22ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 29 AGOSTO 2021
«
V
oi osservate la tradizione degli uomini». La Liturgia della Parola di questa Domenica d’estate si presenta come il felice tentativo di coniugare, secondo una giusta scala di valori, la legge e il cuore, il culto e l’esistenza, i riti e la vera fede. È, infatti, facile opporre la legge alla libertà, l’osservanza alla fede, le opere alla grazia. È nota anche la polemica di Paolo – anche dell’apostolo Giacomo – contro il legalismo che illude l’uomo di salvarsi da solo. Ed è netto anche da parte di Gesù il rifiuto di una religiosità rigida che rende irrespirabile la vita spirituale trasformando l’adesione a Dio in una cappa di piombo di norme. La Legge non è un castello di aride prescrizioni ma l’incontro tra la volontà del Dio vicino e l’adesione gioiosa della libera volontà dell’uomo. La Legge è veramente vita, luce, sul cammino del credente. Lo stesso apostolo Giacomo pone in evidenza l’intreccio tra culto e vita, religiosità e opere. Così Gesù: le vere intenzioni dell’uomo sono racchiuse nel suo cuore che è sede della volontà, della conoscenza, della libertà. L’Eucaristia è celebrata, anche oggi, in pienezza non solo quando il rito è accurato e solenne, ma quando anima e trasforma gli altri sei giorni feriali che stanno davanti a noi.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno: tu sei buono, o Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori all’amore e alla pazienza di Cristo, sia con tutti Ass. E con il tuo spirito voi.
ATTO PENITENZIALE Cel. Oggi, celebrando la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Ass. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi, e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto, infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome, accresci la nostra dedizione a te, fa’ maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure
Cel. O Padre, che sei vicino al tuo popolo ogni volta che ti invoca, fa’ che la tua parola seminata in noi purifichi i nostri cuori e giovi alla salvezza del mondo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen
vole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Rit. Non presta il suo denaro a usura, e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. Rit.
La prima lettura sottolinea il senso fondamentale delle leggi e l’atteggiamento con cui Israele deve disporsi di fronte a esse: rispettarle nella loro integrità, senza aggiungere e togliere nulla perché Dio è l’unico legislatore. La Legge, che costituisce la più grande ricchezza del popolo eletto, è un dono coinvolgente ed esistenziale; essa emana da Dio stesso per incarnarsi in Israele, che diventa così la rivelazione vivente del Dio vero davanti ai popoli. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del Deuteronòmio (4,1-2.6-8)
SECONDA LETTURA
Mosè parlò al popolo dicendo: 1«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. 2Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. Le osserverete dunque, 6e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. 7Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? 8E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 14) Rit. Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda
Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. Rit. Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è sprege-
La seconda lettura sottolinea il valore della salvezza come dono di Dio da accogliere con libertà e gratitudine.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo (1,17-18.21b-22.27) Fratelli miei carissimi, 17ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. 18Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature. 21b Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e che può portarvi alla salvezza. 22 Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. 27 Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Per sua volontà il Padre ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature. Alleluia. Il Vangelo presenta una duplice opposizione: purezza rituale e purezza vera, quella del cuore; comandamento di Dio e tradizioni umane. Si tratta della discussione su una prescrizione giudaica dei pasti. Gesù supera le proibizioni abolendo la differenza tra puro e impuro. Ciò che conta davanti a Dio è il cuore dell’uomo, non i gesti esterni rituali e legalistici. Se il cuore è vicino a Dio non possono uscire intenzioni cattive.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (7,1-8.14-15.21-23)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 1 si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate - 3 i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni,
e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, 5quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». 6Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. 8 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». 14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e compendete bene! 15Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: 21«Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, 22 adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. 23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore è vicino al suo popolo e ci chiede di accogliere la sua Parola e di portare frutti di carità, di perdono e di pace. Lettore Diciamo insieme con fiducia: Ass. SIGNORE, RINNOVACI NEL TUO AMORE! 1. Perché il popolo santo di Dio, fedele al Vangelo, si apra sempre di più all’accoglienza degli ultimi, al dialogo fraterno, alla testimonianza viva di Cristo, preghiamo. 2. Perché i governanti dei popoli agiscano con giustizia e carità a favore delle famiglie povere e delle persone disagiate, preghiamo. 3. Perché l’ascolto sincero del Vangelo ci renda disponibili e solleciti verso i bisogni del nostro prossimo, preghiamo. 4. Perché la riduzione dei consumi e la cultura del riciclo ci aiutino a salvaguardare il creato con gesti concreti e quotidiani di sobrietà e di semplicità, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, tu cerchi veri adoratori in spirito e verità: rinnova su di noi, sulla Chiesa e sul mondo intero, il dono dello Spirito Santo; liberaci da una fede vuota e sterile, e rendici una primizia a te gradita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. L’offerta che ti presentiamo ci ottenga la tua benedizione, o Signore, perché si compia in noi con la potenza del tuo Spirito la salvezza che celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE II Il mistero della redenzione È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Nella sua misericordia per noi peccatori egli si è degnato di nascere dalla Vergine; morendo sulla croce, ci ha liberati dalla morte eterna e con la sua risurrezione ci ha donato la vita immortale. Per questo mistero di salvezza, con gli Angeli e gli Arcangeli, i Troni, le Dominazioni, e con tutte le schiere celesti, cantiamo senza fine l’inno della tua gloria.
