13ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A

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13ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A (verde) 28 GIUGNO 2020

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hi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me». Discepolo è chi si mette dietro a Gesù con la propria croce e lo segue, senza avere paura del venerdì santo. La sequela di Gesù richiede una profonda lotta con se stessi. Si tratta di vincere resistenze, paure, ripensamenti. Il cristiano deve osare se veramente vuole essere “di Cristo”. Oggi la liturgia ci presenta un altro legame con Gesù che non è basato sull’amicizia, sulla simpatia, né è garantito dall’appartenenza alla stessa famiglia. È il legame della fede che ci unisce a Cristo e alla sua missione. Chi vuole essere discepolo di Gesù, chi veramente cerca il suo Regno e vuole impegnarsi per la sua causa, non può presentargli un proprio programma di vita, ma deve vendere e abbandonare tutto e tutti per stare dietro di lui. La croce è la sequela di Gesù ed è lo spartiacque che separa i discepoli dalla folla. Siamo chiamati da Gesù a seguirlo con generosità, fiducia, libertà, gioia, amore, donazione, senza remore o rimpianti. Ci riusciremo? Ci sostenga l’Eucaristia che stiamo per celebrare in questa domenica, pasqua della settimana.

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Popoli tutti, battete le mani, acclamate a Dio con voci di gioia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. Infondi in noi, o Padre, la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché camminiamo con Cristo sulla via della croce, pronti a far dono della nostra vita per manifestare al mondo la speranza del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Il verbo accogliere, scandito sei volte nel Van-


gelo di questa domenica, è tratto dal discorso della missione che Gesù tiene ai suoi discepoli e costituisce il motivo dominante dell’odierna Liturgia della Parola. Nella prima lettura, la donna facoltosa di Sunem accoglie con premura e disinteresse il profeta Elisèo, testimoniando a favore di Gesù che dice: «chi accoglie un profeta come profeta avrà la ricompensa del profeta» (Mt 10,41). Nel Vangelo, l’accoglienza suggerita da Gesù ha un valore più teologico che sociale: nella persona accolta si intravede il volto stesso di Cristo. Soprattutto tre classi di persone racchiudono in sé una presenza alta del Signore: i profeti, i giusti e i piccoli. Non importa le qualità personali che essi posseggono, basta la loro qualifica essenziale di persone «mandate»: l’inviato è come se fosse il mandante in persona. Nella seconda lettura, l’Apostolo afferma che accettando nella fede il mistero pasquale del Cristo, morto per i nostri peccati, sepolto e risuscitato, il cristiano ne ripete la vicenda. È questa solidarietà totale con il Cristo e la sua vicenda che costituisce la nostra autentica accoglienza di colui che ci ha accolti per primo amandoci.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal secondo libro dei Re (4,8-11.14-16a) 8 Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. 10Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare». 11 Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. 14Eliseo disse [a Giezi, suo servo]: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». 15Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. 16aAllora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stingerai un figlio fra le tue braccia». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 88) Rit. Canterò per sempre l’amore del Signore

Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà. Rit. Beato il popolo che ti sa acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto; esulta tutto il giorno nel tuo nome, si eslata nella tua giustizia. Rit. Perché tu sei lo splendore della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra fronte. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d’Israele. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (6,3-4.8-11) Fratelli, 3non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. 4Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10 Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. 11Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa; proclamate le opere ammirevoli di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (10,37-42)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 37 «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; 38chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. 40 Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41 Chi accoglie un profeta perché è un profe-


ta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42 Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, l’adesione a Gesù comporta una scelta radicale che si esprime nel dono gratuito di sé e nell’amore verso il prossimo. Lettore Preghiamo con fiducia: Ass. SIGNORE, DONACI IL TUO AMORE! 1. Per la Chiesa. Perché renda sempre più testimonianza alla misericordia di Dio rivelata in Cristo attraverso l’accoglienza dei poveri, degli abbandonati e dei peccatori. Preghiamo. 2. Per i missionari. Perché, come il profeta Elisèo, annuncino con coraggio e gioiosa libertà la parola di Dio che cambia la vita. Preghiamo. 3. Per gli stranieri. Perché nel cammino

