18ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 5 AGOSTO 2018
«
I
l pane di Dio è colui che discende dal cielo». Dopo la moltiplicazione dei cinque pani d’orzo e dei due pesci, Gesù prende la parola e tiene il famoso discorso sul pane della vita, approfondendo sempre di più il significato del pane che discende dal cielo. Egli si presenta alla folla, ai discepoli e anche ai capi religiosi come il nuovo Mosè. È qui che si comprende la difficoltà dell’uditorio: come è possibile identificare la persona di Gesù con il pane disceso dal cielo, ossia della vita? Il segno della moltiplicazione dei pani e dei pesci diventa, quest’oggi, un anti-segno, non aiuta a credere perché mette in difficoltà la folla e gli stessi discepoli, anche i capi del popolo sono disorientati. Il linguaggio di Gesù si fa sempre più duro: perché egli chiede a ciascuno di noi di fidarsi di lui, di credere nella sua persona. Il riferimento alla manna, all’esodo, a Mosè, sta a significare, nel Vangelo di Giovanni, che Gesù Cristo è la nuova manna, il nuovo Mosè: bisogna credere in lui. L’Eucaristia che celebriamo è il memoriale della nuova alleanza, della Pasqua di Gesù Cristo, messo a morte nella carne ma reso vivo nello spirito: è lui il nostro cibo di vita eterna!
INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Sei tu il mio soccorso, la mia salvezza: Signore, non tardare. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. All’inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà
Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, che affidi al lavoro dell’uomo le immense risorse del creato, fa’ che non manchi mai il pane sulla mensa di ciascuno dei tuoi figli, e risveglia in noi il desiderio della tua parola, perché possiamo saziare la fame di verità che hai posto nel nostro cuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura ricorda il miracolo della manna dal cielo durante il pellegrinare d’Israele nel deserto. Il popolo è tentato di ribellione, non riesce a comprendere come il lungo e faticoso cammino sia per la salvezza e giunge a dubitare della presenza di Dio. Mormora contro di lui e desidera la primitiva condizione di prigionia. Ha dimenticato tutti i benefici che Dio ha operato a suo favore. La manna rappresenta la nuova conferma del suo amore provvidente e gratuito. La seconda lettura ci presenta l’esortazione di Paolo verso la comunità cristiana ad abbandonare la mentalità pagana. Il Vangelo contiene il discorso di Gesù quale pane di vita dopo il racconto precedente del miracolo del pane. Le attese del popolo sono compiute in lui. Chi accoglie Gesù nella fede è vivo e non avrà più fame. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro dell’Èsodo (16,2-4.12-15)
In quei giorni, 2nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. 3Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». 4Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. 12 Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio”». 13 La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. 14 Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. 15 Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 77)
Rit. Donaci, Signore, il pane del cielo
Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Signore e le meraviglie che egli ha compiuto. Rit. Diede ordine alle nubi dall’alto e aprì le porte del cielo; fece piovere su di loro la manna per cibo e diede loro pane del cielo. Rit. L’uomo mangiò il pane dei forti; diede loro cibo in abbondanza. Li fece entrare nei confini del suo santuario, questo monte che la Rit. sua destra si è acquistato.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,17.20-24) Fratelli, 17vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri. 20 Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, 21se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 22ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, 23a rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Alleluia.
