2ª DOMENICA DOPO NATALE - ANNO C - (bianco) 2 GENNAIO 2022
«
I
l Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi». Avvolti ancora dal mistero del Natale, da quella luce dell’Eterno che rifulse nel mondo, oggi meditiamo sul grande mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio. Cristo è la luce vera che, venendo nel mondo, illumina ogni uomo. È possibile che Dio si faccia uomo? Che nasca in una stalla abbandonata, come un bambino di genitori senza tetto? Perché? Perché Dio è fatto così, si rivela nelle cose semplici e umili. Perché solo chi è Onnipotente può farsi debole e fragile come un bambino. È questo il mistero del Natale, il mistero di Betlemme. L’Eucaristia che celebriamo apre i nostri occhi e i nostri cuori a una visione più profonda del Natale: Dio si è fatto carne e si rende presente mentre spezziamo il pane!
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose e la notte era a metà del suo rapido corso, la tua parola onnipotente, o Signore, è scesa dai cieli, dal tuo trono regale. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, Gesù è la Luce vera che illumina il mondo e vince le tenebre del mondo. Presentiamo a Dio il nostro peccato. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, volto lucente del Padre, Kýrie, eléison. Ass. Kýrie, eléison Cel. Cristo, Figlio Unigenito, Christe, eléison. Ass. Christe, eléison Cel. Signore, che sei nel seno del Padre, Kýrie, eléison. Ass. Kýrie, eléison Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi
ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Dio onnipotente ed eterno, luce dei credenti, riempi della tua gloria il mondo intero, e rivelati a tutti i popoli nello splendore della tua luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, nostro Padre, che nel Verbo venuto ad abitare in mezzo a noi riveli al mondo la tua gloria, illumina gli occhi del nostro cuore, perché, credendo nel tuo Figlio unigenito, gustiamo la gioia di essere tuoi figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
Nella prima lettura è in scena la sapienza di Dio che nel tenere l’elogio di se stessa rivela il proprio compito nell’opera creativa di Dio e nella storia salvifica del popolo eletto. La seconda lettura parla della grande benedi-
zione donata da Dio in Cristo, l’elezione e la filiazione adottiva provenienti a noi dalla libera volontà del Padre e da lui indirizzate alla gloria della sua grazia. Il Vangelo rivela che la sapienza-parola-persona è Gesù, Verbo eterno, creatore del mondo, venuto per compiere la salvezza degli uomini. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del Siràcide (24,1-4.8-12)
La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. 2 Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata, nella santa assemblea viene ammirata, nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice: 8«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti”. 9Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creata, per tutta l’eternità non verrò meno. 10 Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. 11Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. 12Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Si-gnore è la mia eredità, nell’assemblea dei santi ho preso dimora». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 1
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 147)
Rit. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi
Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. Rit. Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. Rit. Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (1,3-6.15-18) 3 Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. 4In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte al lui nella carità, 5predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, 6 secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. 15 Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, 16 continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, 17affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; 1illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Gloria a te, o Cristo, annunciato a tutte le genti; gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) [Forma breve: 1,1-5.9-14]
Ass. Gloria a te, o Signore [1In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. 4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5la luce splende nelle tenebre le tenebre non l’hanno vinta.] 6 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. [9Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 11 Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno ac-
colto. 12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. 14E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.] 15 Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». 16Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. 17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18Dio nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si genuflette) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, la gioia del Natale è ancora in mezzo a noi: Cristo è la luce vera che illumina ogni uomo. Egli si è fatto piccolo, povero, umile, per donarci tutto di se stesso e dell’amore del Padre.
