Seconda domenica di Quaresima Anno C

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2ª DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C (viola) 17 MARZO 2019

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I

l Signore è mia luce e mia salvezza». Il volto di Gesù pieno di luce, che risplende sul monte Tabor alla presenza dei tre discepoli, è sacramento dell’infinito e immenso mistero di Dio Padre. La Trasfigurazione di Gesù è carica di significato: è una festa piena di luce, una sosta d’amore, che ci permette di camminare con forza e senza esitazione verso Gerusalemme, fino al Calvario, ove nel Venerdì Santo le tenebre prenderanno, almeno per un istante, il sopravvento. Gesù ci chiede di non avere paura, di camminare con lui, di stargli accanto, anzi, dietro, come veri discepoli della Croce. La nostra vita è fatta così: di luci e di ombre, di segni di amore fondanti e di esperienze di dolore e di morte. Ma tutto prende senso dal dono, dalla vita, dall’amore, dalla luce, appunto. È stata questa l’esperienza di Abramo, che si preparò a donare suo figlio. È l’esperienza di ogni vero discepolo, dei santi, che trovano pace e consolazione solo nella luce del Signore. L’Eucaristia che celebriamo è sostegno sul nostro cammino, è invito ad ascoltare il Figlio di Dio che ha dato la sua vita in riscatto per tutti.

ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Di te dice il mio cuore: «Cercate il suo volto». Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondermi il tuo volto. Oppure Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà, le tue misericordie che sono da sempre. Non trionfino su di noi i nostri nemici; libera il tuo popolo, Signore, da tutte le sue angosce. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, lasciamoci riconciliare dal Signore e confessiamo ogni nostro peccato. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, nostra luce e salvezza, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che hai vinto il male con la tua morte di croce, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, trasfigurato per la potenza dello Spirito Santo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà

Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Non si dice il Gloria

COLLETTA Cel. O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito, perché possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. Dio grande e fedele, che riveli il tuo volto a chi ti cerca con cuore sincero, rinsalda la nostra fede nel mistero della croce e donaci un cuore docile, perché nell’adesione amorosa alla tua volontà seguiamo come discepoli il Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te... Ass. Amen

La prima lettura ci riporta al momento in cui Dio stipula l’alleanza con Abramo. Abramo deve rinunciare a ogni certezza e riconoscere Dio come il bene più prezioso. Il segno di questo patto è chiaro nell’ambiente di Abramo: Dio sotto forma di fiamma (simbolo di teofania) passa tra le vittime squartate. Il significato è questo: così mi avvenga se non sono fedele al patto. Dio si lega così ad Abramo perché ha trovato in lui la fede, e la storia dimostra la sua fedeltà.


La seconda lettura contiene una grande speranza: Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso. Mediante il battesimo, il cristiano è entrato in alleanza con Dio. Da qui il bisogno di fedeltà. Paolo esorta, quindi, a imitare Cristo e offre se stesso come modello di fedeltà al Vangelo. Coloro, invece, che si comportano diversamente, sono nemici di Cristo e destinati alla perdizione. Il Vangelo riprende la scena quasi idilliaca di Gesù che prega sul monte e si trasfigura innanzi a Pietro, Giovanni e Giacomo. Il volto di Gesù diviene un volto di luce, di splendore. La gloria di Gesù, figlio di Dio, è solo un segno di quella trasfigurazione che egli avrà dopo la sua passione. Nell’attesa, mentre ancora è viandante su questa terra, la sua forza è la preghiera.

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro della Gènesi (15,5-12.17-18) In quei giorni, 5Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». 6 Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. 7E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». 8 Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». 9Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo». 10 Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. 11Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò. 12 Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. 17 Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. 18In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE Rit. Il Signore è mia luce e mia salvezza

(Sal 26)

Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Rit. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Rit. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della Rit. mia salvezza. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e speRit. ra nel Signore.

SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési [Forma breve 3,20-4,1](3,17- 4,1) 17 [Fratelli,] fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. 18Perché molti ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. 19La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. [20La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, 21il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. 1 Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!] Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Lode e onore a te, Signore Gesù! Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: «Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo». Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO Dal Vangelo secondo Luca

(9,28b-36)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 28Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversa-


vano con lui: erano Mosè ed Elìa, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36 Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

tamente e ci renda testimoni credibili di Gesù che ha dato la sua vita per noi, preghiamo. 4. Perché nella prova e nelle tentazioni, sull’esempio di Abramo, mai dubitiamo dell’amore misericordioso del Padre e sempre lo riconosciamo negli ultimi e nei sofferenti, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Dio, onnipotente ed eterno, che abiti una luce inaccessibile, accogli la preghiera di questa famiglia che sempre ti ringrazia per il dono della vita e della fede; fa’ che, ascoltando la voce del Figlio tuo, possiamo costruire un mondo migliore e dare testimonianza della tua immensa misericordia. Per Ass. Amen Cristo nostro Signore.

