Petherapy Lab Mag 1

Page 1

MAGAZINE

Petherapylab Anno 1 - Numero 1 - MENSILE - AGOSTO 2014

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

Bengala La razza del mese

Bovaro del Bernese La razza del mese

COPIA DI CORTESIA

PARCO NATURALE DELL'ADAMELLO Al bar con Fido e Micio

alla scoperta di orsi, cervi, marmotte, lupi, linci, stambecchi e aquile


LU S ON

SCEGLI UN’ESTATE MIGLIORE PER IL TUO AMICO A QUATTROZAMPE. Quest’estate pianifica le tue vacanze in compagnia di Fido e Micio nelle tante strutture pet-friendly in tutta Italia. Scopri hotel, case vacanze, campeggi, spiagge e ristoranti che li accettano scaricando, gratuitamente, la app VacanzeBestiali, disponibile sugli store Apple e Android o tramite il QR code apposito. Troverai anche tanti consigli di viaggio. Informati su enpa.it e vacanzebestiali.org. Perché l’abbandono non è un’alternativa.

2


Editoriale Anno I - Numero 1 Agosto 2014

A

mici di Petherapy Lab, per prima cosa vogliamo ringraziarvi per l'attenzione e l'affetto con cui ci seguite e i numeri sono lì a testimoniarlo: in pochissimo tempo dalla nostra apparizione su Facebook (il papá di tutti i Social Network) abbiamo raccolto piú di 600 "Mi piace" e il numero 0 del nostro bellissimo magazine è stato "letto" da 5000 amici.

8

Tutta questa "attenzione" ci spinge a fare di piú e meglio per offrirvi un magazine sempre piú bello, piú ricco di informazioni, con tante curiositá e bellissime foto che parlano dei nostri amici animali. Ne abbiamo fatta tanta di strada: prima il sito www.petherapylab.com nato per spiegare e divulgare la nostra attivitá di pet-therapy svolta dalla bravissima Paola con l'ausilio della labrador Marlene, dal meticcio di pastore tedesco Zanna e dai conigli ariete bianco Diego e Cocco, poi il profilo FB e per ultimo (ma non meno importante, anzi possiamo definirlo il nostro piccolo gioiello) il magazine nato come scommessa durante una telefonata dopo una giornata in ufficio. Il risultato del nostro lavoro di squadra è sotto i vostri occhi, ma non saremmo arrivati fin qui senza il vostro preziosissimo aiuto, ed è per questo che vogliamo che il Petherapy Lab Network (sito, FB e magazine) diventi il punto di riferimento di CHI AMA GLI ANIMALI, VIVE CON GLI ANIMALI, VIVE PER GLI ANIMALI. Il vostro contributo potrá assumere diversi aspetti: dall'inviarci via mail le foto dei vostri beniamini alla segnalazione di Associazioni pro-animali che operano sul territorio e canili o gattili dove poter adottare un amico a 4 zampe.

44

Buona lettura dal Direttore e dalla redazione di Petherapy Lab Magazine!

66

58

76 MAGAZINE

Petherapylab

MAGAZINE ON-LINE DI CULTURA ANIMALE ORGANO UFFICIALE DI PETHERAPY LAB ANNO 1 - NUMERO 1 - Mensile - Agosto 2014 EDITORE: Associazione Rapid Dogs Rescue Onlus

Direttore Responsabile: MARCO SIVERO - Art director, grafica e impaginazione: DANIELE COLZANI Segretaria di redazione: EMANUELA CATTANEO - Redazione: PAOLA LUSSO - PAOLA ZAPPAROLI Foto di copertina: GIANMAURO SPEZIATI - Hanno collaborato a questo numero: MIRELLA ARIATA - paola brambilla - LAURA FRIGERIO - LAURA RANGONI - CESARE BERNARDI - CLAUDIA CONTINI - LORENZA FERRARI - FORLANI - CARLO FRAPPORTI FEDERICO RONGAROLI - DEBORAH SCALVINI - MAURO SPEZIARI - ALDINOby360 - AKITA LOUNGE BAR CONCOREZZO - ART HOUSE TESSUTI ALPINI - ASILO NIDO E MICRONIDO BIMBOLANDIA MANTOVA - ASSOCIAZIONE PET LEVRIERI ONLUS - BESTIACCE.COM - CAT SUITTER HOME - CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERI - ELLA STUDIO - ENPA ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI - GENSAUREA BENGALS - KEMECO.IT - KENNELL RICASSò TEGLIO - LETORTEDIBRI.IT - NEKO CAFè TORINO - OIPA ITALIA ONLUS - PATATINO. IT - RENART - UN ATTO D'AMORE ONLUS - WWF WORLD WILDLIFE FUND ITALIA www.petherapylab.com Petherapylab

info@petherapylab.com +39 334 2783245

@petherapylab +39 342 3793402

3


Lifestyle in collaborazione con Ella Studio

C

La prima malga vegetariana di tutto l'Alto Adige

hi avrebbe mai detto che nella terra dello speck, del gulasch e dei canederli, dove la tradizione culinaria è strettamente connessa con il rapporto non proprio paritario tra l’uomo e gli animali, qualcuno sarebbe un giorno riuscito a fare attecchire la filosofia vegetariana, proprio all’interno di uno dei luoghi simbolo dell’enogastronomia altoatesina, come è, in effetti, il maso? Tra il santuario della Madonna di Pietralba e il Bletterbach, l’affascinante “Gran Canyon“ dell’Alto Adige, una comoda strada forestale, percorribile anche con il passeggino, porta, in 35-40 minuti, alla malga Monte San Pietro un vero e proprio tempio del-

la salute a tavola che Alexander Bisan ha voluto dedicare alla natura, in quanto fonte di vita per gli uomini e per gli animali. Quella di Alexander, che poteva inizialmente sembrare una missione impossibile, si è invece col tempo trasformata in un’attività apprezzata da un numero sempre crescente di persone e di visitatori, che hanno raccolto il suo invito a trascorrere più tempo all’aria aperta e a lasciarsi contagiare dalla volontà di rispettare e prestare attenzione a tutte le creature dell’universo. Ma quello che davvero stupisce gli ospiti che arrivano alla malga Monte San Pietro è il menu di piatti proposti

dalla cucina. Coraggiosamente - nella convinzione che il consumo di carne sia discutibile dal punto di vista ecologico e contraddica il principio di onorare e rispettare l’universo in ogni sua forma - a partire dal 2013, la malga ha trasformato la propria proposta in un’offerta esclusivamente vegetariana e vegana. Le pietanze vengono scelte accuratamente e preparate con ingredienti di provenienza non solo regionale ma addirittura dei prati e dei boschi circostanti e in gran parte biologici. Gli sciroppi dissetanti alla melissa, al sambuco e alla menta e i tè alle erbe – rilassanti, curativi e rinfrescanti - vengono creati da piante raccolte a Alexander Bisan in compagnia della mucca Berta

4


mano. Le torte e i dolci, spesso appena sfornati, sono cremose, delicate e saporite. Insomma, c’è di che fare storcere il naso al turista distratto e affamato, in cerca dei classici sulla tavola elencati in una qualsiasi guida turistica datata. Eppure, con quella pazienza e quello sguardo attento che Alex da sempre suggerisce di coltivare, si possono trovare vere e proprie chicche - tagliatelle al pesto di erbe aromatiche, polpette al farro, gnocchi alle ortiche e agli spinaci selvatici, solo per citare qualche piatto – che, una volta provate, è difficile dimenticare. «E’ un onore poter sorprendere i miei ospiti con alcune particolarità e viziarli con piatti salutari – dice sempre Alex - Nel servire a tavola voglio avere la coscienza pulita». E la mucca Berta, che rumina tranquilla, gettando uno sguardo verso chi le fa una foto, non può che apprezzare la filosofia del suo amico umano. Oltre alla ristorazione, la malga offre un programma alternativo di attività per scuole, gruppi e famiglie. Per consultarlo potete visitare il sito http://www.naturheilt.it o scrivere una mail a info@naturaguarisce.it

5


Lyfestyle della Redazione di Petherapy Lab

Un clic, una fotografa, un Elke Vogelsang ha scoperto la passione per i ritratti dei cani e ha immortalato i suoi beniamini regalandoci una serie di bellissimi scatti.

Q

uando non è fuori per lavoro, magari per un servizio di matrimonio, l’obiettivo di Elke Vogelsang è puntato quasi sempre sugli animali, in particolare i cani. Che sono la sua passione, tanto da essere diventato anche questo un lavoro, come ‘ritrattista’. Tra tutti il suo soggetto preferito sono i suoi tre ‘cuccioloni’: Noodles, Scout e Loli. Grazie al suo talento la fotografa tedesca è riuscita a immortalarli in un set di immagini che raccontano, con ironia leggera, in mille espressioni e pose diverse, il carattere di questi ‘modelli’, davvero a proprio agio davanti alla camera. La simpatia, il gioco e la tenerezza che ispirano i tre adorabili musi emerge in maniera spontanea assieme all’affiatamento e alla complicità con la loro padrona Elke Vogelsang ha scoperto la passione per la fotografia e per il ritratto dei cani, adottandone uno, costantemente ispirata, come molti altri prima di lei, sin dalla preistoria.

CHEEEESE!!!

6


ritratto a quattro zampe

Forse il cane non è il migliore amico dell’uomo (qualcuno preferisce il gatto), ma è indubbio che sia una notevole fonte di gioia e ispirazione per quanti ne condividono gioie e dolori della quotidianità. Paul Simon ha addirittura scritto la canzone “Rene and Georgette Magritte With Their Dog After the War” in sintonia con l’arte eccentrica e spiritosa del surrealista belga, in giro

per vernissage con la moglie e il cane Lou-Lou. Il bassotto Lump ha vissuto e ispirato le notevoli declinazioni dell’estro di Pablo Picasso per sedici anni, oltre al suo ritratto. Andy Warhol, ha dedicato diversi momenti di celebrità pop al suo bassottino Archie. Cani, cervi, scimmie, pappagalli, polli e ogni genere di animale domestico, affollano i ritratti di Frida Kahlo, di-

pinti o fotografati, come hanno fatto con la sua esistenza dolorosa. In video contempla cani nell’arte di ogni genere (quell’opera d’arte del cane, se preferite), che va dalla Preistoria all’età moderna. E stiamo sfiorando la punta di un iceberg. Adottando il suo cane Noodles, Elke Vogelsang ha scoperto addirittura la passione per la fotografia, che da professionista autodidatta esercita con ogni genere di ritratto, dai bambini ai matrimoni, continuando a prediligere gli animali e i cani in particolare, a partire da Noodles, Scout e Loli. Tre magnifici modelli che vivono con la sua famiglia nella tedesca Hildesheim, protagonisti di tutti gli scatti scelti per questa gallery, e di molti realizzati dalla fotografa, con la Fujifilm X-M1 che porta sempre con se, la Fujifilm X-20 utilizzata per tutte le foto della serie “Nice nosing you”, o la Canon EOS 5D Mark III con il suo corredo di obiettivi. Un lavoro che richiede pazienza, conoscenza della razza e del carattere dell’animale, l’aiuto di un assistente provvisto di giocattoli, oltre ad una bella dose di passione per la fotografia e il soggetto. Il risultato lo potete constatare con i vostri occhi, anche sul profilo FB di Elke Vogelsang.

7


Curiosità della Redazione di Petherapy Lab

13mila chilometri in volo pe Klepetan ogni anno migra in Sud Africa, ma a primavera torna da Malena, che non può più volare: ha un'ala fuoriuso per colpa dei cacciatori.

C

ome ogni marito che lavora molto lontano, almeno una volta all’anno lui torna a casa da sua moglie. Puntuale come le altre volte, con l’arrivo della primavera Klepetan, il maschio di una coppia di cicogne, è tornato in Croazia per raggiungere la sua Malena. Per incontrare la compagna, che a causa di una vecchia ferita procuratale da alcuni cacciatori non riesce più a fare la lunga traversata stagionale, il maschio ha percorso in volo tredici mila chilometri dal Sudafrica. Questo è il dodicesimo anno consecutivo che Klepetan raggiunge la sua Malena (Piccola, in croato) nel loro nido, dove lo aspetta per accoppiarsi, nel villaggio di Brodski Varos, nell’est della Croazia. Malena trascorre gli inverni sul tetto della casa di Stjepan Vokic, un bidello pensionato, che dal 1993 si prende cura della cicogna, dopo che alcuni cacciatori l’avevano colpita a un’ala procurandole una ferita che le impedisce di volare.

CROAZIA

SUDAFRICA

8

NZA LA LONTANA RA NON LI SEPA


er rivedere la sua... cicogna! INSIEME DA 12 ANNI

MALENA HA UN'ALA FUORIUSO

«Quest’anno Klepetan è arrivato con dodici ore di anticipo rispetto al solito, mi ha svegliato ieri mattina presto, io e Malena lo aspettavamo per oggi», racconta Vokic al giornale locale ‘Jutarnji list’. Negli altri nidi, aggiunge, le cicogne torneranno tra cinque o sei giorni, mentre «lui è sempre il primo ad arrivare, perché sa che la sua Malena lo aspetta impaziente». La storia d’amore tre le due cicogne di anno in anno riceve una grande attenzione mediatica. «È un bene che sia così - spiega Mirjana Krizmanic, una psicologa croata, autrice di libri self-help - perché si tratta di una bellissima storia, che spesso manca nei titoli di stampa dedicati a noi esseri umani, ed è giusto che la gente riconosca il suo fascino». Viva le cicogne!

9


ON

LU S

Gli animali ringraziano per la concessione di questa pagina.

SCEGLI UN’ESTATE MIGLIORE PER IL TUO AMICO A QUATTROZAMPE. Quest’estate pianifica le tue vacanze in compagnia di Fido e Micio nelle tante strutture pet-friendly in tutta Italia. Scopri hotel, case vacanze, campeggi, spiagge e ristoranti che li accettano scaricando, gratuitamente, la app VacanzeBestiali, disponibile sugli store Apple e Android o tramite il QR code apposito. Troverai anche tanti consigli di viaggio. Informati su enpa.it e vacanzebestiali.org. Perché 10 l’abbandono non è un’alternativa.


11


Curiositá della Redazione di Petherapy Lab

Autoscatti “selvaggi” anzi... “bestiali” La febbre da “selfie” contagia anche il mondo animale. I protagonisti di queste fotografie non sono i soliti vip o comuni mortali, bensì degli adorabili animaletti.

E ... CHE AVET RE? DA GUARDA

12


S

embrano proprio lì, davanti allo specchio di un bagno o di un ascensore. Con lo smartphone in mano. Pronti a immortalarsi come farebbe un qualsiasi adolescente. Orsi, gorilla, scoiattoli, panda, canguri: tutti protagonisti di selfie fuori dal comune. Grazie alla fantasia di un’agenzia pubblicitaria di San Paolo, Heads, che ha celebrato in questo modo il neonato sodalizio tra National Geographic e Diomedia, agenzia fotografica brasiliana. Ecco il claim della campagna: “Là fuori ci sono un sacco di fotografie orribili di animali. I migliori scatti della natura sono su National Geographic”.

13


La razza del mese di Paola Brambilla del GensAurea Bengals

Il gatto Bengala: un piccolo tesoro travest

L

a prima domanda da porsi è: "Il Gatto bengala … Perché sceglierlo?" Perché è prima di tutto... un gatto! Ma con un “goccio “ di sangue selvatico nelle vene, essendo “nato” dall’ibridazione tra l’Asian Leopard Cat (A.L.C.) e differenti razze di gatto domestico (mau, abissino, bombay, burmese, maine coon e altri gatti domestici anche non di razza a pelo corto). Fino alla quinta generazione sono ancora presenti in una piccola quantità (3% circa) i geni dell’A.L.C., ma da qui in poi la percentuale è così modesta da essere irrilevante.

14

Il gatto bengala è un gatto di razza pura, con pedigree (da esigere sempre quando vi rivolgete ad un allevamento), è una razza rustica sana e che non soffre di particolari patologie. E’ molto intelligente, attivo, vivace, infinitamente curioso, giocherellone anche da adulto ma la sua indole è pacifica, è un “buono”, socializza bene con gli altri gatti e con i cani, gioca volentieri con i bambini, ricerca la compagnia e le attenzioni del padrone e spesso aspetta il suo ritorno a casa la sera per una sessione di giochi e coccole.

