Recupero e Riuso di Villa Kechler

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PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI Il sottoprogramma delle Prestazioni prende in considerazione, per ciascuna classe di requisito di seguito riportata, le prestazioni fornite dall'opera nel corso del suo ciclo di vita.

STABILITA'

Le strutture orizzontali, verticali e la copertura, sotto l'effetto di carichi permanenti e variabili devono assicurare stabilità e resistenza. Gli elementi strutturali non dovranno presentare fessurazioni o altre alterazioni superficiali. Le strutture devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni, in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza all'utenza. La freccia di inflessione rappresenta il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sotto carico e l' elasticità delle strutture orizzontali e della copertura. Le strutture verticali soggette a carico di esercizio necessiteranno di opportune verifiche riguardo al parametro del fuori piombo.

ESTETICI

I materiali costituenti devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, distacchi, ecc. e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Le superfici dei materiali non devono presentare fessurazioni a vista, nè screpolature o sbollature superficiali. Le coloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su grandi superfici.

FUNZIONALI

Devono essere garantiti i requisiti funzionali relativi agli infissi esterni in legno e vetro al fine di assicurare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. In particolare, gli interventi e i controlli faranno riferimento a requisiti prettamente funzionali di: chiusura, tenuta all'acqua e al vento delle guarnizioni, resistenza termica, oltre ad interventi di conservazione del serramento: le parti in movimento non devono presentare dei cedimenti, le sigillature non devono risultare rigide o presentare screpolature di sorta, non si devono rilevare fenomeni di corrosione delle parti in metallo dovute al venir meno del trattamento di protezione (vernice, zincatura, ecc).

SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI Il sottoprogramma dei Controlli definisce il programma delle verifiche e dei controlli, al fine di rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita dell'opera. SOLAIO:

CONTROLLO DELLE INTEGRITA' DELLE STRUTTURE PORTANTI

ELEMENTI LIGNEI: Controllo della consistenza dell'elemento strutturale, della presenza di lesioni o distacchi di materiale. Controllo della compattezza interna del materiale per evidenziare eventuali attacchi da funghi o da insetti che si sviluppano sotto la superficie dell'elemento. Verifica dell'integrità e perpendicolarità della struttura. Controllo da eseguire con l'ausilio di strumentazione idonea da personale specializzato. Frequenza del controllo : annuale MURATURE:

CONTROLLI STRUTTURALI DETTAGLIATI

Controllo della consistenza dell'elemento strutturale e dell'eventuale presenza di lesioni. Verifica dell'integrità e perpendicolarità della struttura e delle zone di terreno direttamente interessate dalla stessa. Controllo da eseguire con l'ausilio di strumentazione idonea da personale specializzato. Frequenza del controllo : annuale

Controlli strutturali approfonditi vanno effettuati in occasione di manifestazioni e calamità naturali (sisma, nubifragi,ecc.) o manifestarsi di smottamenti circostanti. Frequenza del controllo: all'occorrenza. SOLAIO:

CONTROLLO A VISTA

Il controllo dell'integrità delle strutture portanti, va eseguito individuando la presenza di eventuali anomalie come: fessurazioni, disgregazioni, distacchi, riduzione del copriferro e relativa esposizione a processi di corrosione dei ferri d'armatura, carbonatazione del calcestruzzo. Frequenza del controllo: annuale.

Le parti in vista dei solai, vanno controllate al fine di ricercare eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, avallamenti, ecc.). Frequenza del controllo: annuale.

ELEMENTI LIGNEI: Controllo dell'aspetto, del degrado e dell'integrità delle superfici dell'elemento strutturale e dei giunti, controllo della presenza di eventuali macchie, di umidità, di attacco biologico, rigonfiamenti o di alterazioni cromatiche della superficie. Controllo eseguibile dall'utenza. Frequenza del controllo : annuale MURATURE:

Controllo dell'aspetto e della consistenza dell'elemento strutturale nel suo complesso e dei suoi componenti in specifico. Controllo dell'eventuale presenza di lesioni. Controllo eseguibile dall'utenza. Frequenza del controllo : annuale

INFISSI ESTERNI : 1. si prevede l'ispezione periodica dello stato delle ante fisse e della loro tenuta; dell'aspetto dei sigillanti, nonchè l' indurimento, fessurazione, perdita di aderenza sui supporti e cambiamento di colore degli stessi; controllo dell’aspetto delle guarnizioni, nonchè screpolature, decolorazioni, ritiro, uscita dalle guide o dalle scanalature. Frequenza dell'intervento: annuale

ISPEZIONI PUNTUALI

2. si prevede il lavaggio superficie esterna con acqua e detergente tensioattivo; la revisione, ingrassaggio e oliatura della ferramenta di chiusura. Frequenza dell'intervento: ogni due anni. 3. si programma l'eventuale rifacimento localizzato di sigillature, l'eventuale rifacimento localizzato di guarnizioni e giunti di tenuta delle ante fisse, la registrazione ed eventuale riparazione e/o sostituzione della ferramenta di chiusura e rotazione. Frequenza dell'intervento: ogni cinque anni.


SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE

CONSOLIDAMENTO

SOLAIO:

in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici, di destinazione o dei sovraccarichi. Anche tale intervento va progettato da tecnico abilitato ed eseguito da impresa idonea. Frequenza dell'intervento: all'occorrenza.

MURATURE:

Interventi di consolidamento della muratura tramite l'applicazione di prodotti consolidanti da effettuarsi su superfici pulite e/o pretrattate, con l'iniezione di resine epossidiche o adesivi fluidi per il ripristino e la chiusura delle fessure o attraverso la stuccatura dei giunti molto degradati o mancanti. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza del'intervento: all'occorrenza Gli interventi riparativi devono effettuarsi a seconda del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. La diagnosi deve essere resa dal tecnico abilitato, che riporterà, in elaborati esecutivi, gli interventi necessari. Frequenza dell'intervanto: all'occorrenza.

SOLAIO:

MURATURE:

Incremento della capacità portante con metodi diversi a seconda del livello di degrado e da scegliere dopo indagini specifiche e approfondite: - realizzazione di incamiciature della parete muraria attraverso l'inserimento di barre di acciaio rese solidali alla muratura con malte di consolidamento, ristilatura dei giunti o eventuale ristilatura armata. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza dell'intervento : all'occorrenza

ELEMENTI LIGNEI:

1. Sostituzione degli elementi danneggiati facenti parte di una giunzione (lamiere, dadi, bulloni, rosette) con elementi della stessa classe e tipo. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza dell'intervento : all'occorrenza

INTERVENTI SULLE STRUTTURE PORTANTI

2. Verifica e eventualmente, riapplicazione delle forze di serraggio negli elementi giuntati o sostituzione dei componenti facenti parte della giunzione. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza dell'intervento : all'occorrenza

RIPRESA PUNTUALE FESSURAZIONI

INTERVENTI DI PULITURA

SOLAIO:

Ripresa puntuale delle fessurazioni e dei rigonfiamenti localizzati sulla superficie di rivestimento dei Solai. Frequenza dell'intervento: all'occorrenza.

MURATURE:

Risarcitura puntuale di eventuali plessi fessurativi rilevati tramite tecniche specifiche a seconda del tipo di fessura riscontrata: per esempio, riempimento di fratture e vuoti interni mediante iniezioni di malta cementizia o resine sintetiche attraverso una serie di fori eseguiti nella muratura. Risarcitura dei giunti di malta eventualmente degradati, decoesi, e soggetti a poverizzazione tramite tecniche specifiche di ristilatura o ristilatura armata a raso con malta cementizia consolidante e barre in acciaio in spessore di giunto. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza dell'intervento : all'occorrenza

ELEMENTI LIGNEI : Pulizia e asportazione delle parti degradate e marcite della superficie dell'elemento di legno, attraverso pulizia meccanica, manuale o ad aria compressa in funzione del tipo e dell'entità del degrado. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza del'intervento: annuale. MURATURE :

Intervento di rimozione manuale o meccanica delle parti deteriorate o delle sostanze estranee accumulate attraverso sabbiature, idrolavaggi o con l'uso di prodotti chimici specifici. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza del'intervento: annuale

ELEMENTI LIGNEI : 1. Trattamenti protettivi della superficie lignea con prodotti antitarlo, fungicidi, antimuffa o anche prodotti di carattere ignifugo o idrorepellente. I trattamenti vanno eseguiti su superfici precedentemente pulite. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza del'intervento : annuale 2. Spazzolature, sabbiature ed in generale opere ed interventi di rimozione della ruggine, della vernice in fase di distacco o di sostanze estranee eventualmente presenti sulle superfici dei componenti facenti parte delle giunzioni metalliche, da effettuarsi manualmente o con mezzi meccanici. Applicazione prodotti antiruggine con ripristino degli strati protettivi. Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza del'intervento : annuale

APPLICAZIONE PROTETTIVI

MURATURE:

RIMOZIONE E RICALIBRAZIONE

Ristesura di strato protettivo di scialbatura sulle strutture in murature, specialmente in corrispondenza delle pareti a diretto contatto col terreno e più suschettibili a degradazione e attacchi di umidità coneguenti all'aggressività dell'ambiente. Eseguibile, previo controllo dello stato fisico del protettivo, da ditta specializzata. Frequenza dell'intervento: annuale

INFISSI ESTERNI : si dovrà provvedere, previa protezione di apparecchiature ed arredi mediante teli di polietilene o similari: 1. alla sfilatura dell’infisso e alla lubrificazione delle cerniere, 2. alla registrazione di viti e cerniere e ove necessario sostituzione delle stesse; 3. alla verifica del fissaggio del telaio alla parete con spessonatura delle ante e piallatura ove necessario; 4. lubrificazione, verifica, riparazione e/o eventuale sostituzione dei cariglioni dell’anta riscontrati non funzionanti; 5. Registrazione, lubrificazione, riparazione e/o sostituzione della maniglia; 6. Sigillatura o fissaggio, utilizzando i materiali preesistenti, del vetro al serramento; 7. Verifica della perfetta chiusura e allineamento della finestra fissa; Eseguibile da ditta specializzata. Frequenza dell'intervento: semestrale
















UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA Dipartimento di Architettura, Costruzione e Conservazione Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 PROGETTAZIONE STRUTTURALE

RELAZIONE ESPLICATIVA DI CALCOLO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI

Prof.: Prof.: Prof.ssa: Prof.:

Pierluigi Grandinetti Paolo Faccio Anna Saetta Ezio Micelli Studenti: Nicola Piacentini

Matr. 284078

Andrea Zubelli

Matr. 284111

Camilla Pozzani

Matr. 284865

Anno Accademico 2016 - 2017



INDICE

PREMESSA ................................................................................................................................. 1 NORME DI RIFERIMENTO ......................................................................................................... 1

PARTE I: CALCESTRUZZO ARMATO 0

MATERIALI E CARATTERISTICHE ........................................................................................... 2 0.1. CALCESTRUZZO ESISTENTE DI PROGETTO .................................................................................... 2 0.2. ARMATURA ESISTENTE ...................................................................................................................... 3 0.3

1

COEFFICIENTI DI SICUREZZA ......................................................................................................... 3

SOLAIO ESISTENTE: IPOTESI 1............................................................................................... 3 1.1. ANALISI DEI CARICHI A METRO LINEARE ......................................................................................... 3 1.2. CALCOLO DELLE CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE .................................................... 4 1.3. VERIFICA DELLA PARTE TESA ........................................................................................................... 4 1.4. VERIFICA DELLA PARTE COMPRESSA .............................................................................................. 5

2

SOLAIO ESISTENTE: IPOTESI 2............................................................................................... 6 2.1. ANALISI DEI CARICHI A METRO LINEARE ......................................................................................... 6 2.2. CALCOLO DELLE CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE .................................................... 6 2.3. VERIFICA DELLA PARTE TESA ........................................................................................................... 7 2.4. VERIFICA DELLA PARTE COMPRESSA .............................................................................................. 7

3

INTERVENTO DI PROGETTO .................................................................................................... 8 3.1. ANALISI DEI CARICHI A METRO LINEARE ......................................................................................... 9 3.2. CALCOLO DELLE CARATTERISTICHE DELLA SOLLECITAZIONE .................................................. 10 3.3. VERIFICA DELLA PARTE TESA: porzione di solaio sfondellata ......................................................... 10 3.4. VERIFICA DELLA PARTE TESA: porzione di solaio non sfondellata .................................................. 10 3.5. VERIFICA DELLA PARTE COMPRESSA ............................................................................................ 11


PARTE II: ELEMENTI LIGNEI 0

MATERIALI E CARATTERISTICHE ......................................................................................... 12 0.1. CLASSIFICAZIONE TECNOLOGICA DEL LEGNO ............................................................................. 12 0.1.1. Coefficienti di sicurezza ........................................................................................................... 12 0.1.2. Classi di servizio ...................................................................................................................... 13 0.2. DATI DI PROGETTO ........................................................................................................................... 13

1

COPERTURA ESISTENTE ....................................................................................................... 14 1.1. ANALISI DEI CARICHI ......................................................................................................................... 14 1.1.1. Carichi permanenti strutturali ................................................................................................... 14 1.1.2. Carichi variabili ........................................................................................................................ 14

1.2. FALSO PUNTONE ............................................................................................................................... 14 1.2.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) ................................................................................ 14 1.2.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 15 1.2.3. Verifica .................................................................................................................................... 15 a) b)

verifica a flessione : S.L.U. 1 ...................................................................................... 15

verifica a deformazione : S.L.U. 1 ........................................................................................................ 15 c)verifica a flessione : S.L.U. 2 ................................................................................................ 15

d)

verifica a deformazione : S.L.U. 2 ........................................................................................................ 15

1.3. TERZERA............................................................................................................................................. 16 1.3.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) ................................................................................ 16 1.3.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 16 1.3.3. Verifica .................................................................................................................................... 16 a)

verifica a flessione deviata : S.L.U. 1 .......................................................................... 16

b)

verifica a deformazione : S.L.U. 1 ............................................................................... 17

c)

verifica a flessione deviata : S.L.U. 2 .......................................................................... 17

d)

verifica a deformazione : S.L.U. 2 ............................................................................... 17

1.4. CAPRIATA ........................................................................................................................................... 17 1.4.1. PUNTONE ............................................................................................................................... 17 1.4.1.1

Analisi dei carichi ..................................................................................................................... 17 1.4.1.2 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione .............................................................. 18

1.4.1.3. Verifica ................................................................................................................................... 18


a)

verifica a pressoflessione............................................................................... 18

1.4.2. CATENA .................................................................................................................................. 18 1.4.2.1 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione .............................................................. 18 1.4.2.2 Verifica........................................................................................................................ 18 a)

verifica a trazione .......................................................................................... 18

2

COPERTURA CON NUOVA STRATIGRAFIA ......................................................................... 19 2.1. ANALISI DEI CARICHI ......................................................................................................................... 19 2.1.1. Carichi permanenti strutturali ................................................................................................... 19 2.1.2. Carichi permanenti non strutturali ............................................................................................ 19 2.1.3. Carichi variabili ........................................................................................................................ 19

2.2. FALSO PUNTONE ............................................................................................................................... 19 2.2.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) ................................................................................ 19 2.2.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 20 2.2.3. Verifica .................................................................................................................................... 20 a) b)

verifica a flessione : S.L.U. 1 ...................................................................................... 20

verifica a deformazione : S.L.U. 1 ........................................................................................................ 20 c)

d)

verifica a flessione : S.L.U. 2 ...................................................................................... 20

verifica a deformazione : S.L.U. 2 ........................................................................................................ 21

2.3. TERZERA............................................................................................................................................. 21 2.3.1.

Analisi dei carichi ..................................................................................................................... 21

2.3.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 21 2.3.3. Verifica .................................................................................................................................... 21 a)

verifica a flessione deviata : S.L.U. 1 .......................................................................... 21

b)

verifica a deformazione : S.L.U. 1 ............................................................................... 22

c)

verifica a flessione deviata : S.L.U. 2 .......................................................................... 22

d)

verifica a deformazione : S.L.U. 2 ............................................................................... 22

2.4. CAPRIATA ........................................................................................................................................... 22 2.4.1.

PUNTONE ............................................................................................................................... 23

2.4.1.1

Analisi dei carichi .................................................................................................................... 23 2.4.1.2 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione .............................................................. 23

2.4.1.3. Verifica .................................................................................................................................... 23


a)

verifica a pressoflessione............................................................................... 23

2.4.2.

CATENA .................................................................................................................................. 23

2.4.2.1

Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 23 2.4.2.2 Verifica........................................................................................................................ 24 a)

verifica a trazione .......................................................................................... 24

2.5. DATI COMPARATIVI ........................................................................................................................... 24 2.6. CONSIDERAZIONI FINALI .................................................................................................................. 24

PARTE III: ACCIAIO 0

MATERIALI E CARATTERISTICHE ......................................................................................... 25 0.1. Acciaio strutturale di carpenteria .......................................................................................................... 25 0.2. Acciaio strutturale per gli elementi scala .............................................................................................. 25 0.3. Coefficienti di sicurezza ........................................................................................................................ 25

1

SOLAIO INTERPIANO .............................................................................................................. 25 1.1. ANALISI DEI CARICHI ......................................................................................................................... 25 1.1.1. Carichi permanenti strutturali ................................................................................................... 26 1.1.2. Carichi permanenti non strutturali ............................................................................................ 26 1.1.3. Carichi variabili ........................................................................................................................ 26

1.2. SCALA IN ACCIAIO ............................................................................................................................. 27 1.2.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) - gradino ................................................................. 27 1.2.2. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione ...................................................................... 27 1.2.3. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 27 1.2.4. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) - cosciale ................................................................ 28 1.2.5. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione ...................................................................... 28 1.2.6. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 29

1.3. TRAVE SECONDARIA t1 ..................................................................................................................... 29 1.3.1. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 30 1.3.2. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 30 a)

verifica a flessione ...................................................................................................... 31

b)

verifica a taglio ............................................................................................................ 31

c)

verifica a deformazione ............................................................................................... 31


1.4. TRAVE SECONDARIA t2 ..................................................................................................... .............. 32 1.4.1. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 32 1.4.2.. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 32 a)

verifica a flessione ...................................................................................................... 33

b)

verifica a taglio ............................................................................................................ 33

c)

verifica a deformazione ............................................................................................... 33

1.5. TRAVE PRINCIPALE t1 ....................................................................................................................... 34 1.5.1. Analisi dei carichi a metro lineare( kN/m) ................................................................................ 34 1.5.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 34 1.5.3.. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 35 a)

verifica a flessione ...................................................................................................... 35

b)

verifica a taglio ............................................................................................................ 36

c)

verifica a deformazione ............................................................................................... 36

1.6. COLONNA............................................................................................................................................ 36 1.6.1. Analisi del carico di punta(kN) ................................................................................................. 36 1.6.2.. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 37 a)

2

verifica ad instabilitĂ ............................................................................................................................. 38

PORTICO ................................................................................................................................... 38 2.1. ANALISI DEI CARICHI ......................................................................................................................... 38 2.1.1. Carichi permanenti strutturali ................................................................................................... 38 2.1.2. Carichi variabili ........................................................................................................................ 38 2.2. TERZERA............................................................................................................................................. 39 2.2.1. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 39 2.2.2. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 40 a)

verifica a flessione ...................................................................................................... 40

b)

verifica a deformazione ............................................................................................... 40

2.3. PUNTONE ............................................................................................................................................ 41 2.3.1. Analisi dei carichi a metro lineare(kN) ..................................................................................... 41 2.3.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 41


2.3.3. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 42 a)

verifica a pressoflessione ........................................................................................... 42

b)

verifica a deformazione ............................................................................................... 42

2.4. PASSERELLA ...................................................................................................................................... 42 2.4.1. Analisi del carico al metro lineare (kN) .................................................................................... 42 2.4.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 43 2.4.3. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 43

2.5. COLONNA............................................................................................................................................ 43 2.5.1. Analisi del carico di punta (kN) ................................................................................................ 43 2.5.2. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione........................................................................... 44 2.5.3. Dimensionamento e verifica .................................................................................................... 44 a)

verifica ad instabilità ................................................................................................... 45

PARTE IV: VERIFICHE SISMICHE 0

INTRODUZIONE........................................................................................................................ 46

1

DATI DI PROGETTO ................................................................................................................. 46 1.1. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO .................................................................................................... 46 1.2. PERIODO DI RIFERIMENTO............................................................................................................... 46 1.3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO ....................................................................................................... 46 1.4. STATI LIMITE....................................................................................................................................... 47 1.5. PARAMETRI STRUTTURALI ............................................................................................................... 47 1.6. LIVELLI DI CONOSCENZA .................................................................................................................. 47

2

ACCELERAZIONE CRITICA DI PROGETTO .......................................................................... 48

2.1. SPETTRO DI RISPOSTA ..................................................................................................................... 48 2.2. MICROZONAZIONE ............................................................................................................................ 50

3

MECCANISMI DI COLLASSO .................................................................................................. 51

3.1. MECCANISMO 1 : Ribaltamento semplice di parete monolitica ........................................................... 51


.

