2ª DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B (viola) 25 FEBBRAIO 2018
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L
i condusse su un alto monte». Esiste anche una “geografia della salvezza”. Dio, infatti, parla, opera e si rivela in spazi ben determinati. Nel nostro itinerario quaresimale siamo partiti, il mercoledì delle ceneri, dal tempio ove il popolo è stato radunato dal profeta Gioele per compiere una grande liturgia penitenziale e chiedere così perdono al Signore. Poi, la scorsa domenica, prima di Quaresima, abbiamo accompagnato Gesù nel deserto, luogo del silenzio, spazio adatto della Parola, ove Dio parla al cuore dell’uomo. Quest’oggi, invece, ci troviamo tutti raccolti, idealmente, sul monte Tabor, collinetta della trasfigurazione, ove Gesù appare nello splendore della sua gloria, lasciando intravedere la sua divinità e anticipando il mistero della sua passione. Anche quest’oggi ricorre la domanda: “Che cosa dobbiamo fare?”. Anzitutto, convincerci che solo attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione; poi, rafforzati nell’obbedienza della fede, sull’esempio di Abramo, seguire Gesù in tutte le sue orme per essere trasfigurati nella luce della sua gloria. Il Tabor richiama il Calvario, l’uno sta difronte all’altro, così come la Luce e la Vita rinviano alle tenebre del Venerdì Santo e alla morte di Croce. Tuttavia, è solo attraverso le fessure del sepolcro e le cicatrici della Croce che passa la vita ed entra la luce della risurrezione.
Non si dice il Gloria
COLLETTA ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Di te dice il mio cuore: «Cercate il suo volto». Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondere il tuo volto da me. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle: «Dio è per noi». L’Eucaristia che celebriamo è il sacrificio di Cristo morto e risuscitato che siede alla destra del Padre e intercede per noi. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, unico Figlio del Padre, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, prefigurato nel sacrificio di Isacco, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, benedizione di tutti i popoli, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito, perché possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Ass. Amen Cristo... Oppure: Cel. O Dio, Padre buono, che non hai risparmiato il tuo Figlio unigenito, ma lo hai dato per noi peccatori; rafforzaci nell’obbedienza della fede, perché seguiamo in tutto le sue orme e siamo con lui trasfigurati nella luce della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
Nella prima lettura è descritto il terribile e silenzioso cammino di tre giorni affrontato da Abramo (e in parallelo da Cristo) verso la vetta della sua prova: è il modello di ogni itinerario di fede. È un percorso oscuro, combattuto, accompagnato solo da quel comando implacabile: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami e offrilo in olocausto» (v. 2). Poi il silenzio. Silenzio di Dio, silenzio di Abramo, silenzio del figlio, che solo una volta, con un’ingenuità straziante, intesse un dialogo fortemente marcato dal contrasto
affettivo: «Padre mio… Dov’è l’agnello per l’olocausto?». Nella seconda lettura è ripreso, idealmente, il racconto del sacrificio di Isacco: Dio, infatti, «non ha risparmiato il proprio Figlio» (v. 32). Nel Vangelo è proclamato il racconto della trasfigurazione di Gesù: è un vero annuncio della passione e della morte di Cristo. Morte e risurrezione costituiscono un mistero unitario da non scindere, pena la riduzione del Cristo alla sola umanità sia pure eroica (la morte) o alla sola divinità separata e lontana dall’uomo (la gloria pasquale).
