RASSEGNA STAMPA
1째 semestre 2014
PASOLINI PR.qxp:Sched Pub Pucci
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AZIENDE IN PRIMO PIANO
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Comunicazione d’impresa: serie I PROFILI © Editoriale Largo Consumo srl
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passato oltre mezzo secolo da quando Luigi Pasolini iniziò a fornire ai negozi alimentari i primi segnaprezzi e l’allestimento delle vetrine. Da allora, l’azienda bresciana è cresciuta seguendo e supportando l’evoluzione del retail attraverso lo studio e la realizzazione di sistemi di vendita creativi ed efficaci. L’assortimento si è arricchito della più completa gamma di accessori per il punto di vendita, ma soprattutto Pasolini ha posto esperienza, creatività e knowhow al servizio di un grande obiettivo: diventare per la Gdo, il retail e l’industria un partner solution affidabile e versatile, capace di proporsi come referente unico per la creazione dell’immagine coordinata all’interno e all’esterno del punto di vendita. Nel frattempo, anche gli uomini e la struttura della società sono cambiati. Le redini sono passate a Giacomo e Pierpaolo, figli del fondatore, che circa un anno fa hanno affidato la direzione generale a Antonio Provenzano, manager esperto di comunicazione visiva e visual merchandising: segno tangibile della forte volontà della proprietà di crescere ancora, sfidando la difficile congiuntura con creatività e dinamismo. Una scelta confermata da una recente acquisizione che ha portato al varo della divisione Visual Solution, che offre consulenza specializzata nella progettazione e produzione di grafiche per la comunicazione visiva indoor e outdoor.
PASOLINI L’esperienza e il know-how per efficaci soluzioni espositive e di visual communication per la Gdo, il retail e l’industria
gia di strategia, creatività e realizzazione alimentate da un continuo flusso di idee. Va sottolineato che l’azienda pone rigorosamente al centro del proprio “ecosistema” lo shopper, la sua capacità di anticipare e orientare il mercato, le sue richieste non sempre ascoltate appieno da industria e retail. Il suo modello di business è quindi finalizzato all’implementazione di progetti e soluzioni in grado di migliorare l’aspetto espositivo per offrire al consumatore un’emo-
zionante shopping experience, consentendo al retailer di vendere meglio i suoi prodotti. Ecco perché, al fine di operare al meglio nella veste di general contractor capace di costruire un’offerta “chiavi in mano” per la grande distribuzione, Pasolini considera molto importante poter affiancare il cliente sin dall’inizio. Vale a dire dalla definizione della strategia destinata a concretizzarsi in strumenti di esposizione e di comunicazione “ad hoc”: una fase fondamentale, suppor-
L’approccio strategico di un gruppo circolare Con un fatturato di circa 18 milioni e poco meno di 50 dipendenti, oggi Pasolini è un protagonista nel comparto delle soluzioni per il display e la visual communication: un gruppo circolare, che offre risposte su misura delle esigenze del cliente, frutto di una concreta siner-
tata dalle opportune analisi di mercato e sui competitor. Questo è solo il primo step di un approccio che prevede altri tre passaggi: il supporto al cliente, finalizzato a migliorare l’esposizione dei prodotti per agevolare il lavoro degli addetti e aumentare la fidelizzazione del cliente, incentivandone la propensione all’acquisto; la proposta della giusta soluzione, attraverso il corretto mix tra razionalizzazione degli spazi, impatto emozionale del pdv e riduzione dei costi di gestione; il servizio a 360°, che significa seguire il cliente dalla scelta dei prodotti e materiali fino al montaggio finale. Inutile dire che per Pasolini creare valore attraverso questo modus operandi significa condividere con i clienti alcuni principibase: la dedizione alla qualità, la creatività, uno spirito proattivo e collaborativo, la passione per la concretezza. Il risultato finale è rappresentato da soluzioni complete e adeguate ai bisogni del cliente sia nel caso di nuove aperture, che per il restyling di pdv esistenti. Un mondo di creatività per il quale l’azienda bresciana si avvale di un assortimento diversificato e in costante sviluppo, composto da oltre 3.000 referenze: dai segnaprezzi ai segnalatori promozionali superaccessoriati, dai contenitori agli espositori, dai divisori per ripiani e binari per sospensioni ai cestini e carrelli per la spesa. Ad alimentare questa ricchissima offerta sono le numerose partnership che Pasolini ha stretto con i migliori produttori in Europa, Nord America ed Estremo Oriente.
Consulenza anche in visual communication C’è di più: per sottolineare la sua volontà di proporsi come consulente a tutto tondo nei confronti della clientela, Pasolini si è dotata di una divisione interna che produce Largo Consumo 1/2014
PASOLINI PR.qxp:Sched Pub Pucci
materiale di comunicazione per ambienti interni ed esterni. Si tratta di Visual Solution, che mette a disposizione dei clienti la competenza di un pool di professionisti chiamati a definire lo stile e coordinare l’immagine sotto ogni punto di vista, operando nei diversi ambiti della comunicazione visiva con l’obiettivo di costruire e rafforzare l’immagine aziendale. Da qui il ricorso ai più efficaci strumenti di in-store marketing per ottimizzare la performance della marca proprio nel “magic moment” in cui lo shopper decide l’80% dei propri acquisti. In virtù del suo know-how e del suo approccio strategico, Visual Solution è al servizio non solo del retail, ma anche dell’industria pubblica e privata, dell’ospitalità, degli eventi e dei servizi. Il che significa contribuire creativamente non solo alla personalizzazione dello scaffale, alla creazione di corner e isole, ad attività di cross merchandising e di in-store promotion, ma anche al restyling di spazi interni attraverso speciali rivestimenti filmici, pannellature ed espositori con grafiche di alta qualità e di grande impatto visivo, oppure alla produzione di immagini ad alta definizione su qualsiasi tipo di materiale e in qualsiasi dimensione per una comunicazione impattante, immediata ed efficace, avvalendosi di materiali quali il telo pvc o la rete microforata. Tutto questo senza dimenti-
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In più di 50 anni di attività, l’azienda bresciana ha accompagnato lo sviluppo del tessuto commerciale italiano, offrendosi oggi specialista nella creazione dell’immagine coordinata sia all’interno che all’esterno del punto di vendita, al servizio delle esigenze sia delle imprese distributive sia delle industrie, all’insegna di creatività, concretezza ed efficacia.
care le campagne “standard”: una trentina di soluzioni modulabili per l’industria e la grande distribuzione. Anche qui Pasolini segue il cliente in tutte le fasi, dal rilievo alla soluzione espositiva, dalla personalizzazione grafica alla produzione, fino all’installazione.
Ricerca e sviluppo sempre ecofriendly Ad alimentare questa attività è il centro di produzione, un’altra area strategica
alla quale Pasolini dedica notevoli risorse in termini di R&D e di aggiornamento dei macchinari, dei software e del personale. Ne deriva l’adozione dei più avanzati sistemi di stampa, che comprendono le tecnologie a getto di inchiostro e UV roll to roll e flatbed, fino alle stampe con tecnologia HP Latex che utilizza inchiostri ad acqua, tutelando così l’ambiente, la salute e la sicurezza. In effetti, da sempre Pasolini fa dell’eco-sostenibilità delle sue attività e dei materiali utilizzati un fiore all’occhiello. Lo dimostra, per esempio, l’adozione sin dal Duemila di prodotti Eco System per lo sviluppo e la fornitura delle migliori soluzioni ecosostenibili per il retail, come quelle per la vendita di prodotti alimentari sfusi, attraverso la creazione di aree, corsie e corner dedicati al tema ambientale. Senza dimenticare la scelta di materiali
atossici di prima qualità, idonei al contatto con gli alimenti, lo studio del loro design e dell’imballo per ottimizzare ogni spedizione.
