28ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 14 OTTOBRE 2018
«
P
er la cruna di un ago». Il paragone che oggi Gesù ci presenta è veramente forte, paradossale, carico di tensioni. Attraverso il dialogo con un “tale” (il “giovane ricco” secondo il Vangelo di Luca), Gesù si presenta a noi come il bene più grande, la nostra unica e vera ricchezza per la quale vale la pena lasciare tutto. In realtà, il vero discepolo è uno che scopre, trova, si avventura, e non dà troppo peso a quello che ha lasciato. Chi ama non può vivere di rimpianti, così come il discepolo che non deve pesare l’amore donato. Gesù sembra dirci anche che la ricchezza può diventare un ostacolo invalicabile per entrare nel regno di Dio che è destinato ai «poveri in spirito», a coloro, cioè, che sono radicalmente e totalmente liberi dall’idolatria delle cose e del loro possesso e, quindi, non sono tali per un vago distacco spirituale dai loro beni. I discepoli furono grandemente stupiti, costernati, dal modo di parlare di Gesù, dal paragone con il cammello che ha maggiore possibilità di passare per la cruna di un ago rispetto al ricco, invece, che non è in grado di entrare nel regno dei cieli. L’Eucaristia che celebriamo rivela che la salvezza è dono di Dio al quale tutto è possibile.
INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Se consideri le nostre colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, o Dio di Israele. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, chiediamo al Signore la sapienza del cuore e allontaniamoci dal male e dal peccato. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, vera ricchezza di ogni uomo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, sapienza del Padre, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, Parola di vita eterna, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Ass. Amen Cristo... Oppure Cel. O Dio, nostro Padre, che scruti i sentimenti e i pensieri dell’uomo, non c’è creatura che possa nascondersi davanti a te; penetra nei nostri cuori con la spada
della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura offre il discorso di Salomone sulla sapienza. Questo re ha collocato la sapienza al di sopra di ogni altra cosa e, per questo, Dio gliel’ha concessa insieme a tutti gli altri beni. La seconda lettura descrive l’essenza propria della parola di Dio, definita con cinque elementi: viva, cioè ha la capacità di suscitare la vita nell’uomo; efficace, dinamica e attiva, che produce gli effetti che dichiara; tagliente e penetrante come la spada dei legionari romani affilata nelle due parti, che raggiunge, provocando dolore, l’anima umana; scruta, discerne e giudica il valore morale del cuore e dell’agire dell’uomo. Questa Parola rappresenta Dio stesso che si fa presente all’uomo. Il Vangelo è diviso in tre parti: la vocazione dell’uomo ricco, il pericolo delle ricchezze e la ricompensa ai discepoli che hanno lasciato tutto. La salvezza è possibile a chiunque viva secondo i comandamenti. Il discepolato è una vocazione speciale che ha origine nell’elezione di Gesù, richiede una donazione totale. Il rifiuto del ricco evidenzia che le ricchezze rendono impossibile sia la sequela che la salvezza stessa.
PRIMA LETTURA
Seduti
Dal libro della Sapienza (7,7-11) 7 Pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito di sapienza. 8La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, 9non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento. 10L’ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. 11Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 89)
Rit. Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre
Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! Rit. Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male. Rit. Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e il tuo splendore ai loro figli. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (4,12-13) 12 La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. 13 Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (10,17-30) [forma breve 10,17-27]
Ass. Gloria a te, o Signore [In quel tempo, 17mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19 Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». 20 Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». 22 Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26 Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27 Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio»]. 28 Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29 Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, 30che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo 23
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, il Signore ci chiede di essere liberi e poveri per entrare nel Regno dei cieli.
