19ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A (verde) 13 AGOSTO 2017
«
C
oraggio, sono io». Il Vangelo di oggi ci presenta l’episodio di Gesù che cammina sulle acque del lago. Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, egli invita i discepoli a salire sulla barca e a precederlo all’altra riva, mentre lui congeda la folla, e poi si ritira tutto solo a pregare sul monte fino a tarda notte. E intanto sul lago si leva una forte tempesta, e proprio in mezzo alla tempesta Gesù raggiunge la barca dei discepoli, camminando sulle acque del lago. Quando lo vedono, i discepoli si spaventano, pensano a un fantasma, ma lui li tranquillizza: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (v. 27). Pietro, con il suo tipico slancio, gli chiede quasi una prova: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque»; e Gesù gli dice «Vieni!» (vv. 28-29). Pietro scende dalla barca e si mette a camminare sulle acque; ma il vento forte lo investe e lui comincia ad affondare. Allora grida: «Signore, salvami!» (v. 30), e Gesù gli tende la mano e lo solleva. Questo racconto è una bella icona della fede dell’apostolo Pietro. Nella voce di Gesù che gli dice: «Vieni!», lui riconosce l’eco del primo incontro sulla riva di quello stesso lago, e subito, ancora una volta, lascia la barca e va verso il Maestro. E cammina sulle acque! La risposta fiduciosa e pronta alla chiamata del Signore fa compiere sempre cose straordinarie. Ma Gesù stesso ci ha detto che noi siamo capaci di fare miracoli con la nostra fede, la fede in lui, la fede nella sua parola, la fede nella sua voce.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Sii fedele, Signore, alla tua alleanza, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri. Sorgi, Signore, difendi la tua causa, non dimenticare le suppliche di coloro che t’invocano. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore ci libera da ogni paura e infonde nei nostri cuori coraggio e speranza. Confessiamo, perciò, le nostre colpe. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla Ass. Amen vita eterna.
Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Dio onnipotente ed eterno, che ci dài il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure
Cel. Onnipotente Signore, che domini tutto il creato, rafforza la nostra fede e fa’ che ti riconosciamo presente in ogni avvenimento della vita e della storia, per affrontare serenamente ogni prova e camminare con Cristo verso la tua pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. Rit. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. Rit.
La prima lettura racconta dell’epifania divina avvenuta alla presenza del profeta Elìa dopo il cammino nel deserto e il ristoro avvenuto con cibo provvidenziale. Elìa sta alla presenza del Signore e ne esce rinforzato. Dio gli parla nella brezza leggera. La seconda lettura riporta il dolore di Paolo per il rifiuto da parte del popolo santo del Messia. Cristo è il portatore delle promesse messianiche. È un mistero di cui l’apostolo non sa dare spiegazione. Egli si affida a Dio, certo che verso tutti e sopra tutti si manifesterà la misericordia divina. Il Vangelo mette in evidenza il potere messianico di Gesù che calma la tempesta: è il Figlio di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (9,1-5) Fratelli, 1dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: 2ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. 3Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. 4 Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono 5i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
PRIMA LETTURA
Seduti (19,9a.11-13a)
Dal primo libro dei Re In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], 9aentrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco 11gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 12Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. 13Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 84)
Rit. Mostraci, Signore, la tua misericordia
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Rit. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e
SECONDA LETTURA
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (14,22-33)
Ass. Gloria a te, o Signore [Dopo che la folla ebbe mangiato], 22subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23 Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. 24 La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28 Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad
affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Gesù è la nostra pace, il Figlio di Dio che compie grandi prodigi per il suo popolo. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. GESÙ, FIGLIO DI DIO, SALVACI! 1. Perché la Chiesa annunci la buona novella del Regno a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Preghiamo. 2. Perché i Vescovi, i Presbìteri e i Diaconi sappiano infondere coraggio e speranza nel popolo di Dio loro affidato. Preghiamo. 3. Perché la pace e la giustizia regnino su tutta la terra, insieme alla carità e alla gioia. Preghiamo. 4. Perché nelle prove della vita sappiamo affidarci alla Provvidenza e riconoscere la
presenza del Signore nelle piccole cose. Preghiamo. 5. Perché nel riposo delle ferie estive sappiamo dedicarci con più attenzione alla preghiera e alla meditazione. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, creatore del cielo e della terra: tu sei provvido verso tutti; fa’ che la forza del Vangelo raggiunga gli estremi confini della terra e la pace regni nel cuore di ogni uomo e di tutti i popoli. Per Cristo nostro Ass. Amen Signore.
