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TESCAR
from PERFORARE n.4/2021
by Perforare
Profeta in Patria
La ripresa delle fondazioni speciali d’Italia ha il profilo di una macchina d’eccezione come la CF4, simbolo della multifunzionalità e dell’operatività versatile della gamma di Osimo. Antonello Verdolini, direttore commerciale dell’azienda marchigiana, ci spiega il valore e la personalità tecnologica di una gamma senza confronti
SSe vogliamo parlare di uno spirito libero che si adatta all’ambiente e lo percorre con un’agilità senza pari, l’immagine che ci sovviene è quella di una gazzella. Ecco, un’immagine simile, rapportata al mondo specifico dell’idromeccanica da perforazione, può applicarsi a Tescar e alle sue macchine compatte dedicate alle più diverse applicazioni nell’ambito delle fondazioni speciali. Sono oltre 45 anni di storia, quelli che contraddistinguono l’azienda di Osimo, a partire da quell’idea straordinaria condotta con la massima coerenza da Elio Tonti e dal figlio Sauro (con il testimone raccolto dalla terza generazione rappresentata da Mirco Tonti, General Manager del gruppo Tonti Trading di cui fa parte Tescar). L’idea era quella di perforatrici speciali e polivalenti, agili e compatte, montate per la prima volta sulle basi di mini-escavatori. Il risultato ha portato, nel corso degli anni, allo sviluppo delle attuali serie CF e TT, implementate su basi escavatore da 2 a 20 ton e dedicate alle applicazioni più versatili in allestimento kelly bar, CFA, per microperforazione, pali di piccolo e medio diametro, diaframmi, fondazioni ferroviarie e molto altro ancora. “Oggi la nostra gamma comprende macchine da perforazione che arrivano fino ai 36 m di profondità, per un diametro di 1.500 mm - precisa Antonello Verdolini, direttore commerciale di Tescar - I cantieri di destinazione sono quelli dei centri commerciali, di ponti e infrastrutture di media grandezza, edifici residenziali, insediamenti di linee su rotaia. La multifunzionalità è da sempre la nostra
vocazione e su questa filosofia Tescar ha costruito il proprio successo tra le piccole e medie imprese del settore. Non dimentichiamo che Tescar è il primo produttore mondiale di macchine da pali ad aver allestito i propri impianti di perforazione su basi per mini-escavatore. Questa prerogativa rimane per noi fondamentale per lo sviluppo dei nuovi modelli, mantenendo la vocazione di azienda costruttrice destinata a una produzione flessibile nell’allestimento e concentrata sulla tecnologia delle attrezzature. Nel tempo, abbiamo appurato tutta l’efficacia dell’abbinamento tra mini-escavatore e impianto di perforazione, soprattutto se il mini-escavatore ha una struttura girosagoma, molto adatta al trasporto su veicoli a circolazione stradale e all’intervento in ambiti urbani o comunque confinati in spazi ristretti, come spesso è richiesto dalla complessa morfologia del territorio italiano. Questa vocazione di successo oggi ha il profilo della macchina più attuale e sorprendente mai proposta al mercato da Tescar. Si chiama CF4 e ha tutta la personalità di una perforatrice idraulica adatta proprio a ogni esigenza. “L’abbiamo lanciata ufficialmente durante il Bauma del 2019 ed è l’evoluzione naturale del nostro best-seller CF3 - ci spiega Verdolini - Quella macchina, prodotta dal 2002 sulla base di un mini-escavatore Hitachi da 7 ton, rappresentò un’autentica rivoluzione per il mercato. Oggi, con la nuova CF4, i nostri progettisti hanno alzato ancora di
Antonello Verdolini
Crescita nazionale (e non solo)
