42 Festival Pergine Spettacolo Aperto "Chimere"

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7-15 LUGLIO 2017 42. FESTIVAL PERGINE VALSUGANA (TN)

CHIMERE

WWW.PERGINEFESTIVAL.IT 1


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SPETTACOLO PER TUTTI FAMILY-FRIENDLY EVENT

RAMPA lunghezza – percentuale di pendenza RAMP/SLIDE lenght – slope

ADATTO ANCHE A UN PUBBLICO NON ITALIANO ACCESSIBLE TO NON-ITALIAN SPEAKERS

ASCENSORE - PIATTAFORMA ELEVATRICE larghezza porta – dimensioni LIFTS door width – dimension

ADATTO ANCHE A UN PUBBLICO NON VEDENTE ACCESSIBLE TO VISUALLY IMPAIRED PEOPLE

SERVIZI IGIENICI ATTREZZATI (CON MANIGLIONI) larghezza porta – dimensioni interne EQUIPPED TOILET (WITH HANDLE) door width – dimension

ADATTO ANCHE A UN PUBBLICO NON UDENTE ACCESSIBLE TO DEAF PEOPLE

ALTEZZA WC WC HEIGHT

PARCHEGGIO RISERVATO numero stalli – distanza dall’ingresso (in mt.) PARKING SPACES RESERVED FOR DISABLED PEOPLE number of spaces - distance from entrance (mt.)

CAMPANELLO (ALTEZZA PULSANTE) DOORBELL (HEIGHT)

PORTA DI ENTRATA CON APERTURA MANUALE VS INTERNO larghezza – forza necessaria per aprirla – altezza maniglia ENTRANCE DOOR - MANUAL INWARD OPENING width – force required – handle height

PORTA DI ENTRATA CON APERTURA MANUALE VS ESTERNO larghezza – forza necessaria per aprirla – altezza maniglia ENTRANCE DOOR - MANUAL OUTWARD OPENING width – force required – handle height


Tra questi paesaggi l’anima vaga, sparisce, ritorna, si avvicina, si allontana, a se stessa estranea, inafferrabile, ora certa, ora incerta della propria esistenza, mentre il corpo c’è, e c’è, e c’è e non trova riparo. Wisława Szymborska

Le chimere, mostri mitologici con corpi di animali diversi, sono ciò che meglio raffigura la condizione lacerata dell’essere umano, la sua impossibilità a riconoscersi come creatura completa, capace di restituire un’immagine integra di sé. Una rappresentazione simbolica da cui Pergine Spettacolo Aperto trae spunto per esplorare senza pregiudizi una delle questioni attualmente più controverse: l’identità di genere. L’amore, la sessualità, la ricerca e il riconoscimento del Sé attraverso l’Altro costituiscono la radice stessa dell’individuo e al contempo un mistero che nella sua imperscrutabilità genera un terreno fertile per il consolidarsi di luoghi comuni e tabù. Valori, convinzioni e visioni del mondo vengono così facilmente incorporati da stereotipi che finiscono per deformare il reale e ci rendono incapaci di capire chi abbiamo di fronte. Cosa significa allora ripensare i ruoli di genere oggi? Come si stanno trasformando i paradigmi culturali legati alle funzioni del maschile e del femminile? E cosa vuol dire sentirsi uomini e donne nella nostra società? Dal 7 al 15 luglio spettacoli, performance, talks, laboratori, installazioni e molto altro ancora animeranno il centro storico di Pergine Valsugana. Alla ricerca di nuove chimere del mondo contemporaneo.

Chimeras, mythological monsters made of bodies of different animals, are one of the best representations of the lacerated condition of the human being, and of the impossibility to recognize it as a complete creature, capable of providing a comprehensive self-image about itself. A symbolic suggestion from which Pergine Spettacolo Aperto takes its inspiration to explore, without prejudices, one of the most controversial issues of our present time: gender identity. Love, sexuality, the search and recognition of the Self through the other are the origins of the individual and at the same time a mystery that, in its impenetrability, creates fertile ground for the consolidation of common places and taboos. Values, beliefs and visions of the world are so easily embedded in stereotypes that they end up deforming reality, making us unable to understand and related with the people we encounter. What does it mean to rethink gender roles today? In which ways male/female cultural paradigms are changing? And what does it mean to be a man or a woman in our society? From the 7th to the 15th of July, performances, talks, workshops, installations and much more will animate Pergine Valsugana’s historical center. Seeking new chimeras in our contemporary world. 3


ASPETTANDO IL FESTIVAL DA SABATO 1.7 A MARTEDÌ 4.7 SALA MAIER

18.00-22.00 Il Sogno COIN OP TUTTI I GIORNI SALA MAIER 16.30-23.00

Titta Cosetta Raccagni Diario Blu(E) Kon.Fu/Studio Andromeda Tutto a POST-IT PALAZZO HIPPOLITI 17.00-23.00

SALA MAIER VENERDÌ 7.7

SABATO 8.7

DOMENICA 9.7

LUNEDÌ 10.7

MARTEDÌ 11.7

BeAnotherLab Body Swap Clara Luiselli Spazi per corpi in attesa di trasformazione

MERCOLEDÌ 12.7

PIAZZA MUNICIPIO 00.00-24.00

Tobia Zambotti ME| T

GIOVEDÌ 13.7

PIAZZA FRUET 18.00-23.00

VENERDÌ 14.7

ITINERANTE

SABATO 15.7

Federica Chiusole Regenerators 18.00-23.00

Codice Rosso Intrecci

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19.00 INAUGURAZIONE a seguire TALK Titta Cosetta Raccagni, Clara Luiselli, Tobia Zambotti

TEATRO COMUNALE 21.00 Giuliana Musso Odiare Medea. Il sogno del patriarcato

19.00 TALK Fiorenza Menni e Giuliana Musso

19.00 TALK Marcela Serli

19.00 TALK Mona Mohagheghi e Codice Rosso

19.00 TALK Circolo Bergman e Rodolfo Taiani

21.00 Compagnia Atopos Variabili umane

19.00 TALK BeAnotherLab

19.00 TALK Boris Bakal 17.00 TALK

Seminario Internazionale su Lavoro e Felicità Inaugurazione 19.00 TALK

Seminario Internazionale su Lavoro e Felicità Chiusura

21.00 Santiago Cirugeda, Helen Hester, Apostolos Karakakis, Nina Power,

Riccarda Zezza Happiness Calling

14.00-18.00 (Sala espositiva) Christina Schultz The Laboratory of Doing Nothing 20.30 Nina’s Drag Queens DragPennyOpera 23.00 (foyer) Nina’s Drag Queens Dj Set


RIMESSA CARROZZE

PALAZZO MONTEL

SCUOLE RODARI

INGRESSO EX OP

ITINERANTI

7.7 20.00 | 22.30 Tindaro Granata

18.00 | 20.00 | 21.00 | 22.00 Circolo

Geppetto e Geppetto

Bergman Pergine, via San Pietro 4

8.7

18.00 | 20.00 | 21.00 | 22.00 Circolo

20.30 | 22.00 Ateliersi Isola e sogna

Bergman Pergine, via San Pietro 4

9.7

20.00-23.00 Codice Rosso Moon Trip 18.00 | 20.00 | 21.00 | 22.00 Circolo 20.00-23.00 Mona Mohagheghi Wordless Bergman Pergine, via San Pietro 4 18.00 | 20.00 Circolo Bergman

15.00-23.00 Dynamis iD

15.00-23.00 Dynamis iD

15.00-23.00 Dynamis iD

Pergine, via San Pietro 4 Sjenki Male / Female

12.7

18.00 | 21.00 Boris Bakal / Bacači

Sjenki Male / Female

13.7 17.30-21.00 Vanja Babić / Bojan Mucko

New Open Working process for the performing arts Next Stop: Utopia

11.7

18.00 | 21.00 Boris Bakal / Bacači

18.00-19.30 N.O.W.

11.00 Apostolos Karakakis

10.7

Field Work 2 9.00-13.00 (palestra)

Compagnia Schuko Laissez Faire 14.00-18.00 InCompany Worker’s Club

14.7

10.00-13.00 Vanja Babić / Bojan Mucko Field Work 2 15.7

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© ADRIANO FERRARA

VENERDÌ / FRIDAY 7.7 h. 21.00 Teatro Comunale

80’ circa

12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced

ODIARE MEDEA

IL SOGNO DEL PATRIARCATO GIULIANA MUSSO

di e con Giuliana Musso musiche interpretate da Claudia Grimaz e Andrea Mazzacavallo produzione La Corte Ospitale

1-15

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158-10-121

200-269x150

91-220x168

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STUDIO TEATRALE / STUDIO-WORK IN PROGRESS UNICA DATA PREVISTA / ONLY SCHEDULED DATE


Cosa vanno dicendo... Che io, Medea, avrei ammazzato i miei figli. Chi potrebbe mai crederci…?

GIULIANAMUSSO.IT

C’è una Medea che non uccide i propri figli, ma diventa capro espiatorio sul quale riversare tutta la rabbia e la paura di una società in crisi d’identità. Ispirato al celebre romanzo di Christa Wolf, lo spettacolo recupera le tracce pre-euripidee del mito di Medea e le colloca nel momento di svolta della storia umana, quando la nascita del patriarcato si oppone con violenza al progredire pacifico delle antiche società matrifocali. Da lì in poi prevalgono modelli androcratici di convivenza, che si costituiscono attraverso rigide gerarchie di potere, ricorrono alla forza come principio di giustizia e impongono la supremazia della ragione sui sentimenti. Il sogno del patriarcato è un ideale di dominio assoluto in cui i figli sono tutti sacrificabili. Odiare Medea è uno studio teatrale in forma di lettura scenica che riprende un precedente testo di Giuliana Musso, La città ha fondamento sopra un misfatto (2010), e si arricchisce dei contributi offerti da Maria Gimbutas, Fritjof Capra, Riane Eisler e altri. Alla musica e al canto viene affidato il compito di tenere insieme una giostra di personaggi e racconti, miti delle origini e chimere contemporanee.

When Medea finds the remains of Princess Ifinoe, the firstborn of Creonte, victim of a political murder, she becomes the object of a fierce witch-hunt that will culminate with her exile. Medea is a foreigner, a woman of science and a priestess, and the false accusations will lead to the stoning of her children, ultimately killed by the city’s fury, not by herself. Odiare Medea [Hating Medea], inspired by Christa Wolf’s novel, is a stage reading commissioned by Pergine Spettacolo Aperto. It is the story of a woman who does not kill her children, but becomes a scapegoat for a society in crisis of identity. The show is inspired by the pre-Euripides myth and focuses on the moment in which patriarchal violence interrupted the development of ancient matriarchal societies. The dream of the patriarchate is a dream of absolute domination: in this dream, all children are expendable.

(Christa Wolf)

Giuliana Musso è attrice, ricercatrice, autrice e tra le più autorevoli esponenti del teatro di narrazione e d’inchiesta, un modello di ricerca al confine tra indagine e poesia, tra denuncia e comicità. Tra i suoi riconoscimenti più prestigiosi: il Premio della Critica nel 2005, il Premio Cassino Off per Mio eroe (2016), e il recentissimo Premio Hystrio alla Drammaturgia.

