ANNO XII, NUMERO 10
OTTOBRE 2019
Ottobre: cosa vi fa venire in mente?Il primo giorno di scuola…la vendemmia…le castagne…l’autunno…le foglie che cadono…Ognuno ha i suoi ricordi, ovviamente, ma speriamo che questo mese porti ad ognuno di voi e di noi qualcosa di bello da mettere nella nostra memoria, qualcosa a scelta tra le tante esperienze che vivremo qui alla Pasotti Cottinelli. Magari un volto nuovo, o un’attività che non avevamo mai provato prima, un sapore particolare, gli occhi curiosi dei bambini dell’asilo (stiamo pronti ad accoglierli la mattina del 22!), una canzone di cui finalmente impareremo tutte le parole, un profumo… Bentornati a tutti gli amici con cui condivideremo tanti momenti: ai nostri volontari, alle maestre e ai SOMMARIO bambini, ai canAppuntamenti e 2 Compleanni tanti e musicisti, ai nostri Vendemmia 2 “Piero AngeVendemmia 3 la”che ci porteranno a spasso Preghiera 4 nel mondo!!!
IL SOFFIO Pagina 2
Appuntamenti di ottobre Mercoledì 2 Coro degli Alpini di S.Polo Sabato 5 Musica per lo Spirito Mercoledì 9 proiezione con il Sig.r Renato Venerdì 11 Karaoke con Willy Sabato 12 (al mattino) incontro con i Clown Giovedì 17 pomeriggio musicale con i Come son Bù Martedì 22 (al mattino) incontro con i bambini dell’asilo Giovedì 24 proiezione con il Sig.r Francesco Mercoledì 30 festa dei compleanni
COMPLEANNI Questo mese compiono gli anni:
BUON COMPLEANNO A TUTTI!! Margherita venerdì 11 Elena mercoledì 16 Lucia M. mercoledì 23 Lina domenica 27
Sono tornate alla Casa del Padre le Signore Storta Giuseppina (Pinetta) e Richiedei Annamaria. Abbiamo accolto le Signore Olivetti Giulia, Prandelli Angela BENVENUTE!!!
LA VENDEMMIA Il vigneto nella famiglia contadina ha occupato sempre un posto di rilievo. Esso veniva seguito nell’arco di tutte le stagioni con i lavori di potatura, legatura e piegatura dei tralci, zappatura del terreno, della cimatura e, infine, della protezione dell’uva dai predatori naturali come gli uccelli. Questo ultimo compito mi era stato assegnato da mio nonno a “Camp ad Mazat” dove una bella e generosa vigna di Lambrusco, che si spandeva sui filari stesi tra gli alberi di quel campo, attirava l’ingordigia dei vari volatili . Non era servito a nulla mettere uno spaventapasseri fatto con gli stracci di casa; l’unico antidoto a questi animali famelici ̶ decretò mio nonno ̶ era una persona in carne ed ossa che li facesse fuggire. Ecco perché ero stata promossa, a 9 anni, “spaventapasseri ufficiale”. In questa veste, sola soletta, in un grande campo situato in una zona sperduta che confinava con un bosco rado di sterpi e ginepri mi spostavo su e già per il campo strillando a squarcia gola appena vedevo un uccello avvicinarsi ai preziosi chicchi. Era un mestiere, questo, che mi piaceva tantissimo, mi dava totale libertà e mi faceva sentire utile poiché le mie grida tenevano lontane le bestie. Quando mi ero stancata, mi allungavo vicino a una fresca sorgente, sbucata lì per caso, ma la cui acqua era di una limpidezza invidiabile e lì lasciavo galoppare la mia fantasia popolata da castelli fatati e animali parlanti. Prima di qualsiasi vendemmia era importante la cura con cui i contadini dovevano lavare ed aggiustare i contenitori del vino dell’anno prima come tini, botti e damigiane: operazione che veniva fatta nei