Il mercato italiano visto da Tescar è un orizzonte di opportunità. “Dopo un decennio di regressione totale, dal 2019 il settore interno è in decisa ripresa - conferma Antonello Verdolini - Il merito certo è degli incentivi statali per l’Industria 4.0 e dei vari finanziamenti di sostegno alle imprese. A questo impulso, va aggiunto il ‘rimbalzo’ economico seguito al lockdown produttivo causato dalla pandemia. Senza contare le speranze e l’ottimismo indotti dal PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, basato sugli ingenti, attesi finanziamenti europei). Stiamo parlando comunque di una congiuntura incredibile che anche noi in Tescar stiamo vivendo appieno. Siamo passati da margini del 6-7% annui, registrati fino al 2028, all’attuale 25%. Questa ripresa notevolissima del mercato interno ci ha permesso di supplire all’arretramento di mercati per noi importanti e fondamentali, come quello sudamericano e del Medio Oriente. Le macchine più vendute in Italia? Dalla più piccola della gamma, il modello CF1, fino alla CF8, a conferma di un’identità di mercato ben precisa”. Guardando all’estero, il mercato stagnante in America Latina e in Medio Oriente non deve far dimenticare il successo crescente delle macchine Tescar in tutto l’Est europeo. “Un riscontro di vendite notevole, in aumento del 70% per un panorama che comprende Russia, Romania, Bulgaria, Serbia, Croazia, Bosnia, Ungheria, e Repubblica Ceca - riporta Verdolini - Senza contare la crescita di clienti in paesi di riferimento come la Germania e l’Inghilterra. In ambito internazionale, l’export delle nostre macchine è sempre più diffuso in Australia e Nuova Zelanda (per noi, davvero un mercato chiave), nel Nord America, nel Sud-est asiatico (India, Thailandia, Filippine, Malesia e Giappone)”.
CF3 S Plus, una personalità speciale
Tra i prodotti inediti e recenti di Tescar, va citata in primo piano la nuova perforatrice idraulica CF3 S Plus. Dotata di una speciale torre divisa in tre sezioni telescopiche - con dispositivo controslitta per abbassare il gruppo mast a terra - la macchina può raggiungere un’altezza minima di lavoro di 3.000 mm. La CF3 S Plus è dotata di un kelly bar con bloccaggio a cremagliera, per una profondità di lavoro massima di 23 m. Con una larghezza minima del sottocarro di 2.320 mm, questo modello può spostarsi in ambiti di cantiere molto stretti e in aree a ingresso limitato. Il sottocarro, inoltre, è dotato di cingoli in gomma per lavorare agevolmente su qualunque superficie. La rotary a doppio motore sviluppa una coppia di 45 kNm.
più l’asticella tecnologica dell’innovazione. Questa perforatrice compatta è dotata di un parallelogramma cinematico concepito per ottenere maggiore spazio sotto alla rotary e ricavare un maggiore interasse per poter lavorare a maggiore distanza dalla torretta. La CF4 può anche essere equipaggiata con sottocarro allargabile per migliorarne la stabilità in qualsiasi assetto di lavoro (specialmente se la macchina viene equipaggiata in modalità CFA per operare fino a 12 m di profondità, con diametri da 600 mm). Con la CF4 è stato incrementato il diametro di perfo-
razione - quindi, l’interasse fronte mast - e raddoppiato la dotazione di motori della rotary (completamente ridisegnata rispetto a quella della CF3). La rotary arriva a una potenza di 50 kNm e in versione kelly bar può arrivare fino a 28 m di profondità, per diametri di perforazione da 1.100 mm. Nella versione per micropali, a rotazione o a distruzione con martello fondo foro, la CF4 offre una corsa unica di 9 m, con doppia morsa del diametro di 350 mm. Il tiro-spinta a catena arriva alle 8 ton e la macchina può essere allestita anche in versione per diaframmi, una variante adottata soprattutto all’estero per la costruzione di piccole paratie”. L’eredità storica della base-escavatore è garantita dalla dotazione di un carro speciale Eurocomach ESP100 UR4, propulso
da un motore overboost Stage V e di un impianto idraulico dedicato che permette alla nuova CF4 di montare proprio la nuova rotary con doppio motore in grado di sfruttare la coppia già menzionata di 50 kNm. “La lunghezza della torre permette di lavorare con un kelly bar a bloccaggio di 28 m - sottolinea ancora Verdolini - All’operatore è data la possibilità di rimuovere la sezione superiore della torre per ridurre l’altezza totale e lavorare sotto i 6 m con uno speciale kelly bar ‘corto’ per una quota 15 m di profondità. Se vogliamo parlare della versatilità di trasporto, ricordiamo che la CF4 ha una larghezza massima di 2.320 mm e grazie al mast regolarmente ribaltabile all’indietro, permette all’operatore di caricare altre attrezzature e mezzi di manovra su uno stesso camion”. La CF4 è la punta