19ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C 2019

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19ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 11 AGOSTO 2019

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iate pronti». La Liturgia della Parola di questa domenica ci presenta l’immagine della notte e dell’attesa: siamo in cammino verso la luce che è Cristo, il nostro sole. Gesù spera che ogni suo discepolo si sia già sbarazzato delle borse che invecchiano e che vengono rapinate, donandole ai poveri e si sia cinto le vesti per il lungo viaggio. Sì, perché la vita cristiana è un grande pellegrinaggio. Siamo in marcia e in attesa. Anche Abramo è stato un pellegrino dell’Assoluto, di Dio. Anche Gesù si è presentato come il Figlio dell’uomo che non ha dove posare il capo. Se la scorsa settimana siamo stati ammoniti a non legare i nostri cuori a false ricchezze, oggi siamo chiamati da Gesù stesso a metterci in cammino e a trovare in lui la nostra luce. L’Eucaristia che celebriamo è pane del pellegrino, cibo che ci nutre e ci dà forza nel cammino della vita.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Sii fedele, Signore, alla tua alleanza, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri. Sorgi, Signore, difendi la tua causa, non dimenticare le suppliche di coloro che t’invocano. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, mettiamoci in cammino verso Cristo, la nostra luce, e liberiamoci da ogni peso inutile, da ogni attaccamento a noi stessi, come anche dalla cupidigia dei beni e delle ricchezze. Confessiamo, quindi, ogni nostro peccato. (Breve pausa di silenzio) Ass. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di

noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Dio onnipotente ed eterno, che ci dài il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. Arda nei nostri cuori, o Padre, la stessa fede che spinse Abramo a vivere sulla terra


come pellegrino, e non si spenga la nostra lampada, perché vigilanti nell’attesa della tua ora siamo introdotti da te nella patria eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

La prima lettura ci fa meditare sulle opere di Dio, sui suoi interventi di grazia, e particolarmente sulla liberazione pasquale, dove Dio stesso con i suoi miracoli conduce il suo popolo, premia quanti gli sono fedeli e giudica che si oppone al suo disegno. Questa meditazione infonde speranza, fondata sulla fedeltà di Dio, che non abbandona. La seconda lettura afferma che la fede è ciò che contrassegna gli amici di Dio, i suoi fiduciari e collaboratori nel compimento della storia della salvezza. È per questa stessa fede che si è approvati da Dio, ossia che si è giusti davanti a Dio. La fede, però, deve diventare operosa: si crede, si obbedisce, si spera in colui che è fedele e si attende dalla sua infallibile parola e promessa. La fede è un’attesa, un cammino, un sospiro, un desiderio, una ricerca della patria che è oltre questa terra. Abramo è modello della vera fede, di chi crede nell’impossibile possibilità di Dio. Il Vangelo afferma che il cristiano è, in questo mondo, come un piccolo gregge. Tuttavia, egli non deve sentirsi meschino e trascurato. Al contrario: il Regno è proprio dato a lui dal Padre. Questo Regno è per i poveri e gli umili, e pone il suo cuore altrove, dove c’è il suo tesoro, Gesù Cristo. Per la stessa ragione, il cristiano vive vigile e pronto, in attesa dell’incontro con il Signore, per non farsi trovare assonnato e indisposto, ma pronto. Allora sarà Gesù stesso a invitarlo al banchetto celeste e a servirlo. Occorre essere fedeli e saggi.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro della Sapienza (18,6-9) 6 La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri, perché avessero coraggio, sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà. 7Il tuo popolo infatti era in attesa della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici. 8Difatti come punisti gli avversari, così glorificasti noi, chiamandoci a te. 9I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto e si imposero, concordi, questa legge divina: di condividere allo stesso modo successi e pericoli, intonando subito le sacre lodi dei padri. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 32)

Rit. Beato il popolo scelto dal Signore

Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. Rit. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. Rit. L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriaRit. mo.

SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (11,1-2.8-19) [Forma breve 11,1-2.8-12]

[Fratelli, 1la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. 2Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio. 8 Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. 9 Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. 10Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. 11Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. 12Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare]. 13 Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. 14Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. 15Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; 16ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città. 17Per fede, Abramo, messo


Alleluia, alleluia. Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Alleluia.

carsi, 46il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. 47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

VANGELO

PROFESSIONE DI FEDE

alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, 18del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». 19Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Dal Vangelo secondo Luca (12,32-48)[Forma breve 12,35-40]

Ass. Gloria a te, o Signore [In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:] 32«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il regno. 33 Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. 34Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. 35 [Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! 39 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo»]. 41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42 Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubria-

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore ci chiede di avere fiducia nella sua presenza amorevole e misericordiosa. Gesù, infatti, cammina con noi e, giorno per giorno, ci orienta a lui, al grande mistero del Regno dei cieli. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. DIO DELLA VITA, ASCOLTACI! 1. Perché il Santo Padre sia sostenuto con la nostra preghiera nel dialogo quotidiano con il mondo e con quanti non credono, preghiamo.


2. Perché i Vescovi, i Presbìteri e i Diaconi siano uomini di fede, aperti alla misericordia, al confronto, all’accoglienza, alla comunione, preghiamo. 3. Perché nelle nostre famiglie si riscopra il dono della fede, ossia la fiducia illimitata nella potente azione di Gesù, il Risorto, preghiamo. 4. Perché ognuno di noi sappia consolare chi è solo, ammalato o incerto della propria fede, preghiamo. 5. Perché la provvidenza del Signore, la sua infinita sapienza, orienti i popoli e le nazioni verso la pace, la giustizia, la concordia, preghiamo. 6. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci sostenga nel cammino di ogni giorno e ci aiuti a riconoscere i segni della Provvidenza nella nostra vita, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, sapienza infinita, tu conosci il cuore di ogni persona e dirigi la storia di tutta l’umanità: donaci ancora lo Spirito Santo per riconoscere nel Vangelo la tua grazia e il tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli con bontà, Signore, questi doni che tu stesso hai posto nelle mani della tua Chiesa, e con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE V La creazione loda il Signore È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi, e hai disposto l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. All’uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell’universo, perché, fedele interprete dei tuoi disegni, eserciti il dominio su ogni creatura, e nelle tue opere glorifichi te, Creatore e Padre, per Cristo nostro Signore. E noi, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a te il nostro canto, e proclamiamo insieme la tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Gerusalemme, loda il Signore, egli ti sazia con fiore di frumento. Oppure «Siate sempre pronti: simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. La partecipazione a questi sacramenti salvi il tuo popolo, Signore, e lo confermi nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Oggi il Signore ci chiede di fidarci di lui e di vivere su questa terra come pellegrini, sull’esempio di Abramo, nostro padre nella fede. L’Eucaristia è sostegno, alimento, per il nostro cammino affinché non si spenga la fiamma dell’amore – il dono dello Spirito Santo – nei nostri cuori. La fede è fiducia nel Signore, volontà di stare con lui, di incontrarlo, di entrare nell’intima conoscenza del cuore. Da qui la vigilanza, l’importanza della preghiera, di una coscienza vigile, attenta ai segni dei tempi a quello che facciamo, pensiamo, viviamo. La fede cambia il nostro modo di vivere e di pensare, di agire e d’essere.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Commenti a cura di E. Scognamiglio Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: lapasqua@hotmail.com - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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