nicola piacentini 2012-2017
PORTFOLIO a r c h i t e t t u r a
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Questo portfolio contiene una raccolta sintetica dei miei lavori più significativi, svolti durante il mio percorso accademico presso il Politecnico di Milano prima e presso l’Università Iuav di Venezia poi. I progetti sono stati catalogati selezionando i temi principali che hanno interessato la mia formazione e che rappresentano pertanto anche le tappe significative del mio pensiero architettonico. Ogni progetto è stato affiancato da 3 parole chiave. I progetti quindi sono stati selezionati non solo in base alla qualità degli stessi, ma anche e soprattutto per il ruolo che hanno avuto all’interno della mia formazione. Ovviamente, per ragioni di sintesi, è stato riportato un singolo progetto (il più significativo) per ciascuna tematica, tale a far comprendere il significato del percorso svolto. Per ognuno, si sono riportati solo dei disegni significativi p er s timolare l’attenzione alla tematica trattata, nella speranza di destare curiosità per una successiva visione completa dei lavori, in rimando ai link o ai miei contatti alle pagine successive.
“... e perchè di me stesso non posso prometter altro che una lunga fatica e gran diligenza , ed amore, che io ho posto per intendere e praticare quanto prometto.” Andrea Palladio
alla mia famiglia e all’amore di una vita gennaio 2018
Mi sono laureato in Architettura per il Nuovo e l’Antico presso l’Università Iuav di Venezia nell’ottobre 2017. Sono una persona modesta, altruista ma determinata nel suo operato ed estremamente razionale. Mi ritengo altresì perfezionista e organizzata nello svolgimento professionale delle mie mansioni. Sono particolarmente propenso ad aiutare il prossimo in caso di difficoltà, anche laddove questo comporti rinunce personali, ma ritengo che il rispetto per le persone e la professionalità verso il proprio dovere siano aspetti imprescindibili per la creazione delle migliori condizioni di convivenza professionale. Ritengo di aver sviluppato buone capacità di dialogo, nonché capacità di lavorare in gruppo, di possedere buone doti per quanto concerne la velocità di apprendimento e una propensione alla gestione ponderata e consapevole del tempo a mia disposizione, attraverso un’attenta calibrazione delle priorità senza mai perdere di vista l’obbiettivo. Il mio campo di interesse specifico è quello di una progettazione integrata con le discipline impiantistiche, strutturali ed energetiche inerenti al campo del recupero edilizio del patrimonio esistente, nonchè del suo riutilizzo, del suo restauro e della sua eventuale conservazione. Di come il Nuovo si possa rapportare, tipologicamente e morfologicamente, con l’Antico.
Curriculum Vitae_flyer version
(agg_01/01/18)
*per il curriculum esteso si faccia riferimento ai link alle pagine successive
NICOLA PIACENTINI Neolaureato in Architettura 04.11.1993 Verona (VR)
via Stazione 21 - 37062 Verona + 39 3496709912 045 986873 nicola.piacentini@libero.it https://drive.google.com/open?id=1XL-WvErWPIq_N7m1hMVj0GX86eb7pdpU
FORMAZIONE
PROFILO
2015-2017 Laurea Magistrale in Architettura per il Nuovo e l’Antico Università Iuav di Venezia
La mia volontà di crescita professionale è basata sul costante aggiornamento e la ricerca ossessiava di miglioramento delle competenze, attraverso lo studio costante e l’osservazione del lavoro altrui.
110 e lode/110 Th_“Identità, futuro, tradizione: Sacca Fisola 2.0” relatori_ Pierantonio Val, Roberto Di Marco correlatore_arch. Andrea Praolini
2012-2015 Laurea Triennale in Scienze dell’ Architettura Politecnico di Milano, polo territoriale di Mantova
106/110 Th_“Involucro opaco e tecnologie: caratteristiche prestazionali e valutazioni economico-comparative” relatore_Niccolò Aste correlatore_arch. Manlio Mazzon
Sono una persona modesta, perfezionista, razionale e appassionata, specialmente nel settore del recupero e del riuso del patrimonio edilizio esistente. Ricerco un ruolo nel quale le mie competenze possano crescere e formare una figura di progettista sempre migliore, imparando dai migliori.
