20ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C 2019

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20ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 18 AGOSTO 2019

«

I

l fuoco sulla terra». Il fuoco che Gesù è venuto a gettare sulla terra è la fiamma del divino amore che deve afferrare gli uomini. A partire dalla croce, il suo paventato battesimo, comincerà a bruciare. Tuttavia, alla lunga, non tutti si lasceranno afferrare da questo fuoco assoluto dello Spirito Santo, così che quell’amore, che vorrebbe e anche potrebbe condurre gli uomini all’unità, li divide per la loro resistenza. Gesù mostra che la divisione passa attraverso i più stretti legami familiari, ma, secondo la descrizione di paolo, essa attraversa spesso perfino i singoli cuori, dove la carne lotta contro lo spirito (cf. Gal 5,17) e l’uomo infelice non fa ciò che vorrebbe, ma ciò che in fondo aborrisce (cf. Rm 7,15). Il credente deve compiere una lotta dentro di sé e seguire la via dell’amore, il principio della vita nuova. Anche se il regno di questo mondo è pieno di crudeltà, il Signore assicura la sua presenza proprio grazie al dono dell’amore divino, lo Spirito Santo. L’Eucaristia che celebriamo è sostegno sul nostro cammino, è sacramento dell’amore divino, è perdono dei nostri peccati, un vero incendio di amore dentro di noi per la nostra santificazione.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

O Dio, nostra difesa, contempla il volto del tuo Cristo. Per me un giorno nel tuo tempio è più che mille altrove. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, «il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio»: fiduciosi nella sua misericordia, lasciamoci riconciliare per mezzo della Croce e riconosciamo il nostro peccato. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che ci inviti a entrare per la porta stretta, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che vieni a radunare tutti i popoli della terra, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che rinfranchi con il fuoco dello Spirito i tuoi discepoli, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà

Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla Ass. Amen vita eterna.

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiAss. Amen derio. Per il nostro Signore... Oppure Cel. O Dio, che nella croce del tuo Figlio, segno di contraddizione, riveli i segreti dei cuori, fa’ che l’umanità non ripeta il tragico


rifiuto della verità e della grazia, ma sappia discernere i segni dei tempi per essere salva nel tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Ass. Amen Cristo...

La prima lettura ha il suo centro nel verbo radunare: Dio viene a raccogliere tutta l’umanità a partire da Israele che resta il popolo eletto. Eppure i pagani, quanti non conoscono il Signore, saranno accolti nella città santa perché la loro esistenza giusta li rende già popolo di Dio. La seconda lettura riprende il tema generale della fede perseverante: la sofferenza e le prove educano alla maturità spirituale. Il Vangelo riprende diversi brani del viaggio di Gesù verso Gerusalemme: l’idea centrale è il rifiuto di Israele e la chiamata dei pagani alla salvezza. L’essere stirpe di Abramo non assicura la salvezza! PRIMA LETTURA Seduti

Dal libro del profeta Geremìa (38,4-6.8-10)

In quei giorni, 4i capi allora dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». 5 Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi». 6Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango. 8 Ebed-Mèlech uscì dalla reggia e disse al re: 9 «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». 10Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlech l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 39)

Rit. Signore, vieni presto in mio aiuto

Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Rit. Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. Rit. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore. Rit. Ma io sono povero e bisognoso: di me ha cura il Signore. Tu sei mio aiuto e mia liberazione: mio Dio, non tardare. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (12,1-4) Fratelli, anche noi, 1circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, 2tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. 3Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. 4 Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca (12, 49-53)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 49 «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! 50Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! 51 Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. 52 D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, 53saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo


PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi: manifestiamogli la nostra riconoscenza e la nostra lode. Lettore Preghiamo insieme e diciamo: Ass. PADRE, VENGA IL TUO REGNO! 1. Per la Chiesa. Cristo l’ha voluta come suo sacramento. Perché allarghi sempre più le sue porte per un’accoglienza universale di popoli provenienti da mondi religiosi diversi, preghiamo. 2. Per gli uomini e le donne trafitti dal dolore. Perché la risurrezione di Gesù animi sempre le loro speranze, preghiamo. 3. Per i giovani del nostro tempo. Perché sappiano orientare il loro cuore a Cristo, superando il fascino del consumismo e il piacere della vita facile, preghiamo. 4. Per la società in cui viviamo. Perché apra le porte a Cristo, salvatore esigente ma liberante, preghiamo. 5. Per la nostra comunità. Perché Cristo sia ben visibile in mezzo a noi, conosciuto e amato anche grazie al nostro stile di vita cristiano, preghiamo. Cel. O Padre buono e misericordioso, esau-

