Portfolio di Architettura_extended version

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nicola piacentini 2012-2017

PORTFOLIO a r c h i t e t t u r a e

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n

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e

d



alla mia famiglia e all’amore di una vita gennaio 2018



Questo portfolio contiene una raccolta sintetica dei miei lavori più significativi, svolti durante il mio percorso accademico presso il Politecnico di Milano prima e presso l’Università Iuav di Venezia poi. I progetti sono stati catalogati selezionando i temi principali che hanno interessato la mia formazione e che rappresentano pertanto anche le tappe significative del mio pensiero architettonico. Ogni progetto è stato affiancato da 3 parole chiave e ogni tematica è accompagnata da una citazione di un maestro del passato che ha ispirato l’elaborazione delle tematiche in oggetto, a testimonianza di come il passato permei costantemente il nostro presente. I progetti quindi sono stati selezionati non solo in base alla qualità degli stessi, ma anche e soprattutto per il ruolo che hanno avuto all’interno della mia formazione. Ovviamente, per ragioni di sintesi, sono stati riportati solo gli elaborati più significativi tali a far comprendere il significato del lavoro svolto. Per la visione completa dei lavori, in caso di ben accetta e gradita curiosità, rimando ai link in fondo al testo o ai miei contatti alle pagine seguenti.



Mi sono laureato in Architettura per il Nuovo e l’Antico presso l’Università Iuav di Venezia nell’ottobre 2017. Sono una persona modesta, altruista ma determinata nel suo operato ed estremamente razionale. Mi ritengo altresì perfezionista e organizzata nello svolgimento professionale delle mie mansioni. Sono particolarmente propenso ad aiutare il prossimo in caso di difficoltà, anche laddove questo comporti rinunce personali, ma ritengo che il rispetto per le persone e la professionalità verso il proprio dovere siano aspetti imprescindibili per la creazione delle migliori condizioni di convivenza professionale. Ritengo di aver sviluppato buone capacità di dialogo, nonché capacità di lavorare in gruppo, di possedere buone doti per quanto concerne la velocità di apprendimento e una propensione alla gestione ponderata e consapevole del tempo a mia disposizione, attraverso un’attenta calibrazione delle priorità senza mai perdere di vista l’obbiettivo. Il mio campo di interesse specifico è quello di una progettazione integrata con le discipline impiantistiche, strutturali ed energetiche inerenti al campo del recupero edilizio del patrimonio esistente, nonchè del suo riutilizzo, del suo restauro e della sua eventuale conservazione. Di come il Nuovo si possa rapportare, tipologicamente e morfologicamente, con l’Antico.


INFORMAZIONI PERSONALI dati anagrafici_ indirizzo_ cellulare_ telefono_ e-mail_ rif web_

04.11.1993, Verona Via Stazione 21 37062, Villafranca di Verona, Verona +39 3496709912 045986873 nicola.piacentini@libero.it https://issuu.com/home/publications https://drive.google.com/open?id=1XL-WvErWPIq_N7m1hMVj0GX86eb7pdpU

PERCORSO FORMATIVO 07.10.2015 - 20.10.2017

Università Iuav di Venezia, Venezia Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico. Laurea conseguita il giorno 20.10.2017 con votazione 110 e lode/110. Identità, futuro, tradizione: Sacca Fisola 2.0; relatori: Pierantonio Val, Roberto Di Marco correlatore: Andrea Praolini

17.09.2012 - 22.09.2015

Politecnico di Milano, Polo territoriale di Mantova Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura. Laurea conseguita il giorno 22.09.2015 con votazione 106/110. Involucro Opaco e tecnologie: caratteristiche prestazionali e valutazioni economico-comparative; relatore: Niccolò Aste correlatore: Manlio Mazzon

10.09.2007 - 03.07.2012

I.T.G. Cangrande della Scala, Verona Diploma di maturità tecnica per geometri. Diploma conseguito il giorno 03.07.2012 con votazione 100/100.

ATTIVITA’ E ATTESTATI gennaio 2018

Concorso “Premio miglior Tesi di laurea 2017”, Università Iuav di Venezia

14.11.2017 - 08.02.2018

Corso di formazione corso BIM “GESTIONE DEL PROCESSO EDILE – CORSO REVIT AUTODESK”, Verona

25.11.2017 - 28.11.2017

Viaggio studio Mies Roma-Napoli”

28.08.2015 - 06.09.2015

Corso di formazione “ZEBSS - Zero Energy Buildings Summer School”, Mantova

05.07.2015 - 10.07.2015

Workshop di progettazione architettonica “La Casa del Poeta”, Casarola

22.06.2011 - 01.08.2011

Progetto formativo “Alternanza scuola-lavoro”, Verona

26.02.2010 - 07.05.2010

Corso di formazione “Utilizzo del software AutoCAD”, Verona


ESPERIENZE 06.11.2017 - in corso

Studio Tecnico Adami arch.ir. Francesco - collaboratore

08.08.2016 - 16.09.2016

Studio Tecnico Adami arch.ir. Francesco - tirocinante magistrale

18.03.2015 - 31.08.2015

Studio Tecnico Adami arch.ir. Francesco - tirocinante triennale

20.06.2012 - 04.10.2012

Studio Tecnico associato Adami - Magrini - studente stagista

PUBBLICAZIONI 2016

Regeneration of the recent past: international researching & teaching experience

Pierantonio Val, Grafiche Veneziane

COMPETENZE Software elementare discreta media buona ottima AutoCAD 2D Revit

x

x

SketchUp

x

Office (Word, Excel, PowerPoint)

x

Adobe Photoshop Adobe In Design Adobe Illustrator

x

x

x

BESTenergy (Energy Plus) ArchMap

Agisoft Photoscan MicroSurvey Starnet

x

x

Termus G

x

Ftool

LINGUE Lingua lettura scrittura parlato Italiano ottima ottima ottima Inglese buona media discreta Francese

x

x

elementare

elementare

elementare

x



CONTENUTI


nuovo e antico: relazione e distanza

A

A. 01

Th

18

IDENTITA’, FUTURO, TRADIZIONE: SACCA FISOLA 2.0

16

architettura e conservazione: un’emergenza prorompente B. 02

B. 03

Cn

ARCHITTETURA, COSTRUZIONE, CONSERVAZIONE: LA CORTE RURALE DI VILLA KECHLER

42

Cs

MATERIA, TEMPO RIUSO: CHIESA DI SANTO STEFANO

60

B 40

B. 04

Re

STORIA, OSSERVAZIONE, INTERPRETAZIONE: PALAZZO DUCALE DI MANTOVA

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architettura e ambiente: integrazione necessaria