VANGELO
(6,24-35)
Dal Vangelo secondo Giovanni Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 24quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. 25 Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». 26 Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. 27 Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 28Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per
fare le opere di Dio?». 29Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». 30 Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? 31 I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». 32 Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. 33Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 34 Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 35 Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, Gesù è il pane della vita disceso dal cielo e, per sua grazia, è acceso in noi il desiderio della sua Parola e abbiamo ancora fame del suo corpo, dell’Eucaristia. Lettore Diciamo insieme: Ass. CRISTO, PANE DI VITA, ASCOLTACI! 1. Perché il Signore Gesù doni pace e salute
al Santo Padre Francesco e lo benedica ogni giorno nell’annuncio del Vangelo e nel dialogo fraterno con il mondo, preghiamo. 2. Perché le Chiese cristiane condividano il pane della vita con i poveri, gli ultimi, gli emarginati, e siano di aiuto e di sostegno alle famiglie in difficoltà, preghiamo. 3. Perché i governanti delle nazioni promuovano lo sviluppo umano, sociale e culturale dei migranti e dei rifugiati, preghiamo. 4. Perché attingiamo forza e grazia dall’Eucaristia e diventiamo in famiglia, in comunità, sul posto di lavoro, strumento di pace e di riconciliazione fraterna, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, tu che hai sempre sostenuto il tuo popolo Israele in ogni difficoltà e prova della vita, accogli la preghiera di questa comunità e rendici participi della promessa di alleanza che si è compiuta nel tuo Figlio Gesù Cristo. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Santifica, o Dio, i doni che ti presentiamo e trasforma in offerta perenne tutta la nostra vita in unione alla vittima spirituale, il tuo servo Gesù, unico sacrificio a te gradito. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE VI Il pegno della Pasqua eterna È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, dal quale tutto l’universo riceve esistenza, energia e vita. Ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi, e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie del tuo Spirito, nel quale hai risuscitato Gesù Cristo dai morte, e viviamo nell’attesa che si compia la beata speranza nella Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mistero di salvezza, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l’inno della tua gloria.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Dice il Signore: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me non avrà più sete».
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Accompagna con la tua continua protezione, Signore, il popolo che hai nutrito con il pane del cielo, e rendilo degno dell’eredità eterna. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Innamorati Signore, se ci innamorassimo di te, così come nella vita ci s’innamora di una creatura, o di una povera idea, il mondo cambierebbe. Accresci la nostra tenerezza per la tua Eucaristia, verso la quale la disaffezione di tanti cristiani oggi si manifesta in modo preoccupante. Stiamo diventando aridi, come ciottoli di un greto disseccato dal sole d’agosto. Lascia che la nuvola della tua grazia s’inchini Dall’alto sulla nostra aridità. Signore, in te le fatiche si placano, le nostalgie si dissolvono, i linguaggi si unificano, le latitudini diverse si ritrovano, la vita riacquista sempre il sapore della libertà. Insegnaci a portare avanti nel mondo e dentro di noi la tua Risurrezione. Tu sei presente nel Pane, ma ti si riconosce nello spezzare il pane. Aiutaci a riconoscere il tuo Corpo nei tabernacoli scomodi della miseria e del bisogno, della sofferenza e della solitudine. Rendici frammenti eucaristici, come tante particole che il vento dello Spirito, soffiando sull’altare, dissemina lontano, dilatando il tuo “tabernacolo” (DON TONINO BELLO).
La Tasfigurazione di nostro Signore 6 agosto Questa festa fu estesa da papa Callisto III, nel 1457, alla Chiesa universale. Si celebra il 6 agosto perché, secondo una tradizione, l’episodio narrato dai Vangeli sarebbe avvenuto quaranta giorni prima della Crocifissione di Gesù la cui festa, già nella Chiesa d’Oriente e poi anche in quella d’Occidente si celebra il 14 settembre con l’Esaltazione della Santa Croce. La trasfigurazione di Gesù è avvenuta, secondo la tradizione, sul monte Tabor (in arabo Gebel et-Tur, ossia “la montagna”), ed è un anticipo della passione di Cristo. Le vesti candide di Gesù, che si trasfigura pieno di luce tra Mosè ed Elìa (la Legge e i Profeti), rappresentano, secondo sant’Agostino, la Chiesa senza macchia, santificata dal sangue del suo sposo, Gesù Cristo. Attualizzare la Parola È soltanto la fede che ci permette di riconoscere nella storia e nella vita di Gesù il pane vivo disceso dal cielo. Il discorso di oggi è alquanto duro da comprendere: soltanto la luce della grazia, il dono dello Spirito Santo, ci permette di accoglierlo. Chiediamoci, allora, qual è il valore che diamo all’Eucaristia ogni giorno, ogni domenica. Sentiamo dentro di noi la fame della Parola di Dio e del Pane disceso dal cielo? Ci nutriamo solo di cose terrene? Quali sono le nostre esigenze spirituali? Non è forse l’Eucaristia cibo che ci dà forza, pane del pellegrino? Compassione «Non passione ci vuole, ma compassione, capacità cioè di estrarre dall’altro la radice prima del suo dolore e di farla propria senza esitazione» (F.M. DOSTOEVSKIJ).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.