Un 2014 all’insegna della comunicazione Per concludere, non va dimenticato che Pasolini nell’ultimo anno ha iniziato a cambiare anche il suo modo di proporsi al mercato. Se in passato aveva sempre investito poco in comunicazione, oggi l’azienda ha deciso di aumentare notevolmente la propria visibilità sfruttando tutti i canali a disposizione: dal rinnovato sito web a una pianificazione sulle riviste di settore, fino ai social media, ovvero Twitter, Facebook, YouTube e Linkedin, dov’è presente con una company page. Nel 2014 Pasolini continuerà a investire nella formazione e nell’informazione, convinta che prima di parlare di retail bisogna educare tutti gli attori a nuove prospettive di realizzazione. Il che si tradurrà in una forte attività di divulgazione e sperimentazione di nuovi e importanti concept. L’azienda non mancherà alle principali manifestazioni di settore, italiane e non, come l’Euroshop, Promotion Expo, il Cibus, soprattutto per proporre soluzioni, nuove idee e progetti legati all’in-store marketing.
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Via G. Di Vittorio, 12 25030 Castel Mella (Bs) Tel. 030.2583122 Fax 030.2780581 www.pasolini.it
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AN Arreda Negozi Gennaio 2014 Promotion Settembre 2013
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Promotion Magazine Gennaio 2014 Promotion Settembre 2013
in store SPECIALE
bile revisione di molti investimenti. Trade ha aderito al contratto collettivo nazionale che a nostro parere concilia al meglio le esigenze del settore. 4 Oggi più che mai le aziende sono sensibili alla misurazione sugli investimenti in store e diventa fondamentale l’analisi di indici che hanno un’influenza diretta sul sell out. Per esempio, gli indici di esposizione (quota facing/vendite), di visibilità (posizionamento a scaffale), di rottura stock, di collaborazione (prezzo di vendita/prezzo consigliato) sintetizzano l’efficacia delle politiche di trade marketing e offrono una vista puntuale sullo stato dei singoli punti di vendita. Proprio per questo motivo Trade ha investito da tempo sulla tecnologia per recuperare dati numerici e qualitativi dal territorio in tempo reale.
SARA ROMITO account manager di Instore 1 Il ruolo dell’agenzia di field marketing si è fortemente evoluto negli ultimi anni per fronteggiare, da un lato, il rallentamento dei consumi associato alla diminuzione della pedonabilità nei punti di vendita, dall’altro il dinamismo portato da un consumatore sempre più attento,
alle caratteristiche di ogni punto di vendita, con una collezione di temi personalizzabile in più varianti (12). Il totem in siropan con applicazione pop up in cartone trasporta immediatamente lo shopper nell’am12
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che si colloca nella fascia alta di prezzo. Per comunicare con lo shopper, coinvolgerlo e trasmettergli emozioni con l’in store promotion, Pasolini ha concepito delle soluzioni modulari che si adattano
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pragmatico e multimediale. In un mercato, quindi, in cui la competizione si gioca sempre di più sulla capacità di attrarre, sedurre e mantenere i consumatori all’interno del punto di vendita, l’agenzia di field marketing non è più solo un dispensatore di servizi in outsourcing, com’è avvenuto in passato, ma diventa un vero e proprio partner con cui collaborare e interagire a un livello più profondo. In termini pratici questo significa arricchire pro-attivamente la propria offerta con servizi a elevato valore aggiunto studiati “con” e “per” il committente e che siano in grado di trasformare il negozio da “point of purchase” in “point of permanence”, utilizzando metodologie di lavoro sempre più personalizzate, integrate e multimediali. 2 Nel nostro mercato il controllo
bientazione dei saldi invernali. Il murale in laminil dona un tocco di colore e delimita l’area promozionale, mentre l’insegna in laminil posta all’entrata dell’area dedicata permette al consumatore di catapultarsi immediatamente nel mondo dei sal13 di e delle occasioni. Tecnoplex ha progettato per Revivre Italia un general tester per cosmetici, ideato dal makeup designer Paolo Guatelli, molto innovativo grazie all’armonia delle
forme circolari (13). Il display, sia nella versione da banco sia in quella da terra, è stato realizzato in plexiglas nero lavorato al laser, con stampe serigrafiche del logo e delle referenze; e può essere personalizzato nel tempo sostituendo l’immagine di comunicazione e gli elementi singoli per eventuali cambi di prodotto. Per Lindt Natale 2013 Zeroundici ha dato vita a un’isola promozionale supportata da una scatola cartotecnica con fiocco in
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LE AZIENDE INFORMANO
Pasolini Luigi S.p.A. via G. Di Vittorio, 12, 25030 Castel Mella (BS) – www.pasolini.it - marketing@pasolini.it
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Mark Up Settembre Gennaio 2014 Promotion 2013
L’IMPRESA INFORMA
Così si Crea uno store d’impatto
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punto di vendita? “Per noi, è un luogo di
soluzioni per il singolo negozio, è passata con gli
emozioni, ogni spazio al suo interno deve
anni a un supporto globale per i propri clienti,
essere utilizzato per stupire e dialogare con
costituiti da player della Grande Distribuzione, da
il consumatore. È un palcoscenico che rispec-
retailer e dal mondo dell’industria.
chia i trend del momento, con l’obiettivo di
L’obiettivo è la realizzazione di uno “spazio-ne-
rendere lo shopping un’esperienza di intratteni-
gozio” che, grazie al giusto approccio strategico,
mento”. Ecco tracciato - da Antonio Provenzano,
che va dall’analisi del mercato all’individuazione
Direttore Generale di Pasolini S.p.A. - il percorso
del proprio target, dallo studio della concorrenza ai
emozionale che la società, specializzata in soluzio-
suoi punti di forza e di debolezza, trasmette i valori
ni per il retail, propone ai propri clienti.
del marchio allo shopper.
L’azienda, che ha seguito l’evoluzione del commer-
cio agevolandone l’immagine e migliorandone la
Il ruolo di general contractor
gestione dello spazio, dalla fornitura di semplici
Un buon progetto non è frutto solo di una sapiente
D un e
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Mark Up Settembre Gennaio 2014 Promotion 2013
Dal concept al montaggio finale, un unico partner per progettare e allestire un pdv emozionale creatività tarata sull’esigenza di immagine del cli-
fornitura e installazione delle aree di vendita e di
ente, unita a una buona dose di strategia: è qual-
consumo, (sono comprese strategie di in-store mar-
cosa di più complesso e articolato, per il quale è
keting studiate ad hoc). Il referente finale? Sempre
necessario adottare un modello di business altret-
uno solo, lo shopper, che viene accolto in un punto
tanto completo. Per questo motivo Pasolini si pro-
di vendita in cui tutto viene teatralizzato. Ecco
pone come general contractor, offrendo un servizio
così che le tante anime del retail trovano, grazie a
chiavi in mano. La strategia di business individuata
Pasolini, un unico linguaggio efficace, capace di
dal cliente viene così declinata attraverso lo studio
creare ambientazioni personalizzate. E un unico
del design del punto di vendita, che mira a costru-
interlocutore che segue con competenza ogni fase
ire uno spazio nel quale gli ambienti siano ottimiz-
del lavoro.
zati, l’impatto emozionale forte e i costi di gestione
Pasolini sarà presente dal 16 al 20 febbraio 2014
contenuti. Dopo questa prima fase, gli specialisti di
a Euroshop, la fiera internazionale di Dusseldorf
Pasolini seguono il cliente sino alla realizzazione,
dedicata al retail.