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© FOTO CREDIT

DA SABATO 8.7 A LUNEDÌ 10.7 FROM SATURDAY 8.7 TO MONDAY 10.7 35’ circa h. 18.00 | 20.00 | 21.00 | 22.00 MARTEDÌ / TUESDAY 11.7 h. 18.00 | 20.00 Ingresso Ex OP – Istituto Marie Curie 5€ ingresso unico / single price

PERGINE, VIA SAN PIETRO 4 CIRCOLO BERGMAN

concept Circolo Bergman testi Sarah Chiarcos, Paolo Giorgio, Marcello Gori luci Sarah Chiarcos musiche Marcello Gori comunicazione visiva Dario Serio produzione Casa degli Alfieri e Circolo Bergman con il contributo di U.O. Psichiatria – Ambito territoriale Est – APSS Trento si ringraziano Lorenzo Gasperi e Raphaela Ruegg, e l'Istituto d'istruzione Marie Curie per la concessione degli spazi

AUDIO-GUIDA PARTECIPATA / PARTICIPATORY AUDIO GUIDE PRODUZIONE SITE-SPECIFIC / SITE SPECIFIC PERFORMANCE

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Un’esperienza immersiva, solitaria e intima, ma allo stesso tempo partecipata e collettiva.

CIRCOLOBERGMAN.WORDPRESS.COM

Pergine e l’Ospedale psichiatrico sono cresciuti insieme, sono stati per quasi un secolo due città in una, due spazi interdipendenti. Una sottile linea di confine separava due destini collettivi che scorrevano paralleli, e compendiava una molteplicità di storie e vicende individuali in un muro fisico e simbolico diventato lo specchio di un’intera comunità. La performance partecipativa di Circolo Bergman è un invito a camminare insieme fra i padiglioni dell’ex OP nel parco Tre Castagni tracciando un’immaginaria topografia tridimensionale del passato, nonché un’esortazione ad attraversare il tempo seguendo le impronte di una memoria non ancora del tutto condivisa. Con l’ausilio di un’audio-guida si potrà scoprire come funzionava la struttura manicomiale, indagare le sue strette correlazioni con il lavoro e la vita quotidiana della città, andare al nucleo delle contraddizioni su cui era costruito il rapporto tra malattia ed esclusione, tra cura e segregazione. In questo sentiero “laterale” si rincorreranno voci, suoni e suggestioni, laddove nella grande narrazione del Manicomio è contenuto l’interrogativo su ciò che noi siamo, come singoli e come corpo sociale.

For almost a century Pergine and its Psychiatric Hospital were two interdependent spaces. A subtle border line separated two parallel fates, summarizing a multiplicity of stories into a physical and symbolic wall that became the mirror of an entire community. Circolo Bergman’s participatory performance is an invitation to walk together among the pavillions of the former mental hospital, delineating an imaginary three-dimensional topography of the past. With the help of an audio-guide, the audience will be introduced to the inner workings of a totalizing institution and its close correlations with the work and daily life of the city, penetrating the contradictions between illness and exclusion, cure and segregation. Voices, sounds and other impressions will interrogate the present time of the mental institution, while at the same time questioning our individual and collective dimensions.

(“PAC”)

Circolo Bergman è un collettivo che orienta la sua ricerca artistica fra un repertorio di drammaturgia contemporanea e la sperimentazione in area performativa, puntando alla partecipazione dello spettatore all’azione teatrale, negli ambiti in cui il teatro ridefinisce il suo “ruolo sociale”. Tra le ultime rappresentazioni, lo spettacolo Essere Ofelia | Essere Amleto (Spazio Tertulliano, 2017), la performance Calcografia (Teatro i, 2016) e Macinante (2016), produzione site specific di Pergine Spettacolo Aperto.

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SABATO / SATURDAY 8.7 h. 20.00 | 22.30 Rimessa Carrozze 12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced

SOTTOTITOLI

100’ senza intervallo

GEPPETTO E GEPPETTO TINDARO GRANATA

scritto e diretto da Tindaro Granata con Alessia Bellotto, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli assistente alla regia Francesca Porrini allestimento Margherita Baldoni luci e suoni Cristiano Cramerotti movimenti di scena Micaela Sapienza organizzazione Paola A. Binetti coproduzione Teatro Stabile di Genova, Festival delle Colline Torinesi, Proxima Res si ringrazia la rassegna Garofano Verde – XXII edizione

2 a + 50 m

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1600-X

75-1-100

SPETTACOLO TEATRALE / THEATRE

© ANDREA MACCHIA

PREMIO UBU 2016 A TINDARO GRANATA “NOVITÀ/NUOVO PROGETTO DRAMMATURGICO” PREMIO HYSTRIO-TWISTER 2017 PREMIO NAZIONALE DELLA CRITICA (ANCT) 2016 AD ANGELO DI GENIO “MIGLIOR ATTORE EMERGENTE” PREMIO NAZIONALE FRANCO ENRIQUEZ 2017 CITTÀ DI SIROLO “TEATRO CONTEMPORANEO, SEZIONE AUTORI, REGISTI, ATTORI”


Tindaro Granata è una delle scoperte più interessanti del nostro teatro.

PROXIMARES.IT/SUITE/PRODUZIONI/GEPPETTO/

(“la Repubblica”)

Tony e Luca sono una coppia di fatto ormai consolidata, quando arriva anche per loro il desiderio di essere padri. Come il Geppetto della favola di Collodi, decidono di “dar vita” al proprio figlio. Non con lima e pialla, naturalmente, ma con la pratica di procreazione GPA (Gestazione per Altri). E così volano in Canada e ritornano con il piccolo Matteo. Gioia e spensieratezza caratterizzano i primi tempi, ma con il trascorrere degli anni e soprattutto con la morte di Tony (il padre biologico), Matteo comincerà a interrogarsi sulla sua condizione e a chiedere a Luca le ragioni per le quali è nato in una famiglia “diversa” ed è stato “creato” a tutti i costi. Da quel momento in poi sarà un alternarsi di scontri e solitudini, di accuse e incomprensioni, di desideri in perenne conflitto. Una piéce scenograficamente essenziale e di rara intensità drammaturgica, che lontana da ogni tesi precostituita vuole raccontare il delicato e complesso percorso verso la paternità, dando voce alle differenze e sollevando il dubbio e la riflessione. Tindaro Granata, classe 1978, è tra i più apprezzati interpreti della scena teatrale contemporanea. Numerosi i riconoscimenti ottenuti in qualità di drammaturgo, regista e attore: Premio della Critica 2011 per Antropolaroid, Premio Fersen 2013 alla Regia e Premio Franco Enriquez 2014 alla Drammaturgia per Invidiatemi come io ho invidiato voi, Premio Mariangela Melato 2013 come miglior attore emergente. Geppetto e Geppetto ha debuttato nel giugno 2016 al Festival delle Colline Torinesi ottenendo uno straordinario successo di pubblico e critica.

Tony and Luca have been living together as a couple for many years; now they wish to become fathers. Like Geppetto in Collodi’s Pinocchio tale, they decide to “give birth” to their son. Not with tools, of course, but with the Gestational surrogacy procreation practice. Therefore they fly to Canada and come back with Matteo. The beginning is all about joy and light heartdeness, but with the passing of time and especially after Tony’s death, Matteo begins to question his condition and ask Luca about the reasons why he was born into a different family, why he was “created” at all costs. Geppetto e Geppetto is an intense theatrical piéce which portrays the complex and delicate path towards the meanings of paternity.

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© ATELIERSI

DOMENICA / SUNDAY 9.7 h. 20.30 | 22.00 Rimessa Carrozze

50’

12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced

ISOLA E SOGNA ATELIERSI

di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi e con Giorgia Sangineto musiche di Vittoria Burattini (percussioni), Mauro Sommavilla (elettronica, chitarra), Vincenzo Scorza (elettronica) cura del suono Vincenzo Scorza direzione tecnica Giovanni Brunetto amministrazione e organizzazione Elisa Marchese progettualità e comunicazione Tihana Maravić

2 a + 50 m

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1600-X

75-1-100

CONCERTO DOCUMENTARIO / DOCUMENTARY CONCERT


Un’ossequiosa, solidale vicinanza emotiva nei confronti di esseri umani.

ATELIERSI.IT

(“Liminateatri”)

C’era una volta un’isola di pescatori e tartarughe, di acque cristalline e dura vita quotidiana. Oggi quel lembo di terra brulla in mezzo al Mediterraneo è diventato l’emblema del confine. «Lampedusa è uno scoglio tra due continenti che funziona per gli uomini come per gli uccelli e le balene. Ha nella storia umana lo stesso ruolo che ha sempre avuto nella storia naturale: rifugio, riparo, ristoro lungo il viaggio.» Sono parole di Giusi Nicolini, dal 2012 sindaco di Lampedusa, recentemente insignita del Premio Unesco per la Pace. Una donna in prima linea, costretta a gestire un’emergenza continua, senza perdere mai di vista i princìpi universali dell’ospitalità e della solidarietà. Isola e sogna è un concerto-documentario dedicato a lei, che trasforma la sua testimonianza, e quella di tanti isolani, in un incontro ritmico, in uno spazio timbrico di sentimenti talvolta contrapposti. Un racconto corale su un luogo assurto, suo malgrado, a immaginario contemporaneo, in un flusso di voci e suggestioni che offrono uno sguardo inedito sul presente e sull’umanità. Ateliersi è un collettivo che opera nell’ambito delle arti performative e teatrali con un approccio multidisciplinare e innovativo. Con la direzione di Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi si occupa inoltre della programmazione culturale dell’Atelier Sì a Bologna, luogo di sperimentazione e spazio pubblico che ospita artisti e offre un vivace confronto di idee ed esperienze estetiche. Tra le ultime produzioni ricordiamo l’opera “poetica elettronica” De facto (2016) e l’azione scenica Manuale della figura umana (2015).

Once upon a time, there was an island of fishermen and turtles, of crystal-clear water, enchanting sceneries and harsh everyday life. Today, this place at the centre of the Mediterranean Sea has become a land of despair and an emblem of borders. «Lampedusa is a rock between two continents that functions for human beings in the same way as for birds and whales. It has, in human history, the same role it has always had in natural history. My island has always been this: refuge, shelter, relief along the journey.» These are the words of Giusi Nicolini, a legendary activist from Legambiente and since 2012 the Mayor of Lampedusa, recently awarded the Unesco Peace Prize. Isola e sogna [Island and dream] is a documentary concert about her, which transforms her testimony, and that of her fellow citizens, in a rhythmic encounter, in a timbre space of opposing feelings.

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LUNEDÌ / MONDAY 10.7 h. 20.00-23.00 Scuole Rodari evento gratuito / free admission

MOON TRIP CODICE ROSSO

CON IL SOSTEGNO FINANZIARIO DI

1 a + 50 m

14

42-15%

90-138x150

90-245x287

50

PERFORMANCE PARTECIPATIVA / PARTICIPATORY PERFORMANCE

© ROSSELLA LIBARDONI

realizzazione Associazione “L’Acqua che Balla” in collaborazione con Tenda Rossa Trento e Centro Servizi Culturali Santa Chiara


Il corpo delle donne è un modello di vita sostenibile.

