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rivoluzionaria EcoCutter, una concezione
by Perforare
Tra gli highlights più notevoli che Bauer ha rivelato a Scrobenhausen, non si può trascurare l’EcoCutter dedicato alle frese. Si tratta di una sezione aggiuntiva, installata fra il corpo della fresa e il basamento con i motoriduttori che, utilizzando una coppia di cilindri espulsori che lavorano perpendicolarmente all’asse della fresa e una coppia di cilindri che lavorano lungo il corpo fresa, permettono l’utilizzo di quattro inserti antiusura seghettati in caso si debba agire con maggior forza in presenza di rocce o strati particolarmente duri. La soluzione è particolarmente interessante perché consente non solo di spingere con grande forza, ma anche di tirare, senza il rischio di lasciare l’attrezzatura nel terreno.
L’EcoCutter è in fase di test, ma è molto probabile che sarà disponibile già a partire dai primi mesi del prossimo anno. Inoltre si tratta di una soluzione particolarmente appetibile in quanto potrà essere installata anche in fase di post-vendita e su frese anche di generazioni pregresse.
Dalle perforatrici da palo agli impianti di dissabbiamento, dalle frese alle macchine da palancole, dalle tralicciate ai sistemi automatici e di sicurezza. Come sempre il Bauer In-House di Schrobenhausen – organizzato di recente, come da tradizione, nel quartier generale di Bauer Maschinen, in Baviera – è stato contrassegnato da un compendio di tecnologia che ha conquistato gli oltre 1.500 operatori del settore provenienti da tutto il mondo. La sede di Schrobenhausen ha svolto la funzione di autentica agorà delle fondazioni speciali, in cui sono state esposte un gran numero di novità, accompagnate da alcuni dei best seller dei differenti marchi che compongono il poliedrico mondo di Bauer Group.
Andrea Ruggero, direttore commerciale di Bauer Macchine Italia è la guida ideale per scoprire le numerose novità esposte, con un occhio di riguardo per le macchine e le tecnologie più adatte al mercato della nostra Penisola. Cominciamo allora la disamina dei principali punti di interesse dell’In-House Bauer. Tra le novità più apprezzate, va senz’altro annoverato l’impianto di dissabbiamento BE600, progettato dalla divisione Bauer MAT, davvero al centro dell’interesse generale dei visitatori durante la manifestazione. “Di fatto, il BE600 è composto da due impianti BE300 e costituisce il primo modulo di dissabbiamento a doppio stadio containerizzato – ci spiega Andrea Ruggero –All’interno dello stesso ciclo chiuso, si ha sia la fase di dissabbiamento sia quella di desilterizzazione, che permette la rimozione di tutto il materiale più fine. Questa soluzione fa sì che dall’impianto containerizzato esca un fluido ripulito fino a 30 micron; mentre l’eventuale rimozione dell’argilla, l’ultimo elemento fino che resta, verrà successivamente eliminata con un’eventuale centrifuga. I vantaggi ottenuti con questo impianto sono notevoli. Prima di tutto, i vasconi sottostanti ai due moduli BE300, avendo rimosso la sabbia e il limo, non necessitano di agitatore. In secondo luogo, non ci sono rilanci intermedi né pompe, perché la doppia fase è in un circuito chiuso, il che presuppone la presenza di un solo tubo che dallo scavo va all’impianto e di due uscite dai vasconi stessi. Tutto ciò si traduce in un’estrema compattezza: quattro container accoppiati a due a due collegati da un vaglio grossolano che funge da collettore. Questa struttura semplifica e rende più economici i trasporti perché offre la possibilità di utilizzare normali bilici, per i quali non servono permessi. E per montare l’intero impianto sono sufficienti solo due persone e 10 ore di lavoro”.
