25ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 23 SETTEMBRE 2018
«
C
hi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me». Nella scorsa Domenica, con la confessione di Pietro, “tu sei il Cristo”, si era aperto un nuovo orizzonte nella vita dei discepoli. Ma subito si sono distratti. Il loro pensiero si fa debole e vola verso altre vie. Proprio sulla strada della passione e del perdere tutto, i discepoli discutono sulla conquista e sui diversi gradi della loro gerarchia futura. Gesù, allora, decide di raccogliere attorno a sé i Dodici e inizia una stupenda lezione con parole ma anche, nello stile dei profeti, con un gesto simbolico. Le parole sono lapidarie: il vero primo nel Regno di Dio è l’ultimo nel regno degli uomini, è il servo, il disprezzato. A questo punto Gesù passa all’atto simbolico: chiama a sé uno di quei bambini che ancor oggi percorrono scatenati le piazze e le stradine dei villaggi palestinesi e lo abbraccia con tenerezza. Il fanciullo richiama la semplicità, la piccolezza, la disponibilità fiduciosa, dell’abbandono senza calcoli, doppiezze e interessi. Con questo spirito da bimbo svezzato in braccio a sua madre (cf. Sal 131,2), il discepolo entra nel mondo non con l’orgoglio del potere, con il pregio della finanza, con la forza delle armi ma con lo spirito dell’agnello, con l’attitudine del servo, con la volontà dell’uomo di pace e con la donazione della persona che ama e spera.
noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
«Io sono la salvezza del popolo», dice il Signore, «in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò, e sarò il loro Signore per sempre». Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore ha proclamato i giusti suoi figli e ha promesso di assisterli e di liberarli dalla mano dei nemici. Liberiamoci da ogni forma d’iniquità. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che ascolti la preghiera del povero, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che ti sei fatto servo di tutti, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, sapienza che viene dall’alto, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, Padre di tutti gli uomini, tu vuoi che gli ultimi siano i primi e fai di un fanciullo la misura del tuo regno; donaci la
sapienza che viene dall’alto, perché accogliamo la parola del tuo Figlio e comprendiamo che davanti a te il più grande è colui che serve. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura riporta alcuni passaggi del discorso in cui gli empi espongono la loro scelta esistenziale, caratterizzata dalla ricerca del piacere e dalla persecuzione del giusto. Una serie di espressioni descrive il loro proposito: tendiamo insidie, vediamo, proviamo, mettiamolo alla prova, condanniamolo. La figura del giusto è delineata in tre atti fondamentali: la fedeltà alla legge (regola interiore e stile di vita), la figliolanza divina e la persecuzione. La seconda lettura illustra la vera sapienza: viene dall’alto, è dono di Dio, è genuina ed è legata alla pace. La radice ultima del male, causa delle divisioni nella comunità, sta in un rapporto sbagliato con Dio. Il Vangelo si articola in due momenti: il secondo annuncio della passione che scandalizza i discepoli e la questione sulla vera grandezza. Gesù istruisce i discepoli sulla Pasqua, ma essi non comprendono. È rifiutata l’idea di un Messia crocifisso. Per illustrare il servizio umile, Gesù abbraccia un bambino, identificandosi con esso.
PRIMA LETTURA
Seduti (2,12.17-20)
Dal libro della Sapienza [Dissero gli empi:] 12«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta. 17 Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. 18 Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. 19 Mettiamolo alla prova con violenza e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione.20 Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 53)
Rit. Il Signore sostiene la mia vita
Dio, per il tuo nome salvami, per la tua potenza rendimi giustizia. Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. Rit. Poiché stranieri contro di me sono insorti e prepotenti insidiano la mia vita; non pongono Dio davanti ai loro occhi. Rit. Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore sostiene la mia vita. Ti offrirò un sacrificio spontaneo, loderò il tuo nome, Signore, perché è buono. Rit.
SECONDA LETTURA
(3,16 - 4,3)
Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, 16dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. 17Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. 18Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia. 1 Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? 2 Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; 3 chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco
(9,30-37)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli 30 attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33 Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34 Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro
chi fosse più grande. 35 Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37 «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, chiediamo a Dio nostro Padre un cuore semplice e umile, per stare a mensa con lui e amarci gli uni gli altri senza alcuna divisione. Lettore Diciamo insieme: Ass. DONACI, O PADRE, LA SAPIENZA DEL CUORE! 1. Perché la Chiesa, libera da ogni potere mondano, annunci ogni giorno il Vangelo della vita agli ultimi del mondo, preghiamo. 2. Perché i governanti, e quanti svolgono un ruolo di responsabilità politica, civile e sociale, siano al servizio dei cittadini e sostengano i diritti delle minoranze, preghiamo.
3. Perché le nostre famiglie siano aperte alla missione e generose nel servizio reso ai fratelli più poveri e agli ammalati, preghiamo. 4. Perché, celebrando l’Eucaristia, il Signore purifichi i nostri cuori da ogni sentimento di contesa, di gelosia, di vanagloria, per accoglierci gli uni gli altri come fratelli e sorelle in Cristo, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, che al superbo volgi lo sguardo da lontano e sostieni la vita del giusto, rendici umili e puri di cuore, per annunciare al mondo le meraviglie del Vangelo e testimoniare, così, la bellezza di appartenere al tuo popolo santo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo e donaci in questo sacramento di salvezza i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE I Il mistero pasquale e il popolo di Dio È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Mirabile è l’opera da lui compiuta nel mistero pasquale: egli ci ha fatti passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla gloria di proclamarci stirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa, popolo di sua conquista, per annunziare al mondo la tua potenza, o Padre, che dalle tenebre ci hai chiamati allo splendore della tua luce. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode.
MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Hai dato, Signore, i tuoi precetti, perché siano osservati fedelmente; siano diritte le mie vie nell’osservanza dei tuoi comandamenti. Oppure «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo e il servo di tutti», dice il Signore.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti, perché la redenzione operata da questi misteri trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La Messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Da una parte c’è la gelosia, lo spirito di contesa – scrive san Giacomo – e dall’altra la sapienza. Questa porta con sé mitezza, misericordia e pace. Da ciò la comunità cristiana cresce in fraternità e armonia. Dalla gelosia viene invece ogni sorta di lite e la comunità dà allora spettacolo di aggressività, di divisione e di disordine. Potrebbe avvenire, così, anche adesso nella Chiesa. Così si smentirebbe il sacramento stesso che sta al cuore della Chiesa e la genera, cioè l’Eucaristia, segno efficace della fraternità in Gesù Cristo. Chiediamo a Dio un cuore umile, puro, semplice, libero da ogni forma di possesso e di gloria. A Gesù Signore Gesù fa’ di noi una terra buona e feconda che accolga il seme della tua grazia e faccia maturare il degno frutto della penitenza, così che, con il tuo aiuto, meritiamo di vivere eternamente nella tua gloria. Tu che sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Più vivi, più umani «Non avere paura della santità. Non ti toglierà forze, vita e gioia. Tutto il contrario, perché arriverai ad essere quello che il Padre ha pensato quando ti ha creato e sarai fedele al tuo stesso essere. Dipendere da lui ci libera dalle schiavitù e ci porta a riconoscere la nostra dignità. Questa realtà si riflette in santa Giuseppina Bakhita, che fu “resa schiava e venduta come tale alla tenera età di sette anni, soffrì molto nelle mani di padroni crudeli. Tuttavia comprese la verità profonda che Dio, e non l’uomo, è il vero padrone di ogni essere umano, di ogni vita umana. Questa esperienza divenne fonte di grande saggezza per questa umile figlia d’Africa”. Ogni cristiano, nella misura in cui si santifica, diventa più fecondo per il mondo. I Vescovi dell’Africa Occidentale ci hanno insegnato: “Siamo chiamati, nello spirito della nuova evangelizzazione, ad essere evangelizzati e a evangelizzare mediante la promozione di tutti i battezzati, affinché assumiate i vostri ruoli come sale della terra e luce del mondo dovunque vi troviate”. Non avere paura di puntare più in alto, di lasciarti amare e liberare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. La santità non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della grazia. In fondo, come diceva León Bloy, nella vita “non c’è che una tristezza […], quella di non essere santi”» (FRANCESCO, Esortazione apostolica Gaudete et exsultate [19-3-2018], nn. 32-34). Sempre in stato di conversione Dopo il secondo annuncio della passione, i discepoli si mettono a discutere su chi tra loro sia il più grande (cf. Mc 9,34); e dopo il terzo, Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di poter sedere alla sua destra e alla sua sinistra, quando sarà nella gloria (cf. Mc 10,35-40). Ma ci sono diversi altri segni di questa distanza: ad esempio, i discepoli non riescono a guarire un ragazzo epilettico, che poi Gesù guarisce con la forza della preghiera (cf. Mc 9,14-29); o quando vengono presentati a Gesù dei bambini, i discepoli li rimproverano, e Gesù invece, indignato, li fa rimanere, e afferma che solo chi è come loro può entrare nel Regno di Dio (cf. Mc 10,13-16). Che cosa ci dice tutto questo? Ci ricorda che la logica di Dio è sempre «altra» rispetto alla nostra.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.