Pasolini Luigi SpA Via G. di Vittorio 12 25030 Castel Mella (BS) www.pasolini.it
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Promotion Magazine Gennaio 2014
in store SPECIALE
Mercato del field ancora polverizzato
di Giovanni Santilio
Quando si parla di field marketing vengono alla mente solitamente due figure professionali: il promoter e il merchandiser. Le professionalità sottese a queste due generiche categorie si aprono a ventaglio con un grado di competenza ed expertise (e quindi di agenzia) variegato e molto legato alla storicità e alle dinamiche del canale distributivo. Un esercito di migliaia di operatori più o meno specializzati che costituiscono il braccio operativo del below the line,
impegnati part time in modo più o meno continuativo per la marca. È difficile stimare la dimensione del mercato in quanto le sovrapposizioni di categoria e di specializzazione sono altrettanto variegate. Da un esercizio fatto sulla valutazione dei soli servizi di merchandising e in store promotion nei due canali distributivi che assorbono la maggior parte delle attività field (quindi grande distribuzione e consumer electronic) si è stimato un valore approssimativo annuo di circa 180 milioni di euro. Per caratterizzazione storica il mercato è ancora polverizzato in piccole realtà locali con un ristretto numero di agenzie che hanno un reale network nazionale diretto (le prime 3 agenzie coprono circa il 50% del mercato). È ancora molto diffusa la pratica del subappalto dei servizi ad agenzie e cooperative locali, anche se le nuovi leggi sul lavoro (Biagi, Bersani, Fornero) hanno previsto misure e limitazioni che ne rendono più difficile l’adozione, agevolando una fisiologica concentrazione del settore. La qualità del servizio richiesta e quindi il livello di tecnologia
oggi necessario per la gestione e acquisizione di dati dal territorio (fast data, geolocalizzazione, certificazione dati) diventa un altro importante punto di screening nella scelta delle soluzioni e quindi delle agenzie. Per quanto riguarda gli investimenti, gli extracosti generati dalla legge Fornero hanno appesantito i budget di trade marketing, determinando in alcuni casi una contrazione delle attività pianificate. D’altro canto, una crescente attenzione al presidio del punto di vendita per la salvaguardia del sell out riporta attenzione al below the line, pescando risorse importanti nei budget dell’advertising. Non di poco conto, poi, è il cambiamento della struttura logistica (piattaforme centralizzate) della gdo, che impone importanti riflessioni su efficienza e ruoli delle diverse reti dedicate al presidio del punto di vendita. Quindi, nonostante tutto, un delta positivo per il settore nel 2013.
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Dalla proposta di prodotto alla proposta di esperienza
di Antonio Provenzano, direttore generale di Pasolini Luigi
Per troppo tempo il retail e l’industria si sono soffermati sul concetto di prodotto le-
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gato al bisogno; successivamente si sono appropriati dell’idea di vendere esperienze d’acquisto gratificanti. In entrambi i casi, però, il consumatore subiva, non era quindi l’attore principale della scena. Oggi lo shopper è portato a informarsi molto di più prima di un acquisto, arriva in negozio alla ricerca di un viaggio semplice e veloce, seguendo scrupolosamente la lista della spesa e limitando al minimo eventuali acquisti d’impulso. Così è giunta l’ora che alcune tecniche di marketing diventino nuovamente parte
integrante nello sviluppo del business di ogni punto di vendita. Retailer e industria non devono inventarsi nuovi linguaggi, ma devono molto più semplicemente reinterpretare la capacità dello shopper di stabilire le priorità nel momento della spesa. La chiave di volta può essere quella di trasformare prodotti e luoghi prima in strumenti di comunicazione e poi in beni strumentali. Creare più valore, rispetto ai concorrenti, è per un’azienda il principale fattore di successo, ma per fare
questo, al di là della qualità del prodotto, vi sono degli importanti campi d’azione, come la qualità del servizio, il prezzo e la teatralizzazione. Molto spesso non si tiene conto del fatto che gli acquisti vengono effettuati durante il tempo più prezioso delle persone, cioè durante il tempo libero. Si diventa sempre più esigenti riguardo al modo in cui si spende questo tempo: è quindi importante che la visita presso il punto di vendita diventi un’esperienza vera, positiva e stimolante. Chiunque abbia trascorso del tempo in un supermercato o in un grande magazzino sa che c’è già una quantità enorme di in store marketing messo in atto dall’industria e
dai retailer: video di prodotti, annunci pubblici, manifesti, striscioni, totem sono solo alcuni esempi. Il punto di vendita, proprio grazie alla comunicazione visiva e all’in store promotion, deve pertanto trasformarsi da luogo di acquisto in punto di permanenza, sviluppando le sue potenzialità di luogo multisensoriale. Attraverso tale procedura, il brand può trasferire i propri valori, la propria cultura e valorizzare così uno dei più efficaci mezzi di comunicazione nei confronti del proprio target, cioè lo spazio di vendita, instaurando un rapporto forte e una ca-
pacità di proporre e anticipare stili di vita. L’in store promotion va dunque vista come una strategia utile a valorizzare l’offerta, generare nuovi acquisti e, soprattutto se associata al cross merchandising, promuovere la fedeltà del cliente. Uno store, infatti, che si configura come una piattaforma informativa per lo shopper e dialoga con lui, dandogli delle idee e alternative per i suoi acquisti, crea necessità nella mente del consumatore, guidandolo attraverso la comunicazione visiva nello spazio di vendita, incrementandone la sua permanenza.
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ista l’evoluzione dello shopper, il punto di vendita, oggi, non risponde più esclusivamente alle regole della funzionalità, ma ha l’obiettivo sempre più ambizioso di vendere esperienze d’acquisto costruite a misura di consumatore. “Interpretare la dimensione dell’uomo, il suo modo di approcciare gli spazi, la sua capacità di muoversi e di orientarsi come tracciato da Antonio Provenzano, Direttore Generale dell’azienda Pasolini Luigi Spa – è alla base della semantica che deve guidare tutte le fasi essenziali per costruire spazi funzionali alle esigenze del consumatore”. Comunicazione e grammatica visiva sono i punti cardine dell’attività dell’azienda, referente unico per il mondo del retail, della Gdo e dell’industria, per la creazione dell’immagine coordinata sia all’interno che all’esterno del punto di vendita.
Decodificare il linguaggio visivo, e perciò analizzare e capire come la mente del consumatore interpreta le immagini, è la chiave, secondo Antonio Provenzano, per gestire una comunicazione grafica o espositiva in maniera efficace e per trasformare lo store nel luogo ideale per dialogare con lo shopper. Punto di forza di Pasolini è la strategia “circolare”: flussi continui di idee elaborate dai professionisti dell’azienda si trasformano in soluzioni per il punto di vendita. Il plus è costituito dalla possibilità di seguire ogni progetto praticamente chiavi in mano (studio, progettazione, produzione, installazione). Le soluzioni espositive proposte da Pasolini, per un’esperienza di acquisto che sia davvero emozionale e coinvolgente, sono frutto di 50 anni di esperienza maturati in questo mercato. E accompagnano passo dopo passo la nuova customer experience richiesta dallo shopper.
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MillionaireSettembre Febbraio 2014 Promotion 2013
I punti vendita come strumento di comunicazione: questa la filosofia di un’azienda che da oltre 50 anni si occupa di progettarli e realizzarli.
