23a Domenica del Tempo ordinario anno B

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23ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (verde) 9 SETTEMBRE 2018

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ffatà… Apriti». Gesù pronuncia un proprio e vero ordine in aramaico. La sua parola è come quella di Dio: agisce e libera, travolge le frontiere del dolore e della miseria, aprendole all’irruzione della speranza e della gioia. Gesù compie un prodigio che cambia completamente l’esistenza di un sordomuto. Gli orecchi sordi, infatti, nella Bibbia, sono spesso segno di cuore indifferente. Senza la parola efficace di Cristo, l’uomo resta sordo all’evangelo. È per questo che nel battesimo cristiano si è introdotto il rito dell’Effatà sul bambino che è stato appena battezzato perché diventi colui che ascolta la Parola di Dio e la comunica agli altri con le sue labbra e la sua vita. L’Eucaristia che celebriamo diventa ringraziamento per le meraviglie che il Signore ha operato nella nostra vita, nel mondo intero!

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Tu sei giusto, Signore, e sono retti i tuoi giudizi: agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e Ass. Amen dello Spirito Santo. Cel. La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore viene a salvarci: annunciamolo agli smarriti di cuore e chiediamo perdono per le nostre colpe. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che dischiudi gli orecchi dei sordi, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che doni la parola ai muti, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che apri gli occhi dei ciechi, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace

in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i credenti in Cristo sia data la vera libertà e l’eredità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Padre, che scegli i piccoli e i poveri per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno, aiutaci a dire la tua parola di coraggio a tutti gli smarriti di cuore, perché si sciolgano le loro lingue e tanta umanità malata, incapace perfino di pregarti, canti con noi le tue meraviglie. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen


La prima lettura raccoglie il canto gioioso di una grande speranza: Dio libera e consola il suo popolo Israele che ritorna dall’esilio. Si tratta di un nuovo esodo che rinnoverà completamente i fedeli del Signore. La seconda lettura espone la condotta autentica dei cristiani che professano la fede in Cristo. Essi non possono ammettere alcun favoritismo personale o verso i ricchi. La scelta preferenziale di Dio per i poveri deve diventare il criterio di giudizio e di azione del cristiano. Il Vangelo racconta della guarigione di un sordomuto come segno dell’opera messianica di Gesù. Esso fa parte di un insieme di narrazioni ambientati in terra pagana, impura, cioè di un popolo accomunato da una medesima incapacità di udire e di parlare. La salvezza apportata da Gesù è universale. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Isaìa (35,4-7a)

Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». 5Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. 6Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. 7aLa terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

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SALMO RESPONSORIALE

(Sal 145)

Rit. Loda il Signore, anima mia

Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Rit. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Rit. Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Giacomo apostolo (2,1-5) 1 Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia

immune da favoritismi personali. 2 Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. 3Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui comodamente», e al povero dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», 4 non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi? 5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di infermità nel popolo. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Marco

(7,31-37)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù, 31uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32 Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33 Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34 guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». 35 E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36 E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37 e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza


discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

za e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREGHIERA DEI FEDELI

MISTERO DELLA FEDE

Cel. Carissimi, Cristo è la presenza definitiva del Regno di Dio in mezzo a noi: a lui rivolgiamo con fiducia la preghiera di tutta la Chiesa. Lettore Diciamo insieme: Ass. ASCOLTACI SIGNORE! 1. Perché le Chiese d’Oriente e d’Occidente annuncino il Vangelo agli smarriti di cuore, prendendosi cura dei poveri e degli ultimi, preghiamo. 2. Perché i sacerdoti, nel loro agire quotidiano, siano il segno tangibile della tenerezza di Dio, preghiamo. 3. Perché gli ammalati e le persone portatrici di handicap ricevano la giusta assistenza sanitaria e non siano emarginati dalla nostra società, preghiamo. 4. Perché il dialogo tra le religioni e i popoli di culture e tradizioni differenti ponga fine a ogni forma d’intolleranza e di violenza, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, tu che sei fedele per sempre e rendi giustizia agli oppressi, accogli la preghiera di questa comunità che ti cerca con cuore sincero: fa’ che tutti i poveri della terra, riscattati nel sangue del tuo Figlio, cantino con noi le meraviglie del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua grandez-