Ama simulare attacchi e agguati, attenzione perciò a criceti, canarini e anche… acquari, infatti l’acqua non lo spaventa, anzi diventa un gioco insolito e molto divertente. Pur essendo un gatto attivo, si adatta molto bene alla vita in appartamento di cui non disdegna gli agi e le comodità concedendosi lunghe pennichelle sui divani e perché no?… anche sul letto! Un po’ di storia….. Ha l’aspetto di un piccolo leopardino, ma in realtà è un gatto domestico… com’è successo?


adottare le femmine di prima generazione (perchè i maschi fino alla terza o quarta generazione sono sterili). Cercando per loro dei compagni selezionò due maschi, uno brown trovato in un ricovero per animali e uno rosso a macchie mogano trovato a vagabondare nello zoo di Delhi. Da quei primi accoppiamenti partì tutto e ora che il sogno di Jean si stava realizzando, le sue prospettive si ampliarono. niziò a lavorare sul tipo di maculatura, introdusse i geni del rosettato con la certezza che, anche se in prima generazione non si vedevano prima o poi sarebbero usciti di nuovo. Nel 1985 il Bengal venne inserito dalla TICA come razza nuova, sperimentale: naturalmente gli ALC (non esistendo ancora ufficialmente la razza Bengala) venivano incrociati con differenti razze di gatto domestico, (mau, abissino, bombay, burmese, maine coon © L. Johnson

© L. Johnson

tito da leopardo

macchie come la mamma e uno no. Jean sperava che questa fosse la base da cui partire per ottenere una nuova razza, ma rimase vedova e per occuparsi dei figli ancora piccoli fu costretta a mettere il il suo sogno in un cassetto senza però dimenticarlo…. Anni dopo, nel 1973 il Dott. Centerwall, portò avanti uno studio sulla leucemia felina e scoprì che l’ALC ne era immune, decise quindi di ibridarlo al fine di ottenere una generazione nuova da studiare. Per quanto l’intento fu dei più onorevoli, il dottore non riuscì nell’impresa, in quanto scoprì subito che questa immunità si perdeva con l’ibridazione con il gatto domestico e dovette quindi rinunciare. Jean, che nel frattempo si era risposata , e che non aveva mai dimenticato Malasia, venne a sapere dell’esistenza di questi cuccioli e riuscì ad

Il gatto Bengala “nasce” da obiettivi e desideri di due persone differenti, perciò facciamo un passo indietro... Nel 1961 la Sig.ra Jean Sugden (divenuta poi Jean Mill dell’allevamento Millwood), acquistò, in Arizona dove viveva, Malasia, una femmina di ALC che crebbe in casa con un suo micio domestico. Incantata dal suo manto spettacolare decise che quando fosse diventata grande l’avrebbe fatta accoppiare col suo maschio nella speranza di avere qualche cucciolo con l’aspetto strepitoso della mamma. Malasia partorì due micini, uno a

15


e altri gatti domestici anche non di razza a pelo corto). Nel 1991 venne ufficialmente riconosciuta come razza, prima dalla T.I.C.A. (The International Cat Association) e dalle altre organizzazioni feline successivamente. Il sogno di Jean (e di tutti gli allevatori con cui collaborò) si era realizzato e la razza Bengal è ora una delle più diffuse in America. Da quando il gatto bengala è stato riconosciuto e quindi sono stati fissati gli standard della razza, non è più possibile incrociare l’Asian Leopard Cat con altre razze di gatti ma solo con il bengala. Alcuni allevatori (all’estero perchè in Italia è proibito detenere ALC e/o Early Generation) incrociano i propri riproduttori con l’A.L.C. al fine di ottenere nuove linee di sangue, o per tentare di fissare alcune caratteristiche fisiche che con l’ibridazione si sono perse (es.pancia bianca) o semplicemente esemplari dall’aspetto più wild e spettacolare.

16

Personalmente ritengo che questa sia una cosa molto positiva perché introducendo “sangue” nuovo si mantiene sana la razza evitando quei pericolosi incroci fra consanguinei che inevitabilmente portano a malattie di origine genetica e che verrebbero fissate con l’inbreeding. Lo standard di razza Qualunque bengala desta ammirazione perché il suo aspetto è tra i più spettacolari nel mondo felino, ma lo standard ufficiale di razza prevede caratteristiche ben precise. Anche se ci possono essere piccole discrepanze tra le varie associazioni feline tutti concordano che…. Il bengala è un gatto di taglia media, il maschio può arrivare a pesare anche 8 o 9 Kg, la femmina 4 o 5, raramente di più. Ha una struttura robusta, corpo solido e muscoloso, le zampe posteriori un po’ più lunghe di quelle anteriori, la coda leggermente spessa e non troppo lunga, arrotondata e nera in

punta, è apprezzato il portamento all’ingiù. L’impressione generale che si deve avere osservando un bengala è di potenza e grande agilià, deve farci evocare (sognare) i felini che saltano di ramo in ramo all’inseguimento delle loro prede.


La testa dovrebbe essere leggermente più piccola rispetto al resto del corpo con orecchie relativamente piccole dalla base larga, con la punta arrotondata e ben distanziate tra di loro. Il naso dritto che continua dalla curva della fronte senza brusche interruzioni e dalla punta grande. Gli occhi devono essere grandi, espressivi, distanziati, quasi tondi che si allungano leggermente verso le orecchie e che ricordano quelli dei grandi felini notturni. Il colore può essere nocciola, oro più raramente verde. azzurri o acqua solo nella variante “snow”. I cuscinetti dei baffi e il mento (non sporgente) devono essere ben pronunciati e in evidenza, a formare come un ”trifoglio”. Il mantello Il mantello è corto, setoso, brillante e morbidissimo al tatto. Richiede pochissime cure, è sufficiente una passata con un panno tipo camoscio. Il bagno è più un gioco che una necessità. Il disegno del mantello può essere di tre tipologie: 1) spotted - Rosettato, cioè rosette che possono esere a due o tre colori aperte, chiuse, a punta di lancia o a “paw print” (un gruppetto di piccole macchie scure appoggiate su una più grande, come l’impronta della zampa di un leopardo)

2) marbled - marmorizzato: (particolarissimo, da vedere!) dove il disegno è costituito da un bel flusso orizzontale paragonabile appunto alle venature del marmo. Per ognuno di questi due disegni sono previste 3 varianti di colore : 1) Brown, dal marrone più freddo fino al biondo, passando per il rufus (rosso, arancio o fulvo). 2) Snow, cioè come il leopardo delle nevi però nelle varianti, sepia (cioccolato dal burmese), mink (crema-cioccolato dal tonkinese), linx (con le macchie più scure sulle estremità, dal siamese) 3) Silver, ovvero argento con macchie più o meno contrastate su fondo che può anche essere chiarissimo, senza nessun accenno di marrone. II glitter è una particolarità del manto

del bengala e consiste nella trasparenza e nell’assoluta assenza di colore dell’estremità di ogni singolo pelo, che fa sì, che la luce diretta venga riflessa donandogli quella lucentezza così unica e particolare. Gli antenati Il progenitore del gatto Bengala è l'Asian Leopard Cat (ALC): ha bellissimi occhi notturni, orecchie piccole e arrotondate con una macchia più chiara nella parte posteriore (ocelli),il naso grosso Il profilo è lungo ed inclinato senza stop evidente, grossi cuscinetti dei baffi. La testa, ben arrotondata, sembra di una taglia più piccola rispetto al resto del corpo. Ha muscoli possenti ed è agilissimo. Le zampe posteriori sono più lunghe

17


di quelle anteriori e la sua coda è corta e spessa. La sua pelliccia è interamente maculata e anche sulla pancia, sempre bianchissima, ci sono gli spott. L’A.L.C. o gatto leopardo asiatico (Felis Prionailurus Bengalis è il suo nome scientifico), da cui il bengala deriva, non è un leopardo né tantomeno ne ha l’aggressività, anzi, è un timoroso piccolo felino, prevalentemente notturno, che vive in Asia, a partire dal Nord, dalla Siberia fin giù a Sud in Malesia. Abita indifferentemente nelle foreste e nelle pianure, in preferenza lungo i corsi d’acqua, infatti oltre a cacciare piccoli mammiferi, pesca, nuota e ama l’acqua!!! L’unica, ma proprio l’unica cosa che lo accomuna al leopardo (a cui deve anche il nome di gatto leopardo) è la splendida maculatura del mantello, corto e setoso, che gli dà quel look un po’ selvaggio e che, per la gioia dei nostri occhi, ha trasmesso al bengala.

18

Un bellissimo esemplare di Asian Leopard Cat, progenitore dei Bengala


La mia storia Per quanto mi riguarda i gatti sono da sempre parte della mia vita. Fin da piccolissima li ho sempre amati, voluti, desiderati (una passione che ho trasmesso anche ai miei figli); cercavo di portarmi a casa qualunque gatto trovassi per strada, contrariando i miei che invece non condividevano questa passione. Mi sono dovuta accontentare di riversare il mio affetto sui gatti di mia nonna, che vivendo in cortile erano un po’ selvatici e da qui il mio amore per i gatti di carattere, insomma gatti … gatti !!! Amo il gatto il cui affetto non si può comprare, che è indipendente e che ti sceglie come suo compagno (non padrone, perchè non si può possedere un gatto come si fa con un cane!) Amo il gatto che mi saluta quando rientro a casa e che mi cerca per un momento di affetto o di gioco, che partecipa alla vita in famiglia e che fa il coccolone acciambellandosi accanto a me facendo spudoratamente il “ruffiano”. Insomma amo il gatto con la G maiuscola. Il gatto bengala per me è tutto questo, con il suo aspetto, le movenze e le posture così simili ad un felino selvatico con carattere deciso e comportamento vivace ma allo stesso tempo leale ed affettuoso... e poi... accarezzare, giocare, coccolare un Bengala ti dà la sensazione di avere tra le mani un felino puro, un piccolo tesoro travestito da leopardo. Paola Brambilla in compagnia di un Bengala

GENSAUREA BENGALS www.gensaureabengalcats.it - info@gensaureabengalcats.it FB Paola At GensAurea Bengals

GensAurea Bengals è un allevamento membro della T.I.C.A. (The International Cat Association) prima organizzazione ad aver riconosciuto ufficialmente questa razza. L'International Cat Association, comunemente noto come TICA, è il registro di genetica gatto più grande del mondo. Originariamente un'organizzazione nordamericana, ha ora una presenza in tutto il mondo e ha un registro genetico per gatti con pedigree e famiglia ed è uno dei più grandi enti sanzionatori del mondo per gatto spettacoli. Le attività di TICA includono la promozione e la conservazione dei gatti con pedigree, il mantenimento di un registro di sistema certificato genealogico, la promozione di relazioni amichevoli tra gli allevatori negli Stati Uniti e in altri paesi e la creazione di una Fondazione per incoraggiare la ricerca su questioni di salute felina e per fornire elenchi di materiali risorsa su questioni di salute ai suoi membri. www.tica.org

19


Pillole di Bengala di Paola Brambilla del Gens Aurea Bengals MA E’ UN FELINO SELVATICO? No! E’ un gatto domestico a tutti gli effetti. Solo nelle prime generazioni si trovano percentuali di geni del progenitore selvatico, oltre la quartaquinta generazione la percentuale è irrilevante. CHE CARATTERE HA? E’ socievole di natura, vivace, giocherellone anche da adulto e affettuoso, non ha problemi a convivere con altri animali ( anzi gli fanno compagnia quando siamo fuori casa) e si affeziona molto alla famiglia. Certo non è un gatto “soprammobile” né un “peluche” ha bisogno di un po’ di attenzioni (coccole e momenti di gioco), non è il gatto che si fa i fatti suoi, è interattivo perciò teniamone conto quando lo scegliamo come compagno. HA PROBLEMI A VIVERE IN CASA? No, anzi….. si adatta molto bene alla vita in appartamento, di cui ne apprezza agi e comodità. Divani e letti sono apprezzatissimi per le pennichelle nei momenti di noia (ovvero quando sono soli in casa) Essendo un gatto attivo, lasciamogli però libero accesso a tutta la casa ( non chiudiamolo in uno stanzino). Se c’è un balcone o un terrazzo, lasciamolo pure uscire quando siamo in casa. Idem se c’è un giardino ben recintato. Sarebbe ottimo procurargli degli spazi verticali (grattatoio) dove può liberamente arrampicarsi e saltare su e giù… COSA MANGIA? Il gatto Bengala è appunto un gatto, e come tutti i felini è decisamente carnivoro. Il Bengala adora la carne cruda (pollo, tacchino, quaglia, trita di manzo... MAI MAIALE!) Qualche volta gradisce anche il pesce fresco (tonno o salmone sfilettato) Scegliere sempre alimenti destinati all’alimentazione umana, mai scarti o avanzi di macelleria o pescheria. L’umido (scatolette) di buona qualità, è perfetto! Questi alimenti, per quanto graditi, non sono però (sigh!)

20

completi, ovvero non contengono tutte le vitamine e sostanze di cui ha bisogno per crescere e mantenersi in buona salute, è perciò necessario proporgli anche del cibo secco di buona qualità (croccantini) che sono invece un alimento completo. E’ preferibile scegliere delle marche che sono “grain free” ovvero senza cereali, perché questi ultimi potrebbero causargli disturbi intestinali. Sarebbe bene evitare di dargli gli avanzi della tavola (pasta, riso, salumi, fritti etc…) innanzitutto perché non gli fanno bene e poi per non dargli l’abitudine di venire ad “elemosinare” il cibo quando mangiamo, il suo musino che si affaccia sulla tavola sa essere davvero irresistibile e finiremmo per cedere!!!

