Magazine Parco Natura Viva N 0 2014

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Periodico trimestrale di informazione del Parco Natura Viva euro

1,50

DIC. 2014

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PREZZO LANCIO

Reason for Hope Festival I momenti salienti

Jane Goodall

Ibis eremita

Borealia

Ospite d'onore del Parco Natura Viva

Un progetto sostenuto dall’Unione Europea

Tra gli animali del freddo per salvare il pianeta


N° 1 - DICEMBRE 2014 Natura Viva, periodico trimestrale edito da Parco Natura Viva Srl registrazione presso il Tribunale di Verona n.1165 del 30 Giugno 1995 REDAZIONE

Macri Puricelli DIRETTORE RESPONSABILE Silvia Allegri COORDINATORE EDITORIALE +39.3407785136 magazine@parconaturaviva.it COMITATO SCIENTIFICO

Silvia Allegri, Cesare Avesani Zaborra, Katia Dell’Aira, Giorgio Ottolini, Macri Puricelli, Caterina Spiezio, Marta Tezza PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

Marco Marastoni per Gruppo Saldatori - Reggio Emilia bzzbzz@grupposaldatori.com IMMAGINE COPERTINA

Tigre siberiana al Parco Natura Viva (foto di Cesare Avesani Zaborra) STAMPA

Grafiche Stella - Legnago (VR) user@dominio.xx COPYRIGHT

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Sommario Gli animali, meravigliosi testimoni Motivi di speranza “Insieme per proteggere gli animali” Jane Goodall ospite d’onore al Parco Natura Viva In volo con l’Ibis Eremita Borealia, tra gli animali del freddo per salvare il pianeta 2014, un anno davvero speciale La nostra squadra La giornata-tipo del Direttore del Parco? Non esiste! Scuola, bambini e ragazzi in prima fila La piccola Mia’n cresce Voi e il Parco

© 2014 Parco Natura Viva Per la presente edizione Copyright © Parco Natura Viva loc. Figara, 40 - 37012 Bussolengo (VR) - Tutti i diritti riservati. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, non è consentita senza la previa autorizzazione scritta dell’Editore.

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QRCode, la multimedialità di Natura Viva Questo volume (interni e copertina) è stampato interamente su carta Cyclus Offset che è stata selezionata per le sue straordinarie caratteristiche in termini di rispetto per l’ambiente. Cyclus Offset è una carta FSC® riciclata al 100% (lavorazione che richiede molta meno acqua ed energia di una carta in fibra vergine), non patinata, senza sbiancanti ottici e PCF (Process Chlorine Free). È certificata dai massimi organismi internazionali di controllo dell'impatto ambientale, come Blue Angel, EU Eco-label (certificato n° fr/011/03), FSC® (n° fsc-c021878), ISO 9001 Quality Management Standard, ISO 14001 Environmental Management Standard, OHSAS 18001 Health and Safety Management Standard e ISO 50001 Energy Management Standard.

Quando, sfogliando Natura Viva, trovi un “riquadro” come questo, hai scoperto un QRCode (dall’inglese Quick Response, risposta rapida) che, grazie al tuo smartphone, ti permetterà di vedere un video, leggere un testo su Internet, sfogliare un sito web, perderti in una galleria fotografica. Ma come si fa? Il tuo smartphone deve avere a disposizione un programma (gratuito) di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per iPhone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostra” al tuo cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode, e il gioco è fatto.


Il bisonte Ulisse, nato nel Parco Natura Viva, oggi nella riserva Monti Tarcu (Carpazi - Romania) foto © Giorgio Ottolini

Gli animali,

meravigliosi testimoni

C

ari amici del Parco Natura Viva, come voi saprete, i parchi zoologici moderni rivestono un ruolo sempre più importante in una società fortemente urbanizzata come la nostra: diventano il luogo di incontro tra l’umanità e la natura, con i suoi processi e la sua bellezza. E soprattutto contribuiscono a salvaguardare le specie a rischio, sensibilizzando i visitatori sullo stato di salute del nostro pianeta e sull’importanza della biodiversità. Oltre a occuparci della tutela delle specie a rischio, siamo impegnati ogni giorno a garantire ai nostri animali benessere, salute e serenità. Cesare Avesani Zaborra Direttore Scientifico e Amministratore Delegato del Parco Natura Viva foto © Sandro Salvelli

Abbiamo obiettivi ambiziosi e numerosi progetti per rendere il nostro parco un luogo sempre più accogliente, per i visitatori e per gli animali. Per questo desideriamo rendervi partecipi dei nostri traguardi già raggiunti e delle attività che abbiamo in programma per il futuro. Con la speranza di vedervi partecipare ai nostri progetti di tutela della natura e dei suoi abitanti, perché ciò che ci circonda, dentro questo Parco e fuori, è patrimonio di tutti noi. Buon 2015, e arrivederci al Parco Natura Viva!

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Primo piano

NATURA Viva | 1

Motivi di speranza

di Macri Puricelli

Due incontri nel segno della ricerca e della conservazione: Reason for Hope Festival e Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi

È

stato un fine settimana intenso di emozioni e iniziative per il Parco Natura Viva quello dell’11 e 12 ottobre scorso. In quei giorni il Parco ha ospitato il Reason for Hope Festival e il V Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi. Le due giornate hanno visto la partecipazione di studiosi di altissimo livello e un ospite d’eccezione: Jane Goodall, primatologa di fama internazionale che ha dedicato la propria vita allo studio degli scimpanzé ed è ambasciatrice di progetti di educazione ambientale e interculturale in tutto il mondo. Sono state due giornate in cui si è trattata la questione della stretta interconnessione e interdipendenza fra animali, ambiente e umanità. Il progetto Rewilding Europe, con il quale il Parco collabora

importanza firmato dai rappresentanti di due federazioni italiane della caccia e i responsabili del progetto europeo Life+ Biodiversity, fra cui Johannes Fritz, ideatore dello stesso. Obiettivo: aiutare la reintroduzione dell’ibis eremita in Europa e promuovere iniziative comuni contro la caccia illegale in Italia, in particolar modo durante la migraReason for Hope Festival zione autunnale. I rappresentanti (11-12 ottobre) delle associazioni venatorie hanno adottato due ibis del progetto euroIl Reason for Hope Fepeo. Alessandro Salvelli, Federaziostival è stato un evento ne Italiana Della Caccia (FIDC), ha dedicato al progetto di conservazione dell’ibis eremita del adottato Artemide, un discendente Waldrappteam, di cui l’Unione Eu- di Goja, l’ibis eremita adottata da ropea è co-finanziatrice nell’ambito Jane Goodall nel 2009 e abbattuta del programma Life+ Biodiversity e in Toscana, proprio dai bracconieri, di cui il Parco è l’unico partner ita- nell’autunno 2012 mentre Marco G. liano. Proprio Jane Goodall ha fatto Romagnoli, Confederazione Cacda madrina a un accordo di grande ciatori Toscani (CCT), ha adottato per la reintroduzione dei bisonti nei Carpazi della Romania, ha infatti l’obiettivo di riportare entro il 2022 almeno un milione di ettari di territorio europeo allo stato selvaggio e, contemporaneamente, continuare a lavorare a iniziative di salvaguardia delle specie a rischio.