3.1.1.

Analisi del carico di punta N (kN) ................................................................................ 53

3.1.2.

Frazione di massa partecipante .................................................................................. 53

3.1.3.

Capacità M1 ............................................................................................................... 53

3.1.4.

Domanda M1 .............................................................................................................. 54

3.1.5.

Interventi progettuali ................................................................................................... 54

3.2. MECCANISMO 2 : Ribaltamento composto di parete monolitica ......................................................... 57 .

3.2.1.

Analisi del carico di punta N (kN) ................................................................................ 58

3.2.2.

Frazione di massa partecipante .................................................................................. 58

3.2.3.

Capacità M2 ............................................................................................................... 59

3.2.4.

Domanda M2 .............................................................................................................. 59

3.2.5.

Interventi progettuali ................................................................................................... 60


PREMESSA La presente relazione ha come oggetto la verifica degli elementi strutturali presenti nell’edificio oggetto di intervento architettonico, e per il dimensionamento e verifica dei nuovi elementi strutturali. Le strutture a cui si è fatto riferimento per le verifiche riguardano: -partizioni orizzontali interpiano (solaio); -chiusura superiore (copertura); -chiusura perimetrale verticale (murature esterne); mentre le strutture di nuova progettazione riguardano: -nuovo solaio interpiano nel punto di snodo progettuale; -nuovo elemento verticale portante nello snodo progettuale; -elementi metallici della nuova scala nello snodo principale; -elementi lineari del portico di riconnessione progettuale. La relazione si suddivide in 4 parti: la prima parte consiste nella verifica del solaio in laterocemento esistente, al fine di valutare il carico residuo applicabile sul solaio e gli effetti degli interventi migliorativi eseguiti, la seconda parte consiste nel calcolo delle strutture lignee di copertura, al fine di verificarne l’idoneità strutturale alle nuove normative vigenti, mentre la terza parte consiste nel dimensionamento e verifica degli elementi in acciaio (travi principali e secondarie) costituenti l’orditura del solaio interpiano dello snodo progettuale e gli elementi principali che generano la struttura del portico di riconnessione lungo la seconda - terza corte. La quarta parte ha come oggetto la verifica sismica dei principali meccanismi di collasso interessanti la parete verticale, al fine di verificare l’effettiva efficienza delle strutture verticali nel caso del sisma atteso per la zona in oggetto.

NORME DI RIFERIMENTO D.M. del 14/01/2008 : “Norme tecniche per le costruzioni”; D.M. del 09/01/1996: “Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”; UNI 5398-78: ”Travi UPN ad ali parallele”; UNI 5397-78: “Travi HEB ad ali larghe parallele”; UNI - ENV - 1995 - 1 - 1: “Eurocodice 5”; OPCM 3274 / 05: “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”

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PARTE I: CALCESTRUZZO ARMATO Si procede al calcolo delle strutture previste in calcestruzzo armato, ovvero il solaio della nuova area espositiva ex-stalla. I calcoli fanno riferimento alle principali strutture presenti, allo scopo di verificare la quantità di armatura necessaria al mantenimento statico dell’equilibrio e conseguentemente la verifica delle resistenze degli elementi medesimi. Le verifiche eseguite fanno riferimento alle condizioni staticamente più sfavorevoli. Tuttavia, essendo il tipo di calcolo un pre-dimensionamento, si sono trascurate le combinazioni di carico previste dal D.M. del 14 gennaio 2008. La presente verifica riguarda il calcolo preliminare e verifiche delle strutture del solaio esistente, ovvero cappa esistente e nuova cappa in calcestruzzo, tralasciando la progettazione delle strutture di fondazione e gli appoggi. Le verifiche fanno riferimento alle due ipotesi principali di stratigrafia: la prima ipotesi, quella più realistica, prevede la composizione del solaio come unica soletta in calcestruzzo collaborante di spessore 10 cm, mentre nella seconda risulta composta da una soletta strutturale di soli 5.00 cm. La prima opzione trova riscontro con il rilievo materico e dai segni presenti in facciata, la seconda rimane comunque un’ipotesi probabile in accordo con la possibilità di un cordolo estradossato. Fermo restando che ,dal punto di vista progettuale, si è preferito privilegiare la prima opzione in quanto ritenuta più probabile, si procede in seguito alla verifica di entrambe le situazioni al fine di identificare le problematiche interconnesse alle due e le eventuale differenze. Dalle analisi svolte, è emerso che il problema comune ad entrambe le soluzioni risiede della scarsa resistenza a trazione dell’elemento solaio. Dal punto di vista statico infatti, trattandosi di un solaio composto in calcestruzzo armato, è necessario provvedere alla verifica di entrambe le componenti: si procederà quindi alla determinazione, per ciascuna delle due ipotesi, dei Momenti resistenti delle armature e delle parti compresse. Come si vedrà, a causa della scarsa armatura presente, il momento delle trazioni risulterà inefficiente in entrambe le soluzioni, mentre al contrario, non presenterà problemi il momento delle compressioni. L’obiettivo principale dunque, è quello di migliorare la prestazione delle trazioni.

0. MATERIALI E CARATTERISTICHE Le resistenze di calcolo si sono determinate al metodo degli Stati Limite Ultimi, come prescritto dalla vigente normativa (D.M. del 14 gennaio 2008 “Norme tecniche per le costruzioni”). 0.1. CALCESTRUZZO ESISTENTE E DI PROGETTO Classe di resistenza: C25/30 fck = 25.00 N/mm2 Rck = 30.00 N/mm2 fcd = αcc * (fck/γc) con αcc = 0.85 γc = 1.50 fcd = 0.85 * (25/1.50) = 14.16 N/mm2 2


0.2. ARMATURA ESISTENTE Si ipotizza un ferro tipo FeB32k fyk = 315.00 N/mm2 fyd = fyk / γm = 315 / 1.15 =273.00 N/mm2 0.3. COEFFICIENTI DI SICUREZZA γgs = 1.35 γgns = 1.50 γq = 1.50 γc = 1.50 Si riportano i risultati finali delle resistenze di calcolo adottate Materiale Calcestruzzo Acciaio

RESISTENZA DI CALCOLO A COMPRESSIONE (N/mm2) 14.16

TENSIONE DI CALCOLO A SNERVAMENTO (N/mm2) 273.00

1. SOLAIO ESISTENTE: IPOTESI 1 In relazione ai carichi di esercizio di progetto, si provvede alla verifica della parte tesa e compressa della sezione esistente secondo l’ipotesi che la sezione del solaiorisulti interamente strutturale (10 cm di calcestruzzo strutturale).

1.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) CARICO PERMANENTE gk: -travetto in cls armato (25 kN/mc * 0.07*0.05m)/0.30 m = -Pignatta in laterizio (5.50 kN/m3 * 0.08 * 0.25m)/0.30m = -soletta in cls armato kN/mc * 0.10 m= gk2 = 3.20 kN/m2 CARICO VARIABILE qk: 3

0.29 kN/m2 0.40 kN/m2 2.50 kN/m2


qk = 4.00 kN/m2 CARICHI DI PROGETTO qd e gd qd= 3.10kN/m2 * 1.35 + 4.00 kN/m2 * 1.5 = 10.03 kN/m2 qdtot = 10.03 kN/m2 * 0.30 m = 3.01 kN/m Lo schema statico considerato è quello di una trave appoggiata a tripla campata con carico distribuito. 1.2. Calcolo della caratteristiche della sollecitazione Attraverso l’utilizzo del software “Ftool”, è stato possibile calcolare il momento flettente lungo le campate, per cui si ha:

Mdmax = 2.40 kNm 1.3. Verifica della parte tesa Si procede al calcolo del momento resistente della armature presenti, al fine di verificare la resistenza della parte tesa. Si consideri il seguente schema:

Il momento causato dalle trazioni (Mrdt) sarà pari alla forza delle trazioni per il braccio interno z della coppia T-C , pari a 0.9 d (oppure d-0.4 x , dove x è la posizione dell’asse neutro). Mrdt = T * z As = 2 ϕ 6= 0.57 cm2. essendo d= 170 mm, in quanto assente la parte di copri ferro, si ha: z = 0.9*d = 153.00 mm 4


Mrdt = T * d = (As * fyd) * 0.9 d = = (57 mm2 * 273 N/mm2) * 153 mm = 2380833 Nmm = 2.3 kNm<Mdmax = NON VERIFICATO 1.4. Verifica della parte compressa Si procede alla verifica della resistenza della sezione esistente in cls. Al fine di soddisfare la verifica, considerando il medesimo schema riportato precedentemente, è necessario che il Momento Resistente della parte compressa risulti maggiore rispetto al momento sollecitante indotto dai carichi, per cui Mrdc>Mdmax Il momento resistente della parte compressa sarà pari a: Mrdc = C * z dove z = 0.9*d = 153.00 mm La forza di compressione C, è data dal Volume del solido compresso (diagramma “stress block”), per cui si ha C = 0.85 * fcd * 0.8x * B si procede a determinare la posizione dell’asse neutro, nota la forza di trazione T. Pertanto, essendo d = 170 mm e Mrst = 2.3 kNm, si ha che Mrdt = (As * fyd) * (d-0.4x’) per cui: x’ =- (Mrdt / (As * fyd) + d) / 0.4 =- (2300000 Nmm / (57 mm2 * 273 N/mm2) + 170 mm) / 0.4 = 55.50mm dal lembo inferiore teso quindi x = 170 mm-55.50 mm = 114.50 mm dal lembo superiore compresso C = 0.85 * fcd * 0.8x * B = 0.85 * 14 N/mm² * 0.8 * 114.50 mm * 1000 mm = 1090040.00 N = 1090.04 kN pertanto, il Momento resistente di compressione sarà: Mrdc = 1090.04 kN * 0.15 = 166.77 kN m >Mdmax = VERIFICATO Come anticipato, è evidente che il problema, nella prima opzione, risulta essere la scarsa armatura presente nella zona tesa, che inficia sul Momento resistente relativo alle barre di acciaio. E’necessario quindi un intervento mirato ad incrementare il momento resistente Mrdt.

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2. SOLAIO ESISTENTE: IPOTESI 2 In relazione ai carichi di esercizio di progetto, si provvede alla verifica della parte tesa e compressa della sezione esistente secondo l’ipotesi che la sezione del solaiorisulta bipartita fra una parte di calcestruzzo strutturale (5 cm) e una parte di calcestruzzo non strutturale (5 cm).

2.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) CARICO PERMANENTE gk: -travetto in cls armato -Pignatta in laterizio -soletta in cls armato

(25 kN/mc * 0.07*0.05m)/0.30 m = (5.50 kN/m3 * 0.08 * 0.25m)/0.30m = kN/mc * 0.0.5 m=

0.29 kN/m2 0.40 kN/m2 1.25 kN/m2

gk s = 2.54 kN/m2 -

massetto

0.05 m * 2 kN/m2 =

gk ns =1.00 kN/m2

CARICO VARIABILEgk: - carico esercizio

qk = 4.00 kN/m2 CARICHI DI PROGETTO qd e gd

qd = 2.54kN/m * 1.35 + 4.00 kN/m2 * 1.5 + 1.00 kN/m2 * 1.5 = 10.04 kN/m2 qd tot= 10.04 kN/m2 * 0.30 m = 3.02 kN/m lo schema statico considerato è quello di una trave appoggiata a tripla campata con carico distribuito. 2.2. Calcolo della caratteristiche della sollecitazione Attraverso l’utilizzo del software “Ftool”, è stato possibile calcolare il momento flettente lungo le campate, per cui si ha:

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Mmax = 2.42 kN*m 2.3. Verifica della parte tesa Si procede al calcolo del momento resistente della armature presenti, al fine di verificare la resistenza della parte tesa. Si fa riferimento allo stesso schema visto in precedenza, per cui: As = 2 ϕ 6= 0.57 cm2. essendo d=120 mm, in quanto assente la parte di copri ferro, si ha: z = 0.9*d = 108.00 mm Mrdt = T * d = (As * fyd) * 0.9*d = = (57 mm2 * 273 N/mm2) * 108 mm = 1680588.00Nmm = 1.68 kNm<Mdmax = NON VERIFICATO 2.4. Verifica della parte compressa Si procede alla verifica della resistenza della sezione esistente in cls. Il procedimento è il medesimo visto in precedenza, per cui Mrdc>Mdmax Il momento resistente della parte compressa sarà pari a: Mrdc = C * z dove z = 0.9*d = 108.00 mm La forza di compressione C è pari a C = 0.85 * fcd * 0.8x * B Come in precedenza, si ha Mrdt = (As * fyd) * (d-0.4x’) per cui: x’=- (Mrdt / (As * fyd) + d) / 0.4 =- (1680000 Nmm / (57 mm2 * 273 N/mm2) + 120 mm) / 0.4 = 30.10 dal lembo inferiore teso quindi x = 120 mm-30.10 mm = 89.90 mm dal lembo superiore compresso C = 0.85 * fcd * 0.8x * B = 0.85 * 14 N/mm² * 0.8 * 89.90 mm * 1000 mm = 855848.00 N = 855.84 kN pertanto, il Momento resistente di compressione sarà: Mrdc = 855.84 kN * 0.10 = 92.43 kN m >Mdmax = VERIFICATO Come nell’ipotesi precedente, si nota come il problema strutturale sia inerente alla parte tesa, mentre la parte compressa risulta sostanzialmente verificata. 7


E’necessario quindi, anche nel caso di questo tipo di ipotesi, un intervento mirato ad incrementare il momento resistente Mrdt.

3. INTERVENTO DI PROGETTO Essendo le due ipotesi equivalenti dal punto di vista delle problematiche da analizzare, dal punto di vista progettuale si è fatto riferimento alla soluzione ritenuta più verosimile, ovvero l’ipotesi 1. Essendo l’obiettivo quello di incrementare il momento delle trazioni Mrdt, pari a Mrdt = T * z = (As * fyd) * 0.9*d ne consegue che le opzioni di miglioramento strutturale sono 2: 1) incremento della forza di trazione T; 2) incremento del braccio interno della coppia d. La prima opzione, consisterebbe nell’applicazione di fasce Beton Plaqué in CFRP aventi una duplice funzione: da un lato la sistemazione dell’intradosso del solaio e la sua messa in sicurezza (degrado di evidente sfondellamento dei laterizi in vari punti), e dall’altro consentirebbe, laddove si presentano lacune di laterizio causate dallo sfondellamento, il raggiungimento di un valore di forza T equivalente all’azione degli ipotetici ferri di armatura che sarebbero necessari per rendere soddisfatta la verifica strutturale. Tuttavia, l’applicazione di questa prima opzione in modo uniforme su tutto il solaio, presenta una problematica. Lo sfondellamento infatti, non è presente su tutto l’intrasosso del solaio. Ne deriva che il solaio in oggetto presenta punti in cui è possibile l’applicazione della fasce CFRP al lembo inferiore del travetto teso, aumentandone la resistenza, altri punti in cui invece il solaio non presenta ne ferri ne travetti scoperti. In questi punti dunque, per l’applicazione di fasce CFRP sarebbe necessario rompere l’appoggio della pignatta esistente (che attualmente copre l’intradosso del travetto) per poter applicare il materiale in maniera efficiente sul calcestruzzo sottostante. Questa operazione è stata ritenuta non idonea in quanto non in linea coi principi conservativi progettuali. Tuttavia, è innegabile che ipotizzando la dimensione delle armature costante su tutto il solaio (sia ove esse sono visibili a causa dello sfondellamento sia ove queste non sono visibili), la problematica riscontrata nel capitolo precedente in relazione al momento delle armature tese non sia un problema puntuale solo nel punto in cui si ha lo sfondellamento, ma che essa risulti estesa a tutto il solaio. Pertanto, posizionando la fasce di rinforzo CFRP solo laddove il solaio risulta sfondellato, il problema non risulterebbe completamente risolto, in quanto le porzioni di solaio “sane” avrebbero comunque un armatura insufficiente ai fini della resistenza statica (2Φ6). Pertanto, considerando anche le necessità impiantistiche e di ammorsamento trasversale delle murature e la necessità di un piano rigido di ripartizione dei carichi efficiente, si è ritenuto opportuno la modifica della stratigrafia esistente mediante l’inserimento di una nuova cappa in calcestruzzo armato di spessore 5 cm, in modo tale da aumentare, come si vedrà, il braccio della coppia interna T-C. Questo permetterà di raggiungere valori di momento resistente di trazione sufficiente per non far entrare in crisi le armature inferiori. In conclusione, l’intervento progettuale prevede entrambe le opzioni: -posizionamento di fasce CFRP (Beton Plaqué) in modo puntuale, laddove è possibile l’applicazione diretta sul lembo dei travetti a vista tesi (causa sdondellamento); 8


- inserimento di una nuova cappa in calcestruzzo uniforme in grado di aumentare il braccio interno e facilitare di conseguenza il compito delle armature esistenti anche nelle parti di solaio non sfondellate. La stratigrafia diventerà quindi la seguente:

Si procede alla dimostrazione della validità delle operazioni svolte 3.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m): CARICO PERMANENTE gk: -travetto in cls armato (25 kN/mc * 0.07*0.05m)/0.30 m = -Pignatta in laterizio (5.50 kN/m3 * 0.08 * 0.25m)/0.30 m = -soletta in cls armato esistente 25 kN/mc * 0.05 m= -soletta in cls armato nuova 25 kN/mc * 0.05 m= -

0.29 kN/m2 0.40 kN/m2 1.25 kN/m2 1.25 kN/m2

gk s= 3.19 kN/m2 -

massetto pannello radiante pavimentazione

0.05 m * 2 kN/m3 =

1.00 kN/m2 1.20 kN/m2 0.20 kN/m2

gk ns = 2.54 kN/m2 CARICO VARIABILE qk -

carico esercizio

qk = 4.00 kN/m2 CARICHI DI PROGETTO gd e qd

qd = 3.19 * 1.35 kN/m2 * 1.5 + 4.00 kN/m2 * 1.50 + 2.54 kN/m2 * 1.50 = 14.14 kN/m2 qdtot= 14,14 kN/m2 * 0.30 m = 4.24 kN/m