Il negozio che parla O
gni punto vendita descrive un mondo, che cambia velocemente così come le esigenze e i desideri dello shopper. I retailer non devono inventarsi nuovi linguaggi per comunicare con il consumatore, ma devono più semplicemente reinterpretare le sue aspettative, progettando spazi che possano trasmettere emozioni. Questa la filosofia che contraddistingue Pasolini Luigi, azienda che opera nel mondo del retail da oltre 50 anni, offrendo, con un approccio consulenziale, soluzioni concrete chiavi in mano: dallo studio del concept fino alla completa realizzazione dello store. Per Pasolini Luigi lo studio del concept non è che una fase della progettazione del punto vendita, che viene a seguito di una serie di analisi e studi del mercato. L’obiettivo non è più realizzare luoghi per la mera esposizione dei prodotti, ma giungere all’interpretazione dei desideri dei consumatori, facendo emergere le potenzialità del brand. Come si giunge a questo? Grazie a un processo che usa in simbiosi sia gli studi inerenti la sfera morfologica (forma, esecuzione materiale, struttura prodotto, colore, ecc) sia la sfera tecnico-scientifica del retail design, ponendo lo shopper al centro del proprio ecosistema. INFO: www.pasolini.it, marketing@pasolini.it
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riumph è un prodotto di Ortas International Group, azienda svizzera che produce integratori di alta qualità, sicuri e realizzati con materie prime certificate. Il marchio si propone come “sinonimo di benessere naturale”. Accurati controlli accompagnano ogni fase di produzione fino alla consegna al cliente, cui viene offerto un servizio di informazioni attraverso professionisti qualificati. Ogni prodotto è formulato per assolvere a specifiche funzioni. Triumph è un tonico naturale 100%, energizzante e stimolante delle funzioni sessuali. Contiene gli estratti delle più note piante afrodisiache: turnera, maca, suma, peperoncino. L’associazione con altri ingredienti, come arginina e ribosio, con effetto energizzante, rende Triumph un prodotto unico nel suo genere: i vari componenti lavorano in sinergia per ottenere un migliore effetto
tonificante. Il prodotto favorisce la circolazione sanguigna dell’apparato genitale maschile e femminile, quindi è adatto sia all’uomo sia alla donna e per tutte le età, aiutando a esaltare il desiderio, ridurre l’ansia da prestazione, mantenere tono e resistenza durante i rapporti. La vendita avviene pricipalmente online, tuttavia la società è disponibile a valutare proposte di rivendita da parte di negozi specializzati. INFO: tel. 0041 91 8273627, www.ortasinternationalgroup.ch/triumph info@ortasinternationalgroup.ch
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Retail & Food Marzo 2014 Promotion Settembre 2013
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Digital signage: adelante, con juicio Le tecnologie digitali e l’installazione di display “intelligenti” prendono piede anche negli store e tra i retailer italiani. Tra sostenitori entusiasti e criticità, soluzioni innovative e potenzialità inespresse, ritardi e approcci - per qualcuno un po’ - radicali, ecco una fotografia del settore
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l digital signage, al pari di tutte le tecnologie digitali di ultima generazione applicate al retail, rientra nell’ampia gamma di strumenti di cui oggi dispongono l’in-store marketing e il visual merchandising per far crescere il coinvolgimento del consumatore e per rendere il suo tempo di permanenza all’interno del punto vendita più piacevole per lui, più profittevole per il commerciante. La tendenza che si consolida è quindi quella di far diventare il cliente sempre più protagonista degli spazi e delle attività che si svolgono all’interno dei negozi, e l’interattività, che è propria di tali soluzioni, assume un ruolo centrale, in grado di attivare un coin-
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volgimento che rende unica la shopping experience. «Non è lo strumento in sé a fare miracoli» ci spiega Antonio Provenzano, direttore generale di Pasolini Luigi spa, fornitore globale per il display e la visual communication nell’ambito della grande distribuzione. «Anche lo spettacolo più emozionante o l’esperienza più memorabile, sia essa un maxi schermo da 15 metri (come quelli allestiti nel flagship store più grande del mondo firmato da Roberto Cavalli a Milano e inaugurato pochi giorni fa in via Montenapoleone: 5 piani con uno schermo Dg su ciascuno), o il camerino interattivo (che consente di visualizzare capi di abbi-
gliamento in infinite varianti e di condividerne le immagini in tempo reale sui social network), piuttosto che l’espositore “intelligente” (che dialoga con il consumatore riconoscendone età, sesso, etnia e facendo passare messaggi promozionali adatti al suo specifico target), da soli non producono risultati concreti». Di qui l’importanza di inserire il ritrovato tecnologico all’interno di una strategia coerente che deve essere messa a punto conoscendo le regole del visual merchandising. Riprende Provenzano: «Ogni elemento che contribuisce a costruire il display o il layout del punto vendita deve essere posizionato e utilizzato non solo te-
Retail & Food Marzo 2014 Promotion Settembre 2013
«MOBILE CUSTOMER ENGAGEMENT: LAVORIAMO PENSANDO AL FUTURO» LEONARDO COMELLI, direttore commerciale M-Cube Quali prodotti/soluzioni di digital signage realizzate e quali sono le loro peculiarità? Realizziamo sistemi di comunicazione digitale multicanale sul punto vendita. Tramite la nostra piattaforma di digital content management gestiamo tutti i media digitali di comunicazione in-store e di mobile customer engagement. Diventa quindi possibile comunicare con i propri clienti in tempo reale dal momento di passaggio davanti alla vetrina, tramite i monitor Ds, e seguire il cliente all’interno del negozio anche con sistemi di proximity marketing in grado di interagire con smartphone e tablet che forniscono messaggi mirati e personalizzati. Come si evolve il mercato del digital signage? Quali gli sviluppi futuri? La sfida che stiamo affrontando con alcuni nostri clienti è quella di trasformare il Ds in un concreto veicolo di vendita. Passare quindi da un utilizzo legato alla semplice comunicazione a un vero strumento di supporto al business. Ad esempio, tramite
«OCCORRE CATTURARE L’ATTENZIONE DEL CLIENTE» ANTONIO ZULIANELLO, general manager Italy & southeast Mediterranean NEC Display Solutions Italia
nendo conto della funzionalità, ma anche del criterio comunicativo che l’elemento stesso possiede nei confronti dell’ambiente circostante». Non c’è dubbio che il Ds si stia diffondendo in numerosi ambiti commerciali: non solo nel campo del retail ma nella ristorazione, nei musei come in aeroporti, stazioni e altri contesti pubblici. Basti citare il recente accordo sottoscritto da Grandi Stazioni con BroadSign International per la realizzazione di un progetto senza precedenti di sviluppo del digital signage cloudbased sul territorio italiano. In quanto proprietaria della rete di Ds Grandi Stazioni Media, la società partecipata al 59,99% da Ferrovie dello Stato che gestisce dal 1998 i 14 scali più importanti del Paese, con questo accordo mira ad estendere il suo attuale portafoglio, passando da 1.100 schermi da 55”, 80 totem interattivi
Quali prodotti/soluzioni di digital signage realizzate e quali sono le loro peculiarità? Con l’aumento di domande di soluzioni DS, aumenta anche l’esigenza del cliente. Oggi non è più sufficiente posizionare un display che trasmette informazioni o video, ma è necessario aumentarne l’interattività, introdurre meccanismi in grado di catturare l’attenzione dell’utente. Le riposte che noi offriamo sono diverse, dai più comuni display multi-touch (dimensioni da 23” a 65”) agli innovativi display intelligenti della serie P (da 40” a 80”) che, grazie al sensore di presenza umana, permettono di cambiare sorgente video, aumentare o diminuire il volume audio o accendersi e spegnersi automaticamente in base alla presenza o meno di fronte allo schermo. La nostra proposta comprende anche soluzioni software in grado di riconoscere il target di persone di fronte allo schermo, pilotando un contenuto diverso in base alla loro età o sesso. Quali sono gli utilizzi principali nel retail di tale tecnologia? Lo scopo principale è quello di attrarre l’utente. Grazie a una vasta gamma di soluzioni hardware e software, siamo in grado
e 10 cartelloni pubblicitari a Led / Lcd a 1.300 schermi da 55” e 70”, 250 totem e 30 cartelloni entro la
l’utilizzo di un tablet o un monitor touch screen è possibile, mediante la nostra soluzione, acquistare dei prodotti non presenti in negozio in quel momento. L’articolo viene ordinato dal magazzino e spedito a domicilio o può essere ritirato sul punto vendita il giorno seguente. Questo permette non solo di assicurare la vendita per il retailer ma anche di ottimizzare le risorse di magazzino e i canali di distribuzione. Qual è il grado di soddisfazione dei vostri clienti per le soluzioni che proponete? Citerò le parole di Rocco Carena, AW LAB marketing manager a riguardo: “Il digital signage ha permesso di potenziare il marketing mix integrando il materiale di comunicazione instore con contenuti multimediali molto attraenti ed impattanti agli occhi dei nostri clienti, diventando un elemento che ci distingue. La radio in-store rende il marketing di prossimità ancora più coinvolgente fornendo un’identità sonora omogenea al nostro network e ci consente di avere un palinsesto dedicato, composto da musica e comunicazione commerciale”.