della vita trovino carità e sollecitudine nei credenti, accoglienza e fraternità nelle nostre comunità. Preghiamo. 4. Per gli anziani. Perché vivano con speranza e gratitudine immensa ogni giorno della loro esistenza e, illuminati dal Vangelo, diano ancora frutti. Preghiamo. 5. Per noi che celebriamo l’Eucaristia. Perché abbiamo il coraggio di progettare la nostra esistenza secondo le esigenze di Gesù. Preghiamo. Cel. O Dio della vita e dell’amore, accogli la nostra preghiera per la croce e la risurrezione di tuo Figlio Gesù Cristo. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l’opera della redenzione, fa’ che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen PREFAZIO DELLE DOMENICHE II Il mistero della Redenzione È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Nella sua misericordia per noi peccatori egli si è degnato di nascere dalla Vergine; morendo sulla croce, ci ha liberati dalla morte eterna e con la sua risurrezione ci ha donato la vita immortale. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l’inno della tua lode.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire: Tutti: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Anima mia, benedici il Signore: tutto il mio essere benedica il suo santo nome.


Oppure «Padre, prego per loro, perché siano in noi una cosa sola, e il mondo creda che tu mi hai mandato», dice il Signore.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell’amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola L’odierna liturgia ci presenta le ultime battute del discorso missionario con il quale Gesù istruisce i dodici apostoli nel momento in cui per la prima volta li invia in missione nei villaggi della Galilea e della Giudea. In questa parte finale, Gesù sottolinea due aspetti essenziali per la vita del discepolo missionario: il primo, che il suo legame con Gesù è più forte di qualunque altro legame; il secondo, che il missionario non porta sé stesso, ma Gesù, e mediante lui l’amore del Padre celeste. Questi due aspetti sono connessi, perché più Gesù è al centro del cuore e della vita del discepolo, più questo discepolo è “trasparente” alla sua presenza. L’affetto di un padre, la tenerezza di una madre, la dolce amicizia tra fratelli e sorelle, tutto questo, pur essendo molto buono e legittimo, non può essere anteposto a Cristo. Non perché egli ci voglia senza cuore e privi di riconoscenza, anzi, al contrario, ma perché la condizione del discepolo esige un rapporto prioritario con il maestro. Qualsiasi discepolo, sia un laico, una laica, un sacerdote, un vescovo: il rapporto prioritario. Chiediamoci, onestamente, se Gesù è al primo posto nella nostra vita, se lo invochiamo, se abbiamo con lui una relazione profonda e sincera. Gesù prega il Padre affinché i discepoli non cadano nello spirito del mondo. O siamo con Gesù, con lo spirito di Gesù, o siamo con lo spirito del mondo.

Un nuovo stile di vita «In una cultura sempre più individualistica, qual è quella in cui siamo immersi nelle società occidentali, e che tende a diffondersi in tutto il mondo, l’eucaristia costituisce una sorta di “antidoto”, che opera nelle menti e nei cuori dei credenti e continuamente semina in essi la logica della comunione, del servizio, della condivisione, insomma, la logica del Vangelo. I primi cristiani, a Gerusalemme, erano un segno evidente di questo nuovo stile di vita, perché vivevano in fraternità e mettevano in comune i loro beni, affinché nessuno fosse indigente (cf. At 2,42-47). Da che cosa derivava tutto questo? Dall’eucaristia, cioè da Cristo risorto, realmente presente in mezzo ai suoi discepoli e operante con la forza dello Spirito Santo. E anche nelle generazioni seguenti, attraverso i secoli, la Chiesa, malgrado i limiti e gli errori umani, ha continuato ad essere nel mondo una forza di comunione» (BENEDETTO XVI, Angelus del 26-6-2011). Ringraziamento Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù, esaudiscimi. Dentro le tue piaghe nascondimi. Non permettere che io mi separi da te. Dal nemico maligno difendimi. Nell’ora della mia morte chiamami. Fa ch’io venga a lodarti con i tuoi santi nei secoli dei secoli. Amen. Giornata per la carità del Papa Oggi si celebra la Giornata per la carità del Papa. Migliaia di parrocchie italiane, e non solo, si mobilitano per raccogliere le offerte dei fedeli alle Messe domenicali nell’annuale Giornata per la carità del Papa. La speciale colletta è destinata a sostenere i piccoli e grandi interventi di solidarietà verso malati, poveri, famiglie in difficoltà, per dare vita e opere sociali, o intervenire in soccorso di popoli provati da calamità naturali e guerre.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. Commenti a cura di P. Antonino Carillo e P. Mario Ravanni – CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali – Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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