Occasionalmente si possono fare dei cicli con un integratore vitaminico (tipo pasta VMP ricca di taurina) PER QUANTO RIGUARDA LA SALUTE? La razza Bengala è rustica, sana e non soffre di particolari patologie, quindi non è necessario niente di più delle normali vaccinazioni annuali. Salvo consigli diversi del veterinario di fiducia, la vaccinazione trivalente di base (Herpes, Calicivirus e Panleucopenia) è perfetta per un gatto che vive in casa da solo o con altri animali vaccinati. Se invece il vostro gatto ha accesso a giardini in cui ci sono altri gatti non controllati è bene fare vaccinazioni più complete (pentavalente). Ricordiamoci, se va in giardino, di


mettergli l’antiparassitario e di sverminarlo ciclicamente. In caso di intervento chirurgico è bene segnalare al veterinario che le anestesie a base di Ketamine non sono adatte a lui e quindi vanno evitate. E’ MEGLIO MASCHIO O FEMMINA? Bella domanda!!! Il maschio è più grande, più muscoloso e più possente della femmina….. ma è decisamente più “tonto” e accomodante. La femmina è più piccola, più snella e più elegante del maschio... ma è più sveglia e brillante. DEVO STERILIZZARLO? In una fascia di età che va dai 7 ai 12 mesi (non siamo tutti uguali!) il Bengala raggiunge la maturità sessuale

e sia maschi che femmine iniziano a risentire degli ormoni che circolano. Teniamo conto della natura felina dei gatti e che quando la natura e l’istinto chiama, essi rispondono!!! La femmina avrà quindi un primo calore o precalore, di cui potremmo anche non accorgerci perché potrebbe essere leggero. Presto, a distanza di 2 o 3 settimane, ne seguirà un altro più forte, a questo punto inizierà ad emettere i caratteristici richiami vocali, con un tono di voce sempre più alto e forte. Giorno e notte. Inizierà a rotolarsi per

terra, ad assumere la classica posizione con il sedere alto e la coda spostata di lato. Si struscerà contro qualunque cosa per lasciare tracce ormonali dalle ghiandole poste ai lati del muso. Questi calori durano circa 5/7 giorni e si ripropongono regolarmente a distanza di circa 2 settimane, finchè non si sarà accoppiata. Durante il calore la femmina non ha le classiche perdite ematiche perché per i felini l’ovulazione è indotta dall’accoppiamento, ma è comunque fertile, ed è una potente calamita per tutti i gatti maschi del vicinato. In questi giorni potremo notare un grande cambiamento anche nel carattere: non ci ascolta più, sembra rimbambita, diventa inappetente, cercherà di scappare per trovarsi un

fidanzato, potrebbe anche fare pipì fuori dalla lettiera, ma non è impazzita, non è malata, è solo dominata dagli istinti. Il maschio intero, quando da adolescente diventa “macho” manifesta anche lui dei cambiamenti. Fisicamente, mette su massa muscolare, il collo divente più possente, sembra “palestrato”, la voce diventa più piena e ….la sua pipì cambia odore…..il maschio “ha da puzzà”! Da questo momento in poi avrà in mente solo una cosa…. lui non ha periodi in cui va in calore, è sempre

pronto! Il maschio maturo, fa il suo dovere per attirare più femmine possibili, quindi emette richiami vocali e marca il suo territorio (cioè fa pipì in giro per casa) per lasciare tracce odorose che attirano le femmine e cercherà di scappare se avverte che in zona c’è qualche micina disponibile. Spesso i maschi tornano malconci da questi appuntamenti amorosi, perché si azzuffano con altri maschi per avere il diritto di accoppiarsi per primi. Sì perché la femmina si accoppia con più maschi, uno dopo l’altro. Quindi devo sterilizzarlo? Direi proprio di sì. Ricordiamoci che i gatti randagi, liberi, si accoppiano frequentemente e hanno una vita media molto breve (meno della metà di un gatto sterilizzato). Anche gli allevatori non mantengono i propri riproduttori interi, per tutta la vita, queste scariche ormonali continue, stressano veramente tanto il gatto (soprattutto se non si accoppia mai) e finiscono per guastargli il carattere. Se invece il vostro micio scappa, non saprete mai con certezza se tornerà a casa (le macchine sono pericolosissime per i gatti in estro) e come tornerà... pesto, malconcio, graffiato, magari con qualche malattia e la femmina certamente gravida... PEDIGREE O NON PEDIGREE? Se scelgo un gatto di razza, è giusto che abbia il pedigree. Non è vero che il prezzo dimezza se non ha il pedigree. Questa documento è l’unico certficato che attesta l’iscrizione del gatto e dei suoi genitori ai libri genealogici e che ne attestano l’appartenenza ad una determinata razza, e per l’allevatore ha un costo di circa 50 Euro. Se non vogliono darvi il pedigree e ne fanno una questione di prezzo, vi stanno raccontando una cavolata. Se si sceglie un bengala o un altro gatto di razza, bisogna esigere il pedigree, altrimenti non si giustifica il prezzo del cucciolo, al massimo in quel caso si fa un’offerta (come per i canili) o rimborso spese per il mantenimento e le vaccinazioni del cucciolo

21


"Tutti in posa!" MANDATECI LE FOTO DEI VOSTRI BENGALA...

fino a quell’età. Ma si sta parlando di cifre irrisorie…. Quello che sta dietro a un gatto con pedigree è l’impegno e la dedizione che si mette giorno dopo giorno, 365 giorni l’anno. Sono le cure, l’affetto e le attenzioni che si dedicano costantemente ai genitori e ai cuccioli per dar loro una vita serena, e far crescere cuccioli sani, ben socializzati e di buon carattere. Quello che c’è dietro a un pedigree è la ricerca di riproduttori sani e che rappresentano al meglio la razza, e ogni allevatore dovrebbe essere orgoglioso dei propri gatti e dei loro progenitori. E ancora, quello che sta dietro a un pedigree sono tutti gli esami e i test

22

che ogni hanno si fanno a tutti i riproduttori per essere certi che sono esenti da malattie e che quindi i cuccioli e la razza che stiamo portando avanti è sana. Se avete intenzione di acquistare un cucciolo da un allevatore chiedete tutte queste informazioni, e se è una brava persona sarà felice di farvi vedere come tiene i suoi cuccioli, chiedete di vedere i genitori e informatevi sugli esami cui sono stati sottoposti nell’arco dell’anno. Se vi negherà tutto ciò, mi spiace, ma avete scelto l’allevamento sbagliato, è solo uno scucciolatore. QUALI SONO i DOCUMENTI CHE DEVONO OBBLIGATORIAMENTE ACCOMPA-

Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Bengala sono invitati a spedire le foto dei loro a-MICI alla mail info@petherapylab.com. La redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab. GNARE L’ACQUISTO DI UN CUCCIOLO? Libretto sanitario che attesta il primo ciclo di vaccinazioni (vaccinazione e richiamo), la sverminazione, l’applicazione del microchip, il pedigree e il contratto di vendita con le garanzie per il cucciolo.


NETWORK

Petherapylab Magazine

social

WEBSITE

Il network di chi ama gli animali, vive con gli animali, vive per gli animali.

CONTATTI

www.petherapylab.com

Petherapylab

info@petherapylab.com 23


Storie da gatti di Paola Lusso

Chopin e Francesco: amore a prima vista

C

iao a tutti mi chiamo Chopin ho 8 mesi e sono un gatto fortunato perché ho trovato una famiglia che mi vuole bene e mi adora: siamo in 4, la mia mamma Sandra, il mio papà Max e Francesco il mio fratellino maggiore. Spero che tutti i gattini di questo mondo trovino una famiglia come la mia... è stato il destino a farmi arrivare da loro... si perché loro sono convinti di avermi scelto ma non è cosi sono stato io a scegliere loro: è stato amore a prima vista con la mia mamma umana, ma ora mettetevi comodi che vi racconto la storia... Un anno e mezzo fa il mio cucciolo d’uomo Francesco ha iniziato a chiedere un cucciolo. Un gatto, lui voleva un gatto e aveva anche le idee chiare: bianco con gli occhi azzurri. la mamma visto la sua insistenza ha iniziato ad indagare e lui ogni volta spiazzava tutti con le sue risposte. “Francesco perché vuoi un gatto” “Mamma ascolta vorrei un cucciolo tutto per me; ma un cucciolo vero per giocare, prendermi cura di lui... Gli vorrò tanto bene come ne voglio a te - colpo basso sui sentimenti- Lo spazzolerò... Si mamma mi prenderò cura di lui così non sarò

24

più solo a casa quando gioco. Quando tu sistemi casa io mi annoio da solo e così con lui posso giocare!!” La mamma è commossa e abbraccia il mio fratellino. Ne parla con il papà che è un po’ indeciso. Perché un gatto richiede tanto impegno. Perché ti cambia la vita un animale. Ma loro sono in 2 e lo convincono e parte la ricerca che li porterà a me! Prima di arrivare a me sono capitati in un allevamento dove contavano piu i soldi che l’amore per i gatti e per fortuna non si sono arresi Riparte la ricerca e il mio papà umano per caso si ritrova per su un sito che parla di ragdoll, si informano su questa razza: siamo bellissimi e buoni; per il nostro carattere veniamo definiti i gatti per eccellenza per i bambini. Veniamo usati negli ospedali pediatrici per la pet therapy e affianchiamo i bambini nella logopedia. così finalmente si decidono a venire da me e dare un'occhiata. Appena arrivano io corro verso di loro e salto sulla mia nuova mamma: "Finalmente sei arrivata"! Non voglio più scendere e faccio le fusa mentre tutti mi guardano sorpresi: "Non ha mai fatto così". Uno scambio di sguardi tra sandra e Max e capisco che sarò io il gatto di Francesco.

In un attimo li ho scelti e così parto per la mia nuova casa. Siamo tutti emozionati e felici. Francesco non sa nulla del mio arrivo e vedere la sua felicità ed emozione è stato il regalo più bello. Io e lui leghiamo subito, si prende cura di me e nonostante i suoi modi da camionista io non mi arrabbio mai, anzi. Dormiamo insieme e al mattino recupero per lui i miei tesori, le palline e i miei giochi e li porto sul suo letto e lo sveglio con i bacini e carezze: con la mia zampa sono un campione di coccole. Se mi lanciano la pallina la riporto. Passiamo giornate intere a giocare a palla. Siamo bellissimi e in simbiosi perfetta: se provano a dire a Francesco che gli comprano 10 macchinine e mi danno al vicino lui risponde che nessun gioco del mondo vale come me. Ogni tanto si crede un gatto e vuol saltare come me o si fa le unghie sul divano... cosa che io non faccio e se arrivano i suoi amici elenca con dovizia di particolari le regole per non darmi fastidio. Ci facciamo i dispetti a vicenda ed io sono veramente felice!

Inviateci le storie dei vostri amici a 4 zampe corredate da qualche loro bella foto alla mail info@petherapylab.com


25


Progetti di Paola Lusso Presidente Pet Levrieri

Altro che "bestiacce": noi siamo un progetto d'amore!

S

i sa, trovare l’anima gemella è difficile, per questo esistono i siti di dating e quella a quattro zampe, cane o gatto che sia, ecco www.bestiacce.com.

Come funziona il servizio? La persona risponde online ad alcune domande sul suo stile di vita, quello che gli piace fare, sulla sua famiglia e Bestiacce le propone una galleria di cani o gatti adatti a lei. Sono animali che vivono in rifugi di tutta Italia e che sono in attesa di essere adottati.

26

Come funziona lo SmartMatch? Facciamo un esempio pratico. Laura cerca un cane e risponde ad alcune domande che le vengono fatte sul sito www.bestiacce.com. Il risultato dà come profilo ideale per Laura quello del "Burlone". Ottimo! Avrà la possibilità di vedere tutti i Burloni disponibili e aprire la scheda dettagliata di ogni cane. E poi che succede? Beh, se Laura non desidera realmente un cane nulla, può giocare col test quanto vuole, rifarlo, curiosare tra i cani, Bestiacce

non vincola a nessuna adozione. E se invece si innamora di Rolly? Ottimo, a questo punto potrà prendere contatti col canile che lo ospita e conoscerlo di persona. Sarà poi compito del canile verificare che effettivamente Laura sia adatta a Rolly e procedere con l’adozione o proporre delle alternative che siano più compatibili con lei. Che ruolo ha Bestiacce? Bestiacce è una vetrina per i rifugi, è un mezzo attraverso cui le persone


possono conoscere i cani e i gatti che ci vivono. Le Bestiacce vogliono che tutti scoprano che l’animale che vive in canile non è lo scarto, ma è figo, un fantastico compagno di vita che li farĂ innamorare in tempi record. I rifugi partner sono in tutta Italia: al momento stanno partecipando da Modena, Torino, Bologna, Verona, Rovereto, Brescia, Lamezia Terme, Chianciano, Ragusa, Taranto e sono in continuo aumento, con una previsione di 40 rifugi a fine 2014.

27


Ciascun canile ha la propria area all’interno del sito dove ha la possibilità di inserire i proprio ospiti, con tanto di foto e descrizioni, il che permette loro di mantenere anche uno schedario digitale. I cani e gatti di Bestiacce sono profilati caratterialmente da educatori cinofili in base a un test scientifico realizzato in collaborazione con Paola Valsecchi dell’Università di Parma. La profilazione dà come risultato uno dei sei profili caratteriali in cui vengono inseriti: Burlone, Vulcano, Mammola, Assistente personale, Spirito Libero e Pigiama. Per essere profilati devono avere più di sei mesi, per questo sono adulti, il che permette di ottimizzare le risorse in linea con la sostenibilità del progetto, promuovendone l’adozione e liberando posti per nuovi animali. Una bella immagine di Raffaella Ongaro educatrice cinofila che collabora al progetto

28


E per chi ha già un cane? Le Bestiacce pensano a tutti! Al link www.bestiacce.com/hogiauncane. php chi ha già un cane può scoprirne il profilo con un breve test. I servizi per chi ha adottato e non Attraverso Bestiacce da settembre si potrà accedere ad una serie di servizi a tariffa agevolata (con uno sconto maggiore per chi ha adottato in un rifugio affiliato al progetto) offerti dai nostri partner: veterinari, educatori cinofili, toelettatori e pensioni, così da dare un’assistenza continuativa anche dopo che l’amico a quattro zampe è arrivato in famiglia. Bestiacce devolverà il 10% dei ricavi ai canili e gattili partner per continuare ad aiutare i cani e i gatti che entrano purtroppo continuamente in queste strutture, così di potere innescare un circolo virtuoso all’insegna del benessere animale.

CHI SONO LE "BESTIACCE" Le bestiacce sono tre, Clizia Welker (Strategic Designer & Business Manager), Giulia Beltrami (Scientific Director & Partnerships Manager) e Roberta Chelotti (Marketing & Communications Manager). Clizia e Giulia modenesi, classe 1980 e Roberta bresciana, classe 1981, si sono incontrate con una passione comune per gli animali e il desiderio di trovare l’anima gemella a quattro zampe per tutti. Ci riusciranno?

A destra: le tre "Bestiacce", fondatrici del progetto nella sede di b-ventures, l’acceleratore d’impresa che le ospita a Parma (fotografia di Antonio Pupa) Qui sotto: sempre le tre ragazze presso il Centro Soccorso Animali di Modena (fotografia di Giorgia Cavalieri)

Website: www.bestiacce.com - Email info@bestiacce.com Blog www.bestiacce.tumblr.com - FB www.facebook.com/bestiacce Instagram www.instagram.com/bestiacce - Twitter www.twitter.com/bestiacce 29


Progetti 2.0 di Paola Lusso

Quando il web diventa aiuto concreto: l'esempio di "Un atto d'amore onlus"

U

n gruppo di persone “amici” che su Facebook hanno un sogno e cercano di farlo diventare il sogno di tanti: Un Atto D’Amore nasce così per caso o forse per destino. Il 28 febbraio 2011 al telefono fra Anna e Devida e a marzo 2012 diventa una Onlus, un’associazione a tutti gli effetti, con uno statuto. E’ una Onlus che funziona sul modello ENPA (ma molto molto più piccini) raccolgono fondi da destinare a tutti quei volontari che spesso vengono lasciati soli dalle varie Istituzioni, prevalentemente aiutano per pappe e cure mediche che sono le cose di prima necessità, non dimenticandosi di aiutare per i pagamenti degli stalli nei vari rifugi. L’Associazione ha lo scopo di arginare il fenomeno del randagismo, garantire il benessere degli animali accolti nei canili e nei gattili e promuovere le loro adozioni. Contribuisce inoltre ad aiutare e promuovere il mantenimento quotidiano e le spese veterinarie degli animali randagi, sia custoditi sia allo stato libero. Un Atto d’amore Onlus promuove la cultura ambientalista ed ecologica, aiuta altre Associazioni animaliste italiane, e avendone le possibiltà economiche potrebbe addestrare ed accudire animali in grado di svolgere attività di Pet Therapy utilizzando idonei istruttori, creare corsi di formazione per comportamentalisti e addestratori. Hanno anche di delegazioni in varie parti d’Italia proprio per avvalersi di persone di “fiducia”. Nella loro lotta giornaliera alla ricerca di sponsor, donatori, contributi che in questi anni bui è impresa davvero ardua, si sono imbattuti in una piattaforma di donazioni gratuite che si chiama wegive.it Il sito http://wegive.it/donate non chiede soldi a chi clicca per donarli alle associazioni, i soldi li prende dalle aziende che inseriscono i loro spot pubblicitari.

http://www.unattodamore.altervista.org/onlus.htm Quando si clicca su “dona”, parte uno spot pubblicitario, lo si lascia scorrere tutto per fare attivare il meccanismo del “donare”.

Ogni clic fa guadagnare qualche centesimo all’associazione e se si clicca più volte al giorno tutti i giorni, il gruzzolo sale.