di diamante per un mercato dalle molte promesse, soprattutto in Italia. “Proprio sul modello d’avanguardia della CF4, abbiamo sviluppato alcuni modelli compatti ideali proprio per le imprese di perforazione italiane - conferma il direttore commerciale di Tescar - Negli anni passati, in seguito ai programmi di ricostruzione post-sisma che ha coinvolto i territori del Centro-Italia, la richiesta di modelli speciali e di piccole dimensioni ha rafforzato l’identità del nostro mercato interno. Abbiamo avuto diverse unità operative nel cratere dell’Aquila e nei territori della provincia di Modena, con miniperforatrici da micropali destinate a opere di consolidamento e rinforzo, oltre a perforatrici compatte per pali di medio-grande diametro, da 400 a 1.000 mm”. Un’identità, quella delle macchine Tescar, contraddistinta dal vantaggio di poter accedere e lavorare in luoghi proibitivi per altri modelli standard dei costruttori concorrenti. “Le nostre unità CF operano senza difficoltà all’interno degli edifici, qualora sia richiesto un intervento di ripristino strutturale delle fondamenta, di qualsiasi entità si tratti e a seconda del grado di danneggiamento - specifica ancora Antonello Verdolini - Oltre agli interventi nelle zone terremotate, i modelli Tescar possono affrontare, da sempre, con la massima efficacia, interventi di palificazione per piccoli e medi diametri. La nostra vocazione alla flessibilità in cantiere è declinata al progetto di macchine agili e dalle dimensioni contenute, con una notevole potenza sviluppata da impianti idraulici concepiti per le massime prestazioni. Le basi-escavatore di oggi, poi, sono di assoluta eccellenza sotto il profilo oleodinamico e testimoniano la ricerca tecnologica portata avanti dai maggiori produttori Construction in ambito internazionale. Con un punto d’onore dovuto all’Italia, che ha il privilegio di poter contare su costruttori d’avanguardia come Eurocomach, al nostro fianco da molti anni e autore addirittura di un progetto ad hoc come l’ESP100 UR4, un traguardo tecnologico specifico e straordinario per le applicazioni di perforazione”.
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Rental market In uncertain times the ability to rent specialist equipment to complete jobs is proving more popular than ever Borehole maintenance Drilling borehole is only the start, once they have been drilled, they then need to be maintained Rotary drilling What place does rotary drilling have in the world as the fossil fuel industry declines and renewables increase? Piling & foundations Are environmental pressures shaping future developments within the construction sector Digitisation & automation Is the drilling industry embracing the rise of automation and digitisation as AI becomes more commonplace? Auger drilling The changing face of traditional drilling as electrification is introduced to auger drilling
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Drilling over water has its own challenges but just how does the ISSN 0969-3769 July/August 2021 www.geodrillinginternational.comindustry overcome them? Sonic drilling As sonic drilling increase in popularity so do the number of applications for the technique Borehole logging
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April 2021 Deep geothermal New developments are proving that more than just renewable energy is available from geothermal brineDrilling fluids One of the industry’s essential consumables is now under the spotlight of recycling and re-use Top hammer drilling New markets are driving new designs for both rigs and bits for the top hammer sectorISSN 0969-3769 www.geodrillinginternational.com
September 2021 ISSN 0969-3769 www.geodrillinginternational.com May 2021 www.geodrillinginternational.com March 2021 www.geodrillinginternational.com
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GEO DRILLING INTERNATIONAL per i contenuti tecnico-commerciali dei suoi articoli costituisce il primario veicolo d’informazione per gli operatori internazionali delle perforazioni e delle fondazioni speciali
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