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15ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A (verde) 16 LUGLIO 2017

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I

misteri del Regno». Nel Vangelo dell’odierna Domenica, Gesù si rivolge alla folla con la celebre parabola del seminatore. È una pagina in qualche modo “autobiografica”, perché riflette l’esperienza stessa di Gesù, della sua predicazione. Egli s’identifica con il seminatore, che sparge il buon seme della Parola di Dio, e si accorge dei diversi effetti che ottiene, a seconda del tipo di accoglienza riservata all’annuncio. C’è chi ascolta superficialmente la Parola ma non l’accoglie; c’è chi l’accoglie sul momento ma non ha costanza e perde tutto; c’è chi viene sopraffatto dalle preoccupazioni e seduzioni del mondo; e c’è chi ascolta in modo recettivo come il terreno buono: qui la Parola porta frutto in abbondanza. Ma questo Vangelo insiste anche sul “metodo” della predicazione di Gesù, cioè, appunto, sull’uso delle parabole. “Perché a loro parli con parabole?” – domandano i discepoli (Mt 13,10). E Gesù risponde ponendo una distinzione tra loro e la folla: ai discepoli, cioè a coloro che si sono già decisi per lui, egli può parlare del Regno di Dio apertamente, invece agli altri deve annunciarlo in parabole, per stimolare appunto la decisione, la conversione del cuore; le parabole, infatti, per loro natura richiedono uno sforzo d’interpretazione, interpellano l’intelligenza ma anche la libertà. Spiega San Giovanni Crisostomo: “Gesù ha pronunciato queste parole con l’intento di attirare a sé i suoi ascoltatori e di sollecitarli assicurando che, se si rivolgeranno a lui, egli li guarirà” (Commento al Vangelo di Matteo 45,1-2). In fondo, la vera “parabola” di Dio è Gesù stesso, la sua persona che, nel segno dell’umanità, nasconde e al tempo stesso rivela la divinità. In questo modo Dio non ci costringe a credere in lui, ma ci attira a sé con la verità e la bontà del suo Figlio incarnato: l’amore, infatti, rispetta sempre la libertà.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Nella giustizia contemplerò il tuo volto, al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, la Parola del Signore feconda la terra, ha creato i cieli e trasforma l’universo. Chiediamo perdono dei nostri peccati e confessiamo ogni nostra colpa per non aver sempre accolto con fiducia la Parola del Vangelo. (Breve pausa di silenzio) Ass. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E sup-

plico la Beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.


COLLETTA Cel. O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. Accresci in noi, o Padre, con la potenza del tuo Spirito la disponibilità ad accogliere il germe della tua parola, che continui a seminare nei solchi dell’umanità, perché fruttifichi in opere di giustizia e di pace e riveli al mondo la beata speranza del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura mette in evidenza l’efficacia e la potenza della Parola di Dio: trasforma e feconda tutto ciò che tocca o in cui penetra. Dio realizza sempre ciò che promette e rivela. La seconda lettura afferma che la salvezza è avvenuta nella speranza della piena redenzione perché siamo ancora afflitti dal travaglio delle sofferenze. Anche la creazione porta i segni del dolore e attende la piena liberazione. Abbiamo ricevuto, con il battesimo, le primizie dello Spirito Santo, nell’attesa sella totale redenzione che avverrà con la risurrezione della carne. Il Vangelo riporta la parabola del seme e del seminatore attraverso la quale si narra la vicenda della Parola di Dio. Tale Parola riesce certamente, ma di fronte ad essa l’accoglienza può essere assai diversa. Accanto all’accoglienza generosa vi è quella incerta, disimpegnata, dubbiosa, incostante, non piena e libera. C’è pure il rifiuto di accogliere la Parola e, quindi, la salvezza. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Isaìa (55,10-11)

Così dice il Signore: 10«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, 11 così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 64)

Rit. Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli

Tu visiti la terra e la disseti, la ricolmi di ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu prepari il frumento per gli uomini. Rit. Così prepari la terra: ne irrìghi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli. Rit. Coroni l’anno con i tuoi benefici, i tuoi solchi stillano abbondanza. Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza. Rit. I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di messi: gridano e cantano di gioRit. ia!

