4ª DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B (viola o rosaceo) 11 MARZO 2018
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erché il mondo sia salvato per mezzo di lui». La venuta di Gesù in mezzo a noi non ha altro scopo che la salvezza del mondo. Dio, infatti, ci guarda sempre con amore di Padre e rivolge a ciascuno di noi una parola di salvezza, di grande speranza. Gesù è la Parola definitiva di Dio, il Verbo fatto carne che è morto ed è risorto per noi. Nel dialogo tra Gesù e Nicodèmo, il Signore prova ancora una volta a riscaldare i nostri cuori, a infondere un messaggio di speranza per tutta l’umanità, a partire dal popolo eletto. Gesù è la Luce che illumina il mondo, la Verità che abbatte ogni falso idolo, la Via che conduce direttamente al Padre, la Vita che vince la morte. In Gesù è Dio stesso che si è spogliato, che si è fatto povero, fino alla morte di Croce. Ci crediamo veramente? Ossia, siamo disposti a mettere in discussione una fede morta, vuota, esteriore, legalistica, che ci consola delle piccole cose e non è in grado di aprirci al senso nuovo dell’esistenza? È meraviglioso, stupendo, sapere che Dio è morto anche per me, che il Signore è risorto proprio per me! Nella morte di Gesù, è Dio stesso che soffre: mistero infinito di amore e di stupore! L’Eucaristia che celebriamo è ringraziamento, sacramento che ci mantiene in Vita, nel cuore stesso di Dio! È la domenica della gioia, Laetare!
Non si dice il Gloria
COLLETTA ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle: «Per grazia siete tutti salvati». L’Eucaristia ci rivela che è dono del Signore anche il nostro pentimento. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, Figlio dell’uomo innalzato sulla Croce, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, Unigenito del Padre, abbi pietà Ass. Cristo, pietà di noi. Cel. Signore, Luce venuta nel mondo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
Cel. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. Dio buono e fedele, che mai ti stanchi di richiamare gli erranti a vera conversione e nel tuo Figlio innalzato sulla croce ci guarisci dai morsi del maligno, donaci la ricchezza della tua grazia, perché rinnovati nello spirito possiamo corrispondere al tuo eterno e sconfinato amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura pone in evidenza la bontà e la misericordia di Dio che, ricco di sapienza, offre al suo popolo sempre un’altra possibilità di salvezza. Dio, infatti, non risponde alle nostre infedeltà con il male: egli fa balenare la speranza del perdono. Diventa strumento di salvezza il re di Persia, Ciro: sarà lui a guidare il ritorno d’Israele nella propria terra. L’esilio in Babilonia fu per Israele una dura prova. La seconda lettura afferma che la misericor-
dia di Dio è Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza. Tutto è dono di Dio, frutto della sua grazia. Il Vangelo offre l’annuncio della morte di Gesù, il suo innalzamento sulla Croce. Tale annuncio è presente nel dialogo tra Gesù e Nicodèmo. PRIMA LETTURA Seduti
Dal secondo libro delle Cronache (36,14-16.19-23)
In quei giorni, 14tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme. 15 Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. 16 Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. 19 Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. 20Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, 21attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni». 22Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: 23«Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE Rit. Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia
(Sal 136)
Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. Rit. Perché là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, allegre canzoni, i nostri oppressori: «Cantateci canti di Sion!». Rit. Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Se mi dimentico di te, Gerusalemme, si dimentichi di me la mia destra. Rit. Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (2,4-10) Fratelli, 4Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, 5da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. 6 Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. 8Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Lode e onore a te, Signore Gesù! Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna. Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni
(3,14-21)
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: 14 «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada per-
duto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. 21 Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, siamo stati salvati per grazia di Dio, attraverso la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, il Figlio prediletto del Padre. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. ASCOLTACI, O SIGNORE! 1. Perché la risurrezione di Gesù dai morti e l’offerta della sua passione in Croce siano il
cuore della vita della Chiesa e l’annuncio di ogni comunità cristiana che si apre al dialogo con il mondo e alla missione, preghiamo. 2. Perché i governanti delle nazioni e quanti hanno un potere materiale, politico o spirituale non si lascino dominare dalla corruzione e agiscano sempre a favore della comunità, soprattutto dei più poveri, preghiamo. 3. Perché i Presbìteri siano strumento della tenerezza di Dio e costruttori di comunità aperte al perdono, disponibili al servizio verso il prossimo, preghiamo. 4. Perché ciascuno di noi, come Nicodèmo, si lasci illuminare dalla Parola di Dio e convertire dall’amore di Gesù Cristo, che ha dato la sua vita per noi, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte di ogni benedizione, il ricordo di te è veramente la nostra gioia: fa’ che, illuminati dalla luce del Verbo e sorretti dal dono dello Spirito Santo, costruiamo un mondo migliore, trasformato dalla forza misteriosa della Pasqua. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Ti offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DI QUARESIMA V La via dell’esodo nel deserto quaresimale È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, maestro e modello dell’umanità riconciliata nell’amore. Tu riapri alla Chiesa la strada dell’esodo attraverso il deserto quaresimale, perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell’alleanza, convocato per la tua lode nell’ascolto della tua parola, e nell’esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. Per questi segni di salvezza, insieme agli angeli, ministri della tua gloria, proclamiamo nel canto la tua lode.