PREFAZIO DELLE DOMENICHE III La nostra salvezza nel Figlio di Dio fatto uomo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Abbiamo riconosciuto il segno della tua immensa gloria quando hai mandato tuo Figlio a prendere su di sé la nostra debolezza; in lui nuovo Adamo hai redento l’umanità decaduta, e con la sua morte ci hai resi partecipi della vita immortale. Per mezzo di lui si allietano gli angeli e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode. Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Come il cervo anèla ai corsi d’acqua, così l’anima mia anèla a te, o Dio: l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. Oppure «Io sono la luce del mondo», dice il Signore, «chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». DOPO LA COMUNIONE in piedi Cel. O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Nel nome del Signore, andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio


Attualizzare la Parola Dio non ha usato preferenze; non ha salvato i ricchi e rigettato i poveri. Anzi, ha scelto i poveri che sono ricchi nella fede. È sempre in agguato la tentazione di fare favoritismi, di allontanare o trascurare quelli che non hanno prestigio e non sanno farsi sentire e valere. La ricchezza che conta è la fede, e l’eredità del regno dei cieli è data come dono a quelli che amano Dio. Dunque, il nostro vero tesoro è la fede e l’amore.

Preghiera a Gesù Ricordati, o Signore, della tua creatura, che hai redento col tuo Sangue. Mi pento di aver peccato e desidero di rimediare a ciò che ho fatto. Togli dunque da me, o clementissimo Padre, tutte le mie iniquità e i miei peccati, affinché, purificato di mente e di corpo, meriti di gustare degnamente il Santo dei santi; e concedimi che questa santa partecipazione dei Corpo e dei Sangue tuo, che io, sebbene indegno, intendo di ricevere, sia remissione dei miei peccati, perfetta purificazione dei miei delitti, fuga dei cattivi pensieri, rigenerazione dei buoni sentimenti. Così sia (sant’Ambrogio). La Lettera di Giacomo Più che una vera e propria lettera, il documento, che è attribuito all’apostolo Giacomo, è un’omelia. Il tono generale è squisitamente parenetico, cioè esortativo, e si muove su di uno sfondo proprio della riflessione sapienziale e omiletica. Lo scritto si ripropone di affrontare questioni di vita pratica, colta nella sua quotidianità. Si tratta, quindi, di un insieme di tematiche morali, poste l’una accanto all’altra, senza avere la pretesa di sviluppare con logica coerenza precisi temi dottrinali o teologici. L’autore si preoccupa principalmente di fornire ai suoi destinatari esempi concreti di come vivere la propria fede nella concretezza della quotidianità, denunciando le colpe e proponendo modelli di vita cristiana.

La santità è per tutti «Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali» (FRANCESCO, Esortazione apostolica Gaudete et exsultate [19-3-2018], n. 14).

Effatà

Al centro del Vangelo di oggi (Mc 7,31-37) c’è una piccola parola, molto importante: Effatà. Questa parola significa: «apriti». Gesù stava attraversando la regione detta «Decapoli», tra il litorale di Tiro e Sidone e la Galilea; una zona dunque non giudaica. Gli portarono un uomo sordomuto, perché lo guarisse. Gesù lo prese in disparte, gli toccò le orecchie e la lingua e poi, guardando verso il cielo, con un profondo sospiro disse: «Effatà», che significa appunto: «Apriti». Quel sordomuto, grazie all’intervento di Gesù, «si aprì»; prima era chiuso, isolato, per lui era molto difficile comunicare; la guarigione fu per lui un’«apertura» agli altri e al mondo, un’apertura che, partendo dagli organi dell’udito e della parola, coinvolgeva tutta la sua vita.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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