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32ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 12 NOVEMBRE 2017 67a Giornata del ringraziamento

«

V

egliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». La vita di ogni discepolo è un vero e proprio pellegrinaggio. Infatti, siamo in cammino verso il Signore Gesù che è risorto dai morti. La nostra meta è lui e mentre noi procediamo nel sentiero della vita, egli ci viene incontro. Il Vangelo di oggi, con la celebre parabola che parla di dieci ragazze invitate a una festa di nozze, simbolo del Regno dei cieli, della vita eterna (Mt 25,1-13), contiene un invito forte: quello di essere pronti per il giorno della manifestazione gloriosa del Signore. È un’immagine felice, con cui però Gesù insegna una verità che ci mette in discussione; infatti, di quelle dieci ragazze: cinque entrano alla festa, perché, all’arrivo dello sposo, hanno l’olio per accendere le loro lampade; mentre le altre cinque rimangono fuori, perché, stolte, non hanno portato l’olio. Che cosa rappresenta questo «olio», indispensabile per essere ammessi al banchetto nuziale? Sant’Agostino (cf. Discorsi 93, 4) e altri antichi autori vi leggono un simbolo dell’amore, che non si può comprare, ma si riceve come dono, si conserva nell’intimo e si pratica nelle opere. Vera sapienza è approfittare della vita mortale per compiere opere di misericordia, perché, dopo la morte, ciò non sarà più possibile. Quando saremo risvegliati per l’ultimo giudizio, questo avverrà sulla base dell’amore praticato nella vita terrena (cf. Mt 25,31-46). E questo amore è dono di Cristo, effuso in noi dallo Spirito Santo. Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita.

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

La mia preghiera giunga fino a te; tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, l’apostolo Paolo ci esorta a essere lieti nel Signore e ad attendere con gioia la sua venuta. Apriamo i nostri cuori al perdono e alla riconciliazione. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, morto e risorto per la nostra salvezza, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, nostra speranza, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, premio e corona dei santi, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, la tua sapienza va in cerca di quanti ne ascoltano la voce, rendici degni di partecipare al tuo banchetto e fa’ che ali-


mentiamo l’olio delle nostre lampade, perché non si estinguano nell’attesa, ma quando tu verrai siamo pronti a correrti incontro, per entrare con te alla festa nuziale. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

La prima lettura afferma che la sapienza di Dio, dono di grazia per i giusti e i miti, si lascia trovare da quelli che la cercano. Dio ci precede nel nostro cammino e ci illumina con la sua sapienza. La seconda lettura illustra la condizione dei defunti: appartengono a Cristo. Nel giorno della venuta del Signore, prima risorgeranno i morti e poi saranno radunati tutti i discepoli di Cristo. La parusìa o manifestazione gloriosa del Signore risorto alla fine dei tempi è il motivo della vera speranza di noi cristiani. Il Vangelo, attraverso la parabola delle dieci vergini in attesa dello sposo, ci esorta alla vigilanza fiduciosa e gioiosa del Signore che viene. Cristo è lo sposo e noi tutti formiamo la sua sposa, cioè la Chiesa o il corpo mistico. Occorre alimentare con l’olio della carità e della fede l’attesa della sua venuta in ogni giorno della nostra vita. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro della Sapienza (6,12-16)

La sapienza è splendida e non sfiorisce, facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano. 13 Nel farsi conoscere previene coloro che la desiderano. 14 Chi si alza di buon mattino per cercarla non si affaticherà, la troverà seduta alla sua porta. 15 Riflettere su di lei, infatti, è intelligenza perfetta, chi veglia a causa sua sarà presto senza affanni; 16 poiché lei stessa va in cerca di quelli che sono degni di lei, appare loro benevola per le strade e in ogni progetto va loro incontro. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 12

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 62)

Rit. Ha sete di te, Signore, l’anima mia

il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. Rit. Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Rit. Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

[Forma breve 4,13-14](4,13-18)

[ Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. 14 Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.] 15 Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. 16Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 17 quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore. 18Confortatevi dunque a vicenda con queste parole. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 13

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo

(25,1-13)