C 72

C. 05

INTEGRAZIONE, ENERGIA, SOSTENIBILITA’: th INVOLUCRO OPACO E TECNOLOGIE

76


l’anarchia del vuoto D. 06 FORO, PREESISTENZA, VUOTO: 92 Vu IL FORO DEL SILENZIO D. 07 REGOLA, CORTI, CITTA’: 104 Co UNA CORTE PER TREVISO

D 89

“dal cucchiaio alla citta’”

E 112

E. 08 CITTA’, BIODIVERSITA’, VALORIZZAZIONE: Bi IL PERCORSO CULTURALE DELLA BIODIVERSITA’

116

E. 09

124

So

INTERSCALARITA’, COSTRUZIONE, SOCIAL HOUSING: QUARTIERE TE BRUNETTI

architettura e’ costruzione

F. 10 ACCIAIO, DETTAGLIO, STRUTTURA: 134 Ac PROGETTAZIONE DI UNA STRUTTURA METALLICA F. 11 CALCESTRUZZO, DETTAGLIO, STRUTTURA: 142 Cl PROGETTAZIONE DI UNA STRUTTURA IN CLS ARMATO F. 12 IMPIANTO, DETTAGLIO, INTEGRAZIONE: 150 Im PREDISPOSIZIONI IMPIANTISTICHE A SACCA FISOLA

F 130



“... e perchè di me stesso non posso prometter altro che una lunga fatica e gran diligenza , ed amore, che io ho posto per intendere e praticare quanto prometto.â€? Andrea Palladio


“L’architettura non

può

essere

nuova

se non

affonda le sue radici nel

passato,

come ogni

nuovo

fiore affonda le sue

radici nella terra, altrimenti non è un fiore

vero,

ma un fiore di carta.”


A

NUOVO E ANTICO:

RELAZIONE E DISTANZA



IDENTITA’ FUTURO TRADIZIONE SACCA FISOLA 2.0

01

https://drive.google.com/open?id=1I6ymSKO6HTFWEhRf7axGtr3YQQKZ5fyo h t t p s : / / d r i v e . g o o g l e . c o m / o p e n ? i d = 1 A H q D3eXmZ0NR3Y4XSMXqvdpxVGfiIdnt

Da sempre la Giudecca costituisce un sistema urbano indipendente da Venezia, in quanto dotato di una sua storia e di sue proprie caratteristiche. In particolare, la dualità fra fronte nord costruito e fronte sud vegetale, ne connotano storicamente l’identità. Sacca Fisola, elemento terminale della Giudecca, presenta una condizione di anomalia rispetto a quest’ultima, sia da un punto di vista morfologico che tipologico. In essa, è assente infatti sia il tipico fronte compatto, denso e costruito, sia il tradizionale rapporto “edificio-fondamenta-acqua”, da sempre presente nell’immaginario urbano della città. Questo, unitamente ad un tessuto tipologico arretrato, standardizzato e mai rinnovato, risalente ai modelli degli anni Sessanta del ‘900, rende Sacca Fisola un frammento di periferia qualsiasi calato all’interno della città storica. Questa condizione è causa del mancato completamento del Piano di Urbanizzazione redatto per l’isola nel 1960 da Giuseppe Samonà, che fu interrotto nel 1974 e mai più ripreso. Il progetto di tesi si propone quindi di recuperare la idee progettuali di Samonà, reinterpretandole all’interno della condizione contemporanea. Unitamente allo studio planivolumetrico del nuovo fronte e la ridefinizione dell’asse centrale e della piazza, il progetto propone anche un rinnovamento tipologico di un tessuto ormai inadeguato alle esigenze del vivere contemporaneo. L’integrazione fra disciplina compositiva, strutturale, impiantistica e restaurativa, ha permesso di adottare di volta in volta soluzioni fattibili e rispondenti alle reali esigenze che la residenza e la città contemporanea richiedono.

19


.

ITALIA VENEZIA

20

IFT

A01


TESI DI LAUREA MAGISTRALE Università Iuav di Venezia 2017 8/8 pt Th

progettazione restituzione grafica elaborazione grafica

prof. Pierantonio Val prof. Roberto Di Marco

prof.ssa A. Ferrighi prof. P. Faccio prof. L. Borsoi

plastici

arch. Andrea Praolini

prof. L. Boaretto

restituzione tridimensionale

Il lavoro di tesi magistrale esplora l’orizzonte problematico della progettazione architettonica all’interno di un contesto straordinario, legato alla condizione di questo luogo e che affronta la tematica del “costruire sul costruito”. Questo tema di ricerca è stato sviluppato dall’Università Iuav di Venezia in collaborazione ad altri atenei europei su aree urbane caratterizzate da un’ architettura risalente agli ultimi decenni del secolo scorso. Il tema progettuale ha riguardato la denisificazione e completamento urbano dell’Isola di Sacca Fisola in Venezia, elemento terminale dell’isola della Giudecca. Il progetto si pone al limite fra la comprensione degli elementi della tradizione e la loro reinterpretazione in chiave contemporanea e affronta 3 principali tematiche: la reinterpretazione del waterfront, sul Canale della Giudecca, la ricomposizione delle relazioni lungo la spina centrale verso la piazza e la rigenerazione e riuso del patrimonio edilizio esistente risalente al secolo scorso. Elementi portanti dell’intera progettazione sono stati lo studio tipologico mirato a soluzioni residenziali inerenti alle nuove emutevoli esigenze abitative, un intenso lavoro in sezione, e un’ attenzione particolare rivolta alla relazione plani-volumetrica instaurata con il Molino Stucky e il contesto . Il tutto permeato da un’attento studio a soluzioni costruttive che potessero ben integrarsi e dialogare con le scelte compositive.