2007-2012 Diploma di Istruzione Secondaria Superiore Istituto Tecnico per Geometri “Cangrande della Scala” di Verona
100/100 Th_” Progetto planivolumetrico per la ristrutturazione edilizia, con ridistribuzione volumetrica, di un rustico”
Ritengo di possedere le necessarie abilità e la propensione per lavorare in gruppo, e di aver sviluppato un atteggiamento proattivo basato su una sincera e fortissima passione per l’architettura.
ESPERIENZE
COMPETENZE TECNICHE
Nov 2017 ic Collaboratore Studio Tecnico Adami arch. ir. Francesco_Verona
AutoCad 2D SketchUp BestEnergy Office Adobe (Ps, Id, AI) Photoscan Revit
Ago-Ott 2016 Tirocinante di Progettazione Architettonica 2D e 3D Studio Tecnico Adami arch. ir. Francesco_Verona
Mar-Lug 2015 Tirocinante di Progettazione Architettonica 2D e 3D Studio Tecnico Adami arch. ir. Francesco_Verona
ATTIVITA’ E ATTESTATI
ABILITA’
Gen 2018 Concorso Premio miglior Tesi di laurea 2017 Università Iuav di Venezia_Venezia
Comunicazione Lavoro in team Pubbliche relazioni Organizzazione Professionalità Adattabilità
Nov 2017 Corso di formazione BIM “Gestione del processo edile - Revit AutoDesk”
CQ, Ordini e Ance Verona, Ordini e i Collegi Professionali
Set 2015 Corso di formazione “ZEBSS - Zero Energy Buildings Summer School” Politecnico di Milano_Mantova Lug 2015 Workshop di Progettazione Architettonica “La casa del poeta” Politecnico di Milano_Casarola, Monchio delle Corti, Parma Mag 2011
Progetto formativo “Alternanza scuola-lavoro”
Feb 2010
Corso di formazione “Utilizzo del software autoCad, interfaccia 2D e 3D”
LINGUE Italiano Inglese Francese
INTERESSI
autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base art. 13 del D. Lgs 196/2003
LINKS
Curriculum vitae (versione estesa): https://issuu.com/pears_1493/docs/cv_piacentini_nicola_25122017 Curriculum vitae (versione ridotta): https://issuu.com/pears_1493/docs/cv_flyer_25122017
Raccolta dei lavori completi (versione hq): https://drive.google.com/open?id=1XL-WvErWPIq_N7m1hMVj0GX86eb7pdpU Portfolio dei lavori (versione estesa): https://issuu.com/pears_1493/docs/portfolio_extended_251217 Tesi di laurea magistrale (parte scritta, versione hq): https://drive.google.com/open?id=1I6ymSKO6HTFWEhRf7axGtr3YQQKZ5fyo Tesi di laurea magistrale (parte grafica, versione hq): https://drive.google.com/open?id=1AHqD3eXmZ0NR3Y4XSMXqvdpxVGfiIdnt Tesi di laurea magistrale (parte scritta, versione lq): https://issuu.com/pears_1493/docs/tesi_scritto Tesi di laurea magistrale (parte grafica, versione lq): https://issuu.com/pears_1493/docs/publishing Tesi di laurea triennale (versione hq): https://drive.google.com/open?id=1MW2X4Simi5ld1stZccX49EUrthFeJPZj Tesi di laurea triennale (versione lq): https://issuu.com/pears_1493/docs/tesi_piacentini_zubelli Profilo linkedin: https://www.linkedin.com/in/nicola-piacentini-8a6588152/ Profilo Issuu:
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CONTENUTI
nuovo e antico: relazione e distanza
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IDENTITA’, FUTURO, TRADIZIONE: Th SACCA FISOLA 2.0
