13ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 1 LUGLIO 2018
«
T
i esalterò, Signore, perché mi hai risollevato». Il nostro Dio è il Signore della vita, del tempo e della storia: nelle sue mani sono i nostri giorni e il futuro dell’uomo. È questo il cuore della rivelazione biblica e l’esperienza che Gesù stesso ha fatto attraverso la sua passione, morte e risurrezione. L’ultima parola non è della morte, bensì del Dio vivente. La nostra esistenza è come un rotolo che s’apre fino a un certo punto e poi viene reciso dall’ordito, ossia da ogni legame terreno. Oggi la scienza e la tecnica, attraverso le nuove frontiere della genetica e della biologia, possono allungare la trama dell’esistenza, stendere questo rotolo fino all’estremo. Tuttavia, la fede ci dice che quello che conta non è vivere semplicemente di più, bensì stare in comunione con Dio ed amare tutti a questo mondo, donando il meglio di noi stessi. Perché se non possiamo aggiungere più giorni alla nostra vita, possiamo almeno aggiungere più vita – più amore – ai nostri giorni. È quello che sembra dirci Gesù oggi attraverso le due guarigioni miracolose che mettono assieme il bisogno fisico di stare bene e l’esigenza spirituale di guarire da una malattia più sottile che è fatta di egoismo, di solitudine, di chiusura. L’Eucaristia che celebriamo diventa lode e ringraziamento al Dio della vita, al nostro Signore Gesù Cristo che è risuscitato dai morti e si manifesterà nella gloria alla fine dei tempi.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Popoli tutti, battete le mani, acclamate a Dio con voci di gioia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
Oppure Cel. O Padre, che nel mistero del tuo Figlio povero e crocifisso hai voluto arricchirci di ogni bene, fa’ che non temiamo la povertà e la croce, per portare ai nostri fratelli il lieto annunzio della vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura offre una riflessione sapienziale sul senso della creazione a partire dall’esperienza del dolore e della morte. Il punto di partenza è la bontà di Dio. Il Creatore, infatti, ha dato vita a ogni essere, ha creato l’uomo per l’immortalità. Il male e la morte non possono venire da lui. La seconda lettura ci riporta a Gerusalemme, nella comunità cristiana colpita da una disastrosa carestia: Paolo sollecita la comunità di Corìnto a provvedere, con una colletta, alle necessità di questi fratelli. Come la comunità di Gerusalemme ha arricchito della fede i Corinzi, così essi sono inviati a soccorrerla con la loro carità. Paolo pone a modello di ogni loro gesto di solidarietà il Signore Gesù che da ricco che era si è fatto povero per arricchirli. Il Vangelo presenta due miracoli: la rianimazione della figlia di Giairo e la guarigione della donna affetta da emorragia. Gesù si presenta come il Signore della vita. PRIMA LETTURA Seduti
Dal libro della Sapienza
(1,13-15;2,23-24)
Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. 14Egli infatti ha creato tutte le cose perchè esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte, né il regno dei morti è sulla terra. 15La giustizia infatti è immortale. 23Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorrutibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. 24Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 13
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 29)
Rit. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato, non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me. Signore, hai fatto risalire la mia
vita dagli inferi, mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. Rit. Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, della sua santità celebrate il ricordo, perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera ospite è il pianto e al mattino la gioia. Rit. Ascolta, Signore, abbi pietà di me, Signore, vieni in mio aiuto! Hai mutato il mio lamento in danza, Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. Rit.