di accompagnare il cliente nella scelta più idonea: penso all’analisi di un’infrastruttura generale adeguata all’utilizzo (che permetta un monitoraggio costante del funzionamento), alla scelta di display adeguati a seconda delle ore di lavoro giornaliere (per limitare guasti nel tempo) o che consentano la scalabilità o l’aggiornamento nel tempo (grazie agli slot-in offerti è possibile aggiornare il display anche dopo anni di utilizzo) per finire con la pulizia dell’installazione (l’integrazione di player o Pc all’interno del display evita cavi che corrono attorno allo stesso). In che modo questa forma di comunicazione aiuta il retailer nella sua attività e ad aumentare le vendite? Citerò Difficile dare una risposta, poiché le variabili in gioco sono veramente tante. Nondimeno, grazie a un software di misurazione del gradimento offerto da NEC, l’utente ha la possibilità di profilare, misurare e creare una lista di informazioni utili per capire se il prodotto venduto, la campagna prezzi offerta o semplicemente il lay-out alternativo di un’area del punto vendita, sono più attraenti rispetto a prodotti o prezzi precedenti. Questa soluzione è un potente strumento di marketing, che può essere abbinato ad applicazioni Ds, ma anche utilizzato singolarmente.
fine del 2015. Tutti i display sono strategicamente posizionati nei pressi di aree di ristoro e di attesa, gallerie
di negozi, piattaforme ferroviarie, ingressi della metropolitana e spazi esterni.
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Analisi mercato «PREZZI VANTAGGIOSI E FLESSIBILITÀ DI INSTALLAZIONE» DANIELA KARAKACI, junior product manager Italy Panasonic PSCEU Visual System Solution Products Quali prodotti/soluzioni di digital signage realizzate e quali sono le loro peculiarità? Realizziamo un’ampia serie di display utilizzabile in qualsiasi scenario, dagli aeroporti ai centri commerciali, in ambienti outdoor, semi-outdoor e indoor. In particolare,
C’era una volta la fantascienza Un passo indietro: nel campo del DS la tecnologia ha fatto parecchia strada. Se sino a pochi anni fa le sue funzionalità potevano apparire come soluzioni da film di fantascienza, oggi sono realtà: basti pensare ai programmi di riconoscimento attraverso sensori biometrici posizionati sugli schermi “intelligenti” in grado di percepire automaticamente, nel rispetto dell’anonimato e della privacy, il profilo (per sesso, età, area geografica, livello di gradimento) di chi li sta guardando. Un sistema avveniristico, che permette di selezionare i messaggi da veicolare e da proiettare in base all’interlocutore. È ciò che fa per esempio la catanese Edisonweb che opera nello sviluppo di applicazioni per il marketing digitale di prossimità. Il suo prodotto di punta si chiama Web Signage ed è una piattaforma di Ds che utilizza il cloud e rende possibile l’analisi real-time del comportamento di acquisto nel punto vendita. Validi strumenti per rispondere alle domande totem per il marketing di ogni retailer: “Chi sono i miei acquirenti?”, “Quale comunicazione instore è più efficace “Quante persone, con quale profilo demografico e per quanto tempo sono state di fronte al mio espositore?”, “Quale è il tasso di conversione in vendita?”. Statistiche alla mano, i settori che stanno maggiormente investendo in queste soluzioni sono i mercati verticali del retail, in particolare fashion, luxury e grande distribuzione. Più nel dettaglio, customer experience, comunicazione integrata e servizio al cliente sono i campi di applicazione principali del digital signage nel retail. «I media digitali instore permettono di consolidare il link
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per quanto riguarda gli ambienti indoor e semi outdoor la gamma si compone della serie LF disponibile in 42”, 47”, 55”, 70” e 80”, con luminosità da 450 cd/m2 e 700 cd/m2. La linea è dotata di digital link, che permette la trasmissione di immagini, suoni e segnali di controllo direttamente dal display fino a 100 metri di distanza attraverso un singolo cavo Lan. Per quanto riguarda la categoria outdoor, disponiamo di due modelli da 47”, Lcd Full HD ad alta luminosità (1.000 cd/m2 e 2.000 cd/m2). Durante l’ISE 2014 abbiamo presentato il modello TH47LFX60 con 2.000 cd/m2 di luminosità, dotato di certificazione IP55, struttura in alluminio anti-corrosione e schermo in vetro temperato.
tra la comunicazione on e off line, tra negozio virtuale e reale. Si parla quindi a buon diritto di omnichannel retailing. Il cliente è seguito in tutte le fasi dell’acquisto e del post vendita attraverso un servizio a valore aggiunto con un impatto diretto sulle vendite», spiega Leonardo Comelli, direttore commerciale di M-Cube. Che prosegue: «L’omnichannel retailing permette altresì di fidelizzare il cliente, integrando le iniziative online, i programmi fedeltà e le azioni di marketing sul punto vendita, offrendo una comunicazione mirata. Sì perché il sito web può fornire indicazioni sui prodotti e servizi dell’azienda ma il contatto con il brand e ciò che realizza e vende avviene nello store. L’acquirente, grazie ai media digitali, da un lato può dunque ottenere informazioni sui prodotti, dall’altro può anche comparare le caratteristiche di due o più articoli in modo interattivo sui display Ds». In questo modo il personale può servire chi compra con informazioni mirate in base alle preferenze di acquisto, accedendo dal tablet al Crm aziendale. Inoltre, i display digital signage in loco forniscono informazioni sui prodotti in offerta e molto altro. Parola d’ordine: piedi per terra Ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi delle prime timide istallazioni di singoli display. Nondimeno, «spesso l’utilizzo di queste soluzioni in ambito retail è ancora concepito come completamento del punto vendita, un mero miglioramento sul piano dell’estetica», puntualizza Antonio Zulianello, general manager Italy & Southeast Mediterranean di NEC Display Solutions Italia.
Altre gamme? Esiste inoltre la serie bassa di gamma Lfe, solo indoor, dal design minimal ideale per spazi pubblici. La serie è composta da 3 modelli da 42”, 50” e dal nuovo modello da 65” TH-65LFE7 da 350 cd/m2. A differenza dei precedenti, questo display ha una cornice sottilissima, è possibile installarlo sia in modalità portrait che landscape e ha un’entrata Usb. Su quali prodotti punterete nel prossimo futuro? Nel 2013 disponevamo di 12 modelli di display Lcd: questa linea adesso è più che raddoppiata arrivando a comprenderne 26 che alla qualità coniugano un prezzo vantaggioso e grande flessibilità di installazione.
«UNA GAMMA DI SOLUZIONI SOFTWARE E HARDWARE UNICA» THOMAS ISSA, product manager – B2B displays and home projectors Sony Europe Come si evolve il mercato del digital signage? Quali gli sviluppi futuri? Questa tecnologia si è ormai affermata come un mezzo di comunicazione efficace in una varietà di ambienti business, retail, eventi, trasporti, ristorazione e ricettività, aziende e associazioni. In questo ambito siamo all’avanguardia e oggi offriamo una gamma di soluzioni software e hardware unica, calibrata su molteplici esigenze. Nel retail, ad esempio, un sistema di Ds che presenti contenuti accattivanti, interessanti e puntuali rappresenta un ottimo metodo per catturare l'attenzione e creare istantaneamente un contatto. Quali prodotti/soluzioni di digital signage realizzate e quali sono le loro peculiarità? Di recente abbiamo introdotto sul mercato una nuova line-up con schermi Bravia HD e 4K per i settori business, retail, ricettività e altro ancora. Abbiamo inoltre incorporato un browser Htlm5 nei display professionali Bravia, un’innovazione che consente di riprodurre contenuti multimediali di vario genere, come filmati, programmi televisivi in diretta o perfino feed di Twitter, permettendo agli esercenti di sfruttare al meglio il sistema di Ds del locale. Quali sono gli utilizzi principali nel retail di tale tecnologia? Le soluzioni di digital signage risultano particolarmente efficaci nell’ambito di negozi e supermercati, settori nei quali offriamo soluzioni ad alta efficienza energetica che consentono di comunicare con maggiore efficacia in qualsiasi spazio condiviso dove sia necessario trasmettere informazioni o aggiornamenti, creando con facilità contenuti multimediali tempestivi e di forte impatto e gestendo gli schermi centralmente da qualsiasi Pc. Ci racconta una case history di successo? Penso alla recente partnership siglata tra Sony Uk e Sony Mobile da un lato con Phones 4u dall’altro, rivenditore di telefoni leader del settore. L’accordo prevede che presso 289 rivenditori di telefonia vengano installati oltre 300 display professionali FWD-46B2 Sony, con qualità dell'immagine Full HD e basso consumo energetico. Tutte le unità offrono la tecnologia Nfc con il duplice scopo di consentire a Phones 4u di monitorare l'interazione degli utenti e di analizzare il comportamento degli acquirenti attraverso l’analisi di dati esclusivi.