IFT

A01

21


22

SACCA FISOLA, STATO DI FATTO

IFT

A01


IFT

A01

GIUDECCA: IL FRONTE COMPATTO

23


compattezza

e anomalia 24

IL FRONTE NORD

IFT

A01


piani incompiuti

e mancanze IFT

A01

SACCA FISOLA: L’ANOMALIA MORFOLOGICA

25


Sacca Fisola: standardizzazione

Giudecca: evoluzione 26

SACCA FISOLA: L’ANOMALIA TIPOLOGICA

IFT

A01


IFT

A01

IL PROGETTO COME RISPOSTA: IL PLANIVOLUMETRICO

27


28

NUOVE RELAZIONI: L’ATTACCO AL SUOLO

IFT

A01


IFT

A01

IL NUOVO FRONTE NORD: LE RESIDENZE

29


sezione

tipologia

flessibilità’

30

PIANTA TIPO E SEZIONE DI UN ALLOGGIO

IFT

A01


tipo

topos

tettonica

IFT

A01

STRATEGIA COSTRUTTIVA: IL SISTEMA REP

31


32

IL NUOVO FRONTE NORD: LO STUDENTATO

IFT

A01


fattibilità’ costruzione integrazione IFT

A01

PIANTA STRUTTURALE PIANO PRIMO STUDENTATO

33


patio

sezione

tipologia

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L’ASSE CENTRALE E LA PIAZZA

IFT

A01


IFT

A01

LA

REINTERPRETAZIONE TIPOLOGICA

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36

CONSERVAZIONE E RIUSO DEL PASSATO PROSSIMO

IFT

A01


IFT

A01

LA STRATEGIA CONSERVATIVA

37


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PLASTICI

IFT

A01


IFT

A01

PLASTICI

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“Restaurare un edificio è ripristinarlo in uno stato di

completezza che può non essere mai esistito in un dato tempo [...]. se l’ Architetto deve conoscere le forme, gli stili propri e la scuola da cui l’edificio è uscito, deve ancor meglio conoscerne la struttura, l’autonomia, il suo

temperam e n t o ....perché prima di tutto bisogna lo faccia

vivere.”


B

ARCHITETTURA E CONSERVAZIONE:

UN’ EMERGENZA PROROMPENTE



https://drive.google.com/open?id=1Vj2N G d 5 5 1 l w k Z R 8 g T q Y 0 B 8 B G 4 R 9 5 Z q Q u

ARCHITETTURA COSTRUZIONE CONSERVAZIONE IL BORGO RURALE DI VILLA KECKLER

progettazione restituzione grafica elaborazione grafica plastici restituzione tridimensionale

02

LAB. DI PROGETTAZIONE 3 Università Iuav di Venezia 2016 30L/30 Cn prof. Pierluigi Grandinetti prof. Paolo Faccio prof.ssa Anna Saetta prof. Ezio Micelli Il borgo rurale di Villa Keckler de Asarta nasce come complesso residenziale intorno alla metà del ‘400 all’interno del paesaggio rurale formatosi nelle pianure della campagna friulana, per poi divenire, in seguito, la sede delle innovazioni tecnologiche agricole che hanno caratterizzaro il Friuli del tardo ‘800. Il complesso, organizzato secondo uno schema a 3 corti, presenta nella sua ex porzione agricola una condizione di degrado e fatiscenza a cui il progetto architettonico ha cercato di porre rimedio. Il progetto si è posto come unico mezzo in grado di mediare l’innovazione, necessaria per solcare lo scorrere del tempo, con la conservazione del patrimonio edilizio esistente rappresentato da edifici che, anche se apparentemente di scarso valore architettonico e materico-costruttivo, sono in realtà serbatoi inestimabili di cultura, storia e tradizione. Le analisi materiche e di degrado e i relativi interventi di conservazione sono stati mirati alla comprensione e al mantenimento della memoria del manufatto e dei suoi caratteri identitari. Il riconoscimento del “cosa” e del “come” conservare l’identità di questi luoghi sono stati accopagnati dalla ricerca costate della loro effettiva fattibilità, sia costruttiva che finanziaria.

43


ITALIA FRAFOREANO


ACC

B02

STATO DI FATTO

45


46

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

ACC

B02


ACC

B02

LA STORIA COME FONDAMENTO

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48

CARATTERI & IDENTITA’

ACC

B02


ACC

B02

STATO DI FATTO

49


50

ANALISI MATERICA E DEGRADO

ACC

B02


ACC

B02

ANALISI MATERICA E DEGRADO

51


52

RISULTATO FINALE

ACC

B02


ACC

B02

INTERVENTI CONSERVATIVI

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54

L’INTERPRETAZIONE DEL MANUFATTO

ACC

B02


1

ACC

B02

IL PROGETTO: RIPRISTINO DELLA CORTE E NUOVE CONNESSIONI

55


2

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IL PROGETTO: L’EDIFICIO SNODO FRA NUOVO E ANTICO

ACC

B02


3

ACC

B02

IL PROGETTO: MANTENIMENTO DELLA SPAZIALITA’ E CONTATTO

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58

PLASTICI

ACC

B02


ACC

B02

PLASTICI

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https://drive.google.com/open?id=1LpJlxj2QJdN8IX9H-DlGhoS0IFxnj6mR

MATERIA TEMPO RIUSO CHIESA DI SANTO STEFANO

progettazione* restituzione grafica elaborazione grafica plastici* restituzione tridimensionale *non richiesta

03

CONSOLIDAMENTO DEGLI ED. Università Iuav di Venezia 2015 26/30 Cs prof. Paolo Faccio La ex-chiesa di Santo Stefano situata a Monselice è stata costruita dai frati domenicani su una edicola donata dai signori Capodivacca che nei pressi avevano un palazzo. L’edificio, intitolato al proto-martire Stefano, è stato quasi sicuramente edificato tra il Due-Trecento. Federico II avrebbe utilizzato la chiesa come ospedale per le sue milizie. Essa presenta strutture e forme romanico-gotiche nel nucleo originario della facciata a capanna, mentre la pianta è quella tipica ad aula unica con tre cappelle absidali, a cui vennero aggiunte, nel 1621, le navate laterali e altri ampliamenti che si resero necessari per alloggiare i frati dominicani di ritorno dalle predicazioni in Asia. La fabbrica, ad oggi, risulta inagibile a causa delle notevoli problematiche di ordine strutturale che essa presenta. La complessità della fabbrica è stata l’occasione per sperimentare diversi metodi e strumenti di indagine e lettura dell’architettura esistente. L’obiettivo era di delineare un percorso finalizzato a tracciare un solido quadro di conoscenza indispensabile per indirizzare consapevolmente un auspicabile ritorno all’uso della chiesa, così come idonei interventi volti ad affrontare le principali problematicità strutturali in essere, temi su cui potrebbero prendere vita alcune preliminari suggestioni progettuali.