giorni precedenti la raccolta dell’uva. A questo punto si poteva procedere alla vendemmia. In una bella giornata di sole, che non mancava mai, tutta la famiglia arrivava sul carro dei buoi con le scale, i cesti e le cesoie. E via a raccogliere i preziosi chicchi scartando quelli che si erano imputriditi. La vigna veniva ripulita di tutta l’uva: non ne rimaneva nemmeno un piccolo grappolo. Questa operazione veniva fatta in allegria e, per l’ora di pranzo, grandi cesti erano già stati riempiti con cibo squisitissimo che mangiavamo seduti nel prato: erano stati aggiunti anche due bei fiaschi di vino dell’anno prima mentre, per la frutta, avevamo alberi di fichi, di mele, di pere a portata di mano. Da bere, per i piccoli, c’era l’acqua sorgiva. Erano giornate intense e faticose, ma nessuno di noi avvertiva la stanchezza, scacciata dalle canzoni che intonavamo in coro insieme a belle risate. LA PIGIATURA A MANO DELL’UVA Tuttavia, per noi bambini, il momento più bello della vendemmi arrivava il giorno dopo, quando l’uva veniva posta in un lungo contenitore, una specie di cassapanca di legno aperta in alto, per essere pigiata. La cassapanca veniva messa a circa un metro dal suolo e vi veniva fatto un buco che permetteva al mosto di fuoruscire per essere raccolto con un secchio che veniva poi versato in una vasca di fermentazione. Questo liquido, al massimo dopo una settimana, veniva versato nella botte. Il tempo di questa fermentazione dipendeva dal tipo di uva e dal luogo di produzione. L’uva non veniva mai lavata perché questa operazione poteva bloccarne la fermentazione. La cosa strabiliante per noi piccoli era che, cosa rarissima, i bei lavori, una volta tanto venivano assegnati a noi, ovvero erano i bambini che dovevano entrare in questo contenitore e, con i loro piedini, pigiare i chicchi. Che gioco bellissimo questa pigiatura! Sotto i nostri piedi sentivamo spaccarsi l’uva che schizzava contro le pareti e sguazzavamo all’infinito in un liquido odoroso, senza che nessuno ci sgridasse. Dopo questa pigiatura, delle vinacce rimaste c’era una successiva torchiatura il cui composto che fuoriusciva poteva essere trasformato in “grappa”, per gli esperti o “acquaticcio”, un vinello che doveva essere bevuto, però, nei tre giorni seguenti. Dopo la prima fermentazione il contadino raccoglieva il “vino fiore” che veniva versato nelle botti per diventare Lambrusco, Trebbiano, Sangiovese… Il primo “vinello” era già pronto per San Martino (11 novembre). Dopo la vendemmia si mettevano da parte i più bei grappoli di uva bianca dolce, che venivano appesi alle travi della cantina per essere essiccati . I grappoli di uva passa erano poi offerti per il cenone di fine d’anno come augurio di prosperità (chicchi = soldi).
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PREGHIERA PER LE MISSIONI O Dio, che hai chiamato i Tuoi Missionari a seguirTi per le vie del mondo, le più difficili, dove ci son guerre, fame, freddo, sole bruciante, epidemie, sette, persecuzioni, abbi pietà di loro. Manda la Vergine SS.ma a custodirli, a difenderli, a ritemprarli nelle forze, a incoraggiarli, a stringerli al Suo materno seno. Noi Ti preghiamo, Signore, ascoltaci. Ascoltaci per l’Europa, ascoltaci per l’Asia, ascoltaci per l’Africa, ascoltaci per l’America, ascoltaci per l’Oceania. Alza la Tua mano, e benedici tutti i Tuoi Figli che in ogni parte del mondo collaborano con i Missionari, e dona a ciascuno la pace la gioia che spetta ai buoni servitori. Che nessun talento venga sepolto, ma tutti indirizzati per il bene delle anime. Anch’io per essi Ti offro la mia giornata con tutti i suoi pesi perché Tu accetti il mio sacrificio come umile offerta e la porti in quella terra dove maggiore è il bisogno. Manda sorgenti di acqua viva affinché i Tuoi Missionari si dissetino; manda pane e vino perché celebrino la Santa Messa e si nutrano al fine di poter intraprendere con più forza i lunghi cammini apostolici, affinché tutti Ti chiamino Padre del Cielo e della terra, in Trinitaria unione. Così sia.