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Ingegneria sostenibile

Negli impianti produttivi di Fagersta, in Svezia, la transizione verso metodologie produttive più efficienti e rispettose dell’ambiente è già all’avanguardia. A giovarsene, saranno soprattutto la qualità costruttiva e il risparmio di risorse

Maggiore consapevolezza del ciclo ecologico, trasporti più intelligenti e prodotti che durano più a lungo e migliorano la sicurezza. Gli sviluppi di sostenibilità nel settore minerario e delle costruzioni sono sempre più inarrestabili e le aziende devono trovare nuovi modi di lavorare. Alla Epiroc Drilling Tools di Fagersta, in Svezia, di passi avanti ne sono stati fatti tanti sulla strada del cambiamento. Il refrigerante schizza all’interno del vetro quando ogni testa dell’utensile spinge l’asta di perforazione su e giù, a ritmo cadenzato. Due utensili simili torniscono le filettature all’interno, le stesse per entrambe le punte di perforazione. “Tutto è automatizzato - conferma Peter Dahlberg, Plant Manager Short Goods - Abbiamo un buon numero di queste macchine e un

solo operatore può azionarle tutte. L’operatore alimenta la cella con le materie prime e i robot fanno il resto: caricare, forare, fresare e tornire. L’unità produttiva che è stata trasferita richiedeva oltre un centinaio di dipendenti. Ora ne bastano otto. Le macchine funzionano ininterrottamente per sei-otto ore e, quando il processo è in esecuzione, l’attività successiva dell’operatore consiste nel testare e misurare i prodotti”. Sopra di lui c’è una lampada verde, ma nella cella accanto ad essa lampeggia una luce gialla corrispondente. Questo segnale avvisa l’operatore che la macchina avrà presto bisogno di un nuovo utensile. A Fagersta Epiroc ha diversi stabilimenti di produzione per gli utensili di perforazione. Il più recente è stato aperto nel 2012 e proprio in quest’ultimo impianto sono stati realizzati investimenti in macchinari altamente automatizzati e così la produzione di punte di perforazione è stata trasferita dal Sudafrica all’Europa. All’ingresso dello stabilimento è appeso un diploma incorniciato che attesta che nel 2018 lo stabilimento ha vinto il premio “Lean” della corrispondente divisione Epiroc, con la seguente motivazione: “Un esempio da manuale di come un approccio sistematico alla risoluzione dei problemi possa apportare miglioramenti significativi, ridurre gli sprechi e mostrare risparmi reali”. Anche Jonas Falkeström, Strategic Business Development Manager di Epiroc Drilling Tools, sottolinea come lo stabilimento di Fagersta è pienamente in linea con le ambizioni di sostenibilità del gruppo. “La sostenibilità è in cima alla nostra agenda ed è diventata un argomento sempre più importante in un arco di tempo piuttosto breve - rileva Falkeström - Tanto per cominciare, siamo spinti a fare la differenza perché, quando assumiamo nuovo personale qualificato, molti giovani ci chiedono subito ‘Che cosa fate per l’am-

Una distribuzione a flusso controllato

A poco piedi un chilometro di distanza dai due stabilimenti di Fagersta (sull’altra riva del canale di Strömsholm, che attraversa il vecchio polo industriale), si trova uno dei centri di distribuzione Epiroc. Dodici piani di scaffali per i cosiddetti prodotti lunghi, come le aste di perforazione. In totale, 2.500 articoli a magazzino. Tutto ciò che viene prodotto a Fagersta e una piccola quantità di forniture da altri stabilimenti, arriva qui prima di essere spedito nel mondo, su strada e poi principalmente via mare. “In Epiroc i nostri sforzi sono concertati per semplificare la nostra filiera - spiega Anna Grubb, Manager del Distribution Center - Il flusso degli utensili di perforazione deve garantire che la produzione dei clienti non rimanga mai ferma, ma c’è ancora molto da fare per rendere la distribuzione il più intelligente possibile. Diciotto mesi fa, il 40% delle consegne avveniva per via aerea, il 60% per via mare. Ora questo rapporto è di 10 a 90. Spedire i prodotti una volta alla settimana invece che una volta al giorno ha richiesto una grande riorganizzazione e un diverso tipo di gestione delle scorte. Quando prepariamo il carico su camion, lo facciamo per Paese e non per tipo di merce, allo scopo di ridurne il più possibile la movimentazione. Per snellire il flusso di merci e progredire ulteriormente a favore della sostenibilità, abbiamo rafforzato la collaborazione con i nostri Centri Clienti in tutto il mondo, in modo che ci inviino previsioni ancora più esatte sulle forniture. In questo modo evitiamo di avere troppe consegne di piccole dimensioni o di effettuare ordini troppo voluminosi agli stessi Centri. Per una maggiore precisione analitica, Epiroc sta sviluppando un’app per gestire in modo smart l’inventario; questo strumento consentirà agli utenti finali di prevedere più facilmente le esigenze future circa gli utensili di perforazione. Potrebbe essere un altro tassello fondamentale per Epiroc nel suo lavoro integrato a favore della sostenibilità globale”.