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architettura e conservazione: un’emergenza prorompente 18
ARCHITTETURA, COSTRUZIONE, CONSERVAZIONE: LA CORTE RURALE DI VILLA KECHLER
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architettura e ambiente: integrazione necessaria
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INTEGRAZIONE, ENERGIA, SOSTENIBILITA’: th INVOLUCRO OPACO E TECNOLOGIE
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l’anarchia del vuoto 26
FORO, PREESISTENZA, VUOTO: IL FORO DEL SILENZIO
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“dal cucchiaio alla citta’”
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CITTA’, BIODIVERSITA’, VALORIZZAZIONE: 30 Bi IL PERCORSO CULTURALE DELLA BIODIVERSITA’
8 architettura e’ costruzione
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ACCIAIO, DETTAGLIO, STRUTTURA: PROGETTAZIONE DI UNA STRUTTURA METALLICA
Ac
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NUOVO E ANTICO:
RELAZIONE E DISTANZA
IDENTITA’ FUTURO TRADIZIONE
SACCA FISOLA 2.0
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https://drive.google.com/open?id=1I6ymSKO6HTFWEhRf7axGtr3YQQKZ5fyo h t t p s : / / d r i v e . g o o g l e . c o m / o p e n ? i d = 1 A H q D3eXmZ0NR3Y4XSMXqvdpxVGfiIdnt
TESI DI LAUREA MAGISTRALE Università Iuav di Venezia 2017 8/8 pt prof. Pierantonio Val prof. Roberto Di Marco arch. Andrea Praolini Da sempre la Giudecca costituisce un sistema urbano indipendente da Venezia, in quanto dotato di una sua storia e di sue proprie caratteristiche. In particolare, la dualità fra fronte nord costruito e fronte sud vegetale, ne connotano storicamente l’identità. Sacca Fisola, elemento terminale della Giudecca, presenta una condizione di anomalia rispetto a quest’ultima, sia da un punto di vista morfologico che tipologico. In essa, è assente infatti sia il tipico fronte compatto, denso e costruito, sia il tradizionale rapporto “edificio-fondamenta-acqua”, da sempre presente nell’immaginario urbano della città. Questo, unitamente ad un tessuto tipologico arretrato, standardizzato e mai rinnovato, risalente ai modelli degli anni Sessanta del ‘900, rende Sacca Fisola un frammento di periferia qualsiasi calato all’interno della città storica. Questa condizione è causa del mancato completamento del Piano di Urbanizzazione redatto per l’isola nel 1960 da Giuseppe Samonà, che fu interrotto nel 1974 e mai più ripreso. Il progetto di tesi si propone quindi di recuperare la idee progettuali di Samonà, reinterpretandole all’interno della condizione contemporanea. Unitamente allo studio planivolumetrico del nuovo fronte e la ridefinizione dell’asse centrale e della piazza, il progetto propone anche un rinnovamento tipologico di un tessuto ormai inadeguato alle esigenze del vivere contemporaneo. L’integrazione fra disciplina compositiva, strutturale, impiantistica e restaurativa, ha permesso di adottare di volta in volta soluzioni fattibili e rispondenti alle reali esigenze che la residenza e la città contemporanea richiedono.
