Mercoledi delle Ceneri Anno C

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MERCOLEDÌ DELLE CENERI - ANNO C (viola) 6 MARZO 2019

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P

erdonaci, Signore: abbiamo peccato». Facciamo nostre le parole del Salmo responsoriale per intraprendere con umiltà e sincerità un cammino di vera conversione e per affrontare con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. È tempo di ritornare al Signore, di cambiare vita, di spendere tutto di noi stessi per il Vangelo. È una questione di cuore, ossia, di tutta la persona, dell’intera esistenza. La fede, che è esperienza quotidiana di Dio, non prevede tempi per il monaco e momenti per il mercante; non ci possono essere gesti di fede e di culto separati dalla vita. Ogni credente è sempre innanzi a Dio e verifica il suo cammino di fede nell’amore per il prossimo. Diversamente, la preghiera segreta e personalissima, anche se rivolta al Padre, e la pratica del digiuno e dell’elemosina, atti importanti di carità, diventano riti sterili e vuoti. L’Eucaristia che celebriamo in questo giorno di penitenza e di digiuno ci ricorda che siamo in cammino verso la Pasqua. Di fatti, è la luce del Cristo crocifisso e risorto a riempiere di significato non solo la vita della Chiesa e delle nostre comunità, ma pure l’itinerario della Quaresima che si qualifica come un cammino battesimale e penitenziale, cioè un tempo di particolare grazia.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Si omette l’atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri

COLLETTA Cel. O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura pone il credente in un atteggiamento di riflessione e di pentimento a motivo di una catastrofe naturale che si è abbattuta sul ter-

ritorio d’Israele. Si tratta, forse, d’una invasione di locuste qui interpretata come il castigo corrispettivo della perversione morale. L’episodio si svolge prima dell’esilio, nel regno di Giuda. Gioèle era, senza dubbio, un levita al servizio del Tempio. La seconda lettura vede in Gesù la realizzazione della riconciliazione tra Dio e gli uomini. Il Cristo, partecipe della nostra natura umana, è divenuto un polo d’attrazione contrapposto alla spinta verso il male. L’apostolo ci esorta a camminare nell’esperienza della sua Pasqua. Il Vangelo è una critica verso il culto esteriore e certi riti falsi e ipocriti. Vi è una maniera di dare che non genera l’amore, ma il compiacimento di se stessi. Vi è una preghiera che non è volta verso Dio, ma all’autoesaltazione di colui che l’ostenta. Vi è un digiuno che non esprime la rinuncia ai desideri troppo umani, ma l’affermazione di questi desideri. Tutto ciò allontana da Dio. Gesù è portatore di un culto in «spirito e verità».

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro del profeta Gioèle (2,12-18) Così dice il Signore: 12«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 13Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». 14Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per il Signore, vostro


Dio. 15Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. 16Radunate il popolo, indìte un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. 17 Tra il vestìbolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?». 18Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

mo a non accogliere invano la grazia di Dio. 2 Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 1 «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3 Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4 perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 5E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 16 E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 17Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, 18 perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

(Sal 50)

Rit. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Rit. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. Rit. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rit. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mia labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (5,20-6,2) 20 Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. 1 Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortia-

CANTO AL VANGELO

in piedi

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo

(6,1-6.16-18)

BENEDIZIONE DELLE CENERI Terminata l’omelia, il sacerdote, in piedi e a mani giunte, invita alla preghiera:

Cel. Raccogliamoci, fratelli carissimi, in umile preghiera, davanti a Dio nostro Padre,


perché faccia scendere su di noi la sua benedizione e accolga l’atto penitenziale che stiamo per compiere. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Quindi il sacerdote dice una delle orazioni seguenti:

Cel. O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, accogli con paterna bontà la preghiera del tuo popolo e benedici ✠ questi tuoi figli, che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, il Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, ascolta benigno la nostra preghiera: benedici ✠ queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo, riconoscendo che il nostro corpo tornerà in polvere; l’esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen E, senza nulla dire, asperge le ceneri con l’acqua benedetta.

IMPOSIZIONE DELLE CENERI I fedeli si presentano al sacerdote, ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:

Convertitevi e credete al Vangelo. Oppure Ricordati che sei polvere, e in polvere tornerai. Intanto si esegue un canto adatto.

ANTIFONA Rinnoviamo la nostra vita in spirito di umiltà e di penitenza; facciamo digiuno e supplichiamo con lacrime il Signore, perché è pieno di misericordia il nostro Dio, disposto a perdonare tutti i nostri peccati. Questa antifona si può alternare con i versetti del Sal 50, Pietà di me, o Dio. Terminata l’imposizione delle ceneri, il sacerdote si lava le mani.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Carissimi, a Dio nostro Padre, che guarda nel segreto del cuore, rivolgiamo con fiducia la preghiera di tutta la Chiesa. Lettore Diciamo insieme: Ass. ASCOLTACI, O SIGNORE!