Il pubblico si raduna presso il reparto degli scimpanzé per l’incontro con J. Goodall foto © Giorgio Ottolini

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Una delle scuole veronesi per l’ibis eremita foto © Bruna Zavattiero

Granduca Leopoldo. Al Reason for Hope Festival hanno partecipato anche 9 istituti scolastici del veronese ed 1 di Brescia, che hanno aderito a un progetto educativo sviluppato in collaborazione con il settore educativo del Parco e incentrato sui progetti di salvaguardia in natura degli ibis eremita e degli scimpanzé. A tutti i 1.500 studenti delle scuole coinvolte, dalle primarie ai licei, è stata fornita la possibilità di partecipare gratuitamente alla giornata del 12 ottobre ed incontrare Jane Goodall, mentre durante la serata dello stesso giorno, dedicata alle scuole e organizzata a Bardolino, una rappresentanza dei

10 istituti ha ricevuto direttamente dalle mani di Fritz e di Goodall il certificato di adozione dei 10 ibis a loro abbinati. La partecipazione dei ragazzi testimonia il ruolo fondamentale che hanno le nuove generazioni nel garantire un futuro alle specie a rischio di estinzione.

V Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi (10-11-12 ottobre) Fare il punto sulle indagini scientifiche condotte, a livello nazionale, nei giardini zoologici e negli acquari e sulle attività di ricerca e conservazione in natura, è stato invece l’obiettivo del Convegno. Ospiti della giornata Zjef Pereboom, ricercatore responsabile del Centre for Research and Conservation della Royal Zoological Society of Antwerp, coordinatore del programma europeo volto alla conservazione ex situ dei bonobo; Cristina Giacoma, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, figura chiave nella gestione e coordinamento del Progetto Madagascar che si occupa della formazione professionale degli studenti e della sensibilizzazione delle comunità malgasce; Joep van de Vlasakker, Advisor Wildlife di Rewilding Eu-

rope, impegnato nella conservazione della natura, nella lotta al bracconaggio e nella gestione delle aree protette che ha preso parte a diversi progetti sul bisonte europeo, attualmente coinvolto nella reintroduzione di questa specie in diverse parti d’Europa. Sono intervenuti anche Antoinette Kotze, Manager of Research and Scientific Services presso NZG – National Zoological Gardens of South Africa, che nel 2011 ha vinto il prestigioso Conservation Award of the African Association of Zoos and Aquaria (PAAZAB) per il suo costante impegno nella conservazione delle specie africane; Marco Gamba, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, studioso dei vari aspetti del comportamento animale e in particolare dei processi evolutivi della comunicazione nei primati; Dalila Frasson, Conservation Manager presso il Tacugama Chimpanzee Sanctuary, a Freetown in Sierra Leone, che ha raccontato della sua esperienza nella conservazione degli scimpanzé in natura. Ospite d’eccezione del Convegno, la giovanissima principessa Theodora von Liechtenstein che a soli 9 anni ha fondato il Green Teen Team con l’obiettivo di salvare testuggini e tartarughe europee con progetti di fundraising e attività di ricerca scientifica sul campo.

Jane Goodall foto © Bruna Zavattiero

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Jane Goodall al Parco Natura Viva foto © Alvise Guarino

“Insieme

di Macri Puricelli

per proteggere gli animali” Jane Goodall ospite d’onore al Parco Natura Viva

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uel gesto ha commosso il mondo e ha ripagato delle fatiche di una vita. Wounda, una femmina di scimpanzé, era stata trovata quasi morta dopo che i bracconieri ne avevano ucciso la madre. Dopo le cure in un centro di riabilitazione, viene finalmente portata nell’isola

Jane Goodall Institute È un’organizzazione internazionale no profit fondata a San Francisco (USA) nel 1977. L’Istituto promuove progetti di conservazione e di ricerca, in particolare sugli scimpanzé in natura e ha costruito una rete mondiale di persone che, unite da un comune spirito e collegate dalla tecnologia, si impegnano per il miglioramento della qualità della vita sul pianeta. Il Jane Goodall Institute Italia è una ONLUS riconosciuta nata nel 1998 per iniziativa dell’attuale presidente, la biologa Daniela De Donno Mannini, che dal 1991 collabora con Jane Goodall. Il JGI Italia è impegnato, secondo i principi e la filosofia dell’Istituto internazionale, a costruire un futuro migliore per gli uomini, gli animali, l’ambiente, e attua progetti specifici in Italia e in Africa. PER SAPERNE DI PIÙ

> www.janegoodall-italia.org > www.janegoodall.org

di Tchindzoulou, un’area protetta del Congo. Quando la gabbia da trasporto viene aperta, la scimpanzé si guarda intorno stupita e capisce che era giunta l’ora di ritornare a vivere in libertà. Ma all’improvviso si ferma, si guarda attorno e si lascia andare in un tenero abbraccio a Jane Goodall, l’etologa britannica che l’aveva salvata. Scendono le lacrime in sala quando Goodall racconta questo episodio. Anche lei si commuove. Perché ancora una volta, quel giorno nella foresta con Wounda, ha visto quanto gli scimpanzé possano amare ed essere riconoscenti. Chi era presente quella domenica mattina al Parco, chi partecipava al quinto Convegno Nazionale sulla Ricerca nei Parchi, ha avuto la fortuna di incontrare e ascoltare la più grande etologa del mondo che a 80 anni gira il pianeta per raccontare gli animali, i suoi prediletti scimpanzé, la necessità di difendere la natura e l’ambiente in cui viviamo. Goodall è arrivata a Bussolengo anche perché il Parco ospita la maggiore colonia di scimpanzé in Italia: ben 16 esemplari. “Qualche volta mi chiedono se sono contro i parchi zoologi”, ha detto l’etologa, “No che non lo sono. O meglio: sono contraria a quegli zoo dove gli animali sono in