O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne, in terra arida, assetata, senz’acRit. qua. Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 1«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3 le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4 le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mez-


zanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!” 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8 Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10 Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12 Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore Gesù è risorto dai morti e verrà a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. CRISTO, NOSTRA SPERANZA, VIENI! 1. Perché la Chiesa annunci sempre con co-

raggio e fedeltà la buona novella del Vangelo e la manifestazione gloriosa di Gesù, il Risorto. Preghiamo. 2. Perché i nostri governanti operino a favore delle famiglie in difficoltà e degli emarginati. Preghiamo. 3. Perché quanti lavorano nel mondo della scuola e dell’università si lascino guidare dalla sapienza del Vangelo e dai valori cristiani nelle scelte di ogni giorno. Preghiamo. 4. Perché sappiamo donare speranza, pace e consolazione a chi è solo ed è tribolato nel corpo e nello spirito. Preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci aiuti a preparare la manifestazione del Signore conservando l’olio dell’amore e della fede. Preghiamo. Cel. O Padre, fonte della vita: ascolta la preghiera di questa comunità e rendi le nostre famiglie autentiche scuole di preghiera e di comunione, perché sempre ci orientiamo, nella vita di ogni giorno, alla venuta del tuo Figlio Gesù Cristo. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e fa’ che partecipiamo con fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Ass. Amen Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELLE DOMENICHE VI Il pegno della Pasqua eterna È veramente cosa buona e giusta renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, dal quale tutto l’universo riceve esistenza, energia e vita. Ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi, e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie del tuo Spirito, nel quale hai risuscitato Gesù Cristo dai morte, e viviamo nell’attesa che si compia la beata speranza nella Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mistero di salvezza, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l’inno della tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.


PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Vegliate, perché non sapete né il giorno né l’ora in cui verrà il Signore».

DOPO LA COMUNIONE

piccole e grandi schiavitù della vita: il potere, le alleanze, la ricerca di sicurezze terrene, la ricchezza, i beni di questo mondo. Perché tu sei la vita che non finisce mai. Rendici, Signore, liberi: per camminare sereni e lieti verso di te. Perché tu sei la vita che ha vinto la morte. Metti, o buon Gesù, ancora olio nelle nostre povere lampade, incrostate dal tempo e da false attese. Perché noi saremo sempre con te, in eterno. Amene. Alleluia.

in piedi

Cel. Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questi sacramenti, rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo Ass. Amen nostro Signore.

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito. Ass. Amen Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio A Gesù O Gesù, primizia di coloro che sono risorti dalla morte, ridesta la nostra attenzione verso il giorno della tua manifestazione gloriosa. Tu sei vivo e operi in mezzo a noi, ma in modo ancora umile. Quando tu verrai, ci sarà un incendio di fuoco. Sarà la luce del tuo amore, il fuoco dello Spirito, a bruciare e a far risplendere tutto. Rendi i nostri occhi e i nostri sguardi capaci di sostenere la tua visione in quel giorno glorioso. Fa’ che le nostre famiglie e comunità non si appesantiscano nella ricerca della felicità in questo mondo. Tu sei la nostra unica e vera speranza: perché hai vinto la morte e il peccato, per sempre. Fa’ che la Chiesa tutta si liberi dalle

Attualizzare la Parola «Le Letture bibliche dell’odierna liturgia domenicale ci invitano a prolungare la riflessione sulla vita eterna, iniziata in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Su questo punto è netta la differenza tra chi crede e chi non crede, o, si potrebbe ugualmente dire, tra chi spera e chi non spera. Scrive, infatti, san Paolo ai Tessalonicesi: “Non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza” (1Ts 4,13). La fede nella morte e risurrezione di Gesù Cristo segna, anche in questo campo, uno spartiacque decisivo. Sempre san Paolo ricorda ai cristiani di Efeso che, prima di accogliere la Buona Notizia, erano “senza speranza e senza Dio nel mondo” (Ef 2,12). Infatti, la religione dei greci, i culti e i miti pagani, non erano in grado di gettare luce sul mistero della morte, tanto che un’antica iscrizione diceva: “Nel nulla dal nulla quanto presto ricadiamo”. Se togliamo Dio, se togliamo Cristo, il mondo ripiomba nel vuoto e nel buio. E questo trova riscontro anche nelle espressioni del nichilismo contemporaneo, un nichilismo spesso inconsapevole che contagia purtroppo tanti giovani» (BENEDETTO, Angelus del 6-112011).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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