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli con bontà, Signore, questi doni che tu stesso hai posto nelle mani della tua Chiesa, e con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE I Il mistero pasquale e il popolo di Dio È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Mirabile è l’opera da lui compiuta nel mistero pasquale: egli ci ha fatti passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla gloria di proclamarci stirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa, popolo di sua conquista, per annunziare al mondo la tua potenza, o Padre, che dalle tenebre ci hai chiamati allo splendore della tua luce. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Gerusalemme, loda il Signore, egli ti sazia con fiore di frumento.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. La partecipazione a questi sacramenti salvi il tuo popolo, Signore, e lo confermi nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Nel nome del Signore, andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola «Signore Gesù, in te la terra e il cielo si sono incontrati. Tu sei l’alleanza in persona, il Figlio eterno che fa fatto suo il tempo degli uomini, e ha aperto a noi il tempo della Gloria. Donaci di credere in te e di seguirti nella verità delle opere e dei giorni del nostro cammino, per confessarti con le labbra e col cuore come il Signore della nostra vita. E fa che di te sappiamo essere testimoni credibili, con umiltà e dolcezza, con la forza contagiosa e irradiante dell’Amore» (Mons. Bruno Forte). Gesù ci salva «Pietro comincia ad affondare nel momento in cui distoglie lo sguardo da Gesù e si lascia travolgere dalle avversità che lo circondano. Ma il Signore è sempre lì, e quando Pietro lo invoca, Gesù lo salva dal pericolo. Nel personaggio di Pietro, con i suoi slanci e le sue debolezze, viene descritta la nostra fede: sempre fragile e povera, inquieta e tuttavia vittoriosa, la fede del cristiano cammina incontro al Signore risorto, in mezzo alle tempeste e ai pericoli del mondo… Sulla barca ci sono tutti i discepoli, accomunati dall’esperienza della debolezza, del dubbio, della paura, della “poca fede”. Ma quando su quella barca risale Gesù, il clima subito cambia: tutti si sentono uniti nella fede in lui. Tutti piccoli e impauriti, diventano grandi nel momento in cui si buttano in ginocchio e riconoscono nel loro maestro il Figlio di Dio. Quante volte anche a noi accade lo stesso! Senza Gesù, lontani da Gesù, ci sentiamo impauriti e inadeguati al punto tale da pensare di non potercela fare. Manca la fede! Ma Gesù è sempre con noi, nascosto forse, ma presente e pronto a sostenerci» (FRANCESCO, Angelus del 10-8-2014).
La Chiesa è come una barca C’è un’immagine efficace della Chiesa: una barca che deve affrontare le tempeste e talvolta sembra sul punto di essere travolta. Quello che la salva non sono le qualità e il coraggio dei suoi uomini, ma la fede, che permette di camminare anche nel buio, in mezzo alle difficoltà. La fede ci dà la sicurezza della presenza di Gesù sempre accanto, della sua mano che ci afferra per sottrarci al pericolo. Tutti noi siamo su questa barca, e qui ci sentiamo al sicuro nonostante i nostri limiti e le nostre debolezze. Siamo al sicuro soprattutto quando sappiamo metterci in ginocchio e adorare Gesù, l’unico Signore della nostra vita.
San Massimiliano Kolbe 14 agosto Massimiliano Maria Kolbe nasce nel 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia. Entra nell’Ordine dei Frati minori conventuali e, mentre l’Europa si avvia a un secondo conflitto mondiale, svolge un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia. Ammalato di tubercolosi, Kolbe dà vita al «Cavaliere dell’Immacolata», periodico che raggiunge in una decina d’anni una tiratura di milioni di copie. Nel 1941 è deportato ad Auschwitz. Qui è destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Nel campo di sterminio Kolbe offre la sua vita di sacerdote in cambio di quella di un padre di famiglia, suo compagno di prigionia. Muore pronunciando «Ave Maria». Sono le sue ultime parole, è il 14 agosto 1941. San Giovanni Paolo II lo chiamò «patrono del nostro difficile secolo». La sua figura si pone al crocevia dei problemi emergenti del nostro tempo: la fame, la pace tra i popoli, la riconciliazione, il bisogno di dare senso alla vita e alla morte.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.