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22ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 3 SETTEMBRE 2017

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ome un fuoco ardente». Oggi, il Signore, ci chiede di portare le nostre croci sulle orme di Cristo. Come modello, la Liturgia della Parola ci presenta il profeta Geremìa che, più di ogni altro profeta o discepolo, rivela in pieno la missione di Gesù e la sofferenza che vivrà per la fedeltà al Regno, all’annuncio stesso del Vangelo. I veri messaggeri di Dio si lasciano completamente trasformare dalla Parola che li purifica, li orienta, li illumina e li seduce. Questa Parola è come fuoco che arde dentro di noi e contiene un appello irresistibile ed è capace di vincere le nostre paure e di abbattere qualsiasi resistenza o riserva, permettendoci di consegnarci liberamente nelle mani di Dio e di compiere la sua volontà. L’Eucaristia che celebriamo è dono del Signore e risposta del nostro “sì” fedele e deciso per seguire il Maestro sino alla fine, alla morte di croce: nella sofferenza, nelle difficoltà, i veri discepoli confidano nell’aiuto di Dio.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Abbi pietà di me, Signore, perché ti invoco tutto il giorno: tu sei buono e pronto al perdono, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, (battendosi il petto) per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di

noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen


Oppure Cel. Rinnovaci con il tuo Spirito di verità, o Padre, perché non ci lasciamo deviare dalle seduzioni del mondo, ma come veri discepoli, convocati dalla tua parola, sappiamo discernere ciò che è buono e a te gradito, per portare ogni giorno la croce sulle orme di Cristo, nostra speranza. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen La prima lettura riprende un momento drammatico della vita del profeta Geremìa: per lui la Parola di Dio è diventata causa di vergogna e di sofferenza. È un momento di sfiducia carico di dramma e di pathos. Tuttavia, il Signore è fedele ai suoi profeti, non li abbandona. La seconda lettura, alla luce della vita nuova in Cristo, il battesimo, contiene l’invito dell’apostolo Paolo a offrire un culto spirituale al Signore, cioè noi stessi. Il Vangelo chiarisce lo statuto del vero discepolo di Gesù: stare dietro al Maestro e non scandalizzarsi innanzi alle prove della vita e a quelle subìte a causa del Vangelo.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro del profeta Geremìa (20,7-9) 7 Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. 8 Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. 9Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 62) Rit. Ha sete di te, Signore, l’anima mia

O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua. Rit. Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. Rit.

Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Rit. Quando penso a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (12,1-2) 1 Fratelli, vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo

(16,21-27) Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 21Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. 22 Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». 23Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». 24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? 27Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i


suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, come veri discepoli che confidano nell’aiuto del Signore, illuminati dalla Parola del Vangelo, presentiamo al Padre le nostre intenzioni e preghiamo per il bene di tutta la Chiesa, affinché l’umanità riconosca che Gesù è il Signore, il Figlio di Dio. Lettore Diciamo insieme: Ass. ASCOLTACI, SIGNORE! 1. Perché la grazia del Signore sostenga sempre il Santo Padre nell’annuncio del Vangelo e nel dialogo con il mondo. Preghiamo. 2. Perché i Vescovi, i Presbìteri e i Diaconi si lascino guidare ogni giorno dalla Parola del Signore che illumina, purifica e santifica. Preghiamo. 3. Perché i governanti dei popoli agiscano con giustizia e rettitudine, rispettando e tutelando i diritti dei più deboli, in particolar modo dei bambini. Preghiamo. 4. Perché, sull’esempio dell’apostolo Paolo, offriamo i nostri corpi come sacrificio vi-

vente, santo e gradito a Dio, testimoniando la fede con la carità e invocando il Signore nell’ora della prova. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, esaudisci la preghiera di questa comunità che ti cerca con cuore sincero. Donaci ancora la grazia della tua Parola e la testimonianza di profeti, discepoli e santi che, innamorati del Vangelo, annunciano la buona novella della Vita che ha vinto la morte a tutti gli uomini e a tutte le donne del nostro tempo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo, e compi in noi con la potenza del tuo Spirito la redenzione che si attua nel mistero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE VII La salvezza nell’obbedienza di Cristo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio e in lui, servo obbediente, hai ricostituito l’alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l’inno della tua lode.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.


ANTIFONA ALLA COMUNIONE Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Non basta una celebrazione della liturgia, una memoria del sacrificio di Cristo, se poi non è toccata la vita. L’apostolo Paolo vede il sacrificio nella dedizione di noi stessi a Dio. Questo è il sacrificio che continua quello della croce, il culto spirituale, offerto attraverso le nostre opere animate dallo Spirito Santo. Il sacrificio è, così, semplicemente, l’esistenza cristiana conforme alla volontà del Padre. Non possiamo accontentarci solo di celebrare il Mistero: dobbiamo viverlo ogni giorno nella carità. Si tratta di inverare il rito nelle azioni. Il profeta Geremìa Geremìa è l’uomo del dolore e del grido, ma anche della speranza e della fiducia. Il suo destino e il suo messaggio sono caratterizzati dall’essere controcorrente rispetto alla mentalità e alla pratica religiosa dominante. La sua predicazione, come “martello”, spacca le incrostazioni della superficialità e della banalità: insegnamento prezioso per noi che viviamo in una società che sta smarrendo la forza della parola. La profezia di Geremìa illumina la vicenda di Gesù, perché il profeta ha provato la passione

Stare dietro a Gesù Il vero discepolo non presenta al Signore il suo programma, ma si fida delle parole del Maestro e si impegna a seguirlo con la sua stessa vita, portando con sì gioie e dolori, sogni e speranze. Tuttavia, molte volte, anche per noi, come per l’apostolo Pietro, il linguaggio della croce e la prospettiva che il destino di Cristo ne sia contrassegnato, appare insopportabile. E a volte ci capita di reagire con violenza. Eppure, per quanto strano possa sembrare, la croce rientra nel progetto di Dio: chi si oppone ad essa è giudicato da Gesù come un Satana. Il compito del maligno, infatti, è quello di intralciare i piani di Dio. Per questo, il vero discepolo si pone sempre dietro al Maestro e mai avanti. Così, la croce non sarà solo il destino di Cristo, ma sarà quello di ognuno che voglia essere suo discepolo. Siamo chiamati a perdere la vita, a donarla con Cristo; e, in questo senso, a rinnegarla. Così si realizza il più grande guadagno. Fuori di questa prospettiva non c’è possibilità di risurrezione. che sarà vissuta da Cristo, e testimonia una fede “mistica”, che diviene comunione profonda, abbraccio con Dio. Geremìa è un profeta che parla ancora al nostro oggi con la sua storia, la sua parola, il suo cuore e lo Spirito di Dio che è in lui. Del profeta Geremìa si possiedono notevoli biografiche. I primi tre versetti, che aprono il libro, presentano: il luogo di nascita (Anatot, una cittadina a 6 Km da Gerusalemme); il tempo in cui visse e profetò (dal 627 al 587) dal tempo del re Giosia fino alla caduta di Gerusalemme; l’origine sacerdotale della sua famiglia (1,1-3). Diversi racconti sparsi nel libro, alcuni in terza persona, altri in prima persona dette “confessioni”, sono una testimonianza autobiografica toccante dell’esperienza di Geremìa. Egli, nella sua persona, realizza le parole del Deuteronomio 18,15‐22. Dio, infatti, sulla sua bocca ha posto le sue parole ed egli le dovrà dire dinanzi ai suoi fratelli, anche a costo della vita (cf 1,1-17). Geremìa si rivolge con coraggio ai responsabili del popolo: re, profeti, sacerdoti.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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