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ITALIA MONSELICE

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MTR B03


MTR B03

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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STORIA E INTERPRETAZIONE DELLA FABBRICA

MTR B03


MTR B03

RAPPORTI COSTRUTTIVI, IPOTESI DI COLLASSO E SOLUZIONI

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https://drive.google.com/open?id=1-H79YbQ P O j 1 Z P U U T 8 n C E c t v t p m r 4 R h S D

STORIA OSSERVAZIONE INTERPRETAZIONE PALAZZO DUCALE DI MANTOVA

progettazione* restituzione grafica elaborazione grafica plastici* restituzione tridimensionale* *non richiesta

04

LAB. DI CONSERVAZIONE [...] Politecnico di Milano 2014 28/30 Re prof. Cristian Prati prof.ssa Maria Grazia Martelletto Il Palazzo Ducale di Mantova è uno dei principali edifici storici cittadini. Dal 1308 è stata la residenza ufficiale dei signori di Mantova, i Bonacolsi, e quindi la residenza principale dei Gonzaga. Il Palazzo del Capitano, che si affaccia sul punto più alto di Piazza Sordello, rappresenta la parte più antica dell’intero complesso di Palazzo Ducale e venne edificato, tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, a residenza dei Bonacolsi, signori della città, con mestranze di origini veronesi. Il lavoro ha ripercorso la complessa storia legata agli inteventi, agli usi e alle vicissitudini che hanno interessato una porzione della facciata del Palazzo del Capitano e che ne determinano quindi le attuali condizioni fisico-materiche. Lo scopo è stato quello di assumere un valido metodo che possa fungere da base per fornire strumenti necessari alla determinazione degli eventuali interventi di restauro. In particolare, si è affrontata un’ approfondita analisi materica della porzione interessata e l’individuazione della patologie di degrado che ne mettono a repentaglio l’integrità , messe fra loro in relazione grazie allo studio delle unità stratigrafiche e della loro autonomia rispetto al complesso, derivante da un’attenta interpretazione dei “segni” che l’edificio ha ereditato dalla sua storia.

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ITALIA MANTOVA

68

SOI

B04


SOI

B04

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

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RILIEVO MATERICO E DEL DEGRADO

SOI

B04


SOI

B04

LEGENDE DEI MATERIALI E DEI DEGRADI

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72

RILIEVO STRATIGRAFICO E MATRICE DI HARRIS

SOI

B04


SOI

B04

STRALCI QUALITATIVI DELLE SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

73


“ (...) perchè il limite c’è ancora: non più alla scala del territorio circostante, ma a quella

planetaria.

(...) Quello che possiamo costruire in alternativa alla catastrofe non è dunque un mondo buio e triste; al contrario, è un mondo che possiamo lasciare con orgoglio a chi ci seguirà. (...) Un mondo in cui l’architetto includa i vincoli

bientali

am-

nella progettazione. Sogni? Forse. Ma senza , non

sogni

si

cambia

niente.”


C

ARCHITETTURA E AMBIENTE:

INTEGRAZIONE NECESSARIA



https://drive.google.com/open?id=1MW2X4Simi5ld1stZccX49EUrthFeJPZj

INTEGRAZIONE ENERGIA SOSTENIBILITA’ INVOLUCRO OPACO E TECNOLOGIE

05

L’ edificio viene generalmente associato ad un organismo complesso, assimilabile in tutto e per tutto all’organismo umano. Come tale, è riconducibile a un sistema, suddivisibile a sua volta in più sottositemi, ognuno dei quali presenta dei compiti specifici a cui assolvere per svolgere a pieno la funzione principale dell’organismo edilizio: l’abitare. Fra i vari sottosistemi identificabili, quello dell’involucro edilizio assume oggi un’ importanza non indifferente, alla luce delle modificazioni non solo climatiche, ma anche legate alle esigenze degli utenti, identificabili oltre che da un punto di vista di comfort abitativo, anche da una prospettiva economica sempre più volta al risparmio, nonchè all’investimento a lungo termine e alla riduzione delle spese. E’ proprio in questo ambito che l’involucro opaco gioca un ruolo fondamentale. Proprio per la sua funzione di pelle esterna, di diaframma tra organismo edilizio e ambiente circostante, di controllatore e mitigatore delle azioni climatiche esterne, la progettazione consapevole di questo sub-sistema e la conoscenza dell’incidenza dei suoi elementi all’interno del bilancio termico dell’edificio, potrebbe essere la chiave per garantire un notevole risparmio sia dal punto di vita energetico (e quindi ambientale), sia da un punto di vista economico, attraverso la sensibile riduzione dei consumi dovuti al raffrescamento estivo e al riscaldamento invernale. Tuttavia, la speculazione generata nel settore, unitamente alla superficialià di trattazione dell’argomento, portano spesso a conclusioni sommarie, che distorcono l’utenza dalla vera risposta alle nuove esigenze abitative.

77


.

ITALIA DOSSOBUONO

78

IES

C05


TESI DI LAUREA TRIENNALE Politecnico di Milano 2015 7/8 pt th prof. Niccolò Aste

arch. Manlio Mazzon

progettazione restituzione grafica elaborazione grafica plastici* restituzione tridimensionale* *non richiesta

Il questo lavoro di tesi ci si è confrontati con uno dei parametri che definiscono l’efficienza dell’involucro edilizio, ovvero la componente opaca. Scelta la tipologia edilizia e un edificio esistente, si è eseguita la diagnosi energetica, variando la tecnologia costruttiva (quindi la stratigrafia delle murature perimetrali) secondo i sistemi costruttivi più comuni, lasciando invariati gli altri fattori. Per ogni soluzione d’involucro si sono eseguiti vari step prestazionali, intervenendo sulla quantità di coibentazione termica presente nella soluzione. Ciò ha permesso di valutare l’effettiva incidenza della componente opaca sul bilancio energetico-economico globale attraverso un’analisi incrociata dei dati, sia al variare delle tecnologie sia nell’ambito della stessa soluzione. E’ stato poi eseguito un calcolo della convenienza economica, nell’arco di 50 anni, che ha permesso di mettere in luce la soluzione avente il rapporto qualità-prezzo migliore. Indipendentemente dalle tecnolgie applicate, si è appurato che la modifica del solo involucro opaco non permette in nessun caso il raggiungimento di valori energetici tali da giustificarne l’intervento. Se tradizionalmente il progetto edilizio viene quindi condotto secondo logiche a compartimenti stagni gestiti in sequenza, le nuove esigenze suggeriscono, inevitabilmente, un approccio interattivo e multidisciplinare, teso ad ottimizzare il sistema ambiente-edificio-impianto.