Libro "Un Atto d'Amore" - Parte Prima Raccolta di racconti scritti da volontari e amici degli animali: l'intero importo del libro (dedotte le spese di spedizione) sara' devoluto all'associazione per finanziare le proprie attivita'. Il libro contiene le storie di: Giusi Terrazzino, Patrizia Franzoso, Massimo Frumento, Erika Costella, Pier Luigi Rinaldi, Antonella Borghesi, Angela Giulietti, Chiara Rancan, Valter Tarantino, Ornella Papette, Devida Zanetti, Patrizia Citerioni, Jessica Dei, Asya La Porta, Nadia Secchi, Roberta Facili, Tiziana Rinaldi, Lina Canzonieri, Roberto Re, Marianna D'Alterio, Paola Ronchini, Barbara Ambreck, Mena Lombradi, Luisa Buoni, Cosma Scuro, Vita Scuro, Massimo Rossi, Grazie Colotti. 80 pagine con foto a colori - 12,50 euro

PER DONARE: https://www.facebook.com/UNATTODAMOREONLUS?ref_type=bookmarkwegive.it

30


Ogni anno perdiamo 1,5 milioni di ettari di foresta amazzonica. Centinaia gli incendi ogni giorno. L’Amazzonia ospita il 10% di tutte le specie conosciute, è la vita del giaguaro, del delfino di fiume e dei bambini di 350 comunità indigene. È aria, acqua, cibo, energia. È il polmone verde del Pianeta.

L’AMAZZONIA STA SPARENDO SE L’AMAZZONIA RESPIRA, RESPIRI ANCHE TU.

AIUTACI A SALVARLA

wwf.it/amazzonia WWF Italia ONG Onlus

C/C Postale 323006

31


Scuoladinzolando di Marco Sivero Educatore cinofilo

Io non ho paura... parola di Fido!

Q

uesta richiesta ci arriva dalla nostra amica Maria Grazia di Trento: “In questo periodo ci sono molti temporali soprattutto qui da noi e i miei due cagnolotti, una in particolare, ha una paura folle, come posso fare per farli stare un po’ più tranquilli?” Cara Maria Grazia, molti cani hanno paura dei temporali, alcuni arrivano persino ad aver paura quando, il maltempo si sta semplicemente avvicinando. Il riflesso condizionato in alcuni casi è dovuto al lampo seguito dal tuono, altri dal solo rumore del tuono, altri ancora dalle vibrazioni provocate dal tuono che a noi sono quasi impercettibili. Soggetti particolarmente sensibili, reagiscono alle condizioni che si

32

verificano all’approssimarsi dell’evento temporalesco, come silenzi, abbassamento della luce ed altri piccoli segnali individuali ed ambientali. La nascita di questo problema, secondo gli esperti, può avere due fonti ben distinte. La prima, la più comune, è dovuta al riflesso acquisito durante l’allattamento dove la madre, molto probabilmente, era particolarmente sensibile ai forti rumori. Spesso può accadere che soggetti di questo tipo, abbiano paura anche di altri rumori come campane, scappamenti, porte sbattute, sirene e altro. La seconda invece, è certamente dovuta ad esperienze personali negative avute dopo lo svezzamento. La stessa cosa può accadere anche in caso di fuochi d’artificio o spa-

ri. Va detto che l’udito del cane è molto più raffinato di quello umano, di conseguenza certi fragori diventano del tutto insopportabili, quasi dolorosi. Ecco alcuni piccoli consigli per fronteggiare questa problematica. 1) Angolo sicuro Preparare in casa un angolo confortevole per l’animale, magari adagiando dei cuscini o prevedendo una piccola cuccia o una grata, affinché il cane vi si possa recare quando impaurito. Gli ambienti stretti, e lontani dalla luce esterna, possono aiutarlo nei momenti di ansia; prestare attenzione agli spazi aperti e non adeguatamente recintati dove il cane per paura potrebbe scappare perdendosi o peggio.


2) Distrazione Per calmare immediatamente il cane si può puntare sulla distrazione. Durante un temporale, si può approffittare per giocare in casa con ciò che normalmente dà piacere al cane, e accendere la televisione o la radio a volume moderato, inoltre, può aiutare a coprire e confondere i rumori esterni deconcentrando l’Animale da questi ultimi. 3) Desensibilizzazione Abituare gradualmente il cane ai rumori di cui ha timore. Per farlo, ci si deve procurare un CD o un file audio contenente la registrazione di un temporale e riprodurlo per giorni affinché il cane lo consideri normale. Si deve partire da un volume molto basso per procedere, nell’arco di diversi mesi, aumentandone l’intensità fino a emissioni simili a quelle naturali.

Ricordiamoci sempre che le cose semplici sono sempre le più fattibili, quelle che danno maggiori risultati, le meno invasive per l’Animale e, soprattutto, a costo zero. Ti ringrazio Maria Grazia per la tua domanda che credo riguardi molti dei proprietari del nostro fedele Amico a 4 Zampe e prima di darvi appuntamento al prossimo numero, volevo dedicarvi un mio pensiero: “Mentre lo stai educando, il tuo maestro sta scodinzolando”. Risponderò alle domande che di volta in volta mi verranno sottoposte dando suggerimenti che potranno magari sembrare semplici ma che sono frutto di un’esperienza pluriennale “sul campo” e di una continua osservazione dei comportamenti umani e canini. Potete quindi scrivermi alla nostra mail info@petherapylab.com: aspetto con ansia le Vostre domande e sarò felicissimo di rispondervi. Marco Sivero

33


La razza Testi tratti dal sito www.ciabs.net

Il Bovaro del Bernese: un tricolore che tutte

I

Essi fondarono il “Club Svizzero di Dürrbäch” e fissarono le prime caratteristiche della razza. Nel 1910 a Burgdorf in una mostra cinofila, i contadini della regione riuscirono già a presentare ben 107 soggetti. Da quel momento in poi questo cane si chiamò “Bovaro del Bernese” e, assieme agli altri Bovari Svizzeri, conquistò ben presto molti amici in tutta la Svizzera e nella vicina Germania. Oggi il Bovaro del Bernese, grazie alla bellezza del suo mantello tricolore ed alla sua capacità di adattamento, è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo come cane da famiglia. Passiamo ora in rassegna gli Standard previsti per questa razza, secondo

l'FCI-Standard N° 45 del 05.05.2003 ASPETTO GENERALE Cane di utilità a pelo lungo, tricolore, di taglia medio-grande, robusto ed agile, con arti vigorosi, armonico e ben proporzionato. PROPORZIONI IMPORTANTI Rapporto altezza al garrese / lunghezza tronco (misurata dalla punta dello sterno alla punta dell’ischio) = 9:10, più compatto che allungato. Rapporto ideale altezza al garrese / altezza torace = 2:1 COMPORTAMENTO E CARATTERE Equilibrato, attento, vigile e senza pau© Claudia Contini

l Bovaro del Bernese è un cane di origine antica che nelle Prealpi Bernesi e nelle campagne centrali della regione di Berna, è stato tenuto come cane da guardia, da traino e da pastore. Il suo nome originario “Dürrbächler” viene dal nome della frazione e dell’albergo di Dürrbach, presso Riggisberg, nel Cantone di Berna, dove questo bovaro tricolore a pelo lungo era particolarmente diffuso. Negli anni 1902, 1904 e 1907 alcuni di questi cani furono esposti a delle mostre cinofile, e così, nel 1907, alcuni allevatori della regione di Burgdorf decisero di iniziare insieme l’allevamento della razza in purezza.

BlueCharmBrunonia "Charmy" del Kennel Ricassò

34


© Claudia Contini

le nazioni vorrebbero come icona nazionale ra nelle situazioni quotidiane, buono ed affettuoso con le persone familiari, sicuro di sé e pacifico con gli estranei; temperamento medio, docile. TESTA Robusta; grandezza in armonia con la figura, non troppo massiccia. Cranio: poco bombato visto di fronte e di profilo; solco frontale poco marcato. Stop: ben segnato, senza essere troppo pronunciato. Tartufo: nero. Muso: robusto, di media lunghezza; canna nasale diritta. Labbra: ben aderenti, nere. Dentatura: completa e robusta, con chiusura a forbice (i molari 3 non sono presi in considerazione). La dentatura a tenaglia è tollerata. Occhi: marrone scuro, a forma di mandorla, con palpebre ben aderenti al bulbo oculare, né infossati, né prominenti. Le palpebre rilassate sono un difetto. Orecchie: di media grandezza, attaccate alte, di forma triangolare, leggermente arrotondate in basso, in riposo pendenti e portate piatte sulla testa; in attenzione, l’attaccatura è rialzata e il margine inferiore anteriore aderisce alla testa. COLLO Robusto, muscoloso, di media lunghezza. TRONCO Linea superiore: dal collo discende leggermente inserendosi in modo armonico nel garrese e prosegue diritta e orizzontale. Dorso: solido, diritto e orizzontale. Rene: largo e robusto, visto dall’alto è leggermente rientrante. Groppa: leggermente arrotondata. Torace: largo e ben disceso fino all’altezza del gomito, con petto pronunciato; costato possibilmente profondo; in sezione, ha la forma di un ovale largo. Linea inferiore e ventre: leggermente rialzata dal torace all’addome. CODA Ben fornita di pelo, lunga almeno fino

Robin

ai garretti, in riposo pendente, in movimento ondeggia, portata all’altezza della linea dorsale o leggermente al di sopra. ARTI ANTERIORI Arti visti di fronte: diritti e paralleli, appiombi piuttosto larghi. Spalle: scapole robuste, lunghe e oblique, formanti con il braccio un angolo non troppo aperto, ben aderenti e muscolose. Braccio: lungo e obliquo. Gomiti: ben aderenti, né aperti, né chiusi. Avambraccio: robusto e diritto. Metacarpi: visti di lato quasi verticali, solidi; visti di fronte in prolungamento diritto degli avambracci. Piedi: corti, rotondi, con dita chiuse e

ben arcuate. Né mancini, né cagnoli. ARTI POSTERIORI Visti da dietro: appiombi diritti e paralleli, non troppo stretti. Cosce: lunghe, larghe, potenti e ben muscolose. Ginocchio: marcatamente angolato. Gambe: lunghe e oblique. Garretti: robusti e ben angolati. Metatarsi: quasi verticali; è obbligatoria l’asportazione degli speroni (eccetto nei paesi in cui il taglio degli speroni è vietato per legge). Piedi: un po’ meno arcuati degli anteriori. Né vaccini, né cagnoli. ANDATURA Movimento coprente molto terreno, agile e regolare a qualsiasi andatura;

35


© Claudia Contini

Charmy e CherryPie del Kennel Ricassò © Claudia Contini

passo in avanti sciolto e ampio con buona spinta del posteriore, al trotto, visti sia da davanti sia da dietro, gli arti devono essere condotti diritti. MANTELLO Pelo: lungo e brillante, liscio o leggermente ondulato. Colore: colore di fondo nero intenso, con focature marrone-rossiccio intense sulle guance, sopra gli occhi, sulle quattro zampe e sul petto e con disegni bianchi come segue: zona bianca sulla testa simmetrica e pulita; lista che verso il naso si allarga formando sui due lati la mascherina. La lista non dovrebbe allargarsi fino alle focature sopra gli occhi e la mascherina estendersi al massimo fino all’angolo della bocca. Zona bianca ininterrotta e moderatamente larga sulla gola e sul petto. Desiderati: piedi bianchi, punta della coda bianca. Tollerati: piccola macchia bianca sulla nuca e piccola macchia bianca all’ano. ALTEZZA Al garrese per i maschi: da 64 a 70 cm, ideale: da 66 a 68, femmine: da 58 a 66 cm, ideale: da 60 a 63 cm.

36

Litta e un cucciolo


Associazione Pet Levrieri

ONLUS

VACANZE ESTIVE? ...ecco la soluzione per il vostro amico a quattro zampe!!! Bibulu è l’alternativa alle pensioni per cani. Da ora solo case accoglienti di veri amanti degli animali che vivono vicino a te. Scopri Bibulu!

1

CERCA IL DOG HOST PERFETTO

2

PIANIFICA & PRENOTA ONLINE

3

DOG FUNTIME!

Le prenotazioni online includono: l’Assistenza veterinaria gratuita e la garanzia di rimborso

Prenotando il servizio tramite il sito internet e inserendo il codice promozionale

“PETLEVRIERI2014” avrete l’occasione di donare 5€ all’associazione Pet Levrieri Onlus che si occupa di denunciare gli abusi e i maltrattamenti sui levrieri e di darli in adozione a famiglie italiane. Quando prenotiamo le vacanze o occorre assentarci per qualche giorno ci facciamo spesso la stessa domanda. “Dove portare il nostro cane mentre siamo in viaggio?” Molte volte riusciamo a portarli con noi in altre occasioni invece risulta complesso ma vorremmo che il nostro migliore amico fosse coccolato e viziato come lo facciamo noi. Bibulu è la community online che mette in contatto proprietari di cani con persone interessate ad ospitare i loro amici a 4 zampe, per lunghi periodi o anche solo per un giorno. Bibulu vuole migliorare la qualità della vita dei cani e aiutare i proprietari offrendo la flessibilità, la tranquillità e l’accoglienza di cui hanno bisogno al momento di partire per un viaggio o per qualche situazione improvvisa. 37

info@petlevrieri.it - cell. +39 380 6806703

www.petlevrieri.it


L'allevamento di Marisa Scatto del Kennel Ricassò di Teglio

Al Kennel Ricassò, ogni cucciolata è una sfida

Doctor Dolittle di Ricassò "Doc"

I

Il Bovaro del Bernese è un cane di grossa mole, ma non ci si deve far ingannare dalla sua taglia ingombrante, lui è un cane da famiglia, odia la solitudine e si sente realizzato quando può accompagnare la sua famiglia in tutte le attività. In altre parole, e anche in questo sta il suo fascino, è un grosso cane da compagnia, compagno educato in casa e vivace e sportivo nella la vita all’aria aperta, che mal sopporta il caldo. La nostra passione bernese è nata in Olanda, qualche decade fa, durante una vacanza, quando siamo stati letteralmente folgorati da quella meraviglia tricolore dallo sguardo infinitamente

38

dolce, vista fino a quel momento solo in qualche atlante di cinologia. Da quella vacanza sono passati però diversi anni prima che la vita e il lavoro ci portassero a Teglio, in provincia di Sondrio, e ad una casa in montagna tutta nostra, persa tra vigne e castagni. Ci abbiamo messo nulla ad immaginarla popolata di un cane e la memoria ci portò inevitabilmente a quella meraviglia tricolore. Ebbene si, un bovaro del bernese, e non per una semplice questione estetica. Cominciammo ad informarci sulla razza, a visitare allevamenti, a vedere qualche esposizione e finalmente nel ’96 prenotammo il nostro cucciolo. Un


© Claudia Contini

Charmy del Kennel Ricassò

scere ed evitare impietosamente, fossimo anche di fronte a soggetti campioni del mondo di bellezza. Vincere nel ring non è sufficiente se lo scotto da pagare è la salute del proprio cane. Ugualmente, esistendo uno standard di razza, non si può certamente allevare ignorandolo, seppur in nome di nobili principi quali salute e longevità. Ultimo ma non da meno, il carattere: il gigante © Claudia Contini

facile. Lavoriamo su tre concetti fondamentali, che spesso non è facile conciliare, cioè salute, carattere e morfologia/anatomia, cercando un giusto equilibrio e una giusta armonia. Non può esistere una selezione consapevole se non si tengono sempre presenti tutti e tre i concetti. Il Bernese è un cane rustico, ma con problemi di salute importanti, spesso su base genetica, che si devono cono-

© Claudia Contini

© Claudia Contini

anno più tardi (in quegli anni la razza non era ancora così popolare e le attese per un cucciolo erano lunghe) arrivò Bernie (Quattrocchi degli Orsi di Berna), il mitico, il solo, il grande Bernie. Bernie è stato un bernese da manuale, la quintessenza, nel carattere e nel fisico, dello standard: gioviale, amichevole, equilibrato, mai eccessivo, sicuro di sé, intelligente, tutto questo insieme ad un fisico solido come si addice ad un cane da lavoro. Un gigante buono. Bernie ci ha introdotto nel mondo bernese nel senso più letterale del termine e ai più alti livelli. Attraverso lui e grazie a lui abbiamo conosciuto e studiato la razza, siamo entrati nel mondo delle esposizioni, nazionale ed internazionale, e abbiamo conosciuto allevatori e creato amicizie che durano da 15 anni. A Bernie si sono poi aggiunti altri bernesi, sempre maschi, fino al momento in cui, dopo aver visto nei ring europei tipi così diversi di bernese e così disomogenee interpretazioni dello standard, abbiamo cominciato a coltivare l’idea di provare da noi a perseguire quel tipo ideale di bernese che negli anni si era evoluto nella nostra mente. Una grossa sfida, che si ripete ad ogni cucciolata. Allevare il bovaro del bernese non è