ITALIA VENEZIA
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IL PROGETTO COME RISPOSTA
IFT
A01
IFT
A01
TIPOLOGIA E FLESSIBILITA’
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L’ASSE CENTRALE E LA PIAZZA
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SEZIONE E TIPOLOGIA
IFT
A01
IFT
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TIPO, TOPOS, TETTONICA
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IDENTITA’ E RIUSO
IFT
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PLASTICI
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ARCHITETTURA E CONSERVAZIONE:
UN’ EMERGENZA PROROMPENTE
ARCHITETTURA COSTRUZIONE CONSERVAZIONE IL BORGO RURALE DI VILLA KECKLER
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https://drive.google.com/open?id=1Vj2N G d 5 5 1 l w k Z R 8 g T q Y 0 B 8 B G 4 R 9 5 Z q Q u
LAB. DI PROGETTAZIONE 3 Università Iuav di Venezia 2016 30L/30
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prof. Pierluigi Grandinetti prof. Paolo Faccio prof.ssa Anna Saetta prof. Ezio Micelli Il borgo rurale di Villa Keckler de Asarta nasce come complesso residenziale intorno alla metà del ‘400 all’interno del paesaggio rurale formatosi nelle pianure della campagna friulana, per poi divenire, in seguito, la sede delle innovazioni tecnologiche agricole che hanno caratterizzaro il Friuli del tardo ‘800. Il complesso, organizzato secondo uno schema a 3 corti, presenta nella sua ex porzione agricola una condizione di degrado e fatiscenza a cui il progetto architettonico ha cercato di porre rimedio. Il progetto si è posto come unico mezzo in grado di mediare l’innovazione, necessaria per solcare lo scorrere del tempo, con la conservazione del patrimonio edilizio esistente rappresentato da edifici che, anche se apparentemente di scarso valore architettonico e materico-costruttivo, sono in realtà serbatoi inestimabili di cultura, storia e tradizione. Le analisi materiche e di degrado e i relativi interventi di conservazione sono stati mirati alla comprensione e al mantenimento della memoria del manufatto e dei suoi caratteri identitari. Il riconoscimento del “cosa” e del “come” conservare l’identità di questi luoghi sono stati accopagnati dalla ricerca costate della loro effettiva fattibilità, sia costruttiva che finanziaria.
ITALIA FRAFOREANO
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L’INTERPRETAZIONE DEL MANUFATTO
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B02
ACC
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PROGETTO E CONSERVAZIONE
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ARCHITETTURA E AMBIENTE:
INTEGRAZIONE NECESSARIA
INTEGRAZIONE ENERGIA SOSTENIBILITA’ INVOLUCRO OPACO E TECNOLOGIE
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https://drive.google.com/open?id=1MW2X4Simi5ld1stZccX49EUrthFeJPZj
TESI DI LAUREA TRIENNALE Politecnico di Milano 2015 th 7/8 pt prof. Niccolò Aste arch. Manlio Mazzon L’ edificio viene generalmente associato ad un organismo complesso, assimilabile in tutto e per tutto all’organismo umano. Come tale, è riconducibile a un sistema, suddivisibile a sua volta in più sottositemi, ognuno dei quali presenta dei compiti specifici a cui assolvere per svolgere a pieno la funzione principale dell’organismo edilizio: l’abitare. Fra i vari sottosistemi identificabili, quello dell’involucro edilizio assume oggi un’ importanza non indifferente, alla luce delle modificazioni non solo climatiche, ma anche legate alle esigenze degli utenti, identificabili oltre che da un punto di vista di comfort abitativo, anche da una prospettiva economica sempre più volta al risparmio, nonchè all’investimento a lungo termine e alla riduzione delle spese. E’ proprio in questo ambito che l’involucro opaco gioca un ruolo fondamentale. Proprio per la sua funzione di pelle esterna, di diaframma tra organismo edilizio e ambiente circostante, di controllatore e mitigatore delle azioni climatiche esterne, la progettazione consapevole di questo sub-sistema e la conoscenza dell’incidenza dei suoi elementi all’interno del bilancio termico dell’edificio, potrebbe essere la chiave per garantire un notevole risparmio sia dal punto di vita energetico (e quindi ambientale), sia da un punto di vista economico, attraverso la sensibile riduzione dei consumi dovuti al raffrescamento estivo e al riscaldamento invernale. Tuttavia, la speculazione generata nel settore, unitamente alla superficialià di trattazione dell’argomento, portano spesso a conclusioni sommarie, che distorcono l’utenza dalla vera risposta alle nuove esigenze abitative.