IES C05

79


80

ITER OPERATIVO

IES

C05


IES C05

ITER OPERATIVO

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OGGETTO DELL’ANALISI

IES

C05


IES C05

OGGETTO DELL’ANALISI

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E

I

E

I

E

I

E

I

STRALCIO DI PROPOSTE COSTRUTTIVE

IES

C05


E

I

E

I

E

I

E

I

IES C05

STRALCIO DI PROPOSTE COSTRUTTIVE

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LA SIMUALZIONE DINAMICA

IES

C05


IES C05

LA SIMULAZIONE DINAMICA

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ANALISI COSTI - BENEFICI

IES

C05


L’edifico è sempre riconducibile a un sistema

complesso di elementi, suddivisibile a sua volta in più sottosistemi, ognuno dei quali presenta dei compiti specifici a cui assolvere ed è compito

del progettista garantire il rapporto sinergico ottimale fra di essi al fine di svolgere a pieno la funzione principale dell’organismo edilizio:

l’abitare. IES C05

LA SIMULAZIONE DINAMICA

89


“Nella composizione il

vuoto

conta come

pieno trasparente , un pieno. Un composto virtuali

da

volumi

compenetrati.”

“L’architettura non deriva da una somma di larghezze, lunghezze e altezze degli elementi costruttivi che racchiudono lo spazio, ma proprio dal vuoto, dallo

spazio

racchiuso, dallo spazio interno in cui gli uomi-

camminano e vivono.” ni


D

L’ANARCHIA DEL VUOTO



h t t p s : / / d r i v e . g o o g l e . c o m / o p e n ? i d = 1 k U m E b R a 8 x P d U 7 5 5 s b 0 X W 7 8 0 d 3 h 2 C O P u E

FORO PREESISTENZA VUOTO IL FORO DEL SILENZIO

progettazione restituzione grafica elaborazione grafica plastici restituzione tridimensionale* *non richiesta

06

LAB. DI PROGETTAZIONE 3 Politecnico di Milano 2015 Vu 29/30 prof. Diego Cisi prof. Filippo Orsini L’area si progetto si colloca in una porzione della città di Mantova interessata da una doppia e interessante identità: da un lato il Conservatorio Lucio Campiani di Mantova , complesso architettonico medievale caratterizzato da una struttura a chiostro, dall’altro il tessuto novecentesco composto da elementi puntuali e dotati di un ‘identità estrememente differente e rarefatta. Il progetto si confronta con questa dualità attraverso la tematica del foro grazie allo studio del vuoto. Riprendendo a modello la composizione architettonica del Conservatorio, i volumi vengono regolati dalla disposizione di 3 grandi vuoti che configurano l’impostazione del progetto, il quale così entra fortemente in dialettica con la preesistenza e , al contrario, in netto contrasto con il tessuto novecentesco al quale, volutamente, non entra in relazione. Inoltre, particolare attenzione è posta al mantenimento fisico dei segni preesistenti, composti dallo scheletro strutturale lasciato a vista, come memoria, di un edificio esistente attualmente adibito a magazzino, la cui sagoma viene riutilizzata per la definizione del sistema dei percorsi e delle pavimentazioni.

93


ITALIA MANTOVA

94

FPV

D06


FPV D06

FOTOGRAFIE STATO ATTTUALE

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96

PLANIVOLUMETRICO

FPV

D06


FPV D06

ATTACCO A TERRA E FRONTE STRADA

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PIANTA PIANO PRIMO E FRONTE INTERNO

FPV

D06


FPV D06

ED. 1: BLOCCO RESIDENZIALE

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100

ED. 3: LA BIBLIOTECA

FPV

D06


FPV D06

ED. 5: IL TEATRO

101


102

ED. 7-8: LA CHIESA E IL BAR

FPV

D06


FPV D06

PLASTICO

103



https://drive.google.com/open?id=19r5j96z5aaDf3EDovd5vqloCAUJCBoeo

REGOLA CORTI CITTA’ UNA CORTE PER TREVISO

progettazione restituzione grafica elaborazione grafica plastici restituzione tridimensionale* *non richiesta

07

LAB. DI PROGETTAZIONE 1 Università Iuav di Venezia 2016 30/30 Co prof. Umberto Trame prof. Andrea Dei Svaldi prof. Aldo Norsa Il progetto di completamento residenziale è ubicato nel Comune di Treviso, nell’area ex-De Longhi. Il tessuto edilizio, prevalentemente residenziale, nel quale ci si è trovati ad operare, ha dimostrato fin da subito di essere estraneo alle regole urbane e densificatorie del centro storico. L’assenza di una regola insediativa uniforme, la volontà di arginare la spropositata e incontrollata crescita della città, unitamente al tentativo di dare identità a un luogo che appare, ad oggi, privo di segni urbani tali da caratterizzarlo come porzione di città, sono i punti salienti da cui hanno avuto origine i ragionamenti insediativi. La tipologia scelta è stata la tipologia a corte, in quanto da un lato è un sistema che ha dato la possibilità di ricostruire innanzitutto il bordo del lotto, di segnarne cioè i confini, dall’altro questo ha permesso di evitare la tipica introspezione e chiusura del classico sistema a corte, proponendo invece un’articolazione di spazi pubblico-privati in grado di instaurare relazioni molteplici fra essi. Il sistema a corte ha permesso quindi di riportare, all’interno di un tessuto privo di regole, una gerarchia, une regola insediativa chiara unitamente al richiamo di una forma urbana tipica del centro storico non solo trevigiano, ma italiano in generale.