39


© Claudia Contini

BrownStoneFly del Kennel Ricassò

buono è quello che tutti si aspettano, ma purtroppo sempre più spesso si trovano soggetti timidi e schivi. La scelta dello stallone è di fondamentale importanza, ed è il risultato di lunghe e attente ricerche, ma non sempre purtroppo sono disponibili tutte le informazioni che sarebbero necessarie sulla salute e il carattere suo e dei suoi consanguinei . Allevare è molto impegnativo e non è facile conciliare gli impegni di lavoro con le esigenze di una numerosa famiglia canina, con i calori e/o i parti che destino vuole accadano nei momenti meno opportuni, ma per fortuna ci sono le ferie e c’è un marito che condivide pazientemente la stessa passione. Anche se ad ogni cucciolata c’è il sospetto che sarà l’ultima, la passione è tanta e tale che i timori e i ripensamenti vengono sopraffatti sempre da quella stessa sfida di ottenere il “bernese ideale”. Le grandi soddisfazioni sono occasionali ma smisurate, e ripagano di tutto, ma è la vita stessa assieme ad un bernese che semplicemente ripaga di tutto. Ci sono sicuramente i grandi successi nei ring che ancora fanno commuovere, come per esempio la vittoria di Bernie alla speciale del club di razza danese, lui unico italiano tra tante bellezze nordiche, o la vittoria di Arthur nel Princi-

40

pato di Monaco con la coppa consegnata dalla sorella del principe Ranieri, o la vittoria di Bliss, figlia di Bernie, che a 12 mesi si è meritata il titolo di giovane campione europeo, dedicato al padre scomparso pochi mesi prima. Ma le lacrime alla nascita della nostra prima cucciola hanno avuto un sapo-

re diverso, così come purtroppo hanno il sapore della disperazione le lacrime per la perdita di un caro amico, sempre troppo giovane. Anche se la longevità non è certo il suo forte, il bovaro del bernese è comunque un ottimo antidepressivo. Accarezzarlo diventa un antistress e se ci si dimentica di accarezzarlo è lui a ricordarti di farlo, spingendo il suo muso sotto il braccio, che inevitabilmente fa versare quello che si sta bevendo. Sa poi come non farti annoiare, anche quando, in una calda giornata, cercando refrigerio in un angolo fresco del giardino, ritorna scodinzolando con una inquietante montagnola di terra sul naso che proviene da una sorta di nuovo scavo per la metropolitana giusto sotto il bellissimo cespuglio di ortensia. Ma un bovaro del bernese non va raccontato, va vissuto. Basta rispettare le sue esigenze e non trasformarlo, per nostro egoismo o ignoranza, in quello che non è. Il vero punto debole della razza infatti, al momento, è la sua popolarità. In pochi anni c’è stata una crescita esponenziale del numero di cuccioli iscritti al libro origini italiano e la quantità non

George e un cucciolo


un bernese farlo consapevolmente, nel pieno rispetto della sua etologia, e non semplicemente per motivi estetici.

© Claudia Contini

KENNEL RICASSò TEGLIO www.kennel-ricasso.it marisa@kennel-ricasso.it

Bliss

© Claudia Contini

giova quasi mai alla qualità, nonostante il club di razza (CIABS – Club Italiano Amatori Bovari Svizzeri) cerchi di vigilare e offrire il proprio supporto, ove possibile. La sfida dell’allevatore è ricercare la tipicità, ma è responsabilità di chi adotta

Valentino

La storia del C.I.A.B.S. (Club Italiano Amatori Bovari Svizzeri) ebbe inizio nel 1988, quando i signori Lidia Francese ed Ermes Varliero, già allevatori di Cani di San Bernardo, si appassionarono ai Bovari del Bernese e decisero di incominciare ad allevare questa razza allora pressoché sconosciuta in Italia. Così incominciò l’allevamento italiano del Bovaro del Bernese con affisso: la prima cucciolata iscritta al L.O.I. portava il nome dell’affisso “del Bel Colle”, la lettera “ F ” e la data 1988. Il 27 marzo 1988, presso il Ristorante “la Posta” di Serravalle d’Asti, ci fu la prima riunione e venne fondato il Club Italiano Amatori Bovari Svizzeri, con sede in Viarigi (Asti). www.ciabs.net

"Tutti in posa!" MANDATECI LE FOTO DEI VOSTRI BERNESI... Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Bovaro del Bernese sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail info@petherapylab.com. La redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab.

41


Storie da cani di Marco Sivero

Sansone, piccoletto dagli occhi d'argento

L

a mia è una di quelle storie nelle quali il brutto tempo sembra non passare mai mentre il sereno, sembra essersi preso una vacanza, prossimo ma non vicino, imminente ma non immediato... ma andiamo con ordine... Era la fine del mese di ottobre dello scorso anno quando avrei dovuto vedere la luce, tuttavia nascendo cieco questa prima fase della vita la posso solo immaginare, certo è che mi ritrovai quasi immediatamente a gironzolare in un ambiente freddo e umido che aveva preso il posto della calda e sicura pancia della mia mamma, le poppate ben presto sostituite da un fredda ciotola di mangime, le pulci a farmi compagnia e visto che ero un po’ gracilino anche la bronchite iniziò a farsi sentire. Poi venne dicembre e, tutto ad un tratto, risentii un calore simile a quello della mia mamma, ma era un po’ diverso: la zampa che mi toccava non aveva il pelo ed io facevo fatica a capire di cosa si trattasse, ma aveva un buon odore e tanto mi bastava; attendevo che quella zampa mi accarezzasse tutti i giorni, finchè la mattina del 24 dicembre le zampe divennero due che mi presero e mi portarono via da quel posto verso chissà quale destinazione, ma qualsiasi luogo sarebbe stato migliore di quello in cui avevo vissuto i primi tre mesi della mia vita, mi caricarono in auto, e mi addormentai. Quando mi risvegliai qualcuno che con le solite zampe senza pelo mi prendeva in braccio e in quel momento sentii un calore diverso, mi avvolsero in un plaid morbido, faceva veramente freddo, e ripresi a viaggiare questa volta verso la

42

mia ultima destinazione: la mia nuova casa. Qui mi aspettavano molti Amici a 4 zampe: Asia, Kira, Zanna, Tolomeo, Harlock, Schwartz, Zoe, Petra, Newt, Athos, Rocky, Artax, Max, Dolly e Billy, provenienti loro stessi da situazioni simili e talvolta anche peggiori della mia, con i quali saremmo ben presto diventati inseparabili. Capii che quelle zampe senza pelo altro non erano che mani, le stesse che quella sera mi lavarono e mi tolsero le pulci che fino ad allora mi hanno tenuto compagnia oltre a quella fastidiosissima bronchite per la quale iniziai immediatamente le cure. Era ormai sera, quando arrivammo nella mia nuova casa: c’era un bel caldo che ricordava la mia mamma, sentii molti musi che mi si avvicinavano per annusarmi, avevo una ciotola calda che mi stava aspettando e si sa, quando si è attesi, il giungere è sempre lieto. Era Natale, ho ricevuto il regalo più grande anche se papà e mamma umani dicono che fui io per loro uno

dei più bei regali che avessero mai ricevuto per l’occasione. Il 27 dicembre fui iscritto all’anagrafe canina, dopo visita dal dottore nel corso della quale furono confermati i sospetti del papà: ero anche sordo, ma a papà e mamma non importava nulla, imparai ben presto a muovermi per casa con precisione millimetrica grazie anche all’aiuto dei miei fratelli e sorelle che vegliavano su di me. Oggi ho circa 10 mesi, sono guarito dalla bronchite che mi ha perseguitato sino a marzo, vado perfettamente al guinzaglio, corro e salto per il giardino evitando qualsiasi ostacolo, il mio papà mi ha creato per riuscire in questo dei percorsi olfattivi che mi hanno molto aiutato soprattutto all’inizio, faccio le scale in su ed in giù come una saetta e, quando è l’ora della pappa, mi faccio sempre trovare al posto giusto. Papà mi chiama “piccoletto occhi d’argento” anche se il mio nome è Sansone, ma per me poco importa, so sempre dove trovare mamma, papà, i miei fratelli e le mie sorelle. Questa è la mia storia, quella di un cagnolino sordo/cieco che per qualcuno rappresentava solo uno scarto, un prodotto difettoso da buttare, come tanti, purtroppo, soprattutto in quel periodo dell’anno.


REN

RT

I cani e i gatti hanno il mantello che li protegge, ma è opportuno salvaguardarli al meglio... Diamo un senso di protezione e sicurezza ai nostri speciali amici e compagni di vita...

Realizziamo cucce esclusive e uniche per i vostri amici a quattro zampe, in base alle loro esigenze e ai loro desideri.

REN

RT

di Renzo Artoni via Achille de Giovanni, 9 46047 Porto Mantovano (MN) Cell: 320 0270157 FB: Artoni Renzo / RenArt

43


Incontri di Laura e Claudia di Bimbolandia

Il coniglietto Diego, superstar a Bimbolandia

L

'incontro con Diego è stato entusiasmante, i piccoli del nido lo aspettavano con ansia e curiosità , preparati nei giorni precedenti ad incontrare questo nuovo piccolo amico con la lettura di storie e immagini relative alla vita dei conigli. E finalmente Paola arriva, con una borsa a tracolla, ma Diego dov'è ?. Silenzio, concentrazione, tutti seduti, raccolti in trepidante attesa ed ecco spuntare un musetto, due occhioni e due lunghe orecchie... Gridolini di entusiasmo, bocche spalancate per lo stupore, qualcuno si allontana, ha paura. Ritorna la calma, ci sediamo tutti intorno a Diego e lo lasciamo saltellare, si avvicina ai bimbi che lo accarezzano dolcemente, mangia dalle loro mani, sale sulle loro pance e qui scatta la magia, i bambini si rilassano, anche i piÚ timorosi si lasciano andare, si lasciano avvicinare ed annusare, nasce piano piano la fiducia, il rispetto, i movimenti sono delicati, non si fa troppo rumore per non spaventare il piccolo Diego.

44

I bambini sono felici, gli occhi brillano, le bocche si aprono in sorrisi. Emozio-

ni belle, emozioni forti dove le parole non servono, ma parla solo il cuore.


45


46


COS’È LA PET-THERAPY

IL NOSTRO TEAM

La Pet-Therapy nasce negli anni ‘60 negli USA con l’ausilio degli animali per il miglioramento dello stato di benessere, attraverso un rapporto interpersonale tra uomo ed animale con effetti psico-emozionali. Può essere definita come un intervento assistenziale e coterapeutico che consiste in una serie di sedute finalizzate a migliorare, attraverso specifici stimoli, il benessere della persona mediante la relazione uomo-animale coadiuvando le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia considerato.

DIEGO e COCCO, CONIGLI ARIETE NANO bianco

ZANNA, METICCIO femmina, proveniente da canile e RECUPERATA alla pet-therapy

ATTIVITà E PROGETTI

CONTATTI

I progetti che Petherapy Lab sta sviluppando si differenziano per target di riferimento, obiettivi e finalità da raggiungere, metodologie attuative e tempistiche di svoglimento.  PROGETTO PER ASILI NIDO L’obiettivo generale del Progetto sarà quello di favorire lo sviluppo sensoriale ed emotivo del bambino e il suo apprendimento attraverso la conoscenza degli animali e l’interazione con essi  PROGETTO DI EDUCAZIONE NELLE SCUOLE Il Progetto “Scuoladinzolando” ha l’ambizione di creare nelle nuove generazioni l’educazione agli Animali favorendo l’interazione bambino/animale e la presa di coscienza delle diversità.  PROGETTO PER SOGGETTI ALLETTATI Le terapie assistite dall’Animale (TAA) sono interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici predefiniti, all’interno dei quali l’Animale che risponde a determinati requisiti risulta essere parte integrante del trattamento.

www.petherapylab.com

info@petherapylab.com

@petherapylab

Petherapylab

+39 334 2783245

+39 342 3793402

PAOLA, operatrice di pet-therapy e marlene, labrador di 7 anni

MARCO, 47 educatore cinofilo


Natura viva di Paola Lusso in collaborazione con Associazione Uomo e Territorio PRO NATURA

48

Š Mario Frassine

Parco dell'Adamello: il ripopolamento di papĂ Orso e fratello Lupo ricomincia da qui


I

varie catene. Tra le valli, muovendoci da nord verso sud, le principali sono: Val Narcanello, Valbione, d’Avio, di Vallaro, Paghéra di Vezza d’Oglio, Finale, Gallinéra, Rabbia, Malga, di Saviore, di Salarno, dell’Adamé, Paghéra di Ceto, del Re, di Fa, di Stabio, delle Valli, Bona, di Cadino e del Càffaro.

cuore dell’Europa un’area protetta di 250.000 ettari, la più grande delle Alpi e tra le più affascinanti. Di essa il Parco dell’Adamello rappresenta la punta meridionale. Il Gruppo dell’Adamello, sede del ghiacciaio più vasto d’Italia (secondo le stime attuali circa 18 km2 di superficie), presenta una conformazione a raggiera, per cui dai ghiacciai centrali dell’acrocoro culminante si dipartono creste e catene montuose che, a loro volta, si articolano nei sottogruppi del Baitone, del Frisozzo e del Blumone. Cime, creste, monti dominano il complesso di numerose valli diramate per tutto il Parco, in modo da dividere le

I mammiferi Nel Parco Adamello è presente tutta la fauna alpina compreso l’orso (Ursus arctos) che da qualche anno ormai interessa con la sua presenza anche i territori del Parco. Al momento non si hanno indicazioni certe sulle aree di svernamento, ma in diverse zone e in diversi periodi la presenza di questo splendido animale è data ormai per assodata. E’ comunque in atto un progetto di monitoraggio di orso (Ursus arctos) e lupo (Canis lupus) per meglio comprendere le dinamiche di ripopolamento sul territorio da parte di queste specie. In corrispondenza dei fondovalle e nei boschi di latifoglie e conifere vivono alcuni tra i più noti rappresentanti della famiglia dei Mustelidi: il tasso (Meles meles), elusivo carnivoro dalle abitudini © Carlo Frapporti

l Parco dell’Adamello è al centro della catena alpina, nelle Alpi Retiche, e comprende tutto il versante lombardo del gruppo dell’Adamello, zona ubicata nella porzione nord-orientale della provincia di Brescia. Si estende per 51.000 ettari, dal Passo del Tonale a quello di Crocedomini; a est il Parco ha per limite il confine regionale tra Lombardia e Trentino, a ovest il suo confine si mantiene poco al di sopra della sponda sinistra dell’Oglio, il quinto fiume italiano per la sua lunghezza. Il Parco occupa il versante sinistro orografico della Vallecamonica. Dal Tonale, verso sud, i comuni territorialmente interessati al Parco sono: Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza d’Oglio, Incudine, Edolo, Sonico, Malonno, Berzo Demo, Cedegolo, Cevo, Saviore dell’Adamello, Paspardo, Cimbergo, Ceto, Braone, Niardo, Breno e Prestine. L’importanza del Parco è accresciuta dalla sua posizione, perché funge da ponte tra i due parchi che gli sono limitrofi: il Parco trentino Adamello-Brenta e il Parco dello Stelvio, a sua volta limitrofo del Parco Nazionale svizzero dell’Engadina. In tal modo si è venuta a costituire nel

49


© Federico Rongaroli © Mauro Speziari

notturne che predilige ambienti boscosi, soleggiati e cespugliati a margine dei coltivi, la faina (Martes foina), diffusa in prossimità dei coltivi e degli incolti, la martora (Martes martes), specie arboricola legata alla foresta matura e la donnola (Mustela nivalis), presente nei boschi dell’orizzonte montano in Val Paghera di Ceto, conca del Lago d’Arno, piana del Gaver. Il riccio (Erinaceus europaeus), specie insettivora, è ampiamente diffuso dal piano basale fino a 1500 metri circa di quota, nei boschi di latifoglie frammisti a radure e al margine dei seminativi. Fra i Roditori arboricoli è facile avvistare lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), che predilige i boschi di latifoglie e conifere dai 500 ai 2000 metri di quota, mentre il ghiro (Glis glis), seppur legato alle foreste mature di caducifoglie, può essere avvistato anche in prossimità dei fienili. La volpe (Vulpes vulpes), specie ubiquitaria, predilige ambienti selvaggi ricchi di copertura vegetale, anfratti cespugliati e rocce che le permettono di stabilirvi le tane, dai 500 fino ai 2000 metri di quota. Le foreste miste a radure dell’orizzonte submontano e montano sono frequen-

50


© Forlani © Cesare Bernardi

tate, rispettivamente, dal toporagno (Sorex araneus) e dal toporagno alpino (Sorex alpinus). Tra i 500 e i 1800 metri, in ampie radure al margine delle foreste miste di latifoglie e conifere e nelle peccete non chiuse vive il cervo (Cervus elaphus), regale Ungulato appartenente alla famiglia dei Cervidi. Lo stesso habitat, seppure provvisto di un ricco sottobosco cespugliato, è occupato dal capriolo (Capreolus capreolus), aggraziato cervide dalle abitudini elusive. Tra i Lagomorfi la lepre comune (Lepus europaeus) è distribuita uniformemente tra i fondovalle e i 1500 metri di quota, in prossimità degli incolti e dei boschi di latifoglie ricchi di radure. In corrispondenza del piano culminale, nelle praterie alpine e nelle pietraie vivono la lepre variabile (Lepus timidus), l’ermellino (Mustela erminea) e la marmotta (Marmota marmota), grosso Roditore diffuso, nel Parco, tra i 1800 e i 2800 metri. L’organizzazione sociale di questa specie prevede che un componente della colonia funga da sentinella e segnali la eventuali nemici attraverso l’emissione di un fischio stridulo.