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Inoltre, «con il passare del tempo, ad aumentare sono le richieste per applicazioni verticali, come le digital menù board per il mercato Qsr (Quick service restaurants) o i servizi di way finding o elimina coda. Il mercato italiano, invece, è ancora distante dall’utilizzare il digital dignage in maniera massiccia per veicolare la pubblicità: attorno a questa applicazione ci sono diverse richieste, ma si tratta per lo più di circuiti molto limitati e poco attraenti per le media agency» conclude critico Zulianello. Non vi è dubbio, peraltro, che anche grazie alla disponibilità di display di grande formato a costi accessibili e di facile installazione sia di fatto cresciuta la diffusione di dispositivi per la video informazione: «Le aziende hanno capito la potenzialità di questo mezzo di comunicazione e hanno spostato i loro budget dalla tv al digital signage, in modo da poter trasmettere il proprio messaggio nel luogo giusto e al target giusto», ci dice Daniela Karakaci, junior product manager Italy di Panasonic PSCEU Visual System Solution Products. Secondo la manager, per il DS il trend è di forte crescita. A decretarne il successo concorrono diversi fattori, tra cui costi sempre più accessibili anche alle piccole aziende, la possibilità di condividere lo spazio pubblicitario tra più imprese, le tecnologie che facilitano l’installazione. Interviene su questo punto Thomas Issa, product manager – B2B displays and home projectors di Sony Europe, che, dall’alto di un osservatorio che fotografa le dinamiche di tutto il Vecchio continente, ha una visione più ampia e un ottimismo più marcato: «Grazie alla combinazione di immagini statiche, audio e video, questa tecnologia permette di informare, intrattenere e influenzare il pubblico con un'immediatezza e un dinamismo che vanno oltre i mezzi di comunicazioni tradizionali. Il Ds offre alcuni vantaggi specifici rispetto ad altre forme di promozione. Innanzitutto consente di operare direttamente sul posto, ad esempio, nel retail, sul punto vendita, fornendo una piattaforma molto più coinvolgente. Inoltre, i contenuti possono essere aggiornati in modo veloce ed economico e questo consente agli operatori del settore di
«UN SETTORE IN FORTE CRESCITA, MA NON ESPONENZIALE» EMANUELE POLLASTRI, fondatore e ceo Voome Networks Srl Quali prodotti/soluzioni di digital signage realizzate e quali sono le loro peculiarità? Abbiamo sviluppato un software gestionale per il Ds specificatamente rivolto alle organizzazioni aziendali. Si tratta di una soluzione basata sulle tecnologie web che non richiede di installare alcun applicativo ad amministratori ed editori del sistema. Il sistema gestionale invia i contenuti e le informazioni da visualizzare via rete ad apparati che vengono posti nelle vicinanze degli schermi; la nostra soluzione si basa su apparti robusti e flessibili prodotti dall'azienda svizzera SpinetiX. Esistono due versioni del sistema chiamate Voome 4 Retail e Voome 4 Corporate: la prima è dedicata al mondo del retail, la seconda ad applicazioni di video informazione all’interno di edifici. Quali settori commerciali sono più interessati alla sua implementazione? Ci sono settori come il luxury fashion che sono in questo momento più attenti alla tematica o semplicemente hanno maggiori disponibilità finanziarie da investire, ma l'interesse è comunque generale. Si va dalla grande distribuzione alle catene di negozi (in particolare nei settori dell’abbigliamento, prodotti tecnologici e food) che hanno l’esigenza di condividere le informazioni aziendali in tempo reale, fino al singolo punto vendita. In che modo questa forma di comunicazione aiuta il retailer nella sua attività e ad incrementare le vendite?
veicolare messaggi pensati su misura per il proprio target. La giusta combinazione di tecnologia e advertising nel posto e nel momento giusto, in modo semplice ed efficace». Questo ottimismo trova riscontro anche nelle parole di Emanuele Pollastri, fondatore e ceo di Voome Networks: «Dopo anni di tentativi a metà tra il fantasioso e l’artigianale, notiamo finalmente che l'uso di schermi digitali nel retail si avvia verso una progressiva razionalizzazione. Possiamo dividere le applicazioni in tre grandi filoni di utilizzo: l’uso ar-
Un punto vendita più bello, dinamico e che fornisce maggiori informazioni o stimoli ai clienti finali sta diventando sempre più fondamentale per ottenere buoni risultati nelle vendite. Uno schermo all’interno di uno store è una sorta di vetrina in movimento, che alle volte può sostituire quella tradizionale. Luce, immagini e colori che si alternano continuamente catturano con facilità l’attenzione di chi transita nei pressi di un negozio. Il Ds serve proprio a questo. Esistono molte prove a vantaggio dell'uso degli schermi nel retail e, in alcuni segmenti, ad esempio nel fashion, non se ne può fare a meno, considerato che tutti i competitor adottano ormai strategie di comunicazione che coinvolgono anche il digital signage. Come si evolve il mercato del digital signage? Quali gli sviluppi futuri? È un settore in crescita, seppur non esponenziale come ci si attendeva fino a pochi anni fa. Finalmente c’è una maggiore consapevolezza del ruolo della comunicazione digitale nel punto vendita e questo è vero sia per i grandi brand che per i piccoli negozi: anche il singolo esercente cerca il modo di introdurre almeno uno schermo nel suo store. Per il futuro ci aspettiamo che il livello qualitativo delle installazioni singole aumenti. Parlando invece di progetti di più ampio respiro prevediamo che il digital signage entri a tutti gli effetti nel media mix della comunicazione multicanale di ogni azienda.