105


ITALIA TREVISO

106

RCC

D07


RCC D07

STATO DI FATTO

107


108

PLANIVOLUMETRICO

RCC

D07


RCC D07

SPRAWL E DENSITA’

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ATTACCO A TERRA

RCC

D07


RCC D07

FRONTE ED.3 E ALLOGGI TIPO 2

111


112

SEZIONI LONGITUDINALI

RCC

D07


1) Elemento di protezione in lamiera in acciaio zincato con gocciolatoio ; spessore 2,00 cm; 2) Cordolo di copertura in calcestruzzo armato, dimensioni 30,00 x 70,00 cm; 3) CHIUSURA SUPERIORE COPERTURA: • strato di protezione in a base di poliolefine termoplastiche (TPO); sp. 1,00 cm; • massetto di pendenza (2%) in calcestruzzo alleggerito, sp. 6,00 cm ca; • strato si separazione e scorrimento in polietilene sp. 0,50 cm; • isolamento termo-acustico con pannello rigido in lana di roccia, λ=0,037 W/m2K; sp.10,00 cm; • strato di tenuta all’acqua e barriera al vapore in polietilene; sp. 0,50 cm • solaio in latero-cemento H24+4 cm, costituito da soletta in calcestruzzo armato sp. 4,00 cm e da pignatte in laterizio forato di dimensioni 24,00 x25,00 x40,00 cm, • strato di finitura inferiore in intonaco di calce e gesso, sp. 1,50 cm. 4) Cornice esterna in pietra, sp. 4,50 cm; 5) CHIUSURA VERTICALE, INFISSI ESTERNI VERTICALI: • struttura con telaio e controtelaio in alluminio; • doppio vetro Sun-block, Ug=1,10 W/mqK, fattore solare g=28%, sp. 4+7+4 cm; • cuscinetto di aggancio in Foamglass in vetro cellulare ; sp. 15,00 cm; 6) PARTIZIONE ESTERNA ORIZZONTALE, LOGGIA: • parapetto in doppio vetro, altezza 100,00 cm, ancorato ai lati della loggia tramite giunto chimico; • strato di finitura superiore in piastrelle di ceramica; sp. 1,50 cm; • massetto di pendenza (1%) in calcestruzzo alleggerito , sp. 8,00 cm circa; • cornice esterna in pietra sagomata, con funzione di gocciolatoio, sp. 4,50 cm; 7) cordolo perimetrale in calcestruzzo armato, con cassero a perdere in Celinic (legno demineralizzato); dimensioni 30,00 cm x 35,00 cm; 8) PARTIZIONE INTERNA ORIZZONTALE; SOLAIO INTERPIANO; sp. 45,00 cm: • strato di finitura superiore in piastrelle di ceramica; sp. 1,50 cm; • massetto autolivellante in calcestruzzo alleggerito, sp. 5,00 cm; • pannello radiante per riscaldamento a pavimento, con lastra inferiore in EPS, sp. 3,00 cm +2,00 cm; • massetto in calcestruzzo alleggerito per allocazione degli impianti; sp. 6,00 cm; • guaina fono isolante e fonoassorbente in resina di poliestere espansa; sp. 0,50 cm; • solaio in latero-cemento H24+4 cm, costituito da soletta in calcestruzzo armato sp. 4,00 cm e da pignatte in laterizio forato di dimensioni 24,00x25,00x40,00 cm; • strato di finitura inferiore in intonaco di calce e gesso, sp. 1,50 cm; 9) PARTIZIONE INTERNA ORIZZONTALE; SOLAIO PIANO TERRA; sp. 55,00 cm: • strato di finitura superiore in piastrelle di ceramica; sp. 1,50 cm; • massetto autolivellante in calcestruzzo alleggerito, sp. 5,00 cm; • pannello radiante per riscaldamento a pavimento, con lastra inferiore in EPS, sp. 3,00 cm +2,00 cm; • massetto in calcestruzzo alleggerito per allocazione degli impianti; sp. 6,00 cm; • guaina fono isolante e fonoassorbente in resina poliestere espansa; sp. 0,50 cm; • solaio in latero-cemento H24+4 cm, costituito da soletta in calcestruzzo armato sp. 4,00 cm e da pignatte in laterizio forato di dimensioni 24,00x25,00x40,00 cm, • isolamento termo-acustico con pannello rigido in lana di roccia, λ=0,037 W/m2K; sp. 8,00 cm; • strato di finitura inferiore in intonaco di calce e gesso, sp. 1,50 cm; 10) CHIUSURA VERTICALE, PARETE PERIMETRALE VERTICALE, • cortina muraria in mattoni pieni facciavista, dimensioni 5,50 cm x 12,00 xm x 25,00 cm; • blocchi di laterizio alveolare ad alte prestazioni, λ=0,18 W/m2K; dimensioni 19,00x25,00x40,00 cm; • isolamento termo-acustico con pannello rigido in lana di roccia, λ=0,037 W/m2K ; sp. 8,00 cm; • strato di tenuta all’aria e freno al vapore in polietilene; sp. 0,50 cm; • blocchi di laterizio forato, dimensioni 8,00 cm x 24,00 cm x 40,00 cm; • strato di finitura interno in intonaco di calce e gesso; sp. 1,50 cm; 11) elemento di protezione con funzione di gocciolatoio in lamiera in acciaio zincato, sp. 2,00 cm; 12) zoccoletto perimetrale di chiusura in pietra, dimensioni 15,00 cm x 10,00 cm x 60,00 cm; 13) griglia superficiale per lo scolo e drenaggio delle acque meteoriche; larghezza 15,00 cm; 14) pavimentazione di rivestimento in pietra con strato di incollaggio, dimensioni 230,00x30,00 cmx2,00 cm; 15) terreno vegetale di riporto; 16) membrana in polietilene, sp. 0,50 cm; 17) giunto sigillante (waterstop) a base di betonite sodica naturale, polimeri ed additivi vari, dimensioni 3,00 cm x 1,50 cm; 18) STRUTTURA DI FONDAZIONE, STRUTTURA DI FONDAZIONE DIRETTA: • soletta in calcestruzzo armato; sp. 15,00 cm; • iglù di fondazione; dimensioni 14,00 cm x 50,00 cm x 50,00 cm; • platea di fondazione in calcestruzzo armato; sp. 50,00 cm; • magrone di fondazione in calcestruzzo; sp. 10,00 cm.

RCC D07

SEZIONE COSTRUTTIVA E PLASTICO

113


“Le

città’ di oggi

costituiscono reno

su

il

cui

terperso-

ne di tutto il mondo si

incontrano con modalità non possibili in alcun altro luogo.”

“La

città

è

una

discontinuità’ u n i t a r i a .”