biente?’. Le imprese nostre clienti ricevono richieste sempre più esigenti da parte dei committenti. Pertanto, è nostro compito sostenerli perché la loro dotazione tecnica sia sempre di più fossil free, nel solco dell’economia circolare”. Epiroc, sotto questo profilo, analizza la propria catena di valore e si pone una serie di domande fondamentali. “Che cosa integriamo nel prodotto e per quanto tempo questo può essere utilizzato? Si tratta di individuare, in questo caso, nel modo più preciso, la catena di fornitura dei materiali. Un’altra domanda cardine è la seguente: ”Il materiale che utilizziamo è riciclato?”, perché questo dettaglio fa una grande differenza sull’impatto climatico. Poi “Come possiamo calibrare nel modo più vantaggioso un mix energetico?” A Fagersta, ad esempio, si impiega quasi esclusivamente energia rinnovabile proveniente da fonti idroelettriche. Altrettanto nodale è il punto che ri-

guarda i trasporti “Come trasportiamo i nostri prodotti?”. Epiroc, In questo ambito, sta passando dal trasporto aereo a quello via nave. “Un’importante area di sviluppo futura è rappresentata dai prodotti con una vita utile estrema - aggiunge Falkeström - Se i nostri clienti possono aumentare drasticamente il numero di metri perforati, i tempi di fermo macchina per la manutenzione saranno notevolmente inferiori. Si potrà risparmiare tempo, riducendo tra l’altro la presenza di personale in ambienti potenzialmente pericolosi”. Un’altra persona che conosce molto bene le sfide che i clienti Epiroc devono affrontare è Fredrik Gransell. In qualità di Global Product Portfolio Manager della divisione Rock Drilling Tools, la sua figura fa da ponte fra i clienti e il reparto di sviluppo dei prodotti. “Il concetto base, per noi, è quello della trasparenza - dichiara subito Gransell - Dobbiamo essere aperti a immaginare quale soluzione di perforazione sia più adatta alle condizioni attuali, alla vita utile del prodotto e ai costi. E per comprendere le esigenze dei clienti e fare calcoli affidabili, dobbiamo conoscere innanzitutto proprio i loro costi operativi. Vogliamo che i clienti siano esigenti con noi. In questo modo possiamo fare grandi progressi insieme nel segno di una perforazione estrattiva sostenibile. Quando parliamo con i clienti, emerge chiaramente cosa è importante per loro: disporre di prodotti che durano nel tempo e che perforano in modo rapido e diritto. La verticalità è una caratteristica sempre più richiesta, di grande importanza per l’intero ciclo minerario. Si tratta di ottenere fori esattamente come sono progettati nello schema di perforazione, specialmente quando si va più in profondità nelle miniere e la sollecitazione della roccia aumenta. Grazie alle nuove tecnologie produttive e ai nuovi processi, possiamo ottenere una vita utile estrema per i nostri prodotti, fino a dieci volte più lunga”. Un aspetto sempre più importante della sostenibilità riguarda il risparmio delle risorse. Riciclando i materiali, si riduce la necessità di produrre nuove materie prime. Quando Yibin Wei, Strategic Purchasing Manager Epiroc, ha elaborato le linee guida per una strategia di fornitura dei materiali, ha tenuto conto di questo aspetto. In collaborazione con fornitori di materie prime e società di riciclaggio, Epiroc ha costruito un sistema di recupero “a circuito chiuso”. Il progetto prevede la re-

stituzione di tutti gli scarti di produzione e delle scorte di prodotti finiti ai fornitori di materie prime, che poi li riciclano per la produzione di nuove materie prime. “Acquistando acciaio a base di rottami prodotto utilizzando energia idroelettrica, Epiroc è riuscita a ridurre le emissioni di carbonio di oltre 40.000 tonnellate all’anno - assicura Wei - Un aspetto importante della strategia di gestione totale dei rifiuti consiste nel coinvolgere i nostri partner commerciali nellanostra catena Lean all’interno del flusso di informazioni in modo da produrre esattamente ciò di cui i clienti hanno bisogno e consegnarlo quando è necessario. In questo modo riduciamo al minimo la quantità di materiali e prodotti obsoleti, oltre a scorte e a trasporti non necessari. Un altro aspetto della strategia consiste nell’offrire ai clienti assistenza futura per il riciclaggio delle punte di perforazione. I clienti apprezzano il fatto che ci assumiamo la responsabilità della stessa catena sostenibile, in modo da poter risparmiare denaro e garantire la fornitura di materiali. Nel lungo termine, intendiamo coinvolgere ancora di più i clienti, in modo da affinare il più possibile la produzione e i trasporti in base alle esigenze”.

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