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COSMO COSTRUZIONI MODERNE

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SANDVIK ITALIA

SANDVIK ITALIA

Ancorati

al mare del tempo

Recuperare la memoria ma consolidarla alla roccia con le tecnologie più avanzate. Ci è riuscita un’impresa storica di Genova, nella magnifica ricostruzione di un antico borgo marinaro affacciato sul Golfo del Tigullio

Ora che le case dal sapore antico sono risorte dalle proprie ceneri, da lassù, sembra di poter guardare all’interno di una conca di paradiso. Un mondo che finalmente riaffiora dalla roccia dopo oltre 70 anni, proprio su quel Golfo Paradiso cantato dai poeti del Tigullio e oltre, dai transfughi di guerre e tormenti esistenziali, doveva affacciarsi placido in tutta la sua moderna solidità.

Sì, moderna, perché sono passati 77 anni da quando le forze Alleate bombardarono il primigenio insediamento popolare di Sori, al limitare del ponte sull’Aurelia, con il fuoco aereo rifranto dallo specchio d’acqua del golfo. Era il 19 giugno del 1944. Il cuore del Bordigotto - così si chiamava quello splendido quartiere arroccato a levante della parrocchia - fu condannato dalla vicinanza fatale proprio a quel passaggio sospeso della ferrovia, obiettivo strategico degli americani contro le vie di scampo della Wehrmacht. La tragedia immane, le case distrutte, insieme alle vite di chi le abitava. Poi, il silenzio del dolore e, ancora, la vita che continua e la memoria di persone e luoghi mai dimenticati; c’è chi tra loro ha voluto rivedere ancora il Bordigotto risorgere dalle stesse rocce antiche, tra cielo e mare. Questa volontà ereditata ha potuto realizzarsi, nel corso degli ultimi sei anni, grazie alla maestria progettuale e tecnologica dell’impresa Cosmo Costruzioni Moderne che ha portato con sé, per questo progetto, tutto il valore di una metodologia dei consolidamenti all’avanguardia e di assoluta efficacia.

Sette anni in cantiere

Il cantiere di lavorazione concepito e portato avanti con tenacia da Cosmo Costruzioni Moderne è apparso, fin dall’inizio dei lavori, un antro di lavorazioni assidue e affollate, compreso tra la spiaggia dei celebri bagni Savoia e il soprastante viadotto sulla statale Aurelia. Il cantiere aprì nel 2014 ma il cuore delle fondazioni speciali è stato realizzato solo tre anni dopo. “Quest’opera costituirà per sempre un momento esemplare di gran parte della competenza tecnica e delle esperienze che maturato sul campo come impresa - ricorda il geometra Claudio Di Molfetta, direttore tecnico di Cosmo Costruzioni Moderne - Abbiamo dovuto gestire fin da subito una logistica di cantiere dagli spazi molto ridotti, adattando una una gru edile Raimondi LR60 - imponente ma dalle dimensioni di ingombro contenute,

Nuove fondamenta di bellezza

Il nuovo Bordigotto è nato - o, sarebbe meglio dire, rinato - dalla volontà di diversi proprietari del comune di Sori (Ge) che nel dopoguerra condivisero il sogno di ricostruire le case dove loro stessi o le proprie famiglie d’origine avevano vissuto prima che gli eventi bellici ne causassero la distruzione. Le case che facevano parte del“vecchio” Bordigotto costituivano un gruppo di costruzioni addossate alla scogliera. Una parte delle vecchie case sorgeva originariamente in alto, nei pressi della via Aurelia. Il nuovo progetto tuttavia non intendeva nascondere nuovamente la vista, unica, sul paese e sul campanile che accoglie i viaggiatori che da Recco percorrono la stessa Aurelia verso Genova. Così il progetto è stato pensato spostando i volumi in basso, scavando nella scogliera lo spazio per le nuove costruzioni. Ne risulta un immobile nascosto dalla viabilità stradale locale, ma con un meraviglioso affaccio sul mare del Golfo Paradiso e sulla spiaggia di Sori.

