Cortina dove oggi alle 12 (diretta Rai2) si disputa la prima discesa di Coppa del Mondo. Accoglienza entusiastica da parte di atlete («un parterre fighissimo», Federica Brignone) e dirigenti Dibona e Ferin a pagina XV

«Rocca Pietore? Indegni» e il web stronca la turista Gambero Rosso Channel dedica all’azienda due puntate di GIORGIONE - ORTO E CUCINA Sabato 19 Gennaio alle 0re 13.30 e Domenica 20 Gennaio dalle ore 22.30 CANALE 412 di Sky. Il Salumiicio Lovison dal 1903, tramanda di generazione in generazione la più autentica “cultura del suino”, oggi come allora fornendosi esclusivamente di SUINI NATI, ALLEVATI E MACELLATI IN FRIULI VENEZIA GIULIA, creando una gamma di salumi in produzione limitata, ma di altissima qualità. Le Nostre specialità sono dedicate a chi sa apprezzate il gusto autentico della natura e della tradizione: dai protagonisti dell’alta cucina, alle salumerie e macellerie di qualità, ai semplici appassionati di salumi fatti “come una volta”, da riscoprire e gustare ogni giorno.

Serrande giù

«Siete semplicemente indegni e indecenti». Già solo questo, scritto peraltro a caratteri cubitali, fa intendere il tono del post in Facebook che una turista, inferocita ha rivolto agli abitanti di Rocca Pietore e che tanto ha fatto arrabbiare il presidente della Regione Luca Zaia. «Sono esterrefatto, afferma il Governatore». «Se ci sono gli estremi sono pronto a presentare denuncia, tuona il sindaco De Bernardin». Sono tanti comunque quelli che si sono scagliati contro la turista sia nel web che attestando la loro solidarietà ai rocchesani. Gabrieli a pagina XIII

Quero Vas

Sponsorizzazioni per mascherare i soldi in nero Sponsorizzazione sportive con il “trucco”. A finire nei guai con la giustizia una ditta di Quero Vas e alcune società sportive. Contestate dagli inquirenti le fatturazioni.

Redazione Belluno: 32100 - Belluno, via Segato 5 - Tel. 0437.940260 - fax 041.665177 belluno@gazzettino.it

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A pagina IX

Bellunesi donatori generosi: il 2018 è stato un anno positivo per la Medicina Trasfusionale sulle Dolomiti. Il buon cuore dei volontari ha permesso di dare risposta alle necessità del territorio, del resto della regione e anche di altre regioni. Le cessioni di globuli rossi sono state 6366. Tra Belluno, Pieve e Agordo sono state raccolte 9313 sacche di sangue intero, 3857 a Feltre per un numero complessivo di 13.170. Trentin a pagina VI


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PrimoPiano

Venerdì 18 Gennaio 2019 www.gazzettino.it

Acque agitate nella sanità IL CASO VENEZIA Nessun paziente malato di cancro dell’ex Ulss 13 Dolo-Mirano è morto per colpa delle ricette cambiate, ossia quelle prescrizioni di visite o esami che dovevano tenersi magari entro 10 giorni e il cui tempo di attesa era stato invece aumentato. L’indagine su una trentina di pazienti oncologici deceduti ha accertato che «non c’è stata una correlazione tra la riclassificazione delle ricette e il percorso clinico». È quanto ha dichiarato ieri il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben, al termine dell’audizione in Quinta commissione Sanità del consiglio regionale del Veneto. Una versione, quella di Dal Ben, differente dall’audizione dell’ingegner Francesco Bortolan, il tecnico dell’Azienda Zero che si occupa del monitoraggio delle liste d’attesa e che, sempre in Quinta commissione, lo scorso ottobre aveva parlato di possibili «danni» ai pazienti per l’attesa di prestazioni che dovevano essere erogate ben prima. Certo, le ricette sono state cambiate: non 44.600 come si era detto alcuni mesi fa, ma meno della metà: 21.905. Per quante prestazioni? Per 26.977 e non 151.014. Questi i dati forniti da Dal Ben. Quanto ai tempi di attesa, in media si è trattato del doppio di quanto previsto dal medico di base: 20 giorni per i codici B (al posto di 10 giorni) e 54,9 giorni per i codici D (Differita, 30-60 giorni). Ma a cambiare le prescrizioni, ha sottolineato il dg dell’Ulss 3, non è stato un computer bensì un gruppo di lavoro clinico che si avvaleva anche dei programmi informatici e che chiedeva sempre la «condivisione» al medico che aveva firmato la ricetta. Il punto è che se il medico di famiglia non rispondeva alla segnalazione del Cup di Mirano - e non è dato a sapere quanti medici abbiano risposto - il silenzio veniva interpretato come assenso. Dal Ben, in ogni caso, ha escluso danni ai pazienti: «Gli unici problemi sono stati di ordine amministrativo, se ci saranno responsabilità di ordine penale lo accerterà la Procura cui il 21 luglio scorso ho trasmesso le carte». Tra la documentazione prodotta da Dal Ben c’è anche il “Piano attuativo aziendale per il governo delle liste d’attesa” dell’ex Ulss 13 datato 2014, da cui risulta chiaramente che sarebbe stata controllata l’appropriatezza delle ricette: all’epoca la Regione Veneto avrebbe potuto obiettare?

