La Pieve - Pasqua 2015

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ComunitĂ Pastorale Santa Maria Madre di Dio

La Pieve

Notiziario delle parrocchie di Caslino al Piano e Bulgorello www.parrocchiacaslinoalpiano.it

IL NUOVO ORATORIO

PASQUA 2015


ORATORIO S. ANNA Dopo l’entrata come parroco a Caslino al Piano nel marzo del 2009 oltre all’imponente Santuario di S. Anna, ho subito notato l’edificio dell’oratorio. Bello, grande e con molti spazi. Pian piano però mi sono reso conto che la struttura necessitava di urgenti interventi, sia per le normative di sicurezza che per una maggior fruibilità, soprattutto per ragazzi e giovani. Ogni tanto sentivo da parte dei caslinesi questa frase, “S. Anna pensa sempre alla sua casa”. Dopo qualche intervento tampone, come il rifacimento dei serramenti al primo piano, grazie al lascito della famiglia Faverio- Rizzi fu possibile progettare e realizzare una completa ristrutturazione dello stabile. In questo modo ho capito che la frase sopra riportata non era frutto di fantasia. Personalmente sono convinto che l’oratorio sia anzitutto frutto di relazioni e di famigliarità, con chiara finalità formativa e di socializzazione. Dunque il “mattone” più importante sono le persone che contribuiscono a formarlo. Fatta questa premessa è anche giusto dire che un oratorio ben sistemato, con aule spaziose e luminose per la catechesi o altri incontri; un bar arioso e accogliente, con uno spazio gioco per ragazzi e giovani; una sala polifunzionale che al bisogno può essere sala conferenze, sala proiezione, sala prove teatro che, rimuovendo la parete mobile, può diventare teatro o salone per eventi, possano aiutare la nostra parrocchia ad avere gli ambienti adatti per la sua vita religiosa e sociale. La grande vetrata vuol indicare l’apertura tra interno e esterno. Vuol essere l’auspicio per una comunità aperta a coloro che desiderano accostarsi alla vita della comunità. Le potenzialità sono tante. Speriamo che soprattutto giovani e famiglie comprendano come l’oratorio sia veramente una grande opportunità di crescita umana e cristiana e punto di incontro per uscire dalla mentalità individualistica in cui siamo immersi.

Numero 10- Autorizzazione Tribunale di Como n. 2/2011 - Direttore responsabile: Antonella Sala Redazione: Don Alfredo, Piercarla Monti, Egidio Danesi - Impaginazione: Mauro Montanelli - Stampa: Presscolor Milano


E’ una grande gioia aver potuto realizzare quest’opera. Credo che il Signore porti avanti il suo disegno al di là delle nostre debolezze; occorre solo fidarsi e lavorare. Oltre ai benefattori ringrazio i progettisti, l’impresa De Marchi e tutti coloro che hanno condiviso e sostenuto il buon esito dell’opera.

A TUTTI VOI UNA SERENA S. PASQUA don Alfredo

CALENDARIO LITURGICO Caslino al Piano Giovedì 2 aprile ore 21.00 S. Messa in Coena Domini GIOVEDì SANTO e adorazione Venerdì 3 aprile ore 15.00 VENERDì SANTO ore 16.00 ore 20.30 Sabato 4 aprile SABATO SANTO

Solenne liturgia della Passione Confessioni Via Crucis con partenza dalle scuole elementari fino al Lazzaretto

ore 9.30 - 11.00 Confessioni ore 15.00 - 18.00 Confessioni ore 21.00 Veglia Pasquale e S. Messa