Incontri gabbia e non vivono bene. Abbiamo una visione romantica della vita naturale. Pensiamo che solo in natura gli animali possano vivere bene. Potrebbero se la natura non fosse minacciata e distrutta dall’uomo. Prendete gli scimpanzé. Nel loro ambiente, quasi ovunque, non sono protetti. Il loro habitat naturale rischia di scomparire velocemente per colpa degli uomini. Che abbattono le loro foreste e li cacciano per mangiare la loro carne. Noi abbiamo il compito di aiutare la conservazione delle specie animali. Anche con parchi come questo dove gli scimpanzé vivono sereni e amati”. Jane Goodall ha raccontato davanti a una platea commossa i suoi 50 anni al servizio degli scimpanzé. Un’avventura emozionante oggi racchiusa nel libro La mia vita con gli scimpanzé. Una storia dalla parte degli animali in libreria da ottobre scorso. Goodall ha ripercorso le importanti scoperte scientifiche che oggi formano la base per tutti gli studi sui primati. Osservazioni rivoluzionarie che negli anni Sessanta stupirono il mondo. Come quando l’etologa ebbe l’ardire di raccontare che gli scimpanzé costruiscono e usano strumenti. Quella non era una prerogativa esclusiva dell’uomo ed era solo una delle molte somiglianze impressionanti tra l’uomo e gli scimpanzé che gli studi di Goodall rivelarono negli anni. La passione dell’etologa inglese per gli animali comincia da bambina. Ma la svolta si compie nel 1957 quando un’amica la invita in Kenia. È qui che, pochi mesi dopo il suo arrivo, incontra il famoso antropologo e paleontologo Louis Leakey, che in quel momento stava studiando il percorso evolutivo dell’uomo. La pazienza e il persistente desiderio di Jane di comprendere gli animali convince Leakey a scegliere lei per avviare uno studio comparativo con lo scimpanzé. Nell’estate 1960, la giovane Jane arriva sulle sponde del lago Tanganica in Tanzania, Africa orientale. Nessuna donna bianca fino a quel momento aveva osato entrare nel territorio selvag-

Scimpanzé (Pan troglodytes) Mammiferi, Ordine Primati, Famiglia Ominidi Dieta: onnivora. Frutta e vegetali di vario tipo, insetti (in particolare termiti). Occasionalmente possono cacciare anche altri mammiferi. Peso: fino a 70 kg. Longevità: in natura circa 45 anni, in ambiente controllato anche 60 anni.

foto © Serafino

gio delle foreste africane. Lei lo fa. Nel 1965 si laurea in etologia all’Università di Cambridge e subito dopo ritorna in Tanzania per continuare le ricerche e istituire il Gombe Stream Research Centre. Nel 1977 fonda il Jane Goodall Institute per sostenere le ricerche sul campo, i progetti di conservazione degli scimpanzé e il loro ambiente, e i progetti di educazione ambientale e interculturale. Oggi il Jane Goodall Institute è una organizzazione no profit internazionale con uffici in 21 paesi del mondo, tra cui l’Italia.

Gli scimpanzé del Parco Natura Viva

La piccola Madax foto © Leonardo Delfini

Sono divisi in due gruppi: il primo, di 11 individui, è costituito da maschi e femmine, il secondo solo da maschi - Moreno, il dominante, Jacki, Gullith, Raffaello e Jasmine - arrivati nel 1992/1993 perché sequestrati a circhi e privati. A quell’epoca si presume avessero circa 2, 3 anni. Con loro arrivarono anche due femmine: Mary, che oggi è inserita nel gruppo sociale, e Melania, poi trasferita. Il gruppo misto è formato da Samy e Judy nate nel 1972, provenienti da un altro zoo europeo e ospiti del Parco dal 1976 e 1977. Da Mary, arrivata con il gruppo di sequestrati, probabilmente nata nel 1990, ospite del Parco dal 1992 e inserita nel gruppo sociale nel 2003 (Mary è la più intelligente della colonia: è in grado di utilizzare utensili e risolvere problemi). Da Tommy, un maschio nato al Parco nel 1997 e allevato dai keeper perché mamma Melania, arrivata con il gruppo dei sequestrati, non è stata in grado di allevare né lui né i fratelli Davidino, nato nel 2000, e Camilla, nata nel 1998. Vi sono poi Giuditta, Lauretta, Giorgina, Valentina e Madax. La prima è nata nel 2006 ed è arrivata al Parco da un altro giardino zoologico italiano a 18 mesi, mentre Lauretta è nata da mamma Samy nel 2002. Giorgina ha 12 anni ed è nata nel Parco da mamma Luisa, una femmina che faceva parte del gruppo storico e che purtroppo è morta di vecchiaia a marzo 2014. Valentina è nata da mamma Judy nel 2006, mentre Madax, nata nel 2010 da Giorgina, è la piccola del gruppo.


Gli ibis in volo di fronte al Lido di Venezia foto © Waldrappteam

L’Ibis eremita si è estinto in Europa 400 anni fa. Ora sta tornando a migrare nei nostri cieli grazie all’intuizione e alla tenacia di uno studioso austriaco. Il Parco, partner di progetto, in una grande voliera ospita una feconda colonia riproduttiva.

In volo con l’ibis eremita

di Macri Puricelli

Un progetto di reintroduzione sostenuto dall’Unione Europea

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osco della Mesola, ultimi giorni di agosto. Finalmente li incontro. Eccoli lì i giovani ibis eremita che stanno imparando il viaggio di migrazione dall’Austria all’oasi WWF di Orbetello, in Toscana. Sono al riparo di una grande gabbia. Tutti insieme a riposare dopo la lunga tappa che dall’Austria li ha portati sulle Alpi, sulla laguna di Venezia, il Delta del Po, fino a Mesola. Devono recuperare le forze perché fra qualche giorno si rimetteranno in volo per sorvolare l’Appennino e giungere alla loro casa invernale per la prima volta nella loro vita. Nel 2014 la migrazione è stata un successo e ha visto in volo 14 uccelli. I giovani ibis creano un forte legame con le “mamme adottive” che non li lasciano mai. Anne-Gabriela Schmalstieg, 25 anni di Göttingen, e Corinna Esterer, 27 anni di Salisburgo, devono insegnare loro la rotta di migrazione precedendoli a bordo di due ultraleggeri. Prima, durante e dopo la migrazione, le due mamme adottive hanno trascorso dodici ore al giorno con

i loro figlioli piumati. Da quando avevano 5-6 giorni fino ai 6 mesi di età. Per sei mesi Anne-Gabriela e Corinna alle 6.30 del mattino hanno iniziato la giornata con la pesata e la prima pappa. Poi, ogni due ore spuntini e coccole, fino alle 8 della sera. Durante la migrazione di fine agosto gli ibis le hanno seguite e amate. In volo si avvicinavano all’ul-