L’AUDIZIONE

Con Dal Ben ieri in Quinta commissione a spiegare la ge-

L’AUDIZIONE Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Ulss 3, è stato ascoltato ieri dalla commissione sanità della Regione sul caso delle ricette variate

Ricette variate, la difesa di Dal Ben in Regione Il direttore generale dell’Ulss 3 si è presentato in commissione sanità presentando i dati delle verifiche: «Nessun paziente penalizzato, tantomeno quelli oncologici» `

stione delle liste d’attesa nell’ex Ulss 13 (che adesso fa parte dell’Ulss 3 Serenissima) c’erano il direttore amministrativo Fabio Perina, il primario di Oncologia dell’ex Ulss 13 Giuseppe Azzarello, il direttore dell’ospedale di Chioggia Tiziano Martello (che ha svolto l’indagine sui malati di cancro deceduti), Marta Soave del gruppo di valutazione delle prescrizioni. Dal Ben ha puntualizzato di aver ereditato il sistema di gestione delle liste di attesa dell’Ulss 13 e di non averlo esteso né all’area di Vene-

zia né a quella di Chioggia e di averlo successivamente interrotto anche nel Miranese. Rispetto al “galleggiamento” in uso a Venezia e Chioggia (se non c’è posto entro i termini fissati dal medico che ha firmato la ricetta il paziente viene ricontattato), a Dolo-Mirano il Cup fissava in automatico la data dell’appuntamento. Se questa superava i termini fissati dal medico di base in gergo: fuori soglia - il giorno dopo veniva presa in carico da un “gruppo clinico di valutazione dell’appropriatezza” composto da medici e infermieri. Questo gruppo, hanno spiegato Dal Ben e Soave, avvalendosi di supporti informatici (tra cui il programma Clinika, utilizzato anche ad altre Ulss) e protocolli clinici, valutava le prestazioni (per inciso: tutte le prestazioni, non solo quelle “traccianti” per la valutazione degli obiettivi assegnati dalla Regione). Se saltava fuori

«GLI UNICI PROBLEMI SONO STATI DI ORDINE AMMINISTRATIVO PRESCRIZIONI CAMBIATE DAL GRUPPO DI LAVORO NON DAL COMPUTER»

che una visita o un esame era stato prescritto dal medico di famiglia ad esempio con codice B (breve, massimo dieci giorni di attesa) e invece per il “gruppo clinico” andava bene anche una D (differita, 30-60 giorni) o P (programmabile, 90 giorni) come assegnato dal Cup, veniva contattato via mail il medico prescrittore. Se il questi si opponeva al cambio, si tornava al codice originario. Se invece diceva che andava bene (o non rispondeva e quindi scattava il silenzio-assenso) restava la prescrizione assegnata dal Cup e “approvata” dal gruppo di valutazione.