E

“DAL CUCCHIAIO ALLA CITTA’”



https://drive.google.com/open?id=1ii8H453uKCeiPJZzkijKi6K4AELfhikB

CITTA’ BIODIVERSITA’ VALORIZZAZIONE IL PERCORSO CULTURALE DELLA BIODIVERSITA’

progettazione restituzione grafica elaborazione grafica plastici* restituzione tridimensionale* *non richiesta

08

URBANISTICA Università Iuav di Venezia 2017 30L/30 Bi prof.ssa Chiara Barattucci L’ intervento progettuale nasce in un territorio ricco di unicità naturalisitiche e ancora vergine ai grandi stravolgimenti causati dalla dispersione insediativa (sprawl) del ‘900. Ci troviamo all’interno della pianura Friulana. L’iniziale studio dei bisogni e delle criticità a livello regionale, è stato poi declinato a scala via via decrescente fino a giungere ad un ambito territoriale ristretto a centri urbani più o meno estesi, in cui spiccano i Comuni di Cordovado, Rivignano e Ronchis, costellato di piccoli borghi rurali di interesse storico. All’interno di questo sistema, sono presenti emergenze architettonico-culturali in grado di fungere da poli attrattivi turistici in quanto serbatoi non solo di storia e cultura, ma anche di notevole biodiversità che rappresentano un unicum della Regione Friuli Venezia Giulia.Il processo progettuale propone quindi il potenziamento del sistema di accessibilità dei borghi di interesse storico e dei centri urbani principali tramite l’ampliamento e il completamento dei percorsi ciclopedonali esistenti. Le ville storiche vengono considerate come poli cardine per la creazione di una rete di itinerari turistici, storici, agricoli e culturali. Il percorso ciclopedonale, al fine di esaltare la percezione degli elementi presenti ad oggi sul territorio e per mantenere il livello di sicurezza adeguato, si snoda rispetto all’asse banalmente rettilineo della SP40 andando a percorrere gli storici margini dei campi coltivati, apprezzando le peculiarità delle essenze foraggere e dei filari alberati esistenti.

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ITALIA CORDOVADO RONCHIS RIVIGNANO

118

CBV

E08


CBV E08

STATO DI FATTO: RILIEVO DELL’ USO DEL SUOLO

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120

STATO DI FATTO: BIODIVERITA’ E UNICITA’

CBV

E08


CBV E08

ALCUNE VILLE STORICHE, FULCRI DELL’ITINERARIO

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122

MAPPA DELL’ITINERARIO E STRALCIO DI ALCUNE SOSTE

CBV

E08


CBV E08

MAPPA DELL’ITINERARIO E STRALCIO DI ALCUNE SOSTE

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h t t p s : / / d r i v e . g o o g l e . c o m / o p e n ? i d=1X-Q5Wu_HelgRR9Jja6VePGVOiPw30QzY

INTERSCALARITA’ COSTRUZIONE SOCIAL HOUSING QUARTIERE TE BRUNETTI

progettazione restituzione grafica elaborazione grafica plastici* restituzione tridimensionale* *non richiesta

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LAB. DI COSTRUZIONE 1 Politecnico di Milano 2014 26/30 So prof.ssa Elena Mussinelli prof. Fabrizio Schiaffonati prof.ssa Cristina Marghegiani Il quartiere Te Brunetti, posto nella periferia Mantovana, esplica la sua condizione di incompiutezza all’interno di un quadro complesso, nel quale l’edilizia residenziale di inizio ‘900 caratterizza fortemente un contesto che si pone al limite fra il tessuto urbano caoticamente sorto alla fine del secolo scorso e la risorsa naturalistica rappresentata dal Parco del Mincio. Il tema del Social Hosing è stato quindi declinato con l’intento non tanto di definire delle nuove tipologie insediative e tipologiche, quanto con l’obbiettivo didattico di far riflettere sull’ importanza dell’interscalarità progettuale. Data la condizione estremamente delicata del luogo, il progetto ha dapprima preso il via dall’idea di concept riferita alla strategia di rigenerazione urbana del quartiere, per poi mano a mano percorrere tutta la filiera della produzione edilizia, dal progetto preliminare passando dal definitivo fino agli esecutivi di dettaglio a scala ridotta. Il percorso ha permesso di comprendere la moltitudine di competenze necessarie alll’interno della filiera e di come un progetto di architettura debba necessariamente confrontarsi di continuo con la variazione di scala, per raggiungere il miglior compromesso fra idea, realizzazione, fatttibilità e soprattutto costruzione.

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ITALIA MANTOVA

126

ICS

E09


ICS E09

STATO DI FATTO

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128

CONCEPT URBANISTICO E PROGETTO PRELIMINARE

ICS

E09


ICS E09

PROGETTO DEFINITIVO

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PROGETTO ESECUTIVO

ICS

E09


ICS E09

DETTAGLI COSTRUTTIVI

131


“Laddove

la

co-

struzione prova

un

contenuto

autentico , là

sorgono

vere. e

opere

Opere vere

corrispondenti

alla

loro

essenza.”

“La

costruzione

è

lingua m a d r e la

dell’architettura.”


F

ARCHITETTURA E’ COSTRUZIONE



https://drive.google.com/open?id=1raj21kr3 N t E d c P B F H B R _ e 5 _ L j 4 z C n M h W

ACCIAIO DETTAGLIO STRUTTURA PROGETTAZIONE DI UNA STRUTTURA METALLICA

progettazione restituzione grafica calcoli strutturali plastici* restituzione tridimensionale* *non richiesta

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COSTRUZIONI IN ACCIAIO Università Iuav di Venezia 2016 30L/30 Ac prof. Mario De Miranda Il lavoro si propone di analizzare un edificio esistente e riprogettarne l’impianto strutturale, immaginando l’ipotetica ri-costruzione dell’edificio con una struttura in acciaio. L’edificio multipiano di esempio si colloca ipoteticamente a Villafanca di Verona e si presenta con un’altezza di 10 piani. La struttura ipotizzata è composta da travi principali e secondarie in acciaio, disposte secondo precise volontà di gerarchizzazione fra le due, e da un orizzontamento misto in lamiera grecata e soletta collaborante in calcestruzzo. Il progetto si propone di mantenere inalterata la distribuzione architettonica del fabbricato. Questo ha imposto un attento studio del posizionamento degli elementi controventanti e il rispetto dei cavedi e vincoli impiantistici presenti. Il lavoro si è occupato anche della stesura degli elaborati di dettaglio, in scala 1:10/1:20, studiati secondo le volontà costruttive scelte e il calcolo dei principali elementi strutturali, comprese le connessioni. Il lavoro ha permesso di comprendere la difficoltà di intervenire su un sistema edilizio predeterminato, il che impone uno studio accurato degli elementi verticali in modo tale da rispettare le scelte architettoniche che, quando ci si trova dinnanzi ad un edificio esistente, possono talvolta apparire come elementi da conservare .

