32a Domenica del tempo ordinario anno B. LA NOSTRA PASQUA DOMENICALE

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32ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 11 NOVEMBRE 2018 68ª Giornata del ringraziamento

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utto quello che aveva». La Liturgia della Parola di questa domenica presenta come modelli di fede le figure di due vedove. Entrambe queste donne sono molto povere, e proprio in tale loro condizione dimostrano una grande fede in Dio. La prima compare nel ciclo dei racconti sul profeta Elìa. Costui, durante un tempo di carestia, riceve dal Signore l’ordine di recarsi nei pressi di Sidone, dunque fuori d’Israele, in territorio pagano. Là incontra questa vedova e le chiede dell’acqua da bere e un po’ di pane. La donna replica che le resta solo un pugno di farina e un goccio d’olio, ma, poiché il profeta insiste e le promette che, se lo ascolterà, farina e olio non mancheranno, lo esaudisce e viene ricompensata. La seconda vedova, quella del Vangelo, viene notata da Gesù nel tempio di Gerusalemme, precisamente presso il tesoro, dove la gente metteva le offerte. Gesù vede che questa donna getta nel tesoro due monetine; allora chiama i discepoli e spiega che il suo obolo è maggiore di quello dei ricchi, perché, mentre questi danno del loro superfluo, la vedova ha offerto «tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere» (Mc 12,44). Da questi due episodi biblici, sapientemente accostati, si può ricavare un prezioso insegnamento sulla fede. Essa appare come l’atteggiamento interiore di chi fonda la propria vita su Dio, sulla sua Parola, e confida totalmente in lui.

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

La mia preghiera giunga fino a te; tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati. (Breve pausa di silenzio) Ass. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, (battendosi il petto) per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la Beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore pietà Ass. Signore, pietà

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, Padre degli orfani e delle vedove, rifugio degli stranieri, giustizia agli oppressi, sostieni la speranza del povero che confida nel tuo amore, perché mai venga a


mancare la libertà e il pane che tu provvedi, e tutti impariamo a donare sull’esempio di colui che ha donato se stesso, Gesù Cristo nostro Signore. Egli è Dio... Ass. Amen La prima lettura ci fa incontrare con il profeta Elìa, messaggero di rilievo per la storia d’Israele, coscienza critica dei poveri e dei veri credenti. Egli, perseguitato dai potenti che metteva in di-scussione, trovò accoglienza presso una vedova, la quale, benché ridotta alla miseria estrema, seppe condividere con lui le poche cose che le rimanevano. Per lei significavano un momento ancora di sopravvivenza della sua vita e di quella di suo figlio. Dono gratuito e magnanimo che fu sorgente di vita. La seconda lettura approfondisce il tema del sacerdozio unico e nuovo di Cristo. Mentre nell’AT, il sommo sacerdote poteva entrare solo una volta all’anno nel Santo dei Santi, lo spazio sacro del Tempio, che significava la presenza di Dio, e spargeva il sangue di un animale sacrificato per la riparazione dei peccati del popolo, Cristo, invece, è entrato una volta per tutte nel santuario celeste offrendo la sua vita, il suo sangue. Mediante questo dono, Gesù ha conquistato l’accesso alla pienezza della vita divina. Quando ricomparirà davanti a noi, sarà per manifestare il compimento definitivo della realtà di amore che egli ha insaturato. Il Vangelo presenta la povera vedova come segno non solo di umiltà, ma soprattutto di generosità e di condivisione: offre tutto quello che è, cioè il suo niente, la sua pochezza e miseria. È questo il dono che il Signore gradisce, l’offerta vera, il sacrificio autentico, il culto sincero! Di fronte a coloro che cercano la propria esaltazione, compiendo per questo gesti di generosità, la vedova è l’immagine del dono puro, dell’offerta libera e gradita a Dio, della preghiera che lo Spirito suggerisce, della carità vissuta, della fede che trasforma! Davanti a lei, il Figlio dell’uomo si inchina! PRIMA LETTURA Seduti Dal primo libro dei Re (17,10-16)

In quei giorni, 10il profeta Elìa si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un pò d’acqua in un vaso, perché io possa bere». 11 Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». 12Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo».