Le “mamme adottive” con due ibis su uno degli ultraleggeri foto © Waldrappteam

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I nostri progetti traleggero e le sfioravano con le ali come volessero rassicurarsi della loro presenza. Verso metà ottobre, non senza qualche lacrima, Anne Gabriela e Corinna li hanno lasciati alla loro vita autonoma: a Orbetello il lavoro di mamme in prestito si era compiuto. Per tutto questo tempo c’era anche un papà umano che guardava gli ibis da lontano. Controllava, gestiva, osservava, ma lasciava che la relazione fosse unicamente fra loro e le mamme. Il papà umano, l’uomo che da quindici anni si è messo in testa di riportare l’ibis eremita a popolare l’Europa dove si è estinto 400 anni fa, si chiama Johannes Fritz. Lo studioso è stato uno dei protagonisti del Convegno Nazionale sulla Ricerca nei Parchi ospitato lo scorso ottobre al Parco Natura Viva. In quella sede ha potuto raccontare la straordinaria avventura della reintroduzione degli ibis eremita in Europa. Con un progetto di cui il Parco è partner, che da quest’anno è sostenuto dall’Unione Europea e che proseguirà fino al 2019. È dal 1997 che la Konrad Lorenz Research Station di Grunau in Austria e il Waldrappteam di Fritz si occupano dell’ibis eremita. Attraverso l’imprinting, quell’attaccamento che si sviluppa tra piccoli di animale e la prima figura che vedono dopo la nascita - in questo caso un essere umano - i giovani ibis vengono accompagnati verso l’area di svernamento in modo che possano imparare la rotta migratoria per poi ritornare autonomamente a primavera nelle fredde regioni del nord. Gli ibis vengono allevati tutti insieme dalle “mamme” come fratelli per poter poi costituire una colonia. “Quando abbiamo cominciato ad allevare gli ibis” spiega Johannes Fritz – “pensavamo che da soli sarebbero stati in grado di migrare verso sud. E invece, al primo tentativo, si sono tutti persi e la maggior parte è morta. Abbiamo capito che pur conservando l’istinto primordiale di mettersi in viaggio… non sapevano dove andare. Al tempo stesso purtroppo non avevamo informazioni su dove un tempo andavano a svernare perché prima della loro estinzione non era stato fatto ovviamente alcuno studio. Ci è stato chiaro fin dall’inizio che gli ibis non hanno una memoria genetica del percorso di migrazione. Sono i genitori che glielo insegnano. È così che mi è venuta l’idea dell’imprinting e dell’ultraleggero che li accompagna nel loro primo viaggio”. I primi anni del progetto non sono stati facili. All’inizio si usavano ultraleggeri troppo veloci per gli ibis che possono volare a 40 chilometri all’ora, raddoppiando la velocità solo quando sono a favore di vento. Così dal 2007 le mamme volano su velivoli diversi con grandi paracaduti, più lenti, più stabili, perfetti per fungere da enormi genitori. “I primi anni pensavamo anche che gli ibis avessero punti fissi geografici durante la migrazione. Invece no. Di fatto si ricordano partenza e arrivo. E il tragitto può essere diverso ogni volta. Abbia-

mo iniziato facendo un giro per la Slovenia, oggi invece andiamo diretti sulle Alpi. All’inizio del volo gli uccelli sono tutti con il becco aperto perché hanno bisogno di produrre energia. Una questione legata al metabolismo. Dopo un’oretta di volo chiudono il becco e iniziano a bruciare i grassi e a faticare di meno. Mantengono una formazione a V e, per risparmiare energia e riposarsi a turno, cambiano spesso posizione”. La scommessa di Fritz si può dire vinta. Dal 2008 ci sono una trentina di ibis che migrano da soli due volte all’anno. Ce ne sarebbero molti di più se nell’80% dei casi non fossero stati abbattuti da bracconieri. Su circa 60 ibis morti in questi anni, solo uno è stato abbattuto in Austria. Tutti gli altri sono caduti sotto fucili italiani. Per questa ragione uno degli aspetti più importanti del progetto europeo per la reintroduzione degli ibis – e che vede in prima fila il Parco - è quello di sensibilizzare i cacciatori e l’opinione pubblica, collaborando con le associazioni venatorie per poterle informare sull’importanza del progetto. L’obiettivo finale, all’alba del 2019, sarà quello di vedere in volo migratorio fra Austria e Toscana 120 uccelli con 3 colonie di riproduzione naturale fra Germania e Austria. Per gli ibis il Parco Natura Viva ha realizzato una grande voliera che oggi ospita una colonia molto feconda. PER SAPERNE DI PIÙ

> http://waldrapp.eu

Ibis eremita (Geronticus eremita) Uccelli, Ordine Ciconiformi, Famiglia Treskiornitidi Dieta: insetti, chiocciole, lombrichi, larve e vermi, scorpioni, piccoli vertebrati come lucertole. Peso: fino a 1,2 kg. Longevità: in natura circa 10-15 anni, in ambiente controllato anche 25 anni.

foto © Waldrappteam

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Il gufo delle nevi è il testimonial della campagna Pole to Pole. foto © Tom Middleton - Shutterstock.com

Borealia,

di Silvia Allegri

tra gli animali del freddo per salvare il pianeta

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l piccolo Rudolf, nato a fine aprile, oggi si gode l’aria fresca insieme alle altre due renne, Vixen e Dancer. Vicino a loro, una coppia di gufi delle nevi e quattro oche delle nevi: sono gli animali di Borealia, la nuova area realizzata al Parco Natura Viva per gli animali del freddo. Qui è arrivata anche una coppia di gufi siberiani, animali sequestrati perché detenuti illegalmente e affidati a un centro di recupero olandese che ha visto nel Parco una buona collocazione per loro. Dalla coppia sono nati due piccoli. Insieme ad altri giardini zoologici europei e del mondo, infatti, il nostro Parco si sta impegnando per sensibilizzare i suoi visitatori nei confronti dell’ambiente e della tutela degli ecosistemi.

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Perché proteggere la natura e tutelare il nostro pianeta non significa soltanto salvaguardare le specie in pericolo di estinzione attraverso progetti di conservazione in situ, ma anche promuovere un comportamento ecosostenibile e responsabilizzare le persone sull’importanza di cambiare il proprio stile di vita per la conservazione della biodiversità. Anche quest’anno la conferenza dell’associazione europea degli zoo e degli acquari (EAZA) ha riproposto la campagna internazionale di sensibilizzazione “Pole to Pole” (da Polo a Polo), sul cambiamento climatico. Una campagna che non è volta principalmente alla raccolta fondi, ma che si prefigge un obiettivo molto più grande e ambizioso: aiutare a fermare il


