30ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

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30ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 24 OTTOBRE 2021 95a GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20)

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iglio di Davide, abbi pietà di me!». Il forte grido di Bartimèo ha spezzato quel muro della solitudine e dell’isolamento che raramente riusciamo a valicare con le nostre forze. È una preghiera carica di fiducia e di attesa: nasce dal profondo del cuore di un giovane che vuole cambiare completamente la sua vita. Forse, sarà stato anche un grido disperato, come quello di chi, non avendo più niente da perdere, prova ad attirare l’attenzione del taumaturgo di turno, del profeta di passaggio. Eppure, l’invocazione che nasce dall’intimo di Barimèo è chiara: riconosce in Gesù il Messia, il figlio di Davide. Mosso a compassione, Gesù gli ridona la vista e si presenta a lui come la luce del mondo. In realtà, è la fede stessa che ha operato il prodigio: credere, allora, è dare il cuore a Gesù, fidarsi di lui, abbandonarsi completamente nelle sue tenere braccia, e seguirlo senza paura. L’Eucaristia che celebriamo è sacramento della nostra salvezza, cibo che ci sostiene e ci dà forza nel cammino di ogni giorno. Oggi si conclude il Sinodo dedicato ai giovani. Preghiamo il Signore perché rinnovi la Chiesa in tutte le sue membra e la renda un corpo sempre più vivo che è chiamato a riscoprire la missione e il ruolo dei giovani all’interno delle nostre comunità e parrocchie.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, all’inizio di questa celebrazione eucaristica, invochiamo la misericordia di Dio, fonte di riconciliazione e di comunione. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, Padre buono, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote compassionevole verso i poveri e gli afflitti, ascolta il grido della nostra preghiera e fa’ che tutti gli


uomini vedano in lui il dono della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i seAss. Amen coli dei secoli.

La prima lettura descrive il ritorno degli esuli come opera esclusiva e gratuita di Dio. Egli si prende cura del suo popolo, personalmente e con tenerezza paterna, fasciando le sue ferite con la misericordia. È una folla raccolta dalla disperazione, nella quale non si fatica a riconoscere la presenza di situazioni di povertà e infermità, ma che procede verso la sua terra, quasi trasfigurata dalla gioia del ritorno e della salvezza. La vicenda d’Israele è profezia del progetto salvifico del Padre in Gesù Cristo. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Geremìa (31,7-9)

Così 7 dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d’Israele”». 8 Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla. 9 Erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, Èfraim è il mio primogenito. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 125)

Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi

Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni. Rit. La seconda lettura continua il tema di Gesù sommo sacerdote. Egli è l’unico e perfetto mediatore tra Dio e gli uomini, capace di comprendere, di compatire ogni umana debolezza e infermità.

SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (5,1-6) 1 Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2 Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. 3 A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo. 4 Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. 5 Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», 6 gliela conferì come è detto in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Alleluia. Il Vangelo riprende il miracolo operato da Gesù mentre cammina sulla strada che lo condurrà alla Croce. I discepoli sono chiamati ad aprirsi alla sua rivelazione, al grande mistero della sua vita. Non basta essere chiamati, occorre fare il passo dell’incontro personale con lui, per accogliere il dono di Dio.

VANGELO Dal Vangelo secondo Marco

(10,46-52)

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. Rit. Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia. Rit. Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Rit.

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 46mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47 Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48 Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49 Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Corag-


gio! Àlzati, ti chiama!». 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». 52 E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, in Cristo Gesù, sacerdote compassionevole, il Padre ascolta il grido della nostra preghiera. Lettore Diciamo insieme con fiducia: Ass. SIGNORE, ASCOLTACI! 1. Perché la Chiesa, chiamata a fasciare le ferite e a consolare i cuori degli afflitti, annunci il Vangelo a tutti i popoli della Terra, compiendo gesti concreti di carità, di accoglienza e di riconciliazione. Preghiamo. 2. Perché l’attenzione verso gli ultimi e il rispetto per le minoranze etniche e religiose siano parte delle scelte politiche e sociali compiute dai nostri legislatori, preghiamo. 3. Perché la luce del Signore Gesù, il Cro-

cifisso-Risorto, risplenda nelle nostre scelte quotidiane e illumini l’esistenza di tutti i battezzati, preghiamo. 4. Perché nutrendoci del Corpo di Gesù annunciamo al mondo la bellezza del Vangelo e impariamo ad amarci gli uni gli altri, preghiamo. 5. Perché anche la nostra comunità si riscopra missionaria, inviata cioè a raccontare le meraviglie che Dio ha operato nella stessa vita di Gesù Cristo, luce del mondo, preghiamo. Cel. O Padre, tu che hai operato grandi cose nella vita di Gesù Cristo, tuo Figlio, accogli la preghiera di questa comunità che ti cerca con cuore umile e aperto. A te affidiamo tutti i missionari sparsi nel mondo ad annunciare il Vangelo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Guarda, o Signore, i doni che ti presentiamo, perché il nostro servizio sacerdotale renda gloria al tuo nome. Per Cristo nostro Ass. Amen Signore.