SECONDA LETTURA
Dalla seconda lettera di san Paolo (8,7.9.13-15) apostolo ai Corìnzi Fratelli, 7come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera generosa. 9 Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. 13 Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. 14 Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: 15 «Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (5,21-43)[forma breve: 5,21-24.35-43]
Ass. Gloria a te, o Signore [In quel tempo, 21essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24 Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.] 25 Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi
averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: 28«Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. 30 E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». 35 Stava ancora parlando, quando [dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43 E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare]. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Gesù è il Signore della vita che ci libera da ogni male e dai nostri peccati. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. SIGNORE, DIO DELLA VITA, ASCOLTACI! 1. Perché il Signore Gesù sostenga il Santo Padre nella difficile missione di annunciare il Vangelo in ogni parte del mondo, preghiamo. 2. Perché la pace del Signore risorto regni nel cuore di ogni uomo e donna di buona volontà, preghiamo. 3. Perché nelle nostre famiglie e comunità sappiamo prenderci cura degli ammalati, degli anziani e dei poveri che attendono il nostro soccorso, preghiamo. 4. Perché i gruppi biblici e parrocchiali si lascino sempre guidare dalla Parola del Signore che è luce sul cammino di ogni credente, preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci purifichi dai nostri peccati e ci rafforzi nel dono della fede, della speranza e della carità, preghiamo. Cel. O Padre, fonte della vita: tu sei buono e misericordioso verso tutti. Accogli la preghiera di questa comunità che ti cerca con cuore sincero e donaci il tuo Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l’opera della redenzione, fa’
che il nostro servizio sacerdotale sia degno del sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE III La nostra salvezza nel Figlio di Dio fatto uomo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Abbiamo riconosciuto il segno della tua immensa gloria quando hai mandato tuo Figlio a prendere su di sé la nostra debolezza; in lui nuovo Adamo hai redento l’umanità decaduta, e con la sua morte ci hai resi partecipi della vita immortale. Per mezzo di lui si allietano gli angeli e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Io ti dico, àlzati!», disse il Signore. E subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore, sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te nell’amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Ass. Amen Per Cristo nostro Signore.
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola L’apostolo Paolo ci invita a condividere i nostri beni con chi è nella necessità. Perché Cristo si è spogliato, si è fatto povero per noi. Siamo sensibili ai bisogni dei poveri, di quei fratelli che condividono con noi lo stesso cammino di fede? La carità è un dono che arricchisce sia chi la riceve sia chi la compie.
A Cristo, Signore della vita O Cristo, Signore della vita, tu hai avuto compassione per la moltitudine immensa che ti ha cercato. Hai toccato la disperazione di Giairo, il capo della sinagoga, per la morte della figlioletta. Hai sentito il dolore dell’emorroissa: non voleva spiegazioni per il suo male, ma solamente essere guarita. E tu lo hai fatto. Sì, Signore: tu hai donato loro la vita. In cambio hai chiesto la fede, una totale fiducia. Concedici, allora, di abbandonarci a te: con i nostri dolori, con le nostre attese e speranze. Fa’ che la gioia di essere uniti a te prenda il sopravvento nei drammi quotidiani del vivere e del pensare. Amen. Alleluia. (Edoardo Scognamiglio) Il dono della risurrezione «Crediamo che Gesù ci può guarire e ci può risvegliare dalla morte? Tutto il Vangelo è scritto nella luce di questa fede: Gesù è risorto, ha vinto la morte, e per questa sua vittoria anche noi risorgeremo. Questa fede, che per i primi cristiani era sicura, può appannarsi e farsi incerta, al punto che alcuni confondono risurrezione con reincarnazione. La Parola di Dio di questa domenica ci invita a vivere nella certezza della risurrezione: Gesù è il Signore, Gesù ha potere sul male e sulla morte, e vuole portarci nella casa del Padre, dove regna la vita. E lì ci incontreremo tutti, tutti noi che siamo qui in piazza oggi, ci incontreremo nella casa del Padre, nella vita che Gesù ci darà. La Risurrezione di Cristo agisce nella storia come principio di rinnovamento e di speranza. Chiunque è disperato e stanco fino alla morte, se si affida a Gesù e al suo amore può ricominciare a vivere. Anche incominciare una nuova vita, cambiare vita è un modo di risorgere, di risuscitare. La fede è una forza di vita, dà pienezza alla nostra umanità; e chi crede in Cristo si deve riconoscere perché promuove la vita in ogni situazione, per far sperimentare a tutti, specialmente ai più deboli, l’amore di Dio che libera e salva» (FRANCESCO, Angelus del 28-6-2015).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.