I nostri progetti cambiamento climatico che sta portando alla distruzione di ecosistemi con conseguenze sugli animali e sugli esseri umani. Lo scioglimento dei ghiacci nei due poli, e parallelamente l’avanzamento degli insediamenti umani per sfruttare le risorse del Pianeta, stanno infatti mettendo a rischio la vita di migliaia e migliaia di animali, che si vedono togliere il proprio habitat di giorno in giorno. Ma come possono contribuire i singoli individui alla salvaguardia del pianeta e, in questo caso, delle sue terre più fredde? Semplice: attraverso piccoli gesti quotidiani, alcuni dei quali vengono riassunti con l’espressione “pull the plug” (= stacca la spina). E dunque dobbiamo imparare a spegnere la Tv senza lasciarla in stand by, ma staccando la spina; a staccare il caricabatterie del cellulare o della macchina fotografica dalla presa

di corrente; a far scorrere l’acqua solo quando la si utilizza realmente. E, ovviamente, impegnarci nella raccolta differenziata dei rifiuti. “Pole to Pole” vuole dunque sradicare comportamenti sbagliati che sono entrati a far parte della nostra quotidianità, e che contribuiscono drammaticamente ad accelerare il cambiamento climatico mettendo a rischio ecosistemi come i due poli del Pianeta, e gli animali che vi vivono: le renne, i pinguini, gli orsi polari, i gufi delle nevi. Animali di grande fascino, la cui sopravvivenza è strettamente legata ai nostri stili di vita. Nei mesi invernali gli animali del freddo si sentono naturalmente più a proprio agio: sono più attivi, e sviluppano un folto pelo e un folto piumaggio, che permettono loro di resistere alle temperature più fredde.

Uno degli animali simbolo dell’area Borealia e della campagna Pole to Pole sostenuta dal Parco è la renna (Rangifer tarandus), un mammifero erbivoro originario delle zone artiche e subartiche dell’Eurasia e che appartiene alla famiglia dei cervidi. Un tempo le popolazioni selvatiche erano diffuse nelle regioni della tundra e della taiga siberiana. Oggi vi sono ancora piccole popolazioni in Norvegia, Finlandia, Siberia e Groenlandia e la popolazione è in continuo declino. Si trova anche in Alaska e Canada dove viene comunemente chiamata Caribù. foto © Giorgio Ottolini

foto © Giorgio Ottolini

Eventi al Parco in dicembre e gennaio Dicembre è un mese speciale e le passeggiate nel Parco possono offrire situazioni curiose e incontri meravigliosi. In una fredda giornata invernale o con il piacevole tepore che il sole dicembrino ci regala, è bello incontrarsi e parlare insieme delle specie del Parco. Il programma di dicembre si concentra proprio su questo: incontri con lo staff, lettura di storie e preparazione di merende. Un mese per prendersi cura di noi e dei nostri amici animali! Ogni sabato pomeriggio Prepariamo insieme gli arricchimenti, speciali giochi-merenda pensati per stimolare gli animali a manifestare i loro comportamenti naturali e finalizzati a garantire il loro benessere psico-fisico. Attività gratuita svolta dal Settore Educativo in collaborazione con il Settore Ricerca e i keeper del Parco. Tutte le domeniche e nelle giornate festive In diversi momenti della giornata si svolgeranno presso alcuni reparti del Parco incontri di approfondimento: i keeper con lo staff educativo e scientifico presenteranno alcune specie durante gli arricchimenti che verranno loro forniti. Tutte le domeniche pomeriggio di dicembre e lunedì 8 (riservato ai più piccoli) Ogni settimana leggiamo insieme una storia diversa sugli animali e scopriamo come vivono i protagonisti insieme con lo staff Settore Educativo. L’attività, gratuita, si svolgerà nella magica atmosfera della yurta, (tradizionale tenda della Mongolia) accanto al reparto dei cavalli di Przewalski. Dal 20 dicembre al 6 gennaio Prepariamo insieme gli arricchimenti speciali di Natale… e della Befana! Venerdì 26 dicembre Dedichiamo il pomeriggio agli animali che vivono in territori freddi e, passeggiando nel Parco, scopriamo i loro segreti per resistere al freddo! Osservato speciale sarà il cammello, per il quale la Zoological Society di Londra ha attivato un prezioso progetto di salvaguardia cui da anni collabora anche il nostro Parco. Gli orari delle varie attività previste verranno segnalati all’ingresso del Parco Faunistico e nei principali punti ristoro.


Samira, leopardo delle nevi, nata allo zoo di Colonia (Germania) il 29 maggio 2012, ora al Parco Natura Viva. foto © Giorgio Ottolini

2014, un anno

di Silvia Allegri

davvero speciale

Ce lo racconta Cesare Avesani Zaborra, direttore del Parco Natura Viva

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irettore, il 2014 è stato un anno davvero proficuo e interessante sotto molti aspetti. Partiamo dalla grande affluenza di pubblico, favorita senza dubbio anche da condizioni meteorologiche straordinarie. “L’anno ha esordito con un inverno tra i più miti degli ultimi due decenni - non siamo mai andati sotto lo zero - e la primavera, estremamente assolata, ha anticipato i cicli riproduttivi di molte delle specie ospitate. Pensiamo ai fenicotteri, che hanno deposto le prime uova a fine marzo, mentre di solito questo avviene in maggio. Un aspetto che ci riempie di soddisfazione è il grande numero degli abbonati: nonostante la crisi, il

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pubblico che ci visita abitualmente continua a crescere superando la soglia dei mille abbonati.” Anche quest’anno il Parco è stato allietato da nascite di cuccioli, molti dei quali di specie in via di estinzione. “Sono nati un panda rosso e un ippopotamo, piccoli di scimmie sudamericane, di wallaby, di ibis. Inoltre tre piccoli di lemuri: un lemure dal ventre rosso, un lemure del bambù e un lemure catta. Di quest’ultima specie il Parco Natura Viva nella figura di Caterina Spiezio è coordinatore europeo. Insieme ai visitatori abbiamo celebrato il Red Panda Day e il Rhino Day, proponendo attività didattiche

e focus su queste due specie a rischio estinzione.” A proposito di panda, tra le novità 2014 non si può non ricordare “l’incursione” nella vita privata dell’animale mascotte del Parco Natura Viva. “L’inizio della primavera è coinciso con una splendida collaborazione insieme all’azienda Thun, che ha scelto di partecipare con noi all’importante progetto di conservazione del panda rosso e ha realizzato una ceramica ispirata a questa splendida specie. Proprio in concomitanza con questa iniziativa abbiamo deciso di installare una telecamera a infrarossi nel nido. Così, alla nascita del nuovo piccolo, abbiamo potuti osservare per la


Nel Parco prima volta, e senza arrecare alcun disturbo, la vita segreta di mamma panda e del suo cucciolo”

fino all’Oasi di Orbetello, in Toscana scelta come meta idonea allo svernamento. Proprio da lì gli uccelli in primavera torneranno da soli lungo la rotta insegnata dalle madri umane, al quartiere di riproduzione, a nord di Salisburgo. Questo progetto, insi-

va, e il progetto Bisonte nei Carpazi meridionali, realizzato con la reintroduzione in natura, in Romania, di due maschi nati nel Parco Natura Viva. Quest’ultimo progetto è stato condotto in collaborazione con Rewilding Europe, organizzazione/ fondazione impegnata nella reintroduzione degli animali estinti nel nostro continente.”