in grado di superare gli 80 metri operativi - con un braccio dotato di jib impennabile per eludere le potenziali interferenze con le abitazioni adiacenti al cantiere e la necessità di elevare la colonna oltre i 60 metri, superando rischiosamente il piano carreggiata dell’Aurelia. Il progetto prevedeva un complesso residenziale composto da tre unità abitative e da un edificio adibito a garage, sviluppato su tre piani. Nella fase di analisi geotecnica del banco di roccia su cui è stato edificato il nuovo borgo, abbiamo rilevato la particolarità di una composizione frammentata, con corsi interni di natura argillosa. All’opzione preliminare dei tagli diretti per prelevare e asportare sezioni di roccia in blocchi abbiamo preferito, in modo più opportuno, l’alternativa tecnica della scarificatura e del rippaggio. In pratica, con l’ausilio di un escavatore, abbiamo inciso la roccia inserendo nelle cavità ricavate un gancio per estrarre sezioni di una certa consistenza, fino a una profondità di scavo di circa nove metri. In altre zone del banco, abbiamo scelto di fresare la sezione di roccia, ampliando i limitati profili di scavo per creare un piano di lavoro adeguato”. Per le opere di consolidamento successive, le squadre al lavoro hanno realizzato due berlinesi di micropali, distinte tra loro, per sostenere il fronte di scavo. “Inserendo dei pali nelle berlinesi, abbiamo costituito un sistema di travi orizzontali – spiega Di Molfetta – Su queste travi, quindi, abbiamo montato dei tiranti a più trefoli, dopo un altro studio preliminare che escludesse ogni interferenza con i servizi di alimentazione della linea ferroviaria soprastante e delle utenze civiche di acqua ed elettricità. Nelle operazioni di installazione dei tiranti (completati da piastre metalliche preassemblate, tra la parete e la parte terminale dei trefoli, sporgente di circa 60 centimetri), abbiamo realizzato l’iniezione di malte premiscelate ad asciugatura rapida per ridurre sensibilmente i tempi di attesa durante il ciclo di lavorazione”. La tesatura di ogni singolo tirante è stata effettuata con massima sicurezza e precisione irreprensibile, alla presenza di un collaudatore. “In pratica, ogni singolo trefolo è stato portato in trazione seguendo le indicazioni della normativa vigente e registrandone la regolarità delle risultanze in un apposito registro – specifica il direttore tecnico di Cosmo – Solo a questo punto, siamo passati alla fase successiva dello scavo fino alla sua ultimazione, nella primavera del 2018. Le fasi preparatorie dell’area hanno costituito la fase fondamentale della costruzione vera e propria degli edifici, con il monitoraggio di ogni opera 24 ore su 24 attraverso una serie di sensori installati sulle berlinesi e collegate a un satellite. In ogni momento, le strutture sono state sottoposte al controllo più scrupoloso, anche da remoto, tramite dispositivi mobili, dai nostri responsabili di cantiere”.

Una memoria consolidata

L’elevazione dei tre edifici residenziali e dei piani che costituiscono oggi l’unità-parking ha occupato solo la parte finale di questa opera straordinaria. Riattualizzare l’abitato di antica memoria del Bordigotto, rispettandone l’aspetto originario e al contempo le norme e i requisiti di un’edilizia all’avanguardia (edifici in classe A, prerogative antisismiche, impiantistica ad alta tecnologia) ha rappresentato la sfida vinta da Cosmo Costruzioni. Il complesso odierno, ammirato e rivelato nella sua bellezza anche dalle pagine dei quotidiani nazionali, comprende 23 unità abitative - distribuite nei due edifici fronte mare e nell’edificio retrostante, a ovest - oltre a 26 posti auto ricavati su tre piani e serviti da due rampe e da un montauto. “All’inizio l’edificio a parcheggio era previsto in prefabbricazione – ricorda Di Molfetta – In seguito, invece, si è optato per la fabbricazione in opera, allo scopo di conferire una solidità irreprensibile a ogni parte del progetto. Naturalmente i

getti sono stati realizzati senza l’ausilio di pompe, ma esclusivamente con gru edile e benna da calcestruzzo. L’eccezione è costituita dai solai dei parcheggi, che hanno comportato interruzioni temporanee del traffico sull’Aurelia per l’impiego di una betonpompa autocarrata. Il calcestruzzo prescelto per i getti ha previsto nella ricetta anche fibre sintetiche per migliorarne la resa. Una soluzione molto vantaggiosa per le zone dell’edificio più esposte ad agenti atmosferici come la pioggia (soprattutto le rampe e i solai-piano). Inoltre, anche per le parti interne ai garage, sono stati utilizzati additivi idrofobizzanti nella composizione del calcestruzzo, sempre allo scopo della migliore prestazione strutturale nel corso del tempo. Altri additivi li abbiamo impiegati per evitare fenomeni di evaporazione e di conseguente fessurazione del materiale, durante il lavoro nei mesi estivi, in presenza di temperature elevate”. In collaborazione con la società Edilcontrol - specializzata in testing sui materiali da costruzione - sono stati effettuati prelievi a campione di calcestruzzo per ogni singolo getto e senza alcun preavviso al fornitore. Una verifica ineffabile che ha accompagnato la qualità totale di ogni realizzazione. Nel cantiere di Sori, per anni, gli abitanti hanno assistito al lavoro febbrile e scrupoloso delle squadre di operai specializzati - nelle fasi di maggiore impegno simultaneo nelle lavorazioni, il numero è arrivato fino ai 16 addetti - Tra escavatori heavy duty, miniescavatori compatti, perforatrici per pali e tiranti, autogrù e, naturalmente, lo svettante, simbolico profilo azzurro della gru a torre Raimondi. Molti si ricorderanno, soprattutto in questo 2021 di rinascita per l’edilizia nazionale, di un cantiere che ha rappresentato per ben sette anni una passione autentica, un’avventura dove i protagonisti avranno per sempre l’orgoglio di aver riportato in vita il sogno di un territorio. Un piccolo Olimpo dalle dimore immortali come le vite di coloro che vi abitarono e quelle di chi ne raccoglierà il testimone di bellezza e di ricordi.

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