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COMACCHIO

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Ponti e viadotti, sulle spalle della solidità

Il ministro Enrico Giovannini

Nominata con decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili la commissione tecnica sulla verifica della sicurezza di ponti e viadotti. Da subito, una lente di ingrandimento sulle opere sospese in tutto il Paese

La notizia è di quelle che confortano sulla tempestività delle decisioni annunciate fin dal suo insediamento dal governo Draghi. Dopo i commissariamenti necessari per sbloccare le grandi opere da anni in attesa di ripartire, dalla fine di luglio il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile ha segnato un altro punto a favore della reattività di intervento. Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto 19 luglio 2021, n. 288 che stabilisce la “Nomina della Commissione per la definizione dei criteri relativi alle verifiche tecniche e degli interventi manutentivi idonei da effettuare sulle strutture dei Ponti in Calcestruzzo armato precompresso e ordinario”. Si tratta di un momento decisivo per inaugurare una nuova stagione virtuosa sul fronte della sicurezza delle infrastrutture in Italia, dopo la tragedia incancellabile e vergognosa del Ponte Morandi. Il decreto è stato predisposto proprio per migliorare la sicurezza delle nostre strade e delle autostrade che da nord a sud attendono da anni un programma generalizzato di manutenzioni

Massimo Sessa

e controlli. Il decreto del Mims stabilisce l’avvio di un attento monitoraggio dedicato a ponti e viadotti, in molti casi con oltre cinquant’anni di servizio alle spalle. La commissione presieduta dal ministro Enrico Giovannini è certamente di alto profilo tecnico e ad essa spetta il compito arduo e impegnativo di definire i criteri per le verifiche e gli interventi di manutenzione da effettuare sulle infrastrutture sospese. L’istituzione della Commissione nasce dalla considerazione che molte opere strutturali sul territorio italiano sono state realizzate parecchi anni fa, prima della normativa attualmente in vigore in materia di progettazione e esecuzione di opere, e che quindi è opportuno procedere a un attento esame del loro stato di conservazione e dei possibili interventi di manutenzione. “In Italia un numero significativo di ponti, viadotti e altre opere stradali è datato e la realizzazione delle strutture risale mediamente a mezzo secolo fa - ha ribadito il ministro Giovannini illustrando gli obiettivi della Commissione - Oggi è necessario procedere a un aggiornamento dei criteri e delle modalità per eseguire controlli e manutenzione delle infrastrutture sospese in calcestruzzo armato precompresso e ordinario. Migliorare la sicurezza delle opere stradali anche in considerazione delle nuove tecniche di costruzione e di monitoraggio è una priorità del Mims, anche a fronte degli eventi atmosferici di grande portata che si stanno verificando sul pianeta e che sono il chiaro segnale di cambiamenti climatici in atto”.

La Commissione, presieduta dall’ingegner Massimo Sessa - presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici - e composta da professionalità tecniche di comprovata esperienza del settore delle costruzioni, è incarica di procedere a un’ampia attività di valutazione tecnico-ingegneristica sulle modalità di esecuzione delle indagini che possono essere effettuate per valutare lo stato di conservazione di ponti e viadotti realizzati nel secolo scorso in cemento armato, sulle possibili modalità per interventi di manutenzione, sulle opportunità fornite dalla evoluzione dei materiali e delle tecniche di monitoraggio delle opere strutturali. La stessa Commissione dovrà elaborare i criteri per predisporre un piano straordinario volto a migliorare la resilienza delle infrastrutture viarie. Il piano servirà alla individuazione di moderne tecniche per il consolidamento delle opere d’arte esistenti o per la ricostruzione di infrastrutture viarie da realizzarsi con tecniche che tengano conto dei possibili eventi ambientali, idrogeologici, sismici e climatici. Entro tre mesi dal suo insediamento la Commissione fornirà al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili una relazione sulle attività eseguite e le relative conclusioni.

Federbeton, “Bene, è indispensabile il controllo delle opere”

Anche Federbeton dedica il proprio messaggio di plauso e approvazione all’istituzione della cosiddetta “commissione ponti”. L’associazione che in Confindustria rappresenta la filiera italiana del cemento e del calcestruzzo, accoglie con favore la notizia della nuova struttura di controllo istituita dal ministro Enrico Giovannini, incaricata di definire i criteri per le verifiche e gli interventi di manutenzione da effettuare sulle strutture dei ponti in calcestruzzo armato precompresso e ordinario. “Cemento e calcestruzzo hanno garantito e continuano a garantire al nostro Paese di poter sviluppare il proprio patrimonio infrastrutturale a partire da materiali solidi, affidabili e durevoli nel tempo - afferma in una nota l’associazione rappresentativa del settore - Ne è dimostrazione la straordinaria capacità dimostrata dalle infrastrutture realizzate negli anni Cinquanta nell’accompagnamento dello sviluppo nazionale sotto il profilo economico, produttivo e sociale. Al servizio prestato al Paese da questa rete di opere così longeve purtroppo non è corrisposto, nel tempo, un impegno nella manutenzione delle opere stesse”. Tuttavia, l’assenza di manutenzione non può trasformarsi in un’accusa a un intero comparto industriale. “Ancora oggi, il calcestruzzo continua ad essere la soluzione più adatta per la realizzazione di grandi opere - sottolinea ancora Federbeton - Parliamo di un materiale unico, che offre garanzie sempre maggiori di durabilità, resistenza e adattabilità. La sua continua innovazione ha reso Roberto Callieri, presidente disponibili una varietà di calcestruzzi ultraperformanti di Federbeton e adatti alle nuove esigenze costruttive. Ma l’innovazione comunque non può sostituire la necessità fondamentale di manutenere e avere cura delle opere nel corso del tempo”. Federbeton dà quindi la massima approvazione all’approccio della Commissione appena istituita per impostare nuove e più stringenti modalità di esame dello stato di conservazione delle infrastrutture e per definire i possibili interventi di manutenzione. “Alcuni laboratori di ricerca hanno sviluppato calcestruzzi capaci di ricostituire, proteggere, sigillare, consolidare le strutture compromesse - ricorda ancora Federbeton - Per i ponti e i piloni, in particolare, sono disponibili calcestruzzi particolarmente fluidi, che, avvolgendo gli elementi strutturali degradati, creano una nuova pelle dello spessore di pochi centimetri ma con grandi performance. Questo tipo di intervento è in grado di estendere la vita utile delle opere fino a 100 anni ulteriori, moltiplicando la resistenza a fronte di investimenti ridotti”.

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