51


Durante la primavera e l’estate esso si nutre soprattutto di larve di insetti parassiti degli alberi, che ricerca scavando buchi nel tronco; in autunno ed in inverno si nutre degli insetti svernanti sotto le cortecce e dei semi delle pigne. Per poter estrarre i pinoli il picchio incastra le pigne in una fessura della corteccia di un albero, generalmente sempre lo

© Mauro Speziari

Gli uccelli Numerosissime sono le specie di avifauna che vivono nei diversi ambienti dei Parco. Caratteristici dei boschi dell’orizzonte submontano sono i Picidi quali il picchio verde (Picus viridis), il picchio rosso maggiore (Picoides major) - facilmente individuabile grazie al caratteristico richiamo, un breve e acuto kik che viene emesso molto velocemente - ed il raro picchio nero (Dryocopus martius), la cui presenza è strettamente legata alla disponibilità di vecchi alberi marcescenti.

© Mauro Speziari

L’arvicola delle nevi (Microtus nivalis) è un piccolo Roditore che vive in tane scavate nel terreno nell’orizzonte subalpino ed alpino. Oltre il limite della vegetazione arborea è possibile osservare il camoscio (Rupicapra rupicapra) e lo stambecco (Capra ibex), eleganti Ungulati appartenenti alla famiglia dei Bovidi, che prediligono le rocce più impervie e scoscese del Parco. Il camoscio, animale dalle abitudini gregarie, si differenzia dallo stambecco, oltre che per le dimensioni ridotte e per la presenza, in entrambi i sessi, di piccole corna ripiegate ad uncino, per la maggiore elusività.

52

stesso, che si riconosce per le pigne già utilizzate che si accumulano alla sua base. La civetta capogrosso (Aegolius funereus) è uno Strigiforme che vive nei boschi d’alto fusto con presenza di larice e nidifica volentieri nelle cavità prodotte dai picchi. Altri rapaci notturni che vivono nel Parco sono la civetta nana (Glaucidium passerinum), l’allocco (Strix aluco) e il gufo comune (Asio otus), che predilige i boschi frammisti a radure. Fra i rapaci diurni si ricordano il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), lo sparviere (Accipiter nisus), la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus), l’astore (Accipiter gentilis) presente nelle foreste di conifere a quote comprese tra i 1000 ed i 1800 metri di quota. Nel Parco vivono anche i Tetraonidi, uccelli di particolare interesse a causa della loro rarità e delle notevoli esigenze ecologiche. Nei boschi misti con ricco sottobosco è possibile avvistare il francolino di monte (Bonasia bonasia), mentre il fagiano di monte o gallo forcello (Tetrao tetrix) predilige i lariceti e gli arbusteti alpini tra i 1600 ed i 2200 m di quota. Il gallo forcello è una specie poligama in cui il corteggiamento avviene, dopo un susseguirsi di inseguimenti e combattimenti tra maschi per aggiudicarsi, mediante parate, danze e canti alle prime luci dell’alba, la migliore arena di canto


© Mauro Speziari

(area in genere pianeggiante e priva di vegetazione che viene riutilizzata ogni anno). Nelle arene di canto, al termine delle esibizioni, avviene l’accoppiamento delle femmine con i maschi dominanti. Rarissimo è il gallo cedrone (Tetrao urogallus), specie che vive solo in ambienti naturali integri e che è ormai rele-

gata, con consistenze irrisorie, in pochi ambiti boscati della Val Paghera di Vezza d’Oglio e della località Olda di Sonico. Il suo habitat è essenzialmente costituito da foreste miste di latifoglie e conifere, con abbondante sottobosco erbaceo ed arbustivo, rigogliosa rinnovazione e presenza di vetusti esemplari arborei

necessari alla specie come posatoi e per l’involo. Il gallo cedrone è particolarmente sensibile al disturbo antropico. La pernice bianca (Lagopus mutus) è il tetraonide che vive alle quote più elevate. Analogamente alla lepre variabile ed all’ermellino in inverno assume una livrea completamente bianca che le consente di mimetizzarsi perfettamente con l’ambiente da lei frequentato, al limite delle nevi perenni a quote comprese tra i 2300 ed i 2800 m di quota. Nel piano culminale era un tempo diffusa la coturnice (Alectoris graeca), specie rupicola il cui habitat ideale coincide con i versanti aridi esposti a sud tra i 1700 ed i 2300 metri di quota. La prateria alpina è abitata dal culbianco (Oenanthe oenanthe), dal sordone (Prunella collaris) e dal fringuello alpino (Montifringilla nivalis). Sui dirupi rocciosi degli orizzonti estremi nidificano l’aquila reale (Aquila chrysaëtos) ed il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus). L’aquila, specie territoriale e monogama, durante l’estate si nutre soprattutto di marmotte, giovani ungulati, ricci, volpi, corvidi e passeriformi. In inverno e primavera consuma le carcasse degli erbivori selvatici e del bestiame domestico travolto da slavine. Pesci, anfibi e rettili Nelle acque correnti la specie ittica più frequente è la trota fario (Salmo trutta fario), presente sia per le periodiche immissioni di ripopolamento sia per la sua elevata capacità riproduttiva. La sottospecie originariamente autoctona è ampiamente diffusa nella media ed alta Val Camonica e nell’alta Valle del Caffaro, fino ad oltre 2000 m di quota. Altri Salmonidi presenti, seppure non autoctoni, sono la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) e la trota iridea (Salmo gairdneri). La fauna ittica del Parco comprende anche lo scazzone (Cottus gobio), presente nell’areale della trota fario seppure a quote più basse, e la sanguinerola (Phoxinus phoxinus), conosciuta con certezza solamente per i tratti inferiori dei principali torrenti del Parco Adamello. Legati all’acqua e più in generale agli ambienti umidi almeno nelle prime fasi del ciclo vitale, sono gli Anfibi. Agli Urodeli appartengono salamandre

53


© Mauro Speziari

e tritoni. La salamandra pezzata (Salamandra salamandra) abita le vallecole umide del bosco misto. Nel Parco è indicata per la Valle dei Re a Niardo, la Val Paghera di Ceto, la Val Saviore, la Val Malga e la Val d’Avio. La salamandra alpina (Salamandra atra) è più alto-montana ed alpina ed è ovunque vicariante della salamandra pezzata. Vive nei siti umidi e ombrosi dei bosco di conifere ed è presente fino alla fascia degli arbusti contorti, nella prateria e nei macereti alpini, in luoghi con elevato tasso di umidità ambientale. Nel Parco è segnalata solo per la Val Braone e per l’alta Val Malga (dintorni del Lago Baitone e presso il Rifugio Tonolini). Il tritone crestato (Triturus carnifex) è specie planiziale con ampia distribuzione submontana e montana, nelle valli interne può raggiungere anche la fascia subalpina. Predilige acque a lento corso, o stagnanti. Nel Parco, nonostante la sua ampia adattabilità, è segnalato solo per la località Lagoja, sopra Berzo Demo. Il tritone alpino (Triturus alpestris), proprio dei siti alto-montani, nelle Alpi frequenta laghi e laghetti nonché le anse dei torrenti ove la corrente è meno forte. Per il territorio del Parco è segnalato esclusivamente in alta Val d’Avio, presso Malga Lavedole. La rarità dei tritoni in Valle Camonica è ritenuta dagli esperti anche conseguenza delle indiscriminate immissioni di trote, vere e proprie predatrici di Urodeli.

54

Per quanto riguarda gli Anfibi Anuri, nel Parco sono presenti rane verdi, rane rosse e rospi propriamente detti. La rana verde per eccellenza (Rana esculenta) è segnalata unicamente per i dintorni di Breno, ma la sua presenza è possibile anche lungo il fondovalle di tutto il medio corso dell’Oglio. Al gruppo delle rane rosse è riferibile la rana temporaria (Rana temporaria), specie montana e subalpina solo temporaneamente acquatica: infatti, gli adulti si trovano dispersi sul territorio, anche lontano dall’elemento che ha assicurato il loro sviluppo. Nel Parco è segnalata in numerosissime località, anche oltre i 2000 metri di quota. Il rospo comune (Bufo bufo), notoriamente erratico negli ambienti submontani e montani più diversi, è invece indicato solamente in Val Saviore e Val Malga. La natrice dal collare (Natrix natrix) e la natrice tessellata (Natrix tessellata) sono legate alle acque stagnanti tra i 300 e i 1800 metri di quota. Le natrici sono segnalate nel territorio di Breno, Niardo, Cedegolo, Malonno, Vezza d’Oglio e Temù. In ambienti secchi con arbusti, ai margini boschivi, nelle radure e negli incolti, è possibile imbattersi nel biacco (Coluber viridiflavus) indicato, fra 650 e 1300 m di quota, per i dintorni di Breno, Ceto, Capo di Ponte, Berzo Demo, Valle di Saviore, Malonno e Sonico. Nello stesso orizzonte, ma più arboricolo, è possibile trovare il colubro di Esculapio (Elaphe longissima), che frequenta

boschi, radure e ambienti ruderali. Un Colubride più xerofilo è il colubro liscio (Coronella austriaca), indicato per Breno, Val di Saviore e Val d’Avio. Fra gli Ofidi, le uniche specie velenose sono la vipera comune (Vipera aspis), ampiamente diffusa fra 500 e 1200 m, e il marasso (Vipera berus) che non pare condividere il territorio con essa e può essere considerato suo vicariante, diffuso fra l’orizzonte montano superiore e quello altoalpino. Fra i Rettili Sauri sono diffusi l’orbettino (Anguis fragilis), che vive nella lettiera dei boschi e nei terreni ricchi di humus, la lucertola muraiola (Podarcis muralis), il ramarro (Lacerta bilineata), che abita gli arbusteti, i pendii e le radure dei boschi soleggiati. Il Sauro più interessante è però la lucertola vivipara (Lacerta vivipara), presente in molte località, per lo più nel rodoreto e nei siti esposti ma umidi, o addirittura presso i ruscelli, da 1230 a 2550 m.


causa di una sottovalutazione dei fenomeni da parte di alcuni degli enti territoriali preposti e ad un conseguente non sufficiente impegno da parte degli stessi nell’educazione, informazione, sensibilizzazione e formazione delle comunità locali e nella determinazione di strumenti utili alla prevenzione ed all’indennizzo dei danni. L’obiettivo del progetto è costituito dalla modifica della percezione dei grandi carnivori da parte delle comunità locali e dal conseguente cambiamento dei comportamenti che costituiscono una minaccia diretta o indiretta alla conservazione di Lupo (Canis lupus), Orso bruno (Ursus arctos) e Lince (Lynx lynx) nel settore orientale delle Alpi lombarde, considerato che i comportamenti ostili da parte delle popolazioni locali costituiscono i principali fattori limitanti nell’ambito delle già fragili dinamiche di ricolonizzazione in corso. Con il progetto è stato realizzato un sito © Deborah Scalvini

PROGETTO Grandi carnivori Il territorio lombardo è chiamato a svolgere un ruolo di straordinaria importanza al fine di rendere possibile la creazione di metapopolazioni di Lupo, Orso bruno e Lince sulle Alpi. Oggi, infatti, esistono solo nuclei isolati che dovranno essere in grado di interagire l’uno con l’altro mediante reciproci scambi di individui, contribuendo così ad una maggiore varietà genetica e alla costruzione di un pool genetico comune. In tal senso, le Alpi centrali potranno svolgere un ruolo strategico sia come corridoio sia come area di riproduzione e svernamento. La presenza di grandi carnivori, però, è quasi sempre accompagnata da danni alle economie locali riconducibili al settore primario, che talvolta possono subire impatti non trascurabili. li dinamiche risultano particolarmente impattanti anche sul piano emotivo a

web dedicato: www.grandicarnivori.it Progetto di monitoraggio di orso e lupo Il Parco dell’Adamello sta svolgendo, in collaborazione con l’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura, un progetto di monitoraggio di orso (Ursus arctos) e lupo (Canis lupus), che ha preso avvio il 19 ottobre 2011 e prevede l’individuazione ed il monitoraggio di 18 transetti su neve per lo svolgimento di snowtracking e attività di fototrappolaggio. L’area di studio coincide con il territorio del Parco e con alcune aree limitrofe della Valle Camonica dove l’orso è stato presente nel corso del 2011. Progetto Stambecco Adamello La popolazione di Stambecco delle Alpi nel 1821 contava meno di 100 animali tutti concentrati nell’attuale Parco Nazionale del Gran Paradiso. La popolazione oggi presente sulle Alpi discende dunque da poche decine di soggetti utilizzati per numerosi interventi di reintroduzione che hanno dato vita a oltre 160 colonie distribuite in gran parte delle Alpi. In tutte le Alpi italiane sono solo 4 però le colonie che contano più di 500 animali, considerati come la "consistenza minima" necessaria per evitare l'erosione della già modesta variabilità genetica. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno determinando serie minacce per la conservazione della specie, in quanto sembra che la sopravvivenza dei capretti stia drammaticamente calando a causa della progressiva anticipazione dell’inizio della stagione vegetativa in primavera. Lo Stambecco è presente nel gruppo dell’Adamello con solo 200 animali, risultato di una serie di rilasci effettuati dal Parco dell’Adamello lombardo e dal Parco Adamello Brenta trentino a partire dalla seconda metà degli anni Novanta. La mancanza di fondi ormai cronica per le aree protette lombarde non permette più la raccolta sistematica di informazioni sulla distribuzione della specie e sulla consistenza della neopopolazione, rendendo difficile anche solo definire idonee strategie di intervento a tutela della specie nonchè valutare l’esito delle azioni del passato.

