12ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A (verde) 25 GIUGNO 2017 GIORNATA PER LA CARITÀ DEL PAPA
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on temete gli uomini». Il credente non si spaventa dinanzi a nulla, perché sa di essere nelle mani di Dio, sa che il male e l’irrazionale non hanno l’ultima parola. Perché unico Signore del mondo e della vita è Cristo, il Verbo di Dio incarnato, che ci ha amati sino a sacrificare se stesso, morendo sulla croce per la nostra salvezza. Nel Vangelo di questa domenica troviamo due inviti di Gesù: da una parte “non temete gli uomini” e, dall’altra, “temete” Dio (cf. Mt 10,26.28). Siamo così stimolati a riflettere sulla differenza che esiste tra le paure umane e il timore di Dio. La paura è una dimensione naturale della vita. Fin da piccoli si sperimentano forme di paura che si rivelano poi immaginarie e scompaiono; altre successivamente ne emergono, che hanno fondamenti precisi nella realtà: queste devono essere affrontate e superate con l’impegno umano e con la fiducia in Dio. Ma vi è poi, oggi soprattutto, una forma di paura più profonda, di tipo esistenziale, che sconfina a volte nell’angoscia: essa nasce da un senso di vuoto, legato a una certa cultura permeata da diffuso nichilismo teorico e pratico. Di fronte all’ampio e diversificato panorama delle paure umane, la Parola di Dio è chiara: chi “teme” Dio “non ha paura”.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.
Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Ass. Amen Gesù Cristo...
Oppure Cel. O Dio, che affidi alla nostra debolezza l’annunzio profetico della tua parola, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Il brano della prima lettura è una preghiera piena di confidenza in Dio che manifesta la delicatezza del sentimento personale del profeta. Dopo aver espresso la propria situazione di angoscia, Geremìa si rivolge al Signore con sentimento di fiducia e di sicurezza. Si mette in evidenza la difficoltà della missione profetica e del suo esercizio nel mondo tra gli uomini. Tuttavia, il sostegno di Dio rende sicuro l’araldo inviato. La seconda lettura espone la contrapposizione tra l’opera di Adamo e l’opera di Cristo, tra il peccato e la morte, sua conseguenza è la redenzione e la vita; il centro della contemplazione è Gesù. Il Vangelo raccoglie alcune parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli e missionari; esse indicano il compito della proclamazione integrale del messaggio all’universalità degli uomini; il dovere di redimere la paura assegnando a essa il vero oggetto e così trasformandola in strumento di salvezza, l’esigenza della fedeltà nella proclamazione della fede in Gesù come criterio definitivo di salvezza.
PRIMA LETTURA
Seduti
Dal libro del profeta Geremìa (20,10-13) 10
Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». 11Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. 12Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! 13 Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 68)
Rit. Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio
Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo per i miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. Rit. Ma io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della tua salvezza. Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me Rit. nella tua grande tenerezza. Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri non disprezza i suoi che sono prigionieri. A lui cantino lode i cieli e la terra, i mari e quanto brùlica in essi. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,12-15) Fratelli, 12come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. 13 Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, 14la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 15Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Lo Spirito di verità darà testimonianza di me, dice il Signore, e anche voi date testimonianza. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (10,26-33)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
26
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. 29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemeno uno di essi cadrà a terra senza che il volere del Padre vostro. 30 Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! 32 Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore Gesù ci in-
vita oggi ad avere fiducia in lui e a non temere il giudizio degli uomini. Egli accompagna il nostro cammino e ci sostiene nell’annuncio del Vangelo. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. ASCOLTACI, O SIGNORE! 1. Per la santa Chiesa di Dio: il Signore Gesù la faccia crescere nella carità e nella fedeltà al Vangelo, mediante la testimonianza di ministri santi e santificatori, preghiamo. 2. Per i nostri governanti: il Signore Gesù ci conceda la grazia di essere guidati da persone rette, da uomini e donne che hanno a cuore il bene dei cittadini e il rispetto delle leggi, preghiamo. 3. Per i missionari: Cristo, servo del Padre, sostenga con il dono dello Spirito Santo tutti i cristiani impegnati nell’annuncio del Vangelo nelle terre di missione, soprattutto nei Paesi in cui la libertà religiosa è soffocata, preghiamo. 4. Per noi qui riuniti: Cristo, nostro Maestro, ci doni il coraggio di andare contro corrente, di mettere al primo posto i valori del Vangelo, soprattutto l’amore per il prossimo, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, accogli la preghiera di questa comunità che ti cerca con cuore sincero e bisognoso del tuo perdono. Fa’ che annunciamo con gioia la bellezza del Vangelo e la vita nuova che è iniziata in noi con il battesimo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, Signore, la nostra offerta: questo sacrificio di espiazione e di lode ci purifichi e ci rinnovi, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla tua volontà. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE IX La missione dello Spirito nella Chiesa È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. In ogni tempo tu doni energie nuove alla tua Chiesa e lungo il suo cammino mirabilmente la guidi e la proteggi. Con la potenza del tuo Santo Spirito le assicuri il tuo sostegno, ed
essa, nel suo amore fiducioso, non si stanca mai d’invocarti nella prova, e nella gioia sempre ti rende grazie per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui cieli e terra inneggiano al tuo amore; e noi, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine la tua gloria.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire: Tutti: Padre nostro...