Guardiamo ora alle macchine da fondazione. Accanto alla perforatrice BG33H elettrica, già esposta allo scorso Bauma, sul piazzale di Schrobenhausen ha esordito il nuovo sistema di idrofresa BCS185, allestito su una macchina base cingolata, con antenna scatolare dedicata per l’attrezzatura specifica e ottimizzata in ogni sua parte per raggiungere profondità fino a 90 m. “Questa macchina, come l’impianto MAT, è perfetta per il mercato italiano –commenta Ruggero – Non solo contempla tutte le prestazioni di una normale idrofresa Bauer, ma essendo una macchina dedicata, è più economica del 20% rispetto ai sistemi tralicciati standard. Avendo esclusivamente componenti dedicati al sistema fresa risulta meno onerosa a livello di trasporti ed è più semplice e veloce in fase di montaggio e smontaggio. Inoltre, risulta poco ingombrante in cantiere e quindi ideale in caso di spazi confinati”. L’impianto MAT e la BCS185 saranno disponibili per il mercato italiano a partire dal 2024 e certamente il BE600 sarà esposto da Bauer Macchine Italia al Geofluid di Piacenza. Guardando alle novità della divisione Klemm, a Scrobenhausen sono state esposte varie macchine elettrificate e l’ultimo modello dedicato alla geotermia, il KR805 3GW, decisamente interessante per il mercato europeo.
Ad Aresing, dove è ubicata la produzione principale di Bauer, è stata allestita un’enorme area-demo dove è stata rivelata un’ampia schiera di novità, tra cui Andrea Ruggero sceglie di parlarci del modello BF15. “Questa macchina è stata appositamente costruita per la realizzazione di colonne in ghiaia fino a 15 m di profondità - specifica il direttore commerciale di Bauer Macchine Italia - Presenta l’ago vibrante su slitta e la vibrosostituzione bottom feed, che prevede l’alimentazione della ghiaia da sotto, direttamente con l’ago direttamente. I 15 m di profondità per questa tipologia di macchine sono un vero record mai raggiunto da nessun costruttore e rappresentano un target molto interessante per il mercato italiano dove, in genere, non si riescono a fare più di 10-12 m. A livello di diametri la BF15 può affrontare tranquillamente colonne in ghiaia da 500 a 800 mm”.
Per quanto concerne le macchine per l’infissione di palancole con vibrazione della serie RG, è stato presentato un radiocomando abbinato con il rinnovato sistema di montaggio macchina,; un dispositivo che consente all’operatore di assemblare la macchina in modo autonomo e, soprattutto, di controllarla da terra. Questa soluzione permette di operare sul fronte area di infissione, per una gestione completa tramite lo stesso radiocomando, con un solo operatore (a eccezione del collegamento della palancola con le catene). Con un occhio molto attento alla sicurezza, per quanto concerne le macchine da pali, si è rivelato decisamente interessante il nuovo Stability Plus: un vero e proprio “assistente alla perforazione” che regola in automatico la rotazione della torretta, in base ai tubi di rivestimento e al modello di macchina,, assistendo l’operatore in tutte le movimentazioni ed evitando ogni possibilità di ribaltamento.
Nel corso dell’In-House di Schrobenhausen, il pubblico di specialisti ha potuto apprezzare molte soluzioni incentrate sull’esecuzione di diaframmi e sullo sviluppo di nuove macchine tralicciate. “Per gli escavatori tralicciati MC abbiamo potuto osservare i nuovi assistenti semi-automatici che permettono di operare con una benna meccanica a fune sospesa senza utilizzare i pedali. - conferma Ruggero, sul fronte delle novità per questo segmento di prodotto - Questa soluzione semplifica enormemente il lavoro dell’operatore, consentendo anche a personale con meno esperienza di utilizzare questa tipologia di macchine con più facilità. Molto interessante anche la nuova GB50 con testa ribassata che offre un ingombro di soli 6 m di altezza in fase di scavo. La macchina è stata presentata con una benna dedicata che presenta lo stesso ingombro sia in apertura sia in chiusura. Sempre in tema di macchine tralicciate, va menzionato il Super Reach dedicato ai pali trivellati. Con questo sistema la macchina mantiene il traliccio e gli argani che vengono utilizzati per far salire e scendere l’asta kelly, ma alla base viene montato un telaio aggiuntivo dotato di rotary e di sistema di tirospinta su cilindri, che permette sia l’utilizzo della coppia della rotary sia il sistema di tirospinta. La denominazione Super Reach si deve alla possibilità di eseguire pali con uno sbraccio fino a 13 m dalla cabina, una soluzione particolarmente interessante in caso di lavori portuali. In queste situazioni è infatti complicato arrivare alla zona di scavo e sovente si utilizzano pontoni, con tutte le problematiche e i costi che ne conseguono. Il Super Reach invece permette di lavorare comodamente dalla cabina”.
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