Domenica 5 aprile ore 8.30 S. Messa PASQUA ore 11.00 S. Messa ore 18.00 S. Messa Lunedì 6 aprile

ore 10.30

S. Messa


Bulgorello Giovedì 2 aprile ore 20.30 S. Messa in Coena Domini GIOVEDì SANTO e adorazione Venerdì 3 aprile ore 15.00 Solenne liturgia della Passione VENERDì SANTO ore 16.00 Confessioni ore 20.30 Via Crucis per le vie del paese, partenza dalla chiesa Sabato 4 aprile SABATO SANTO

ore 9.30 - 12.00 Confessioni ore 21.00 Veglia Pasquale e S. Messa

Domenica 5 aprile ore 9.45 PASQUA

S. Messa

Lunedì 6 aprile

S. Messa

ore 9.30

CONFESSIONI COMUNITARIE

CON LA PRESENZA DEI SACERDOTI DEL VICARIATO

Lunedì 30 marzo ore 20.45 a CADORAGO Martedì 31 marzo ore 20.45 a ROVELLASCA Mercoledì 1 aprile ore 20.45 a LOMAZZO S. VITO

APPUNTAMENTI Santa Cresima e Prima Comunione Domenica 24 maggio ore 15.00 a Caslino al Piano per le tre parrocchie dell’unità Pastorale con i bambini di quinta elementare

Anniversari di matrimonio Domenica 17 maggio a Bulgorello Domenica 20 settembre a Caslino al Piano Iscrizioni presso le parrocchie

Corpus Domini Domenica 7 giugno processione del Corpus Domini a Caslino al Piano alle ore 20.30 partendo dalla chiesa parrocchiale


IL LABORATORIO DEI TALENTI Così i vescovi italiani in un documento pubblicato il 2 febbraio 2013 definiscono l’oratorio; come luogo in cui c’è un “movimento” che tende a far fruttificare tutti quei doni che ci vengono anzitutto dal Signore Gesù. Tutti coloro che varcano la soglia dell’oratorio dovrebbero trovarsi in un luogo in cui si realizza primariamente l’annuncio concreto del Vangelo di Gesù in parole e gesti, un luogo in cui fede e vita interagiscono armoniosamente all’interno anche di molteplici percorsi e attività: catechistiche, educative, di crescita umana e spirituale. Di conseguenza l’ambito concreto nel quale il Vangelo si diffonde e viene annunciato da tutti e quello della relazione feconda tra persone: ciascuno per la sua parte è chiamato a dare la propria disponibilità gioiosa e costruttiva nei confronti soprattutto dei bambini, ragazzi e giovani che dell’oratorio sono certamente l’anima. In oratorio, chi arriva nuovo così come chi lo abita da tempo, vi trova il suo spazio di espressione e di partecipazione, la valorizzazione delle capacità e, soprattutto, l’opportunità di essere riconosciuto ed accolto come persona fino a riconoscere nell’oratorio una “seconda casa”. Nella mente di San Giovanni Bosco l’idea di Oratorio si venne componendo di tre elementi fondamentali: 1. La presenza di giovani ricchi di umanità e di spiritualità L’amicizia degli animatori verso i ragazzi, che si trovano bene con loro, parlano e scherzano con loro e passano gran parte del loro tempo libero in Oratorio. L’interessamento degli animatori che si informano, aiutano, consigliano… 2. Un ambiente ricco di gioia e di allegria in cui vi siano giochi svariati, rinnovati da strumenti nuovi e gare nuove, letture divertenti, canti, musica, passeggiate e teatro. 3. Un ambiente cristiano creato dalla convinzione che per educare bene occorre mettere Dio al primo posto e che se non si educa cristianamente, un oratorio non ha motivo di esistere; creato dalla presenza di animatori cristiani sul serio che aiutino i ragazzi a trovare nell’amicizia del Signore la radice della loro dignità e gioia; un ambiente cristiano creato dalla presenza di animatori che parlano di Gesù e del Suo Vangelo All’Oratorio non solo per giocare, ma anche per crescere e diventare amici veri del Signore !!! il seminarista Carlo Morelli


FOTORACCONTO DELL’INAUGURAZIONE DELL’ORATORIO 7-8 marzo 2015






L’ORATORIO S. ANNA Dal “chronicon” parrocchiale, redatto da don Angioletto nel 1952 a conclusione dei lavori eseguiti in quel tempo

