26ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

Page 1

26ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 25 SETTEMBRE 2022 108ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: «Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati»

«

U

n povero di nome Lazzaro». È proprio vero: i poveri sono il sacramento di Dio, ossia un segno efficace della sua presenza che salva. A nulla serve una fede che non si manifesta nella carità, nel bene, nella giustizia, nella prossimità, nella vicinanza. Se Dio è fedele e rende giustizia agli oppressi e dà il pane agli affamati, sostenendo le categorie più fragili, come l’orfano e la vedova, allora anche noi dobbiamo agire allo stesso modo, onorandolo nei poveri e negli ammalati, in quelle persone che sono lo scarto della nostra società. Oggi ricorre la giornata mondiale del migrante e del rifugiato: quante persone sono alla ricerca di una patria, di accoglienza, di un focolare domestico, di giustizia, di serenità e di pace? Quante famiglie si sono dovute allontanare dalla propria terra? Guardiamoci attorno e riconosciamo in questi fratelli e sorelle la presenza del Signore, il volto stesso di Dio che si fa prossimo. L’Eucaristia che celebriamo ci dice che nessuno può essere escluso dalla comunione fraterna e che, nonostante il male nel mondo e le sofferenze della vita, siamo tutti fratelli e sorelle e solo assieme possiamo costruire un futuro di pace e di giustizia.

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi, l’hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato, non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti. Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da’ gloria al tuo nome, Signore, fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

ATTO PENITENZIALE

COLLETTA

Cel. Umili e pentiti come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia misericordia di noi peccatori. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

Cel. O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, affrettandoci verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, che conosci la necessità del povero e non abbandoni il debole nella solitudine, libera dalla schiavitù dell’egoismo coloro che sono sordi alla voce di chi invoca aiuto, e dona a tutti noi una fede salda nel Cristo risorto. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen


SECONDA LETTURA La prima lettura riprende la denuncia del profeta contro l’ingiusta forma d’arricchimento. Non c’è insulto più grande all’indigenza dei poveri del lusso sfrenato e vergognoso dei ricchi. Contro di essi parla Amos in nome di Dio, minacciando il castigo. Andrà in esilio chi si dà a una vita dissoluta. La seconda lettura continua l’esortazione che Paolo rivolge a Timoteo circa la necessità di conservare in modo irreprensibile il comandamento del Signore. In questo capitolo, Paolo oppone all’ideale di vita dei falsi cristiani l’elevatezza morale dei veri discepoli di Cristo. Come campione di quella fede che lo ha distinto, Timoteo deve conservare intatta la sua condotta di vita. Suo è il dovere di vigilare. Il Vangelo è un monito che esige dai discepoli di imparare ad arricchirsi davanti a Dio, considerando cioè le necessità dei poveri. È questo il messaggio della parabola di Lazzaro e il ricco epulone.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro del profeta Amos (6,1a.4-7) 1a Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samaria! 4Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla. 5 Canterellano al suono dell’arpa, come Davide improvvisano su strumenti musicali; 6 bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. 7Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l’orgia dei dissoluti». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 145)

Rit. Loda il Signore, anima mia

Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affaRit. mati. Il Signore libera i prigionieri. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Rit. Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Rit.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (6,11-16) 11 Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. 12 Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. 13 Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, 14ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, 15che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio, il beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, 16il solo che possiede l’immortalità e abita una luce inaccessibile: nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo. A lui onore e potenza per sempre. Amen. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca

(16,19-31)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai farisei: 19«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. 20Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, 21bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 22 Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. 23Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. 24Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 25 Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo


lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 26Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 27 E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, 28perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. 29Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. 30E lui replicò: No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. 31Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Sorelle e fratelli, il Signore ci chiede di ascoltare la voce di chi invoca aiuto e di vincere ogni forma di egoismo che ci chiude in noi stessi. Lettore Diciamo insieme: Ass. DONACI, SIGNORE, UN CUORE GENEROSO! 1. Perché le Chiese d’Oriente e d’Occidente