PREFAZIO DELLE DOMENICHE IV La storia della salvezza È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Egli, nascendo da Maria Vergine, ha rinnovato l’umanità decaduta; soffrendo la passione, ha distrutto i nostri peccati; risorgendo dai morti, ci ha aperto il passaggio alla vita eterna; salendo a te, o Padre, ci ha dischiuso le porte del regno dei cieli. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo senza fine l’inno della tua lode.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunciamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli preghiamo insieme. Tutti: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,


e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Esulteremo per la tua vittoria e nel nome del nostro Dio alzeremo i vessilli. Oppure «Rabbunì, Maestro, che io veda di nuovo». «Va’, la tua fede ti ha salvato».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Si compia in noi, o Signore, la realtà significata dai tuoi sacramenti, perché otteniamo in pienezza ciò che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Andate e annunciate il Vangelo del Signore. Ass. Rendiamo grazie a Dio

Attualizzare la Parola È rarissimo che i Vangeli segnalino il nome del malato guarito da Gesù: nel brano di oggi c’è, invece, un’eccezione con Bartimèo, che in aramaico significa “figlio di Timèo”. La vita nuova ricevuta da Bartimèo indica un’esistenza illuminata dalla fede. Cristo è la nostra luce. Gesù dichiara la presenza della fede in questo povero abbandonato ai bordi della strada ed emarginato dalla fallo che lo sgridava per farlo tacere. L’incontro con Gesù fa iniziare un cammino nuovo. Chi resta, invece, ai bordi della strada è perché non vuole cambiare la sua vita e non ha saputo invocare Gesù. Bisogna saperlo attendere con disponibilità, fiducia e pazienza.

Approfondimenti Non possiamo tacere «Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno, “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20), è un invito a ciascuno di noi a “farci carico” e a far conoscere ciò che portiamo nel cuore. Questa missione è ed è sempre stata l’identità della Chiesa: “essa esiste per evangelizzare”. La nostra vita di fede s’indebolisce, perde profezia e capacità di stupore e gratitudine nell’isolamento personale o chiudendosi in piccoli gruppi; per sua stessa dinamica esige una crescente apertura capace di raggiungere e abbracciare tutti. I primi cristiani, lungi dal cedere alla tentazione di chiudersi in un’élite, furono attratti dal Signore e dalla vita nuova che Egli offriva ad andare tra le genti e testimoniare quello che avevano visto e ascoltato: il Regno di Dio è vicino. Lo fecero con la generosità, la gratitudine e la nobiltà proprie di coloro che seminano sapendo che altri mangeranno il frutto del loro impegno e del loro sacrificio. Perciò mi piace pensare che “anche i più deboli, limitati e feriti possono essere [missionari] a modo loro, perché bisogna sempre permettere che il bene venga comunicato, anche se coesiste con molte fragilità”. Nella Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra ogni anno nella penultima domenica di ottobre, ricordiamo con gratitudine tutte le persone che, con la loro testimonianza di vita, ci aiutano a rinnovare il nostro impegno battesimale di essere apostoli generosi e gioiosi del Vangelo. Ricordiamo specialmente quanti sono stati capaci di mettersi in cammino, lasciare terra e famiglia affinché il Vangelo possa raggiungere senza indugi e senza paure gli angoli di popoli e città dove tante vite si trovano assetate di benedizione» (Dal Messaggio di papa Francesco per la 95ª Giornata Missionaria Mondiale). Testimonianza «Il Signore Gesù metta le mani anche sui nostri occhi affinché cominciamo anche noi a scorgere non le cose che si vedono, ma quelle che non si vedono, ci apra gli occhi che non scorgono il presente ma il futuro, e tolga il velo allo sguardo del nostro cuore, con il quale si vede Dio in spirito, per mezzo del Signore stesso Gesù Cristo, al quale è la gloria e la potenza per i secoli dei secoli» (Origene).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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