1. Perché la Chiesa, purificata da ogni macchia di peccato, per grazia del Signore, annunci il Vangelo a tutti i popoli della terra, preghiamo. 2. Perché i governanti dei popoli si prendano cura delle famiglie in difficoltà e di ogni persona emarginata, preghiamo. 3. Perché in questo tempo di Quaresima il Signore ci aiuti a riscoprire la bellezza della vita battesimale e la gioia di appartenere a lui, preghiamo. 4. Perché le nostre famiglie, influenzate dalla cultura del benessere, dell’apparire e dell’autosufficienza, siano aperte al significato evangelico della preghiera, del digiuno e dell’elemosina, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, che ci inviti a ritornare a te con tutto il nostro cuore, accogli la preghiera di questa comunità che si predispone, per il dono della grazia, a intraprendere il cammino della penitenza e della riconciliazione con fiducia e gioia grande. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli, Signore, questo sacrificio, col quale iniziamo solennemente la Quaresima, e fa’ che mediante le opere di carità e penitenza vinciamo i nostri vizi e liberi dal peccato possiamo celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen

PREFAZIO DI QUARESIMA III I frutti della penitenza È veramente cosa buona e giusta, innalzare un inno a te, Padre onnipotente, e cantare insieme la tua lode. Tu vuoi che ti glorifichiamo con le opere della penitenza quaresimale, perché la vittoria sul nostro egoismo ci renda disponibili alle necessità dei poveri, a imitazione di Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...


SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.

Attualizzare la Parola

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Chi medita giorno e notte sulla legge del Signore, al tempo opportuno porterà il suo frutto.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Questo sacramento che abbiamo ricevuto, o Padre, ci sostenga nel cammino quaresimale, santifichi il nostro digiuno e lo renda efficace per la guarigione del nostro spirito. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La Messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio La Quaresima come “via” «La Quaresima è una via: ci conduce alla vittoria della misericordia su tutto ciò che cerca di schiacciarci o ridurci a qualunque cosa che non sia secondo la dignità di figli di Dio. La Quaresima è la strada dalla schiavitù alla libertà, dalla sofferenza alla gioia, dalla morte alla vita. Il gesto delle ceneri, con cui ci mettiamo in cammino, ci ricorda la nostra condizione originaria: siamo stati tratti dalla terra, siamo fatti di polvere. Sì, ma polvere nelle mani amorose di Dio che soffiò il suo spirito di vita sopra ognuno di noi e vuole continuare a farlo; vuole continuare a darci quel soffio di vita che ci salva da altri tipi di soffio: l’asfissia soffocante provocata dai nostri egoismi, asfissia soffocante generata da meschine ambizioni e silenziose indifferenze; asfissia che soffoca lo spirito, restringe l’orizzonte e anestetizza il palpito del cuore. Il soffio della vita di Dio ci salva da questa asfissia che spegne la nostra fede, raffredda la nostra carità e cancella la nostra speranza. Vivere la Quaresima è anelare a questo soffio di vita che il nostro Padre non cessa di offrirci nel fango della nostra storia» (FRANCESCO, Omelia dell’1-3-2017).

Quando il Signore entra nella nostra vita è sempre un evento di grazia. Il popolo d’Israele, così come ci ha raccontato il profeta Gioèle nella prima lettura di oggi, essendosi allontanato dalla Legge, percepisce come una minaccia l’avvicinarsi del giorno del Signore. Capita anche a noi: quando Dio viene a farci visita non siamo in grado di incontrarlo o di sostenere il suo sguardo. Il tempo della Quaresima, momento di grazia, è un itinerario di riconciliazione e di conversione che la Chiesa vive affinché ciascuno di noi possa riconciliarsi con Dio, con il prossimo e, anzitutto, con se stesso. Ci crediamo veramente? Ci stiamo predisponendo al perdono, alla confessione delle nostre colpe? Siamo abbastanza umili nel riconoscere i nostri peccati? Viviamo il sacramento della Confessione come una meravigliosa esperienza di perdono e di grazia? Pentimento Signore, come riparare le azioni mal fatte, come ricuperare il tempo perduto, come afferrare, nelle mie possibilità di scelta, la sola cosa necessaria? Alla gratitudine succede il pentimento. Al grido di gloria verso Dio Creatore e Padre succede il grido che invoca misericordia e perdono. Che almeno questo io sappia fare: invocare la Tua bontà, e confessare con la mia colpa la Tua infinita capacità di salvare (San Paolo VI).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Commenti a cura di E. Scognamiglio Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: lapasqua@hotmail.com - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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