siano aperte alla missione, al dialogo, all’accoglienza delle persone che hanno lasciato la propria patria e di quanti si sentono soli ed emarginati, preghiamo. 2. Perché la nostra società superi ogni forma di pregiudizio e di razzismo verso i rifugiati, offrendo alle nuove generazioni un percorso di crescita nella pacifica convivenza e investendo più risorse per la formazione al dialogo e per l’integrazione, preghiamo. 3. Perché celebrando l’Eucaristia impariamo a vedere i poveri come un dono di Dio, una risorsa per la nostra stessa vita, una presenza che crea futuro e comunione, preghiamo. 4. Perché le nostre famiglie, illuminate dalla grazia del Vangelo, si aprano sempre di più alla carità fraterna e alla solidarietà verso gli ultimi, preghiamo. 5. Perché riconosciamo che il vero amore per il Signore si manifesta non solo nel culto e nelle celebrazioni, ma anche e soprattutto nel prendersi cura di chi soffre, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, aiutaci a testimoniare, con il sostegno della tua grazia, il Vangelo della carità, per lodarti e ringraziarti in ogni persona che cerca accoglienza e rifugio. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, e da questa offerta fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE I Il mistero pasquale e il popolo di Dio È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Mirabile è l’opera da lui compiuta nel mistero pasquale: egli ci ha fatti passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla gloria di proclamarci stirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa, popolo che egli si è acquistato, per annunciare in ogni luogo i tuoi prodigi, o Padre, che dalle tenebre ci hai chiamati allo splendore della tua luce. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria.


MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione e vincolo di comunione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi il dono della pace.

Ringraziamento Tu, Signore, sei fedele per sempre. A te ogni lode e onore. In te luce e vita, giustizia e protezione. Tu regni senza fine in mezzo a noi. Aiutaci, per questo, a riconoscerti negli ultimi, nelle persone scartate dalla società, in chi è senza volto e speranza, privo di luce e di amore. Scuotici dal torpore e dall’indolenza, dall’indifferenza e dall’apatia. Rendici inquieti, cercatori di te negli altri, persone che passano dal culto alla vita, dalla fede alla carità. Ci sia in noi il coraggio di andare contro corrente, così come tu ci chiedi oggi nel Vangelo. Amen.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Ricordati, o Signore, della parola detta al tuo servo, con la quale mi hai dato speranza. Questa mi consola nella mia miseria. Oppure Il povero fu portato dagli angeli accanto ad Abramo, e il ricco negli inferi, tra i tormenti.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Questo sacramento di vita eterna ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo, perché, annunciando la morte del tuo Figlio, partecipiamo alla sua passione per diventare eredi con lui nella gloria. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica di Dio onnipotente, Padre Ass. Amen e Figlio ✠ e Spirito Santo. Cel. Andate e annunciate il Vangelo del Signore. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Siamo anche noi senza nome, come il ricco epulone della parabola lucana di oggi, tutte le volte che la ricchezza ci rende ciechi, cancellando il nostro volto. La sfida che il Vangelo ci pone oggi è di provare ad arricchirci davanti a Dio, ossia avendo dinanzi sempre il volto del povero e le necessità del fratello che ci sta accanto. Troppe volte chi è pieno e sazio non s’accorge delle difficoltà e del disagio di chi non ha nulla ed è veramente emarginato e solo. Una fede che non si fa carità non serve, e non ci rende credibili.

Costruire assieme il futuro… «Senza i migranti e i rifugiati la nostra città e la nostra Chiesa rischiano di essere più povere. Senza i migranti e i rifugiati anche la nostra speranza, il nostro futuro rischiano di essere indeboliti. Non sempre nelle nostre comunità c’è la consapevolezza di questo “valore aggiunto“. Si vedono i migranti solo come un peso, un costo e non si considera il grande apporto sul piano economico in molti comparti, la loro presenza nelle scuole e nelle università, l’esperienza di quasi un milione di cattolici nelle nostre parrocchie, la ricchezza di un dialogo ecumenico con il mondo ortodosso e del dialogo religioso soprattutto con l’islam, la scelta in questi anni di un milione e mezzo di persone migranti di diventare cittadini italiani» (mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.