Torniamo ai progetti di tutela in situ degli animali e dell’ambiente. Il Parco Natura Viva vanta numerose collaborazioni con altri parchi, riserve, oasi, “Il 2014 è stato un anni finalizzate alla conservazione di animali ma intenso per il Parco Natura Viva. anche degli ambienti Il numero dei visitatori è cresciuto – Inoltre molti apnei quali essi possono puntamenti ed eventi vivere. siamo arrivati a quota 367.500 a sono stati dedicati alla “Anche durante quemetà novembre 2014 – e abbiamo sensibilizzazione dei sta stagione, con il divisitatori sul delicato partimento di Biologia partecipato a numerose iniziative tema dell’estinzione e Animale e dell’Uomo di grande valore scientifico. della tutela della faudell’Università di Torino, na selvatica. abbiamo collaborato a Abbiamo avuto interessanti “L’impegno nella conun progetto in Madagariproduzioni di specie rare e servazione e tutela della scar che ha un preciso minacciate: dal piccolo ippopotamo fauna selvatica è culmiconnotato di sostegno e nato con la visita di Jane coinvolgimento delle poShombai a Mia’n, panda rosso.” Goodall avvenuta il 5 polazioni locali, le quali ottobre. Difronte ad una diventano ‘guardiane’ della biodiversità. In questo modo si gnito di un riconoscimento europeo, straripante platea la più nota studiocreano le condizioni per poter tutela- vede come unico partner italiano il sa di Scimpanzè al mondo, oltre a fere un’area ad altissimo rischio e nello Parco Natura Viva anche nell’attivi- steggiare i suoi splendidi 80anni, ha stesso tempo scrigno di una delle più tà di divulgazione e sensibilizzazione. spronato tutti noi verso la necessità Abbiamo partecipato anche ad di un impegno combinato tra fauna esclusive raccolte di specie viventi presenti sul nostro pianeta. Inoltre, anche altre straordinarie avventure: il pro- selvatica e responsabilità umanitaria quest’anno abbiamo dato il nostro getto Grifone, culminato il 5 settem- nel cuore dell’Africa. La sua testimosostegno economico attraverso una bre con la liberazione del giovane nianza è per tutti noi un fantastico mirata azione di fundrasing ad Ar- Acale a Forgaria nel Friuli, fotogra- ed emozionante sprone per le future mando Castellanos, il più noto esperto fato pochi giorni dopo ad oltre 500 azioni.” di orso dagli occhiali in Ecuador e ab- km di distanza nei dintorni di Genobiamo partecipato al progetto Snow Leopard Trust, il cui obiettivo è quello Il piccolo Shombai, nato il 15 agosto 2014, con mamma Camilla. foto © Giorgio Ottolini di trovare una pacifica convivenza tra gli allevatori delle pecore di cachemire e uno straordinario predatore come il leopardo delle nevi, che sia in Mongolia, sia in parte dell’Himalayaha ha il suo range di elezione.” Non solo lontani paesi del mondo, ma anche luoghi più vicini vedono la collaborazione del Parco Natura Viva a progetti di tutela e conservazione della fauna selvatica. “Innanzitutto il progetto Ibis Eremita, che prevede la ricostruzione nella memoria di una specie estinta in Europa, come appunto l’ibis, le rotte migratorie. Le mamme adottive salendo su delta plani accompagnano in volo gli uccelli dall’Austria

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Nel Parco

NATURA Viva | 1

La nostra squadra Dietro un grande parco zoologico si nasconde il lavoro di una squadra numerosa e altamente specializzata che giornalmente è impegnata a garantire il benessere degli animali e la soddisfazione dei visitatori, curando una grandissima serie di attività: dalla ricerca scientifica, all’educazione, alla comunicazione. Vi presentiamo i responsabili dei diversi settori.

Camillo Sandri Curatore generale

Caterina Spiezio Settore ricerca e conservazione

Cesare Avesani Zaborra Direttore scientifico Maria Ordinario Settore marketing e comunicazione Katia Dell’Aira Settore educativo

Mauro Speciale Ufficio amministrativo

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Federico Salvelli Natura Service servizi e ristorazione


foto © Giorgio Ottolini

La giornata-tipo del Direttore del Parco? Non esiste!

di Silvia Allegri

L

a figura del direttore di un parco zoologico si è evoluta parallelamente alla trasformazione dei parchi stessi. Se nel passato il direttore doveva avere conoscenze veterinarie, etologiche, manageriali e tecniche, in epoca moderna sono sempre più frequenti figure dirigenziali che non hanno necessariamente un background zoologico, ma sono in grado di gestire la componente scientifica del Parco grazie al contributo degli altri settori. Ovviamente, dal momento che l’importanza e il valore di un parco sono dati dalla qualità della sua collezione animale, è chiaro che un direttore dovrà possedere le caratteristiche di un

manager d’impresa insieme a un necessario background naturalistico e veterinario. La giornata tipo del direttore di un parco? Non esiste. Tra riunioni e trasferte, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo! Il direttore di un parco zoologico deve coordinare l’attività di dipartimenti molto diversi tra loro: conservazione, educazione, marketing; deve avvalersi di un team di specialisti in grado di ottemperare alle più differenti esigenze; deve saper creare una rete tra la struttura che dirige, il network europeo entro il quale deve essere inserito e la conservazione in situ, fondamentale aspetto di tutela della biodiversità.

Ma gli imprevisti e i fuori programma sono sempre dietro l’angolo: dagli interventi d’urgenza sugli animali, al monitoraggio dei cuccioli, alla manutenzione straordinaria delle aree verdi del parco, alle trasferte in altre città, o paesi, o continenti, per conoscere le altre realtà e trarre preziosi spunti per migliorare il proprio parco. Insomma, un direttore non si annoia mai.

I tre obiettivi di un moderno giardino zoologico: RICERCA CONSERVAZIONE EDUCAZIONE

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Il Parco in classe

NATURA Viva | 1

Scuola, bambini e ragazzi in prima

U

na delle mission più importanti di un giardino zoologico moderno è la sensibilizzazione del pubblico nei confronti della natura. E così anche il Parco Natura Viva propone una vasta scelta di attività che permettono a grandi e piccoli di conoscere meglio gli animali e i loro habitat, prendendo consapevolezza del ruolo di responsabilità che ciascuno di noi ricopre nella tutela della biodiversità. Le proposte sono tantissime, e sono rivolte a visitatori di tutte le età!