135


ITALIA VILLAFRANCA

136

ADS

F10


ADS F10

PIANTA PIANO TIPO ARCHITETTONICO ESISTENTE

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138

STATO DI PROGETTO: PIANTA STRUTTURALE

ADS

F10


ADS F10

STRALCIO DI ALCUNI DETTAGLI COSTRUTTIVI DEI NODI

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STRALCIO DI ALCUNI DETTAGLI COSTRUTTIVI DEI NODI

ADS

F10


ADS F10

STRALCIO DI CALCOLI STRUTTURALI

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h t t p s : / / d r i v e . g o o g l e . c o m / o p e n ? i d = 1 n O 1 7 K 0 S Z Y H g H 4 y A f a x a E Z n 7 P 2 V _ w a t 6 c

CALCESTRUZZO DETTAGLIO STRUTTURA PROGETTAZIONE DI UNA STRUTTURA IN CLS ARMATO

progettazione restituzione grafica calcoli strutturali plastici* restituzione tridimensionale* *non richiesta

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LAB. DI PROGETTAZIONE 2 Università Iuav di Venezia 2016 30L/30 Cl prof. Pierantonio Val prof. Roberto Di Marco prof. Lamberto Borsoi Il lavoro nasce nel modulo strutturale al corso di Progettazione 2. L’area di intervento è sita in Sacca Fisola, in Venezia. In particolare, all’interno del progetto architettonico, si è scelto di approfondire dal punto di vista del calcolo e dei nodi strutturali, il complesso dello studentato. La struttura, di nuova realizzazione, è ubicata lungo il fronte settentrionale dell’isola, su un sito relativamente sconnesso. Le scelte sono state influenzate da criteri riguardanti l’effettiva disponibilità economica prevista per i vari edifici. Il corpo centrale e il corpo della mensa, essendo destinati a studenti, avrebbero dovuto avere un basso impatto economico di realizzazione, il che comportava non solo un’ adeguata attenzione alle luci degli elementi strutturali in relazione all’aumento di dimensione degli stessi, ma anche un accurata valutazione dei materiali da utilizzare. Per questi motivi, la scelta è ricaduta su una struttura in calcestruzzo armato a ritti pendolari e controventi. Il lavoro si è dimostrato di fondamentale importanza per comprendere la necessità, oggigiorno, di procedere di pari passo fra scelta del principio insediativo e strategia costruttiva.

143


.

ITALIA VENEZIA

144

CDS

F11


CDS F11

PIANTA PIANO PRIMO ARCHITETTONICO (STRALCIO)

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PIANTA PIANO PRIMO STRUTTURALE (STRALCIO)

CDS

F11


CDS F11

PIANTA PIANO PRIMO STRUTTURALE (STRALCIO)

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DETTAGLI COSTRUTTIVI (STRALCIO)

CDS

F11


CDS F11

CALCOLI STRUTTURALI (STRALCIO)

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h t t p s : / / d r i v e . g o o g l e . c o m / o p e n ? i d = 1 n O 1 7 K 0 S Z Y H g H 4 y A f a x a E Z n 7 P 2 V _ w a t 6 c

IMPIANTO DETTAGLIO INTEGRAZIONE PREDISPOSIZIONI IMPIANTISTICHE A SACCA FISOLA

progettazione restituzione grafica calcoli plastici* restituzione tridimensionale* *non richiesta

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LAB. DI PROGETTAZIONE 2 Università Iuav di Venezia 2016 30L/30 Im prof. Pierantonio Val prof. Roberto Di Marco prof. Lamberto Borsoi Il lavoro nasce nel modulo di impianti al corso di progettazione 2. L’area di intervento è sita in Sacca Fisola, in Venezia. In particolare, all’interno del progetto architettonico, si è scelto di approfondire dal punto di vista del calcolo predisposizione impiantistica, il complesso dello studentato. Si è dimostrato di fondamentale importanza per comprendere la necessità, oggigiorno, di procedere di pari passo fra scelta del principio insediativo, strategia costruttiva e integrazione impiantistica, al fine di evitare possibili futuri stravolgimenti indesiderati degli esiti architettonici . La progettazione impiantistica è stata elaborata nella ricerca delle migliori condizioni ambientali, intese come parametri complessivi nei quali svolgersi l’attività, considerando gli aspetti su cui possono incidere gli impianti. Si sono adottate le soluzioni che consentono una economicità gestionale, intesa come perseguimento dei minimi livelli di spesa necessari per un utilizzo completo degli impianti al massimo delle loro prestazioni, Si è fatto riferimento alla manutenibilità, al microclima, al risparmio energetico, all’ ottimizzazione dei costi, alla disponibilità economica, ai requisiti termo-acustici interni e alla necessità di rapida messa a regime.

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.

ITALIA VENEZIA

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IDI

F12


IDI F12

PIANTA PIANO PRIMO ARCHITETTONICO (STRALCIO)

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PIANTA PIANO PRIMO E SEZIONI, CANALI DI VENTILAZIONE

IDI

F12


IDI F12

PLANIMETRIA ANTINCEDIO E DETTAGLIO SANITARI

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LINKS


Curriculum vitae (versione estesa): https://issuu.com/pears_1493/docs/cv_piacentini_nicola_25122017 Curriculum vitae (versione ridotta): https://issuu.com/pears_1493/docs/cv_flyer_25122017

Raccolta dei lavori completi (versione hq): https://drive.google.com/open?id=1XL-WvErWPIq_N7m1hMVj0GX86eb7pdpU Portfolio dei lavori (versione ridotta): https://issuu.com/pears_1493/docs/portfolio_flyer_251217 Tesi di laurea magistrale (parte scritta, versione hq): https://drive.google.com/open?id=1I6ymSKO6HTFWEhRf7axGtr3YQQKZ5fyo Tesi di laurea magistrale (parte grafica, versione hq): https://drive.google.com/open?id=1AHqD3eXmZ0NR3Y4XSMXqvdpxVGfiIdnt Tesi di laurea magistrale (parte scritta, versione lq): https://issuu.com/pears_1493/docs/tesi_scritto Tesi di laurea magistrale (parte grafica, versione lq): https://issuu.com/pears_1493/docs/publishing Tesi di laurea triennale (versione hq): https://drive.google.com/open?id=1MW2X4Simi5ld1stZccX49EUrthFeJPZj Tesi di laurea triennale (versione lq): https://issuu.com/pears_1493/docs/tesi_piacentini_zubelli Profilo linkedin: https://www.linkedin.com/in/nicola-piacentini-8a6588152/ Profilo Issuu: https://issuu.com/pears_1493

LINKS

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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