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SANDVIK ITALIA

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La volpe

delle gallerie

Dalle vene di una cava sotterranea di carbonato di calcio, si rivela uno dei protagonisti assoluti della perforazione estrattiva in tunneling. Il modello Commando DC300Ri, in tutta la sua efficienza compatta, richiama un racconto tecnico-operativo di grande impressione

L’Italia delle cave è un campo di confronto privilegiato per le tecnologie più produttive dedicate all’estrazione di materiali di origine rocciosa. La necessità di un’azienda dalla lunga storia operativa come Micromarmo Granulati, insediata da oltre 40 anni nelle due cave proprietarie sui Monti

Lessini, al limitare del territorio di Lugo di Grezzana, è quella di poter lavorare in un contesto sotterraneo, durante le fasi complesse di coltivazione del carbonato di calcio, con l’ausilio di una macchina sicura e della massima efficienza.

In virtù del rapporto di fiducia con lo staff tecnico-commerciale di Sandvik Italia, l’impresa veronese ha trovato una delle soluzioni più efficaci per le operazioni di perforazione in galleria nel modello Commando DC300Ri, una macchina all’avanguardia che contempla l’equipaggiamento di un martello per rotopercussione, una modalità di controllo completamente telecomandata e la possibilità di operare per una vasta gamma di diametri. “Di concerto con l’esperienza quotidiana di Claudio Conti, responsabile di una delle cave

Micromarmo Granulati dove è all’opera il nuovo Commando DC300Ri, abbiamo potuto seguire passo passo l’evoluzione prestazionale di questo modello già adottato dall’impresa in precedenti versioni - ci spiega Andrea Iacolucci, Sales Manager

Drilling Equipment and Rock tools per l’area Italia, Balcani e Mediterraneo - Il Commando DC300Ri ha confermato sul campo, già dai primi mesi della sua riproposizione

sul mercato da parte di Sandvik (nel giugno del 2019, ndr.), un’estrema versatilità per il più ampio spettro di perforazioni; una versatilità che si estende dai cantieri stradali alle cave a cielo aperto, dalle coltivazioni di materiali lapidei fino alle applicazioni underground come nel caso delle lavorazioni richieste da Micromarmo Granulati”. La conferma di soddisfazione arriva direttamente da Claudio Conti, che specifica l’impiego del Commando DC300Ri nelle sessioni più impegnative della coltivazione. “Per noi si tratta del terzo modello di cui ci siamo dotati negli ultimi anni, per questa tipologia di macchine Sandvik - conferma il responsabile della cava di Grezzana - La prima la acquistammo addirittura nel 2000 e allora ci sembrò quasi un azzardo, proprio per le casistiche d’uso che non riportavano lavorazioni come le nostre. Invece il Commando si rivelò da subito la macchina ideale per le nostre esigenze. Le ragioni principali? La struttura compatta del mezzo e l’integrazione completa di ogni attrezzatura necessaria alle più diverse tipologie di perforazione (a partire dalla presenza del compressore). Generalmente nelle cave in galleria, per le macchine stesse sussiste la problematica importante delle emissioni all’interno del

Eccellenza tra i monti della Lessinia

La realtà industriale di Micromarmi Granulati è nata alla fine degli anni Settanta, tra le montagne della Lessinia, nel cuore delle Prealpi Vicentine che lambisce la provincia di Verona. Dalla sede di Lugo di Grezzana (Vr) si svolge un’attività che trova il proprio fulcro nelle due cave di coltivazione del carbonato di calcio (ambito in cui l’azienda è produttrice primaria sul territorio), con la trasformazione della materia - insieme a granulati e polveri di marmo - realizzata negli innovativi impianti di macinazione, per una produzione mensile di oltre 24.000 tonnellate. L’ampia gamma delle granulometrie offerte è inoltre in grado di soddisfare ogni richiesta per una clientela che negli anni ha diversificato e innalzato il livello delle proprie esigenze applicative. Riguardo al carbonato di calcio, il prodotto bianco estratto è destinato principalmente al settore delle plastiche, ai colorifici e all’edilizia. Dalla seconda cava (a cielo aperto), l’impresa veronese ricava invece un prodotto chimicamente comparabile ma più appropriato per una destinazione precipua al settore zootecnico.