La giovane parrocchia di Caslino al Piano è dotata di una bella e spaziosa Chiesa, di un ottima Casa Parrocchiale, mancava però di un Oratorio: della “Casa della gioventù” per la formazione spirituale e il sano divertimento dell’elemento più delicato dello schieramento parrocchiale. Completare le opere parrocchiali con la costruzione dell’Oratorio è stato un desiderio e un impegno per il Parroco fin dall’entrata in Parrocchia e anzi ne aveva parlato nello stesso discorso dell’impegno. Bisognava anzitutto acquistare uno spiazzo di terreno sufficiente. Il “quader” adiacente al piazzale della Chiesa e alla casa parrocchiale sembrava fatto a posta per questo scopo. Ma era logico fare altri tentativi prima d’aver esaurito ogni possibilità di ottenerlo. Dapprima le prospettive davano adito a buone speranze, ma ci si accorse subito che la situazione era quanto mai difficile e intricata. Richiesta di un prezzo molto alto, diversi pignoramenti da tempo contestati giudiziosamen-

te, una ………di avvocati, procuratori, amministratori implicati nella causa, facevano prevedere ben difficile una possibilità di intesa e di buona riuscita. Allora il Parroco tentò un’altra strada: acquisto del terreno dietro al Chiesa; era una soluzione di ripiego ma la migliore scartata per necessità la prima. Mesi di lavoro per persuadere i diversi proprietari a …………. A non approfittarsi del bisogno, e non chiedere cifre astronomiche……… Tutto sembrava ormai sistemato quando S. Anna pensò a far trovare una ……….. via di uscita alla prima sistemazione della intricatissima difficoltà richiese tempo, impegno e pazienza………… ma infine la cosa fu fatta. Il parroco dovette intestarsi direttamente, data la situazione intricata e la necessità di un immediato cambiamento di proprietà e non appena usciti fuori dal ………….. delle cause giudiziarie alla fine si fece la donazione alla Chiesa Parrocchiale. L’acquisto venne a costare, compresa la liquidazione delle cause giudiziarie , avvocati e ammini-


stratori, poco più di due milioni: cifra non certo alta se si tiene conto della posizione del terreno, della cinta e della casetta. Non appena acquistato il terreno si pensò alla progettazione che veniva fatta dal giovane ma valente geometra Panza. Dopo concorso l’impegno della costruzione veniva assunto dall’impresa locale: Angelo Marinoni, che in poco più di un anno lo portava a termine. Il fabbricato solidissimo, ampio e comodo è adatto allo scopo: è composto di un seminterrato per i giochi, il sa-

lone grande e il bar a piano terreno, le aule e la grande veranda al primo piano. La spesa per certo non indifferente e si richiederanno anni prima che possa essere completamente coperta: l’opera era però di ……. Importanza e urgenza per scoraggiarsi di fronte agli impegni finanziari . E’ da augurarsi, con la grazia del Signore, che il nuovo Oratorio di venga il centro di attrazione e il mezzo di formazione delle verdi speranze della parrocchia: i ragazzi e i giovani. Allora non si rimpiangeranno certo le somme erogate per la costruzione.

L’ASILO INFANTILE Nel 1925 il compianto parroco Mons. Angelo Cattaneo donava alla “Congregazione di Carità” di Caslino il terreno adiacente nel alto est alla proprietà parrocchiale per la costruzione di un “Asilo Infantile. La necessità di un asilo si faceva sempre più sentire ma all’……… della raccolta di modestissimi fondi e qualche progetto ………….. si (prese ) l’impegno per la costruzione del fabbricato da adibirsi allo scopo. Come sistemazione provvisoria del problema il Parroco pensò di adibire ad “Asilo” il primo piano dell’Oratorio parrocchiale finchè non si potrà costruire l’Asilo sul terreno allo scopo donato. La sistemazione doveva poi mostrarsi ottima ed infatti il 1° ottobre 1952 poté iniziarsi regolarmente, per la prima volta, l’Asilo infantile anche a Caslino. Dopo moltissime richieste sempre negative potemmo avere anche le Suore: l’Istituto di S. Maria della Provvidenza di don Guanella di Como ci consegnò infatti due Suore che presero dimora nella vecchia casa parrocchiale acquistata dai Sigg. Cavallini – Corbella e da loro gentilmente concessa per l’abitazione provvisoria delle Suore. Un altro problema tanto delicato e urgente è, anche se provvisoriamente, risolto: la formazione dei bambini fin dai loro primi anni, la presenza delle Suore in Parrocchia per affiancare dare l’appoggio per ogni opera di bene. Deo gratias!......