FACEBOOK.COM/CODICEROSSOTRENTO

(Alexandra Pope)

Mestruazioni, gravidanza, parto, allattamento, menopausa: molti aspetti del femminile sono percepiti dalla cultura contemporanea come ingombranti e scomodi. Il neonato collettivo artistico Codice Rosso vuole invece considerarli nutrimento di pratiche creative, oltre che occasioni di empowerment. Moon Trip è una serata di festa dove entrare e curiosare, ascoltare e volteggiare, lasciarsi coinvolgere in un’espressione collettiva. Dress code, ça va sans dire, rigorosamente in rosso. Dopo aver superato una “dogana” e aver risposto ad alcune domande sul tema della periodicità, si percorre un cammino che attraversa le quattro stagioni della vita, dove donna e natura si fondono nello stesso respiro, in una serie di attività che vanno dalla danza libera al ritiro nel silenzio e nella meditazione. Il modello ciclico è rivolto anche al maschile e non fa altro che recuperare un sapere antico, che identificava nel corpo della donna il nucleo dell’intero sistema sociale ed economico. Viene così delineata una vera e propria mappa di sviluppo sostenibile al femminile, anche per i processi lavorativi, contro l’irragionevolezza dei modelli puramente lineari applicati alle nostre strutture relazionali. Codice Rosso è un collettivo nato a Trento nel 2017 e formato da artiste provenienti da esperienze diverse e da percorsi legati a pratiche olistiche di guarigione. Il suo obiettivo è portare la questione di genere nell’ambito dei processi creativi, sia sostenendo iniziative di formazione, sia promuovendo attività di produzione.

Codice Rosso is an artistic group which addresses different aspects of femininity (menstruation, pregnancy, menopause) as forms of nourishment of the creative process as well as opportunities for empowerment. Moon Trip is a festive evening in which female cyclicity is the protagonist and the dress code is strictly in red. The audience goes through a “customs” check-in and a few questions about female periodicity; afterwards, a journey begins, structured through the four seasons of life which coincide with four rooms addressing the female menstrual cycle: from spring (new beginnings) to winter (death as new beginning), passing through an explosion of energy (summer) and later to harvest and synthesis (autumn). The activities, ranging from dance to meditation, are addressed to men and women of all ages, presenting an emotional map for the sustainable

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LUNEDÌ / MONDAY 10.7 h. 20.00-23.00 Scuole Rodari evento gratuito / free admission BANDO OPEN 2017

WORDLESS

MONA MOHAGHEGHI

1 a + 50 m

16

42-15%

90-138x150

90-245x287

50

PERFORMANCE PARTECIPATIVA / PARTICIPATORY PERFORMANCE

© FERNANDO GARCÍA MALMIERCA

performer Mona Mohagheghi musica dal vivo Sepehr Amini


Una performance che invita a non restare nel silenzio. (“Artribune”)

Va in scena la censura, l’eliminazione delle parole. Parole cucite con il filo nero su una lunga gonna bianca, parole che riflettono stereotipi di genere. Parole che più o meno inconsapevolmente condizionano e ingabbiano il nostro immaginario. Wordless è una performance che consiste in un’opera di spontanea “scucitura”, in cui il pubblico diventa protagonista. Invita a “disfare” il linguaggio convenzionale, le credenze comuni e le rappresentazioni fallaci e obsolete che vengono associate alle donne. Per liberare l’identità femminile dai pregiudizi di ogni tempo non bastano infatti la presa di coscienza e il coraggio di ogni singola donna, ma è necessario un processo di trasformazione culturale in seno alla società. In questo senso l’arte può offrire risposte fondamentali alle sfide della contemporaneità. Si tratta di reinventare costantemente non solo una rappresentazione della realtà, ma un modello di interazione umana per creare situazioni condivise, porre interrogativi, sollecitare comportamenti e liberare energie consapevoli come motore di un cambiamento che dall’individuo si estende al corpo sociale. E Wordless è appunto un atto collettivo. Mona Mohagheghi, laureata in Matematica all’università di Teheran, si trasferisce a Firenze nel 2005 e frequenta l’Accademia di Belle Arti, completando gli studi in Pittura e Nuovi Linguaggi Espressivi. La sua ricerca artistica e le sue performance configurano una riflessione sui concetti socio-politici e sui temi della memoria e dell’identità, con un approccio progettuale e interdisciplinare.

The staging of censorship, the elimination of words. Words stitched with a black thread on a long white skirt, words that illustrate gender stereotypes. Wordless is a participatory performance that consists in a process of spontaneous “unstitching”, in which the public becomes the protagonist. The performance invites the viewer to unpack conventional language, common beliefs, faulty and obsolete representations that are associated with women. In order to liberate women’s identity from the prejudices of every epoch, it is necessary to engage in a process of cultural transformation within society. Art is not just a representation of reality, but a form of sociality and interaction that is constantly reinvented to create shared situations and liberate conscious energies that extends themselves from the individual to the society.

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© SERENA SERRANI

MARTEDÌ / TUESDAY 11.7 h. 21.00 Teatro Comunale

100’ circa

12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced

VARIABILI UMANE COMPAGNIA ATOPOS

PREMIO DANTE CAPPELLETTI 2010 ALLE ARTI SCENICHE

progetto e regia Marcela Serli drammaturgia Marcela Serli e Davide Tolu da un’idea di Irene Serini con Gabriele Dario Belli, Cesare Benedetti, Noemi Bresciani, Alessio Calciolari, Laura Caruso, Leonario Cumbo, Nicole de Leo, Arianna Forzani, Antonia Monopoli, Stefania Pecchini, Marta Pizzigallo, Gaia Saitta, Christian Zecca video art Maddalena Fragnito ricerca musicale Francesca Dal Cero consulenza ai costumi Giada Masi progetto grafico Christian Tubito responsabile tecnico Giuliana Rienzi

1-15

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158-10-121

200-269x150

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SPETTACOLO TEATRALE / THEATRE


Una scelta di leggerezza teatrale, anti-illusionistica e spettacolare.

FACEBOOK.COM/ATOPOS.COMPAGNIATEATRALE

(“Il Piccolo”)

Uomini che si spogliano degli abiti maschili e si rivestono da donne. Racconti e frammenti di esistenza che finiscono su un palco vuoto. Questa è la storia di un popolo offeso e della sua rivincita. Come in una tragedia greca, viene rappresentata una lotta per la vita, che dischiude una verità rivoluzionaria: siamo tutti creature in perenne fluttuazione, potenzialmente maschi e femmine. Protagonisti sono donne e uomini in transizione verso un genere non necessariamente definito. Interpreti che traducono in parole, in danza e in canto la propria diversità, con uno sguardo multiplo e non conforme sul Sé e sulla relazione affettiva e sessuale con l’Altro. Un insieme di “variabili umane” che vagano in una terra di confine senza riconoscibilità, storie vere di identità mancate che si svelano come percorsi in definizione. Lo spettacolo della Compagnia Atopos è innanzitutto una prova di coraggio, una partitura scenica in cui il tema dell’ambiguità si declina in un linguaggio che richiama le forme epiche e lo spettacolo di varietà nella sua dimensione aperta, grottesca, antinaturalistica, plurale. La Compagnia Atopos, con la direzione artistica di Marcela Serli, sviluppa un progetto di studio teatrale sull’identità di genere, costituito da laboratori itineranti. Variabili umane fa parte di una prima “trilogia sul genere”, che comprende anche Dell’umiliazione e della vendetta (2015) e Homini (2015), cui è seguito un altro trittico, The Gender Show, che ha debuttato al Teatro Franco Parenti di Milano nel 2016.

Men taking off their clothes and dressing as women. Stories and fragments of existence ending up on an empty stage. Clothes on the ground, among whispering and shouting. As in a Greek tragedy, a struggle for life unfolds, revealing a revolutionary truth and a prospect of happiness: we are all creatures in perpetual fluctuation, we are made out of a father and a mother, we are potentially males and females. The protagonists are women and men in transition to a gender identity not necessarily defined. A set of “human variables” which roam through a border land without recognition, a place-non place of true stories and missing identities that reveal themselves as paths in definition. In Atopos’ performance the theme of ambiguity is articulated in a language that recalls the epic forms and the variety shows, in its open, grotesque, antinaturalistic and plural forms.

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© FOTO CREDIT

DA MARTEDÌ 11.7 A GIOVEDÌ 13.7 FROM TUESDAY 11.7 TO THURSDAY 13.7 h. 15.00-23.00 Rimessa Carrozze

20’

5€ ingresso unico / single price prenotazione obbligatoria / reservation required

iD

DYNAMIS PROGETTO VINCITORE DEL BANDO “ASSEMBLAGGI PROVVISORI” 2016

Prodotto da Associazione culturale dello Scompiglio, Teatro Vascello-Centro di Produzione teatrale La Fabbrica dell’Attore in collaborazione con Collettivo ZaLab e Associazione 21 Luglio

2 a + 50 m

20

1600-X

75-1-100

PERFORMANCE PER UNO SPETTATORE / ONE TO ONE PERFORMANCE


Una scoperta spogliata dei pregiudizi quotidiani.

DYNAMISTEATRO.IT/ID

(“MeglioMeno”)

Introdotta durante il ventennio fascista, la principale funzione della carta d’identità è rimasta quella di agevolare la Pubblica Sicurezza nell’immediato riconoscimento degli individui, anche se, per la sua stessa natura, traccia linee di definizione dei tipi umani esigue e superficiali. Il limite di tale strumento è evidente, almeno nel nostro Paese, nell’intrinseca contraddizione legata ad alcune categorie di cittadini, soprattutto se parliamo di identità di genere non istituzionalizzata e dunque non certificabile. La performance iD intende destrutturare questa restrizione e misurare la percezione epidermica dell’imbarazzo. Performer e partecipanti – uno alla volta e rigorosamente muniti di carta d’identità – si trovano coinvolti in un gioco teatrale il cui principale ingrediente è la reazione fisica ed emotiva innescata dal confronto. Si potrà così verificare il disagio causato dal pregiudizio verso l’elemento straniero/ estraneo – inteso semanticamente come “ciò che non si conosce” – e porsi un più ampio interrogativo: cosa definisce davvero la nostra identità? Dynamis è un gruppo di ricerca con base a Roma, al Teatro Vascello, che si dedica alle arti performative. Si occupa inoltre di formazione operando in contesti differenti – istituzioni scolastiche, teatri, musei, ospedali, carceri – con l’obiettivo di creare un incontro tra identità diverse e riattivare uno sguardo critico sul contemporaneo. Per Pergine Spettacolo Aperto ha realizzato le performance partecipative Y – La variabile del calcio (2016) e 2115. Dispositivo ludico per l’immortalità (2015).

Introduced during the Fascist regime, the main function of the identity card has been to facilitate Public Security in the immediate identification of individuals. The limit of this document is evident in the way it categorizes certain citizens, especially in relation to non-institutionalized, and therefore not certifiable, gender identities. Using the identity card as a pretext, the performance iD intends to measure the epidermal perception of embarrassment triggered on the performers and the audience – which are allowed to enter one at a time with their ID card. The aim is to test the uneasiness caused by the prejudice towards what is stranger/alien understood semantically as “that which is unknown” thus posing a pressing question: what defines and constitutes our identity?

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© FOTO CREDIT

MERCOLEDÌ / WEDNESDAY 12.7 GIOVEDÌ / THURSDAY 13.7 h. 18.00 | 21.00 Palazzo Montel

90’ circa

12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced NUOVA PRODUZIONE

MALE / FEMALE

UN GIOCO DI RUOLO PER MASCHI E FEMMINE

BORIS BAKAL / BACACI SJENKI drammaturgia, regia e space concept Boris Bakal con Susanna Cro, Lara Finadri, Michele Fucich, Paolo Ottoboni, Sofia Taglioni, Maurizio Zacchigna assistente alla regia Maura Pettorruso CON IL SOSTEGNO DI

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226-5-145

IN COLLABORAZIONE CON

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340-6%

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SI RINGRAZIA

90-187x210

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SPETTACOLO TEATRALE / THEATRE


Quasi una seduta spiritica e terapeutica contro la solitudine.