ITALIA DOSSOBUONO
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INVOLUCRO OPACO E SIMULAZIONE DINAMICA
IES
C05
IES C05
L’EDIFICIO COME ORGANISMO: IL FALSO MITO DELL’IPERISOLAMENTO
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L’ANARCHIA DEL VUOTO
FORO PREESISTENZA VUOTO IL FORO DEL SILENZIO
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h t t p s : / / d r i v e . g o o g l e . c o m / o p e n ? i d = 1 k U m E b R a 8 x P d U 7 5 5 s b 0 X W 7 8 0 d 3 h 2 C O P u E
LAB. DI PROGETTAZIONE 3 Politecnico di Milano 2015 Vu 29/30 prof. Diego Cisi prof. Filippo Orsini L’area si progetto si colloca in una porzione della città di Mantova interessata da una doppia e interessante identità: da un lato il Conservatorio Lucio Campiani di Mantova, complesso architettonico medievale caratterizzato da una struttura a chiostro, dall’altro il tessuto novecentesco composto da elementi puntuali e dotati di un ‘identità estrememente differente e rarefatta. Il progetto si confronta con questa dualità attraverso la tematica del foro grazie allo studio del vuoto. Riprendendo a modello la composizione architettonica del Conservatorio, i volumi vengono regolati dalla disposizione di 3 grandi vuoti che configurano l’impostazione del progetto, il quale così entra fortemente in dialettica con la preesistenza e , al contrario, in netto contrasto con il tessuto novecentesco al quale, volutamente, non entra in relazione. Inoltre, particolare attenzione è posta al mantenimento fisico dei segni preesistenti, composti dallo scheletro strutturale lasciato a vista, come memoria, di un edificio esistente attualmente adibito a magazzino, la cui sagoma viene riutilizzata per la definizione del sistema dei percorsi e delle pavimentazioni. Lo studio del linguaggio architettonico è stato poi strettamente connesso allo sviluppo delle corti interne e al rapporto con la città: sul fronte strada, l’edificio si presenta anonimo, muto, laconico, salvo poi aprirsi, anche attraverso l’utilizzo di materiali naturali, sui fronti verso la corte interna. L’elemento tipologico utilizzato è, anche in questo caso, un elemento appartenente al “vuoto”, ovvero la loggia, con la quale planimetricamente si sono suddivi gli alloggi interni e che scandiscono il ritmo delle facciate. Studio particolarmente attento è stato poi rivolto alle pavimentazioni e all’attacco al suolo dei vari manufatti.
ITALIA MANTOVA
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IL VUOTO REGOLA IL PIENO
FPV
D06
FPV D06
LINGUAGGIO DIALOGANTE
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“DAL CUCCHIAIO ALLA CITTA’”
CITTA’ BIODIVERSITA’ VALORIZZAZIONE IL PERCORSO CULTURALE DELLA BIODIVERSITA’
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https://drive.google.com/open?id=1ii8H453uKCeiPJZzkijKi6K4AELfhikB
URBANISTICA Università Iuav di Venezia 2017 Bi 30L/30 prof.ssa Chiara Barattucci L’ intervento progettuale nasce in un territorio ricco di unicità naturalisitiche e ancora vergine ai grandi stravolgimenti causati dalla dispersione insediativa (sprawl) del ‘900. Ci troviamo all’interno della pianura Friulana. L’iniziale studio dei bisogni e delle criticità a livello regionale, è stato poi declinato a scala via via decrescente fino a giungere ad un ambito territoriale ristretto a centri urbani più o meno estesi, in cui spiccano i Comuni di Cordovado, Rivignano e Ronchis, costellato di piccoli borghi rurali di interesse storico. All’interno di questo sistema, sono presenti emergenze architettonico-culturali in grado di fungere da poli attrattivi turistici in quanto serbatoi non solo di storia e cultura, ma anche di notevole biodiversità che rappresentano un unicum della Regione Friuli Venezia Giulia. Il processo progettuale propone quindi il potenziamento del sistema di accessibilità ai borghi di interesse storico e ai centri urbani principali tramite l’ampliamento e il completamento dei percorsi ciclopedonali esistenti. Le ville storiche vengono considerate come poli cardine per la creazione di una rete di itinerari turistici, storici, agricoli e culturali. Il percorso ciclopedonale, al fine di esaltare la percezione degli elementi presenti ad oggi sul territorio e per mantenere il livello di sicurezza adeguato, si snoda rispetto all’asse banalmente rettilineo della SP40 andando a percorrere gli storici margini dei campi coltivati, apprezzando le peculiarità delle essenze foraggere e dei filari alberati esistenti. Il percorso è visto come un vero e proprio percorso interattivo, come un grande parco multifunzionale in cui accanto alla viabilità lenta in grado di ottemperare agli obbiettivi previsti, vi sia anche la possibilità di svolgere attività collettive, trovare servizi, trovare punti di sosta e punti di socializzazione, il tutto mantenendo come sfondo la valorizzazione naturalistica di questi luoghi.