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3.2. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Attraverso l’utilizzo del software “Ftool”, è stato possibile calcolare il momento flettente lungo le campate, per cui si ha:

Mdmax = 3.00 kN m 3.3. Verifica della parte tesa: porzione di solaio sfondellata Si procede al calcolo delle prestazioni meccaniche che dovranno essere garantite con la fasce CFRP di nuovo inserimento, in modo tale da soddisfare il momento resistente nelle zone sfondellate. Mrdt = Mdmax per cui (As * fyd) * z = 3.00 kN m quindi fyd= 3.00 kNm / (As * z) essendo d=220 mm si ha: z = 0.9*d = 198.00 mm pertanto, essendo As esistente pari a 0.57 cm2, si ha fyd = 3000000 Nmm / (57 mm2 * 198) = 265.81 N/mm2 3.4. Verifica della parte tesa: porzione di solaio non sfondellata Si procede alla verifica del momento resistente della armature in virtù della nuova cappa e il relativo aumento di braccio interno. Si ipotizza, come detto, la presenza delle medesime barre di armature (2 Φ 6) essendo Mrdt = (As * fyd) * z per cui z = 0.9*d essendo d=220 mm, si ha Mrdt = (57 mm2 * 273 N/mm2) * 198 mm2 = 3081078.00 Nmm = 3.12 kNm>Mdmax = VERIFICATO

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3.5. Verifica della parte compressa Si procede, per completezza d’informazione, alla verifica della parte compressa a seguito dell’inserimento della nuova cappa in calcestruzzo. Tale verifica risulta valida per la totalità del solaio. La nuova cappa in calcestruzzo si prevede interamente di calcestruzzo C25/30, per cui fck = 25.00 N/mm2 Rck = 30.00 N/mm2 fcd = αcc * (fck/γc) con αcc = 0.85 γc = 1.50 fcd = 0.85 * (25/1.50) = 14.16 N/mm2 Si procede al calcolo del momento resistente di compressione di progetto Mrdc>Mdmax Il momento resistente della parte compressa sarà pari a: Mrd = C * z dove z = 0.9 d = 198.00 mm La forza di compressione C, è data dal Volume del solido compresso (diagramma “stress block”), per cui si ha C = 0.85 * fcd * 0.8x * B si procede a determinare la posizione dell’asse neutro, nota la forza di trazione T. Pertanto, essendo d = 220 mm e Mrdt = 3.12 kNm, si ha che 3.12kNm = (As * fyd) * (d-0.4x) per cui: x= - (Mrdt / (As * fyd) + d) / 0.4 =- (3120000 Nmm / (57 mm2 * 273 N/mm2) + 170 mm) / 0.4 = 75.00mm dal lembo inferiore teso quindi x = 220 mm-75.00 mm = 145.00 mm dal lembo superiore compresso C = 0.85 * fcd * 0.8x * B = 0.85 * 14 N/mm² * 0.8 * 145.00 mm * 1000 mm = 1380400 N = 1380.400 kN pertanto, il Momento resistente di compressione sarà: Mrdc = 1380.400 kN * 0.15 = 207.06 kN m >Mdmax = VERIFICATO

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PARTE II: ELEMENTI LIGNEI 0. MATERIALI E CARATTERISTICHE Nell’analisi globale della struttura si deve tener conto delle imperfezioni geometriche e strutturali. L’analisi della struttura si può effettuare assumendo un comportamento elastico lineare dei materiali considerando i valori pertinenti (medi o caratteristici) del modulo elastico dei materiali e della rigidezza delle unioni, in funzione dello stato limite e del tipo di verifica considerati. Per tutte le strutture le verifiche per gli stati limite ultimi e di esercizio, devono essere effettuate con riferimento anche alle condizioni finali (tempo infinito). 0.1 CLASSIFICAZIONE TECNOLOGICA 0.1.1 Coefficienti di sicurezza Coefficienti parziali γM (coefficiente parziale di sicurezza relativo al materiale) per le proprietà dei materiali

Legno Massiccio = γM = 1.5

Valori dikmod per legno e prodotti strutturali a base di legno

l valore di calcolo Xd di una proprietà del materiale (o della resistenza di un collegamento) viene calcolato mediante la relazione: Xd

Kmod ∗ Xk γM

Dove Xk è il valore caratteristico della proprietà del materiale determinato mediante prove sperimentali La durata del carico e l’umidità del legno influiscono sulle proprietà resistenti del legno.

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0.1.2 Classi di servizio

La deformazione istantanea si calcola usando i valori medi dei moduli elastici per le membrature. Valori di kdef per legno e prodotti strutturali a base di legno

0.2 DATI DI PROGETTO CLASSE C20 Dati di progetto inerenti alle caratteristiche del materiale:         

fm,k E0,med fc,0,k E0.05 fc,90,k rmed ft,0,k rk fv,k  γM

= 22 N/mm2 =10000MPa = 20 N/mm2 =6700MPa = 5.1 N/mm2 =410kg/m3 = 13 N/mm2 =340kg/m3 = 2.4 N/mm2 = 1.5

classe servizio 3 carico di breve durata kmod=0.9 carico di lunga durata kmod=0.6 fm,d =f m,k / (gmkmod) = 22 / (1.5 x 0.9) = 14.8 MPa

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1._COPERTURA ESISTENTE Si procede alla verifica degli elementi in legno per la determinazione successiva delle reazioni vincolari. 1.1 ANALISI DEI CARICHI 1.1.1 Carichi permanenti strutturaligk: -

coppi pianelle in laterizio travetti

(25 kN/mc * 0.07*0.05m)/0.30 m (5.50 kN/m3 * 0.08 * 0.25m)/0.30m 25 kN/mc * 0.10 m gk=

= = =

0.80 kN/m² 0.60 kN/m² 0.10 kN/m²

1.5 kN/m²

1.1.2 Carichi variabiligk: -

neve

1kN/ m²

=

1.2 FALSO PUNTONE 1.2.1 Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) qd= 2.5 kN * 1.30 + 1.0 kN *1.5 = 4.75 kN/m² SLU 1 = 4.75 kN/m² SLU 2 = 3.25 kN/m² Sezione quadrata l = 12 cm A= 12*12 cm = 14400 cm² Jx= 12⁴*1/6 cm = 17280000 cm⁴ Wx= 12³*1/6cm = 10368000 mm² L = 4.35 m Lc = 4.35 * 1.05 = 4.60 m α = 21.30°

14

1.00 kN/m²


1.2.2 Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione kmod=0.9 Mmax = q/0.9 * l ² * 0.125 = 4.75/0.9 * 4.60² * 0.125 = 13.95 kN * m Tmax = q/0.9* l * 0.5 = 4.75/0.9 * 4.60 * 0.5 = 12.13 kN 1.2.3 Verifica SLU 1 a) Verifica a flessione La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd σ=M/W σ = 13.95 kN * m / 10368000 mm² = 12.42<fm,d =VERIFICATO b) Verifica a deformazione Freccia

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx = 1.68 cm

Freccia max

= l/250 = 1.85 cm = VERIFICATO SLU 2 c) Verifica a flessione fysd<fyd σ=M/W

kmod=0.6 Mmax = q/0.6 * l ² * 0.125 = 3.25 * 4.60² * 0.125 = 14.93 kN * m Tmax = q/0.6 * l * 0.5 = 4.75 * 4.60 * 0.5 = 18.20 kN σ = 14.93 kN * m / 10368000 mm² = 13.7<fm,dVERIFICATO d) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi δ tot < δ max Freccia Freccia max

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx = 1.42 cm = l/300 = 1.55 cm = VERIFICATO 15


1.3 TERZERA Si procede alla verifica della terzera in legno per la determinazione successiva delle reazioni vincolari agenti sulla capriata. 1.3.1 Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) calcolo Area di Influenza per un metro lineare: Peso copertura = 3.25 kN/m² + 1.5 kN/m² P.P puntoni = 0.26 kN

Sezione quadrata l = 18 cm A= 18*18 cm = 32400 mm² Jx= 18⁴*1/6 cm = 87480000 mm⁴ Wx= 18³*1/6cm = 972000mm² l = 2.80 m lc = 2.80*1.05 = 2.95 m 1.3.2 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione Q = 3.25 + 0.26 + 1.50 q = 5.01 kN/m² * 2.10 m

= 5.01 kN/m² = 10.04 kN/m

1.3.3 Verifica SLU1 a) Verificaflessionedeviata kmod=0.9 Mx = 10.04 kN/m² * 2.95² m² * sin 21.30° * 0.125 /0.9 = 3.81 kN*m My = 10.04 kN/m² * 2.95² m² * cos21.30° * 0.125 /0.9 = 9.83 kN*m

σ

2.89

8.02 16

11.91 Mpa< fm,d = VERIFICATO


b) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi δ tot < δ max Freccia

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx + =5/384 qy*l⁴/ Ey * Jy= 0.32 + 0.85 = 1.17 cm Freccia max = l/250 = 1.2 cm = VERIFICATO SLU2 c) Verificaflessionedeviata Q = 3.25 + 0.26 q = 3.25 kN/m² * 2.10 m kmod=0.6

= 3.51 kN/m² = 7.54 kN/m

Mx = 7.54 kN/m² * 2.95² m² * sin 21.30° * 0.125 /0.9 = 4.40 kN*m My = 7.54 kN/m² * 2.95² m² * cos21.30° * 0.125 /0.9 = 9.73 kN*m σ

3.79

10.09

11.98 Mpa< fm,d = VERIFICATO

d) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi δ tot < δ max Freccia

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx + =5/384 qy*l⁴/ Ey * Jy= 0.21 + 0.74 = 0.95 cm Freccia max = l/300 = 0.98 cm = VERIFICATO

1.4. CAPRIATA 1.4.1 PUNTONE Si procede alla verifica della puntone in legno per la determinazione successiva delle reazioni vincolari agenti sulla catena. 1.4.1.1 Analisi dei carichi Reazione terzere Reazione trave di colmo

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= 5.01 kN/m² *2.1m * 3m / 4.6m = 6.50 kN/m = 4.75 kN/m2 *3m *2m = 28.00 kN


1.4.1.2 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione

M = 4.60² * 6.50* 0.125 = 17.19 kN*m R = 28.12 * sin 21.30° = 10.21 kN 1.4.1.3Verifica a) Pressoflessione

σ

.

.

1.98 MPa<fm,d = VERIFICATO 1.4.2 CATENA

Si procede alla verifica della catena in legno della medesima specie e categoria per la determinazione successiva dei meccanismi di collasso. 1.4.2.1 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione T = Rx * tg = 28.12* cos 21.30° = 26.32 kN 1.4.2.2 Verifica a) Verifica a trazione σ

.

5.01 Mpa<fm,d = VERIFICATO

18


2. COPERTURA CON NUOVA STRATIGRAFIA Si procede alla verifica degli elementi precedenti con l’inserimento del nuovo pacchetto isolante e della rete in fibra di vetro per la determinazione successiva delle reazioni vincolari agenti sulle terzere e capriate. 2.1 ANALISI DEI CARICHI 2.1.1. Carichi permanenti strutturali gks: -

coppi pianelle in laterizio travetti

(25 kN/mc * 0.07*0.05m)/0.30 m (5.50 kN/m3 * 0.08 * 0.25m)/0.30m 25 kN/mc * 0.10 m

= = =

0.80 kN/m² 0.60 kN/m² 0.10 kN/m²

gk s = 1.5 kN/m² 2.1.2 Carichi permanenti non strutturali gkns:

/ impermeabilizzante

-

idrogel/rete fibra di vetro

gk ns =

0.38 kN/m²

2.1.3 Carichi variabili qk: -

neve

1kN/ m²

=

q = 2.88 kN * 1.35 + 1.0 kN *1.5 = 5.20 kN/m² 2.2 FALSO PUNTONE 2.2.1 Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) SLU 1 = 5.20 kN/m² SLU 2 = 3.25 kN/m²

19

1.00 kN/m²


2.2.2 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione Sezione quadrata l = 12 cm A= 12*12 cm = 14400 cm² Jx= 12⁴*1/6 cm = 17280000 cm⁴ Wx= 12³*1/6cm = 10368000 mm² L = 4.35 m Lc = 4.35 * 1.05 = 4.60 m α = 21.30° 2.2.3 Verifica SLU 1 a) Verifica a flessione La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd La sollecitazione di calcolo risulta: fysd = Md / W quindi kmod=0.9 Mmax = q/0.9 * l ² * 0.125 = 5.20/0.9 * 4.60² * 0.125 = 13.95 kN * m Tmax = q/0.9* l * 0.5 = 5.20/0.9 * 4.60 * 0.5 = 12.13 kN σ = 13.95 kN * m / 10368000 mm² = 13.45 <fm,d= VERIFICATO b) Verifica a deformazione Freccia Freccia max

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx = 1.68 = l/250 = 1.85 cm = VERIFICATO SLU 2 c) Verifica a flessione

kmod=0.6 Mmax = q/0.6 * l ² * 0.125 = 3.58 * 4.60² * 0.125 = 14.93 kN * m Tmax = q/0.6 * l * 0.5 = 5.20 * 4.60 * 0.5 = 18.20 kN σ = 14.93 kN * m / 10368000 mm² = 14.1 <fm,dVERIFICATO 20


d) Verifica a deformazione Freccia Freccia max

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx = 1.42 = l/300 = 1.55 cm = VERIFICATO 2.3 TERZERA

Si procede alla verifica della terzera in acciaio per la determinazione successiva delle reazioni vincolari agenti sulle travi della capriata. 2.3.1 Analisi dei carichi calcolo Area di Influenza per un metro lineare: Peso copertura = 3.58 kN/m² + 1.5 kN/m² = 5.08 kN/m2 P.P puntoni = 0.26 kN/m / 1 m = 0.26 kN/m2 l = 2.80 m Lc = 2.80*1.05 = 2.95 m Q = 3.58 + 0.26 + 1.50

= 5.34 kN/m²

q = 5.34 kN/m² * 2.10 m

= 10.04 kN/m

2.3.2 Calcolo caratteristiche di sollecitazione Q = 3.58 + 0.26 + 1.50 q = 5.20 kN/m² * 2.10 m

= 5.01 kN/m² = 10.04 kN/m

2.3.3 Verifica SLU1 a) Verifica flessione deviata La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd La sollecitazione di calcolo risulta: 21


σ

Mx Wx

My Wy

quindi kmod=0.9 Mx = 10.04 kN/m² * 2.95² m² * sin 21.30° * 0.125 /0.9 = 3.81 kN*m My = 10.04 kN/m² * 2.95² m² * cos21.30° * 0.125 /0.9 = 9.83 kN*m Sezione quadrata l = 18 cm A= 18*18 cm = 32400 mm² Jx= 18⁴*1/6 cm = 87480000 mm⁴ Wx= 18³*1/6cm = 972000mm²

σ

2.89

8.02

11.91 Mpa< fm,d = VERIFICATO

b) Verifica a deformazione Freccia

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx + =5/384 qy*l⁴/ Ey * Jy= 0.32 + 0.85 = 1.17 cm Freccia max = l/250 = 1.2 cm = VERIFICATO SLU2 c) Verifica a flessione deviata Q = 3.58 + 0.26 q = 3.58 kN/m² * 2.10 m

= 3.51 kN/m² = 7.54 kN/m

kmod=0.6 Mx = 7.54 kN/m² * 2.95² m² * sin 21.30° * 0.125 /0.9 = 4.81 kN*m My = 7.54 kN/m² * 2.95² m² * cos21.30° * 0.125 /0.9 = 10.83 kN*m σ

3.79

10.09

13.86 Mpa< fm,d = VERIFICATO

d) Verifica a deformazione Freccia

=5/384 qx*l⁴/ Ex * Jx + =5/384 qy*l⁴/ Ey * Jy= 0.21 + 0.74 = 0.95 cm Freccia max = l/300 = 0.98 cm = VERIFICATO 2.4 CAPRIATA

(tutti gli elementi hanno le medesime caratteristiche A= 48400 mm² Wx = 1774667 mm)

22


2.4.1 PUNTONE Si procede alla verifica del puntone in legno per la determinazione successiva delle reazioni vincolari agenti sulla catena. 2.4.1.1 Analisi dei carichi: Reazione terzere = 5.75 kN/m² *2.1m * 3m / 4.6m = 6.50 kN/m Reazione trave di colmo = 5.20 kN/m *3m *2m = 28.12 kN 2.4.1.2 Calcolo caratteristiche di sollecitazione

M = 4.60² * 6.50* 0.125 = 17.19 kN*m R = 28.12 * sin 21.30° = 10.21 kN 2.4.1.3 Verifica a) Verifica a Pressoflessione La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd σ

.

.

2.08 MPa<fm,d = VERIFICATO

2.4.2 CATENA SLU 2 2.4.2.1 Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione T = Rx * tg = 28.12* cos 21.30° = 26.32 kN

23


2.4.2.2 Verifica a) Verifica a trazione σ

.

5.4 Mpa<fct,d = VERIFICATO

2.5 DATI COMPARATIVI I dati fanno riferimento alla situazione più gravosa (SLU2) ELEMENTO

SDF

SDP

FALSO PUNTONE

σ = 13.70MPa

σ = 14.10MPa

TERZERA

σ = 11.98 MPa

σ =13.86 MPa

PUNTONE CAPRIATA

σ = 1.98 MPa

σ = 02.08 MPa

CATENA CAPRIATA

σ = 5.01 MPa

σ = 05.40 MPa

2.6 CONSIDERAZIONI FINALI La presente relazione riguarda le verifiche delle strutture della copertura, ovvero puntone, terzere e capriata in legno di abete, tralasciando la progettazione dei nuovi piatti in acciaio dei nodi. L’intervento dello stato di progetto, considerando l’inacessibilità del sopralluogo, ha ipotizzato sane e non ammalorate tutti gli elementi in oggetto di verifica.

24


PARTE III: ACCIAIO Si procede al calcolo delle strutture previste in acciaio, ovvero il nuovo solaio interpiano dello snodo e gli elementi verticali del portico. Le verifiche eseguite fanno riferimento alle condizioni staticamente più sfavorevoli. Tuttavia, essendo il tipo di calcolo un pre-dimensionamento, si sono trascurate le combinazioni di carico previste dal D.M. del 14 gennaio 2008. Le caratteristiche relative alle resistenze caratteristiche dei materiali adottati sono riportati in seguito.