ALLA SCOPERTA DELLA PROPRIA VOCAZIONE La Prima lettera di Pietro ci ricorda che attraverso il sacramento del Battesimo siamo divenuti «il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce» (1 Pt 2,9). La nostra vita è dunque intimamente segnata da una vocazione. È a partire da questa verità che la Chiesa guida i fedeli al pieno riconoscimento del progetto di amore che Dio ha per ogni suo figlio. Nella nostra diocesi sono da tempo attive numerose proposte indirizzate ai giovani al fine di aiutarli in un cammino di crescita spirituale e accompagnarli nelle scelte di vita. A livello formativo, la “scuola della parola” rappresenta un itinerario molto interessante aperto a tutti coloro che si interrogano su Dio e sulla vita. Attraverso le Scritture si cerca di rispondere alle domande che più coinvolgono l’esistenza ma soprattutto viene indagato il rapporto che Dio ha con ognuno. Un altro percorso è quello delle “dieci parole”, che analizzando i dieci comandamenti si propone di mettere in relazione il volere di Dio con la libertà che caratterizza l’umanità. “Imparare Roma” è una recente proposta di viaggio e pellegrinaggio estivo per riscoprire le radici della nostra fede e della nostra cultura attraverso i luoghi più significativi della cristianità. Da citare sono anche gli “esercizi spirituali per 18enni”, quattro giorni di confronto, riflessione e preghiera per conoscere meglio Gesù e far maturare la propria fede. È importante avere dei punti di riferimento e delle guide, specialmente quando si è giovani e si è chiamati a decidere cosa fare della propria vita. In alcuni, infatti, può sorgere una vocazione particolare, quella di dedicare la propria vita a Gesù Cristo. Anche per questo tipo di vocazione la Chiesa offre con gioia le proprie risorse per aiutare coloro che sono interessati ad essere guidati nelle loro scelte. In tutta la diocesi sono infatti presenti specifiche proposte per i ragazzi e le ragazze che intendono approfondire una particolare vocazione verso la vita consacrata a Dio. “Venite e vedrete” si articola attraverso quattro ritiri spirituali centrati sul discernimento vocazionale e finalizzati ad una concreta scelta per il futuro,


in particolare ad enrtare nella comunità del seminario vescovile. Un approfondimento particolare merita il “sicomoro”, una vera e propria esperienza di comunione fraterna. Dal 2010 sono state promosse in varie zone della diocesi delle comunità nelle quali alcuni adolescenti interessati ad un cammino di crescita e di discernimento vocazionale vivono assieme una settimana al mese seguiti da un prete e da una coppia di sposi. Ad oggi sono già cinque le comunità “sicomoro” presenti nella nostra diocesi. Oltre a vivere un’esperienza di fraternità, i ragazzi del “sicomoro” hano la possibilità di conoscere da vicino la realtà parrocchiale e, cosa più importante per la loro formazione, di approfondire la relazione con Dio. La propedeutica, infine, è la tappa più avanzata per chi si propone di prendere seriamente in considerazione di iniziare il seminario e di consacrare la propria vita a Cristo. A differenza delle altre proposte di discernimento vocazionale, la propedeutica è inserita nel contesto del seminario vescovile e ai propedeutici viene richiesto di passare buona parte di ogni settimana tra il seminario e una parrocchia nella quale è possibile osservare da vicino la spiritualità ma anche gli aspetti pratici propri del sacerdozio. Questa esperienza dura circa nove mesi durante i quali viene proposto un percorso spirituale e di preghiera affine a quello dei seminaristi, oltre a materie di studio utili in vista di futuri studi teologici, come ad esempio la filosofia e il latino. L’organo che gestisce tutti questi percorsi vocazionali è il Centro Diocesano Vocazioni, il quale offre a chiunque lo desideri un aiuto concreto e personale. Ogni vocazione è unica e merita di essere vissuta in modo serio e approfondito. Spesso molte vocazioni non trovano piena realizzazione a causa di una scarsa cura o di un mancato ascolto. Può quindi rivelarsi decisivo affidarsi a guide esperte, in grado di indirizzare e valorizzare la vocazione che Dio ha posto nel cuore di ogni suo figlio. Gabriele Mandaglio