SHADOWCASTERS.BLOGSPOT.IT

(“Jutarnji List”)

Attraverso uno studio teatrale e scenico sulla (dis)continuità, il progetto Male / Female punta alla definitiva emancipazione dal senso comune legato alle questioni di genere. Giocando sulla presunta, irriducibile diversità tra uomini e donne («due specie, due mondi diversi») che sembra mettere d’accordo tutti, dalla stampa scandalistica fino alle scienze dure, i Bacaci Sjenki [Lanciatori di Ombre] decidono di disgiungere il femminile dal maschile, solitamente considerati in stretta relazione, e di esplorarli separatamente. Prendono forma così due performance interattive gemelle, destinate a un pubblico dello stesso sesso, prive di un testo di riferimento, ma articolate intorno a spontanei nodi drammaturgici. La scena è condivisa da attori e spettatori, tra i quali si sviluppa un dialogo multiforme, una reciproca apertura fatta di conversazioni, canti, danze, risate e lacrime, nonché gruppi di domande pensate a strati o come una classica matrioska. Un’indagine che mette al centro il bagaglio personale di idee e pregiudizi, un’avventura da cui si esce trasformati. Fondata dal regista e attore Boris Bakal nel 2001, Bacači Sjenki è una pluripremiata piattaforma artistica internazionale con sede a Zagabria, che alterna spettacoli multimediali a progetti di memoria culturale, performance urbane a installazioni, workshop a mostre. Le sue numerose produzioni interdisciplinari si inseriscono nel dibattito sulla natura e le contraddizioni della globalizzazione, e sulla diffusione sistematica di amnesia e discontinuità che essa genera.

Conceived as a theatrical and scenic study on (dis)continuity, the project Male / Female aims at reaching a definitive emancipation from the common places related to gender issues. Playing on the alleged, irreducible diversity between men and women («two species, two different worlds»), Bacaci Sjenki [Shadow Casters] decide to disconnect the female from the male, usually considered in close relationship, and to explore them separately. Two twin interactive performances are devised, without a script, but articulated around spontaneous dramaturgical elements. The scenic space, shared together by actors and spectators, allows a multifaceted dialogue to take place, a mutual opening made of conversations, songs, dances, laughter and tears, as well as a series of questions devised in progression. An exploration of our personal ideas and prejudices that aims at transforming our perception.

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AD

12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced

© VALENTINA BIANCHI

SABATO / SATURDAY 15.7 h. 20.30 Teatro Comunale

135’ con intervallo

DRAGPENNYOPERA NINA’S DRAG QUEENS

con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò drammaturgia Lorenzo Piccolo voce di Macheath e regia Sax Nicosia coreografie Alessio Calciolari scenografie Nathalie Deana costumi Gianluca Falaschi disegno luci Luna Mariotti musiche originali Diego Mingolla artwork Donato Milkyeyes Sansone parrucche Mario Audello realizzazione scene Ivano Coviello assistente alla regia Mila Casali assistente ai costumi Rosa Mariotti organizzazione e distribuzione Cristina Davenia direzione artistica Francesco Micheli si ringraziano Corte Ospitale-Progetto Residenze, ATIR-Teatro Ringhiera, Nicola Scarlatelli, Davide Bonato produzione Aparte-Ali per l’arte con il contributo di Fondazione Cariplo/Progetto Funder35, Next-Laboratorio delle idee

h. 23.00 Foyer Teatro Comunale Nina’s Drag Queens Dj Set accesso libero / free admission 1-15

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200-269x150

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SPETTACOLO TEATRALE / THEATRE


Ironico, buffo, con un fondo di malinconia. (“la Repubblica”)

Una storia di amore e morte, di sesso e soldi. Cinque figure femminili che amano, tradiscono, rubano e uccidono, e che si usano a vicenda. Cuori neri dalla nascita o anneriti dalla vita, ma che pulsano esuberanti nel più desolato degli scenari. Il bandito Macheath, rinchiuso in carcere e in attesa dell’esecuzione capitale, è l’eterno assente, ma anche l’unico uomo in grado di suscitare in loro sentimenti assoluti. Lo spettacolo si ispira a The Beggar’s Opera di John Gay, commedia musicale composta nel 1728 e ambientata nella prigione di Newgate, tra ladri e prostitute. La volontà di rompere uno schema precostituito, lo sguardo graffiante sulla realtà, la libertà di reinventare un linguaggio elaborando temi musicali preesistenti sono gli stessi leitmotiv delle Nina’s Drag Queens. Prende così forma un pastiche di citazioni, parodie e brani cantati in playback, che procede per accostamenti eccentrici e continui spiazzamenti. La leggerezza messa in campo dalle drags si declina in comicità grottesca e nello spericolato tentativo teatrale di scattare l’istantanea di un mondo sull’orlo del precipizio. DragPennyOpera è un ritratto a colori della nostra nera umanità. La compagnia delle Nina’s Drag Queens nasce nel 2007 a Milano, presso il Teatro Ringhiera. Partendo dalla rivista e dall’happening performativo, è approdata a un modello di ricerca teatrale basato sulla rivisitazione di grandi classici, da Il Giardino delle Ciliegie (2012), rilettura en travesti del capolavoro di Čechov, a Vedi alla voce Alma (2016), ispirato a La voce umana di Jean Cocteau.

NINASDRAGQUEENS.ORG FACEBOOK.COM/NINASDRAGQUEENS A story of love and death, sex and money: five female characters which love, betray, steal and kill, and use each other. The bandit Macheath, imprisoned and waiting for capital execution, is the eternal absent, but also the only man able to arouse in them powerful feelings. The play is inspired by John Gay’s The Beggar’s Opera, a musical comedy made in 1728 and set in the Newgate prison, among thieves and prostitutes. The work of Nina’s Drag Queens focuses on the need to break pre-established dogmas, to deliver a radical insight about the world, to purse the freedom of reinventing an artistic language by working on pre-existing musical themes. Their work is a pastiche of references, affectionate parodies, songs in playback: a fragmentary process made of eccentric approaches and constant displacements. DragPennyOpera is a colourful portrait of our bleak humanity.

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SEMINARIO INTERNAZIONALE SU LAVORO E FELICITÀ La felicità personale risiede nel lavoro o nel non lavoro? E la felicità collettiva si raggiunge attraverso il lavoro? O è forse sull’ozio che dovrebbero maggiormente concentrarsi le società contemporanee? E soprattutto: che cos’è la felicità e quale futuro ha il lavoro? A questi interrogativi, e alle varie questioni che essi sollevano, cercherà di dare risposta il Seminario internazionale su Lavoro e Felicità, prima tappa del progetto artistico europeo dal titolo A Manual on Work and Happiness, nato dalla collaborazione tra l’associazione culturale Artemrede (Portogallo), le municipalità di Alcobaça e Montijo (Portogallo), il festival Pergine Spettacolo Aperto (Italia), il Teatro Municipale e Regionale di Patrasso (Grecia) e L’arboreto-Teatro Dimora di Mondaino (Italia). Finanziato nell’ambito del Programma EU Creative Europe e con la direzione artistica della compagnia teatrale portoghese mala voadora insieme al drammaturgo catalano Pablo Gisbert, il progetto è aperto, trasversale, itinerante e ha una durata di due anni. Si concluderà con una performance coordinata da mala voadora che coinvolgerà le comunità di Alcobaça, Patrasso, Montijo e Pergine Valsugana. Nell’edizione 2017 di Pergine Spettacolo Aperto esperti, ricercatori e artisti sono invitati insieme al pubblico a riflettere e a scambiarsi opinioni su felicità, lavoro, ozio e creatività, in una due giorni di tavole rotonde, conferenze-spettacolo, laboratori/oziatori e interventi artistici.

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INTERNATIONAL SEMINAR ON WORK AND HAPPINESS Are we happier if we work or if we don’t? Are working or non-working possible tools for a collective idea of happiness? Or, on the contrary, is it on idleness that contemporary society should focus? What is happiness and what is the future of work? These will be some of the questions and issues to be addressed during the International Seminar on Work and Happiness, the first leg of the European artistic project titled A Manual on Work and Happiness, organised by Artemrede (Portugal), the municipalities of Alcobaça and Montijo (Portugal), Pergine Spettacolo Aperto Festival (Italy), the Municipal and Regional Theater of Patras (Greece), L’arboreto-Teatro Dimora in Mondaino (Italy). Funded under the EU Creative Europe Program and with the artistic direction of the Portuguese theater company mala voadora, in collaboration with the Catalan writer Pablo Gisbert, this is an open, transversal and itinerant two-year project. The final outcome will be a performance coordinated by mala voadora, involving the communities of Alcobaça, Patras, Montijo and Pergine Valsugana. In the 2017 edition of Pergine Spettacolo Aperto, a group of experts, researchers and artists have been invited to reflect and exchange views, together with the audience, on issues concerning happiness, work, idleness and creativity during two days of roundtables, a conference-talk show, a series of workshops/ lazyshops and various artistic interventions.

AMANUALONWORKANDHAPPINESS.EU

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VENERDÌ / FRIDAY 14.7 h. 21.00 Teatro Comunale

LIS

CONFERENZA-SPETTACOLO / CONFERENCE-TALK SHOW traduzione simultanea / simultaneous translation 12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced

HAPPINESS CALLING con Santiago Cirugeda, Helen Hester, Apostolos Karakakis, Nina Power conduce Riccarda Zezza

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Nuove teorie e prospettive sul raggiungimento della felicità mediante il lavoro (o il non lavoro) sono al centro di questa conferenza-spettacolo animata da ospiti internazionali provenienti sia dal mondo accademico e della ricerca sia da quello artistico. Santiago Cirugeda, architetto e urbanista sivigliano, è fondatore di Recetas Urbanas, capofila di un network di architettura collettiva e sostenibile, e interprete di “strategie sovversive di occupazione urbana”. Ha realizzato, insieme al filmmaker Guillermo Cruz, i documentari Spanish Dr€am (2008) ed En la RED (2011), e curato il volume Collective Architecture (Vibok Works, 2010). Nel 2015 si è aggiudicato il Global Award for Sustainable Architecture. Helen Hester è docente di Media e Comunicazioni alla University of West London e membro del collettivo internazionale femminista Laboria Cuboniks. Le sue ricerche spaziano dal tecnofemminismo agli studi sulla sessualità, dai sistemi di riproduzione sociale alle teorie sul lavoro. È curatrice della collana “Routledge’s Sexualities” e autrice, tra gli altri, di Beyond Explicit: Pornography and the Displacement of Sex (SUNY, 2014).

Apostolos Karakakis, filmmaker indipendente, ha realizzato diversi documentari per la televisione pubblica greca ERT dedicati prevalentemente a storie di gente comune, che gli sono valsi numerosi riconoscimenti e partecipazioni a festival internazionali. È assistente presso la Scuola di Cinematografia dell’Università Aristotele di Salonicco e autore di un prezioso manuale in open access rivolto ai giovani registi. Nina Power è senior lecturer in Filosofia presso l’università londinese di Roehampton e tutor in Scrittura creativa nell’Arte e nel Design al Royal College of Art. La sua attività di ricerca si concentra su inediti punti di incontro tra arte, filosofia, cinematografia, femminismo e politica. È autrice, tra l’altro, del pamphlet La donna a una dimensione (DeriveApprodi, 2011), una riflessione originale sulla relazione tra società capitalistiche e condizione femminile. Riccarda Zezza, imprenditrice sociale, in passato ha lavorato come manager in grandi aziende in Italia e all’estero. È coautrice del programma MAAM (Maternity as a Master) e amministratrice unica della start up che ne distribuisce la piattaforma digitale per le aziende.