Invochiamo il dono della vera sapienza per lasciarci illuminare sempre dalla sua Parola. Lettore Diciamo insieme: Ass. DONACI, SIGNORE, LA SAPIENZA DEL CUORE! 1. Perché lo Spirito del Signore, crocifisso e risorto, custodisca il Santo Padre nella grazia del Vangelo e gli doni pace e salute per il governo della Chiesa, preghiamo. 2. Perché il Signore doni alle nostre parrocchie e comunità santi sacerdoti e missionari pieni di zelo per il Vangelo e i poveri, preghiamo. 3. Perché ogni cristiano s’impegni a denunciare il male e le ingiustizie e a praticare la via della carità come stile di vita, preghiamo. 4. Perché i giovani rispondano con generosità alla chiamata del Signore e siano protagonisti della vita della nostre comunità, preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci aiuti a valutare con sapienza i beni della terra e a cercare anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia, preghiamo. Cel. O Padre, fonte della vita, tu ci hai donato lo Spirito di sapienza e di giustizia: fa’ che sempre cerchiamo di compiere la tua volontà per portare frutti di santità e di pace. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere, e fa’ che questo santo sacrificio, espressione perfetta della nostra fede, ci apra il passaggio alla gloria del cielo. Ass. Amen Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DELLE DOMENICHE V La creazione loda il Signore È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai creato il mondo nella varietà dei suoi elementi, e hai disposto l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni. All’uomo, fatto a tua immagine, hai affidato le meraviglie dell’universo, perché, fedele interprete dei tuoi disegni, eserciti il dominio su ogni creatura, e nelle tue opere glorifichi te, Creatore e Padre, per Cristo nostro Signore. E noi, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a te il nostro canto, e proclamiamo insieme la tua gloria.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...
Vincenzo Romano è santo
SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri; poi vieni e seguimi».
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Padre santo e misericordioso, che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio, per questa partecipazione al suo sacrificio donaci di comunicare alla sua stessa vita. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio
In ascolto dei giovani Con questo Sinodo, la Chiesa mette i giovani al centro della sua attenzione. I giovani nutrono sogni e progetti cui spesso gli adulti hanno rinunciato. Essi, come Abramo, sanno correre il rischio di partire verso una terra nuova sulla parola di una promessa. Attraverso i giovani, la Chiesa potrà percepire la voce del Signore che risuona anche oggi. Ascoltando le loro aspirazioni possiamo intravvedere il mondo di domani che ci viene incontro e le vie che la Chiesa è chiamata a percorrere. I giovani devono diventare sempre di più i protagonisti della missione della Chiesa.
Oggi il beato Vincenzo Romano è stato dichiarato santo! La canonizzazione è avvenuta insieme a quella di Paolo VI, di monsignor Oscar Romero, del sacerdote Francesco Spinelli, del beato Nunzio Sulprizio e delle suore Maria Caterina Kasper e Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù. Vincenzo Romano nacque a Torre del Greco (Na) il 3 giugno 1751. Fu parroco per 33 anni (dal 1799 al 1831) dell’unica parrocchia della città di allora, la chiesa di Santa Croce oggi basilica pontificia. Ordinato sacerdote il 10 giugno 1775, svolse il suo apostolato per 20 anni nella natia Torre del Greco. Morì il 20 dicembre 1831 ed è stato beatificato il 17 novembre 1963. Il 15 giugno 1794 una terribile eruzione del Vesuvio distrusse quasi completamente la città, compresa la chiesa di Santa Croce; egli subito si dedicò alla difficile opera di ricostruzione materiale e morale sia della città che della chiesa. Il cammello e la gomena Secondo una recente esegesi occidentale, il detto di Gesù, strettamente parlando, ascoltato oggi nel Vangelo di Matteo, risulta strano e di ardua interpretazione. Così, c’è chi ha voluto ricondurre il greco kámêlon, “cammello” a un kámilon (la ê e la i avevano in passato e hanno oggi, nel greco moderno, lo stesso suono – i – nella pronuncia), che era invece una sorta di gomena o nodo marinaio: in questo modo si renderebbe meno eccessiva e più coerente l’immagine. C’è chi è ricorso fantasiosamente a una non documentata e, quindi, ipotetica porta di Gerusalemme denominata “cruna dell’ago” a causa della sua piccolezza e ristrettezza, sulla scia della “porta stretta” – evidentemente metaforica – evocata da Gesù nel Discorso della Montagna (cf. Mt 7,13). In realtà, non è così: si deve lasciare il paragone in tutta la sua forza paradossale. Gesù, affermando che è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli, crea un forte contrasto, volutamente. Egli ci mette in guardia dal pericolo che la ricchezza diventi, concretamente, il nostro idolo, il nostro vero dio.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.