0. MATERIALI E CARATTERISTICHE 0.1. Acciaio strutturale di carpenteria Acciaio tipo S275 fyk = 275 N/mm2 E = 210000 N/mm2 fyd = fyk / γm = 275 / 1.10 = 250.00 N/mm2 0.2. Acciaio strutturale per gli elementi scala Acciaio tipo S fyk = 440 N/mm2 E = 210000 N/mm2 fyd = fyk / γm = 440 / 1.10 = 400.00 N/mm2 0.3. Coefficienti di sicurezza γg1 = 1.35 γg2= 1.50 γq = 1.50 γm = 1.10 Si riportano i risultati finali delle resistenze di calcolo adottate

1. SOLAIO INTERPIANO 1.1. ANALISI DEI CARICHI Si procede a determinare l’influenza dei carichi permanenti e accidentali presenti sulla nuova struttura dello snodo. Essendo previsto un solaio in acciaio senza soletta in calcestruzzo armato collaborante, si procede al calcolo diretto delle travi di orditura, previa analisi dei carichi. Al fine di calcolare le azioni agenti su tutti gli elementi strutturali si procede in seguito alla determinazione delle sollecitazioni e relative verifiche statiche riguardanti: -gradino a vassoio in acciaio della scala metallica -cosciale metallico -travi secondarie di contorno delle aperture -trave principale -colonna 25


Analisi dei carichi a metro quadrato (kN/m2) 1.1.1. Carichi permanenti strutturali CARICO PERMANENTEgk: -

lamiera grecata

0.07 kN/m2 gk1 = 0.07 kN/m2 gd1 = gk1 * γg1 = 0.07 *1.35 = 0.095 kN/m2 1.1.2. Carichi permanenti non strutturali CARICO PERMANENTEgk:

-

getto di completamento in cls frattazzato - controsoffitto - * tramezze

14 kN/mc * 0.04 m= 0.09 kN/m3 * 0.010 m =

0.56 kN/m2 0.001 kN/m2 2.00 kN/m2

gk2= 2.63 kN/m2 gd2 = gk2 * γg2 = 2.63 *1.50 = 3.94 kN/m2 * per gli elementi divisori interni, si è fatto riferimento al par. 3.1.3.1 delle NTC 2008. Si è determinato quindi il peso effettivo degli elementi divisori per unità di lunghezza Gk, ovvero: -

intonaco - muratura in forati 10 cm intonaco

20.00 kN/mc* 0.015 m= 20.00 kN/mc* 0.015 m=

0.30 kN/m2 0.90 kN/m2 0.30 kN/m2

G’k= 1.50 kN/m2 Gk= G’k * h = 1.50 kN/m2 * 2.95 m = 4.72 kN/m < 5 kN/m I carichi dovuti ai tramezzipossono essere ragguagliati ad un carico permanente portato uniformemente distribuito a 2,00kN/m2. (par.3.1.3.1). 1.1.3. Carichi variabili CARICO VARIABILE qk: -

categoria E

4.00 kN/m2 qk= 4.00 kN/m2 qd = qk * γq = 4.00 * 1.50 = 6.00 kN/m2

26


Riepilogo analisi dei carichi Fase di carico

gk (kN/m2)

gd (kN/m2)

Permanenti strutturali Permanenti non strutturali Variabili

0.07 2.63

0.095 3.94

4.00

6.00

Il carico complessivo agente sulla struttura vale quindi qtot = 10.04 kN/m2 1.2. SCALA IN ACCIAIO Si procede alla verifica della scala in acciaio per la determinazione successiva delle reazioni vincolari agenti sulle travi di solaio. 1.2.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) Lo schema statico considerato, per quanto riguarda i gradini, è quello di una trave in semplice appoggio su cui agisce il carico variabile distribuito. Pertanto si ha:

con qd= 6.00 kN/m2 L = 1.20 m 1.2.2. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Si procede al calcolo del momento flettente e delle reazioni incidenti sul cosciale laterale. M = 1/8 * q*l^2 = 1.08 kNm Va = Vb = 1/2*q*L = 3.60 kN 1.2.3. Dimensionamento e Verifica Si procede alla verifica del vassoio metallico del gradino. La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd La sollecitazione di calcolo risulta: 27


fysd = Md / W essendo il gradino di sezione pari a 120 x 3 cm, il modulo di resistenza W sarà pari a W=1/6 * b*h^2 = 1/6 * 1200 mm * 900 mm2 = 180000.00 mm3 quindi fysd = 1080000 Nmm / 180000 mm3 = 6.00 N/mm2 <fyd = VERIFICATO Si procede quindi alla verifica del cosciale in acciaio. 1.2.4Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) I carichi agenti sul cosciale risultano essere le reazioni vincolari dei gradini, considerate per semplicità come carico distribuito sul cosciale. qd = Va gradino / pedate = 3.60 kN / 0.45 m = 8.00 kN/m Lo schema di calcolo del cosciale risulta essere quello di una trave a ginocchio con appoggi alle estremità, in cui l’appoggio A è rappresentato dal pilastro in acciaio mentre l’appoggio B è rappresentato dalla trave secondaria t1 del solaio.

1.2.5. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Si procede al calcolo del momento flettente e delle reazioni incidenti sul cosciale laterale, tramite il software di calcolo “Ftool”. Il diagramma del momento flettente risulta avere un andamento pari a:

Mmax = 46.90 kNm

28


Va = Vb = 27.70 kN 1.2.6. Dimensionamento e Verifica Si procede alla verifica del cosciale metallico. La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd La sollecitazione di calcolo risulta: fysd = Md / W essendo il cosciale di sezione pari a 2 x 20 cm, il modulo di resistenza W sarà pari a W=1/6 * b*h^2 = 1/6 * 20 mm * 40000 mm2 = 133333.00 mm3 quindi fysd = 46900000 Nmm / 133333 mm3 = 351.75 N/mm2 <fyd (400.00 N/mm2) = VERIFICATO Si procede al dimensionamento degli elementi secondari del solaio. Si procede quindi a ripartire il carico complessivo al metro quadrato su ciascuna trave, posta ad un interasse di 1.20 m, portando l’analisi al metro lineare. 1.3. TRAVE SECONDARIA t1 lo schema statico considerato per il calcolo della azioni è quello di una trave in semplice appoggio con carico distribuito e sbalzo alle 2 estremità e fa riferimento all’elemento di contorno della scala, in corrispondenza dell’arrivo della scala al ballatoio. Inoltre, in prossimità dell’appoggio A, si considera la reazione vincolare del cosciale come carico concentrato P. Al fine di determinare le sollecitazioni più sfavorevoli, si considerano i carichi variabili applicati solo se la loro presenza comporta il peggioramento delle condizioni strutturali. Per Mmax, si ha quindi :

29


Per Vb, incidente sulla trave principale T1, si ha:

1.3.1. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Si procede al calcolo del momento flettente e delle reazioni incidenti sulla trave secondaria t1, tramite il software di calcolo “Ftool”. Il diagramma del momento flettente, avrà un andamento pari a:

Mmax = 27.90 kNm

Va = Vb = 44.40 kN 1.3.2. Dimensionamento e verifica Si è assunta come ipotesi di predimensionamento un profilo UPN 200 aventi le seguenti caratteristiche

30


Si procede ora alla verifica della sezione resistente. a) Verifica a flessione La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd La sollecitazione di calcolo risulta: fysd = Md / W quindi fysd = 27900000 Nmm / 220600 mm3 = 126.47 N/mm2 <fyd = VERIFICATO b) Verifica a taglio Per la verifica della sezione composta a taglio, si fa riferimento agli Stati Limite Ultimi, quindi Vsd<Vrd L’area soggetta a taglio è pari, per normative, all’area dell’anima, perciò Aw = a * (H-2*e) = 5.60*(200 - 2*8.50) = 1024.80 mm2 Vsd max = 44.40 kN Il valore dello sforzo tangenziale resistente è, per normativa, pari a: Vrd = Aw * fyd/√3 = 1024.80 * (250/√3) = 148.09 kN >Vsd = VERIFICATO c) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi 31


δ tot <δ max δ max = l/250 = 3400/250 = 13.60 mm Essendo l’abbassamento maggiore in campata che alle estremità, si procede a determinare la freccia massima in campata, tenendo come riferimento il carico complessivo (variabile distribuito), ottenendo: δ = 1/384 * (qd1*l^2 /E*Jx)*((5*l^2)-(24*s^2)) = 1/384 * (10.03*3400^2/210000*19430000)*((5*3400^2)-(24*1600^2) = - 0.10 mm < δ max = VERIFICATO 1.4. TRAVE SECONDARIA t2 Si procede al calcolo della trave secondaria generica posta in posizione centrale del ballatoio. Lo schema statico considerato è quello di una trave in semplice appoggio, con carico distribuito.Pertanto si ha:

con qd= 10.03 kN/m2 L = 1.60 m 1.4.1. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Si procede al calcolo del momento flettente e delle reazioni incidenti sul cosciale laterale. M = 1/8*q*l^2 = 3.20 kNm Va = Vb = 1/2*q*L = 8.02 kN 1.4.2. Dimensionamento e Verifica Si procede alla verifica del profilo in acciaio proposto, ovvero un profilo UPN 200.

32


Si procede ora alla verifica della sezione resistente. a) Verifica a flessione La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd La sollecitazione di calcolo risulta: fysd = Md / W quindi fysd = 3200000 Nmm / 220600 mm3 = 14.50 N/mm2 <fyd = VERIFICATO b) Verifica a taglio Per la verifica della sezione composta a taglio, si fa riferimento agli Stati Limite Ultimi, quindi Vsd<Vrd L’area soggetta a taglio è pari, per normative, all’area dell’anima, perciò Aw = a * (H-2*e) =5.60*(200 - 2*8.50) = 1024.80 mm2 Vsd max = 8.02 kN Il valore dello sforzo tangenziale resistente è, per normativa, pari a: Vrd = Aw * fyd/√3 = 1024.80 * (250/√3) = 148.09 kN >Vsd = VERIFICATO c) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi 33


δ tot <δ max δ max = l/250 = 1600/250 = 6.40 mm δ = 5/384 * (qd1*l^4 /E*Jx= 1/384 * (10.03*1600^4/210000*19430000) = 0.21 mm < δ max = VERIFICATO 1.5. TRAVE PRINCIPALE T1 1.5.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) I carichi agenti sulla trave principale T1, ovvero la generica trave posta in corrispondenza all’asse longitudinale dell’edificio e a contorno del cavedio, sono rappresentati dalle reazioni vincolari delle travi secondarie t2, assumibili come carico distribuito lungo la campata, e dalle reazioni vincolari delle travi secondarie t1 lungo le parti terminali della stessa. Si avrà, per tanto: - Reazione vincolare trave secondaria t1 - Reazione vincolare trave secondaria t2

44.40 kN / 1.20 m = 8.02 kN / 1.20 =

37.00 kN/m 6.68 kN/m

lo schema statico considerato è quello di trave a doppia campata su 3 appoggi, con sbalzo all’estremità.

1.5.2. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Mediante l’utilizzo del software “Ftool”, è stato possibile determinare il valore delle azioni di taglio e momento flettente, nonché le reazioni vincolari che gravano sul pilastro in acciaio posto all’interno del nocciolo di distribuzione verticale. Si ha quindi, per il diagramma di taglio, la distribuzione seguente:

con Vmax = 86.40 kN mentre il Momento flettente avrà valori pari a:

34


con Mmax = 53.50 kNm 1.5.3. Dimensionamento e Verifica Si procede alla verifica del profilo in acciaio proposto, ovvero un profilo UPN 260.

Si procede ora alla verifica della sezione resistente. a) Verifica a flessione La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd La sollecitazione di calcolo risulta: fysd = Md / W quindi fysd = 53500000 Nmm / 371000 mm3 = 144.20 N/mm2 <fyd = VERIFICATO b) Verifica a taglio Per la verifica della sezione composta a taglio, si fa riferimento agli Stati Limite Ultimi, quindi Vsd<Vrd L’area soggetta a taglio è pari, per normative, all’area dell’anima, perciò 35


Aw = a * (H-2*e) =14* (260 - 2*10) = 3360.00 mm2 Vsd max = 86.40 kN Il valore dello sforzo tangenziale resistente è, per normativa, pari a: Vrd = Aw * fyd/√3 = 3360 * (250/√3) = 1454.00 kN >Vsd = VERIFICATO c) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi δ tot <δ max δ max = l/250 = 5600/250 = 22.40 mm Essendo l’abbassamento maggiore in campata che alle estremità, si procede a determinare la freccia massima in campata, tenendo come riferimento il carico generato dalle reazioni di campata t2, ottenendo: δ = 5/384 * (qd1*l^4 /E*Jx= 1/384 * (8.46*5400^4/210000*48240000) = 8.46 mm < δ max = VERIFICATO 1.6. COLONNA Si procede al dimensionamento della generica colonna interna al piano terra. 1.6.1. Analisi del carico di punta (kN) Si procede a determinare il carico agente sul pilastro alla base considerandolo come un asta incastrata alla base e incernierata alla sommità.

dove

Nd = Reazione trave secondaria t1 = 59.20 kN Reazione trave principale T1 = 86.40 kN 36


= 145.60 kN L = 3.20 m Si considera un eccentricità agli appoggi di 0.20 m, tale per cui Mloc= Nd * e = 145.60 *0.2 = 29.12 kNm 1.6.2. Dimensionamento e Verifica Si ipotizza in predimensionamento un profilo tipo HEB 200, avente le seguenti caratteristiche:

Per la verifica della sezione composta a taglio, si fa riferimento agli Stati Limite Ultimi, quindi fysd/fyd<1.50 quindi, A nec = Nd * 1.50 / fyd’ = 145600 * 1.50 / 250 = 873.60 mm2 Tuttavia, data la tendenza dell’acciaio ad assumere conformazioni di sbandamento laterale a causa della sua estrema snellezza, si è ritenuto opportuno anche in sede predimensionale valutare l’incidenza del carico di punta sull’inflessione laterale. Pertanto, seguendo le prescrizioni adottate dalla vigente normativa, si procede al calcolo della sezione effettiva. β=0.70 L0 = L * β = 2.24 m λ = L0 / r min = 224 / 5.07 = 44.18 quindi ω=1.09 Ncr =( π^2 * E * Jyy) / L0^2 = (3.14^2 * 2100000 * 56960000) / 224^2 = 2350458.97 N λ1 = π * √(E/fyk) = 3.14 * √210000/250 = 86.77 λ’ = λ/λ1 = 44.18 / 86.77 = 0.50 si considera la curva di instabilità b α = 0.34 Φ = 0.5 [1+α*(λ’-0.2) + λ’^2] = 0.5 * [1+0.34*(0.50^2-0.2) + 0.50^2] = 0.68 37


Χ = 1 / [Φ + [Φ^2 - λ’^2]^0.5 ]= 1 / (0.68 + (1.24^2-0.50^2)^0.5 = 0.88 (~ 1/ ω = 0.91) Verifica a instabilità fysd = Nd / Χ*A + Md / [W*(1-Nd/Ncr)] = 145600/ (0.88 * 7808) + 29120000/(735.30*(1145600/2350458) = 75.68 N/mm2 <fyd = VERIFICATO

2. PORTICO Si procede al dimensionamento degli elementi strutturali che compongono il portico di collegamento.

2.1Analisi dei carichi Si procede a determinare l’influenza dei carichi permanenti e accidentali presenti sulla nuova struttura reticolare, al fine del calcolo sono stati predimensionati: -terzere; -puntoni; -colonne 2.1.1. Carichi permanenti strutturali CARICO PERMANENTEgk: -

lamiera grecata Peso Proprio

0.10 kN/m2 0.10 kN/m² gk1 = 0.20 kN/m2 gd1 = gk1 * γg1 = 0.20 *1.35 = 0.270 kN/m2

2.1.2. Carichi variabili CARICO VARIABILE qk: -

Neve

1.50 kN/m2 k = 1.50 kN/m2 qd = qk * γq = 1.50* 1.50 = 2.25 kN/m2 Riepilogo analisi dei carichi Fase di carico

gk (kN/m2)

gd (kN/m2)

Permanenti strutturali Variabili

0.20 1.50

0.27 2.25

38


2.2 TERZERA Si procede al calcolo della terzera generica d’interasse di 60 cm. Lo schema statico considerato è quello di una trave in semplice appoggio, sottoposta a flessione deviata con carico distribuito.Pertanto si ha:

Il carico complessivo agente sulla struttura vale quindi qtot = 2.52 kN/m2 qdx = qdTOT * sinα * ì = 1.02 kN/m2 * 0,6 = 0.62 kN/m2 qdy = qdTOT * cosα * ì = 2.28 kN/m2 * 0,6 = 1,36 kN/m2 2.2.1. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Si procede al calcolo del momento flettente deviato.

. Mx = Qx * l2 * 0,125 = 2,79 kN/m2 My = Qy * l2 * 0,125 = 6,12 kN/m2 Wx = 34,20 cm3 Wy = 5,76 cm3 39


2.2.2 Dimensionamento e Verifica Si procede alla verifica del profilo in acciaio proposto, ovvero un UPN 100:

a) Verifica a flessione La verifica è svolta agli SLU determinando la tensione massima ai lembi inferiore della parte tesa e confrontandola con la sollecitazione massima ammissibile, ridotta di opportuni coefficienti di sicurezza precedentemente determinati. fysd<fyd fyk = 275 N/mm2 γM = 1,10 fyd = fyk / γM = 250 N/mm² fysd= (Mx / Wx) + (My / Wy) <fyd = 81,57 +106,25 = 187,9 N/mm2< 250 N/mm2 = VERIFICATO b) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi δ tot <δmax δ tot = (5 / 384) * [(q * l4) / (E * J)] δ MAX = l / 400 = 3 cm = 30 mm E = 210000 N /mm2 Jx = 171 cm4 Jy = 15,92 cm4 40


δx = (5 / 384) * [(dx * l4) / (E * Jx)] = 0,03 m δy = (5 / 384) * [(dx * l4) / (E * Jy)] = 0,68 m δtot = 0,70 cm <δ MAX = VERIFICATO 2.3 PUNTONE I carichi agenti sul puntone, sono rappresentati dalle reazioni vincolari delle terzere UPN 100, assumibili come carico distribuito lungo la campata. 2.3.1 Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) CARICO PERMANENTE STRUTTURALE gk: Reazione delle terzere

VA,B = q * l * 1/2 =

= 1,49 * 6 * 1/2 = 4,48 kN

CARICO PERMANENTE DI PROGETTO qd = 4.48 kN/0.6 m = 7.50 kN/m

Ì = 60 cm 2.3.2 Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione qx = 7,50 * sin(24°) = 3,05 kN/m qy = 7,50 * sin(24°) = 6,85 kN/m N = 3,05 * l = 14,48 M = 1/8 * 6,85 * 4,752 = 19,31 kN/m 41


2.3.3 Dimensionamento e Verifica a) Verifica a pressoflessione

fysd = (M/W) + (N/A) fysd = (19,31 * 106) / (194 * 103) + (14,48 * 1000) * (28,48 * 100) = = 100 N/mm2 + 5,08 N/mm2 = 106 N/mm2<fyd= VERIFICATO a) Verifica a deformazione Per la verifica della sezione composta a deformazione, si fa riferimento agli Stati Limite di Esercizio, quindi δ tot < δ max δmax = L/400 = 600/400 = 1.50 cm δ tot =

(q * l4) / E * J) = 0,01 m = 1 cm <δmax = VERIFICATO 2.4. PASSERELLA Si procede al calcolo della passerella in acciaio. 2.4.1. Analisi dei carichi a metro lineare (kN/m) CARICO VARIABILE qk qk = 4.00 kN/m2 CARICO VARIABILE DI PROGETTO qd = 4.00 * 1.50 = 6.00 kN/m2

Si considera uno schema statico in semplice appoggio con carico distribuito.

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2.4.2. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Essendo L = 1.60 m M = 1/8 q * l^2 = 1.92 kNm V = 1/2 q * L = 11.52 kN 2.4.3. Dimensionamento e verifica Si procede alla verifica del profilo ipotizzato, ovvero una UPN 200

fysd<fyd fysd = Md / W = 1920000 Nmm / 220600 mm3 = 8.70 N/mm2 <fyd = VERIFICATA 2.5. COLONNA Si procede al dimensionamento della generica colonna.

2.5.1 Analisi del carico di punta (kN) - reazione del puntone

Area di influenza = 4,75 m * 6 m= 28,5 m2, per cui 28,5 m² * 2,50 kN/m2 = 71,51 kN 43


- contributo della passerella =

Area di Influenza = 6.00 m * 0.75 m = 4.50 m2, per cui 4.50 m ² * 6.00 kN/m² = 27.00 kN Nd = 71.51 kN + 27.00 kN = 99.00 kN

Si procede a determinare il carico agente sul pilastro considerandolo come un asta incastrata alla base.

2.5.2. Calcolo delle caratteristiche della sollecitazione Si considera un eccentricità agli appoggi di 0.20 m, tale per cui Mloc= Nd * e = 99.00 *0.2 = 19.80 kNm Si ipotizza profilo tipo UPN 280, avente le seguenti caratteristiche:

2.5.3. Dimensionamento e verifica Per la verifica della sezione si fa riferimento agli Stati Limite Ultimi, quindi fysd / fyd< 1.50 quindi, A nec = Nd * 1.50 / fyd’ = 99000 * 1.50 / 250 = 594.00 mm2 Tuttavia, data la tendenza dell’acciaio ad assumere conformazioni di sbandamento laterale a causa della sua estrema snellezza, si è ritenuto opportuno anche in sede predimensionale valutare l’incidenza del carico di punta sull’inflessione laterale. Pertanto, seguendo le prescrizioni adottate dalla vigente normativa, si procede al calcolo della sezione effettiva. β=2 L0 = L * β = 14.00 m imin= √Jyy/A λ max= lo / 200= 7.00 cm quindi, essendo Jmin = 398.00 cm^4 44


Si determina la distanza fra il baricentro del sistema al baricentro della singola UPN x:

√[(A * x² + Jyy) * 2] / Atot] = imin √[(53.4 cm² * x² + 398 cm⁴) * 2] / 53.4*2 = 7 cm x = 9.07 cm J tot = 2*(Jmin + A * x^2) =2 *( 398 cm4 + 53.40 cm2 * 9.07^2 ) = 5623.00 cm^4 Ncr =( π^2 * E * Jyy) / L0^2 = (3.14^2 * 21000000 * 5623 ) / 1400^2 = 189173 N λ1 = π * √(E/fyk) = 3.14 * √210000/250 = 86.77 λ’ = λ/λ1 = 200 / 86.77 = 2.30 si considera la curva di instabilità b α = 0.34 Φ = 0.5 [1+α*(λ’-0.2) + λ’^2] = 0.5 * [1+0.34*(2.30^2-0.2) + 2.30^2] = 4.00 Χ = 1 / [Φ + [Φ^2 - λ’^2]^0.5 ]= 1 / 4.00 + (4.00^2-2.30^2)^0.5 = 3.52 (~ 1/ ω = 0.91) a) Verifica a instabilità fysd = Nd / Χ*A + Md / [W*(1-Nd/Ncr)] = 99000/ (3.52 * 79600) + 1980000/(81400 *(1- 99000/189173) = 51.22 N/mm2 <fyd= VERIFICATO

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PARTE IV: VERIFICHE SISMICHE 0. INTRODUZIONE La IV parte della presente relazione ha il fine di verificare l’efficienza sismica del complesso della ex stalla, al fine di determinare le accelerazioni critiche di attivazione dei meccanismi di collasso ipotizzati. Per semplicità, è stato adottato un modello di calcolo semplificato, definendo quindi 2 meccanismi possibili che saranno meglio spiegati nei capitoli successivi: -ribaltamento semplice di parete monolitica; -ribaltamento doppio di parete monolitica.

1. DATI DI PROGETTO 1.1. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ZONA : Fraforeano, Ronchis REGIONE : Friuli Venezia Giulia, Udine ZONA SISMICA : 3 LATITUDINE : 45,83095 LONGITUDINE : 12,99450 1.2. PERIODO DI RIFERIMENTO In riferimento alla normativa vigente in materia antisismica, si definisce come periodo di riferimento il prodotto fra la vita nominale Vn e il coefficiente d’uso Cu, a sua volta derivante dal tipo di utilizzo dell’edificio. Si è assunta, come vita nominale della struttura in oggetto, un arco di tempo di 50 anni. PERIODO DI RIFERIMENTOVr = P = Vn * Cu essendo che, Vita nominale Vn : 50 anni Classe d’uso : II (costruzioni con normali affollamento) Coefficiente d’uso Cu = 1,0 Vr = 50 * 1 = 50 anni 1.3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO Si è ipotizzato un terreno composto da inerti a grana grossa mediamente addensati e mediamente consistenti. Pertanto si ha: Categoria di sottosuolo : C Inoltre, essendo il complesso ubicato su superficie pianeggiante, si ha: Condizioni Topografiche : T1 46


1.4. STATI LIMITE Le presenti verifiche hanno come obbiettivo il raggiungimento normativo dei limiti di sicurezza previsti dallo Stato Limite di Salvaguardia della Vita: si accetta dunque che la costruzione, in caso di sisma particolarmente forte, subisca danni, rotture e crolli non strutturali, ma anche significative perdite di rigidezza da parte degli elementi strutturali nei confronti delle azioni orizzontali. Nei confronti delle azioni verticali invece, l’edificio deve conservare integra una parte della sua rigidezza in modo da evitarne il collasso, così come alle azioni orizzontali del sisma. Pertanto, la probabilità di superamento Pvr del periodo di riferimento Vn da parte dell’azione sismica è pari al 10%. Ne consegue che, essendo che Tr = - Vr / (ln 1- Pvr) = - Cu * Vn / ln (1-Pvr) , si ha che il tempo di ritorno dell’azione sismica è pari a Tr = 9.50 Vr = 475 anni 1.5. PARAMETRI STRUTTURALI A seconda della tipologia principale del muro in oggetto, si determina il fattore di struttura q, utile in fase di Verifica per gli Stati limite Ultimi di Salvaguardia della Vita. Essendo l’edificio in oggetto con struttura portante in muratura, si assume Fattore di struttura q : 2,0 Fattore di smorzamento ξ : 5 % Si ricorda inoltre che il carattere del calcolo è preliminare 1.6. LIVELLI DI CONOSCENZA La conoscenza degli edificistorici è un mezzo essenzialeper la valutazione attendibile della sicurezza sismica,nonché per una sceltaadeguata di interventi dirinforzo efficaci. Il percorso della conoscenza, stabilisce la possibilità diottenere vari livelli di approfondimento delle analisi sulcostruito che incidono direttamente sull’aspettoquantitativo delle valutazioni di vulnerabilità. Le analisicomprendono I dati storiografici, il rilievo geometrico, lacaratterizzazione materico costruttive, del danno e degli aspettigeotecnici. I livelli di conoscenza costituiscono la possibilità per mezzo delladefinizione dei fattori di confidenza Fci, di condizionarequantitativamente le valutazioni, modificando I parametri meccanici dei materiali o modificando l’intensità dell’azione sollecitante. Le categorie a cui fanno riferimento i fattori di confidenza Fci riguardano: -rilievo geometrico -fasi di trasformazione -caratterizzazione dei materiali -terreno e fondazioni Per ciascun settore, la normativa imposta uno specifico Fattore Fck, che andrà poi ad inficiare sull’azione sollecitante e quindi sulla verifica sismica del meccanismo. Essi risultano quindi tanto più piccoli quanto più alto è il grado di conoscenza del settore in analisi. Avendo una completa conoscenza di tutti gli aspetti sopracitati, il Fattore complessivo Fc avrà incidenza nulla. Infatti Fc = 1 + ∑ Fck 47


Nel caso oggetto do studio, si è ritenuto opportuno, a seguito dei rilievi eseguibili sul posto, l’utilizzo dei seguenti fattori di confidenza: -rilievo geometrico: Fc1=0.05: rilievo geometrico completo -fasi di trasformazione: Fc2 = 0.06: Parziale identificazione delle fasi costruttive e strutturali dell’edificio con limitate indagini sui materiali -caratterizzazione dei materiali: Fc3: 0.12: parametri meccanici desunti da letteratura -terreno e fondazioni: Fc=0.06: limitate indagini sul suolo e sulle fondazioni Si ha quindi Fc = 1.35 2. ACCELERAZIONE CRITICA DI PROGETTO Al fine di determinare l’accelerazione critica relativa ai meccanismi di collasso ipotizzati, si procede alla costruzione dello spettro di risposta, ovvero del diagramma in grado di mettere in relazione l’accelerazione spettrale fornita dalla normativa con l’edificio in oggetto. A partire dall’accelerazione al suolo attesa fornita da appositi software online, si è determinata l’accelerazione in quota attesa. Ottenuta questa, attraverso specifici coefficienti, si è modulata questa accelerazione in virtù della caratterizzazione geologica e geografica del sito (Microzonazione), arrivando alla determinazione dell’accelerazione critica relativa all’edificio e al luogo in analisi. Ad essa è stato poi applicato un coefficiente di sicurezza q (coeff di struttura) previsto agli SLV. Accelerazione al suolo attesa

Accelerazione in quota attesa

MICROZONAZIONE

Accelerazione al suolo

Accelerazione in quota coeff q (SLV)

Accelerazione al suolo e in quota di progetto 2.1. SPETTRO DI RISPOSTA Si procede a determinare l’accelerazione attesa in quota. I dati relative all’accelerazione sismica attesa a quota terreno, sono stati desunti da apposite ricerche on line, avendo che per la latitudine e longitudine in oggetto, si ha 48


Ag = 0,107 g Fo = 2,576 Tc’ = 0,376 s H = 9,20 m Si procede alla costruzione dello spettro di risposta al sisma, al fine di determinare l’accelerazione di risposta in quota rispetto all’edificio oggetto di verifica sismica. Per modulare l’azione sismica normativa Ag, riferita alla quota 0, si procede alla determinazione dei periodi dello spettro di riferimento: -Tb = periodo di inizio del tratto ad accelerazione costante dello spettro; -Tc= periodo di termine del tratto di accelerazione costante dello spettro; -Td= periodo di inizio della decelerazione costante Per il periodo dell’edificio in oggetto in virtù del carattere preliminare del calcolo, si è fatto riferimento ad una procedura semplificata prevista dalle NTC 2008, per cui si ha: T = C1 * H3/4 = 0,05 * 9,203/4 = 0,265 Dopodichè, si è passati alla determinazione dei peridi di riferimento spettrali, quindi: Tc = Cc * Tc’ essendo che Cc = 1,05 * Tc* (-0,33) si ha: Cc= 1,05 * 0,376 (-0,33) = 1,450 Tc = 1,45 * 0,376 = 0,545 s Tb = TC / 3 Tb = 0,545 / 3 = 0,182 s Td = [4 * (Ag / g)] + 1,6 Td = (4 * 0,107) + 1,6 = 2,029 s pertanto, confrontando il periodo dell’edificio in oggetto con i periodi di costruzione dello spettro, si riscontra che l’edificio in oggetto ricade all’interno del plateu ad accelerazione costate, infatti: TB< T <TC( 0,182 < 0,265 < 0,545)

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Perr modulare quindi l’acceleerazione norm mativa all’ediificio in analissi, si è moltipplicata l’accellerazione Ag peer un coefficieente amplificcativo X legatto al Periodo appena calccolato, tenenddo conto di un u fattore di sm morzamento pari al 5%. Χ = η0 * F0 dovee: η0

ξ

5

1

si ha dunnque Χ = 1 * 2,5766 = 2,576 peertanto, le accelerazioni attese a in riferiimento all’edificio in analisi saranno: accelerazioone a terra: SE (o) = Ag = 0,107 g acceleraziione in quotaa: ASE (T) = Agg * Χ = 0,1077g * 2,576 = 00,275g 2.2. MICROZO ONAZIONE Si è passati poi alla modulazzione dell’acccelerazione in virtù delle caratteristichhe topografiche del sito. I vaalori di Ag forrniti da normaativa infatti, fanno f riferimeento a suoli rocciosi r su unna maglia om mogenea di 100x10 km. L’acccelerazionee prevista vienne quindi ulteeriormente amplificata coon un coefficiente S per teneer conto dell’effettivo terreeno al di sottto dell’edificioo e dell’effettiva posizionee geografica sul territorio.. Ѕ = SS * ST conn ST = 1 SS = 1,70 – [0,6 * FO * (Ag / g)] g = 1,70 – (0,6 * 2,5766 * 0,107) = 1,534 per cui si s ha: S = 1 * 1,5344 = 1,534 50


E’ posssibile dunquee calcolare l’aaccelerazionee di progetto Sd: A Accelerazion e al suolo di progetto (PG GA): Sd (o) g = SE (o) g * S = Ag * S = =00,107g * 1,5334 = 0,164g Accelerazioone in quota di progetto;: Sd (T) g =SE (TT) g * S = Ag * S * Χ = = 0,275 0 * 1,5344 = 0,420 g

3. MEC CCANISMI DI D COLLAS SSO c ipotizzzati fanno rifeerimento alle condizioni c peggiori, ovvero nnel caso in cui la copertura I meccanismi di collasso n sia opportunamente collegata alla muuratura perimeetrale e il solaiio non presenti cordolature efficienti in non grado di svolgeree adeguatameente “l’effetto trave”, che perrmetterebbe laa formazione ddi una cernierra cilindrica in corrispondennza alla quota di cordolaturaa aumentandoo di conseguennza l’accelerazzione di attivaazione del meccanissmo (Domandaa del meccaniismo).

3.1. MECCANISM M MO 1: RIBAL LTAMENTO SEMPLICE S D PARETE MONOLITIC DI CA Il meccanism mo 1 è il mecccanismo in asssoluto più gravoso, g ovveero nel caso in cui la corddolatura di sommità e interpiano noon sia in grado di fungere da valido riteegno al ribalttamento dellaa parete. Neel caso in ogggetto, la parete è stata considerata come monoliticca, reputandoo non influenti (in quanto non armaate) le cordollature relativee alle architraavi delle apeerture. L’aazione di riteggno del cordolo in calcestruzzo armatto risulta poi estremamennte difficile daa ipotizzare, vista l’improbabile armattura dello stesso e l’assennza di elementi trasversali di connessione fra i paramenti longitudinali l all’asse dell’eedificio. Il meccanissmo di collassso 1 si preseenta quindi neella seguentee forma:

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Come evidenziato, si fa riferimento al paramento murario compreso fra le due aperture. 3.1.1. Analisi del carico di punta N (kN) Si procede all’analisi dei carichi agenti sulla muratura. I carichi agenti sul paramento risultano essere le reazioni vincolari della capriata di copertura e del solaio interpiano, per cui si ha - Carico solaio = 2,95 kN/m2 * (4,54 m * 1,80 m) = 23,89kN - Carico copertura = reaz. falsi puntoni + reaz. capriata= (12.13 kN * 2) + (44.80 * 1) = 69.06 kN Ptot = 23.89 + 69.06 = 92.95 kN Si procede ora a determinare il peso W del paramento murario, pari a W = (18 kN/m3 * 3,22 * 0,27 * 1,80) + (12 kN/m3 * 3,58 * 0,27 * 1,80) + (24 kN/m3 * 0,20 * 0,27 * 1,80)*5 = = 51,37 kN 3.1.2. Frazione di massa partecipante Si procede a calcolare il moltiplicatore di collassoαo come: αo = Ms / Mr, dove Mr = momento ribaltante = ( αo * P * h) + ( αo * W * h/2) Ms = momento stabilizzante = (P * d) + ( W*s/2) quindi αo = [(W * s/2) + (d * P) / (W * h/2) + (h * P)]= = [(51,37 * 0,135) + (92.95* 0,16) / (51,37 * 3,40) + (92.95 * 6,80)] = 0,02 Si procede al calcolo della massa effettiva M’, pari a M’ = [(ΣPi * δ * xi)2 / (g * ΣPi * δ * xi2)] = [(69.06 * δφ * 6,80) + (51,37 * δφ * 3,40)]2 * 103 / 9,81 * [(69.06 * 6,802) + (51,37 * δφ * 3,402)] * 103 = = 42354.96*103/ 3787.17 = 11.18 kN (11183.80 kg) la frazione di massa partecipante sarà quindi pari a e* = (M’ *g) / ΣPi = (11183.80 * 9,81) / (69060 + 51370) = 0,91 3.1.3. Capacità M1 La capacità strutturale della muratura al meccanismo 1, ovvero l’accelerazione di attivazione del meccanismo è pari a: 53


αo* = (αo * g) / (e* * Fc) = (0,02) / (0,91 * 1,29) = 0,01g = CAPACITA’ M1 3.1.4. Domanda M1 Il calcolo della domanda viene eseguito dividendo l’accelerazione di progetto per il coefficiente di struttura q. Al fine della verifica, è necessario che l’accelerazione critica di attivazione del meccanismo calcolata (Capacità) risulti maggiore dell’accelerazione attesa in questa zona e per un edificio di queste dimensioni, alle 2 quote (terra e sommità): Capacità M1> Domanda M1 Domanda M1’ Si ritiene opportuno verificare il meccanismo di collasso in corrispondenza di entrambe le accelerazioni, per cui: Domanda M1 alla base = PGA / q = 0.164 / 2 = 0.082 g > Capacità M1 = NON VERIFICATO AGLI SLV Domanda M1 in quota = Sd (T) g / q = 0.420 / 2 = 0.210 g > Capacità M1 = NON VERIFICATO AGLI SLV 3.1.5. INTERVENTI PROGETTUALI Essendo non verificato il meccanismo di collasso in quota significa che l’edificio non riesce a rispondere in maniera sufficientemente adeguata all’accelerazione in quota attesa in sito. Il che significa che, in caso di sisma avente quella accelerazione (0.210 g) si innescherebbe il meccanismo di ribaltamento. SI reputa necessario un intervento di rinforzo mirato all’inserimento di una forza T in grado aumentare il momento stabilizzante in sommità. Tale forza è rappresentata dalle 2 cerchiature di progetto previste: -inserimento di connessione metallica muratura - capriata sommitale; -inserimento di profili ad L di connessione trasversali fra le pareti longitudinali all’asse dell’edificio. Ovviamente, per far in modo che ciò avvenga in maniera efficace, è stato ipotizzato un ripensamento complessivo del sistema di connessione fra gli elementi della capriata. Allo stato attuale infatti, gli elementi della capriata risultano non adeguatamente connessi pertanto essa non svolge alcuna funzione di connessione trasversale tra le murature. L’idea di progetto è quella di sfruttare l’elemento fisico della capriata migliorandone le connessioni fra gli elementi (puntoni, catene, travi di colmo, muratura). In tal modo si propone di restituire alla capriata un ruolo attivo nel comportamento strutturale e antisismico della muratura, evitando l’inserimento di ulteriori tiranti metallici in sommità. La condizione di progetto risulta quindi la seguente

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Tc, ovvero la forza esercitata dal bullone del fazzoletto metallico di connessione fra la muratura e la catena lignea, dovrà essere sufficientemente elevata da impedire il meccanismo di collasso ma adeguatamente contenuta per non causare rotture di trazione all’elemento ligneo della catena. La forza è stata quindi sottoposta a verificaa trazione riguardante la catena della capriata linea (legno C20). La resistenza a trazione caratteristica vale: ftok = 13.00 N/mm2 ftcd = ftck / γm * Kmod = 13 / 1.5 * 1.0 = 8.67 N/mm2 Ipotizzando la connessione muratura- capriata con 2 Φ 10 e un acciaio avente fyd=160 N/mm2, si avrà: A tond = 1.57 cm2 = 157.00 mm2 Tc = 160 N/mm2 * 157 mm2 = 25120 N Si procede alla verifica dell’elemento teso della catena: ftcds = Tc / A cat = 25120 / 48400 = 0.50<fctd = VERIFICATO La connessione cordolo - muratura, viene eseguita con le medesime barre di acciaio aventi le medesime caratteristiche, (2 Φ 10), che a loro volta si innesteranno sugli elementi di connessione trasversali costituiti da travi in acciaio (S275) di dimensione pari a :

55


quindi, la forza esplicata dalla connessione sarà pari a: A tond = 1.57 cm2 = 157.0 mm2 Ts = 160 N/mm2 * 157 mm2 = 25120 N Si procede alla verifica a trazione dell’elemento in acciaio trasversale: fyds = Ts / A prof = 25120 / 2176 = 11.544 <fyd = VERIFICATO Si procede alla verifica sismica del nuovo meccanismo.

αo = Ms / Mr, dove Mr = momento ribaltante = ( αo * P * h) + ( αo * W * h/2) Ms = momento stabilizzante = (P * d) + ( W*s/2) + (Tc * h) + (Ts * h/2) quindi αo = [(W * s/2) + (d * P) + (Tc * h) + (Ts * h/2) / (W * h/2) + (h * P)]= = [(51,37 * 0,135) + (92.95 * 0,16) + (25.12* 6.80) + (25.12 * 3.40) / (51,37 * 3,40) + (92.95* 6,80)] = 0,34 La massa effettiva M’ rimane invariata, per cui, pari a M’ = [(ΣPi * δ * xi)2 / (g * ΣPi * δ * xi2)] = 11.18 kN la frazione di massa partecipante sarà quindi pari a e* = (M’ *g) / ΣPi = (11183.80 * 9,81) / (69060 + 51370) = 0,91

56


Capacità M1 La capacità strutturale della muratura al meccanismo 1, ovvero l’accelerazione di attivazione del meccanismo è pari a: αo* = (αo * g) / (e* * Fc) = (0,34 ) / (0,91 * 1,29) = 0,29g = CAPACITA’ M1 Essendo che Capacità M1 > Domanda M1 = VERIFICATO AGLI SLV Domanda M1’ = VERIFICATO AGLI SLV 3.2. MECCANISMO 2: RIBALTAMENTO COMPOSTO DI PARETE MONOLITICA Il meccanismo 2 riguarda il possibile ribaltamento della parte sommitale della parete laterale in corrispondenza del cordolo interpiano. Tale ribaltamento si avrebbe nell’ipotesi di una cordolatura pienamente efficiente in grado di ritenere la muratura e generare una cerniera cilindrica in corrispondenza dell’interpiano. Il meccanismo di collasso 2 si presenta quindi nella seguente forma:

57


Come evidenziato, si fa riferimento al paramento murario compreso fra le due aperture, con h1 = 3.22 m h2 = 1.79 m h3 = 3.58 m 3.2.1. Analisi del carico di punta N (kN) Si procede all’analisi dei carichi agenti sulla muratura. I carichi agenti sul paramento risultano essere le reazioni vincolari della capriata di copertura, per cui si ha - Carico copertura = reaz. falsi puntoni + reaz. capriata= (12.13 kN * 2) + (44.80 * 1) = 69.06 kN Ptot = 69.06 kN Si procede ora a determinare il peso W del paramento murario, pari a W = (12 kN/m3 * 3,58 * 0,27 * 1,80) + (24 kN/m3 * 0,20 * 0,27 * 1,80)*2 = = 25.54 kN 3.2.2. Frazione di massa partecipante Si procede a calcolare il moltiplicatore di collasso αo come: αo = Ms / Mr, dove Mr = momento ribaltante = ( αo * P * h3) + ( αo * W * h3/2) Ms = momento stabilizzante = (P * d) + ( W*s/2) quindi 58


αo = [(W * s/2) + (d * P) / (W * h3/2) + (h3 * P)]= = [(25.54 * 0,135) + (69.06 * 0,16) / (25.54 * 1.79) + (69.06 * 3.58)] = 0,04 Si procede al calcolo della massa effettiva M’, pari a M’ = [(ΣPi * δ * xi)2 / (g * ΣPi * δ * xi2)] = [(69.06 * δφ * 3.58) + (25.54 * δφ * 1.79)]2 * 103 / 9,81 * [(69.06 * 3.582) + (25.54 * δφ * 1.792)] * 103 = 3 = 8748.26 *10 / 966.96 = 9.04 kN (9047.18 kg) la frazione di massa partecipante sarà quindi pari a e* = (M’ *g) / ΣPi = (9047.18 * 9,81) / (25540 + 69060) = 0,93 3.2.3. Capacità M2 La capacità strutturale della muratura al meccanismo 1, ovvero l’accelerazione di attivazione del meccanismo è pari a: αo* = (αo * g) / (e* * Fc) = (0,04) / (0,93 * 1,29) = 0,03g = CAPACITA’ M2 3.2.4. Domanda M2 Il calcolo della domanda viene eseguito dividendo l’accelerazione di progetto per il coefficiente di struttura q. Al fine della verifica, è necessario che l’accelerazione critica di attivazione del meccanismo calcolata (Capacità) risulti maggiore dell’accelerazione attesa in questa zona e per un edificio di queste dimensioni, alle 2 quote (terra e sommità): Capacità M2 > Domanda M2 Si ritiene opportuno verificare il meccanismo di collasso in corrispondenza di entrambe le accelerazioni. Definito che: γ = 3N / 2N +1 = 6 /5 = 1,20 Ψ(2) = 3,22 / 6,80 = 0,437 si ha: Domanda M2 alla base = S(T) g * Ψ(z) * γ / q = 0.42*0.473*120/2 = 0.11 g> Capacità M2 = NON VERIFICATO AGLI SLV

59


3.2.5. INTERVENTI PROGETTUALI Si procede alla verifica dei medesimi elementi strutturali migliorativi descritti in precedenza, per cui si avrà:

Si procede alla verifica sismica del nuovo meccanismo.

αo = Ms / Mr, dove Mr = momento ribaltante = ( αo * P * h3) + ( αo * W * h3/2) Ms = momento stabilizzante = (P * d) + ( W*s/2) + (Tc * h3) quindi αo = [(W * s/2) + (d * P) + (Tc * h3) / (W * h3/2) + (h3 * P)]= = [(25.54 * 0,135) + (69.06 * 0,16) + (25.12* 3.58) / (25.54 * 1.79) + (69.06* 3.58)] = 0,35 M’ = [(Σ Pi * δ * xi)2 / (g * ΣPi * δ * xi2)] = [(69.06 * δφ * 3.58) + (25.54 * δφ * 1.79)]2 * 103 / 9,81 * [(69.06 * 3.582) + (25.54 * δφ * 1.792)] * 103 = 3 = 8748.26 *10 / 966.96 = 9.04 kN (9047.18 kg) la frazione di massa partecipante sarà quindi pari a e* = (M’ *g) / ΣPi = (9047.18 * 9,81) / (25540 + 69060) = 0,93

60


Capacità M2 La capacità strutturale della muratura al meccanismo 2, ovvero l’accelerazione di attivazione del meccanismo è pari a: αo* = (αo * g) / (e* * Fc) = (0,35 ) / (0,93 * 1,29) = 0,28g = CAPACITA’ M2 Essendo che Capacità M2> Domanda M2 = VERIFICATO AGLI SLV

61


UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA Dipartimento di Architettura, Costruzione e Conservazione Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 VALUTAZIONE ECONOMICA DEI PROGETTI

PROGRAMMA DI SVILUPPO: PRODUZIONE CONSUMO CONDIVISIONE BOOK ESPLICATIVO DI CALCOLO DEGLI INDICI FINANZIARI

Prof.: Prof.: Prof.ssa: Prof.:

Pierluigi Grandinetti Paolo Faccio Anna Saetta Ezio Micelli Studenti: Nicola Piacentini

Matr. 284078

Andrea Zubelli

Matr. 284111

Camilla Pozzani

Matr. 284865

Anno Accademico 2016 - 2017


Indice 1.

INDAGINE DI MERCATO .................................................................................................................................. 01 1.1. Centro di Produzione, Consumo e Condivisione ................................................................................................ 01 1.2. Appendice Ristorativa ......................................................................................................................................... 01 1.3. Appendice Ricettiva ............................................................................................................................................ 02

2.

CONSISTENZE .................................................................................................................................................. 04

3.

COSTI ................................................................................................................................................................ 05 3.1. Costi diretti .......................................................................................................................................................... 05 3.1.1.

Start Costs: costi di trasformazione (Kc) ............................................................................................... 05

3.2. Costi indiretti ....................................................................................................................................................... 05

4.

3.2.1.

Oneri (O) ............................................................................................................................................... 05

3.2.2.

Altre spese (Sv) .................................................................................................................................... 06

RICAVI ............................................................................................................................................................... 07 4.1. Canoni di locazione previsti ................................................................................................................................ 07

5.

VALORE DI MERCATO ..................................................................................................................................... 08 5.1. Valore di mercato attuale .................................................................................................................................... 08 5.1.1.

Analisi di mercato .................................................................................................................................. 08

5.1.2.

Valore di mercato dei ruderi .................................................................................................................. 08

5.1.3.

Valore dell’area ..................................................................................................................................... 09

5.2. Valore di mercato futuro ...................................................................................................................................... 10 6.

DETERMINAZIONE DEL VALORE ATTUALE NETTO (VAN) ........................................................................... 11 6.1. Main Solution ...................................................................................................................................................... 12 6.1.1.

Centro di Produzione, Consumo e Condivisione .................................................................................. 12

6.1.2.

Appendice Ristorativa ........................................................................................................................... 13

6.1.3.

Appendice Ricettiva .............................................................................................................................. 14

6.2. Average Solution ................................................................................................................................................. 18 6.2.1.

Centro di Produzione, Consumo e Condivisione .................................................................................. 18

6.2.2.

Appendice Ristorativa ........................................................................................................................... 19

6.2.3.

Appendice Ricettiva .............................................................................................................................. 20

6.3. Bad Solution ........................................................................................................................................................ 23 6.3.1.

Centro di Produzione, Consumo e Condivisione .................................................................................. 23


7.

6.3.2.

Appendice Ristorativa ........................................................................................................................... 24

6.3.3.

Appendice Ricettiva .............................................................................................................................. 25

CONSIDERAZIONE CONCLUSIVE ................................................................................................................... 28 Allegati ................................................................................................................................................................ 31


Si elencano di seguito le operazione svolte per il calcolo dei parametri finanziari del Margine Operativo Lordo e al Valore attuale Netto relativi agli scenari di progetto ipotizzati. Le procedure che seguono trattano in ordine cronologico la sequenza delle operazioni svolte, eseguite dal punto di vista contabile grazie all’utilizzo del software “Excel� (vedi allegato).


Â


1. INDAGINE DI MERCATO A seguito degli scenari ipotizzati, l’indagine di mercato è stata eseguita con l’obbiettivo di determinare il valore di mercato dei vari settori proposti per lo sviluppo del complesso una volta terminata la trasformazione, nonché l’identificazione del segmento di mercato in cui innestarsi. Un primo approccio ha permesso quindi, mediante l’utilizzo di comparativi e stime sintetiche, di definire il valore di mercato futuro dei beni oggetto di studio, mediante la ricerca attraverso fonti informatiche quali: - OMI, Osservatorio del Mercato Immobiliare (http://www.agenziaentrate.gov.it) - www.casa.it - www.risorseimmobiliari.it In seguito, per i beni destinati alla tipologia relativa al Ricettivo, si è preferito optare per la capitalizzazione dei redditi, in assenza di dati certi relativi alle compravendite in questo specifico settore. Si riportano di seguito i risultati ottenuti relativi ai comparativi per le 3 funzioni progettuali ipotizzate. Si sono considerati, ovviamente, beni con medesime caratteristiche in relazione al luogo di inserimento (quindi del mercato di appartenenza) e alla funzione esplicata. Per il settore relativo al centro di produzione, si è fatto riferimento alla tipologia “Laboratori”. 1.1. CENTRO DI PRODUZIONE, CONSUMO E CONDIVISIONE (fonte OMI): Provincia Semestre

UD UD UD PN UD UD UD

1-2016 1-2016 2-2013 1-2016 1-2016 1-2016 1-2016

Paese

Ronchis Codroipo Rinignano Cordovado Latisana Mussons Acquileia

Zona Tipologia

Centrale Centrale Centrale Centrale Centrale Centrale Centrale

Laboratori Laboratori Laboratori Laboratori Laboratori Laboratori Laboratori

Stato

N N N N N N N

Valore di mercato minimo (€/m2) 210 230 230 210 210 250 220

Valore di Valore di Valore di locazione locazione locazione Massimo massimo minimo (€/m2) (€/m2) (€/m2) 320 330 320 330 350 320 320

2.4 2.7 2.4 2.0 2.7 2.4 2.4

3.2 3.7 3.2 3.0 3.7 3.2 3.2

Il valore di mercato di progetto proposto, è relativo alla media ponderata dei valori minimi. Risulta evidente che si è preferito, in virtù del carattere sintetico e non totalmente affidabile (a causa delle fonti utilizzate) della stima sintetica e per le condizioni di progetto, l’utilizzo di valori di mercato relativi alla fascia di mercato medio-bassa. Vm = ∑ Vm / n = 48400 €/m2 / 7 = 220.00 €/m2 Il valore di locazione, utile per determinare i successivi ricavi della proprietà in virtù dello scenario ipotizzato, è stato determinato tenendo conto della media ponderata dei valori di locazione dei beni simili per caratteristiche, per cui si ha: VL = ∑ V medi / 2 = (3.60 €/m2 + 2.40 €/m2) / 2 = 3.0 €/m2 1.2. APPENDICE RISTORATIVA (fonte www.casa.it): Provincia

Periodo

UD UD

1-2015 3-2016

Paese

Parametro Superficie (€/m2) Commerciale (m2)

Tipologia

Codroipo Bar/ristorante Tavagnaccio Ristorante

180 150 1

388.90 506.70

Valore di mercato (€) 70000 76000

Valore di locazione (€/m2) -


UD UD UD UD

5-2013 9-2016 2-2014 11-2015

Codroipo Varmo Latisana Flambruzzo

Bar/ristorante Laboratori Laboratori Laboratori

150 230 240 190

493.30

74000 -

3.4 3.9 4.0

In questo caso, il Valore di Mercato proposto è stato ottenuto mediante media fra il rapporto fra i Valori di Mercato dei beni simili per caratteristiche e dei loro relativi parametri, ottenendo Vm = ∑ Vmmedio / ∑ Sup = 74000 € / 160 m2 = 462.50 €/m2 VL = ∑ VLmedio / n = 11.30 € / m2 / 3 = 3.80 €/m2 1.3. APPENDICE RICETTIVA (www.risorseimmobiliari.it): Provincia Semestre UD UD UD UD UD

3-2014 5-2015 2-2014 5-2013 12-2015

Paese

Zona

Tipologia Stato N camere Parametro (€/cam)

Aaris Cordovado Romans Cordovado San Michele

Centrale Centrale Centrale Centrale Centrale

Albergo BB Albergo Ostello Hotel

N N N N N

5 8 4 7 3

53 42 54 45 56

In questo caso, il Valore di Mercato proposto per il progetto è stato ottenuto mediante media fra il rapporto fra i Valori di Mercato dei beni simili per caratteristiche e dei loro relativi parametri, ottenendo Vm = ∑ Vmmedio / n = 250 € / cam / 5 = 50.00 €/cam Di seguito, si propongono i grafici elaborati tramite l’utilizzo del software “Excel” che permettono di individuare l’andamento del mercato relativo alla compravendita e all’affitto dei beni analizzati nei loro valori minimi e massimi, nonché di individuare il segmento di mercato in cui il progetto mira a innestarsi. 360 340 320

Minimo

300 280

Massimo

260 240

Parametro di Progetto

220 200 1

2

3

4

5

6

7

Andamento del Valore di Mercato relativo alle funzioni produttive/laboratoriali nei territori limitrofi.

2


4 3.5 Minimo 3 Massimo

2.5

Parametro di Progetto

2 1.5 1

2

3

4

5

6

7

Andamento del Valore di Locazione relativo alle funzioni produttive/laboratoriali nei territori limitrofi. 530.0 510.0 490.0 470.0 450.0 430.0 410.0 390.0 370.0 350.0

Valore di Mercato Parametro di progetto

1

2

3

Andamento del Valore di Mercato relativo alle funzioni ristorative nei territori limitrofi. 4.1 4.0 3.9 3.8

Valore di locazione

3.7 3.6

Parametro di Progetto

3.5 3.4 3.3 1

2

3

Andamento del Valore di Locazione relativo alle funzioni ristorative nei territori limitrofi.

3


57.5 55.5 53.5 51.5 49.5 47.5 45.5 43.5 41.5 39.5

Valore di mercato Paramero di Progetto

1

2

3

4

5

Andamento del Valore di Mercato relativo alle funzioni ricettive nei territori limitrofi.

2. CONSISTENZE Dopo aver eseguito un’indagine di mercato preliminare, si è proceduti alla determinazione delle consistenze relative ai beni oggetto di studio. Essendo l’obbiettivo quello di determinare il Valore di Mercato dei beni ante e post trasformazione, il parametro scelto è stato quello della Superficie Commerciale. Il conteggio è stato eseguito mantenendo al 50% lo spessore dei muti perimetrali e in comune a più oggetti, attraverso l’utilizzo del software “AutoCad”. Destinazione attuale

Destinazione futura

Piano

Superficie Commerciale (m2)

Rudere n1 Rudere n1 Rudere n2 Rudere n2 Rudere n3 Rudere n3 Rudere n4 Rudere n4 Rudere n4 Rudere n4 Rudere n5 Rudere n5

Produzione, consumo e condivisione Produzione, consumo e condivisione Produzione, consumo e condivisione Produzione, consumo e condivisione Espositivo Espositivo Ristorativo Ristorativo Didattico / laboratoriale Didattico / laboratoriale Didattico / Multifunzionale Ricettivo

0 1 0 1 0 1 0 0 0 1 0 1

199.87 199.87 300.12 119.68 270.58 270.58 226.06 226.06 222.25 222.25 333.28 218.26

Semplificando, si avrà quindi: Destinazione attuale

Superficie Commerciale (m2) 1406.19 896.62 551.54

Produzione, consumo e condivisione Appendice Ristorativa Appendice Ricettiva

4


3. COSTI La determinazione dei costi di progetto è stata suddivisa in due fasi operative distinte: -determinazione dei costi diretti - determinazione dei costi indiretti Fra i primi, in relazione allo sviluppo di progetto ipotizzato, si sono determinati i Costi di Trasformazione relativi ai ruderi oggetto di intervento, che costituiscono quindi i cosidetti “Start Costs”. Per la loro determinazione si è fatto riferimento a dati e numeri forniti da fonti dirette costituite dall’impresa Edile “Savio Costruzioni”, Impresa Edile “Fratelli Righetti” e Edilfriuli. In relazione ai costi indiretti, essi sono stati suddivisi in: -spese tecniche -oneri La spese tecniche sono state conteggiate come percentuale (7%) sul costo totale di trasformazione, mentre per il calcolo degli oneri si è fatto riferimento alle tabelle e alle informazioni fornite dagli operatori comunali dell’ufficio tecnico di Ronchis (vedi allegato).

3.1. COSTI DIRETTI 3.1.1. START COSTS: COSTI DI TRASFORMAZIONE (Kc) Destinazione attuale

Destinazione futura

Rudere n1 Rudere n2 Rudere n3 Rudere n4 Rudere n5

Produzione, consumo e condivisione Produzione, consumo e condivisione Espositivo Ristorazione / laboratoriale Ricettivo / laboratoriale

Parametro Superficie (€/m2) Commerciale (m2) 400 400 400 650 600

399.75 419.80 586.64 896.62 551.54

Totale Kc (€) 159900.00 167920.80 234658.96 582803.00 330925.38

I costi di trasformazione complessivi risultano pertanto Kc = 1476208.14 € Si evidenzia come, dalle indagini di mercato eseguite, i costi maggiormente significativi risultano quelli relativi al settore ristorativo, in virtù delle dotazioni impiantistiche necessarie per tali funzioni, mentre per il settore della produzione i costi risultano più contenuti.