disci la nostra preghiera per i meriti di Gesù che ha dato la sua vita per noi. Egli vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli i nostri doni, Signore, in questo misterioso incontro fra la nostra povertà e la tua grandezza: noi ti offriamo le cose che ci hai dato, e tu donaci in cambio te stesso. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE I Il mistero pasquale e il popolo di Dio È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Mirabile è l’opera da lui compiuta nel mistero pasquale: egli ci ha fatti passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla gloria di proclamarci stirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa, popolo di sua conquista, per annunziare al mondo la tua potenza, o Padre, che dalle tenebre ci hai chiamati allo splendore della tua luce. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Presso il Signore è la misericordia, e grande presso di lui la tua redenzione. Oppure

«Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso», dice il Signore.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Dio, che in questo sacramento ci hai fatti partecipi della vita di Cristo, trasformaci a immagine del tuo Figlio, perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen


Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, vi confermi e vi renda forti e saldi nella fede. Ass.Amen Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo, discende su di voi e con voi rimanga sempre. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola La morte non è un momento facile nella vita di Gesù; essa tiene angustiato tutto il suo animo, come rivelerà nel Getsemani e sulla croce. Il suo desiderio è di arrivarvi quanto prima e così porre fine al suo tormento, ai contrasti e ai conflitti che si alternano nella sua coscienza. La proposta che il Vangelo rivolge agli uomini di tutti i tempi è quella d’una scelta radicale. E non c’è spazio per i compromessi. L’appartenenza a Cristo esige da noi una vita pasquale di morte e risurrezione con strappi e lacerazioni. Sono i costi della libertà e della vita nuova. Siamo disposti a dare la vita per Gesù? Ci sentiamo completamente coinvolti nella missione della Chiesa? La nostra fede è veramente salda nel Signore?

Preghiera al Signore «Signore e Sovrano della mia vita, non darmi uno spirito di pigrizia, di scoraggiamento, di dominio e di vana loquacità! Concedi invece al tuo servo uno spirito di castità, di umiltà, di pazienza e di carità. Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Ame» (SANT’EFREM IL SIRO).

Fuoco, Spirito e Amore Nell’Antico Testamento il fuoco simbolizza la parola di Dio pronunciata dal profeta. Ma anche il giudizio divino che purifica il suo popolo, passando in mezzo ad esso. Così è la parola di Gesù: essa costruisce, ma contemporaneamente distrugge ciò che non ha consistenza, ciò che deve cadere, ciò che è vanità e lascia in piedi solo la verità. Giovanni Battista aveva detto di lui: «Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco», preannunciando il battesimo cristiano inaugurato il giorno di Pentecoste con l’effusione dello Spirito Santo e l’apparizione delle lingue di fuoco. Dunque è questa la missione di Gesù: gettare il fuoco sulla terra, portare lo Spirito Santo con la sua forza rinnovatrice e purificatrice. Gesù ci dona lo Spirito. Ma in che modo lo Spirito Santo agisce? Lo fa diffondendo in noi l’amore. Quell’amore che noi, per suo desiderio, dobbiamo mantener acceso nei nostri cuori. E com’è questo amore? Non è terreno, limitato; è amore evangelico. È universale come quello del Padre celeste che manda pioggia e sole su tutti, sui buoni e sui cattivi, inclusi i nemici. È un amore che non attende nulla dagli altri, ma ha sempre l’iniziativa, ama per primo. È un amore che si fa uno con ogni persona: soffre con lei, gode con lei, si preoccupa con lei, spera con lei. E lo fa, se occorre, concretamente, a fatti. Un amore, quindi, non semplicemente sentimentale, non di sole parole. Un amore per il quale si ama Cristo nel fratello e nella sorella, ricordando quel suo: «L’avete fatto a me». È un amore ancora che tende alla reciprocità, a realizzare, con gli altri, l’amore reciproco. È quest’amore che, essendo espressione visibile, concreta della nostra vita evangelica, sottolinea e avvalora la parola che poi potremo e dovremo offrire per evangelizzare. L’amore è come un fuoco, l’importante è che rimanga acceso. E, perché ciò sia, occorre bruciare sempre qualcosa. Anzitutto il nostro io egoista, e lo si fa perché, amando, si è tutti protesi verso l’altro: o Dio, compiendo la sua volontà, o il prossimo, aiutandolo. Un fuoco acceso, anche piccolo, se alimentato, può divenire un grande incendio. Quell’incendio di amore, di pace, di fraternità universale che Gesù ha portato sulla terra.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Commenti a cura di E. Scognamiglio Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: lapasqua@hotmail.com - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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