30ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

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30ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - (verde) 27 OTTOBRE 2019

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Dio, abbi pietà di me peccatore». Solo chi è umile e sa riconoscere la sua condizione di peccatore è capace di lasciarsi incontrare veramente dal Signore. L’incapacità di riconoscerci peccatori ci allontana dalla vera confessione di Gesù Cristo. Lo fa intendere lo stesso Gesù nella bella parabola del pubblicano e del fariseo nel tempio, in cui s’incontra la superbia del fariseo davanti all’altare. L’uomo parla bene di se stesso, ma non dice mai: «Io sono peccatore, io ho sbagliato». Di fronte a lui si contrappone l’umiltà del pubblicano che non osa levare gli occhi, e soltanto dice: «Pietà, Signore, sono peccatore». Ed è proprio questa capacità di dire che siamo peccatori ad aprirci allo stupore dell’incontro di Gesù Cristo. L’Eucaristia che celebriamo diventa per ciascuno di noi preghiera umile rivolta al Padre in Cristo per la potenza dello Spirito Santo. Oggi si conclude il Sinodo per l’Amazzonia.

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore accoglie la preghiera dell’umile e di chi riconosce il suo peccato. Confessiamo, dunque, senza paura, le nostre colpe. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, giudice giusto, che non fai preferenze di persone, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che ci liberi da ogni male, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che non trascuri gli orfani e le vedove, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, tu non fai preferenze di persone e ci dai la certezza che la preghiera dell’umile penetra le nubi; guarda anche a noi come al pubblicano pentito, e fa’ che ci apriamo alla confidenza nella tua misericordia per essere giustificati nel tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen


La prima lettura è una riflessione sulla preghiera dell’umile che è gradita a Dio. Poiché tutto è dono, al Signore non possiamo che offrire le nostre povertà. Da qui la lode del povero. La seconda lettura presenta il testamento di Paolo che sta per morire a Roma. La sua offerta in libagione è il segno della sua totale donazione al Signore. Paolo è stato abbandonato da tutti, ma il Signore gli è stato vicino. Il Vangelo riprende la parabola del pubblicano e del fariseo che salgono al tempio a pregare: Dio giustifica gli umili, coloro che riconoscono il proprio peccato.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro del Siràcide (35,15b-17.20-22a) 15b Il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone. 16Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso. 17Non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento. 20 Chi la socorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. 21 La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto 22ae abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 33)

Rit. Il povero grida e il Signore lo ascolta

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. Rit. Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano e il Signore li ascolta, ti libera da tutte le loro angosce. Rit. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo (4,6-8.16-18)

Figlio mio, 6io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. 7Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. 8Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. 16 Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. 17Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. 18Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca

(18,9-14)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 9Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12 Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13 Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.


Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, affidiamo con semplicità di cuore e sincerità di fede le nostre intenzioni al Padre buono e misericordioso. Lettore Diciamo con gioia: Ass. SIGNORE, ASCOLTACI! 1. Perché le Chiese d’Oriente e d’Occidente siano un segno concreto dell’amore di Dio per gli uomini e le donne del nostro tempo. Preghiamo. 2. Perché i popoli e le comunità dell’Amazzonia siano sostenuti nella crescita della giustizia e del bene comune da tutte le Chiese cristiane. Preghiamo. 3. Perché nelle nostre famiglie ci sia attenzione ai bisogni degli orfani, delle vedove, dei disoccupati, degli ammalati. Preghiamo. 4. Perché i giovani si rendano docili alla Parola di Dio e scoprano la preghiera come incontro intimo e fiducioso con il Signore. Preghiamo. 5. Perché celebrando l’Eucaristia riceviamo la forza di guardare con amore e fiducia i fratelli e le sorelle che condividono con noi la stessa fede. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, che gradisci la preghiera dell’umile: fa’ che riconosciamo il nostro peccato e lodiamo il tuo nome per sempre. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo: quest’offerta, espressione del nostro servizio sacerdotale, salga fino a te e renda gloria al tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE VI Il pegno della Pasqua eterna È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, dal quale tutto l’universo riceve esistenza, energia e vita. Ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi, e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie del tuo Spirito, nel quale hai risuscitato Gesù Cristo dai morte, e viviamo nell’attesa che si compia la beata speranza nella Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mistero di salvezza, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l’inno della tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Esulteremo per la tua salvezza e gioiremo nel nome del Signore, nostro Dio. Oppure Cristo ci ha amati: per noi ha sacrificato se stesso, offrendosi a Dio in sacrificio di soave profumo. Oppure Il pubblicano diceva: «O Dio, abbi pietà di me peccatore». E tornò a casa sua giustificato.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Signore, questo sacramento della nostra fede compia in noi ciò che esprime e ci ottenga il possesso delle realtà eterne, che


ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La Messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio RINGRAZIAMENTO Ti rendo grazie, o Signore santo, Padre Onnipotente, eterno Dio, che non certo per i miei meriti, ma per solo effetto della tua misericordia ti sei de-gnato di saziare, coi prezioso Corpo e coi Sangue dei Figlio tuo signor nostro Gesù Cristo, me peccatore, indegno tuo servo. Ti prego che questa santa comunione non sia per me un reato degno di pena, ma valida intercessione per ottenere il perdono. Sia essa per me armatura di fede e scudo di buona volontà. Sia liberazione dei miei vizi, sterminio della concupiscenza e delle passioni, aumento di carità, di pazienza, di umiltà, di obbedienza, di tutte le virtù, sicura difesa contro le insidie dei miei nemici tanto visibili quanto invisibili, assoluta tranquillità delle passioni carnali e spirituali, perfetto abbandono in te, unico e vero Dio, felice compimento dei mio fine. E ti prego affinché ti degni di condurre me peccatore a quell'ineffabile convito dove tu coi Figlio tuo e con lo Spirito Santo sei luce vera ai Santi tuoi, sazietà piena, gioia eterna, gioia completa, felicità perfetta. Per lo stesso Gesù Cristo nostro Signore. Amen (SAN TOMMASO D’AQUINO). La buona battaglia La tradizione iconografica raffigura san Paolo con la spada, e noi sappiamo che questa rappresenta lo strumento con cui egli fu ucciso. Leggendo, però, gli scritti dell’Apostolo delle genti, scopriamo che l’immagine della spada si riferisce a tutta la sua missione di evangelizzatore. Egli, ad esempio, sentendo avvicinarsi la morte, scrive a Timoteo: «Ho combattuto la buona battaglia» (2Tm 4,7). Non certo la battaglia di un condottiero, ma quella di un annunciatore della Parola di Dio, fedele a

Cristo e alla sua Chiesa, a cui ha dato tutto se stesso. E proprio per questo il Signore gli ha donato la corona di gloria e lo ha posto, insieme con Pietro, quale colonna nell’edificio spirituale della Chiesa. Riconoscersi peccatori «Tutti noi ci accostiamo al sacramento della riconciliazione e noi diciamo i nostri peccati, ma una cosa è dire i peccati, riconoscere i peccati e un’altra cosa è riconoscersi “peccatore”, di natura “peccatore”, capace di fare qualsiasi cosa. Insomma, riconoscersi una sporcizia. E «Paolo ha questa esperienza. Ci vuole, perciò, la consapevolezza che il primo passo per la conoscenza di Gesù Cristo è la conoscenza propria, della propria miseria, che ha bisogno di essere redenta, che ha bisogno di qualcuno che paghi: paghi il diritto a dirsi “figlio di Dio”. In realtà, tutti lo siamo, ma per dirlo, sentirlo, c’era bisogno del sacrificio di Cristo e, partendo da questo, Paolo va avanti con queste esperienze religiose che lui ha, una dietro l’altra, tramite la preghiera e la carità. Il primo passo è riconoscersi peccatori, ma non in teoria, in pratica. Dire “ho incominciato a fare questo, mi sono fermato, ma se io fossi andato più su questa strada, sarei finito male, molto male” è la radice del peccato che ti porta avanti. Dunque, il primo passo è questo: riconoscersi peccatore e dire a se stesso le proprie miserie, vergognarsi di se stesso: è il primo passo. Il secondo passo per conoscere Gesù è la contemplazione, la preghiera. C’è una preghiera bella, di un santo: “Signore, che ti conosca e mi conosca”. Si tratta di conoscere se stessi e conoscere Gesù» (FRANCESCO, Meditazione del 25-10-2018). AIUTIAMO LA BUONA STAMPA CCP n.14306807 Curia Prov. F. M. Conv. Convento S. Lorenzo Maggiore - Napoli

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco, Dir. Antonino Carillo – Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637. E-mail: lapasqua@hotmail.com – CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati Minori Conventuali Convento S. Lorenzo M. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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