SIMBOLO APOSTOLICO

SULLE OFFERTE

in piedi

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, Gesù si rivela a noi, come ai suoi discepoli, quale volto bello del Padre, pieno di luce, di grazia e di verità. A lui affidiamo le nostre intenzioni e la preghiera di tutta la Chiesa. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. CRISTO, LUCE DELLA VITA, ASCOLTACI! 1. Perché il Signore Gesù illumini il Santo Padre nel governo della Chiesa e nel dialogo con il mondo, preghiamo. 2. Perché la pace, dono del Signore e frutto della giustizia, sia cercata e invocata da tutti i popoli della Terra e, soprattutto, dai governanti delle nazioni e da quanti amministrano le nostre città, preghiamo. 3. Perché la preghiera quotidiana vissuta in famiglia e in comunità ci trasformi comple-

in piedi

Cel. Questa offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO La trasfigurazione annunzio della beata passione È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Egli, dopo aver dato ai discepoli l’annunzio della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria e chiamando a testimoni la legge e i profeti indicò agli apostoli che solo attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione. E noi, uniti agli Angeli del cielo, acclamiamo senza fine la tua santità, cantando l’inno di lode.

MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.


ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Questi è il mio Figlio prediletto; nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri ti rendiamo fervide grazie, Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Nel nome del Signore, andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Il Vangelo di Luca ci tiene a precisare che il volto di Gesù cambiò d’aspetto mentre pregava. La vita di Gesù è guidata dall’azione dello Spirito Santo, l’amore che lo lega da sempre al Padre. Non ci potrà essere alcun cambiamento in noi se non ci mettiamo in ascolto di Dio e non lo invochiamo dal profondo di noi stessi. Il Vangelo ci rende belli, felici, sereni, pieni di luce. Il peccato, invece, ci rende tristi, brutti, e ci fa chiudere in noi stessi, allontanandoci dalla vera gioia, dalla santità dell’esistenza. Per costruire legami di amicizia con Gesù e di fraternità tra noi e con il nostro prossimo, abbiamo bisogno anzitutto di pregare il Signore e di riconoscere che senza di lui non siamo niente. Ascoltare la voce che viene dal Padre «La voce da una nube, le parole pronunciate dal Padre, sembrano, in questo momento, particolarmente necessarie. Poiché si avvicina l’ora decisiva in cui questo Figlio sarà schernito, flagellato e crocifisso. I più vicini, perfino gli apostoli, subiranno una pesante prova. Potranno perfino perdere la speranza in Cristo. La voce dalla nube, se da una parte riconferma la verità sul Figlio prediletto, dall’altra sembra mettere sull’avviso, come se preannunzi il momento, in cui questa “predilezione” del Padre sarà confermata dalla risurrezione» (SAN GIOVANNI PAOLO II, Omelia del 15-3-1987).

La preghiera non è un accessorio Nel suo dialogo intimo con il Padre, Gesù non esce dalla storia, non sfugge alla missione per la quale è venuto nel mondo, anche se sa che per arrivare alla gloria dovrà passare attraverso la croce. Anzi, Cristo entra più profondamente in questa missione, aderendo con tutto se stesso alla volontà del Padre, e ci mostra che la vera preghiera consiste proprio nell’unire la nostra volontà a quella di Dio. Per un cristiano, pertanto, pregare non è evadere dalla realtà e dalle responsabilità che essa comporta, ma assumerle fino in fondo, confidando nell’amore fedele e inesauribile del Signore. Per questo, la verifica della trasfigurazione è, paradossalmente, l’agonia nel Getsemani (cf. Lc 22,39-46). Nell’imminenza della passione, Gesù ne sperimenterà l’angoscia mortale e si affiderà alla volontà divina; in quel momento la sua preghiera sarà pegno di salvezza per tutti noi. Cristo, infatti, supplicherà il Padre celeste di “liberarlo dalla morte” e, come scrive l’autore della lettera agli Ebrei, “fu esaudito per la sua pietà” (5,7). Di tale esaudimento è prova la risurrezione. La preghiera non è un accessorio, un optional, ma è questione di vita o di morte. Solo chi prega, infatti, cioè chi si affida a Dio con amore filiale, può entrare nella vita eterna, che è Dio stesso.

Apri i nostri occhi Apri i nostri occhi, Signore, perché possiamo vedere Te nei nostri fratelli e sorelle. Apri le nostre orecchie, Signore, perché possiamo udire le invocazioni di chi ha fame, freddo, paura, e di chi è oppresso. Apri il nostro cuore, Signore, perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come Tu ci ami. Donaci di nuovo il tuo Spirito, Signore, perché diventiamo un cuore solo e un’anima sola, nel tuo nome. Amen (Madre Teresa di Calcutta).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Commenti a cura di E. Scognamiglio Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: lapasqua@hotmail.com - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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