INCONTRO COL VESCOVO Nella mattinata di sabato 21 febbraio i ragazzi di 5a elementare, che si stanno preparando per riceve la Comunione e la Cresima, si sono incontrati assieme alle proprie famiglie, alla catechista Mariarosa ed a don Alfredo, con il vescovo di Como, monsignor Diego Coletti. L’incontro è avvenuto nelle stanze della curia vescovile, nelle quali il vescovo ci ha accolto a braccia aperte; già all’inizio si intuiva il clima in cui si sarebbe svolto l’incontro, con il vescovo che si nascondeva dietro a dei cappotti appesi scherzando e dicendo: “chi c’è? Permesso…?” E’ stato un incontro entusiasmante, avvenuto in un clima sereno e familiare, dove tutti si sono sentiti a proprio agio, con il vescovo che non si è risparmiato alle varie domande poste dai nostri ragazzi e a ciascuna delle quali ha risposto in maniera piena e profonda, portando esempi e fatti personali, ma anche tante citazioni del vangelo, che sembravano quasi create apposta per spiegare quella situazione. E proprio in risposta ad alcune di queste domande, non ha esitato a far passare tra tutti i presenti il crocifisso pettorale ricevuto in dono in occasione della consacrazione a vescovo ed il suo anello vescovile. Ma il vescovo ha anche saputo coinvolgere tutti i presenti con parole stupende, di quelle che ti entrano dentro e ti lasciano un segno nel cuore, segno che difficilmente potrà cancellarsi. E alla fine, ci ha accompagnato nella sua cappellina privata, dove, con tutti noi, ha recitato una preghiera, ma non prima di avercela spiegata nel suo senso vero e profondo. Davvero una splendida esperienza, un ricordo prezioso che ciascuno di noi conserverà nel proprio cuore. Mariarosa e Armando


“Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare un sottile dispiacere E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire Domandarsi perche’ quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore (….) Capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni” Lucio Battisti

Per secoli la storia dell’umanità è sempre stata caratterizzata dalla contrapposizione tra ragione e sentimento, tra logica e intuizione, tra una realtà spiegabile e comprensibile e una serie di emozioni che la ragione non può capire. I grandi pensatori ci hanno convinto, per molto tempo, che l’uomo in quanto essere razionale dovesse ricercare sempre nell’intelletto il senso del vivere e la profondità dell’esistenza.Questa convinzione radicata è stata piano piano scardinata dall’idea che l’uomo non è una realtà così semplice da definire e si è iniziato a pensare che gli aspetti più imprevisti e meno logici della vita siano altrettanto belli e importanti di quelli legati al pensiero. Pascal, grande filosofo francese del Seicento, è il primo ad affermare a gran voce che l’uomo è un essere misterioso fatto di ragione e sentimento, di logica ed emozioni e che la sua esistenza nasce dall’equilibrio di queste due componenti. Lo psicanalista Erich Fromm sottolinea: “Nella nostra società le emozioni in generale vengono scoraggiate. Benché senza dubbio il pensiero creativo, come ogni altra attività creativa, sia inseparabilmente legato alle emozioni, è diventato un ideale pensare e vivere senza emozioni. Essere emotivo è diventato sinonimo di instabile e squilibrato.” Già…..ma cosa sono le emozioni? Sappiamo ancora emozionarci oggi? O in un mondo più virtuale che reale, dobbiamo necessariamente spiegare sempre ogni evento razionalmente? Dal punto di vista biologico le emozioni sono risposte immediate, reazioni che mettiamo in atto involontariamente di fronte a determinati stimoli am-


