30ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 28 OTTOBRE 2018
«
F
iglio di Davide, abbi pietà di me!». Il forte grido di Bartimèo ha spezzato quel muro della solitudine e dell’isolamento che raramente riusciamo a valicare con le nostre forze. È una preghiera carica di fiducia e di attesa: nasce dal profondo del cuore di un giovane che vuole cambiare completamente la sua vita. Forse, sarà stato anche un grido disperato, come quello di chi, non avendo più niente da perdere, prova ad attirare l’attenzione del taumaturgo di turno, del profeta di passaggio. Eppure, l’invocazione che nasce dall’intimo di Barimèo è chiara: riconosce in Gesù il Messia, il figlio di Davide. Mosso a compassione, Gesù gli ridona la vista e si presenta a lui come la luce del mondo. In realtà, è la fede stessa che ha operato il prodigio: credere, allora, è dare il cuore a Gesù, fidarsi di lui, abbandonarsi completamente nelle sue tenere braccia, e seguirlo senza paura. L’Eucaristia che celebriamo è sacramento della nostra salvezza, cibo che ci sostiene e ci dà forza nel cammino di ogni giorno. Oggi si conclude il Sinodo dedicato ai giovani. Preghiamo il Signore perché rinnovi la Chiesa in tutte le sue membra e la renda un corpo sempre più vivo che è chiamato a riscoprire la missione e il ruolo dei giovani all’interno delle nostre comunità e parrocchie.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con Ass. E con il tuo spirito tutti voi.
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore è luce ai ciechi e gioia ai tribolati: egli ci libera da ogni male e ascolta il grido della nostra preghiera. Confessiamo le nostre colpe. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, luce ai ciechi e gioia ai tribolati, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote giusto e compassionevole verso coloro che gemono nell’oppressione e nel pianto, ascolta il grido della nostra preghiera:
fa’ che tutti gli uomini riconoscano in lui la tenerezza del tuo amore di Padre e si mettano in cammino verso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura descrive il ritorno degli esuli come opera esclusiva e gratuita di Dio. Egli si prende cura del suo popolo, personalmente e con tenerezza paterna, fasciando le sue ferite con la misericordia. È una folla raccolta dalla disperazione, nella quale non si fatica a riconoscere la presenza di situazioni di povertà e infermità, ma che procede verso la sua terra, quasi trasfigurata dalla gioia del ritorno e della salvezza. La vicenda d’Israele è profezia del progetto salvifico del Padre in Gesù Cristo. La seconda lettura continua il tema di Gesù sommo sacerdote. Egli è l’unico e perfetto mediatore tra Dio e gli uomini, capace di comprendere, di compatire ogni umana debolezza e infermità. Il Vangelo riprende il miracolo operato da Gesù mentre cammina sulla strada che lo condurrà alla Croce. I discepoli sono chiamati ad aprirsi alla sua rivelazione, al grande mistero della sua vita. Non basta essere chiamati, occorre fare il passo dell’incontro personale con lui, per accogliere il dono di Dio.
PRIMA LETTURA
Seduti
Dal libro del profeta Geremìa (31,7-9) Così 7 dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d’Israele”». 8 Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla. 9 Erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, Èfraim è il mio primogenito. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 125)
Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra
bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. Rit. Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia. Rit. Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Rit. Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (5,1-6) 1 Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2 Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. 3 A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo. 4 Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. 5 Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», 6 gliela conferì come è detto in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco
(10,46-52)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 46mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47 Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48 Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49 Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Corag-
gio! Àlzati, ti chiama!». 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». 52 E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, Gesù Cristo è il Figlio di Dio che ha dato la sua vita per la salvezza del mondo. Egli è il nostro sommo ed eterno sacerdote. A lui rivolgiamo con fiducia le nostre intenzioni. Lettore Diciamo insieme: Ass. GESÙ, FIGLIO DI DIO, ABBI PIETÀ DI NOI! 1. Perché le Chiese d’Oriente e d’Occidente annuncino il Vangelo della salvezza a tutti i popoli della terra, nella fedeltà alla Pasqua del Signore che ha vinto la morte e il peccato, preghiamo. 2. Perché il Signore, luce del mondo, ricon-
duca le nazioni all’alleanza con lui e alla concordia fraterna, preghiamo. 3. Perché i giovani siano i veri protagonisti della missione della Chiesa e, ascoltando le loro aspirazioni, possiamo intravvedere il mondo di domani che ci viene incontro, preghiamo. 4. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci aiuti a invocare ogni giorno il Signore Gesù che è buono e compassionevole verso tutti, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. Signore Gesù, tu sei giusto e compassionevole verso i poveri e gli afflitti; ascolta la preghiera della nostra comunità che t’invoca con cuore sincero: fa’ che i popoli della terra riconoscano nel Vangelo la tenerezza dell’amore di Dio e si mettano in cammino verso di te. Tu sei Dio e vivi e regni con il Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti Ass. Amen i secoli dei secoli.
