14ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 8 LUGLIO 2018
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D
a dove gli vengono queste cose?». Non sempre lo stupore ci aiuta a credere o ad aprire la mente e il cuore a una visione nuova delle cose, dei fatti che ci accadono, della storia, degli altri. È il caso proprio di chi s’imbatte in Gesù e non riesce ad andare oltre il velo della materia che copre gli occhi e fa morire il cuore. Una visione solo umana di Gesù non ci porta molto lontano. Egli sarà stato pure una persona libera, un uomo compassionevole e pieno di carità, tuttavia la radice di quell’amore di donazione è nel cuore stesso di Dio. Senza questo legame con il Padre e con il mistero dello Spirito Santo, non possiamo avvicinarci all’esistenza del Figlio di Dio. I segni da lui compiuti (miracoli, guarigioni, esorcismi, ecc.) annunciano l’avvento definitivo del Regno e la presenza in lui dell’era messianica. Gesù è il Cristo, il Signore. Il potere di guarire, allora, gli viene da Dio ma non come un semplice profeta, bensì come colui che da sempre vive nel seno del Padre. È il grande mistero della fede! L’Eucaristia che celebriamo apre i nostri occhi per una visione più profonda di Gesù: a lui ci rivolgiamo perché è il Figlio di Dio!
INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Ricordiamo, o Dio, la tua misericordia in mezzo al tuo tempio. Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende ai confini della terra; di giustizia è piena la tua destra. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, tu sei la via che ci riconduce al Padre, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, tu sei la verità che illumina i popoli, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, tu sei la vita che rinnova il mondo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l’umanità dalla sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Padre, togli il velo dai nostri occhi e donaci la luce dello Spirito, perché sappiamo riconoscere la tua gloria nell’umiliazione del tuo Figlio e nella nostra infermità umana sperimentiamo la potenza della sua risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura riporta il racconto della vocazione di Ezechièle che si articola attorno a tre personaggi: Dio, il profeta e il popolo. Dio, che ha subìto la ribellione del popolo, manda un profeta a portare la sua parola e a testimoniare la sua azione amorevole. Il profeta è segno della misericordia e della fedeltà del Signore. Il popolo, peccatore e ribelle, ha il cuore indurito e non ascolta, respinge Dio. La seconda lettura riporta una grande sofferenza di Paolo. L’apostolo afferma che gli è stata messa una spina nella carne. Sono, probabilmente, le persone che gli causano sofferenza. Dio chiede a Paolo di non affliggersi: gli è sufficiente la sua grazia. L’uomo metta a disposizione di Dio la propria debolezza, il proprio nulla. Allora opererà la sua forza e la sua potenza. Il Vangelo racconta del ritorno di Gesù a Nazaret dopo il soggiorno a Cafarnao, ed è preceduto dalla notizia dei miracoli. Fra la sua gente c’è il desiderio di incontrarlo ma non hanno fede. Come i profeti, Gesù incontra incomprensione e opposizione. Fa l’esperienza d’essere respinto. Gesù si meraviglia della loro poca fede. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Ezechièle (2,2-5)
In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. 3 Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. 4Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. 5Ascoltino o non ascoltino - dal momento che sono una genìa di ribelli -, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 2
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 122)
Rit. I nostri occhi sono rivolti al Signore
A te alzo i miei occhi, a te che siedi nei cieli. Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni. Rit. Come gli occhi di una schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi al
Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi. Rit. Pietà di noi, Signore, pietà di noi, siamo già troppo sazi di disprezzo, troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti, del disprezzo dei superbi. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12,7-10) 7 Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. 8A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore è sopra di me: mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6)
Ass. Gloria a te, o Signore 1 In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2 Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3 Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. 4 Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5 E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, nelle nostre debolezze dimora la potenza di Cristo che è risuscitato dai morti. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. CRISTO, NOSTRA SPERANZA, SALVACI! 1. Perché la luce di Cristo, salvatore del mondo, risplenda sul volto della Chiesa, libera da ogni macchia. Preghiamo. 2. Perché i Vescovi, i Presbìteri e i Diaconi siano un segno della luce di Dio per il bene del mondo. Preghiamo. 3. Perché le nostre famiglie siano rivolte al Signore attraverso la preghiera, le opere di carità, la scelta del bene. Preghiamo. 4. Perché sappiamo riconoscere la presenza di Gesù nelle nostre infermità e sostenere chi vive con disagio la propria malattia. Preghiamo. 5. Perché i giovani ascoltino la voce del Signore con sincerità e disponibilità a seguirlo. Preghiamo. Cel. O Padre, gli idoli hanno occhi e non vedono: tu sei protettore e difensore nostro.