The focus of the conference-talk show is to explore new theories and perspectives on how to find happiness through work (or without work), with the help of international guests from the fields of various academic disciplines, research and artistic practices. 29


VENERDÌ / FRIDAY 14.7 h. 18.00-19.30 Rimessa Carrozze TAVOLA ROTONDA / ROUND TABLE ingresso libero / free admission

NOW

NEW OPEN WORKING PROCESS FOR THE PERFORMING ARTS

Il progetto triennale NOW (2014-2017) è una ricerca sul cambiamento paradigmatico dei processi produttivi nel campo delle arti performative e sulla loro fruizione da parte del pubblico attraverso una serie di laboratori sperimentali che hanno approfondito diverse aree tematiche: rafforzamento delle competenze; strutture manageriali e network; le commissioni come strumento di produzione; la restituzione dell’esperienza creativa attraverso l’outreach e la rappresentazione. La tavola rotonda si avvale di un formato interattivo, un vocabolario tematico configurato come una mappa visuale di topics e criticità affrontati dai partner durante la realizzazione del progetto. NOW ha coinvolto Extrapole (FRA), Fabbrica Europa (ITA), Indisciplinarte (ITA), Latitudes Contemporaines (FRA), Lókal (ICE), Mom / Elvivero (ESP), Trafó (HUN), Wp Zimmer (BEL).

The three-year project NOW (2014-2017) focuses on the paradigmatic change of productive processes in the field of performing arts and their fruition by the audience. Through a series of experimental LABs, different areas of research have been investigated, such as: strengthening skills; network and management structures; the commissioning of artworks as a tool of production; how to illustrate the creative process through outreach and representation. In this presentation, the partners of the project NOW will provide an interactive format/experience: a visual mapping of the lexicon to present the issues and criticalities they have faced during the project. 2 a + 50 m

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NOW includes following partners: Extrapole (FRA), Fabbrica Europa (ITA), Indisciplinarte (ITA), Latitudes Contemporaines (FRA), Lókal (ICE), Mom / Elvivero (ESP), Trafó (HUN), Wp Zimmer (BEL).


SABATO / SATURDAY 15.7 h. 11.00 Rimessa Carrozze

91’

FILM DOCUMENTARIO / DOCUMENTARY FILM ingresso libero / free admission

NEXT STOP: UTOPIA APOSTOLOS KARAKAKIS

sceneggiatura e regia Apostolos Karakakis fotografia Apostolos Karakakis, Dimitris Stampolis, Thanasis Kafetzis montaggio Apostolos Karakakis e Chronis Theoharis musiche Stavros Gasparatos produzione Minimal Films distribuzione Visible Film

2 a + 50 m

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La società greca VioMe, specializzata in materiali da costruzione, dichiara il fallimento. I lavoratori, dopo vani tentativi di ricevere le indennità dovute, decidono di occupare la fabbrica e di autogestirla, costituendo una cooperativa basata sulle assemblee e sulle strategie condivise. La notizia fa il giro del mondo, mentre l’ex proprietaria – caduta ormai in rovina – assiste incredula alla trasformazione della sua attività familiare nel simbolo di un lavoro senza padroni, di un’utopia possibile. Gli operai, dal canto loro, si trovano ad affrontare una situazione radicalmente nuova, un’impresa folle e disperata, non priva di discussioni, incomprensioni e aperti conflitti. Presto si rendono conto che per affermare un’idea di futuro e un modello di sviluppo davvero alternativi è necessaria prima di tutto una rivoluzione personale, interiore, la quale va ben oltre i confini di una fabbrica. Il film è stato inserito nel Concorso internazionale Documentari del Trieste Film Festival 2016.

The Greek company VioMe, specialized in construction materials, declares bankruptcy and the workers, after useless attempts to get back their compensation benefits, decide to occupy the premises and self-manage it themselves, organizing a cooperative based on public meetings and shared strategies. Their determination inspires activists worldwide, while the former owner watches with incredulity how her family business has become a symbol of a popular take over, of a possible utopia. The workers face a radical new situation, which turns into a fascinating adventure filled with conflicts and discussions. Very soon they realize that self-management and direct democracy require a personal transformation that goes beyond the working environment. The film has been selected in several international documentary festivals, among others the 2016 edition of the Trieste Film Festival. 31


VENERDÌ / FRIDAY 14.7 h. 17.30-21.00 Itinerante SABATO / SATURDAY 15.7 h. 10.00-13.00 Itinerante PERFORMANCE PARTECIPATIVA / PARTICIPATORY PERFORMANCE partecipazione libera / free admission

FIELD WORK 2

VANJA BABIC E BOJAN MUCKO

Un muro che si sposta nello spazio urbano, in un fare e disfare continui. Il pubblico è invitato a contribuire manualmente alla costruzione di un muro di mattoni, in un lavoro virtualmente senza fine, visto che i mattoni, una volta esaurita la scorta a disposizione, verranno prelevati dalla colonna più esterna e trasferiti sull’estremità opposta, per realizzare così una scultura sociale in movimento. Un’opera collettiva priva di senso, ma proprio per questo potente metafora della società contemporanea. Vanja Babić, laureato in Telecomunicazioni, ha successivamente frequentato con successo l’Accademia di Belle Arti di Zagabria, specializzandosi in animazione e new media. Ha organizzato e diretto numerosi workshop creativi basati sulla convergenza di differenti discipline artistiche, e realizzato diverse performance “intermediali”. Bojan Mucko, laureato in Filosofia e Antropologia all’Università di Zagabria, e specializzato in new media arts, è stato nel board editoriale della rivista di architettura “Men and Space” e tra gli organizzatori del festival cinematografico ETNOFILm di Rovigno. La sua ricerca artistica, che spazia dall’antropologia urbana all’etnografia, ha prodotto diversi progetti interdisciplinari e performance multimediali. In its continuous making and unmaking, a wall moves around the urban space. The audience is invited to directly participate to the construction of a wall in a virtually infinite process, as the bricks, once the wall is finished, will be removed from the first column and added to the opposite end. A collective work without a specific meaning, but precisely for this reason, a powerful metaphor of contemporary society.

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SABATO / SATURDAY 15.7 h. 14.00-18.00 Scuole Rodari

Utilizzando piccoli oggetti eletti a simboli dei personali valori di riferimento, i partecipanti hanno l’occasione per porre in discussione l’immagine del proprio Sé nell’ambiente lavorativo e in quello domestico, il comportamento nel tempo libero e in generale le relazioni con l’Altro. Combinando così stili, credenze e sistemi di pensiero differenti, sarà possibile ipotizzare e mettere in scena diverse versioni della “società ideale”. Elaborando esperienze individuali ed esplorando i vari tipi di personalità, in particolare sul lavoro, InCompany vuole indagare le modalità con cui costruiamo la complessità sociale, immaginandone al tempo stesso una possibile trasformazione.

LABORATORIO / WORKSHOP 5€ iscrizione / registration prenotazione obbligatoria / booking required max. 30 persone / people

WORKER’S CLUB

YOU AND YOUR WORK INCOMPANY

un’idea di Nicolas Galeazzi, Heike Langsdorf, Aleksandra Mierzwa, Einat Tuchman, Gosie Vervloessem

1 a + 50 m

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90-138x150

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InCompany è un gruppo di artisti con base a Bruxelles e specializzato in performance partecipative. L’obiettivo dei suoi workshop creativi – costruiti prevalentemente su oggetti comuni, role plays e storytelling – è ridiscutere il rapporto tra lavoro e società, offrendo spazi di empowerment e di riflessione sul Sé, e sperimentando desideri di cambiamento.

By using small objects as metaphors to visualize personal values, participants will examine their personal identity both at work and at home, their behaviour during their leisure time and how they relate to the world in general. By constructing a system of beliefs, they will imagine and perform collectively different versions of the “ideal society”. Moreover, by processing individual experiences and personalities at work, Incompany want to investigate the processes of construction of social complexity in which we live, imagining, at the same time, the way in which it can be transformed. 33


SABATO / SATURDAY 15.7 h. 9.00-13.00 Scuole Rodari (palestra)

Che cos’è precisamente l’ozio? Una dimensione che ci dona profondo piacere e ci libera dalle responsabilità, oppure, al contrario, una condizione che ci rende dipendenti dagli altri e incapaci di esprimere la nostra volontà? Nel linguaggio economico laissez faire è sinonimo di libertà d’azione, che risiede nell’iniziativa del singolo svincolata dal controllo pubblico e sufficiente a garantire il benessere personale e della collettività. L’oziatorio si propone di mettere in discussione questa visione basandosi sull’idea di “passività”, una disposizione fisica radicale verso cui saranno spinti i partecipanti sulla scorta di movimenti ed esercizi condivisi. Verrà creato uno stato di “regressione”, di annullamento di qualsiasi intenzionalità, per fare spazio a un totale abbandono del corpo.

OZIATORIO DANZA / DANCE LAZYSHOP 5€ iscrizione / registration prenotazione obbligatoria / booking required max. 20 persone / people

LAISSEZ FAIRE COMPAGNIA SCHUKO

condotto da Marta Melucci e Francesca Telli

Compagnia Schuko prende il nome da una comune presa elettrica, strumento indispensabile per la messa in funzione di un contatto attivo. Nasce nel 2005 dall’incontro delle danzatrici Marta Melucci e Francesca Telli, entrambe provenienti da percorsi di studio che spaziano dal design alla filosofia, dalla scenografia all’educazione somatica.

1 a + 50 m

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42-15%

90-138x150

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What is, exactly, idleness? Is it a state of being that give us profound pleasure and free us from responsibilities, or is it, on the contrary, a state in which we end up depending on others, not able to express our will? In the field of economics, laissez faire is synonymous with freedom of action. According to liberal thought, the initiative of the individual detached from public control would be sufficient to guarantee the well-being of everyone and the community. The lazyshop intends to investigate this vision through the bodily experience of passivity, a radical physical condition in which participants will be guided through collective movements and exercises. We will recreate a “regressive” condition in which intention is turned off in order to push the body towards a total state of abandon.


SABATO / SATURDAY 15.7 h. 14.00-18.00 Teatro Comunale (Sala espositiva) OZIATORIO / LAZYSHOP 5€ iscrizione / registration prenotazione obbligatoria / booking required

THE LABORATORY OF DOING NOTHING CHRISTINA SCHULTZ

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Il lavoro è diventato il centro della nostra vita, il fulcro della nostra identità, ma anche, troppo spesso, motivo di disperazione, fatica permanente, impotenza. Il lavoro è insomma l’origine di tutti i mali. Ne è convinta la performer tedesca Christina Schultz, che ci invita in uno spazio inedito e creativo, il “laboratorio del far nulla”. Si tratta di un oziatorio di ricerca collaborativa contro il lavoro, ma soprattutto una riflessione collettiva su come è possibile cambiare attitudini. Una proposta per imparare a dire di no, a fare “di meno” o assolutamente niente, e per sperimentare modelli di contrasto alla sovrapproduzione imperante. Perché la felicità non è uno status, ma una conseguenza. Christina Schultz è un’artista multidisciplinare attualmente in residenza presso il centro di arte Piramidón di Barcellona. Fa parte del Programa de Estudios Independientes del MACBA, il Museo di Arte Contemporanea del capoluogo catalano, e ha alle spalle numerosi progetti artistici indipendenti, azioni performative, esperimenti di videoarte ed esibizioni polivalenti.