chitettonico del mezzo, finalizzato per lo più all’abbellimento del punto vendita e alla creazione di spazi innovativi; la comunicazione legata all’azienda e ai suoi prodotti, e quindi l’inserimento di avvisi promozionali o comunque di una comunicazione orientata a far conoscere i prodotti e/o il brand; la creazione di servizi utili per i clienti finali, come ad esempio sistemi di numerazione code o schermi multitocco per la navigazione del catalogo prodotti». Un totem interattivo, uno scaffale “intelligente”, un’assistente virtuale,
piuttosto che un circuito di schermi posizionati nel punto vendita, devono concorrere a raccontare una storia che segue un copione preciso finalizzato a coinvolgere ed emozionare. «Creare l’aspettativa, spettacolarizzare la cerimonia di vendita, coinvolgendo i sensi dello shopper, e dare vita a un’esperienza di cui il consumatore avrà un ricordo positivo: queste sono le vere priorità», riprende la parola Provenzano di Pasolini. «I retailer italiani stanno imparando ad approcciare la tecnologia; tuttavia, come succede con ogni nuovo trend, spesso si tende a perdere la concezione di quello che è il proprio target di acquirente. La virata verso le nuove soluzioni tecnologiche è sotto gli occhi di tutti, ma bisogna tener ben presente che il cliente alle volte non è alla ricerca di cambiamenti, non di rado preferisce la tradizione». Insomma: hi-tech sì, ma con i piedi per terra. Massimo Andreis
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n format espositivo semplice e lineare in grado di comunicare con un target di consumatori vasto e trasversale. Il restyling del nuovo punto di vendita di Brescia, inaugurato di recente, risponde in modo puntuale alle esigenze di Balloon Express Shop, catena italiana che è specializzata nella creazione di decorazioni con palloncini e gadget per ogni evento e che opera con la formula del franchising. Il progetto di arredo e personalizzazione dello spazio, che è stato realizzato da Pasolini Luigi, general contractor per il settore retail e gdo e fornitore di soluzioni per la visual communication, sarà a breve proposto anche nel format shop-in-shop all’interno della gdo e delle gallerie commerciali. Il claim di Balloon Express Shop è “Tutto quello che ti salta in testa... per fare festa!”. È stato dunque concepito un format capace di mettere in relazione tutti gli oggetti presenti nello spazio di vendita, dai palloncini ai costumi e agli accessori per le feste, dalle decorazioni per le
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Balloon Express Shop fa volare la festa su e giù Palloncini, carte, addobbi, allestimenti, decorazioni s’inseriscono nel layout espositivo creando ventagli di colore che portano l’occhio a salire e scendere torte ai piattini e bicchieri, creando una sorta di storyboard che possa essere compreso da chiunque entri nel negozio, indipendentemente dall’età e dal livello d’istruzione. “Un palloncino che si libera nell’aria – spiega Katia Chionna, art director di Pasolini Luigi – è capace di fare tornare bambino anche lo
shopper più razionale: lo fa volare sulle ali del vento nel pallone aerostatico della protagonista del Mago di Oz, circumnavigare in 80 giorni il mondo intero appesi al cestello della mongolfiera di Willie Fog oppure precipitare a testa in giù nel mondo dei sogni di Alice nel Paese delle Meraviglie: questo è il concept a cui abbiamo lavorato per allestire e decorare lo spazio di Balloon Express. Un allestimento funzionale, che sfrutta al meglio le caratteristiche dello spazio e in cui i moduli espositivi consentono di giocare con la capacità comunicativa dei prodotti stessi”. Palloncini, carte, addobbi, allestimenti, decorazioni s’inseriscono nel layout espositivo creando ventagli di colore che portano l’occhio a salire e scendere su scale cromatiche che sfruttano il movimento dolce della sfumatura o quello più forte del contrasto: il linguaggio del colore del punto di vendita s’intreccia con un visual che crea continuità e rende facilmente leggibile lo schema espositivo.
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AN Arreda Negozi Marzo2013 2014 Promotion Settembre
Pasolini Luigi Spa ha messo in scena per i visitatori di EuroShop 2014 una presentazione coinvolgente dell’azienda e di quello che oggi può offrire al mondo del retail e della grande distribuzione. Il visual dello stand allestito per la fiera e interamente progettato e realizzato da Pasolini Luigi Spa mostrava la doppia anima dell’azienda che si pone come general contractor, in grado di offrire consulenze e soluzioni complete per il retail design, e come fornitore di progetti di visual communication. Oltre 300 contatti, tra cui i nomi più noti del mondo della grande distribuzione e le insegne più importanti del retail hanno visitato lo stand e hanno apprezzato la nuova filosofia di business e le innovative proposte per l’instore marketing di Pasolini.
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Pasolini Luigi Spa staged for visitors to EuroShop 2014 an engaging presentation and let them experience what the company can offer to the retail world. The visual of the booth set up for the fair and entirely designed and manufactured by Pasolini Luigi Spa, showed the double soul of the company that acts as general contractor offering advice and solutions for the retail design, and as a provider of visual communication projects. Over 300 contacts, including the most famous names in the world of large retailers and major retail brands, visited the booth and enjoyed the new business philosophy and the innovative in-store marketing offers by Pasolini.
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Brico Magazine Aprile 2014
Intervista
di Anna Rucci
Per conquistare il nuovo consumatore bisogna “costruire” un punto vendita che comunichi con lui. È quindi necessario adottare un concept progettuale che, razionalizzando gli spazi, aumentando l'impatto emozionale e riducendo i costi di gestione, aiuti il retailer a vendere meglio i suoi prodotti.
Antonio Provenzano, direttore generale di Pasolini Luigi Spa.
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l mercato cambia rapidamente. Rapidamente cambiano anche i consumi ed evolvono i comportamenti d’acquisto. In questi ultimi anni, l’influenza della crisi economica sugli atteggiamenti d’acquisto è stata forte. Il consumatore ha eliminato il superfluo e si è concentrato su acquisti necessari. Sta difendendo il proprio livello di vita rinviando gli acquisti, informando-
Emozionare significa andare oltre il prodotto si di più, valutando meglio l’offerta grazie ai siti di comparazione prezzi, ai social network, ai forum e ai gruppi d’acquisto online, rivolgendosi a più punti vendita e scegliendo i canali più economici e le marche commerciali. Lo shopper, quindi, ha un atteggiamento mentale ed economico differente rispetto a quello di qualche anno fa con cui industria e retail hanno dovuto e devono ancora “fare i conti”. “Per troppo tempo il retail e l’indu64
stria si sono soffermati sul concetto di prodotto legato al bisogno e, successivamente, in maniera impropria, si sono appropriati dell’idea di vendere esperienze d’acquisto gratificanti – fa presente Antonio Provenzano, direttore generale di Pasolini Luigi Spa, società che da oltre 50 anni opera nel mondo del retail proponendosi come referente unico per la creazione dell’immagine coordinata sia all’interno che all’esterno del punto vendita. – Però in entram-
bi i casi il consumatore subiva e non era l’attore principale della scena. Vista la grande evoluzione dello shopper, retailer e industria oggi non devono inventarsi nuovi linguaggi, ma devono re-interpretare la capacità di stabilire le priorità nel momento della spesa”. Quali sono queste priorità? Sono diverse da consumatore a consumatore, tuttavia possiamo citare in primis la convenienza, che però non prescinde dalla qualità, e poi un am-
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biente che, attraverso il design, renda appetibili i prodotti. Vendere e acquistare sono e resteranno processi basilari nella natura economica, ma anche rilevanti all’interno dell’universo uomo, e quindi shopper. La chiave di volta si può tradurre nel trasformare prodotti e luoghi prima in strumenti di comunicazione facendo emergere il valore della comunicazione per poi passare alla funzionalità del prodotto in sé. Lo shopper entra nel punto vendita perché cerca un prodotto, ma offrirgli il prodotto fine a se stesso non è abbastanza appetibile, pertanto bisogna fare in modo che anche il luogo che lo ospita sia uno strumento di comunicazione, perché se lo spazio di vendita comunica, anche il prodotto con la giusta esposizione può comunicare con il consumatore. I concept emozionali sono i più efficaci per comunicare con il consumatore? Nella mente del consumatore non avviene un confronto di prezzi senza un confronto di percezioni. Soprat-
tutto per beni non molto costosi c’è molta competizione tra i diversi retailer per cui il consumatore sceglie un punto vendita, e soprattutto gli è fedele, se questo ha trasmesso delle emozioni differenti rispetto a un altro. La continua ricerca dell’occasione e del prezzo più basso porta lo shopper a essere poco fedele a un marchio perciò, al di là della convenienza e della qualità del prodotto, occorre creare più valore rispetto ai concorrenti puntando su importanti campi d’azione, come la qualità del servizio e la teatralizzazione del luogo di vendita. La capacità di vendere dipende assolutamente dall’abilità del retail di conquistare il consumatore. Un punto vendita per essere efficace deve comunicare con lo shopper, coinvolgendolo e trasmettendogli emozioni. Perciò lo spazio di vendita deve essere interpretato come il palcoscenico che rispecchia i trend del momento e coinvolge il consumatore creando un’alchimia tra i suoi bisogni e i valori della marca. Con finalità totalmente dif-
ferenti, quest’alchimia può essere creata dal brand, dal punto vendita o dall’insegna della Gdo, ma in qualunque caso con l’allestimento si deve andare oltre il valore oggettivo del prodotto. Alcuni settori della distribuzione tradizionale stanno proponendo showroom innovativi. A suo avviso, la Gdo sta andando verso l’offerta di shopping experience? La filosofia della grande distribuzione è stata, troppo a lungo, legata a un assioma, ormai non più valido vista l’evoluzione del mercato, ovvero quello che poneva il marchio in una posizione privilegiata. La grande concorrenza creatasi negli anni con l’arrivo nel territorio italiano di big player internazionali, il web e la sua continua evoluzione hanno ribaltato questo assioma ponendo anche la distribuzione tradizionale davanti al bivio dell’innovazione. Il cambiamento è in atto ed è ben visibile, basti pensare ai tanti corner presenti negli ipermercati, agli shop in shop che trasportano lo shopper in mondi complementari a quelli normalmente immaginati nel momento in cui si pensa alla Gdo, o ancora alla grandissima quantità di materiali di instore promotion nelle aree promozionali, alle attività di cross selling e cross merchandising, alle aree per gli sfusi. In realtà non si tratta di innovazioni, ma solo di attività di marketing che tendono a emozionare lo shopper e a offrirgli dei servizi. Nei punti vendita è comunque entrata la tecnologia… Per quanto riguarda l’utilizzo del digital, del proximity marketing e quindi di totem, di digital signage, di applicazioni su device mobili e del >>>>
Lo spazio di vendita deve essere interpretato come il palcoscenico che rispecchia i trend del momento e coinvolge il consumatore creando un’alchimia tra i suoi bisogni e i valori della marca.