PRIMA LETTURA
Seduti
Dal libro della Gènesi (22,1-2.9a.10-13.15-18)
In quei giorni, 1Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 2Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». 9a Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. 10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 11 Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 12L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». 13 Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 15 L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta 16e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, 17io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 18Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 115)
Rit. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi
Ho creduto anche quando dicevo: «Sono troppo infelice». Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Rit. Ti prego, Signore, perché sono tuo servo; io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Rit. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo, negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,31b-34) 31b Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? 33 Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! 34Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Lode e onore a te, Signore Gesù! Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (9,2-10)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 2Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. 9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo 8
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, Gesù Cristo è il volto luminoso del Padre: nella trasfigurazione al monte Tabor, egli ha rivelato la sua divinoumanità e ha dato l’annuncio della sua passione, morte e risurrezione. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. PADRE, FONTE DELL’AMORE, ASCOLTACI! 1. Perché la luce di Gesù Cristo, il Crocifisso-Risorto, illumini il volto della Chiesa e la rende sempre più bella, santa, pura, senza macchie. Preghiamo. 2. Perché i governanti dei popoli e i responsabili delle Nazioni Unite si adoperino per la pace nel mondo, il rispetto della libertà reli-
giosa e la cura delle famiglie più povere e delle minoranze etniche, preghiamo. 3. Perché il sacrificio di Cristo ci liberi da ogni male e ci assicuri il perdono di Dio e la nostra santificazione, preghiamo. 4. Perché la luce di Gesù, trasfigurato sul monte Tabor, ci aiuti a contemplare il mistero di Dio nelle Sacre Scritture, nella preghiera, nei momenti di silenzio e di ritiro spirituale, preghiamo. 5. Perché la nostra comunità sia aperta alla missione, alla carità verso gli ultimi, all’accoglienza dei migranti e, soprattutto, sull’esempio di Abramo, all’ascolto sincero e concreto della Parola di Dio, preghiamo. Cel. O Padre, che nella storia del patriarca Abramo hai legato la storia d’Israele alla chiamata di tutti i popoli della terra, accogli la preghiera di questa comunità che contempla Gesù, il tuo unico Figlio, nella luce del Tabor, e donaci il tuo Santo Spirito per riscoprire il nostro Battesimo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Questa offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO La trasfigurazione annunzio della beata passione È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Egli, dopo aver dato ai discepoli l’annunzio della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria e chiamando a testimoni la legge e i profeti indicò agli apostoli che solo attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione. E noi, uniti agli angeli del cielo, acclamiamo senza fine la tua santità, cantando l’inno di lode.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Prima di partecipare al banchetto dell’Eucaristia, segno di riconciliazione e vincolo di unione fraterna, preghiamo insieme come il Signore ci ha insegnato. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri ti rendiamo fervide grazie, Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La Messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Preghiera O Gesù, volto bello e luminoso del Padre, pieno di santità, tu siedi alla destra di Dio e intercedi per noi. Donaci la grazia di camminare alla tua presenza e di offrirti un sacrificio di lode e di ringraziamento. Tu sei l’Amato, il Prediletto, fa’ che ascoltiamo la tua voce e mettiamo in pratica gli insegnamenti del Vangelo, anche quando siamo tentati di abbandonare tutto, perché stanchi o troppo provati nel corpo e nello spirito. È chiaro: abbiamo paura della croce, e siamo spesso vittime delle nostre passioni. Per questo, guardaci con la tua bellezza, con lo splendore del tuo volto e tutto per noi sarà più semplice. Così sia.
Attualizzare la Parola A volte siamo tentati di fermarci a contemplare solamente la bellezza di Gesù, delle sue parole, del suo volto, dei suoi sentimenti. E, come Pietro, Giacomo e Giovanni, indugiamo nei bei pensieri e propositi, pieni di amore per il nostro Signore e gioiosi dentro per la sua presenza, per la grazia che ci dona. Fermi, però, nella nostra tenda, nelle nostre sicurezze, nelle nostre case: incerti se ritornare a valle e, soprattutto, se proseguire il viaggio verso Gerusalemme. Già per strada, camminando, s’intravede il nostro Calvario, ma evitiamo di porre lo sguardo in alto e restiamo in silenzio, come Abramo, chiusi in noi stessi, nei nostri sacrifici, nelle nostre paure. Solo la fiducia nel Signore, nella sua presenza, nel fatto che egli cammina accanto a noi, a volte portandoci in braccio o prendendoci tra le sue mani, ci permetterà di vincere l’immobilismo provocato dalle nostre paure, dalle false sicurezze nelle quali ci siamo rinchiusi, quasi rintanati. Dobbiamo uscire fuori da noi stessi, proprio come Abramo, camminare, proprio come Gesù, e portare avanti la nostra, la sua, missione… Lievito di fraternità Il sacerdote è chiamato a vivere in comunione di amore con Cristo. Se la sequela di Gesù rimane vocazione di ogni discepolo, il presbitero la incarna servendo i fratelli con l’annuncio della Parola e la celebrazione dei sacramenti, raccogliendo la molteplicità dei fedeli nella comunione dell’unica Chiesa. In questo tempo povero di amicizia sociale, il nostro primo compito è quello di costruire comunità. Il sacerdote è costruttore di comunità. E la dedizione al popolo di Dio è la via della sua maturazione.
La libertà dell’uomo La libertà dell’uomo è finita e fallibile. Di fatto, l’uomo ha sbagliato. Liberamente ha peccato. Rifiutando il disegno d’amore di Dio, si è ingannato da sé; è divenuto schiavo del peccato. Questa prima alienazione ne ha generate molte altre. La storia dell’umanità, a partire dalle origini, sta a testimoniare le AIUTIAMO LA BUONA STAMPA CATTOLICA sventure e le oppressioni nate dal cuore delCCP. n. 11298809 intestato a E. Scognamiglio l’uomo, in conseguenza di un cattivo uso Convento S. Lorenzo Maggiore, 316 - 80138 Napoli della libertà (CCC, n. 1739). La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.