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Work has become the center of our lives, the fulcrum of our identity, but also, too often, a cause of despair, permanent fatigue, helplessness. Work is in fact the source of all evil. German artist Christina Schultz invites the audience into an original and creative space, the “laboratory of doing nothing”. This is a collaborative research lazyshop against work, and, above all, a collective reflection on how to change our attitudes, a proposal to learn to say no, to do “less” or absolutely nothing, and to experiment with opposing modalities in contrast with the dominant overproduction. Because happiness is not a status but a consequence. 35


© FOTO CREDIT

DA VENERDÌ 7.7 A SABATO 15.7 FROM FRIDAY 7.7 A SATURDAY 15.7 h. 17.00-23.00 Palazzo Hippoliti

20’ circa

5€ ingresso unico / single price prenotazione obbligatoria / booking required per due persone alla volta / two people at a time Interprete LIS presente sabato 8 luglio dalle 18.00 alle 20.00

BODY SWAP BEANOTHERLAB

un’idea di Philippe Bertrand, Christian Cherene, Norma Deseke, J.J. Devereaux, Daniel González Franco, Daanish Masood, Marte Roel, Arthur Tres, Alessandra Vidotti (collettivo BeAnotherLab) collaboratrice per Pergine Spettacolo Aperto Rocio Márquez

1-10

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PERFORMANCE IMMERSIVA / IMMERSIVE PERFORMANCE


La macchina per diventare un altro.

BEANOTHERLAB.ORG

(“Le Monde”)

Body Swap è una delle varianti del progetto artistico e scientifico The Machine to Be Another. Si tratta un dispositivo di personificazione che consente di fare esperienza del mondo attraverso gli occhi e il corpo di qualcun altro, combinando realtà virtuale, telepresenza, immagini controllate in head tracking, contatto fisico e performance. Due partecipanti mutano reciprocamente prospettiva, calandosi nel corpo altrui, fino a nutrire l’illusione di un’immedesimazione totale. L’azione è agevolata da un visore VR e da assistenti i quali, coordinando i movimenti dei players, fanno in modo che si produca un feedback multisensoriale. Si sviluppa così tra i due un dialogo non verbale e un’esperienza intima dell’altro talmente profonda da modificare la stessa percezione del Sé. BeAnotherLab è un gruppo internazionale e interdisciplinare nato a Barcellona, che dal 2012 promuove un’analisi sui molteplici aspetti legati all’esperienza soggettiva, in particolare sulla relazione tra identità ed empatia. A tal fine fa uso di realtà virtuale e tecniche di approfondimento derivate dalle neuroscienze, sviluppando applicazioni innovative in campo artistico, scientifico e sociale, nonché progetti educativi e sanitari. Il suo lavoro, coordinato da scienziati e advisor di estrazione accademica, è basato su un modello di “ricercazione” inclusivo e metodi di design collaborativo. Tra le partnership più importanti, ricordiamo quelle con il Max Planck Institut di Berlino, il Politecnico di San Paolo e il MIT di Boston.

Body Swap is one of the variants of the artistic and scientific project The Machine to Be Another, a personification device that invites you to perceive the world through someone else’s eyes and body, by combining virtual reality, telepresence, head-tracking images, physical contact and performance. Two participants mutually change their perspective, delving into others’ bodies, in order to nourish the illusion of total identification. The action is facilitated by an oculus rift and by assistants who, by coordinating the movements of the players, trigger a multisensory feedback. A non-verbal dialogue and a deep intimate experience of the other are developed in order to transform our own self-perception.

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© FOTO CREDIT

DA VENERDÌ 7.7 A SABATO 15.7 FROM FRIDAY 7.7 TO SATURDAY 15.7 h. 16.30-23.00 Sala Maier

SOTTOTITOLI

evento gratuito / free admission

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BANDO OPEN 2017

DIARIO BLU(E) TITTA COSETTA RACCAGNI

ideazione Titta Cosetta Raccagni e Barbara Stimoli regia e montaggio Titta Cosetta Raccagni voce Alice Raffaelli montaggio sonoro Francesca De Isabella illustrazioni Beldan Sezen animazione Niccolò Manzolini/studio SEIPERDUE produzione Associazione culturale dello Scompiglio

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VIDEO INSTALLAZIONE / VIDEO INSTALLATION


Un esercizio di liberazione. Un’opera personale, ma anche collettiva, generazionale.

TICORA.IT

(“Cinemaitaliano”)

«Il pensiero che non potrà mai essere mia mi distrugge. Con lei mi comporto come se io fossi... è brutto dirlo... il suo “ragazzo”.» Primissimi anni novanta. In televisione irrompe la Guerra del Golfo, mentre sulla scena politica italiana scompare il PCI e fa il suo ingresso la Lega Nord. E intanto per radio passa Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. Ogni grande vicenda diventa però marginale quando si è adolescenti e un solo interrogativo sembra assorbire tutto quello che ci circonda: come diventare se stessi? È una lenta e tormentata transizione che coincide con i primi innamoramenti, difficili, talvolta disperati, per chi capisce di non essere conforme a ciò che la società indica come “norma”. Grande sorpresa al Torino Film Festival 2016, Diario Blu(e) è un racconto autobiografico, la cronaca sentimentale di un sofferto, urlato coming out e un percorso alla scoperta del Sé come identità fluida che sfugge a qualsiasi categoria di genere. Un viaggio sonoro e visivo di una walking gender, che genera inquietudine e consapevolezza al tempo stesso. Titta Cosetta Raccagni, milanese, è una documentarista e videoartista da sempre attiva nel circuito indipendente. Tra le sue opere cinematografiche ricordiamo Lezione di anatomia (2006), vincitore del festival internazionale Sguardi Altrove, Dalle mani (2009) e Martesana, le stagioni in città, opera in progress in quattro episodi. Dal 2011 ha avviato una ricerca sul rapporto tra sessualità e pornografia, indagate attraverso il video e la performing art. Ha organizzato il Ladyfest, rassegna a tematica di genere, e fa parte del gruppo di registe “Le ragazze del porno”. Nel 2016 ha inaugurato il progetto performativo Pornopoetica.

«The idea that she could never be mine destroys me and torments me. With her, I behave as if I were... it’s bad to say... her “boyfriend”.» Early Nineties. The Gulf War breakes out on TV, while in the political scene, the Italian Communist Party disappears and the Northern League makes its debut. The football team Inter is dealing with its usual (dis)adventures, and in the meantime Nirvana’s Smells Like Teen Spirit is on the radio. When you are a teenager only one question seems to absorb everything around you: how to be yourself? A slow and tormented transition to maturity that coincides with the first, difficult, sometimes desperate love experiences. Unexpected surprise at the Torino Film Festival 2016, Diario Blu(e) [Blu(e) Diary] is an autobiographical story, a sentimental diary of a tormented coming out, and a journey to the exhausting self-discovery of a fluid identity that escapes any gender. 39


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DA VENERDÌ 7.7 A SABATO 15.7 FROM FRIDAY 7.7 TO SATURDAY 15.7 h. 17.00-23.00 Palazzo Hippoliti evento gratuito / free admission BANDO OPEN 2017

SPAZI PER CORPI IN ATTESA DI TRASFORMAZIONE CLARA LUISELLI

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INSTALLAZIONE / INSTALLATION


Il suo fare artistico è impegnato in una ricerca di compenetrazione tra opera e fruitore.

CLARALUISELLI.WEEBLY.COM

(“L’Eco di Bergamo”)

Tratti sottili e mobili su fogli di carta da lucido delineano corpi in contatto fra loro, tracciano labili confini fisici. Sono fattezze minimali quelle create da Clara Luiselli, forme umane pure, private del loro contesto originario e di un qualsivoglia sfondo, e messe a fluttuare in uno spazio vuoto, che amplifica la dinamica dell’incontro di coppia. La loro comunicazione avviene attraverso punti uniti da un filo rosso, in un dialogo fluido e non definito a priori: si avvicinano e si allontanano, si uniscono e si separano con il tendersi o l’allentarsi del filo, l’aprirsi o il ripiegarsi dei fogli. La dimensione sensoriale dello spettatore è infatti parte integrante dell’installazione. Ciascun disegno “in movimento” è pensato per essere disteso, richiuso, ascoltato e osservato da differenti punti di vista, e illustra una relazione possibile, mai scontata o immutabile: basta un leggero movimento della superficie o uno spostamento di prospettiva dell’osservatore, e gli equilibri interni alla coppia raffigurata si trasformano, fin quasi a stravolgersi. Clara Luiselli, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bergamo, è artista multisciplinare, educatrice museale e performer. Ha frequentato varie residenze e nel 2001 ha vinto il premio Targetti Art Light. Le sue opere sono state esposte in diversi spazi pubblici e privati, tra i quali il Chelsea Art Museum di New York e il MAK di Vienna. Ha preso parte, inoltre, alla LIV Biennale di Venezia Padiglione Italia/Accademie.

Thin and movable traces on sheets of glossy paper delineate bodies in contact with each other. Clara Luiselli creates decontextualized minimal profiles, fluctuating pure human forms, that amplify the dynamics of a couple’s encounter. Their relation takes place through points joined by a red thread, in a fluid and undefined dialogue. The spectator’s sensory dimension is an integral part of the installation: each drawing is thought to be stretched, folded, perceived and looked at from different points of view. The project is conceived starting from the observation of paintings belonging to different historical periods that portray pairs of figures, or, on rare occasions, groups of three people. The installation includes a very large number of drawings, which will cover the walls of a small exhibition space, designed in such a way to allow one spectator at a time to enter.

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© FOTO CREDIT

DA VENERDÌ 7.7 A SABATO 15.7 FROM FRIDAY 7.7 TO SATURDAY 15.7 h. 00.00-24.00 Piazza Municipio evento gratuito / free admission BANDO OPEN 2017

TOBIA ZAMBOTTI

1 a + 50 m

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INSTALLAZIONE / INSTALLATION


Si sa che non esisto: esistono solo i mille specchi che mi riflettono.

TOBIAZAMBOTTI.IT

(Vladimir Nabokov)

L’empatia – letteralmente “sentire dentro” – è la capacità di immedesimarsi nell’altro, di mettersi nei suoi panni. Non è soltanto un processo individuale di comprensione delle emozioni altrui, grazie all’attivazione dei cosiddetti “neuroni specchio”, ma la base naturale della socialità. Al tema dell’incontro empatico è dedicata questa installazione site specific ricavata da due pannelli, a loro volta rivestiti di una pellicola adesiva a specchio, che vanno a formare un ampio corridoio. Attraverso la superficie riflettente e un’apertura diagonale sulla parete, chi si trova all’interno, adulto o bambino, può vedere il proprio corpo e i propri vestiti associati al volto di un qualsiasi osservatore esterno, il quale è chiamato dunque a calarsi, più o meno inconsapevolmente, “nei panni altrui”. Il colore acceso della pavimentazione amplifica inoltre gli effetti di questa singolare e divertente esperienza visiva, fino a dischiudere un inedito orizzonte percettivo e relazionale. L’empatia, se opportunamente esercitata, diventa così attitudine a oltrepassare qualunque barriera o pregiudizio, e fondamento di un’intelligenza emotiva in grado di tessere solidi e proficui legami umani. Tobia Zambotti, classe 1990, è un interior designer e un artista di straordinaria duttilità e curiosità. I suoi lavori sono il frutto di collaborazioni con studi di architettura, grafica e illustrazione. Nel 2016 ha vinto il bando FuturaTrento e realizzato, insieme a Federico Seppi e Annalisa Lenzi, l’opera Green Pulse, dedicata al tema della biodiversità e collocata nel giardino del MUSE di Trento.