Elìa le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 14poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». 15 Quella andò e fece come aveva detto Elìa; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. 16La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elìa. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 13

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 145)

Rit. Loda il Signore, anima mia

Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Rit. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Rit. Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (9,24-28) 24 Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. 25 E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: 26in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. 27 E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, 28così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio


CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (12,38-44) [forma breve 12,41-44]

Ass. Gloria a te, o Signore [In quel tempo, 38Gesù] [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». [41Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».] Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il per-

dono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, nell’Eucaristia Dio si fa umile, debole, piccolo, povero, pezzo di pane che viene mangiato. Cristo stesso ci invita a donarci, a condividere i nostri beni. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. SIGNORE, INSEGNACI AD AMARE! 1. Per la Chiesa italiana. Perché, contemplando Gesù, volto misericordioso del Padre, indichi a tutti i credenti la radice della nostra umanità: l’amore che perdona e si dona per il bene del prossimo. Preghiamo. 2. Per i Vescovi. Perché, nella fedeltà alla missione apostolica, siano vicini ai poveri, agli esclusi, difendendo i loro diritti e criticando ogni atteggiamento di emarginazione nelle proprie comunità ecclesiali. Preghiamo. 3. Per i politici. Perché nei loro progetti ci sia posto per i poveri, per quanti cercano un lavoro, per chi è senza casa ed è privo di prospettive, di futuro. Preghiamo. 4. Per i carcerati. Perché attraverso la preghiera, l’ascolto del Vangelo e un profondo discernimento, si avvicinino a Dio. Preghiamo. 5. Per noi qui riuniti. Perché la nostra comunità sia un segno concreto dell’amore di Dio per l’uomo, una testimonianza viva della presenza di Gesù che si manifesterà alla fine dei tempi per raccogliere i suoi discepoli. Preghiamo. Cel. O Padre, giusto e misericordioso, tu che sostieni l’orfano e la vedova e sconvolgi le vie degli empi: rialza chi è caduto, ridona la vista ai ciechi, libera gli oppressi, benedici la nostra generazione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e fa’ che partecipiamo con fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DEL TEMPO ORDINARIO VII La salvezza nell’obbedienza di Cristo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie


sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini da mandare il tuo Figlio come Redentore a condividere in tutto, fuorché nel peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio e in lui, servo obbediente, hai ricostituito l’alleanza di-strutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo con gioia l’inno della tua lode.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Oppure I discepoli riconobbero Gesù, il Signore, nello spezzare il pane. Oppure «La vedova ha offerto più di tutti gli altri, perché ha dato tutto quello che aveva».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questi sacramenti, rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio

Attualizzare la Parola La vedova dei due racconti biblici odierni è il segno del vero credente che si affida in totalità a Dio. È il simbolo della Chiesa povera che ha attenzione per gli ultimi. È la rappresentazione dell’autentico amore e della donazione di se stessi. Con questo spirito il cristiano sa aprire il suo cuore e le sue mani ai fratelli e alle sorelle in difficoltà, senza calcoli e senza riserve, consapevole del celebre detto di Gesù citato da san Paolo nel discorso agli anziani della Chiesa di Efeso: «Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!» (At 20,35). Sento le necessità degli ultimi? Sono generoso con i poveri? Sono disponibile a condividere il mio tempo, i miei beni, con chi è in difficoltà? Si tratta di imparare ad aprire il cuore ai fratelli senza riserve o paure. Beati i miti «Gesù propone un altro stile: la mitezza. È quello che Lui praticava con i suoi discepoli [...]. Egli disse: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita” (Mt 11,29). Se viviamo agitati, arroganti di fronte agli altri, finiamo stanchi e spossati. Ma quando vediamo i loro limiti e i loro difetti con tenerezza e mitezza, senza sentirci superiori, possiamo dar loro una mano ed evitiamo di sprecare energie in lamenti inutili [… ]. La mitezza è un’altra espressione della povertà interiore, di chi ripone la propria fiducia solamente in Dio. Di fatto nella Bibbia si usa spesso la medesima parola anawim per riferirsi ai poveri e ai miti. Qualcuno potrebbe obiettare: “Se sono troppo mite, penseranno che sono uno sciocco, che sono stupido o debole”. Forse sarà così, ma lasciamo che gli altri lo pensino. È meglio essere sempre miti, e si realizzeranno le nostre più grandi aspirazioni: i miti “avranno in eredità la terra”, ovvero, vedranno compiute nella loro vita le promesse di Dio. Perché i miti, al di là di ciò che dicono le circostanze, sperano nel Signore e quelli che sperano nel Signore possederanno la terra e godranno di grande pace (cf. Sal 37,9.11). Nello stesso tempo, il Signore confida in loro: “Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi trema alla mia parola” (Is 66,2). Reagire con umile mitezza, questo è santità» (FRANCESCO, Esortazione apostolica Gaudete et exsultate [19-3-2018], nn. 71-74).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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