Percorsi educativi Per un primo approccio con il parco e i suoi animali vengono proposti diversi percorsi educativi, specialmente in primavera e in autunno, con laboratori per le scuole primarie e secondarie. Insieme ai loro insegnanti i ragazzi possono ammirare gli animali del parco e allo stesso tempo riflettere su temi proposti dallo staff educativo: dalla biodiversità alla conservazione, dalla tutela di specie minacciate alla

conoscenza degli animali domestici. Ci sono poi percorsi educativi articolati in più incontri: lo staff del settore educativo del Parco organizza degli incontri nelle scuole, e successivamente le classi vengono in visita al parco, divenendo ‘custodi dell’Arca’, ossia custodi della biodiversità e della natura.

Attività estive Durante l’estate nel Parco vengono organizzati i centri estivi, un’esperienza intensa e divertente che permette ai ragazzi di trascorrere una o più settimane dentro al parco: ogni settimana viene proposta una tematica diversa, su cui i ragazzi potranno fare approfondimenti. Sempre d’estate viene offerta una splendida opportunità ai ragazzi delle scuole superiori: ogni anno viene organizzato un corso di due settimane sulla gestione del parco, e i ragazzi che vi partecipano hanno l’opportunità di vedere come funziona un parco ‘dietro le quinte’: gestione degli animali, controlli veterinari, normative…

fila

no del Parco, il settore pet-therapy propone attività riabilitative per persone disabili, e inoltre vengono organizzate visite guidate ad hoc, in base alle esigenze dei visitatori. Durante tutto l’anno il Parco propone attività domenicali e festive gratuite per i visitatori: incontri con lo staff educativo e i keeper, laboratori creativi per i bambini, passeggiate crepuscolari (solo nel periodo estivo). All’ingresso del parco si trovano ogni giorno gli orari delle attività a cui si può partecipare. Infine, il Parco organizza feste di compleanno per grandi e piccoli: un’occasione per divertirsi e stare a contatto con gli animali! (S.A.)

Attività assistite con animali

Il settore educativo del Parco Natura Viva

L’offerta educativa è rivolta anche alle persone con disabilità: all’inter-

Katia Dell’Aira responsabile settore educativo didattica@parconaturavica.it Marta Tezza settore educativo - area adozioni marta.tezza@parconaturaviva.it Sara Piccoli ufficio booking prenotazioni@parconaturaviva.it Veronica Zanardi - Irene Arduini area Pet-Therapy natura.amica@parconaturaviva.it

foto © Archivio Parco Natura Viva

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foto © Marta Cicolla

La piccola Mia’n cresce

di Silvia Allegri

S

i affaccia tra le foglie degli 20 anni alla conservazione del Panalberi, osserva, gioca. Mia’n, da rosso, allevando e permettendo tenerissima cucciola di pan- la riproduzione di questa specie. Dal da rosso, è nata lo scorso 8 1992 sono nati nel parco 18 piccoli. giugno da mamma Lin, una femmi- Queste nascite sono molto imporna nata al Parco nel 2010, e da papà tanti in quanto inserite nell’ambito Maituk, nato a Parigi nel 2011 e ar- della complessiva azione di conservazione ex situ, volta a preservare rivato al Parco nel 2012. Quest’anno si sperava davvero nei giardini zoologici un patrimonio in una seconda gravidanza di Lin, e genetico di specie ormai prossime così, nel ristrutturare l’intero repar- all’estinzione in natura. Anche per il panda rosso, il Parto del panda rosso, a fine aprile si è pensato di collocare una webcam co Natura Viva non si limita a quein uno dei nidi in modo da riuscire sto tipo di conservazione, bensì a osservare da lontano il compor- agisce direttamente nei luoghi di tamento mamma-piccolo nei primi origine delle specie minacciate di delicatissimi mesi di vita senza reca- estinzione supportando progetti di re alcun disturbo. Prima della tele- conservazione in situ. Lo fa donancamera, i veterinari erano costretti do una parte del ricavato derivante a fare continue ispezioni al nido per dall’acquisto del biglietto dei procontrollare che il piccolo stesse bene pri visitatori e tramite donazioni e e crescesse. L’intrusione disturbava fundraising generate con attività di la mamma che, subito dopo il con- sensibilizzazione del pubblico. In trollo veterinario, si portava il figlio- particolare, collabora con il Red Panda Network, un’assoletto in un altro nido. La nostra cucciola di panda, ben ciazione che si occuaccudita e alimentata, anche grazie pa della conservaanche alle temperature non troppo zione del panda calde di questa estate, ha deciso di rosso, volta a lasciare il nido molto presto e a poco tutelarne l’hapiù di 4 mesi la si vedeva già muove- bitat naturale, la re, pur in modo impacciato, nel re- mediante parto seguendo mamma Lin. Il Par- s e n s i b i l i z z a co Natura Viva contribuisce da oltre zione e l’educa-

zione della popolazione locale che vive nell’areale geografico di questa specie. L’attività del 2013 ha portato all’adozione a distanza di ben 7 individui di panda rosso in Nepal. PER SAPERNE DI PIÙ

> http://redpandanetwork.org

Panda minore

(Ailurus fulgens)

Mammiferi, Ordine Carnivori, Famiglia ailurdi Dieta: erbivora, prevalentemente bambù. Integra con uova, piccoli uccelli e roditori. Peso: da 4 fino a 6 kg. Longevità: in natura circa 8-12 anni, in ambiente controllato anche 15 anni.

foto © Archivio Parco Natura Viva


Voi e il Parco

NATURA Viva | 1

Durante la vostra visita al Parco avete scattato foto, scritto poesie, fatto disegni? Inviateli a magazine@parconaturaviva.it

I picc◊i M˙im Palladino e C≥lo‡a M◊in≥elli nel m»ento di face painting, d√ante la se‡imana di cen¬o estivo dedicata al pipis¬ello

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La ti∑e sibµiana foto∑afata da Luca Ebµle studente del Liceo delle scienze applicate Primo Levi Bollate (Milano) Ibis µemita, un lavªo prep≥ato in occasi÷e di Reason for H‰e Festival dalla scu◊a prim≥ia di B≥d◊ino


foto © Cesare Avesani Zaborra

Come ogni anno, il Parco resterà aperto fino al 6 gennaio (chiuso solo il 25 dicembre). Chiuderà dal 7 geannaio al 28 febbraio e riaprirà il 1° marzo 2015. L’Area Safari invece resterà chiusa dal 9 dicembre al 28 febbraio. Lo staff però non va in vacanza, rimane sempre in servizio e lavora per la nuova stagione. Durante i mesi più freddi molti reparti interni ed esterni vengono riscaldati, in particolare quelli che ospitano gli animali provenienti originari delle zone calde del mondo, che così possono scegliere in tutta libertà se stare all’interno o uscire nelle aree esterne.

