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33ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 19 NOVEMBRE 2017 1ª Giornata Mondiale dei Poveri «Non amiamo a parole, ma con i fatti»

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rendi parte alla gioia del tuo padrone». La Parola di Dio di questa domenica – la penultima dell’anno liturgico – ci invita ad essere vigilanti e operosi, nell’attesa del ritorno (o manifestazione) del Signore Gesù alla fine dei tempi. La pagina evangelica narra la celebre parabola dei talenti, riportata da san Matteo (25,14-30). Il “talento” era un’antica moneta romana, di grande valore, e proprio a causa della popolarità di questa parabola è diventata sinonimo di dote personale, che ciascuno è chiamato a far fruttificare. In realtà, il testo parla di «un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni» (Mt 25,14). L’uomo della parabola rappresenta Cristo stesso, i servi sono i discepoli e i talenti sono i doni che Gesù affida loro. Perciò, tali doni, oltre alle qualità naturali, rappresentano le ricchezze che il Signore Gesù ci ha lasciato in eredità, perché le facciamo fruttificare: la sua Parola, depositata nel santo Vangelo; il Battesimo, che ci rinnova nello Spirito Santo; la preghiera – il “Padre nostro” – che eleviamo a Dio come figli uniti nel Figlio; il suo perdono, che ha comandato di portare a tutti; il sacramento del suo Corpo immolato e del suo Sangue versato. In una parola: il Regno di Dio, che è lui stesso, presente e vivo in mezzo a noi. Questo è il tesoro che Gesù ha affidato ai suoi amici, al termine della sua breve esistenza terrena.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Dice il Signore: «Io ho progetti di pace e non di sventura; voi mi invocherete e io vi esaudirò, vi farò tornare da tutti i luoghi dove vi ho dispersi». Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Nel giorno in cui celebriamo la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, anche noi siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, (battendosi il petto) per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen


Oppure Cel. O Padre, che affidi alle mani dell’uomo tutti i beni della creazione e della grazia, fa’ che la nostra buona volontà moltiplichi i frutti della tua provvidenza; rendici sempre operosi e vigilanti in attesa del tuo ritorno, nella speranza di sentirci chiamare servi buoni e fedeli, e così entrare nella gioia del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. Rit. La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. Rit. Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti Rit. i giorni della tua vita!

SECONDA LETTURA La prima lettura offre un’immagine sapienziale della donna e del suo ruolo all’interno della famiglia e della vita matrimoniale. Il fondamento della sua bellezza e del suo senno è la sapienza divina. È da lodare, quindi, quella donna che teme il Signore. La seconda lettura presenta l’identità del cristiano come attraverso l’immagine dei figli della luce e del giorno. Il peccato non rientra nel nostro statuto: tutto è in funzione della manifestazione gloriosa del Signore risorto che non tarda a venire. Il Vangelo presenta la parabola dei talenti: chi è fedele nel poco lo è anche nel molto. Prendere parte alla gioia del Signore significa lavorare con i doni e i carismi ricevuti a servizio del Regno e per il bene della comunità e del mondo.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro dei Proverbi (31,10-13.19-20.30-31)

Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. 11In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. 12Gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. 13Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. 19Stende la sua mano alla conocchia e le sue dita tengono il fuso. 20Apre le sue palme al misero, stende la mano al povero. 30 Illusorio è il fascino e fugace la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. 31Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani e le sue opere la lodino alle porte della città. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 10

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 127)

Rit. Beato chi teme il Signore

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési (5,1-6) 1 Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 2infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. 3E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire. 4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. 5Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. 6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Rimanete in me e io in voi, dice il Signore, chi rimane in me porta molto frutto. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo [Forma breve 25,14-15.19-21](25,14-30)

Ass. Gloria a te, o Signore [In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 14«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.] 16 Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. 17Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. [19Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 20Si


presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. 21Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.] 22 Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. 23“Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. 24Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. 25Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. 26 Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. 28Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e

dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore ci chiede di impegnarci con generosità e gratitudine per l’avvento glorioso del suo Regno. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. DONACI, SIGNORE, DI PORTARE MOLTO FRUTTO! 1. Perché la grazia dello Spirito Santo sostenga il Santo Padre nell’annuncio fedele del Vangelo e nel dialogo coraggioso con il mondo e i popoli di altre culture e religioni. Preghiamo. 2. Perché l’Europa riscopra sinceramente le sue radici cristiane e i governanti dei popoli approvino leggi a favore delle famiglie più disagiate, tutelando i diritti dei figli e, particolarmente, dei minori. Preghiamo. 3. Perché i coniugi cristiani si lascino sempre illuminare dalla Parola di Dio e agiscano con gratitudine e generosità verso i poveri. Preghiamo. 4. Perché il Signore Gesù guarisca i nostri ammalati e consoli quanti sono nella prova e nel dolore. Preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci permetta di essere solleciti verso i poveri e di riconoscere la presenza del Signore nelle persone emarginate e sole. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita: accogli la preghiera di questa comunità che ti invoca con cuore sincero; fa’ che sempre cerchiamo il tuo volto e pratichiamo la vita della giustizia e della carità. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Quest’offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, ci ottenga la grazia di servirti fedelmente e ci prepari il frutto di un’eternità beata. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE X Il giorno del Signore È veramente giusto benedirti e ringraziarti,


Padre santo, sorgente della verità e della vita, perché in questo giorno di festa ci hai convocato nella tua casa. Oggi la tua famiglia, riunita nell’ascolto della parola e nella comunione dell’unico pane spezzato, fa memoria del Signore risorto nell’attesa della domenica senza tramonto, quando l’umanità intera entrerà nel tuo riposo. Allora noi vedremo il tuo volto e loderemo senza fine la tua misericordia. Con questa gioiosa speranza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo a una sola voce l’inno della tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DI PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Servo, buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo Signore».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera: il memoriale, che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel vincolo del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola La parabola odierna insiste sull’atteggiamento interiore con cui accogliere e valorizzare i doni del Signore. L’atteggiamento sbagliato è quello della paura.

Papa Francesco ha voluto fortemente che i poveri ritornassero al centro della Chiesa, della predicazione del Vangelo, della missione di ogni comunità cristiana. Oggi si celebra la prima Giornata Mondiale dei Poveri. Per l’occasione, il Santo Padre offrirà a 550 poveri, nell’Aula Paolo VI, un pranzo, dopo aver celebrato l’Eucaristia. Il Messaggio per questa Giornata si ispira al testo biblico di 1Gv 3,18. L’amore non ammette alibi: chi intende amare come Gesù ha amato, deve fare proprio il suo esempio; soprattutto quando si è chiamati ad amare i poveri che sono la carne di Cristo, il corpo nudo di nostro Signore. I poveri, tuttavia, non sono solo «destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza». Queste esperienze, afferma papa Francesco, «pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa», dovrebbero introdurre a «un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita. Infatti, la preghiera, il cammino del discepolato e la conversione trovano nella carità che si fa condivisione la verifica della loro autenticità evangelica.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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