34a Domenica del tempo ordinario anno B. LA NOSTRA PASQUA DOMENICALE

Page 1

SOLENNITÀ DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO ANNO B (bianco) 25 NOVEMBRE 2018 Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero

«

P

er questo sono venuto nel mondo». Al termine dell’Anno liturgico, la Chiesa ci fa celebrare la regalità di Cristo che si esprime pienamente nel dono della vita, nella morte di croce. Il Vangelo di Giovanni, nella sua profondità, lascia trasparire il senso e il contenuto della missione di Gesù: egli è la Parola del Padre che si è fatta carne per rivelarci il volto del Dio nascosto, fino all’estremo della morte di sé. Questa Parola fatta carne, divenuta volto, ritorna nel grembo dell’eterno Padre per dimorare ancora in mezzo a noi con il dono misterioso dello Spirito. Il potere di questa Parola fatta carne e poi crocifissa è l’amore: solo così si può regnare, donando la propria esistenza sino alla fine, all’estremo delle forze. Nella morte del Figlio di Dio si manifesta tutta la potenza misteriosa del Regno dei cieli: alla Chiesa, umilmente, è affidato questo grande mistero, come germe, seme, piccolo inizio della vita eterna sgorgata come acqua viva dal costato di Cristo crocifisso, il nostro unico e vero Re. L’Eucaristia che celebriamo ci ricorda che servire è regnare e che donando la nostra vita ai fratelli confessiamo la nostra fedeltà a Gesù Cristo, il Testimone fedele, colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue.

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

L’Agnello immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore: a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Carissimi, Gesù Cristo è il nostro Re: egli ha dato la sua vita per noi morendo in croce. Riconosciamo umilmente i nostri peccati. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, tu che sei il testimone fedele, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, tu che sei il principe dei re della terra, l’Alfa e l’Omega, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, tu che sei il primogenito dei morti, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto rinnovare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure O Dio, fonte di ogni paternità, che hai mandato il tuo Figlio per farci partecipi del suo sacerdozio regale, illumina il nostro spirito, perché comprendiamo che servire è regnare,


e con la vita donata ai fratelli confessiamo la nostra fedeltà al Cristo, primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen La prima lettura riporta la visione del profeta Daniele circa il regno celeste in contrapposizione ai regni terreni che sono destinati a morire. Si parla del Figlio dell’uomo che viene sulle nubi del cielo, cioè dal mondo divino. Gesù si è presentato come il Figlio dell’uomo. La seconda lettura concretizza la testimonianzarivelazione di Gesù, che non può identificarsi solo con ciò che ha detto, ma anche con ciò che ha vissuto: la sua morte, risurrezione e la formazione di un popolo sacerdotale. Il Vangelo presenta il dialogo tra Gesù e Pilato, e mette a fuoco la regalità di Cristo. Sono due concezioni opposte di sovranità: Pilato rappresenta una regalità terrena e politica; Gesù una regalità umanamente incomprensibile, paradossale, contraddetta e rifiutata, perché viene dall’alto e, insieme, da lontano. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Daniele (7,13-14)

Guardando nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. 14Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 13

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 92)

Rit. Il Signore regna, si riveste di splendore

genito dei morti e il sovrano dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 6che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. 7Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto. Sì, Amen! 8Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente! Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni (18,33b-37)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 33bPilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». 34Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». 35Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». 36 Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

Il Signore regna, si riveste di maestà: si riveste il Signore, si cinge di forza. Rit. È stabile il mondo, non potrà vacillare. Stabile è il tuo trono da sempre, dall’eternità tu sei. Rit. Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti! La santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore. Rit.

SECONDA LETTURA Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (1,5-8) 5 Gesù Cristo è il testimone fedele, il primo-

in piedi

Alleluia, alleluia. Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Alleluia.

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risusci-


tato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, Gesù Cristo spinge in avanti la nostra storia e ci chiama a condividere il suo annuncio di salvezza. Lettore Acclamiamo con fiducia: Ass. VENGA, SIGNORE, IL TUO REGNO DI PACE! 1. Per la Chiesa. Unita a Cristo, re di pace, sia nel mondo segno credibile del suo Regno, promuovendo la giustizia e la solidarietà. Preghiamo. 2. Per i Vescovi. Perché esercitino l’autorità nella donazione di sé, imitando Gesù che è venuto per servire e non per essere servito. Preghiamo. 3. Per i governanti. Perché si lascino illuminare dalla sapienza del Signore e compiano scelte giuste a vantaggio dei poveri e degli emarginati. Preghiamo. 4. Per le famiglie. Perché siano piccole chiese domestiche, case e scuole di comunione, luoghi di accoglienza e di carità. Preghiamo. 5. Per noi qui riuniti. L’Eucaristia, segno del Cristo che viene, ci aiuti a preparare il regno di Dio sulla terra mediante la preghiera, la carità e l’impegno sociale. Preghiamo. Intenzione della comunità Cel. O Padre, tu che sei buono e misericordioso verso tutti, accogli la preghiera di questa comunità, e donaci lo Spirito di sapienza per discernere i segni dei tempi. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accetta, o Padre, questo sacrificio di riconciliazione, e per i meriti del Cristo tuo Figlio concedi a tutti i popoli il dono dell’unità e della pace. Egli vive e regna nei secoli Ass. Amen dei secoli.