3.2. COSTI INDIRETTI 3.2.1. ONERI (O) Essendo la zona soggetta a zonizzazione urbanistica “A” (espansione residenziale), si è determinato preliminarmente l’indice fondiario del complesso esistente come: If = Vtot / Area per cui si ha If = 16853.29 / 9180 = 1.82 mq Essendo l’indice di fabbricabilità fondiaria compreso fra 1.0 e 3., si hanno i seguenti valori: 5


U1 Tot (€)

U2 Tot. (€)

Tot Oneri (€)

0.50%

Contributo Sul Costo di Costruzione (€) 826.33

16.53 19.52

3776.40

0.40

0.50%

827.33

16.53 19.52

2518.01

0.40

0.50%

828.33

16.53 19.52

864.38

Destinazione futura

Urb. Primaria (€)

Urb. Secondaria (€)

Coeff correttivo

Percentuale Sul Costo di Costruone

Centro di produzione, consumo e condivisione Appendice ristorativa Appendice ricettiva

41.32

48.81

0.40

41.32

48.81

41.32

48.81

In totale quindi, gli oneri risultano pari a : O = O1 + O2 +O3 = 7158.79 € 3.2.2. ALTRE SPESE (Sv) Destinazione futura

Spese Tecniche Imprevisti (7% Kc) (5% Kc) Centro di produzione, consumo e condivisione 39379.56 28123.66 Appendice ristorativa 40796.89 29140.15 Appendice ricettiva 23164.99 16546.98 Le spese Varie risultano quindi pari a Sv = St + Imp = 177144.9768 € Eseguendo un bilancio conclusivo dei costi necessari al’investimento e allo sviluppo, si ha: Ktot = Kc + Sv + O = 1'660'511.90 € Si è poi previsto un margine di utile del 10% sul Costo di Trasformazione, ottenendo un valore complessivo di Start Cost iniziale pari a : Kc tot = 1'494'460.71 € 700090 600090 500090 400090 Costo di trasformazione

300090 200090 100090 90 1

2

3

4

5

Rapporto fra i Costi di Trasformazione dei 5 ruderi oggetto di intervento

6


4. RICAVI Il calcolo dei ricavi, in relazione agli scenari proposti, è stato eseguito mediante stima senti tetica comparativa grazie ai valori ottenuti al Cap. 1. Si sono moltiplicati quindi i parametri di progetto relativi ai canoni di locazione per le relative consistenze, ottenendo l’importo del canone mensile ottenibile. Su tale importo, è stato quindi possibile determinare il canone annuo per i diversi settori impiegati, nonché il ricavo annuo della proprietà. Per quanto concerne al canone mensile del ricettivo, si è fatto riferimento ad un tasso di occupazione di 4.2 giorni a settimana per un totale di 52 settimane l’anno, desunto dal documento regionale “Regioni in cifre”. 4.1. CANONI DI LOCAZIONE PREVISTI Canone mensile Canone mensile unitario Superficie a (€/m2) Commerciale (€) (m2)

Destinazione attuale

Centro di produzione, consumo e condivisione Appendice ristorativa

3.80 3.0

1406.19 896.62

4218.60 3407.16

Destinazione attuale Canone mensile unitario N camere Tasso di occupazione Ricavo mensile (€/camera) (n) a (€) Appendice ricettiva

50

6

4.20

1260.00

I ricavi annui, al netto degli interessi, saranno quindi pari a R = R1+ R2 + R3 = 157'029.05 € In relazione al periodo di riferimento ipotizzato, pari a 10 anni, si avrà : R = 1'570'029.05 € Nel periodo di riferimento pari a 10 anni, si è proceduto alla stima del canone annuo maggiorato degli interessi, strumento utile per la verifica successiva del VAN. I 12 canoni mensili (cm) sono stati portati, tramite gli strumenti della matematica finanziaria al termine dell’anno solare tramite il coefficiente di posticipazione (1+ i*t). Ipotizzando un saggio di interesse pari al 5%, si ha: fattore di posticipazione qn = 1+ i = 1.05 t=1 sommando i canoni mensili, si avrà quindi: Canone annuo = cm * (12 + i*t), ottenendo Destinazione Centro di produzione, consumo e condivisione Appendice ristorativa Appendice ricettiva

Canone/ricavo mensile (€) 4218.60

Saggio di interesse % 5.0

Canone/ricavo annuo (€) 50834.10

3407.16 1260.00

5.0 -

41056.22 65520.00

7


5. VALORE DI MERCATO La determinazione dei Costi e dei Ricavi dell’investimento, prelude alla determinazione dei valori di mercato attuali e fututi.

5.1. VALORE DI MERCATO ATTUALE Per la determinazione del valore di mercato attuale si è operato tramite stima sintetica, attraverso la comparazione dei beni oggetto di studio con altri beni simili per caratteristiche derivanti da apposite indagini di mercato. 5.1.1. ANALISI DI MERCATO L’analisi di mercato svolte si sono eseguite per la determinazione dei valori di mercato dei ruderi simili presenti nelle zone limitrofe. La fonte utilizzata è la fonte informatica già utilizzata in precedenza: www.risorseimmobiliari.it. Provincia Periodo

UD UD UD UD UD

1-2015 7-2016 9-2015 3-2016 6-2015

Paese

Parametro Valore di mercato Superficie (€/m2) Commerciale (€/m2 (m2)

Tipologia

Rivignano Rivignano Rivignano Rivignano Rivignano

Rustico con terreno Rustico con terreno Bar/ Rustico con terreno Rustico con terreno Rustico con terreno

1800 800 1100 900 1000

94.40 117.50 113.60 105.60 115.00

170000.00 94000.00 125000.00 95000.00 115000.00

La media dei parametri risulta essere quindi: Pm = ∑Vm / ∑ Sup = 107.00 €/m2

5.1.2. VALORE DI MERCATO DEI RUDERI Per la determinazione del valore di mercato attuale dei soli edifici, si è fatto riferimento ad un valore parametrico pari a 50 €/m2, ottenuto mediante consultazione diretta con le fonti descritte al Cap. 3. Pertanto si ha: Valore di Mercato Destinazione attuale Parametro Superficie (€) (€/m2) Commerciale (m2) Rudere n1 Rudere n2 Rudere n3 Rudere n4 Rudere n5

50 50 50 50 50

399.75 419.80 586.64 896.62 551.54

8

19987.00 20990.80 29332.96 44831.00 27577.38


50000 45000 40000 35000 Valore di mercato attuale dei soli ruderi

30000 25000 20000 15000 1

2

3

4

5

In riferimento alla totalità del bene in analisi, comprensivo di area ed edificio, si è invece fatto riferimento alle analisi di mercato precedentemente descritte, ottenendo: Valore di mercato Parametro unitario Superficie (€) (€/m2) Commerciale (m2)

Destinazione attuale

Centro di produzione, consumo e condivisione Appendice ristorativa Appendice ricettiva

107.00 107.00 107.00

1406.19 896.62 551.54

145548.44 95906.32 58995.33

Nello specifico, in relazione ai diversi ruderi, si ha: Valore di mercato Destinazione attuale Parametro unitario Superficie (€) (€/m2) Commerciale (m2) Rudere n1 Rudere n2 Rudere n3 Rudere n4 Rudere n5

107.00 107.00 107.00 107.00 107.00

399.75 419.80 586.64 896.62 551.54

42758.97

44903.82 57885.64 95906.31 58995.36

Il valore di mercato del complesso, al momento attuale, risulterà pari a: Vm0 = 300’450.0889 € 5.1.3. VALORE DELL’AREA Ne consegue che il valore dell’area, risulterà pari alla differenza fra la media dei parametri desunti dall’indagine di mercato (che risultava comprensiva di area ed edificio) e il parametro relativo al solo edificio, ottenendo: Varea = 107 - 50 = 57.00 €/m2

9


180000 170000 160000 150000 140000 130000 120000 110000 100000 90000 80000

Valore di mercato dell'area

1

2

3

4

5

5.2. VALORE DI MERCATO FUTURO Il valore di mercato di progetto è stato ottenuto per stima sintetica monoparametrica grazie alle indagini di mercato descritte al Cap.1. I parametri ottenuti, si sono moltiplicati per le relative consistenze ottenendo quanto segue. Tuttavia, per la tipologia del ricettivo, si è optato per la stima analitica tramite la capitalizzazione dei redditi ottenibili dall’attività nel corso di un anno. Ipotizzando un saggio di interesse pari al 5% e un tempo t pari a 1, si ha quindi: fattore di anticipazione (fa) = 1/ (1+i*t) = 1 / (1+0.05) = 0.95 il Montante, sarà pari al Canone annuo ipotizzato tramite stima sintetica per comparazione, per cui pari a 65520.00 €. Per capitalizzazione, si ha perciò: Vm = M * fa = 65520 * 0.95 = 62400.00 € I risultati complessivi sono dunque: Destinazione attuale

Parametro unitario (€/m2)

Centro di produzione, consumo e condivisione 220.00 Appendice ristorativa 462.50 Appendice ricettiva Capitalizzazione dei redditi

Valore di mercato Superficie finale Commerciale (€) (m2) 1406.19 896.62 551.54

299358.00 414686.75 62400

Il valore di mercato complessivo al termine dell’operazione, risulta essere: Vm10 = 776'445.15 € Nello specifico, in relazione ai diversi ruderi, si ha: Destinazione attuale

Parametro unitario (€/m2)

Rudere n1

220.00

399.75 10

Valore di mercato Superficie (€) Commerciale (m2) 87945.00


Rudeere n2 Rudeere n3 Rudeere n4 Rudeere n5

2200.00 2200.00 4622.50 Capitalizzazioone dei redditii

419.80 586.64 896.62 551.54

922356.00 1299060.80 4144886.23 622400.00

Sii riporta un graafico esemplifficativo dell’aumento di valore al seguito della d trasformaazione eseguiita:

Rappporto fra i Valori di Mercato ante e post trasformazzione

6. DETER RMINAZION NE DEL VA ALORE ATT TUALE NE ETTO (VAN N) L’ultima opeerazione esegguita è la detterminazionee del Valore Attuale A Nettoo come strum mento di verifica della solidità econnomica dello sviluppo prooposto, in rifeerimento infattti ai 3 scenaari ipotizzati. Per ciascuna soluzione e ciascun scenario, si è proceduto p neel modo seguente: p in riferimentoo al periodo di d riferimentoo pari a 10 annni, si sono calcolati c i -calcolo deei guadagni pluriennali: ricavi annuaali (Ra) moltipplicando i cannoni di locazione annui (C Ca) per il fatttore di posticipazione a innteresse composto q n relativo all’’anno, accum mulando così i guadagni alla a fine del periodo p consiiderato. Conssiderando un saggio di interesse deel 5%, si ha qn = 1+i = 1.05 Ra = Ca * qn -calcolo deei costi pluriennali: i costi iniziali o “S Start Cost” deefiniti al Cap. 3 sono stati suddivisi tem mporalmente in un arco di tempo di 100 anni grazie all’utilizzo di fattori di sviluppo (fs) esspressi in perrentuale, ipottizzando per P u sviluppo pressoché im uno mmediato deei lavori di traasformazionee al primo annno (60%), il Centro di Produzione mentre per i settori succcessivi si è ipotizzato un andamento a ad S, con sviluuppo maggioore dopo un anno a dall’inizio deei lavori; C = Ca * fs% Ca % O Lordo annualee: si è procedduti alla deterrminazione, pper ciascun anno, a della -calcolo deel Margine Operativo differenza frra i costi e i ricavi r M MOLa = Ra - Ca C -calcolo deel Valore Attu uale Netto annuale: a si è proceduti alla determinazione, per ciaascun anno, all’attualizzaazione del Maargine Operaativo Lordo al a momento della d stima, trramite il coeffficiente di anticipazione n a interesse composto 1/q , ipotizzanddo un saggioo di fruttuositàà differenziatto a secondaa delle 3 casistiche 11


analizzate, mantenendo una fruttuosità dell’ 8% nel caso migliore, del 5% nel caso intermedio e del 2% nel caso peggiore, per cui: qn = 1+i = 1.08 (1.05 / 1.02) fattore di anticipazione 1/qn = 1 / 1.08 (1.05/1.02) VANa = MOLa * 1/qn -calcolo del Valore Attuale Netto: calcolo del Valore Attuale Netto dell’operazione, tramite la somma dei Valori Attuali Netti annuali VAN = ∑ VANa = ∑ (C-R) / qn * al termine dell’ultimo anno di sviluppo, i ricavi sono stati maggiorati del Valore di Mercato del bene post trasformazione calcolati al Cap. 5, in quanto considerato come surplus al valore monetario che resta nelle mani della proprietà al termne del periodo.

6.1. MAIN SOLUTION 6.1.1. CENTRO DI PRODUZIONE, CONSUMO E CONDIVISIONE Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Canone annuo Ca (€) 0.00 50834.10 50834.10 50834.10 50834.10 50834.10 50834.10 50834.10 50834.10 50834.10

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48

Ricavo annuale Ra (€) 0.00 54982.17 57181.46 59468.72 61847.47 64321.36 66894.22 69569.44 72352.33 374.605.60*

Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 567757.54 10 60 340654.52 2 10 10 56775.75 3 10 5 28387.87 ‐ 4 10 5 28387.87 ‐ 5 10 5 28387.87 ‐ 6 10 5 28387.87 ‐ 7 10 5 28387.87 ‐ 8 10 5 28387.87 ‐ 9 10 0 28387.87 ‐ 10 10 0 28387.87 ‐

12

Sviluppo annuale % 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100


400000 350000 300000 250000 200000

Costi centro di produzione

150000

Ricavi Centro di produzione

100000 50000 0 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi del centro di produzione

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 - 340654.23 8 0.93 -315420.89 2 -1793.58 8 0.86 -1537.71 3 28793.25 8 0.79 22857.65 4 31080.65 8 0.74 22845.99 5 33459.33 8 0.68 22772.60 6 35933.89 8 0.63 22644.36 7 38503.96 8 0.58 22466.22 8 41182.36 8 0.54 22249.30 9 72352.56 8 0.50 36194.90 10 374605.10* 8 0.46 173514.10 VAN TOT: 28586.91 € 6.1.2.APPENDICE RISTORATIVA Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Canone annuo ca (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 41056.22 41056.22 41056.22 41056.22 41056.22 41056.22

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48

Ricavo annuale ra (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 49951.18 51949.23 54027.20 56188.29 58435.82 475460.00*

Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 0.00 10 0 0.00 2 0.00 10 0 0.00 3 590864.18 10 10 59086.41 13

Sviluppo annuale % 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100


4 5 6 7 8 9 10

-

10 10 10 10 10 10 10

40 20 10 10 5 5 0

236345.67 118172.83 598086.41 59086.41 29543.20 29543.20 0.00

500000 450000 400000 350000 300000 250000 200000 150000 100000 50000 0

Costi settore ristorativo Ricavi settore ristorativo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto Costi - ricavi settore ristorativo

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 0.00 8 0.93 0.00 2 0.00 8 0.86 0.00 3 -59086.42 8 0.79 -46904.70 4 -236345.67 8 0.74 -173721.12 5 -68.221.66 8 0.68 -46430.51 6 -7137.19 8 0.63 -4497.64 7 -5059.22 8 0.58 2952.01 8 26645.01 8 0.54 14395.51 9 28892.61 8 0.50 14453.50 10 475460.00* 8 0.46 220229.98 VAN TOT: -25427.01 € 6.1.3.APPENDICE RICETTIVA Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Incassi annuali ca (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 65520.00 65520.00 65520.00 65520.00

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48 14

Ricavo annuale ra (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 86219.85 86668.64 93255.39 159385.61*

Sviluppo annuale % 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100


Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 0.00 10 0.00 0.00 2 0.00 10 0.00 0.00 3 0.00 10 0.00 0.00 4 0.00 10 0.00 0.00 5 335838.99 10 20 67167.79 6 10 45 151127.54 7 10 20 67167.79 8 10 10 33583.89 9 10 5 16791.94 10 10 0 0.00 180000 160000 140000 120000 100000 80000 60000 40000 20000 0

Costi ricettivo Ricavi ricettivo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi settore ricettivo

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 0.00 8 0.93 0.00 2 0.00 8 0.86 0.00 3 0.00 8 0.79 0.00 4 0.00 8 0.74 0.00 5 -67167.80 8 0.68 -45713.27 6 -151127.55 8 0.63 -95235.99 7 19052.05 8 0.58 11116.69 8 56084.75 8 0.54 30300.51 9 76463.44 8 0.50 38250.50 10 159385.61 8 0.46 73826.37 VAN TOT: 12545.40 € Quadro di insieme Anni 1 2 3 4 5 6

Costi (€) 340654.52 56775.75 87474.29 264733.54 213728.51 238601.84

Ricavi (€) 0.00 54982.17 57181.46 59468.72 11798.65 116270.59

Margine Operativo Lordo Valore attuale netto (€) (€) -340654.53 315420.86 -1793.58 -1537.71 -30292.84 -24047.43 -205.264 -150875.78 -101929.86 -69371.75 -122331.25 -77089.44 15


7 8 9 10

154642.09 207141.27 91514.98 215426.92 46335.15 224043.99 0 1009450.08

52499.89 123911.93 177708.84 1009450.08

30632.76 66945.76 88898.66 467571.08

VAN COMPLESSIVO: 15705.30 € € 1'200'000.00 € 1'000'000.00 € 800'000.00 € 600'000.00

Ricavi Main Solution

€ 400'000.00

Costi Main Solution

€ 200'000.00 €1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi-ricavi complessivo, Main Solution

€ 600'000.00 € 500'000.00 € 400'000.00 € 300'000.00 € 200'000.00 € 100'000.00 €-€ 100'000.00 -€ 200'000.00 -€ 300'000.00 -€ 400'000.00

VAN Main Solution 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Andamento del VAN, Main Solution

€ 1'200'000.00 € 1'000'000.00 € 800'000.00 € 600'000.00 € 400'000.00

MOL Main Solution

€ 200'000.00 €-€ 200'000.00

1

2

3

4

5

6

7

8

-€ 400'000.00 -€ 600'000.00 Andamento del MOL, Main Solution

16

9

10


€ 1'200'000.00 € 1'000'000.00 € 800'000.00 € 600'000.00 € 400'000.00

VAN

€ 200'000.00

MOL

€1

-€ 200'000.00

2

3

4

5

6

7

8

9

10

-€ 400'000.00 -€ 600'000.00 Rapporto MOL - VAN, Main Solution

Si riportano in seguito altri grafici esemplificativi di completamento, realizzati grazie al software “Excel”: € 500'000.00 € 450'000.00 € 400'000.00 € 350'000.00 € 300'000.00 € 250'000.00 € 200'000.00 € 150'000.00 € 100'000.00 € 50'000.00 €-

Ricavi centro di produzione Ricavi settore ristorativo Ricavi settore ricettivo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Ricavi annuali: confronto fa le 3 attività di sviluppo proposte

400000 350000 300000 250000

Costi centro di produzione

200000 150000

Costi settore ristorativo

100000

Costi settore ricettivo

50000 0 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Costi annuali: confronto fa le 3 attività di sviluppo proposte