tunnel. Dal momento che in questo sito di coltivazione abbiamo una superficie di cava molto ampia, per noi è importante, oltre alla compattezza del mezzo di perforazione, anche la rapidità di spostamento da una zona estrattiva all’altra e il fatto di non aver riscontrato, durante l’utilizzo del Commando DC300Ri, alcuna variazione o innalzamento della soglia di emissione sulla base delle misurazioni realizzate dalle centraline di rilevamento del CO2. In pratica, un vantaggio notevolissimo per preservare un ambiente di lavoro sicuro per tutti gli operatori”. Vediamole insieme allora, seguendo una sintesi tecnica opportuna, queste caratteristiche prioritarie del modello DC300Ri. Prima è stata sottolineata l’estrema mobilità della nuova perforatrice. Questo valore è conferito alla macchina dalla dotazione di quattro motori di traslazione, per una potenza massima di trazione fino 43 kN complessivi e con una modalità di oscillazione di ± 10° del carro che contribuisce a una notevole manovrabilità su ogni tipo di terreno. L’opzione di traslazione veloce per le applicazioni in galleria consente alla perforatrice di operare sempre in sinergia con altre macchine impiegate nelle lavorazioni in tunneling, considerando la disponibilità di ulteriori opzioni essenziali che includono il depuratore per gas di scarico, lo spurgo ad acqua e l’adozione di potenti luci a led. “Utilizziamo il Commando DC300Ri per realizzare una perforazione in galleria che favorisca l’avanzamento in orizzontale del fronte di cava - specifica ancora Claudio Conti - In più, impieghiamo la macchina anche nella chiodatura, proprio per la presenza di un roll-over che consente di compiere qualsiasi tipo di movimento, in qualsiasi posizione e gradazione - dal momento che in galleria i tetti non sono mai orizzontali e quindi occorre che un mezzo possa compiere ogni tipologia di foro con qualsiasi inclinazione in perpendicolare al tetto o alla colonna, quando sia necessario realizzare un foro orizzontale come chiodo. In questa cava, estraiamo carbonato di calcio da una roccia molto calcarea e friabile. Si tratta di un materiale poco abrasivo e quindi la macchina non è sottoposta a forti stress. Quindi, considerando il nuovo braccio rinforzato del Commando, a fronte di un’ottima stabilità del mezzo, prevedo che il nostro Commando DC300Ri potrà assicurarci una vita utile di almeno 25 anni”. In effetti, per la pratica di dimensioni-foro contenute, il Commando DC300Ri è una macchina dall’adattamento perfetto alle applicazioni in galleria e il roll-over idraulico opzionale menzionato da Conti - che consente al mast di ruotare di 360 gradi - è un’utile implementazione sia nelle operazioni di bullonatura, sia, nell’ambito cantieristico, per le iniezioni cementizie. L’opzione dell’aggiunta di un’asta all’attrezzatura offre inoltre flessibilità e sicurezza ulteriore all’operatore. Guardando alla struttura del braccio di perforazione - con angoli di rotazione, capacità di sbraccio incrementati e la dotazione dell’affidabile perforatrice da roccia HL300 abbinata all’avanzato sistema di controllo iTorque - se ne evince la prerogativa di poter lavorare entro un’area di intervento del 20% più ampia rispetto a quella coperta dai modelli Sandvik Commando precedenti, potendo arrivare fino al limite dei 12 m2. La capacità di spurgo di 3 m3/ min consente inoltre di conseguire una maggiore profondità e una dimensione maggiore del foro. “Il Commando DC300Ri è molto apprezzato effettivamente nelle applicazioni di consolidamento e bullonatura - conferma Andrea Iacolucci - La macchina è radiocomandata, quindi la sicurezza dell’operatore è garantita sotto ogni profilo con questa modalità di controllo a distanza ed è dotata di un’interfaccia che attraverso un monitor riporta tutti i dati relativi alla perforazione che si sta compiendo, con la possibilità di effettuare diverse serie di analisi sui metri realizzati, sulla profondità e verticalità della perforazione, sulla rispondenza dimensionale dei fori e molto altro ancora”. Per il Commando DC300Ri di Sandvik non si esaurisce mai l’interesse dell’operatore per il caleidoscopio delle opzioni offerto. Parliamo di connettività, in primis, con il sistema SanReMo (Sandvik Remote Monitoring) che attraverso l’omonimo portale Sandvik può monitorare da remoto, 24 ore su 24 e in modo costante, tutti i dati relativi alla perforazione (numero di fori, consumi, velocità di penetrazione) a vantaggio di un controllo completo e puntuale dell’operatività in campo del

Commando e delle eventuali necessità di manutenzione. Il sistema SanReMo, abbinato alla funzione TMi, consente inoltre la misurazione dei fori, in orizzontale o in verticale, insieme al controllo preciso della profondità. Altre opzioni sono riferite alla dinamica stessa del Commando DC300Ri. Con il rod-handler, quando all’interno di una cava si devono realizzare fori di una profondità maggiore, attraverso questo dispositivo è possibile realizzare la giunzione di un’asta in più, con una maggiore efficacia rispetto all’utilizzo di una slitta standard. “Ricordiamo, tra le scelte optional di Marmoscavi Granulati per il Commando DC300Ri, le già citate luci a led che conferiscono la massima luminosità e visibilità alle operazioni in galleria, oppure il dispositivo Flushing Control Automatics per arrestare la perforazione in presenza di acqua all’interno del foro durante lo scavo (un’evenianza tipica delle perforazioni in cava). Per evitare il blocco della punta di perforazione all’interno del foro stesso, il sistema si ferma in automatico, alza la batteria di una o due aste, a seconda della profondità del foro, e spurga, in modo da poter pulire il foro e ricominciare la perforazione”. Una conclusione descrittiva per il nuovo Commando DC300Ri potrebbe non arrivare mai, nel mutuo scambio di impressioni tra Andrea Iacolucci e Claudio Conti. In effetti, su queste montagne le vene di coltivazione del carbonato di calcio sembrano davvvero inesauribili, in accordo con le continue necessità dell’industria e dei cantieri. Le necessità di un lavoro continuo e di altissimo profilo, nelle viscere della Lessinia, oggi hanno trovato un protagonista e, certo, la narrazione delle sue gesta non poteva non incontrare anche dei testimoni pieni di giustificato entusiasmo.

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