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Gli occhi di tutti, Signore, si volgono a te fiduciosi, e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. O Dio, che ci hai rinnovati con il corpo e sangue del tuo Figlio, fa’ che la partecipazione ai santi misteri ci ottenga la pienezza della redenzione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nsotra forza. Andate in pace! Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Chi teme Dio è tranquillo anche in mezzo alle tempeste, perché Dio, come Gesù ci ha rivelato, è Padre pieno di misericordia e di bontà. Chi lo ama non ha paura, perché nell’amore non c’è timore. Al contrario, l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore (cf. 1Gv 4,18). Il timore di Dio, che le Scritture definiscono come “il principio della vera sapienza”, coincide con la fede in lui, con il sacro rispetto per la sua autorità sulla vita e sul mondo. Essere “senza timor di Dio” equivale a mettersi al suo posto, a sentirsi padroni del bene e del male, della vita e della morte. Invece chi teme Dio avverte in sé la sicurezza che ha il bambino in braccio a sua madre (cf. Sal 130,2).
Solennità dei Ss. Pietro e Paolo, Ap. 29 giugno «Dovremmo fare una meditazione, di capitale importanza, nel disegno della nostra fede: dovremmo ricordare ciò che il Vangelo e altri libri del nuovo Testamento ci narrano di lui, Simone, figlio di Jona e fratello di Andrea, il pescatore di Gali-lea, discepolo di Giovanni il Precursore, chiamato da Gesù con un nuovo nome, Cefa, che significa Pietro; e ricordare la missione, simboleggiata dalle figure di pescatore (Lc 5,10) e di pastore (Gv 21,15ss.), affidata a lui da Cri-sto, che, con gli altri undici e primo di essi, fece del discepolo l’apostolo (Lc 6,13); e ricordare poi la funzione, che questo uomo, umile (Lc 5,8), docile e modesto (cf. Gv 13,9; 1Pt 5,1), debole anche (Mt 14,30), e incostante e pauroso perfino (Mt 26,40-45.69ss.; Gal 2,11), ma pieno d’entusiasmo e di fervore (Mt 26,33; Mc 14,47), di fede (Gv 6,68; Mt 16,17), e di amore (Lc 22,62; Gv 21,15ss.), subito esercitò nella nascente comunità cristiana (cf. At 1-12,17), di centro, di maestro, di capo. Così dovremmo riandare la storia del suo ministero e del suo martirio, e poi della successione nel suo pontificato gerarchico, e finalmente lo sviluppo storico della sua missione nella Chiesa, e la riflessione teologica, che ne risultò, fino ai due ultimi Concili ecumenici, Vaticano I e Vaticano II. Avremmo di che pensare e riflettere non più sul passato, ma sul presente, sulle condizioni odierne della Chiesa e del cristianesimo, e sull’istanza religiosa, ecclesiale ed ecumenica, con cui questo Pietro, messo da Cristo a fondamento del suo edificio della salvezza, della sua Chiesa, quasi tormentandoci e guidandoci ed esaltandoci, ancor oggi batte alla nostra porta (cf. At 12,13)… Dobbiamo domandare a Pietro la fede, quella che da lui e dagli Apostoli ci deriva… La fede è di tutto il Popolo di Dio; ed anche la fedeltà, come quella di san Paolo…, una fedeltà dinamica, aperta, che cresce nel tempo e annuncia il Vangelo di Gesù Cristo» (Paolo VI).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.