TERZA DOMENICA DI AVVENTO C

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3ª DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C (viola o rosaceo) 16 DICEMBRE 2018

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C

he cosa dobbiamo fare?». L’attesa gioiosa del Signore che viene non ci esime dall’impegno per la giustizia e dal compiere il bene. È quanto emerge quest’oggi dal Vangelo di Luca, ove ritorna il personaggio scomodo e caustico del profeta Giovanni. Il Battista dà delle norme ben precise per tutti, se vogliono convertirsi e prepararsi alla venuta del Messia. Così, bisogna dividere i nostri beni con i poveri; osservare la giustizia; non maltrattare. È urgente mettere in pratica questi avvertimenti: perché Gesù sta per arrivare come giudice della storia. Egli è portatore dello Spirito che purifica e brucia tutte le opere del male. In tale prospettiva, il Natale è insieme un avvenimento di misericordia, di grazia e di giudizio. In questa terza domenica d’Avvento, da tutti conosciuta come la domenica della gioia (Gaudete), dobbiamo riscoprire il Natale come festa della condivisione: dei beni, della fede, della carità, della speranza, delle attese, delle povertà, delle sofferenze. In tal senso, la gioia ci apparirà come qualcosa di molto concreto: si gioisce perché si condivide quello che si ha e soprattutto si partecipa alla stessa sorte. Dio viene a liberarci.

Non si dice il Gloria

COLLETTA

ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. All’inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che vieni a visitare il tuo popolo nella pace, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che vieni a salvare chi è perduto, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che vieni a creare un mondo nuovo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

Cel. Guarda, o Padre, il tuo popolo, che attende con fede il Natale del Signore, e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, fonte della vita e della gioia, rinnovaci con la potenza del tuo Spirito, perché corriamo sulla via dei tuoi comandamenti, e portiamo a tutti gli uomini il lieto annunzio del Salvatore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen La prima lettura contiene una profezia circa il destino d’Israele, popolo oltraggiato e ridotto in schiavitù: al di là della distruzione, il Signore porterà la vita. Così, un giorno, finalmente, Israele sarà convertito e vivrà con pienezza. L’attuale condizione di sofferenza è conseguenza dell’orgoglio e del male da cui il popolo si è lasciato incancrenire. La seconda lettura è un’esortazione alla gioia e alla speranza perché siamo stati salvati in Cristo Gesù. Paolo, quando scrive ai Filippési, ancora prigioniero, si trova di fronte a un’eventuale condanna a morte, anche se ormai prevede che sarà liberato. Comunque, nella prova ha raggiunto


uno stato di serenità che egli vuole far condividere ai suoi fratelli. Il Vangelo ci parla ancora del profeta Giovanni. Egli chiede agli ascoltatori della sua predicazione solo alcune cose semplici, conformi alla loro situazione concreta. Tuttavia, egli vede in queste cose l’introduzione a un rinnovamento fondamentale, che sarà portato a compimento dal Cristo. Questi, infatti, battezzerà in Spirito Santo e fuoco, inoltre, farà sorgere un mondo nuovo sulle rovine del mondo antico. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro del profeta Sofonìa (3,14-17)

Rallègrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e aclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! 15 Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d’Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura. 16In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! 17Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio 14

SALMO RESPONSORIALE

(Is12,2-6)

Rit. Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele

Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza. Rit. Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere, fate ricordare che il suo nome è sublime. Rit. Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra. Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (4,4-7) Fratelli, 4siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. 5La vostra amabilità sia no-

ta a tutti. Il Signore è vicino! 6Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. 7E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca

(3,10-18)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 10le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». 11Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». 12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13 Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». 15 Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16 Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». 18 Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per


mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli carissimi, nella gioiosa attesa del Signore che viene, invochiamo con fiducia la sua infinita misericordia. Lettore Diciamo insieme: Ass. VIENI, SIGNORE, NOSTRA GIOIA! 1. Perché riempia delle sue grazie e dei suoi doni il Santo Padre, il nostro Vescovo e tutto l’ordine episcopale, preghiamo. 2. Perché illumini e guidi secondo la sua volontà i nostri governanti nella promozione del bene comune, preghiamo. 3. Perché allontani le epidemie, vinca la miseria e la fame, e ci liberi da ogni sventura, preghiamo. 4. Perché nel suo avvento glorioso egli ci trovi vigilanti, preghiamo. Cel. Dio onnipotente ed eterno, dona al mondo la pace nella giustizia e nella fraternità e confermaci tutti nel tuo santo servizio. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Sempre si rinnovi, Signore, l’offerta di questo sacrificio, che attua il santo mistero da te istituito, e con la sua divina potenza renda efficace in noi l’opera della salvezza. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELL’AVVENTO I La duplice venuta del Cristo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre

santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa. E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con gioia l’inno della tua lode. Oppure:

PREFAZIO DELL’AVVENTO I/A Cristo, Signore e giudice della storia È veramente giusto renderti grazie e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose. Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora, in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia, apparirà sulle nubi del cielo rivestito di potenza e splendore. In quel giorno tremendo e glorioso passerà il mondo presente e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova. Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno. Nell’attesa del suo ultimo avvento, insieme agli angeli e ai santi, cantiamo unanimi l’inno della tua gloria.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.

FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Egli ha in mano il ventilàbro per ripulire la sua aia e per raccogliere il buon frumento nel suo granaio».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Dio, nostro Padre, la forza di questo sacramento ci liberi dal peccato e ci prepari alle feste ormai vicine. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito


Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio III candela d’Avvento Signore Gesù, Figlio di Dio, che sei nato nella povertà di una grotta, aiutaci a comprendere che tu sei la nostra vera gioia; aiutaci a vincere la nostra pigrizia, a superare ogni paura, a confidare nel tuo amore generoso e sconfinato. Abbiamo bisogno della tua grazia per purificarci da ogni peccato e vincere la tentazione della superbia e dell’egoismo. Per questo t’invochiamo: Vieni, Signore, nostra unica e vera gioia! Amen. Alleluia. Gli auguri scomodi «Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto, infatti, l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli! Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio. Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate» (don Tonino Bello).

Attualizzare la Parola L’Eucaristia che celebriamo nella Domenica Gaudete, terza di Avvento, ci introduce nella gioia del Natale, ossia nel grande mistero dell’Emmanuele, il Dio-con-noi, il Dio-pernoi; e mentre contempliamo la bellezza di un Dio che si fa carne, ci diamo da fare per aiutare le persone che sono in difficoltà, per ripristinare, almeno nel nostro piccolo, la giustizia e la pace, come veri strumenti di riconciliazione nelle mani dell’Altissimo. Nella Colletta propria dell’Anno C, noi chiediamo a Dio, fonte della vita e della gioia, di rinnovarci con la potenza del suo Spirito. La gioia del Natale si traduce, allora, anche nella gioia di portare Cristo in mezzo a noi, in ogni famiglia. Cristo è la nostra gioia «Guardiamo il presepe: la Madonna e san Giuseppe non sembrano una famiglia molto fortunata; hanno avuto il loro primo figlio in mezzo a grandi disagi; eppure sono pieni d’intima gioia, perché si amano, si aiutano, e soprattutto sono certi che nella loro storia è all’opera Dio, il Quale si è fatto presente nel piccolo Gesù. E i pastori? Che motivo avrebbero di rallegrarsi? Quel Neonato non cambierà certo la loro condizione di povertà e di emarginazione. Ma la fede li aiuta a riconoscere nel “bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”, il “segno” del compiersi delle promesse di Dio per tutti gli uomini “che egli ama” (Lc 2,12.14), anche per loro! Ecco, cari amici, in che cosa consiste la vera gioia: è il sentire che la nostra esistenza personale e comunitaria viene visitata e riempita da un mistero grande, il mistero dell’amore di Dio. Per gioire abbiamo bisogno non solo di cose, ma di amore e di verità: abbiamo bisogno di un Dio vicino, che riscalda il nostro cuore, e risponde alle nostre attese profonde. Questo Dio si è manifestato in Gesù, nato dalla Vergine Maria. Perciò quel Bambinello, che mettiamo nella capanna o nella grotta, è il centro di tutto, è il cuore del mondo. Preghiamo perché ogni uomo, come la Vergine Maria, possa accogliere quale centro della propria vita il Dio che si è fatto Bambino, fonte della vera gioia» (BENEDETTO XVI, Angelus del 13-12-2009).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Commenti a cura di E. Scognamiglio Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: lapasqua@hotmail.com - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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