Empathy – literally “feeling inside”– is the ability to identify with the other. It is not just an individual process of understanding the others’ emotions, through the activation of the so-called “mirror neurons”, but the basis of sociality. This site-specific installation focuses on the topic of the empathic encounter; it is composed by two panels, both covered with a mirroring adhesive film, creating a wide corridor. Through the reflective surface and a diagonal opening on the wall, the audience inside, adult or child, can see their body and clothes associated with the face of any external observer. A pink psychedelic floor amplifies the effects of this visual experience in order to unlock a relational perspective. Empathy becomes thus an attitude to overcome any barrier or prejudice, and the foundation of an emotional intelligence able to weave solid and beneficial human ties.

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© FOTO CREDIT

DA VENERDÌ 7.7 A SABATO 15.7 FROM FRIDAY 7.7 TO SATURDAY 15.7 h. 18.00-23.00 Piazza Fruet evento gratuito / free admission Interprete LIS presente sabato 8 luglio dalle 18.00 alle 20.00

REGENERATORS FEDERICA CHIUSOLE

1 a + 50 m

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PERFORMANCE PARTECIPATIVA / PARTICIPATORY PERFORMANCE


Scoprire è la capacità di lasciarsi disorientare dalle cose semplici. (Noam Chomsky)

Sperimentare liberamente forme alternative, inediti modi di essere se stessi. Liberarsi dagli stereotipi, dalle pressioni e dalle costrizioni che la quotidianità impone. Capovolgere ruoli culturalmente stabiliti e socialmente riconosciuti. Diventare “altro” attraverso l’immaginazione. Regenerators offre la possibilità a grandi e piccini di vestire nuovi panni. Una grande cabina armadio sarà lo spazio intimo dove poter scegliere gli indumenti, gli oggetti e le maschere da indossare per dar vita a creature insolite, con corpi umani e teste di animale. Al termine della fase di travestimento i partecipanti saranno invitati a immortalarsi entro un'apposita cornice e ad intervenire con la foto-ricordo al contest che il festival propone sui propri canali social per la migliore rigenerazione. Federica Chiusole è attrice, autrice e formatrice teatrale. Da anni lavora su tematiche di impegno civile e di educazione alle pari opportunità. Si è diplomata in Teatro Pedagogico e ha recitato in varie produzioni teatrali e di teatro danza. Per Pergine Spettacolo Aperto si è aggiudicata, come performer, il bando Open 2013 con Q.b?, ha partecipato a The Book of Blood del Collettivo Leibniz, a Gola (2015) di Chiara Guidi e ad Europa a domicilio – Home Visit Europe (2016) dei Rimini Protokoll. È coautrice, infine, degli spettacoli Rebus e Sorelle Maggiori (entrambi del 2016), che trattano rispettivamente il tema della disabilità e della parità di genere.

Regenerators offers the possibility for kids and adults to experience new roles, to freely experiment alternative forms and original ways of being ourselves. Getting rid of stereotypes, pressures, and constraints that everyday life imposes on us, Regenerators reverses culturally established and socially recognized roles and activates a process of becoming “other” through imagination. A large walk-in closet will be the intimate space where you can choose clothes, objects and masks to wear in order to give birth to new creatures, with human bodies and animal heads. At the end of the disguise phase, the participants will be ready to be photographed, taking a funny souvenir of their experience and participating in the contest that the festival will launch on its social media channels for the “best regeneration” outfit.

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DA VENERDÌ 7.7 A SABATO 15.7 FROM FRIDAY 7.7 TO SATURDAY 15.7 h. 18.00-23.00 Itinerante

I temi più ingombranti e scomodi del mondo femminile attraverso l’espressione artistica.

SOCIAL KNITTING

Una street performance che riporta in vita un’immagine antica: donne sulle soglie, sedute con piccoli lavori di taglio e cucito tra le mani, intente a scambiare racconti e saperi. Nelle vie di Pergine potrà capitare di imbattersi in una figura in abito rosso, che offrirà di sedersi accanto a lei, a tricottare o ad accettare in regalo un triangolo dello stesso colore. Una forma geometrica che si ritrova in molte tradizioni quale manifestazione di armonia e ritorno all’unità primordiale. Simbolo di Fuoco e ascesi dell’umano verso il divino se orientata con la punta in alto, rimanda all’Acqua e alla discesa del divino nell’umano se mostrata invece con il vertice rivolto in basso. L’equilibrio supremo è dato dall’esagono stellato, ma nella cultura patriarcale i due triangoli che lo compongono sono stati separati e associati al maschile e al divino l’uno, al femminile e al demoniaco l’altro. Codice Rosso si propone di dar vita a un’azione potenzialmente virale, nel tentativo di focalizzare l’attenzione, con semplici conversazioni di strada, sulla mestrualità come uno degli ultimi tabù della nostra civiltà.

INTRECCI CODICE ROSSO

realizzazione Associazione “L’Acqua che Balla” in collaborazione con Tenda Rossa Trento e Centro Servizi Culturali Santa Chiara

CON IL SOSTEGNO FINANZIARIO DI

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(“Corriere del Trentino”)

A street performance brings back to life an archaic image: women on the thresholds of their houses, sitting with their sewing artifacts, busy on exchanging stories and knowledge. In the streets of Pergine, you may come across a figure dressed in red, which will ask you to trinket or to accept a red triangle as a gift. A geometric form present in many traditions across the world as manifestation of harmony and return to primordial unity. The supreme balance is given by the starry hexagon, which in the patriarchal culture has been split into two triangles, one associated with the masculine element and the divine, the other with the feminine and the demonic. With the red reversed triangle, Codice Rosso aims to unleash a potentially viral action in order to grasp the audience’s attention on menstruation as one of the last taboos of our civilization.


DA SABATO 1.7 A MARTEDÌ 4.7 FROM SATURDAY 1.7 TO TUESDAY 4.7 h. 18.00-22.00 Sala Maier

ASPETTANDO IL FESTIVAL

PERFORMANCE A GETTONE / COIN OPERATED PERFORMANCE

COIN OP

SBALORDIMENTI A GETTONI ASSOCIAZIONE IL SOGNO

Un luogo storico accoglie opere di giovani creativi, ospitando un vero e proprio tributo alla sala giochi, culla e simbolo del divertimento moderno, in un’esperienza interattiva e appassionante. L’istituzionale Sala Maier si traveste così da spazio ludico e conviviale, si riempie di “esperimenti artistici” con cui entrare in relazione tramite un gettone, iconico protagonista della transizione tra l’avere e il fare, precursore e testimone dimenticato di quel mutamento antropologico, assolutamente contemporaneo, che impone al sorriso il filtro del “vissuto” più che del “tangibile”. 144-X-X

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DOCUMENTAZIONE FUMETTISTICA DEL FESTIVAL CARTOONIST DOCUMENTING THE FESTIVAL evento gratuito / free admission

TUTTO A POST-IT KON.FU/STUDIO ANDROMEDA

con Associazione ST.art (Carlotta Concilio, Lara Contrini, Virginia Sartori, Chiara Zamboni), Candirù, Dodicianni, Federico Betti, Giorgia Pallaoro, Joe Barba, NiNi

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DA VENERDÌ 7.7 A SABATO 15.7 FROM FRIDAY 7.7 TO SATURDAY 15.7 h. 16.30-23.00 Sala Maier

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un’idea di Toti Buratti, Salvatore Crisà, Emanuele Del Rosso, Marco Dianti, Rudi Patauner, Andrea Vitti

Un diario comune per raccontare in progress l’edizione di Pergine Spettacolo Aperto, utilizzando il disegno come linguaggio, in forma di schizzi veloci ed estemporanei, e dei post-it colorati come supporto. Una parete di Sala Maier, cuore simbolico del festival e della città, diventerà un’installazione aperta, lo spazio per una narrazione parallela, iconica e collettiva. Il Kondominio Fumettisti, associazione di disegnatori e liberi pensatori, e lo Studio d’Arte Andromeda di Trento si lanciano così in un esperimento di urban sketching che coinvolge tutti, cittadini, spettatori, artisti e semplici passanti. A collective diary in progress to illustrate this edition of Pergine Spettacolo Aperto, employing drawing as a language, in the form of sketches and using post-its as a support. 47


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TALKS

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Sala Maier INCONTRI CON GLI ARTISTI h. 19.00

ingresso libero / free admission

VENERDÌ / FRIDAY 7.7 INAUGURAZIONE con Sara Ferrari

(Assessora provinciale all’Università e Ricerca, Politiche giovanili, Pari Opportunità, Cooperazione allo Sviluppo)

CINQUANTA SFUMATURE DI ME: OPEN // CREAZIONE CONTEMPORANEA 2017 con Titta Cosetta Raccagni, Clara Luiselli, Tobia Zambotti SABATO / SATURDAY 8.7 DONNE SULLA SOGLIA: POLITICHE DI GENERE NELLE CRISI EPOCALI con Fiorenza Menni e Giuliana Musso

DOMENICA / SUNDAY 9.7 IL SESSO DEGLI ANGELI: GENERAZIONE TRANSGENDER con Marcela Serli

GIOVEDÌ / THURSDAY 13.7 IDENTITÀ A CONFRONTO: MASCHILE E FEMMINILE ALLO SPECCHIO con Boris Bakal

LUNEDÌ / MONDAY 10.7 PAROLE DI SANGUE: I DIRITTI NEGATI DELLE DONNE con Mona Mohagheghi e Codice Rosso

EVENTI SPECIALI

MARTEDÌ / TUESDAY 11.7 LAVORO E COMUNITÀ: L’OSPEDALE PSICHIATRCO DI PERGINE con Circolo Bergman e Rodolfo Taiani MERCOLEDÌ / WEDNESDAY 12.7 ESPERIMENTI EMPATICI: IDENTITÀ DI GENERE E NEUROSCIENZE con BeAnotherLab

VENERDÌ / FRIDAY 14.7 h. 17.00 SEMINARIO INTERNAZIONALE SU LAVORO E FELICITÀ - Inaugurazione con istituzioni e partner SABATO / SATURDAY 15.7 h. 19.00 SEMINARIO INTERNAZIONALE SU LAVORO E FELICITÀ - Chiusura con Vanja Babić, inCompany, Apostolos Karakakis, Marta Melucci, Bojan Mucko, Christina Schultz, Francesca Telli.


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WORKSHOPS SABATO 8.7 E DOMENICA 9.7 / SATURDAY 8.7 AND SUNDAY 9.7 h. 10.00-18.00

Informazioni e iscrizioni M info@perginefestival.it | T 0461 53 01 79

DA GIOVEDÌ 6.7 A DOMENICA 9.7 / FROM THURSDAY 6.7 TO SUNDAY 9.7 tutto il giorno / all day-long

IDENTITÀ “IN” GENERE

SOCIAL MEDIA STORYTELLING

diretto da Marcela Serli con la collaborazione di Laura Caruso e Noemi Bresciani

a cura di Simone Pacini / fattiditeatro

L’attrice, drammaturga e regista argentina Marcela Serli, anima della Compagnia Atopos, conduce un laboratorio teatrale rivolto ad attori, danzatori e artisti dai diversi linguaggi espressivi, ma anche a tutti coloro che sono desiderosi di mettersi in gioco e di sperimentare le proprie possibilità creative. Il laboratorio parte dall’analisi della psicogenesi del maschile e del femminile attraverso l’osservazione e il confronto tra persone di diverse identità di genere, e mette al centro il corpo come strumento artistico di approfondimento e ricerca sul proprio io. Un lavoro che spazia dalla narrazione al training fisico e vocale, con tecniche di improvvisazione e composizione, fino a giungere a una vera e propria teatralizzazione del Sé.