MISTERO DELLA FEDE Tu ci hai redenti con la tua croce e la tua risurrezione: salvaci, o Salvatore del mondo.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE «La luce è venuta nel mondo. Chi opera la verità viene alla luce» (Gv 3,19.21).
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola In quali momenti della nostra vita ci ricordiamo del Signore? Siamo in grado di lodarlo e di ringraziarlo per tutti i benefici che abbiamo ricevuto con la sua passione, morte e risurrezione? In che modo sperimentiamo ogni giorno l’amore di Dio per noi? La preghiera quotidiana rappresenta, per noi, il modo concreto di ricordare il Signore e di stringere con lui una relazione sincera e concreta di fede e di amore? Preghiera O Gesù, Luce del mondo, tu che sei generato dal Padre dall’eternità, ancor prima del tempo, illumina i nostri occhi e apri i nostri cuori alla potenza della tua Croce; fa’ che ti cerchiamo di giorno e di notte, in ogni istante della nostra vita. Abbiamo bisogno delle tue parole, di vedere il tuo volto, di sentire su di noi la tenerezza del tuo abbraccio. Senza di te non possiamo rinascere in alcun
modo. Tu sei la misericordia del Padre, l’amore senza fine dell’Eterno e Onnipotente Signore. Vieni, e mostrati a noi! Vieni, e unisciti alle nostre vite! Amen. Chi era Nicodèmo? Nicodèmo, cittadino di Gerusalemme, è, forse, un notabile, un anziano, un capofamiglia benestante; appartiene alle prime famiglie tornate da Babilonia, che hanno preso possesso delle terre migliori, lasciando a chi arriva dopo le colline seminate a sassi, dove gli altri capifamiglia aspettano in piazza di venire assunti a giornata come braccianti agricoli precari (cf. Mt 20,6-7). È “maestro in Israele”, testimone della novità religiosa che la famiglia di Abramo conserva gelosamente di fronte alle altre religioni, tutte “pagane”. Sa che può dire la sua parola nel Consiglio del Sinedrio, dare del tu alle persone importanti del popolo. È uomo di cultura tra i colleghi Scribi, esperti di Bibbia e di leggi sociali, che sanno a chi va la casa della vedova e il campo dell’orfano. Egli si mette in cammino di notte per incontrare Gesù: sente dentro di sé il bisogno di una rinascita spirituale, appunto dall’alto, come gli avrebbe detto Gesù. Nicodèmo conosce bene il disprezzo dei colleghi per Gesù, per lo stesso popolo ignorante, che non conosce la Torhà ed è maledetto (cf. Gv 7,49). Nicodèmo è un uomo sincero che si è lasciato affascinare da Gesù, dal suo messaggio, dalle sue parole, dal suo stile di vita. A Gerusalemme la religione c’era già; il tempio era splendido, le liturgie solenni; le regole morali erano chiare fino ai dettagli. Non c’era nessun problema di fede, quella era già detta e ridetta. Restava il problema della morale, cioè di mettere in pratica i comandamenti e i precetti e le sante tradizioni. Perché c’è sempre chi cerca di farla franca con la moglie di un altro, chi non paga le decime per il tempio, chi ruba nel campo del padrone, le prostitute dei bassifondi. Piccole cose diciamo, bastano già i Farisei a ridire le regole e controllare i comportanti. Gesù era un di più, non era aspettato, tutto era già a posto. Nicodèmo è l’immagine di chi cerca il Signore con il cuore inquieto, di chi è aperto alla novità di Dio, all’azione potente e meravigliosa dello Spirito Santo!
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.