bientali. Non è una cosa che può essere insegnata tra persone… ma sicuramente nostra grande maestra può essere la natura…spesso infatti ci fermiamo a guardare la poesia di un tramonto, la bellezza di un paesaggio e lo scorrere di un fiume e stiamo bene, in pace, solo per pochi minuti, ma viviamo e tocchiamo con mano quanto l’ambiente possa condizionare la nostra vita. Emozionarsi è ad esempio perdersi davanti alla magnificenza del Grand Canyon, sentire solo il rumore del vento e lo scorrere del fiume,vivere il silenzio di un luogo intatto e non rovinato dall’uomo, sentire di essere un punto nell’universo, un nulla nell’immensità della natura ma sentirsi nello stesso tempo una persona felice. Emozionarsi è raggiungere la vetta di una montagna, dopo essere partiti all’alba da un rifugio, dopo aver camminato per ore, solo nella natura, tra la rugiada del mattino e lo sguardo assonnato delle marmotte, stanchi e apparentemente svuotati di ogni energia ma in pace nell’animo e in pace con se stessi. Reinhold Messner, celebre scalatore, riassume molto bene questa sensazione: “Camminare per me significa entrare nella natura. Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai. La Natura per me non è un campo da ginnastica. Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi. Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori. Le alte montagne sono per me un sentimento”. Emozionarsi è nuotare nel mare, esplorando il suo mondo sotterraneo con gli occhi di un ospite che visita un mondo perfetto e in piena armonia, fatto di colori e di pochi suoni ovattati. Emozionarsi è perdersi in un quadro di Van Gogh, nel vortice delle sue pennellate che ricercano pace ma che trasmettono inquietudine, un lento seguire i suoi colori e le sue dinamiche che rimandano alla profondità e al tormento dell’esistenza per capire che, almeno una volta nella vita, anche noi ci siamo sentiti come lui. Emozionarsi è stare con gli altri, vivere le relazioni umane, sentire su di sè l’empatia, l’emozione più bella e profonda dell’animo umano, cioè diventare capaci di condividere i sentimenti degli altri, con semplicità e con autenticità; stare con gli altri significa entrare in sintonia con le persone, farle


sentire amate e apprezzate, siano esse giovani o anziane, con una vicinanza reale, fatta di strette di mano e di confronto e non solo con legami esclusivamente virtuali. Emozionarsi è mangiare un gelato con un amico, è suonare una canzone, è giocare con il proprio cane, è vivere quelle esperienze semplici ma quotidiane che possono “ricaricarci le batterie” perché la vera ricchezza di cui abbiamo bisogno dipende dalla semplicità. Forse occorre cercare di imparare dai bambini…ecco cercare di vedere la realtà con quel senso di innocenza e meraviglia che è tipico dell’infanzia e reimparare a sentire sulla nostra pelle le emozioni e a guardare il mondo ogni giorno con occhi nuovi. “Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei piccoli passi” Antoine de Saint-Exupery Annalisa Franchi

TUTTI A LIVIGNO Dopo l’inverno e il Natale, anche quest’anno è arrivato il consueto campo invernale, appuntamento ormai immancabile, giunto alla sesta edizione, di cui le ultime quattro a Livigno. Il numero di partecipanti non è mai stato così alto: eravamo 28 tra ragazzi e responsabili. Come si può immaginare il divertimento non è mancato: amici, canti, sciate, passeggiate sulla neve, giochi, karaoke e un po’ di shopping. Oltre allo svago il campo è stato occasione per riflettere sul significato del Natale. Partendo dalla visione del film “A Christmas Ca-