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo: quest’offerta, espressione del nostro servizio sacerdotale, salga fino a te e renda gloria al tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE VI Il pegno della Pasqua eterna È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, dal quale tutto l’universo riceve esistenza, energia e vita. Ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi, e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie del tuo Spirito, nel quale hai risuscitato Gesù Cristo dai morte, e viviamo nell’attesa che si compia la beata speranza nella Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mistero di salvezza, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l’inno della tua gloria.
MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Signore, fa’ che io veda!». «Va’ la tua fede ti ha salvato».
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Signore, questo sacramento della nostra fede compia in noi ciò che esprime e ci ottenga il possesso delle realtà eterne, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola È rarissimo che i Vangeli segnalino il nome del malato guarito da Gesù: nel brano di oggi c’è, invece, un’eccezione con Bartimèo, che in aramaico significa “figlio di Timèo”. La vita nuova ricevuta da Bartimèo indica un’esistenza illuminata dalla fede. Cristo è la nostra luce. Gesù dichiara la presenza della fede in questo povero abbandonato ai bordi della strada ed emarginato dalla fallo che lo sgridava per farlo tacere. L’incontro con Gesù fa iniziare un cammino nuovo. Chi resta, invece, ai bordi della strada è perché non vuole cambiare la sua vita e non ha saputo invocare Gesù. Bisogna saperlo attendere con disponibilità, fiducia e pazienza. Testimonianza «Il Signore Gesù metta le mani anche sui nostri occhi affinché cominciamo anche noi a scorgere non le cose che si vedono, ma quelle che non si vedono, ci apra gli occhi che non scorgono il presente ma il futuro, e tolga il velo allo sguardo del nostro cuore, con il quale si vede Dio in spirito, per mezzo del Signore stesso Gesù Cristo, al quale è la gloria e la potenza per i secoli dei secoli» (Origene).
Con gli occhi di Gesù «Nella fede, Cristo non è soltanto Colui in cui crediamo, la manifestazione massima dell’amore di Dio, ma anche Colui al quale ci uniamo per poter credere. La fede, non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere. In tanti ambiti della vita ci affidiamo ad altre persone che conoscono le cose meglio di noi. Abbiamo fiducia nell’architetto che costruisce la nostra casa, nel farmacista che ci offre il medicamento per la guarigione, nell’avvocato che ci difende in tribunale. Abbiamo anche bisogno di qualcuno che sia affidabile ed esperto nelle cose di Dio. Gesù, suo Figlio, si presenta come Colui che ci spiega Dio (cf. Gv 1,18). La vita di Cristo – il suo modo di conoscere il Padre, di vivere totalmente nella relazione con Lui – apre uno spazio nuovo all’esperienza umana e noi vi possiamo entrare. San Giovanni ha espresso l’importanza del rapporto personale con Gesù per la nostra fede attraverso vari usi del verbo credere. Insieme al “credere che” è vero ciò che Gesù ci dice (cf. Gv 14,10; 20,31), Giovanni usa anche le locuzioni “credere a” Gesù e “credere in” Gesù. “Crediamo a” Gesù, quando accettiamo la sua Parola, la sua testimonianza, perché egli è veritiero (cf. Gv 6,30). “Crediamo in” Gesù, quando lo accogliamo personalmente nella nostra vita e ci affidiamo a Lui, aderendo a Lui nell’amore e seguendolo lungo la strada (cf. Gv 2,11; 6,47; 12,44)» (FRANCESCO, Lettera enciclica Lumen fidei [29-6-2013], n. 18).
A Gesù Signore Gesù Cristo, infondi in noi la tua grazia con cui chiedere e da cui ricevere la pienezza della vera vita. Prega per noi il Padre, perché ci doni una retta fede per meritare di giungere al luogo della vita eterna. Con il tuo aiuto, tu che sei principio e fine, degno di lode, ammirabile e ineffabile per i secoli eterni. Amen.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.