25ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 24 SETTEMBRE 2017
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li ultimi saranno i primi». Attraverso la parabola degli operai dell’ultima ora chiamati a lavorare nella vigna, Gesù afferma chiaramente la libertà di Dio di donare a tutti e sempre il suo amore. Non si deve essere invidiosi vedendo che Dio elargisce i suoi doni secondo la sua generosità e il suo gratuito e insindacabile disegno di salvezza. Non lo devono essere gli ebrei, al tempo di Gesù e, soprattutto della prima comunità cristiana, di fronte ai pagani ugualmente chiamati all’ultimo momento, senza tutta la preparazione d’Israele alla grazia del Vangelo; e non dobbiamo essere invidiosi noi, di fronte alla bontà immensa di Dio. Si deve, invece, godere del dono libero e pieno che Dio fa della sua grazia, di là di ogni merito. Nessuno ha meriti da vantare, ma solo motivo per lodare la misericordia. L’Eucaristia che celebriamo è, in questo senso, ringraziamento per il dono della salvezza che il Padre ha operato liberamente in Cristo Gesù mediante la potenza dello Spirito Santo.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
«Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore, «in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò, e sarò il loro Signore per sempre». Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Tutti: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù CriAss. Amen sto... Oppure Cel. O Padre, giusto e grande nel dare all’ultimo operaio come al primo, le tue vie distano dalle nostre vie quanto il cielo dalla terra;
apri il nostro cuore all’intelligenza delle parole del tuo Figlio, perché comprendiamo l’impagabile onore di lavorare nella tua vigna fin dal mattino. Per il nostro Signore Ass. Amen Gesù Cristo...
La prima lettura contiene l’invito a cercare il Signore oggi, mentre egli ci dona la sua grazia, nella consapevolezza che il suo modo di agire è completamente diverso dal nostro. C’è una distanza infinita tra le vie di Dio e i nostri percorsi di vita. La seconda lettura contiene un significato mistico: per Paolo, vivere è già fare l’esperienza di Cristo, essere cioè in comunione di fede e di amore con lui. Dunque, il morire gli sembra un grande guadagno perché accorcia la distanza dal Signore della vita. Da qui l’invito rivolto ai cristiani a vivere secondo il Vangelo. Il Vangelo, attraverso la parabola del padrone di casa, offre una stupenda lezione sullo stile di Cristo e sull’amore misericordioso e infinito del Padre. Nessuno può appropriarsi della salvezza che è donata a tutti liberamente da Dio. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Isaìa (55,6-9)
Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. 7L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. 8 Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. 9Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 6
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 144)
Rit. Il Signore è vicino a chi lo invoca
Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. Grande è il Signore e degno di ogni lode; senza fine è la sua grandezza. Rit. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. Rit. Giusto è il Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a
chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (1,20c-24.27a) 20c Fratelli, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia. Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; 24ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo. 27a Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Apri, Signore, il nostro cuore e accoglieremo le parole del Figlio tuo. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo
(20,1-16)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 1«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. 3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, 4 e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. 5Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. 6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. 7 Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. 8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. 9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. 11Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo:
“Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. 13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: 15non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. 16Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo 12
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, chiediamo al Signore Gesù la grazia di vivere in modo degno del suo Vangelo. Lettore Diciamo con speranza: Ass. ASCOLATCI, SIGNORE! 1. Perché la Chiesa annunci sempre con libertà e gratitudine la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, nostra speranza e salvezza. Preghiamo. 2. Perché la pace, frutto della giustizia, regni tra tutti i popoli della terra. Preghiamo.
3. Perché, come l’apostolo Paolo, sappiamo essere discepoli innamorati di Gesù Cristo e dispensatori della sua grazia. Preghiamo. 4. Perché la nostra fede si liberi da ogni chiusura e formalità, e il Signore ci conceda di annunciarlo a tutti. Preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo sostenga le nostre famiglie e comunità nella ricerca dell’unità e nella pratica della carità. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, buono e misericordioso verso tutti: apri i nostri cuori affinché lo Spirito Santo ci doni una visione più profonda del tuo amore e di noi stessi. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo e donaci in questo sacramento di salvezza i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE II Il mistero della redenzione È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Nella sua misericordia per noi peccatori egli si è degnato di nascere dalla Vergine; morendo sulla croce, ci ha liberati dalla morte eterna e con la sua risurrezione ci ha donato la vita immortale. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l’inno della tua lode.
MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace
FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Gli ultimi saranno primi, e primi gli ultimi», dice il Signore.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti, perché la redenzione operata da questi misteri trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio
Attualizzare la Parola Quando san Paolo afferma «Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno» (Fil 1,21), egli rivela un nuovo senso della vita, dell’esistenza umana, che consiste nella comunione con Gesù Cristo vivente; non solo con un personaggio storico, un maestro di saggezza, un leader religioso, ma con un uomo in cui abita personalmente Dio. La sua morte e risurrezione è la Buona Notizia che, partendo da Gerusalemme, è destinata a raggiungere tutti gli uomini e tutti i popoli, e a trasformare dall’interno tutte le culture, aprendole alla verità fondamentale: Dio è amore, si è fatto uomo in Gesù e con il suo sacrificio ha riscattato l’umanità dalla schiavitù del male donandole una speranza affidabile. Crediamo veramente in questa buona notizia?
La Lettera ai Filippesi Nella liturgia di oggi inizia la lettura della Lettera di san Paolo ai Filippesi, cioè ai membri della comunità che l’Apostolo stesso fondò nella città di Filippi, importante colonia romana in Macedonia, oggi Grecia settentrionale. Paolo giunse a Filippi durante il suo secondo viaggio missionario, provenendo dalla costa dell’Anatolia e attraversando il Mare Egeo. Fu quella la prima volta in cui il Vangelo giunse in Europa. Siamo intorno all’anno 50, dunque circa vent’anni dopo la morte e la risurrezione di Gesù. Eppure, nella Lettera ai Filippesi, è contenuto un inno a Cristo che già presenta una sintesi completa del suo mistero: incarnazione, chenosi, cioè umiliazione fino alla morte di croce, e glorificazione. Questo stesso mistero è diventato un tutt’uno con la vita dell’apostolo Paolo, che scrive questa lettera mentre si trova in prigione, in attesa di una sentenza di vita o di morte. Beato Paolo VI 26 settembre Giovanni Battista Montini nacque a Concesio, in provincia di Brescia. Appena eletto papa dichiarò di voler portare avanti il Concilio interrotto per la morte di Giovanni XXIII, per continuare la riforma della Chiesa, ponendo attenzione al cammino ecumenico. Restò nella storia il suo incontro con il patriarca di Costantinopoli, Athenagoras. Paolo VI inaugurò l’era dei grandi viaggi apostolici recandosi, nel 1964, a Gerusalemme e, in seguito, in molte altre parti del mondo. È stato un uomo semplice, di profonda spiritualità, fine scrittore, un vero contemplativo, umile. Si prodigò per liberare la Chiesa cattolica da privilegi inutili e riportarla alla fonte del Vangelo. Pochi mesi prima della sua morte, avvenuta a Castelgandolfo il 6 agosto 1978, aveva scritto un’intensa preghiera per il funerale dell’onorevole Aldo Moro, che aveva personalmente officiato in Laterano e che presagiva la fine del suo pontificato, durato 15 intensi e tormentati anni e della sua vita durata 81 anni, nonostante che sarebbe dovuto morire il giorno dopo la nascita. È stato beatificato a Roma con celebrazione in Piazza San Pietro presieduta da papa Francesco il 19 ottobre 2014.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.