rol”, tratto dall’omonimo libro di Charles Dickens, seguita da lavori di gruppo, abbiamo analizzato le tre tematiche del Natale passato, presente e futuro. Lo spunto per la riflessione ci è stato offerto da Carlo e dalla testimonianza di Mauro, un giovane di Livigno che sta frequentando la formazione propedeutica al percorso da seminarista. Ogni ragazzo ha avuto modo di esprimersi e di interrogarsi, nella serenità del confronto con amici, coetanei ed educatori. Immancabile la preziosa compagnia e il sostegno di Chiara e Rossano che ci hanno accompagnati come famiglia nella vita comunitaria, portando la gioia della loro vocazione. Le giornate al campo erano scandite, non solo dalle numerose e divertenti attività, ma anche dalle faccende domestiche. Ognuno si è speso per dare il suo contributo e tutti abbiamo potuto scoprire che la fatica si dimezza se condivisa. Non tutte rose e fiori, certamente, la vita al campo, infatti, spesso mostra che vivere a stretto contatto con persone che non possono essere sempre come le vorremmo, è meno semplice di quanto sembri. Eppure, il bello è anche questo, una sfida che lascia ogni volta il cuore pieno. Per tutto questo dobbiamo sicuramente ringraziare don Alfredo che non manca mai e ogni anno ritaglia questi giorni per stare con noi ritenendo che essi siano un importante momento di crescita. Ci auguriamo che si riesca sempre a trovare tempo per questa bella esperienza, magari aggiungendo anche un’edizione estiva. Chiara & Marta


GLI AFFRESCHI RITROVATI DEL SECOLO XI Come già era avvenuto in primavera a Caslino al Piano in occasione della definitiva collocazione presso la sede del Parco del Lura, anche la Chiesa parrocchiale di Bulgorello ha ospitato, l’8 novembre scorso, la presentazione degli affreschi medievali provenienti dall’antica chiesa di S. Eusebio, inglobata in un cascinale in rovina (detto di S. Angelo in Bulgorello) assieme ai resti di un massiccio campanile romanico. Con folta partecipazione di pubblico, protagonisti dell’incontro sono stati, dopo una breve introduzione del Parroco don Alfredo, l’avv. Cesare Piovan e mons. Guido Calvi, Presidente della Commissione Diocesana per l’Arte Sacra che, con l’ausilio di immagini, si sono suddivisi il compito di illustrare le vicende della scoperta e gli aspetti storico- religiosi del sito e dei dipinti. Scoperti fortuitamente negli anni ’90 del secolo scorso ed indebitamente distaccati dalla proprietà all’atto di cessione dell’immobile (2000) vennero recuperati dal Nucleo dei CC. per la Tutela dei Beni Culturali, sequestrati e poi confiscati dall’Autorità Giudiziaria che li affidò in temporanea custodia al Museo Civico di Como a disposizione della competente Soprintendenza. Rimasti a lungo nei magazzeni, i lacerti, in numero di cinque, sono stati restaurati (2012 – 2013) dall’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como grazie all’iniziativa del Consorzio Parco del Lura con il patrocinio della Fondazione Cariplo, il contributo della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca ed

il sostegno istituzionale e tecnico della Soprintendenza ai Beni Architettonici e del Paesaggio e della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Milano. Il luogo di culto che ospitava gli affreschi risultava già abbandonato prima del 1592 quando il Vescovo di Como Feliciano Ninguarda lo menziona dedicato a S. Eusebio negli atti della propria visita pastorale accennando alla presenza di alcune figure dipinte. La trasformazione da chiesa ad abitazione rustica ne comportò la suddivisione in piani e la perdita della parte inferiore delle immagini. Gli affreschi presentano quattro busti di santi ( una figura femminile e tre maschili, due dei quali con il capo tonsurato), oltre ad un frammento con un lembo dell’aquila di S.Giovanni Evangelista. Risultano stilisticamente omogenei ed attribuibili alla stessa anonima mano d’artista. Lo Storico dell’Arte Alberto Rovi ritiene il ciclo una importante testimonianza di pittura romanica, risalente alla prima metà del secolo XI, che trova confronti con i famosi affreschi di S. Vincenzo a Galliano di Cantù, con gli apostoli del S. Vincenzo di Cucciago e con le figure della chiesa luganese di S. Maria Assunta di Sorengo. I fregi trovano riscontro in quelli del ciclo altomedievale di Castelseprio e del castello piemontese di Mongrando. All’incontro hanno presenziato anche il Presidente del Parco del Lura Giuseppe Cairoli e l’Assessore ala Cultura del Comune di Cadorago dr.sa Muraca. Avv. Piovan


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