4ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

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4ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C (verde) 30 GENNAIO 2022 69a Giornata dei malati di lebbra

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o sono con te per salvarti». La forza di un profeta è la certezza che Dio lo difende come scudo, lo protegge, l’accompagna nel suo cammino, in mezzo alle prove e alle difficoltà della vita. Spesso, i profeti subiscono ostilità e trovano resistenze proprio tra la loro gente. È successo così anche a Gesù, allo stesso profeta Geremìa che ben rappresenta la sorte dell’innocente perseguitato, di quei santi di Dio che con la vita hanno annunciato e vissuto la fede nel Signore. Dio è con noi, accanto a noi, come baluardo, come muro di cinta: egli ci fortifica, non permette che noi vacilliamo nelle avversità e nelle lotte. È una questione di fede, ossia di fiducia nel Signore, d’intimità con Dio. L’Eucaristia che celebriamo è una supplica che la Chiesa rivolge al suo Signore per i tanti martiri perseguitati, per tutti coloro che, per il nome del Signore e per la ricerca della giustizia e la denuncia del male, subiscono soprusi, violenze, maltrattamenti, fino a perdere la vita.

INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Salvaci, Signore Dio nostro, radunaci dalle genti, perché ringraziamo il tuo nome santo: lodarti sarà la nostra gloria. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Ass. Amen Spirito Santo. Cel. Fratelli, eletti secondo la prescienza di Dio Padre mediante la santificazione dello Spirito per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue, grazia e pace in abbondanza a tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. All’inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. Signore Dio nostro, concedi a noi tuoi fedeli di adorarti con tutta l’anima e di amare tutti gli uomini con la carità di Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen Oppure Cel. Signore Dio nostro, che hai ispirato i profeti perché annunciassero senza timore la tua parola di giustizia, fa’ che i credenti in te non arrossiscano del Vangelo, ma lo annuncino con coraggio senza temere l’inimicizia del mondo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura descrive la vocazione e la missione profetica di Geremìa. Essa implica un tri-


plice fascio di rapporti: con Dio, con i destinatari della missione, di Dio con il popolo d’Israele. Da sempre il profeta è conosciuto e protetto dal Signore: il suo compito sarà tragico, segnato dalla prova, dalla sofferenza, dal rifiuto. Dio, però, sostiene il suo servo. La seconda lettura è un’esaltazione della carità nei confronti degli altri valori e carismi anche più alti, in se stessa, nella sua definitiva ed eterna stabilità e permanenza. Si possono avere tutti i doni più eccellenti, se manca la carità, la vita è fallimento. Si può essere privi di tutti gli altri doni, se vi è la carità con essa vi è l’unione con Dio, la salvezza per sempre. Il Vangelo descrive Gesù in un momento difficile del suo ministero, che è proprio agli inizi. Egli viene rifiutato da quelli del suo paese, presso i quali trova ostilità, diffidenza, incredulità. Come Geremìa, Gesù vive una situazione drammatica: è rifiutato e incompreso proprio dalla sua gente. PRIMA LETTURA Seduti

Dal libro del profeta Geremìa

(1,4-5.17-19)

Nei giorni del re Giosìa, 4mi fu rivolta questa parola del Signore: 5«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni. 17Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. 18Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. 19Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 70) Rit. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. Rit. Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. Rit. Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.

Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sosteRit. gno. La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora Rit. proclamo le tue meraviglie.

SECONDA LETTURA

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12,31 - 13,13) [forma breve 13,4-13]

[Fratelli,] 31desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime. 1Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. 2E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. 3E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. [4La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, 5non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. 7 Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. 9Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11 Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino. 12Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. 13Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!] Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.


VANGELO Dal Vangelo secondo Luca

(4,21-30)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù cominciò 21a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». 22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. 27 C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». 28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.

Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, la carità non avrà mai fine: con cuore fiducioso eleviamo al Padre buono e misericordioso le nostre suppliche. Lettore Diciamo insieme: Ass. PADRE, FONTE DELLA VITA, ASCOLTACI! 1. Perché la Chiesa, sollecitata dalla storia e da papa Francesco, si apra alla missione e alla conversione pastorale, ponendosi accanto agli ultimi e ai poveri, preghiamo. 2. Perché i governanti delle nazioni sappiano agire con giustizia e carità, legiferando a favore delle famiglie più deboli e delle persone più emarginate, preghiamo. 3. Perché i malati di lebbra siano curati con amore e accolti fraternamente nelle nostre comunità, preghiamo. 4. Perché ogni cristiano testimoni con le opere di carità e di misericordia la propria fede nel Signore crocifisso e risorto, preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci liberi da ogni divisione e ci doni la forza di perdonarci gli uni gli altri, nella speranza di creare sempre più un clima fraterno in mezzo a noi, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, tu che sei buono e misericordioso verso tutti, accogli la preghiera di questa comunità che ti cerca con cuore sincero; fa’ che lo Spirito Santo illumini ancora le nostre famiglie affinché ogni cristiano riconosca che tu sei il Dio della vita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli con bontà, o Signore, i doni del nostro servizio sacerdotale: li deponiamo sull’altare perché diventino sacramento della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO DELLE DOMENICHE VIII La Chiesa radunata nella comunione della Trinità È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sem-


pre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il Sangue del tuo Figlio e la potenza dello Spirito hai raccolto intorno a te i figli dispersi a causa del peccato, perché il tuo popolo, radunato nella comunione della Trinità, a lode della tua multiforme sapienza, sia riconosciuto corpo di Cristo, tempio dello Spirito, Chiesa del Dio vivente. Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli, proclamiamo esultanti la tua lode.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia. Signore, che io non debba vergognarmi per averti invocato. Oppure Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Signore, che ci hai nutriti con il dono della redenzione, fa’ che per la forza di questo sacramento di eterna salvezza cresca sempre più la vera fede. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la vostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Quando non c’è fede, Gesù non fa i miracoli. Così nella sua patria, dove i compaesani guardano con scetticismo il figlio di Giuseppe e chiudono il cuore al mistero di Cristo. Abbiamo fede? Sappiamo riconoscere veramente in Gesù il Figlio di Dio morto e risorto per noi? Ci rendiamo conto che Gesù è ben più di un grande uomo o profeta e che non può essere usato a nostro piacere e consumo? Il Vangelo ci chiede di accogliere Gesù nella sua umiltà e semplicità, senza cercare i grandi prodigi.

La parola “sinodo” Nel Documento preparatorio della XVI Assemblea Generale Ordinario del Sinodo dei Vescovi (7-9-2021), si afferma: «Quello che il Signore ci chiede, in un certo senso, è già tutto contenuto nella parola “Sinodo”, che “è parola antica e veneranda nella Tradizione della Chiesa, il cui significato richiama i contenuti più profondi della Rivelazione”. È il “Signore Gesù che presenta se stesso come la via, la verità e la vita (Gv 14,6)”, e “i cristiani, alla sua sequela, sono in origine chiamati i discepoli della via (cf. At 9,2; 19,9.23; 22,4; 24,14.22)”. La sinodalità in questa prospettiva è ben più che la celebrazione di incontri ecclesiali e assemblee di Vescovi, o una questione di semplice amministrazione interna alla Chiesa; essa “indica lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa Popolo di Dio che manifesta e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel radunarsi in assemblea e nel partecipare attivamente di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice”. Si intrecciano così quelli che il titolo del Sinodo propone come assi portanti di una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione» (n. 10). L’amore non ha fine Nella Prima Lettera ai Corinzi, Paolo mostra la “via” della perfezione che non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici. Consiste invece nella carità – agape – cioè nell’amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo. La carità è il dono “più grande”, che dà valore a tutti gli altri, eppure “non si vanta, non si gonfia d’orgoglio”, anzi, “si rallegra della verità” e del bene altrui. Chi ama veramente “non cerca il proprio interesse”, “non tiene conto del male ricevuto”, “tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (cf. 1Cor 13,4-7). Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l’unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a lui, in comunione perfetta con lui. APPUNTAMENTI: 2 febbraio 2022: 26ª Giornata di preghiera per la Vita Consacrata 6 febbraio 2022: 44ª Giornata nazionale per la Vita 11 febbraio 2022: 30ª Giornata del malato

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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