ITALIA CORDOVADO RONCHIS RIVIGNANO
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MAPPA DELL’ITINERARIO E ALCUNE FOTOGRAFIE
CBV
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CBV E08
MAPPA DELL’ITINERARIO E UNA DELLE VILLE STORICHE
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ARCHITETTURA E’ COSTRUZIONE
https://drive.google.com/open?id=1raj21kr3 N t E d c P B F H B R _ e 5 _ L j 4 z C n M h W
ACCIAIO DETTAGLIO STRUTTURA PROGETTAZIONE DI UNA STRUTTURA METALLICA
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COSTRUZIONI IN ACCIAIO Università Iuav di Venezia 2016 30L/30 Ac prof. Mario De Miranda Il lavoro si propone di analizzare un edificio esistente e riprogettarne l’impianto strutturale, immaginando l’ipotetica ri-costruzione dell’edificio con una struttura in acciaio. L’edificio multipiano di esempio si colloca ipoteticamente a Villafanca di Verona e si presenta con un’altezza di 10 piani. La struttura ipotizzata è composta da travi principali e secondarie in acciaio, disposte secondo precise volontà di gerarchizzazione fra le due, e da un orizzontamento misto in lamiera grecata e soletta collaborante in calcestruzzo. Il progetto si propone di mantenere inalterata la distribuzione architettonica del fabbricato. Questo ha imposto un attento studio del posizionamento degli elementi controventanti e il rispetto dei cavedi e vincoli impiantistici presenti. Il lavoro si è occupato anche della stesura degli elaborati di dettaglio, in scala 1:10/1:20, studiati secondo le volontà costruttive scelte e il calcolo dei principali elementi strutturali, comprese le connessioni. Il lavoro ha permesso di comprendere la difficoltà di intervenire su un sistema edilizio predeterminato, il che impone uno studio accurato degli elementi verticali in modo tale da rispettare le scelte architettoniche che, quando ci si trova dinnanzi ad un edificio esistente, possono talvolta apparire come elementi da conservare. La stesura degli elaborati ha toccato la scala esecutiva, dalla realizzazione degli unifilari alla configurazione delle planimetrie strutturali fino allo studio dei dettagli costruttivi di unione/giunzione fra i vari elementi. Inoltre, è stato affrontato anche il dimensionamento di tutti gli elementi strutturali: travi principali, secondarie, colonne e bullonature, al metodo degli Stati Limite Ultimi.
ITALIA VILLAFRANCA
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STATO DI PROGETTO: PIANTA STRUTTURALE
E STRALCIO DI ALCUNI DETTAGLI
ADS
F10
ADS F10
STATO DI PROGETTO: STRALCIO DI ALCUNI DETTAGLI E DI ALCUNI CALCOLI
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE