26ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (verde) 26 SETTEMBRE 2021
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C
hi non è contro di noi è per noi». Il Vangelo di questa Domenica ci fa riflettere su un fatto molto importante: dobbiamo essere attenti al bene che è seminato in ogni uomo. Il Vangelo non è il monopolio di alcuni prediletti: è per tutti. Non ci sono privilegi tra i discepoli se non nel servirsi gli uni gli altri. Dio è generoso verso tutti e suscita nel cuore dell’umanità nuovi apostoli e profeti, suoi veri testimoni, anche in modo misterioso e inatteso. Tutti coloro che non scelgono il male e si consacrano al bene e alla promozione umana e spirituale dell’uomo, qualunque sia la loro sigla o la loro bandiera, sono già al fianco di Cristo. Il vero discepolo è pieno di gioia per il bene che è seminato in ogni uomo, in ogni cultura, in ogni razza. Il vero discepolo è rispettoso per l’anima di verità dispersa in ogni ideologia, è convinto del valore del pluralismo e del dialogo. La tentazione settaria che vuole monopolizzare Dio in un gruppo è anche una degenerazione della fede, anche se si illude di conservarne la purezza. A volte la fede muore, anche nelle nostre comunità, per asfissia!
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi, l’hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato, non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti. Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da’ gloria al tuo nome, Signore, fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Umili e pentiti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia misericordia di noi peccatori. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, affrettandoci verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i seAss. Amen coli dei secoli. Oppure
Cel. O Dio, che in ogni tempo hai parlato al tuo popolo per bocca dei profeti, effondi il tuo Spirito, perché ogni uomo sia ricco del tuo dono, e a tutti i popoli della terra siano annunciate le meraviglie del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen La prima lettura riporta un episodio collegato alla costituzione dei settanta anziani destinati ad aiutare Mosè nella guida del popolo incamminato verso la terra promessa. Lo spirito di Mosè viene donato da Dio ai settanta anziani e a due uomini, Eldad e Medad, che non erano andati alla riunione. Qualcuno si oppone, sostenendo che il profetare è riservato a pochi. Mosè, invece, considera la profezia un arricchimento per il popolo. Dio è libero di scegliere i suoi interventi salvifici. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro dei Numeri (11,25-29)
In quei giorni, 25il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. 26Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento. 27 Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». 28Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». 29Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 18)
Rit. I precetti del Signore fanno gioire il cuore
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. Rit.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. Rit. Anche il tuo servo ne è illuminato, per chi li osserva è grande il profitto. Le inavvertenze, chi le discerne? Assolvimi dai pecRit. cati nascosti. Anche dall’orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro da grave peccato. Rit. La seconda lettura presenta un giudizio negativo sui ricchi che, invece di impiegare la ricchezza per andare incontro ai poveri hanno preferito accumularla e lasciarla intaccare dalla ruggine. Seguono altre tre denunce: lo sfruttamento degli operai, lo sperpero sfacciato dei ricchi e l’oppressione violenta del giusto. Sulle vergogne dell’ingiustizia, Giacomo invoca e annuncia il giudizio di Dio. SECONDA LETTURA (5,1-6)
Dalla lettera di san Giacomo apostolo 1 Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! 2Le vostre ricchezze sono marce, 3i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! 4Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente. 5 Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. 6 Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. La tua parola, Signore, è verità; consacraci nella verità. Alleluia. Il Vangelo riprende il breve dialogo fra Gesù e l’apostolo Giovanni. Gesù chiede ai discepoli una profonda conversione che elimini ogni mentalità di privilegio e di esclusivismo religioso. Tra di loro ci dev’essere una reale apertura verso coloro che sono fuori della comunità. Poi l’attenzione si sposta all’interno della comunità: è qui che si può annidare il pericolo dello scandalo che confonde la fede, induce a rinnegarla e può privare della salvezza eterna. VANGELO (9,38-43.45.47-48)
Dal Vangelo secondo Marco Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 38 Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava
demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». 39Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40 chi non è contro di noi è per noi. 41 Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. 42 Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. 43Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. 45E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. 47E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, 48 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Dio ama chi dona con gioia: egli diffonde i semi di grazia e di bene nel cuore di ogni persona. A lui eleviamo con fiducia la nostra preghiera. Lettore Diciamo insieme: Ass. ASCOLTACI, O SIGNORE! 1. Perché la Chiesa, chiamata a uscire per le strade delle periferie esistenziali per curare chi è ferito e cercare chi è smarrito, senza pregiudizi o paure, sia pronta ad allargare la sua tenda per accogliere tutti, preghiamo. 2. Perché i governanti dei popoli agiscano con giustizia e rettitudine, favorendo le famiglie in difficoltà e l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati che hanno bisogno di soccorso immediato, preghiamo. 3. Perché nel costruire la fraternità universale ci lasciamo interpellare, ogni giorno, dal grido della Terra e dei poveri, riducendo gli sprechi e i consumi, e aprendo il cuore ai bisogni degli ultimi, preghiamo. 4. Perché impariamo a vedere il bene negli altri e a riconoscere umilmente i nostri peccati, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, tu sei buono e misericordioso verso tutti; aiutaci camminare nella pace e nella verità, nella giustizia e nella carità. Fa’ che riconosciamo la presenza del tuo Figlio Gesù Cristo nel prossimo e, specialmente, nei poveri. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, e da questa offerta fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE I Il mistero pasquale e il popolo di Dio È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Mirabile è l’opera da lui compiuta nel mistero pasquale: egli ci ha fatti passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla gloria di proclamarci stirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa, popolo che egli si è acquistato, per annunciare in ogni luogo i
tuoi prodigi, o Padre, che dalle tenebre ci hai chiamati allo splendore della tua luce. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE È meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo che essere gettato con due occhi nella Geenna.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Questo sacramento di vita eterna ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo, perché, annunciando la morte del tuo Figlio, partecipiamo alla sua passione per diventare eredi con lui nella gloria. Egli vive e regna Ass. Amen nei secoli dei secoli. Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Andate e annunciate il Vangelo del Signore. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola La grande libertà di Dio nel donarsi a noi costituisce una sfida e un’esortazione a modificare i nostri atteggiamenti e i nostri rapporti. È l’invito che ci rivolge Gesù oggi. Egli ci chiama a non pensare secondo le categorie di “amico/nemico”, “noi/loro”, “chi è dentro/ chi è fuori”, “mio/tuo”, ma ad andare oltre, ad aprire il cuore per poter riconoscere la sua presenza e l’azione di Dio anche in ambiti insoliti e imprevedibili e in persone che non fanno parte della nostra cerchia. Si tratta di essere attenti più alla genuinità del bene, del bello e del vero che è compiuto, che non al nome e alla provenienza di chi lo compie. E – come ci suggerisce la restante parte del Vangelo di oggi – invece di giudicare gli altri, dobbiamo esaminare noi stessi, e “tagliare” senza compromessi tutto ciò che può scandalizzare le persone più deboli nella fede. La Vergine Maria, modello di docile accoglienza delle sorprese di Dio, ci aiuti a riconoscere i segni della presenza del Signore in mezzo a noi, scoprendolo ovunque egli si manifesti, anche nelle situazioni più impensabili e inconsuete. Ci insegni ad amare la nostra comunità
senza gelosie e chiusure, sempre aperti all’orizzonte vasto dell’azione dello Spirito Santo. Preghiera per l’umiltà Dal desiderio di essere amato, liberami Signore. Dal desiderio di essere stimato, liberami Signore. Dal desiderio di essere preferito, liberami Signore. Dal desiderio di essere approvato, liberami Signore. Dalla paura di essere umiliato, liberami Signore. Dalla paura di essere rifiutato, liberami Signore. Dalla paura di essere calunniato, liberami Signore. Dalla paura di essere abbandonato, liberami Signore. Fa che io possa sempre desiderare che gli altri crescano ed io diminuisca, così che abbia ad assomigliare sempre più a te, mio dolce Signore. Amen. Verso un noi sempre più grande 107ª Giornata del migrante e del rifugiato «La storia della salvezza vede un noi all’inizio e un noi alla fine, e al centro il mistero di Cristo, morto e risorto “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21). Il tempo presente, però, ci mostra che il noi voluto da Dio è rotto e frammentato, ferito e sfigurato. E questo si verifica specialmente nei momenti di maggiore crisi, come ora per la pandemia. I nazionalismi chiusi e aggressivi e l’individualismo radicale sgretolano o dividono il noi, tanto nel mondo quanto all’interno della Chiesa. E il prezzo più alto lo pagano coloro che più facilmente possono diventare gli altri: gli stranieri, i migranti, gli emarginati, che abitano le periferie esistenziali. In realtà, siamo tutti sulla stessa barca e siamo chiamati a impegnarci perché non ci siano più muri che ci separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità… I fedeli cattolici sono chiamati a impegnarsi, ciascuno a partire dalla comunità in cui vive, affinché la Chiesa diventi sempre più inclusiva… Oggi la Chiesa è chiamata a uscire per le strade delle periferie esistenziali per curare chi è ferito e cercare chi è smarrito, senza pregiudizi o paure, senza proselitismo, ma pronta ad allargare la sua tenda per accogliere tutti. Tra gli abitanti delle periferie troveremo tanti migranti e rifugiati, sfollati e vittime di tratta, ai quali il Signore vuole sia manifestato il suo amore e annunciata la sua salvezza… Il futuro delle nostre società è un futuro “a colori”, arricchito dalla diversità e dalle relazioni interculturali. Per questo dobbiamo imparare oggi a vivere insieme, in armonia e pace» (dal Messaggio di papa Francesco).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.