PREFAZIO Cristo sacerdote e re dell’universo. E veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu con olio di esultanza hai consacrato Sacerdote eterno e Re dell’universo il tuo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore. Egli, sacrificando se stesso immacolata vittima di pace sull’altare della Croce, operò il mistero dell’umana redenzione; assoggettate al suo potere tutte le creature, offrì alla tua maestà infinita il regno eterno e universale: regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Re in eterno siede il Signore: benedirà il suo popolo nella pace. Oppure «Io sono re e sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti con il pane della vita immortale, fa’ che obbediamo con gioia a Cristo, Re dell’universo, per vivere senza fine con lui nel suo regno glorioso. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Ass. Amen Figlio ✠ e Spirito Santo. Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio


Attualizzare la Parola La regalità di Gesù Cristo si rivela nel dono della vita: egli ha esercitato solamente il potere dell’Amore. Essere discepoli di Gesù, quindi, vuol dire donare completamente la propria esistenza per il bene dei fratelli, servendo fedelmente il Vangelo. Siamo pronti a seguire Cristo completamente? Non è forse vero che tante volte abbiamo un’idea troppo alta di noi stessi e che mettiamo in risalto solo i nostri diritti? Abbiamo veramente bisogno della grazia di Dio per comprendere che servire è regnare e che con la vita donata ai fratelli confessiamo la nostra fedeltà a Cristo. Ci crediamo veramente? Siamo pronti?

La morte di Cristo «Il Figlio di Dio scese dai cieli sulla terra per l’umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell’uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida. Egli, infatti, fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall’Egitto, e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue. Egli ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza. Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è l’agnello che non apre bocca, egli è l’agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all’uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione. Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l’umanità dal profondo del sepolcro» (Melitone di Sardi).

I perseguitati per la giustizia «La croce, soprattutto le stanchezze e i patimenti che sopportiamo per vivere il comandamento dell’amore e il cammino della giustizia, è fonte di maturazione e di santificazione. Ricordiamo che, quando il Nuovo Testamento parla delle sofferenze che bisogna sopportare per il Vangelo, si riferisce precisamente alle persecuzioni (cf. At 5,41; Fil 1,29; Col 1,24; 2Tm 1,12; 1Pt 2,20; 4,14-16; Ap 2,10). Parliamo però delle persecuzioni inevitabili, non di quelle che ci potremmo procurare noi stessi con un modo sbagliato di trattare gli altri. Un santo non è una persona eccentrica, distaccata, che si rende insopportabile per la sua vanità, la sua negatività e i suoi risentimenti. Non erano così gli apostoli di Cristo. Il libro degli Atti racconta insistentemente che essi godevano della simpatia “di tutto il popolo” (2,47; cf. 4,21.33; 5,13), mentre alcune autorità li ricercavano e li perseguitavano (cf. 4,1-3; 5,17-18). Le persecuzioni non sono una realtà del passato, perché anche oggi le soffriamo, sia in maniera cruenta, come tanti martiri contemporanei, sia in un modo più sottile, attraverso calunnie e falsità. Gesù dice che ci sarà beatitudine quando “mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5,11). Altre volte si tratta di scherni che tentano di sfigurare la nostra fede e di farci passare per persone ridicole. Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci procuri problemi, questo è santità» (FRANCESCO, Esortazione apostolica Gaudete et exsultate [19-3-2018], nn. 92-94). A Gesù Viso insanguinato eppure volto del Padre, lo stesso viso che nell’ombra gronda sangue e che noi ignoravamo. Tu, l’infinitamente vicino, trasforma nei nostri cuori l’angoscia in gratitudine. In te la passione degli uomini diventi risurrezione. Gloria e lode a te, o Cristo, che ti fai uno di noi più di noi stessi. Riempi di te, del tuo amore, tutte le nostre agonie, tutte le nostre morti (Patriarca Bartolomeo I).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.