LA DIFESA L’obiezione è: la legge dice che la ricetta la fa il medico e nessuno la può cambiare. Risposta di Dal Ben e del presidente della Quinta commissione Fabrizio Boron: la legge impone an-

che la verifica dell’appropriatezza. Il punto - ed è qui è esploso il caso - è che i medici che, anche col silenzio-assenso, hanno acconsentito al cambio di prescrizione non hanno poi annullato la precedente ricetta e così i dati inviati in automatico a Roma era diversi da quelli “lavorati” a Mirano. Appunto, «un problema amministrativo» - ha ribadito Dal Ben - di «disallineamento dei dati che poteva creare problemi tra Roma e la Regione». Il resto è noto: a febbraio 2018, un mese dopo che la Regione accerta i flussi differenti di dati, il sistema adottato dall’ex Ulss 13 viene bloccato; il dirigente che si occupava delle liste d’attesa a Mirano, Stefano Vianello, sarà sospeso per cinque mesi; prima il governatore Luca Zaia e poi Dal Ben mandano le carte in Procura che apre un’inchiesta. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

La politica smorza i toni: niente commissariamento LE REAZIONI VENEZIA L’impressione è che sulle ricette modificate ci sia (anche) una battaglia politica dentro la sanità veneta. Tant’è che, tre mesi dopo l’audizione del tecnico dell’Azienda Zero, i commenti dei consiglieri regionali ieri sono cambiati. All’epoca Piero Ruzzante (LeU) aveva chiesto le dimissioni del dg dell’Ulss 3 Giuseppe Dal Ben. Ieri, dopo averlo ascoltato in Quinta commissione, Ruzzante non ha reiterato la richiesta di commissariamento: «I dati sono completamente diversi. A questo punto chiedo di riacquisire agli atti i dati dell’audizione del tecnico di Azienda Zero». Ruzzante ha confermato il giudizio critico sul cambio delle prescri-

zioni: «I medici di famiglia sapevano che, se non avessero risposto alle mail del gruppo di valutazione di Mirano, il cambio dei loro codici sarebbe stato confermato?». E ha giudicato «grave» l’assenza del governatore Luca Zaia, che dopo le dimissioni dell’assessore Luca Coletto ha assunto ad interim la delega della Sanità. Il presidente della commissione Sanità, Fabrizio Boron (Zaia Presidente), ha difeso la scelta di non effettuare le due audizioni a distanza ravvicinata: «A distanza di tempo si è abbassato il livello di tensione e il confronto è stato tranquillo». Duro il consigliere regionale Alberto Semenzato (Lega) che ha partecipato anche alla conferenza stampa post commissione con Boron e Dal Ben: «È stato

fondamentale sentire entrambe le campane. I numeri non corrispondono. È stato puntato il dito contro l’Ulss 3 Serenissima, quasi una mossa ad orologeria, e il risultato non è stato un bene per la sanità veneziana».

L’ACCUSA «Abbiamo avuto contezza - ha detto Bruno Pigozzo (Pd), vicepresidente del consiglio regionale - di come il sistema di verifica

RUZZANTE (LEU): «DATI DIVERSI RISPETTO ALLA PRIMA AUDIZIONE MA IL GIUDIZIO RESTA CRITICO» IL PD ATTACCA ZAIA

LA POLITICA Stemperate le tensioni sul caso delle ricette variate dopo l’audizione di ieri del direttore generale Dal Ben

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dell’appropriatezza delle prestazioni adottato nella ex Ulss13 abbia garantito la tutela dei pazienti e dei medici. L’unico problema è stato il disallineamento dei flussi informativi tra Regione e Ministero. Ma allora mi chiedo: perché la Regione che sapeva dall’inizio che si stavano usando questi programmi, non ha provveduto da subito ad uniformare i dati? Perché il dottor Vianello è stato penalizzato con la sospensione di cinque mesi se il sistema da lui avviato era virtuoso e non dannoso? Perché sono stati tirati in ballo i pazienti oncologici senza di fatto nessuna motivazione se non quella di alimentare polemiche sulla Ulss3? Aspetto Zaia in commissione per avere le doverose risposte». Al.Va. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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