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Intervista vastissimo mondo di tutto ciò che è inteso come innovazioni tecnologiche, la virata è lampante a tutti, ma bisogna tener ben presente che lo shopper alle volte non è alla ricerca di cambiamenti, ma molto spesso preferisce la tradizione. Nel senso che non sempre la tecnologia aiuta la vendita? A mio avviso, nei luoghi di vendita occorre utilizzare concept antropocentrici che quindi mettono al centro lo stesso shopper, l’uomo, senza automatizzare troppo perché ciò riduce l’interazione tra shopper e personale di vendita. Anche in tema di retail il termine innovazione al momento è molto in voga, ma non dobbiamo pensare solo che tra 20 anni lo shopper sarà l’attuale adolescente molto abituato a utilizzare i dispositivi tecnologici ora disponibili, perché gli shopper oggi sono anche persone di generazioni che provengono da tradizioni completamente differenti, pertanto trasformare in toto un punto vendita in maniera tecnologica è, a mio avviso, un azzardo.
Nei prossimi anni saranno necessari nuovi concept progettuali? Su cosa dovranno far leva per soddisfare il consumatore incentivando l’acquisto? L’evoluzione continua dello shopper e quindi del mercato porterà sempre più a un susseguirsi di nuovi concept, però per far sì che siano vincenti, bisogna perfezionare la fase di studio e di analisi del mercato che deve necessariamente avvenire a monte. Ricominciare a interpretare la dimensione dell’uomo, il suo modo di approcciare gli spazi, la sua capacità di muoversi e di orientarsi sono alla base della semantica che deve guidare tutte le fasi essenziali per costruire spazi funzionali alle esigenze del consumatore. In questo contesto, fondamentali contributi sono dati dal geomarketing, che può aiutare il project manager a calibrare sia lo store design che la percezione del brand in funzione di caratteristiche ben definite. I concept progettuali vanno differenziati come tra grande distribuzione food e non food?
Chiaramente l’esposizione e, a monte, lo studio del concept cambia notevolmente a seconda della tipologia di merce trattata. Nel momento in cui si pensa a un nuovo progetto per il food o per il non food , l’approccio è lo stesso: definire la strategia e declinarla attraverso il design è il punto di partenza per la realizzazione di spazi di vendita in grado di comunicare con il consumatore. La fase preliminare di studio e analisi strategica permette di giungere alla realizzazione di un concept che possa aiutare il retailer a vendere meglio i suoi prodotti, razionalizzando gli spazi, aumentando l'impatto emozionale e riducendo i costi gestionali. Quando dialoghiamo con retailer e industria, lo facciamo mantenendo in noi una visione del mercato a 360°, ma tenendo in considerazione quel “più uno” che sono le richieste effettive dello shopper. In modo circolare studiamo, testiamo e verifichiamo tutti i passaggi che rendono funzionale l’esposizione del prodotto, e successivamente la prima impressione del consumatore. ■
Nelle aree a libero servizio dove è molto ampia l’esposizione, la comunicazione visiva deve essere molto precisa e classificare i vari prodotti.
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Pasolini Il nostro punto di forza è proporci al mercato come interlocutore unico nella fornitura e allestimento di aree di vendita e di consumo, con un servizio simultaneo in più location, seguendo il cliente in tutte le fasi: dalla creativa-progettuale sino all’installazione finale per un servizio chiavi in mano.
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Our strenght is to propose ourselves on the market as unique interlocutor for supplying and exposures of sales and consumption areas, with a simultaneous service in various locations. We follow the client in every step: from creativity and production to the final installation for a turnkey service.
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Il punto vendita è un luogo di emozioni, ogni spazio al suo interno è comunicazione e deve essere utilizzato per stupire e dialogare con il consumatore. Questa la filosofia alla base di Pasolini Luigi S.p.A. che, non tralasciando la tradizione, ha fatto della ricerca il suo must. Referente unico per la GDO, il retail e l’industria, l’azienda si propone con una strategia a 360° che accompagna il retailer in attività in-store efficaci e di impatto, permettendogli di migliorare le sue performance. Il nostro obiettivo è la realizzazione di spazi che possano emozionare il consumatore e che siano perciò efficaci in termini di esposizione ed efficienti dal punto di vista economico-gestionale per supportare il retailer a vendere meglio i suoi prodotti. Siamo un gruppo circolare che propone soluzioni produttive frutto della sinergia di strategia, creatività, messa in opera e continuo flusso di idee che ci permette di differenziare la nostra filosofia.
Shopper at the middle of our ecosystem The point of sale is an emotional place, every space inside is communication and it should be used to amaze and dialogue with the shopper. This is the philosophy of Pasolini Luigi S.p.A. who, strictly connected to his story, gives more and more importance to the research. Point of reference for department stores, supply chains and retail industry, our duty is to supply the best instrument of in-store marketing to optimize the brand performance in the purchase moment. Our goal is the creation of efficient space in terms of exposition and economic-management point of view to support the retailer to sell better his products, increasing the emotional impact and reducing costs. We are a round group that introduces productive solutions which are the result of the synergy between strategy, creativity and a continuous flow of ideas that allows us to diversify our philosophy.
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Services To the offer of products we added an important study, a concept planning and the installation of communicative solutions. A turnkey service that allows to increase the exposure aspect and to satisfy the necessities of clients, thanks to a continuous research and development.
Visual Solution di Pasolini Luigi S.p.A. opera nel mondo della comunicazione visiva proponendosi come referente unico per la creazione dell’immagine coordinata sia all’interno che all’esterno del punto vendita Attualmente punto di riferimento per importanti brand, retailer e catene della GDO, la divisione Visual Solution si propone come un laboratorio di strategie di comunicazione occupandosi, con un approccio consulenziale, dell’ideazione del messaggio e del concept declinato nei vari format creativi. Comunicazione e grammatica visiva, elementi grafici sia per l’interno che per l’esterno, advertising, in-store promotion sono solo alcuni dei servizi che caratterizzano la nostra gestione completa che ci permette di soddisfare le esigenze del cliente nelle nuove aperture e nel restyling di punti vendita esistenti.
Laboratory of advertising strategy Visual Solution is the department of Pasolini Luigi S.p.A. that works in the world of visual communication as single contact for the creation of the indoor and outdoor image. Currently, point of reference for important brands, retailers and supply grocery chains, the division Visual Solution is a strategic communication laboratory that, with a consultative approach, has the goal of the creation of the message and the concept, declined in various creative formats. Communication and visual grammar, in-door and outdoor graphics , print, advertising, in-store promotions are just some of services that characterize our complete management that allows us to meet customer needs in new store openings and the restyling of existing ones.
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