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,18-23) Fratelli, 18ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. 19 L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. 20 La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità - non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta - nella speranza che 21anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 22 Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. 23Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (13,1-23)[Forma breve 13,1-9]

Ass. Gloria a te, o Signore [1Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. 2Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. 3 Egli parlò loro di molte cose con parabole.


E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, 6 ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. 8 Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. 9Chi ha orecchi, ascolti».] 10 Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». 11 Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. 13Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. 14Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. 15Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. 16Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. 17 In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono! 18 Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. 19Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, 21ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della parola, egli subito viene meno. 22Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. 23Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, accogliamo con gioia e generosità la Parola del Signore che feconda la terra e salva le nostre vite. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. ASCOLTACI, O SIGNORE! 1. Perché i pastori della Chiesa siano sempre docili alla Parola del Signore e testimoni credibili del Vangelo. Preghiamo. 2. Perché i governanti promuovano leggi giuste a vantaggio degli ultimi e dei poveri. Preghiamo. 3. Perché le nostre famiglie siano luoghi fecondi dove si ascolta la Parola di Dio e si pratica la carità di Cristo. Preghiamo. 4. Perché nel tempo delle ferie e del riposo estivo sappiamo approfondire la nostra amicizia con Gesù attraverso la preghiera, la meditazione, l’ascolto del Vangelo. Preghiamo. 5. Perché sappiamo andare incontro alle necessità dei nostri ammalati e degli anziani. Preghiamo. 6. Perché l’Eucaristia ci aiuti a superare qualsiasi divisione in comunità e nelle nostre famiglie. Preghiamo.


Cel. O Padre, che invii la tua Parola in molti e svariati modi: fa’ che portiamo molto frutto restando alla scuola del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera, e trasformali in cibo spirituale per la santificazione di tutti i credenti. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE V La creazione loda il Signore È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi, e hai disposto l’avvicendarsi dei tem-pi e delle stagioni. All’uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell’universo, perché, fedele interprete dei tuoi disegni, eserciti il dominio su ogni creatura, e nelle tue opere glorifichi te, Creatore e Padre, per Cristo nostro Signore. E noi, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a te il nostro canto, e proclamiamo insieme la tua gloria.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Obbedienti alla Parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Il seme seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che per la comunione a questi santi misteri si affermi sempre più nella nostra vita l’opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito

Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace! Ass. Rendiamo grazie a Dio A Gesù O Gesù, seminatore generoso, tu che hai attirato a te tanta gente e radunato la folla in riva al mare, passa ancora per i nostri campi e per le nostre città, e fermati nuovamente sulle battigie e le spiagge affollate dei nostri mari. Non trattenere la tua mano colma di semi e di granelli di senapa: spargi la tua Parola tra le mura delle case, oltre i chiostri dei nostri conventi, lungo i marciapiedi dei viali affollati e le stazioni frequentate dei metrò e delle ferrovie. Scuotici con la potenza della tua voce, con la forza della tua Parola: solo così vinceremo le nostre sordità; rinnova il dono del tuo Spirito per bruciare rovi ed erbacce che non fanno crescere il seme della Parola. Amen. Alleluia. Beata Vergine Maria del Monte Carmelo 16 luglio Il primo profeta d’Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, secondo la tradizione cristiana, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quell’immagine, tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria che, portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costituirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell’Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» con il «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte. Attualizzare la Parola Per quanti ostacoli gli uomini credano di porre di fronte alla Parola e al piano di Dio, essa riuscirà certamente. Ci crediamo veramente? Siamo disposti ad accogliere la Parola del Signore?

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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