Accogli la preghiera di questa comunità che invoca il tuo santo nome. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Ci purifichi, Signore, quest’offerta che consacriamo al tuo nome, e ci conduca di giorno in giorno a esprimere in noi la vita nuova del Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE IX La missione dello Spirito nella Chiesa È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. In ogni tempo tu doni energie nuove alla tua Chiesa e lungo il suo cammino mirabilmente la guidi e la proteggi. Con la potenza del tuo Santo Spirito le assicuri il tuo sostegno, ed essa, nel suo amore fiducioso, non si stanca mai d’invocarti nella prova, e nella gioia sempre ti rende grazie per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui cieli e terra inneggiano al tuo amore; e noi, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine la tua gloria.
MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.
FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. Oppure Gesù insegnava nella sinagoga e molti rimanevano stupiti della sua sapienza.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Dio onnipotente ed eterno, che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti,
fa’ che godiamo i benefici della salvezza e viviamo sempre in rendimento di grazie. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio O Signore risorto Donaci la certezza che la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che le lacrime di tutte le vittime della violenza e del dolore saranno prosciugate come la brina dal sole della primavera. Strappaci dal volto, ti preghiamo, o dolce Risorto, il sudario della disperazione e arrotola per sempre, in un angolo, le bende del nostro peccato. Donaci un po’ di pace. Preservaci dall’egoismo. Accresci le nostre riserve di coraggio. Raddoppia le nostre provviste di amore. Spogliaci, Signore, da ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia, e della dolcezza. Donaci un futuro pieno di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per te tutto quello che abbiamo e che siamo per stabilire sulla terra la civiltà della verità e dell’amore secondo il desiderio di Dio. Amen (don Tonino Bello). Il profeta Ezechièle Ezechièle, il cui nome significa “Dio fortifica”, è un profeta ebreo, della stirpe sacerdotale, terzo dei grandi dopo Isaia e Geremia, vissuto tra la fine del sec. 7º e l’inizio del 6º a. C. Da lui prende il nome un libro biblico in quattro parti: la prima con le profezie precedenti alla caduta di Gerusalemme; la seconda con un intermezzo dedicato ai popoli stranieri; la terza con le profezie sulla ricostruzione di Gerusalemme; la quarta con una visione ideale della comunità risorta. Fu deportato in Babilonia quando Gerusalemme fu conquistata per la prima volta (597 a.C.). In una località non identificata (forse la storpiatura ebraica di un nome babilonese) chiamata Tel-Abib, situata nei pressi del canale Kébar, vicino Nippur,
Attualizzare la Parola Dio affida ad Ezechièle la missione di andare dagli israeliti, definiti nella prima lettura con termini che indicano l’assurdità del loro atteggiamento, pur sapendo che non sarà ascoltato. Il fine per cui Dio lo manda è uno solo: sappiano che c’è un profeta in mezzo a loro. Sappiano, cioè, che Dio non li ha abbandonati. Egli è un Dio fedele, per questo è presente. Sappiamo anche noi, come il profeta Ezechièle, testimoniare in famiglia, in comunità, nel mondo, la presenza del Signore? Siamo in grado di donare speranza, di recare conforto?
Ringraziamento Gesù, il Nazareno, per il suo modo di operare e di parlare, è stato motivo di scandalo per chi l’ha visto solo con occhio umano. A chi non vuol credere non rivela nulla. Invece, a noi, qui radunati nella fede, egli si rivela in tutta la sua profondità. Egli è così grande da superare qualsiasi aspettativa, fino a stare in mezzo a noi come cibo e bevanda. Per chi non crede, questo non smette di essere uno scandalo. ebbe la prima rivelazione divina, che secondo la cronologia del suo libro data al 593. La missione di questo profeta è caratterizzata da una serie di azioni simboliche e di visioni destinate a impressionare fortemente i suoi uditori. In una prima fase, quella che precede la caduta finale di Gerusalemme, Ezechièle ammonisce continuamente i suoi compagni esuli sulla sorte che attende gli ebrei rimasti in Palestina e reagisce alle loro illusioni, alimentate da falsi profeti e profetesse, affermando che Jhwh ha decretato ormai senza remissione il castigo. La profezia di Ezechiele si svolge caratteristicamente contro il corso degli eventi: quando la potenza politica sussiste, ne afferma il crollo; quando questo è avvenuto, assicura il risorgimento della nazione. Il messaggio di questo grande profeta è la sintesi di fede e culto: mai come nella sua opera essi trovano in Israele organica e compiuta unità.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.