Un laboratorio teorico e pratico sulla social media content strategy applicata alle arti performative, che consente allo stesso tempo di vivere il festival e il suo territorio in modo interattivo e divertente. I partecipanti sono inizialmente formati sull’uso dei social media attraverso lezioni frontali, mentre in seguito diventano veri e propri social media reporter dell’evento, raccontando i “dietro le quinte” degli spettacoli e i luoghi che li ospitano. Un’occasione per conoscere meglio le nuove tecnologie di comunicazione e raccontare la propria esperienza in rete, sfruttando l’anima ludica e l’immediatezza dei social, ma anche per acquisire competenze utili a migliorare le proprie attività online.

Marcela Serli, founder of Compagnia Atopos, conducts a theater workshop for actors, dancers and artists from different expressive languages. The lab consists of the analysis of male and female psychogenesis through observation and comparison between people of different gender identities; the focus of the lab is the body, thought as an instrument of exploration and research on the self. A work ranging from narration to physical and vocal training with improvisation and composition techniques, with the aim of reaching a real theatralization of the Self.

A theoretical and practical workshop on social media content strategy applied to the field of the performing arts, conceived to experience the festival and its contexts in an interactive and entertaining way. Participants are initially introduced to the active use of social media through frontal lessons, and subsequently they become social media reporters of the event, telling the “behind the scenes” of the shows, the places and the people. An opportunity to get to know the new technologies and discuss about their internet experience, using playfulness and social immediacy, but also to gain useful skills to improve their online activities.


OPEN///CREAZIONE CONTEMPORANEA 2017

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Il bando è rivolto ad artisti (singoli, compagnie e collettivi) che operano nell’ambito della sperimentazione di nuovi linguaggi e forme espressive e ha come obiettivo la realizzazione di progetti da presentare all’interno del festival Pergine Spettacolo Aperto. L’intento è quello di favorire la crescita e le opportunità di esibizione degli artisti, promuovendo creazioni che riescano a stabilire un’interazione con lo spazio urbano della città di Pergine.

The call is aimed at artists (individuals, companies and collectives) working in the field of experimentation of new languages and artistic forms, and it aims at the production of projects to be presented during Pergine Spettacolo Aperto Festival. The aim is to promote the artists’ growth and the opportunity to be exhibited, supporting creations that can establish an interaction with the city of Pergine’s urban space.

Il bando è aperto ad artisti che operano sul territorio nazionale, mentre è previsto un supporto specifico a coloro che provengono dal Trentino-Alto Adige.

The call is open to artists of all nationalities working in Italy, while a specific support is provided to those artists resident in the Trentino-Alto Adige region.

Sono 130 i progetti valutati quest’anno dalla commissione artistica composta da Cristina Pierantonio e Carla Esperanza Tommasini (codirettrici del festival Pergine Spettacolo Aperto), Luisa Schiratti (codirettrice di CSS-Teatro Stabile di Innovazione Udine), Velia Papa (direttrice Marche Teatro e Inteatro), Giacomo Bianchi (presidente di Arte Sella) e Rosa Scapin (direttrice di Opera Festival Veneto).

This year, 130 projects have been evaluated by a selection committee composed by Cristina Pietrantonio and Carla Esperanza Tommasini (co-directors of Pergine Spettacolo Aperto Festival), Luisa Schiratti (co-director of CSS-Teatro Stabile di Innovazione Udine), Velia Papa (director Marche Teatro and Inteatro), Giacomo Bianchi (president of Arte Sella) and Rosa Scapin (director of Opera Festival Veneto).


NO LIMITS FESTIVAL ACCESSIBILE La qualità dell’esperienza culturale è al centro della mission del festival, che legge nell’ottica dell'accessibilità e fruibilità tutte le proposte artistiche selezionate, garantendo al pubblico condizioni di massima autonomia, comfort e sicurezza. In linea con questo obiettivo vengono messi a disposizione servizi gratuiti per persone con bisogni particolari e diverse abilità. È possibile richiedere il servizio di trasporto prima e dopo gli spettacoli nella tratta Trento-Pergine-Borgo. Informazioni sull’accessibilità degli spazi, oltre che nel presente catalogo, sono consultabili online (www.perginefestival.it) e tramite l'App “Trentino Accessibile”. I volontari del festival sono inoltre a disposizione di chiunque richieda l’accompagnamento al luogo dell’evento. Alcuni spettacoli sono abbinati ad audiodescrizione, sottotitoli o interpreti della Lingua Italiana dei Segni, oppure pensati per tutta la famiglia o per un pubblico non italiano. Il festival prevede inoltre l’attiva collaborazione di persone con disabilità. Tutti i servizi richiedono la prenotazione. Per maggiori informazioni e/o prenotazioni inviare una email a nolimits@perginefestival.it o chiamare il numero 0461 53 01 79. Le persone con disabilità potranno accedere agli spettacoli con biglietto ridotto (biglietto omaggio per accompagnatore). Il progetto No Limits è realizzato con la collaborazione di Anffas Trentino onlus, Coop. CS4, Ente Nazionali Sordi di Trento, Centro Franca Martini, Coop. HandiCREA, Coop. Senza Barriere, Coop. Vales, MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e con il supporto di Fondazione Pio Istituto dei Sordi.

The quality of a cultural experience is at the heart of the festival’s mission, which seeks to evaluate all the selected artistic proposals in terms of accessibility, suitability and enjoyment, guaranteeing to its audience conditions of autonomy, comfort and safety. In line with this goal, a range of free services are available for people with special needs and different abilities. People with disabilities may request a transport service before and after the shows within the Trento-Pergine-Borgo district. The spaces used by the festival have been chosen for their accessibility and the information is available on this booklet, online and via the “Trentino Accessibile” App. A group of trained festival volunteers are available for anyone who wants to be guided during the events. For some events, audio guides, subtitles or interpreters of the Italian Sign Language are available. The festival also includes the active collaboration of people with disabilities and, as indicated in this booklet, some events have been specifically designed for families or for non-Italian audiences. All services are free but reservation is required. For more information and reservations, please send an email to nolimits@perginefestival.it or call +39 0461 53 01 79. Every attendee with disabilities will get access to the performances with a discounted ticket (companions accompanying a person with a disability will get a free ticket). The Project No Limits is realized in collaboration with Anffas Trentino onlus, Coop. CS4, The Italian National Agency for the protection and assistance of the Deaf (ENS) – Trento branch, Franca Martini Center, Coop. HandiCREA, Coop. Senza Barriere, Coop. Vales, MART Modern and Contemporary Art Museum of Trento and Rovereto and with the support of Fondazione Pio Istituto dei Sordi. 51


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BIGLIETTI / TICKETS BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI / BOX OFFICE AND INFO POINT Dall’1 al 15 luglio 2017 / From the 1 to the 15 of July 2017 h. 10.00-12.00 | 16.30-23.00 st

th

c/o Sala Maier, piazza Serra 14 38057 Pergine Valsugana (TN) +39 345 7667445 ticket@perginefestival.it A partire dal 16 giugno è possibile acquistare i biglietti online sul sito www.primiallaprima.it e in tutte le Casse Rurali Trentine aderenti al servizio Primi alla Prima (elenco dei punti vendita sul sito www.perginefestival.it). Opzione non prevista per Body Swap, iD, Laissez Faire, Worker’s Club, The Laboratory of Doing Nothing (prenotazione obbligatoria e ritiro presso la biglietteria del festival). A partire da un’ora prima dell’evento i biglietti possono essere acquistati solamente sul luogo dell’evento (ad eccezione di Body Swap, iD, Laissez Faire, Worker’s Club, The Laboratory of Doing Nothing). Starting from the 16th of June it is possible to purchase tickets online through the website www.primiallaprima.it and, for those who live in the Province of Trento, it is possible to buy tickets in all the Casse Rurali Trentine (see on the website www.perginefestival.it the complete list of the places with tickets on sale). For the projects Body Swap, iD, Laissez Faire, Worker’s Club, The Laboratory of Doing Nothing the online option to purchase the tickets is not available (you should book and get your ticket directly at the Box Office).

Starting one hour prior to the beginning of a show, tickets can be purchased only at the event’s venue (except for Body Swap, iD, Laissez Faire, Worker’s Club, The Laboratory of Doing Nothing). PREZZI / PRICES 12€ intero / full, 9€ ridotto / reduced* 5€ Body Swap, Pergine, Via S. Pietro 4, iD, Laissez Faire, Worker’s Club, The Laboratory of Doing Nothing L’acquisto di un biglietto per due spettacoli diversi dà diritto al prezzo ridotto di 5€ sul terzo: promozione acquistabile solo presso la biglietteria. Buying a ticket for two different performances allows you to buy a 5€ discounted ticket for a third show. The promotion is valid only at the Box Office. ACCESSIBILITÀ / ACCESSIBILITY vedi pag. 51 / see p. 51 * over 65, universitari under 26, convenzioni In Cooperazione, Museum Pass, Trentino Guest Card, Trentatretrentini, Arte Sella, Teatro Portland, Il Sogno Aps * over 65 years old, university students under 26, conventions with In Cooperazione, Museum Pass, Trentino Guest Card, Trentatretrentini, Arte Sella, Teatro Portland, Il Sogno Aps 53


con il contributo di

altri sponsor

partner tecnici main sponsor

con il sostegno di

partner scientifici Comune di Pergine Valsugana

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media partner


CREDITS

PERGINE SPETTACOLO APERTO Direzione artistica Cristina Pietrantonio Carla Esperanza Tommasini Direzione di produzione Lucia Maroni Segreteria Arianna Martinelli Ufficio tecnico Denis Frisanco (responsabile) Alessandro Baldo Emanuele Girardi Luca Mariotti Logistica e coordinamento volontari Luca Gadler Ufficio stampa Maria Giovanna Franch Ufficio stampa nazionale Veronica Pitea

Promozione Maria Giovanna Franch Arianna Martinelli Federica Petronilli Coordinamento progetto Open Carla Esperanza Tommasini Coordinamento progetto “No limits” Federica Petronilli Relazioni internazionali e progetti europei Federica Petronilli Carla Esperanza Tommasini Area fundraising Arianna Martinelli Editing e redazione Giuliano Geri Traduzione Roberto Cavallini Stage Valentina Dall’Ara Beatrice Rossi

Servizi fotografici Romano Magrone

Stampa Publistampa Arti grafiche

Servizi video Giulia Lenzi

Media partner Fattiditeatro.it

Audiodescrizione Senza Barriere onlus, Nicola Tondi

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Sottotitolazione Alessandro la Donna

Presidente Flavio Pallaoro

Lingua Italiana dei Segni ENS Trento

Vicepresidente Michele Andreaus

Servizio cassa Michela Strobbe (responsabile) Alessia Montrone Marianna Moser

Consiglieri Ugo Baldessari Gianluca Filippi Roberto Filippi Marco Frisanco Marcello Pallaoro

Grafica Liliana Mattevi Illustrazione edizione 2017 Officina delle Nuvole | Marco Ambrosi Logo pupilla grafik + Paolo Roggero

con il supporto di Michela Strobbe Un ringraziamento speciale a Franco Refatti per la concessione degli spazi di Rimessa Carrozze

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WWW.PERGINEFESTIVAL.IT 56


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