55


Per tutte queste ragioni, l’Associazione Uomo e Territorio Pro Natura ha deciso di mettersi in gioco direttamente, raccogliendo fondi a supporto della conservazione della specie, avviando una nuova stagione di monitoraggi sul campo, anche mediante la formazione di un gruppo di ricerca (volontario), preparando interventi di rinforzo (ripopolamento) della popolazione presente nel Parco, diffondendo corrette informazioni sulla specie, incoraggiando economie locali sostenibili coerenti con la conservazione dello stambecco Tu puoi sostenere il Progetto di ricerca e conservazione dello Stambecco delle Alpi nel Parco dell’Adamello, versando una donazione o aderendo alla campagna di adozione dedicata allo Stambecco - segnalare le tue osservazioni di Stambecco effettuate nel Parco dell’Adamello, compilando la cartolina che stiamo diffondendo nei rifugi dell’area protetta oppure mandando una e-mail con le informazioni dell’avvistamento - prendere parte ai corsi di formazione organizzati nell’ambito del

56

Progetto Stambecco Adamello e ai censimenti della specie nel Parco - coinvolgere amici e parenti - anche attraverso i social network - nelle azioni sopra indicate a sostegno del progetto "Adotta un Lupo" Il tuo contributo ha un valore inestimabile perché consente all’Associazione di essere operativa con programmi concreti di tutela del Lupo, di ricerca sulla distribuzione della specie, di informazione delle comunità locali e di supporto agli allevatori, con uno sguardo attento al rapporto con le comunità insediate sui territori. "Adotta un Orso bruno" Il tuo contributo è determinante perché consente all’Associazione di essere operativa con programmi concreti di tutela dell’Orso bruno sulle Alpi ed in particolare nel Parco dell’Adamello e nelle aree limitrofe (Progetto Stepping Stones Adamello), di ricerca sulla distribuzione della specie nelle Alpi e nelle Prealpi bresciane, di informazione dei

turisti e delle comunità locali, con particolare riferimento ai target più sensibili al ritorno del plantigrado quali gli allevatori e i cacciatori. "Adotta uno Stambecco delle Alpi" Il tuo contributo è davvero importante perché sostiene direttamente il Progetto Stambecco Adamello, con la ricerca sulla distribuzione dei due nuclei attualmente presenti nel Parco Naturale adamellino, l’informazione dei turisti e delle comunità locali, il coinvolgimento dei gestori dei rifugi, dei conduttori delle malghe e degli escursionisti nel rilevamento e nella tutela della specie e degli habitat d’alta quota, preparando l’avvio di una terza fase di rilasci in natura. "Adotta un animale ferito" Il tuo contributo è davvero importante perché consente all’Associazione di coprire una parte delle ingenti spese di cura di un animale ferito, dal momento della consegna presso il Centro al momento più emozionante del rilascio in natura al quale sarai invitato.


SE AMATE GLI ANIMALI, IL NOSTRO NEGOZIO FA PROPRIO AL CASO VOSTRO! ABBELLITE LA VOSTRA CASA CON GLI ANIMALI DELLA MONTAGNA E DATELE UN TOCCO RUSTICO CON LE FANTASIE ALPINE E TIROLESI.

CERVI, STAMBECCHI, CAMOSCI, ORSI, SIMPATICI GUFETTI, CANI E GATTI SONO I DISEGNI CHE ADORNANO COPRITAVOLO, BIANCHERIA DA LETTO E DA BAGNO, CUSCINI, BORSE, FERMAPORTA, TAPPETI, CERAMICA, TESSUTI A METRATURA E MOLTO ALTRO.

ART HOUSE TESSUTI ALPINI

0364 779570 – 347 3555660 VIA RAMUS 4 - VEZZA D’OGLIO - 25059 – BS arthouse.vezzadoglio@hotmail.com

57


Storie di Paola Lusso

è

La favola di Bambi in Valcamonica

il 20 maggio 2005, Fausto Gregorini, falegname, passeggiando nei boschi che circondano il paese di Vezza d’Oglio, perla della Valcamonica, si imbatte in un cerbiatto azzannato da un cane. Lo salva da morte certa, lo porta con sé , lo cura. Alla fine quel cucciolo,che veniva dato ormai per spacciato, sopravvive e diventa un magnifico esemplare adulto. Sembra la favola di Bambi, ma questa volta è tutto vero. Bruno, questo il nome col quale Fausto aveva battezzato il suo piccolo ospite, oggi corre felice all’Alpe Rosello, un’area protetta sopra Esine, gestita dalla Provincia, dove trovano rifugio animali selvatici entrati in contatto con l’uomo, e che per questo non riuscirebbero più a cavarsela da soli. Fausto è stato caparbio, ci ha creduto e ha salvato quel piccolo che aveva forse un giorno di vita, rendendosi subito conto delle responsabilità alle quali andavo incontro: un povero cucciolo, segnato due volte, la prima per i morsi del cane, che solo per un miracolo non sono stati fatali, la seconda perché, avvicinato dall’ uomo, ne aveva preso l’odore e dunque anche la madre, ammesso fosse stato possibile riportarglielo, l’avrebbe rifiutato. Fausto Gregorini con ostinazione, dedizione e amore, alternando la medicazione delle ferite alle tre, quattro poppate al giorno con latte di capra, ha dato a Bruno una seconda possibilità. Ma questa esperienza non si è certo conclusa qui. Lì, in quello spazio, dove era stato ospitato Bruno, è sorto quello che si potrebbe chiamare “l’Ospedale dei Cervi” e lui, Fausto, il loro infermiere, quello che li raccoglie, quando sono feriti dai segugi da caccia oppure abbandonati dalla madre, perché deboli ed incapaci di sopportare la vita ad alta quota e i rigori degli inverni. Sono circa cinquemila metri quadrati, ben recintati, uno chalet attrezzato e tanto tanto amore. I momenti liberi dal lavoro li dedica

58

tutti a questi animali. Capita anche che gli portino cuccioli abbandonati. Lui li nutre e li cura, supportato ovviamente da veterinari. Nella sua struttura transitano molti “pazienti”, alcuni feriti da fucilate, altri nati da pochi giorni e ritrovati da escursionisti, altri ancora, travolti dalle auto. Transitano, sì, perché, se possibile, i cervi, vengono rimessi in libertà o portati in oasi protette. Fausto Gregorini è competente, ma soprattutto innamorato dei suoi ospiti. Nel suo ricovero oggi ci sono 4 cervi e un cerbiatto: Baby (6 anni, trovatel-

la, compagna di Bruno), Barbi 3 anni, Birba 2 anni, Boschino (1 anno) e il piccolo Bianchino, nato il 1 giugno. Baby lo segue come una cagnolona, lui la chiama, lei stira il collo e non lo perde mai di vista, se lui esce dal recinto, lei diventa triste. Boschino, il maschio della combriccola, è più timido, osserva a distanza. E’ bellissimo. Fausto Gregorini spiega che hanno cercato di “liberarlo”, ma lui non ne vuole sapere e puntualmente si ripresenta davanti a “casa”. Barbi e Birba sono due splendide femmine, tranquille, ci osservano serene, è davvero un piacere guardarle.


Il piccolo Bianchino, dolcissimo, ancora coi sui puntini bianchi sul manto, si fa coccolare da Fausto. Probabilmente Bianchino continuerà a vivere lì, è nato con una lussazione alle spalle.... Fausto guarda le sue creature con amore immenso, gli luccicano gli occhi. Spiega che i loro nomi iniziano tutti con la lettera B, come Bruno, perché la B gli ha portato fortuna. Raccomanda di abbassare il tono di voce, perché loro, i cervi, restano comunque un po’ selvaggi e guardinghi e và bene così. Parla delle leggi della natura, di come gli animali, anche se selvatici, sappiano provare sentimenti come la gratitudine e l’affetto e come sappiano ricompensarti di tutti i sacrifici e di tutte le fatiche. Guardandoli e vivendo con loro, dice, si provano sentimenti ed emozioni che fanno capire il senso della vita. La natura, gli animali, il bosco e le sue creature, vanno sempre amati e rispettati e questo, purtroppo,noi, della specie homo sapiens sapiens troppo spesso non lo ricordiamo più.

Gli animali ci aiutano a ristabilire quell’immediato contatto con la sapiente realtà della natura che è andato perduto per l’uomo civilizzato. (Konrad Lorenz)

59


Novità della Redazione di Petherapy Lab

Anche Fido e Micio avranno la loro "Personal Chef" Laura, in compagnia di Morgana

D

a questo numero inizia la collaborazione con una nostra carissima amica, anzi a-MICIA: Laura Rangoni. Seguiteci perchè con lei ne vedremo, pardon ne cucineremo delle belle!!! Laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Milano, giornalista, iscritta all’ASA (Associazione Stampa Agroalimentare), degustatore ONAV e sommelier, è tra i più diffusi autori italiani

60

contemporanei di cucina, studiosa di tradizioni popolari e ricercatrice di storia dell’alimentazione e della gastronomia, con, al suo attivo, un centinaio di pubblicazioni, tra saggistica e manualistica per editori quali Giunti, Mursia, Newton & Compton, De Vecchi, Xenia, ecc. Per anni ha scritto su un quotidiano a diffusione nazionale e su numerose riviste di settore. È presidente del CeSTAEG (Centro Studi Tradizioni Alimentari Eno Gastronomiche e dell’Associazione Culturale Casa Rangoni) nonché direttore del seguitissimo settimanale di enogastronomia http://www.cavoloverde.it Ragazza madre di un cane e sette gatti, vive sui Colli Bolognesi coltivando orto, rose, piante officinali e cucinando tagliatelle per gli amici. Ha scritto per Newton & Compton i libri “101 ricette da preparare al tuo gatto almeno una volta nella vita” e “101 ricette da preparare al tuo cane almeno una volta nella vita”, oltre a “Gattology. Il meraviglioso mondo del gatto”. Per i tipi di Età dell’Acquario ha fornito

la sua umile collaborazione alla famosa feline coach Liz, la Gatta, per il libro sull’autostima femminile “Tira Fuori la Gatta che è in Te”. Ideatrice del format “Cucina a sei zampe”™ ha curato diversi aperitivi, eventi e catering come Per Chef, oltre ad avere organizzato cene in ristoranti e il catering per la settimana della moda (con la sfilata di abitini per chihuahua) a Milano, nel 2012. Se volete saperne di più visitate il blog www.casarangoni.it oppure il sito www.laurarangoni.com


Stop al greyhound racing! Stop alla caccia coi galgo! foto di Massimo Mantovani

Associazione Pet Levrieri ONLUS

Adotta un levriero rescue, aiuta chi si batte contro lo sfruttamento dei greyhound e dei galgo Per adozioni, informazioni e donazioni: Informazioni generali: info@petlevrieri.it - Adozioni: adozioni@petlevrieri.it - Donazioni: donazioni@petlevrieri.it contatti: +39 338 9541011 - +39 345 4543054

www.petlevrieri.it

61


Tendenze della Redazione di Petherapy Lab

Akita Lounge Bar: dalla colazione all'aperitivo qu

I

Inaugurato pochi giorni fa, l’Akita Italian Lounge Bar” è già diventato un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo e dei cocktail più ricercati e tutti gli amici a quattro zampe. Il lounge bar, infatti, non solo è attrezzato per accogliere i nostri fedeli amici ma offrirà anche gratuitamente una selezione alimen-

62

tare di eccellente qualità, specifica per ogni razza e taglia di cane, e una Dog’s Lounge a loro riservata. Un concept che i due proprietari Giuseppe Nesca e Vito Giasi hanno voluto rendere immediatamente percepibile sin dalla scelta del nome e del logo, un omaggio alla celebre razza di cane giapponese, e che hanno sviluppato realizzando

un locale aperto a tutti, anche agli amanti degli animali. Da Akita sarà possibile assaporare, in un’atmosfera accogliente e confortevole, un’ampia selezione delle migliori proposte enogastronomiche italiane nonché un’ampia selezione di vini e cocktail. Un luogo da vivere tutta la giornata, dalle prime colazioni fino all’a-


ui è tutto a 6 zampe

peritivo e al dopocena dove godersi un momento di relax senza dover lasciare da solo il proprio peloso amico.- una delle particolarità è la Dog Lounge, dove i padroni potranno godersi un bel pasto con i loro cani. Per quest’ultimi è previsto un menù ad hoc (gratuito) con tutti alimenti firmati da Dog Performance

AKITA ITALIAN LOUNGE BAR Via Remo Brambilla, 23 - Concorezzo (MB) - Tel. 039/647197 www.akitalounge.it - Facebook: akitabar

63


Xxxxxxx Tendenze della Redazione di Petherapy Lab

A Torino apre i battenti il primo "Neko Cafè" italia

I

Il primo «bar con i gatti» è stato aperto a Taiwan, ma la moda è esplosa in Giappone con i «Neko cafè» (neko, in giapponese vuol dire appunto gatto) e non poteva che aprire a Torino il primo “Neko Cafè”. Questo perchè nel capoluogo piemontese ha sede il Museo Egizio, che raccoglie testimonianze di come, nel-

64

la cultura egiziana, il gatto era venerato come una divinità. Al “Neko Cafè” è possibile sorseggiare un caffè, gustare svariati tipi di tè, mangiare torte fatte in casa, trovare prodotti bio, per lo più provenienti dal circuito equo solidale e chilometro zero, con un occhio particolare per vegetariani e vegani. E ancora,

potrete studiare, o leggere un libro approfittando della condivisione di libri (book sharing), parlare senza dover alzare la voce e navigare sul web utilizzando il wi-fi gratuito illimitato. I “creatori” del locale collaborano con associazioni animaliste ed è presente uno sportello cittadino al quale rivolgersi per adozioni, segnalazioni


iano: questo è il regno delle coccole e delle fusa di smarrimenti e maltrattamenti, il tutto immerso in un ambiente rilassante e pacifico, in compagnia dei 7 gatti che sono i veri padroni di casa. I loro nomi sono Max, Felix, Bernard, Faust, Werther, Lotte e Matisse, e costituiscono la piccola colonia felina che dimora nel locale: sono 7 mici tutti sterilizzati e adottati da un

gattile, che vengono periodicamente visitati e lasciati liberi di fare tutto quello che solitamente fanno i gatti di casa: vivono in totale libertà e senza limitazioni di sorta, salvo l’im-

pedimento di andare nelle zone dove si confeziona e si serve il cibo, in un ambiente creato appositamente per loro, dove gli umani sono graditi ospiti.

NEKO CAFè via Napione, 33 - Torino www.nekocafe.it FB: Neko Cat Cafe

65


Progetti di Mirella Ariata Founder Cat Suite Home

Pet Suite Home: dove c'è animale c'è casa... Mirella Amiata in compagnia di Frigna e Sdrucciola

T

utto è cominciato con lei... Frigna! Una miciotta europea che ho adottato dopo anni e anni di esitazioni e dubbi su come avrei fatto a gestire un gatto nei periodi in cui mi sarei dovuta assentare. Meno male che a un certo punto della mia vita mi son detta: non m’importa nulla dei vari problemi organizzativi, io voglio un gatto! E così ho preso lei dopo aver visto un annuncio che diceva; Frigna non deve morire! Povera, era stata abbandonata in una colonia felina quando aveva un anno ed ara lì ormai da due anni. E’ stato amore a prima vista! Un amore che si conferma quotidianamente sapendo nel nel mio profondo che durerà per sempre. Chi di voi ha un animale più o meno sa di cosa parlo...