Lettore Diciamo con gioia e gratitudine: Ass. NOI TI LODIAMO E TI BENEDICIAMO, O PADRE! 1. Perché hai donato al mondo il Salvatore nostro Gesù Cristo, Verbo della vita e Luce vera dei popoli. Preghiamo. 2. Perché hai scelto la Chiesa come il corpo di Cristo e segno del tuo regno di pace e di giustizia in mezzo a noi. Preghiamo. 3. Perché la tua Sapienza abita l’intero universo e dimora nei cuori dei semplici, dei giusti, dei santi, dei profeti. Preghiamo. 4. Perché ci doni forze ed energie nuove per annunciare il Vangelo in un mondo che continua a cambiare. Preghiamo. 5. Perché sei buono e misericordioso, lento all’ira e ricco di grazia. Preghiamo. 6. Perché ci doni la gioia di celebrare il Natale nelle nostre famiglie e comunità, circondati da tanto amore e affetto. Preghiamo. 7. Perché ci rendi solleciti verso i poveri, gli ammalati, gli immigrati, gli emarginati e ci rafforzi nel tuo amore ricevendo l’Eucaristia. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita e della vera Sapienza: illumina gli occhi dei nostri cuori e donaci lo Spirito Santo per conoscere te e fare esperienza, ogni giorno, del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Accogli, o Signore, i doni che ti offriamo e santificali per la nascita del tuo Figlio unigenito, che ci indica la via della verità e promette la vita eterna. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen
PREFAZIO DI NATALE III Il sublime scambio nell’incarnazione del Verbo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. In lui [oggi] risplende in piena luce il sublime scambio che ci ha redenti: la nostra debolezza è assunta dal Verbo, la natura mortale è innalzata a dignità perenne, e noi, uniti a te in comunione mirabile, condividiamo la tua vita immortale. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode.
MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE A quanti lo hanno accolto il Verbo incarnato ha dato potere di diventare figli di Dio.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Signore Dio nostro, questo sacramento agisca in noi, ci purifichi dal male e compia le nostre giuste aspirazioni. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Se è vero come è vero che Dio abita una luce inaccessibile (cf. 1Tm 6,16) e che tutto ciò che si manifesta è luce (cf. Ef 5,13), allora il bambino di Betlemme che oggi ancora adoriamo e contempliamo è veramente il Dio-Figlio venuto in mezzo a noi, quella Luce vera che illumina ogni persona e l’intero universo. Gesù Cristo, Verbo della vita, è Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato e non creato, della stessa sostanza del Padre. Questa grande verità di fede deve diventare un’esperienza concreta nell’oggi della nostra storia. La stalla di Betlemme e il nuovo trono In alcune rappresentazioni natalizie del tardo Medioevo e dell’inizio del tempo moderno, la stalla appare come un palazzo un po’ fatiscente. Se ne può ancora riconoscere la grandezza di una volta, ma ora è andato in rovina, le mura sono diroccate, è diventato, appunto,
una stalla. Pur non avendo nessuna base storica, questa interpretazione, nel suo modo metaforico, esprime tuttavia qualcosa della verità che si nasconde nel mistero del Natale. Il trono di Davide, al quale era promessa una durata eterna, è vuoto. Altri dominano sulla Terra santa. Giuseppe, il discendente di Davide, è un semplice artigiano; il palazzo, di fatto, è diventato una capanna. Davide stesso aveva cominciato da pastore. Quando Samuele lo cercò per l’unzione, sembrava impossibile e contraddittorio che un simile pastore-ragazzino potesse diventare il portatore della promessa di Israele. Nella stalla di Betlemme, proprio lì dove era stato il punto di partenza, ricomincia la regalità davidica in modo nuovo – in quel bimbo avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Il nuovo trono dal quale questo Davide attirerà il mondo a sé è la croce. La povertà di Dio La nascita di Gesù a Betlemme rivela che Dio ha scelto la povertà per se stesso nella sua venuta in mezzo a noi. La scena che i pastori videro per primi, e che confermò l’annuncio fatto loro dall’angelo, è quella di una stalla dove Maria e Giuseppe avevano cercato rifugio, e di una mangiatoia in cui la Vergine aveva deposto il Neonato avvolto in fasce (cf. Lc 2,7.12.16). Questa povertà Dio l’ha scelta. Ha voluto nascere così, ma potremmo subito aggiungere: ha voluto vivere, e anche morire così. Perché? Lo spiega in termini popolari sant’Alfonso Maria de’ Liguori, in un cantico natalizio, che tutti in Italia conoscono: A Te, che sei del mondo il Creatore, mancano panni e fuoco, o mio Signore. Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà più m’innamora, giacché ti fece amor povero ancora. Ecco la risposta: l’amore per noi ha spinto Gesù non soltanto a farsi uomo, ma a farsi povero. In questa stessa linea possiamo citare l’espressione di san Paolo nella seconda Lettera ai Corinzi: «Conoscete la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (8,9). Testimone esemplare di questa povertà scelta per amore è san Francesco d’Assisi. Il Dio che si fa povero e fragile è quanto viene a dirci l’evangelista Giovanni usando il termine “carne”. Meditiamo quest’oggi sull’umiltà di Dio.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.