PREFAZIO DELLE DOMENICHE IV La storia della salvezza È veramente cosa buona e giusta, nostro do-
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Il male che esce dal cuore, contamina l’uomo», dice il Signore. Oppure «Il male che esce dal cuore rende impuro l’uomo», dice il Signore.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. O Signore, che ci hai saziati con il pane del cielo, fa’ che questo nutrimento del tuo amore rafforzi i nostri cuori e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La Messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Oggi il Signore ci invita a fuggire il pericolo di dare più importanza alla forma che alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo. Il messaggio del Vangelo oggi è rinforzato anche dalla voce dell’apostolo Giacomo, che ci dice in sintesi come dev’essere la vera religione: «visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo» (v. 27). Si tratta di praticare la carità verso il prossimo a partire dalle persone più bisognose, più fragili, più ai margini. Sono le persone delle quali Dio si prende cura in modo speciale, e chiede a noi di fare altrettanto. Facciamo un esame di coscienza per vedere come accogliamo la Parola di Dio. Dobbiamo accogliere la Pa-
rola con mente e cuore aperti, come un terreno buono, in modo che sia assimilata e porti frutto nella vita concreta. Preghiera: Vieni in me Getta uno sguardo su di me, o fortissimo, Onnipotente, perché se ne vadano le iniquità che sono in me e che il tuo dono venga a rimpiazzarle. O compassionevole, o Provvidenza, Lodato, Luce inestinguibile, ordina con la tua forza infinita che si rinnovi e si affermi l’essenza della mia natura sotto quel tetto corporale che sono le mie membra; degnati di riposarvi, di abitarvi in maniera stabile, di sederti alla tavola con felici desideri, unendo a te la mia anima; degnati, dopo aver allontanato per sempre la corruzione dei miei peccati, di dispormi alla purità, o Re immortale, che doni a tutti la vita, Signore Gesù Cristo, benedetto nei secoli. Amen (Gregorio di Narek). 16ª Giornata Nazionale per il Creato «Camminare in una vita nuova» (Rm 6,4) La transizione ecologica per la cura della vita. «Nella fede siamo chiamati ad abbandonare ciò che isterilisce la nostra vita: nell’incontro con Cristo rinasce la speranza e diveniamo capaci di rinnovata fecondità… La vita nuova di cui si parla colloca il discepolo di Gesù in una comunione profonda con Dio. Nella transizione ecologica, si deve abbandonare un modello di sviluppo consumistico che accresce le ingiustizie e le disuguaglianze, per adottarne uno incentrato sulla fraternità tra i popoli. Il grido della terra e il grido dei poveri ci interpellano, così come il grido di Israele schiavo in Egitto è salito fino al cielo (Es 3,9). La ricchezza che ha generato sprechi e scarti non deve far nascere nostalgie. Tra mentalità vecchie, che mettono in contrapposizione salute, economia, lavoro, ambiente e cultura, e nuove possibilità di tenere connessi questi valori, come anche l’etica della vita e l’etica sociale (cf Caritas in veritate, n. 15), abitiamo la stagione della transizione. Ci attende una gradualità, che tuttavia necessita di scelte precise. La nostra preoccupazione è di avviare processi e non di occupare spazi o di fermarci a rimpiangere un passato pieno di contraddizioni e di ingiustizie. Ci impegniamo ad accompagnare e incoraggiare i cambiamenti necessari, a partire dal nostro sguardo contemplativo sulla creazione fino alle nostre scelte quotidiane di vita» (Dal Messaggio per la 16ª Giornata Nazionale per il Creato).
1 SETTEMBRE
vere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Egli, nascendo da Maria Vergine, ha rinnovato l’umanità decaduta; soffrendo la passione, ha distrutto i nostri peccati; risorgendo dai morti, ci ha aperto il passaggio alla vita eterna; salendo a te, o Padre, ci ha dischiuso le porte del regno dei cieli. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine l’inno della tua lode.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.