32ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 7 NOVEMBRE 2021 71ª GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
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utto quello che aveva». La Liturgia della Parola di questa domenica presenta come modelli di fede le figure di due vedove. Entrambe queste donne sono molto povere, e proprio in tale loro condizione dimostrano una grande fede in Dio. La prima compare nel ciclo dei racconti sul profeta Elìa. Costui, durante un tempo di carestia, riceve dal Signore l’ordine di recarsi nei pressi di Sidone, dunque fuori d’Israele, in territorio pagano. Là incontra questa vedova e le chiede dell’acqua da bere e un po’ di pane. La donna replica che le resta solo un pugno di farina e un goccio d’olio, ma, poiché il profeta insiste e le promette che, se lo ascolterà, farina e olio non mancheranno, lo esaudisce e viene ricompensata. La seconda vedova, quella del Vangelo, viene notata da Gesù nel tempio di Gerusalemme, precisamente presso il tesoro, dove la gente metteva le offerte. Gesù vede che questa donna getta nel tesoro due monetine; allora chiama i discepoli e spiega che il suo obolo è maggiore di quello dei ricchi, perché, mentre questi danno del loro superfluo, la vedova ha offerto «tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere» (Mc 12,44). Da questi due episodi biblici, sapientemente accostati, si può ricavare un prezioso insegnamento sulla fede. Essa appare come l’atteggiamento interiore di chi fonda la propria vita su Dio, sulla sua Parola, e confida totalmente in lui.
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l’orecchio alla mia supplica, Signore. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Oggi, celebrando la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Ass. Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi, e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. Signore pietà Cel. Cristo, pietà Cel. Signore pietà
Ass. Signore, pietà Ass. Cristo, pietà Ass. Signore, pietà
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Dio onnipotente e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure
Cel. Padre, che soccorri l’orfano e la vedova e sostieni la speranza di chi confida nel tuo amore, fa’ che sappiamo donare tutto quello che abbiamo, sull’esempio di Cristo che ha offerto la sua vita per noi. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen La prima lettura ci fa incontrare con il profeta Elìa, messaggero di rilievo per la storia d’Israele, coscienza critica dei poveri e dei veri credenti. Egli, perseguitato dai potenti che metteva in di-scussione, trovò accoglienza presso una vedova, la quale, benché ridotta alla miseria estrema, seppe condividere con lui le poche cose che le rimanevano. Per lei significavano un momento ancora di sopravvivenza della sua vita e di quella di suo figlio. Dono gratuito e magnanimo che fu sorgente di vita. PRIMA LETTURA Seduti Dal primo libro dei Re (17,10-16)
In quei giorni, 10il profeta Elìa si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un pò d’acqua in un vaso, perché io possa bere». 11 Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». 12Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». 13 Elìa le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 14poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». 15 Quella andò e fece come aveva detto Elìa; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. 16La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elìa. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 145)
Rit. Loda il Signore, anima mia
Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Rit. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Rit. Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Rit. La seconda lettura approfondisce il tema del sacerdozio unico e nuovo di Cristo. Mentre nell’AT, il sommo sacerdote poteva entrare solo una volta all’anno nel Santo dei Santi, lo spazio sacro del Tempio, che significava la presenza di Dio, e spargeva il sangue di un animale sacrificato per la riparazione dei peccati del popolo, Cristo, invece, è entrato una volta per tutte nel santuario celeste offrendo la sua vita, il suo sangue. Mediante questo dono, Gesù ha conquistato l’accesso alla pienezza della vita divina. Quando ricomparirà davanti a noi, sarà per manifestare il compimento definitivo della realtà di amore che egli ha insaturato.
SECONDA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei (9,24-28) 24 Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. 25 E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: 26in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. 27E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, 28 così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia. Il Vangelo presenta la povera vedova come segno non solo di umiltà, ma soprattutto di generosità e di condivisione: offre tutto quello che è, cioè il suo niente, la sua pochezza e miseria. È questo il dono che il Signore gradisce, l’offerta vera, il sacrificio autentico, il culto sincero! Di fronte a coloro
che cercano la propria esaltazione, compiendo per questo gesti di generosità, la vedova è l’immagine del dono puro, dell’offerta libera e gradita a Dio, della preghiera che lo Spirito suggerisce, della carità vissuta, della fede che trasforma! Davanti a lei, il Figlio dell’uomo si inchina!