17


€ 300'000.00 € 200'000.00 € 100'000.00 VAN centro di produzione

€-€ 100'000.00

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

VAN settore ristorativo VAN settore ricettivo

-€ 200'000.00 -€ 300'000.00 -€ 400'000.00 VAN: confronto fa le 3 attività di sviluppo proposte

6.2. AVERAGE SOLUTION 6.2. 1. CENTRO DI PRODUZIONE, CONSUMO E CONDIVISIONE Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Canone annuo ca (€) 0.00 50834.10 50834.10 25417.05 25417.05 25417.05 25417.05 25417.05 25417.05 25417.05

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48

Ricavo annuale ra (€) 0.00 54982.17 57181.46 29734.36 30923.73 32160.68 33447.11 34784.99 36176.39 336981.35

Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 567757.54 10 60 340654.52 2 10 10 56775.75 3 10 5 28387.87 ‐ 4 10 5 28387.87 ‐ 5 10 5 28387.87 ‐ 6 10 5 28387.87 ‐ 7 10 5 28387.87 ‐ 8 10 5 28387.87 ‐ 9 10 0 28387.87 ‐ 10 10 0 28387.87 ‐

18

Sviluppo annuale % 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100


400000 350000 300000 250000 200000

Costi centro di produzione

150000

Ricavi Centro di produzione

100000 50000 0 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi del centro di produzione

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 - 340654.23 5 0.93 -324432.88 2 -1793.58 5 0.86 -1626.83 3 28793.25 5 0.79 24872.98 4 1346.48 5 0.74 1107.75 5 2535.86 5 0.68 1986.91 6 3772.80 5 0.63 2815.33 7 5059.23 5 0.58 3595.50 8 6397.12 5 0.54 4329.82 9 36176.39 5 0.50 23319.63 10 336981.85* 5 0.46 206877.62 VAN TOT: -57154.18 6.2.2. APPENDICE RISTORATIVA Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Canone annuo ca (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 41056.22 41056.22 41056.22 41056.22 41056.22 41056.22

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48

Ricavo annuale ca (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 49951.18 51949.23 54027.20 56188.29 58435.82 475460.00*

Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 0.00 10 0 0.00 2 0.00 10 0 0.00 3 590864.18 10 10 59086.41 19

Sviluppo annuale % 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100


4 5 6 7 8 9 10

-

10 10 10 10 10 10 10

40 20 10 10 5 5 0

236345.67 118172.83 598086.41 59086.41 29543.20 29543.20 0.00

500000 450000 400000 350000 300000 250000 200000 150000 100000 50000 0

Costi settore ristorativo Ricavi settore ristorativo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi, settore ristorativo

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 0.00 5 0.93 0.00 2 0.00 5 0.86 0.00 3 -59086.42 5 0.79 -51041.07 4 -236345.67 5 0.74 -170136.90 5 -68.221.66 5 0.68 -53453.45 6 -7137.19 5 0.63 -5325.88 7 -5059.22 5 0.58 3595.49 8 26645.01 5 0.54 18034.55 9 28892.61 5 0.50 18624.43 10 475460.00* 5 0.46 273754.23 VAN TOT:26860.30 6.2.3. APPENDICE RICETTIVA Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Incassi annuali ca (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 65520.00 65520.00 65520.00 65520.00

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48 20

Ricavo annuale ra (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 86219.85 86668.64 93255.39 159385.61*

Sviluppo annuale % 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100


Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 0.00 10 0.00 0.00 2 0.00 10 0.00 0.00 3 0.00 10 0.00 0.00 4 0.00 10 0.00 0.00 5 335838.99 10 20 67167.79 6 10 45 151127.54 7 10 20 67167.79 8 10 10 33583.89 9 10 5 16791.94 10 10 0 0.00 180000 160000 140000 120000 100000 80000 60000 40000 20000 0

Costi ricettivo Ricavi ricettivo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi, settore ricettivo

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 0.00 5 0.93 0.00 2 0.00 5 0.86 0.00 3 0.00 5 0.79 0.00 4 0.00 5 0.74 0.00 5 -67167.80 5 0.68 -52627.73 6 -151127.55 5 0.63 -100243.29 7 19052.05 5 0.58 13539.94 8 56084.75 5 0.54 37960.36 9 76463.44 5 0.50 49289.02 10 159385.61 5 0.46 82540.14 VAN TOT: 35458.43 Quadro di insieme Anni 1 2 3 4 5

Costi (€) 340654.52 56775.75 87474.29 235190.34 213728.51

Ricavi (€) 0.00 54982.17 57181.46 29734.36 80874.91

Margine Operativo Lordo Valore attuale netto (€) (€) -1793.58 -1626.83 -30292.84 -26168.09 -205455.98 -169029.14 -132853.60 -104094.27 -132853.60 -104094.27 21


6 7 8 9 10

238601.84 154642.09 91514.98 46335.15 0

84109.91 173694.16 180641.92 187867.60 971827.45

137699.98 19052.06 89126.94 141532.44 925492.30

-102753.35 13539.95 60324.62 91233.07 568171.99

VAN COMPLESSIVO: 5164.56 € € 1'200'000.00 € 1'000'000.00 € 800'000.00 € 600'000.00

Ricavi Average Solution

€ 400'000.00

Costi Average Solution

€ 200'000.00 €1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi complessivo, Average Solution

€ 700'000.00 € 600'000.00 € 500'000.00 € 400'000.00 € 300'000.00 € 200'000.00 € 100'000.00 €-€ 100'000.00 -€ 200'000.00 -€ 300'000.00 -€ 400'000.00

VAN Average Solution 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Andamento del VAN, Average Solution

€ 1'000'000.00 € 800'000.00 € 600'000.00 € 400'000.00 € 200'000.00

MOL Averege Solution

€-€ 200'000.00

1

2

3

4

5

6

7

-€ 400'000.00 -€ 600'000.00

22

8

9

10


Andamento del MOL, Average Solution

€ 1'000'000.00 € 800'000.00 € 600'000.00 € 400'000.00

VAN

€ 200'000.00

MOL

€-€ 200'000.00

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

-€ 400'000.00 -€ 600'000.00 Rapporto VAN - MOL, Average Solution

6.3. BAD SOLUTION 6.3.1. CENTRO DI PRODUZIONE, CONSUMO E CONDIVISIONE Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Canone annuo ca (€) 0.00 50834.10 50834.10 50834.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48

Ricavo annuale ra (€) 0.00 54982.17 57181.46 358827.12* 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 567757.54 10 60 340654.52 2 10 25 56775.75 3 10 5 28387.87 ‐ 4 10 5 28387.87 ‐ 5 10 0 28387.87 ‐ 6 10 0 28387.87 ‐ 7 10 0 28387.87 ‐ 8 10 0 28387.87 ‐ 9 10 0 28387.87 ‐ 10 10 0 28387.87 ‐

23

Sviluppo annuale % 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100


400000 350000 300000 250000 200000

Costi centro di produzione

150000

Ricavi Centro di produzione

100000 50000 0 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi, centro di produzione

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 - 340654.23 2 0.93 -333975.02 2 -86957.21 2 0.86 -83580.56 3 28793.58 2 0.79 27132.83 4 330439.24 2 0.74 305274.78 5 0.00 2 0.68 0.00 6 0.00 2 0.63 0.00 7 0.00 2 0.58 0.00 8 0.00 2 0.54 0.00 9 0.00 2 0.50 0.00 10 0.00 2 0.46 0.00 VAN TOT: 545.38 6.3.2. APPENDICE RISTORATIVA Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Canone annuo ca (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 1.37 1.42 1.48

Ricavo annuale ra (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 0.00 10 0 0.00 2 0.00 10 0 0.00 3 0.00 10 0 0.00 24

Sviluppo annuale % 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0


4 5 6 7 8 9 10

0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

10 10 10 10 10 10 10

0 0 0 0 0 0 0

0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0

Costi settore ristorativo Ricavi settore ristorativo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi, settore ristorativo

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 0.00 2 0.93 0.00 2 0.00 2 0.86 0.00 3 0.00 2 0.79 0.00 4 0.00 2 0.74 0.00 5 0.00 2 0.68 0.00 6 0.00 2 0.63 0.00 7 0.00 2 0.58 0.00 8 0.00 2 0.54 0.00 9 0.00 2 0.50 0.00 10 0.00 2 0.46 0.00 VAN TOT: 0.00 € 6.3.3. APPENDICE RICETTIVA Anni 1 2 3 4 5 6 7

Incassi annuali ca (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

Guadagni Pluriennali Saggio d’interesse Fattore di posticipazione % qn 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0 4.0

1.04 1.08 1.12 1.17 1.22 1.27 1.32 25

Ricavo annuale ra (€) 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00

Sviluppo annuale % 0 0 0 0 0 0 0


8 9 10

0.00 0.00 0.00

4.0 4.0 4.0

1.37 1.42 1.48

0.00 0.00 0.00

0 0 0

Costi Pluriennali Anni Costo totale Utile Sviluppo annuale Costo annuale (€) (€) % (€) 1 0.00 10 0.00 0.00 2 0.00 10 0.00 0.00 3 0.00 10 0.00 0.00 4 0.00 10 0.00 0.00 5 0.00 10 0.00 0.00 6 0.00 10 0.00 0.00 7 0.00 10 0.00 0.00 8 0.00 10 0.00 0.00 9 0.00 10 0.00 0.00 10 0.00 10 0.00 0.00

1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0

Costi ricettivo Ricavi ricettivo

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi, settore ricettivo

Valore attuale netto (VAN) e Margine operativo lordo (MOL) Anni Margine Operativo Lordo Saggio di fruttuosità Fattore di anticipazione Valore attuale netto (€) % 1/qn (€) 1 0.00 2 0.93 0.00 2 0.00 2 0.86 0.00 3 0.00 2 0.79 0.00 4 0.00 2 0.74 0.00 5 0.00 2 0.68 0.00 6 0.00 2 0.63 0.00 7 0.00 2 0.58 0.00 8 0.00 2 0.54 0.00 9 0.00 2 0.50 0.00 10 0.00 2 0.46 0.00 VAN TOT: 0.00 €

26


Quadro di insieme Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Costi Ricavi Margine Operativo Lordo Valore attuale netto (€) (€) (€) (€) 340654.52 0.00 -340654.53 -333975.02 141939.38 54982.17 -30181.46 -29009.35 28387.87 57181.46 37877.70 35693.00 28387.87 358827.12 354852.81 327829.15 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 VAN COMPLESSIVO: 545.38 €

€ 400'000.00 € 350'000.00 € 300'000.00 € 250'000.00 € 200'000.00

Ricavi Bad Solution

€ 150'000.00

Costi Bad Solution

€ 100'000.00 € 50'000.00 €1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Rapporto costi - ricavi, Bad Solution

€ 400'000.00 € 300'000.00 € 200'000.00 € 100'000.00 €-€ 100'000.00

VAN Bad Solution 1

2

3

4

5

6

7

-€ 200'000.00 -€ 300'000.00 -€ 400'000.00 Andamento del VAN, Bad Solution

27

8

9

10


€ 400'000.00 € 300'000.00 € 200'000.00 € 100'000.00 €-€ 100'000.00

MOL Bad Solution 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

-€ 200'000.00 -€ 300'000.00 -€ 400'000.00 Andamento del MOL, Bad solution

€ 400'000.00 € 300'000.00 € 200'000.00 € 100'000.00

VAN

€-€ 100'000.00

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

MOL

-€ 200'000.00 -€ 300'000.00 -€ 400'000.00 Rapporto VAN - MOL, Bad solution

7. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Alla luce di quanto svolto, è possibile trarre delle conclusioni in merito al programma di sviluppo proposto. Il programma prevedeva l’inserimento, in periodi temporali diversi di 3 funzioni differenti: la prima a vocazione più propriamente produttiva, la seconda a vocazione ristorativa e la terza appendice come attività ricettiva. Tuttavia, la volontà è stata quella di non gerarchizzare eccessivamente le funzioni , garantendo all’interno del complesso un certo grado di flessibilità e multifunzionalità. La terza corte, quella riservata alla produzione, è in realtà molto di più che un semplice centro di produzione: essa infatti, attraverso la riqualificazione dei magnifici spazi di cui si compongono i suoi edifici, rappresenta una straordinaria opportunità sotto un duplice aspetto. Da un lato, la sfida è infatti quella di riportare questo territorio alla sua originale vocazione, quella della produzione, reinterpretata in chiave moderna attraverso l’incentivazione della produzione locale e artigianale, dall’altro il suo affiancamento ad attività educative e collettive (mostre, convegni, fiere) realizzabili entro i bellissimi spazi dei ruderi oggi inutilizzati, e che in futuro potrebbero ospitare un alto grado di attività, sempre diverse e sempre attraenti, come attività non solo economicamente valide ma anche come poli catalizzatori per una comunità estremamente ristretta che difficilmente riesce ad avere non solo sbocchi al di fuori dei suoi piccoli confini comunali, ma anche solo piccoli punti di ritrovo e aggregazione. La terza corte quindi, diviene così un centro di produzione non dedito solamente al solo consumo dei prodotti vinicoli locali, ma diviene al contempo un centro di condivisione dell’ esperienza della produzione, dove il processo di produzione viene mostrato attraverso specifici itinerari conoscitivi rivolti a tutte le età,

28


La destinazione eno-gastronomica proposta per tale corte, tuttavia, non può essere tuttavia, ai giorni nostri, essere considerata come unica fonte di sussistenza per il complesso, specialmente in un territorio in cui il mercato presenta alti gradi di insicurezza e aleatorietà. La multifunzionalità viene vista qui come asse portante del concept di progetto: il centro di produzione, consumo e condivisione viene affiancato da altre realtà, gestite da altri soggetti ed altri enti, in grado di completare il pacchetto di offerta già esistente all’interno del complesso grazie alla sua intrinseca vocazione storico - artistica. Essendo i temi della produzione e della condivisione strettamente connessi all’aspetto enogastronomico, l’attività subalterna che affianca la produzione è l’attività ristorativa. Dati i contesti di mercato in cui il complesso si colloca, si reputa opportuno ipotizzare che la sua gestione risulti connessa al soggetto economico gestore della parte di produzione: dalla loro collaborazione ne potrebbe derivare un forte successo, soprattutto sociale, dell’iniziativa. Come per l’attività produttiva, anche l’attività ristorativa è concepita secondo il principio della mixité e della indeterminatezza funzionale: il volume dell’edificio destinato a questa parte di sviluppo infatti sarà occupato solo parzialmente dalla mera attività di ristorazione, mentre la parte a cavallo fra le due corte sarà riservata ad eventi laboratoriali come corsi di cucina, corsi di degustazione, sala per riunioni a scopo didattico e informativo ecc, ovvero attività in grado di aggregare le comunità, far loro vedere, conoscere, capire ciò che si sta effettivamente mangiando e bevendo all’interno del complesso. Infine, essendo il complesso già inserito all’interno di un attività turistica specifica, si è pensato di completare il pacchetto ampliando l’offerta ricettiva esistente in modo tale da fornire ai fruitori del circuito anche la possibilità di sostare per una/due notti in modo tale da metterli nella condizione psicologica di non dover affrontare le visite con troppa foga, ma dando quindi loro l’opportunità di vivere appieno le esperienze maturate. Tutto ciò, ovviamente, anche nell’ottica dell’istituzione di una rete in cui il complesso di Villa Kechler sia solo uno dei tanti poli a cui i soggetti potrebbero far capo in un ipotetico itinerario turistico, piuttosto che enogastronomico o educativo. La convinzione che la multifunzionalità e la mixitè funzionale possano apportare benefici non solo economici, ma anche sociali, è stato lo scopo delle computazioni presentate. La premessa fondamentale è stata la convinzione che il primo passo debba essere necessariamente fatto dalla proprietà. Come evidenziato al Cap. 3, i costi per la messa a nuovo e l’adeguamento impiantistico risultano estremamente elevati. Ne consegue che la caratterizzazione della fattibilità dell’operazione, delineata dall’indice finanziario del VAN, ne risulta fortemente influenzata. Nel caso in cui il complesso dovesse essere necessariamente acquistato da terzi, a causa della negligenza della proprietà nello sfruttare l’occasione qui presentata, i costi sarebbero estremamente più alti, vanificando le aspettative di fattibilità proposte. Infatti, nel caso proposto in queste pagine, in cui la proprietà decide di entrare attivamente e mettersi in gioco, le voci di costo sono limitate ai costi di trasformazione dei ruderi in disuso, garantendo un certo margine di operatività (VAN positivo). Nel caso contrario invece, le voci di costo sarebbero maggiorate del valore dell’area e del valore di mercato attuale degli annessi agricoli, portando i costi a dei valori estremamente più alti riducendo a 0 il grado di fattibilità di qualsiasi operazione (VAN negativo). La premessa quindi è che la proprietà si faccia carico delle spese per la messa a nuovo dei ruderi, per poi riuscire a mettere a reddito gli edifici a terzi soggetti in grado di prendere in gestione l’attività, a fronte del pagamento di corrispettivi canoni di locazione. Premesso ciò, rimane di prioritaria importanza la comprensione che la sopravvivenza di complessi e programmi di questo tipo, dipende dalla capacità di questi di entrare in sinergia. Come dimostrato dalla Main Solution, l’elemento cardine del progetto dal punto di vista economico è rappresentato dal centro di produzione e condivisione. Esso, fermo restando che fermandosi agli aspetti sociali non riuscirebbe comunque a sopravvivere, presenta un grado di indipendenza economica più alto rispetto agli altri 2 fattori. Il VAN del centro di produzione, nel caso della Main Solution, risulta infatti positivo. La ristorazione invece, a causa dei suoi più elevati costi per la messa a nuovo risulta avere VAN negativo, segno che il reimpianto isolato di questo genere di funzione all’interno di questo complesso risulterebbe fortemente controproducente. Tuttavia, proprio la sinergia fra ricettivo, ristorativo e produttivo, fa si che la fattibilità dell’operazione, dal punto di vista economico - finanziario risulti verificata.

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La solidità economica delle operazioni è stata verificata attraverso il calcolo di 2 situazioni peggiorative rispetto alla situazione base, ovvero il caso in cui malauguratamente il centro di produzione dovesse ricevere un brusco rallentamento (Average Solution) e nel caso in cui esso fallisca e chiuda i battenti definitivamente (Bad Solution). Premettendo che, in qualsiasi caso, si avranno guadagni garantiti per almeno 3 anni a causa delle condizioni di contratto al momento della stipula dell’affitto, la soluzione dell’ Average Solution prevede la riduzione, in corrispondenza del quarto anno, del canone annuo della metà del suo importo. Il settore ristorativo e ricettivo rimangono di sviluppo invariato. In questo caso si è dimostrato che, seppur riducendo il margine di guadagno dall ‘ 8% al 5%, il VAN risulta comunque positivo, segno che l’operazione è comunque solida. In caso di Bad Solution invece, la peggiore soluzione possibile, il complesso fallisce e il centro di produzione chiude. In questo caso, ovviamente, il settore ristorativo e ricettivo non partirebbero nemmeno con l’attività e i relativi guadagni sarebbero nulli. Anche in questo caso, riducendo al minimo il margine di guadagno ottenibile dall’operazione ponendolo ad una soglia minima del 2%, il VAN risulta comunque positivo. Ne consegue che la proposta di sviluppo risulta economicamente relativamente solida: anche in condizioni di assoluto crollo delle attività, la proprietà avrà comunque garantito, al termine della vita economica del complesso, un margine di guadagno (seppur ovviamente molto limitato). In conclusione, si può dire che per diretta conseguenza, i 3 settori risultano strettamente interconnessi: il mancato svolgimento di uno di essi potrebbe portare al collasso, economico o sociale, gli altri 2.

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