Parco Natura Viva online www.parconaturaviva.it È il nostro sito ufficiale, per preparare la tua visita, conoscere eventi e novità, scoprire curiosità. Iscriviti alla newsletter, adotta un animale, scrivici. Siamo anche sui social: Facebook › Una grande comunità di oltre 20.000 fan, piattaforma perfetta per condividere, commentare, scoprire e leggere i post che ogni giorno pubblichiamo, corredati dalle splendide foto dei nostri animali. Raggiungici! Twitter › Un tweet breve e conciso per tenerti aggiornati e avvisarti di novità, seguici… Trip Advisor › il mezzo preferito dai viaggiatori e dai nostri visitatori che ci hanno attribuito un premio di eccellenza come miglior parco zoologico d’Italia 2014. Fieri delle recensioni, attendiamo le vostre. You Tube › I filmati più belli dei nostri progetti e dei nostri ambasciatori animali. Flickr › Una galleria di immagini fotografiche dedicata a chi ama la fotografia. Vuoi partecipare alla nostra comunità sul magazine del Parco? Scrivici per farci domande o raccontarci qualcosa che ti piacerebbe veder pubblicato. Dal prossimo numero la rubrica ospiterà domande dei lettori e risposte del nostro staff. Scrivi a: magazine@parconaturaviva.it


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Viaggio nella Biodiversità

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Journey into Biodiversity

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ASI A Cammello della Battriana / Bactrian camel Gru della Manciuria / Red-crowned crane Panda rosso / Red panda Muntjak della Cina / Reeves’ muntjac Cavallo di Przewalski / Przewalski’s horse Tigre dell’Amur / Amur tiger Leopardo delle nevi / Snow leopard Cervo di Padre David / Père David’s deer Antilope cervicapra / Blackbuck Cicogna nera / Black stork Gipeto / Bearded vulture Avvoltoio capovaccaio / Egyptian vulture Cicogna bianca / White stork Pellicano riccio / Dalmatian pelican Fagiani / Pheasants Rapaci / Birds of prey

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M ADAGASC A R Lemuri / Lemurs Fossa / Fossa Vasa maggiore / Greater vasa parrot Testuggini del Madagascar / Tortoises of Madagascar

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O C EANI A Kea / Kea Emù / Emu Casuario / Southern cassowary Wallaby dal collo rosso / Red-necked wallaby Gru antigone / Sarus crane Cigno nero / Black swan

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Fenicottero cileno / Chilean flamingo

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SENTI ERI D’AFRI C A Ippopotamo / Hippopotamus Rinoceronte bianco / White rhinoceros Nyala / Nyala Ghepardo / Cheetah Scimpanzé / Chimpanzee Leone / Lion Suricato / Meerkat Cercopiteco grigio-verde / Grivet monkey Mangusta fulva / Yellow mongoose Bertuccia / Barbary macaque Sitatunga e springbok / Sitatunga and springbok Testuggine gigante africana / African spurred tortoise

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I nostri servizi Our Services

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42 ettari di Collina Morenica, 1500 animali, 250 specie

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EUROPA Gatto selvatico / Wildcat Lince eurasiatica / Eurasian lynx Lupo grigio / Grey wolf Daino della Mesopotamia e muflone / Mesopotamian fallow deer and mouflon

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SA FA R I D’AF R I C A Antilope roana / Roan antelope Struzzo / Ostrich Orice dalle corna a sciabola / Scimitar-horned oryx Zebra di Grevy / Grevy’s zebra Damalisco dalla fronte bianca / Blesbok Lichi del Nilo / Nile lechwe Mitteria del Senegal / Saddle-billed stork Gnu striato / Common wildebeest Lemure vari rosso / Red ruffed lemur Bue dei Watussi / Watusi cattle Giraffa / Giraffe Rinoceronte bianco / White rhinoceros Potamocero / Red river hog Lemure vari bianco e nero / Black-and-white ruffed lemur Marabù / Marabou stork Oca egiziana / Egyptian goose Asino somalo africano / Somali wild ass Ammotrago / Barbary sheep Antilope alcina / Common eland Cobo defassa / Defassa waterbuck Lichi del Kafue / Kafue lechwe Pecora del Camerun / Cameroon sheep Iena maculata / Spotted hyaena Leone / Lion Ghepardo / Cheetah Ippopotamo / Hippopotamus Rinoceronte bianco / White rhinoceros Nyala / Nyala

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Orso andino / Spectacled bear Conuro della Patagonia / Burrowing parakeet Ara / Macaws SERRA TROPICALE / TROPICAL GREENHOUSE R E TTI LA RI O / REP TI LE HOUSE Testuggine delle Seychelles / Aldabra giant tortoise Cane della prateria / Prairie dog

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B OREALI A Gufo siberiano / Siberian eagle owl Gufo delle nevi / Snowy owl Oca delle nevi / Snow goose Renna / Reindeer

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EXTINC TION PA RK Arthropleura Ornithocheirus Meganeura Parasaurolophus Ichthyostega Dracorex Diplocaulus Triceratops Edaphosaurus Troodon Cynognathus Pteranodon Dicynodon Indricotherium Coelophysis Hyracotherium Gojirasaurus Testuggini europee / Camptosaurus European tortoises Eubrontes Smilodon Stegosaurus Megaloceros Spinosaurus Europasaurus Mawsonia Megaladapis Elasmosaurus Thylacinus Iguanodon Aepyornis Tyrannosaurus Raphus Daspletosaurus

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Ibis dal collo paglierino e kookaburra / Straw-necked ibis and laughing kookaburra

CR I

Bisonte europeo / European bison Allocco degli Urali / Ural owl Ibis eremita e grifone / Northern bald ibis and griffon vulture Fenicottero rosa / Greater flamingo

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Tapiro sudamericano / Lowland tapir FATTORI A / FA RM

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Alpaca / Alpaca Crisocione / Maned wolf

TAP

42 ha of Morainic Hills, 1500 animals, 250 different species Aree e specie in ordine di percorso Ares and species in path order AMERICA Saimiri e cigno coscoroba / Squirrel monkey and coscoroba swan Saki dalla faccia bianca e aguti di Azara / White-faced saki and Azara’s agouti Bradipo didattilo, tamandua e aguti paca / Two-toed sloth, tamandua and spotted paca Hocco dall’elmo / Helmeted curassow Ocelot / Ocelot Coati rosso / South American coati Tamarini / Tamarins Ibis rosso / Scarlet ibis Ara macao e hocco maggiore / Scarlet macaw and great curassow

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