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (12,38-44) [forma breve 12,41-44]
Ass. Gloria a te, o Signore [In quel tempo, 38Gesù] [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». [41Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».] Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-
stolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Dio Padre, fonte della vita, ci ha donato il suo unico Figlio, Gesù Cristo: a lui eleviamo con gratitudine la nostra umile preghiera. Lettore Diciamo con gioia: Ass. PADRE, FONTE DI MISERICORDIA, ASCOLTACI! 1. Perché la Chiesa, spogliata da ogni vanità e ricchezza, e attenta ai bisogni dei poveri e degli emarginati, annunci la salvezza per tutti che è già avvenuta nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, preghiamo. 2. Perché i governanti abbiano attenzione alle necessità delle famiglie in difficoltà non solo economiche e si procurino di accogliere e di tutelare le persone senza fissa dimora nelle nostre città, preghiamo. 3. Perché ogni giorno ringraziamo Dio nostro Padre per il dono di Gesù Cristo che da ricco si è fatto povero per noi e per la nostra salvezza, preghiamo. 4. Perché l’ascolto sincero della Parola di Dio e la partecipazione all’Eucaristia domenicale ci rendano veri discepoli di Gesù e disponibili a perdonare e a soccorrere i poveri e i bisognosi, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, tu che sei fedele in eterno e ascolti il grido del povero e sostieni l’orfano e la vedova, regna sempre su di noi e allontana dalle nostre famiglie e comunità ogni desiderio di cupidigia e ogni forma di chiusura. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. O Padre, volgi benevolo il tuo sguardo su queste offerte, perché celebrando nel mistero la passione del tuo Figlio vi aderiamo con amore fedele. Per Cristo nostro SignoAss. Amen re.
PREFAZIO DELLE DOMENICHE I Il mistero pasquale e il popolo di Dio È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Mirabile è l’opera da lui compiuta nel
mistero pasquale: egli ci ha fatti passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla gloria di proclamarci stirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa, popolo che egli si è acquistato, per annunciare in ogni luogo i tuoi prodigi, o Padre, che dalle tenebre ci hai chiamati allo splendore della tua luce. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria.
PREFAZIO DELLE DOMENICHE II Il mistero della redenzione È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Nella sua misericordia per noi peccatori egli si è degnato di nascere dalla Vergine; morendo sulla croce, ci ha liberati dalla morte eterna e con la sua risurrezione ci ha donato la vita immortale. Per questo mistero di salvezza, con gli Angeli e gli Arcangeli, i Troni, le Dominazioni, e con tutte le schiere celesti, cantiamo senza fine l’inno della tua gloria.
MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunciamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli preghiamo insieme. Tutti: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Oppure La vedova ha gettato nel tesoro più di tut-
ti; nella sua miseria ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Nutriti dei tuoi santi doni ti rendiamo grazie, o Signore, e imploriamo la tua misericordia: per il tuo Spirito, comunicato a noi in questi sacramenti, ci sia data la grazia di rimanere fedeli nel tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La Messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola La vedova dei due racconti biblici odierni è il segno del vero credente che si affida in totalità a Dio. È il simbolo della Chiesa povera che ha attenzione per gli ultimi. È la rappresentazione dell’autentico amore e della donazione di se stessi. Con questo spirito il cristiano sa aprire il suo cuore e le sue mani ai fratelli e alle sorelle in difficoltà, senza calcoli e senza riserve, consapevole del celebre detto di Gesù citato da san Paolo nel discorso agli anziani della Chiesa di Efeso: «Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!» (At 20,35). Sento le necessità degli ultimi? Sono generoso con i poveri? Sono disponibile a condividere il mio tempo, i miei beni, con chi è in difficoltà? Si tratta di imparare ad aprire il cuore ai fratelli senza riserve o paure. Preghiera Ti rendiamo grazie, o Cristo, nostro Dio; nella tua bontà ci hai dato il tuo corpo in questo Sacramento, per permetterci di vivere santamente. Custodisci tutti noi puri e senza macchia; rimani in noi per proteggerci. Dirigi i nostri passi sulla strada della tua volontà santa e benevola. Agguerrisci le nostre anime contro le seduzioni di satana, affinché ascoltiamo solo la tua voce, seguiamo te solo, pastore onnipotente e verace, e conseguiamo il posto preparato nel Regno dei cieli. Nostro Dio e Signore, redentore Gesù Cristo, tu sei benedetto con il Padre e lo Spirito, ora e per tutti i secoli. Amen (Dalla Liturgia armena).
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.