66

A quel punto mi son detta: non dovrà mai succedere che una persona aspetti anni e anni come ho fatto io prima di prendere un animale solo per questioni organizzative. E così ho creato il sito www.catsuitehome.it - Il Sito delle Cat Sitter! Un portale totalmente gratuito per tutte le cat sitter e naturalmente per tutte le persone che hanno bisogno di trovare una cat sitter in modo facile, veloce e soprattutto vicino a casa. E’ stato subito un successo! Ho ricevuto centinaia di profili da tutta Italia che diligentemente ho inserito uno ad uno! Lì mi sono veramente resa conto di quanto sia incredibile il potere del passaparola… Dopo Frigna è arrivata Sdrucciola a tenerle compagnia…. E la felicità è raddoppiata! Ma a quel punto un

altro cruccio mi si è insinuato nella mente…. Ma perché io non posso andare in vacanza con le mie gatte? Parlando con le mie 250 e più colleghe cat sitter di Cat Suite Home, e naturalmente anche con le persone che richiedono il mio servizio di cat sitting dicevamo: per i cani tutto sommato esiste una qualche possibilità di trovare hotel disposti ad accettarli, ma per quanto riguarda i gatti niente! E’ anche ovvio, per una struttura alberghiera è molto più difficile organizzare l’accoglienza per uno o più gatti. Il gatto graffia, segna il territorio, e mica gli puoi mettere il guinzaglio e uscire per fargli fare i suoi bisogni! E poi anche per noi proprietari si sa, un gatto si stressa molto a cambiare totalmente ambiente e


ritrovarsi in ampi spazi sconosciuti! Per limitare i danni io, e come me so di tante altre persone, abbiamo limitato di gran lunga i giorni di vacanza se non addirittura cancellate intere settimane! Io lo faccio assolutamente con piacere! Mi mancherebbero troppo se stessi via tanti giorni! Sono pazza? Sì forse... ma so che sono in buona compagnia, una compagnia più numerosa! Infatti secondo il Rapporto Italia 2013 Eurispes sono 6 le famiglie su 10 che hanno un cane o un gatto. Tra l’altro per la prima volta nella storia il numero di famiglie con gatti hanno superato quello con cani, 7 milioni e mezzo contro 7. Penso fra queste quante persone siano le persone da sole, i single o anziani che prendono proprio un animale per avere compagnia e amore incondizionato. Queste persone, proprio perché sole, rinunciano spesso ad andare in vacanza un po’ per condizionamenti sociali o un po’ per questioni organizzative. Andare in vacanza da soli non è mai bello. Andarci pensando di doverci

separare dal nostro fedele compagno a 4 zampe lo è ancora di meno. Se poi ci sono difficoltà a trovargli una degna sistemazione allora si rinuncia del tutto a partire. Ecco allora la soluzione a tutto ciò! La “Pet Suite Home”! Cos’è? Semplicissimo! Una soluzione tanto banale quanto geniale! Si tratta di deliziose casette in legno, completamente e facilmente smontabili, da collocare direttamente nelle stanze delle alberghi. Grazie ad un legno high tech, coperto da brevetto, particolarmente leggero ma allo stesso tempo molto robusto, e grazie anche ad un meccanismo di giunti ad incastro completamen-

te invisibili, una persona anche da sola la puó montare e smontare in pochi minuti. Tutte le pet suite home sono finemente accessoriate di ogni comfort.

67


C’è la versione “Cat Suite Home”, color fucsia, con tiragraffi, ciotole, sottociotole, un mobiletto porta lettiera, cuccie di vari tipi da scegliere, un contenitore porta lettiera usata completamente antiodore. Insomma un ambiente protetto e confortevole affinchè il vostro gatto subisca il meno stress possibile. E soprattutto, cosa fondamentale, avrá lí voi! Poi c'é versione “Dog Suite Home”, in colore verde Tiffany, anche qui morbidi cuscini, cucce, ciotole per cibo e acqua, giochini vari, e anche un tappeto finto prato per i suoi bisogni improvvisi! Non si sa mai…. In tutte poi c'é la web cam per vedere sul tuo smartphone o tablet cosa succede al tuo amico peloso mentre tu magari sei giù a fare colazione o in spiaggia, sulle piste da sci, in giro per musei, a fare shopping o fuori a cena! Insomma quando ti devi allontanare dalla camera….

68

Nessun problema con il servizio pulizia in camera, in qualsiasi momento gli addetti potranno entrare e uscire dalla stanza senza l’incubo che l’animale possa scappare o peggio sgagnare o graffiare qualche inserviente! Come se non bastasse, grazie al contributo di Vitakraft Italia, troverai an-

che in omaggio un welcome kit del miglior cibo per animali! Insomma quando arriverai alla reception del tuo hotel oltre alle chiavi della stanza, ti consegneranno anche le chiavi della tua “Pet Suite Home” e potrai così gestire in totale autonomia il tuo amico peloso! L’esperimento è partito a novembre 2013 presso il Grand Hotel Villa Torretta alle porte di Milano, una prestigiosa villa seicentesca immersa nel verde del parco Nord. E’ stato un successo a livello mediatico stupefacente! L’idea è talmente unica e innovativa (non esiste né in Italia né in nessun’altra parte del mondo) che numerose testate giornalistiche hanno scritto lodevoli articoli annunciando l’arrivo delle "Pet Suite Home" a Milano! Poi ho pensato di creare la “Pet Suite Cuccia” la versione cuccia della casetta per gli alberghi che magari non hanno molto spazio nelle camere, anch’essa accessoriata di tutto, ciotole, cuscini e quant’altro... e poi ancora... la versione “Pet Suite Cuccia” per i ristoranti, ora che è in vigore la nuova legge per cui non é piú vietato l'ingresso ai cani, mi sembrava corretto aggiungere un posto a tavola anche per loro! Perchè dove c'è animale, c'è casa!


69


70


Gli animali ringraziano per la concessione di questa pagina.

LU S ON

SCEGLI UN’ESTATE MIGLIORE PER IL TUO AMICO A QUATTROZAMPE. Quest’estate pianifica le tue vacanze in compagnia di Fido e Micio nelle tante strutture pet-friendly in tutta Italia. Scopri hotel, case vacanze, campeggi, spiagge e ristoranti che li accettano scaricando, gratuitamente, la app VacanzeBestiali, disponibile sugli store Apple e Android o tramite il QR code apposito. Troverai anche tanti consigli di viaggio. Informati su enpa.it e vacanzebestiali.org. Perché l’abbandono non è un’alternativa.

71


CuriositĂ della Redazione di Petherapy Lab

Crusoe, il cane che naviga alle Bahamas Il bassotto, travestito da capitano e da pirata, al timone insieme al suo proprietario, ha preso il largo per una crociera da sogno nelle lontane isole situate nell'Oceano Atlantico

L'ERTA SEMPRE AL ANDO OM C I D E T ON SUL P

72


C

rusoe è un cane a cui piace prendere il largo, navigare in mare aperto. Specialmente in luoghi da sogno. Insieme al suo proprietario, il 26enne canadese Ryan Beauchesne, il bassotto ha viaggiato per le Bahamas a bordo di una barca a vela, da un’isola altra nell’arcipelago Exuma. Per l’occasione Crusoe si è vestito da capitano, da pirata e da squalo. L’animale infatti non è nuovo a travestimenti di questo tipo, visto che ormai da qualche anno è il protagonista del blog celebritydachshund.com. Il suo padrone posta su questa pagina le foto dei viaggi e dei costumi indossati di Crusoe. “Questo era il suo primo viaggio in barca a vela intorno alle Bahamas, l’anno prossimo stiamo pensando di andare in Italia e in Grecia”, ha spiegato Ryan.

73


Novità della Redazione di Petherapy Lab

La pasta di zucchero e gli animali? Amori a prima vista, parola di Sabrina...

S

ono Sabrina, per gli amici Brì, ho una grande passione: i dolci, amo farli e soprattutto decorarli! Nel corso degli anni ho provato in tanti modi a liberare la mia fantasia, ricamando, scrivendo poesie, etc. ma niente da fare, la mia fantasia si è liberata solo conoscendo la pasta di zucchero. Dal primo incontro, come accade facendo conoscenza con una persona o un animale, è stato Amore a prima vista! Ho cercato di migliorare le tecniche frequentando corsi per tenermi aggiornata e da un anno sono diventata insegnante di cake design.

74

Molte mie creazioni sono state realizzate per occasioni speciali riguardanti anche gli Amici animali. L’ultima torta è stata realizzata per il Raduno Bassethound “Gli Scaligeri” avvenuto lo scorso 28 giugno nella provincia di Verona ed al quale hanno partecipato 44 Bassethound con i relativi proprietari. E’ stato un evento ricco di emozioni che mi hanno portato ad avere l’idea di creare torte da assaporare insieme ai nostri amici pelosetti e non solo a loro dedicate! Se avete voglia di curiosare, di vedere le mie creazioni o di contattarmi, il mio sito è www.letortedibri.it


Libri & dintorni di Emanuela Cattaneo

STORIE CON LA CODA - Diego Manca "Gli animali, si sa, non parlano, e se lo facessero la magia della loro presenza nella nostra vita svanirebbe". Così Diego Manca introduce le storie raccolte in questo volume. Manca è un veterinario di altri tempi, uno di quelli che non si risparmia, che ama il suo lavoro e rispetta profondamente i suoi pazienti. Dalla sua lunga esperienza ha tratto insegnamenti preziosi: per chi cura gli animali la parola impossibile non esiste, la fedeltà ha la "F" maiuscola e la falsità appartiene solo al genere umano, ma soprattutto l'affetto dei nostri amici pelosi è assolutamente disinteressato e autentico, in grado di colmare solitudine e tristezza. "Storie con la coda" è un inno ai nostri amici a quattro zampe e insieme un affresco divertente, rocambolesco e spesso commovente della vita di un veterinario di provincia, che deve saper ascoltare, curare e confortare oltre ai suoi pazienti anche i bizzarri esseri umani che li accompagnano. Editore: Ultra - Pagine: 140 - Prezzo: 12,90 euro E SE GLI ANIMALI AVESSERO RAGIONE? - Pier Giordano Cabra L'asina di Balaam, il cane di Tobia, il pesce di Giona... sono solo alcuni degli animali biblici che raccontano in prima persona, con umorismo e saggezza, la loro storia. Trenta brevi racconti screziati di garbata ironia, che aiutano a leggere da un punto di vista inusuale alcuni dei più bei passaggi della Scrittura. Editore: San Paolo Edizioni - Pagine: 112 - Prezzo: 10,00 euro

PARLARE CON GLI ANIMALI E RICEVERE RISPOSTA Amelia Kinkade In questo libro, Amelia Kinkade condivide il suo programma pratico che ha aiutato centinaia di clienti ad imparare a comunicare con i loro animali domestici. Grazie all’utilizzo di meditazioni guidate ed esercizi progettati per aumentare l’intuizione, si può imparare a condividere i ricordi, fare progetti, diagnosticare malattie, tenere traccia di una scomparsa e imparare ad accettare le reciproche differenze. Editore: Eifis - Pagine: 336 - Prezzo: 21,00 euro

75


Fotogallery della Redazione di Petherapy Lab

A

"Tutti in posa!", siamo ragdoll... mici di Petherapy Lab, ecco come promesso la gallery con tutte le foto arrivate in redazione che ritraggono i vostri bellissimi ragdoll. Continuate ad inviarle alla mail info@petherapylab.com: tutte, ma proprio tutte finiranno nell'apposita gallery presente sul nostro profilo Facebook... Amelie di Arianna Radice

Chopin di Anna

Clio

76


Art첫 di Roberta Gadda

Arthur di Marianna Zampieri

Chloe di Azzurra Danza

Cornelia di Michele Chiappini

Crystal di Rosetta Basile

Darwin di Patrizia Rendo

77


Grace di Arianna Radice Dusty di Arianna Radice

Emma di Elda Starace

Leon di Azzurra Danza

Martino di Giovanna Magro

78 Matisse di Carlotta Frigerio


Harry di Lorena Ferrari

Lucy e Love di Barbara

79


Maya di Elia Nodari

Oliver e Sharon di Elia Nodari

80

Meringa Julius di Sonia Trenna OMNIA VINCIT ATHENA di Laura Zanini Allevamento CHERRYDOLLS


Silvestro di Ermelinda Serra

Soffici Nuvole

81 Soffici Nuvole


Soffici Nuvole

TAKODA di Laura Zanini allevamento CHERRYDOLLS

Tato di Natalia Antonelli

TEA FOR TWO di Chiara Federici allevamento CHERRYDOLLS Tommy di Samantha Trezzi Toshiro di Gaia

82

Yaki di Claudio Faresin


I diritti degli animali sono calpestati ogni giorno.

Al loro fianco c’è l’OIPA, sempre.

DONA IL 5x1000 ALL’OIPA CON IL 5x1000 ALL’OIPA PUOI ESSERE AL LORO FIANCO ANCHE TU Grazie alla scorsa donazione del 5x1000 all’OIPA moltissimi animali sono stati salvati. Puoi farlo anche quest’anno, è facile e non ti costa nulla! E per noi è molto importante. Donare il 5 per mille all’OIPA è semplice: apponi la tua firma nella casella “Sostegno delle altre organizzazioni non lucrative...” e indica il codice fiscale dell’OIPA che è

97229260159 Organizzazione Internazionale Protezione Animali

oipaonlus

www.oipa.org

OIPAonlus

83


Associazioni della Redazione di Petherapy Lab

S.O.S. Randagi di Brescia

L

'associazione S.O.S RANDAGI (Bs), fondata nell'Ottobre 2000 si avvale della collaborazione di volontari, persone che con il loro impegno danno vita ad una struttura che ha come obiettivo primario l'affido coscienzioso dei cani abbandonati. L'associazione non ha scopi di lucro. Dal 1 Maggio 2001 all'11 dicembre 2011 (giorno del trasferimenti dei cani presso la nuova struttura ubicata in Brescia via Girelli 6) l'associazione S.O.S. Randagi ha svolto il suo lavoro presso la struttura ubicata in Orzinuovi (S.O.S. Randagi è conosciuta anche come Canile di Orzinuovi) L'Associazione si impegna sempre di più a fare campagne di sensibilizzazione ed informazione nei confronti della popolazione, attraverso annunci ed articoli su quotidiani e con punti propagandistici (banchetti) presenti sul territorio della provincia di Brescia. I cani dell’Associazione S.O.S. Randagi hanno bisogno di una nuova casa. Certo, l’ideale sarebbe per tutti loro una casa vera, con una famiglia umana , che li coccoli e che li curi, facendo dimenticare la malinconia del canile, ma loro non sono solo cuccioli, non sono tutti belli e a volte non sono neanche molto simpatici. MA SONO VIVI e hanno bisogno di un posto adeguato dove stare, un posto confortevole, con una cuccia calda, con tanta bella erbetta su cui correre, con spazi più ampi, con box più nuovi, con

strutture più idonee al loro benessere. Per questo motivo il vecchio canile non era più idoneo e non rispettava più le nuove normative vigenti che sono regolate dalla legge regionale in merito al randagismo. Pertanto il Comune di Brescia il 6 ottobre 2010 ci ha assegnato un'area, grande con un bellissimo prato verde dove far tante corse e tanti giochi. Il 18 luglio 2011 sono partiti i lavori per realizzare il nuovo progetto con l'obiettivo di realizzare una struttura che possa essere definita PARCO CANILE, che abbia lo scopo di rispettare non solo normative igieniche e sanitarie ma bensì di ridare ad ogni ospite la propria identità rispettando la razza, l'età, e la naturale predisposizione naturale di ogni soggetto. Il nostro obiettivo primario è affidare i cani, cercando di trovare per ognuno la giusta collocazione.

I nuovi box realizzati sono grandi ed idonei per una buona permanenza, la struttura è dotata di un ambulatorio e di box di degenza. Purtroppo per far qualsiasi cosa ci vogliono i soldi e l'associazione per raggiungere parte dell'obiettivo ha dovuto accollarsi un prestito bancario, ma cogliamo anche l'occasione per ringrazire tutte quelle persone che hanno creduto in noi, sostenendoci con donazioni o aiutandoci con la vendita dei nostri calendari, libri, coperte ecc. Per essere completo il nuovo canile ha bisogno ancora dell' aiuto di tutti ( mancano ancora 18 box, il gattile e la recinzione per l'area di sgambamento) Vi invitiamo a visitare la nuova struttura e ad aiutarci nella realizzazione delle nuove iniziative che durante l'anno metteremo in atto al fine di vedere un canile finalmente terminato.

Associazione Sos Randagi - Via Girelli, 6 - 25100 Brescia (BS) Cell. 335 1027273 / 335 1022138 - Website www.canilerifugiobrescia.it Email info@canilerifugiobrescia.it - FB Canile Rifugio di Brescia 84


La vetrina a cura di Patatino.it www.patatino.it

cica cat

Crema con doppia azione cicatrizzante e repellente Crema riparatrice dei tessuti cutanei, efficace nel trattamento di piccole ferite,e scoriazioni e graffi. E' ricca di sostanze antibatteriche di origine naturale che si oppongono allo sviluppo dei batteri, che si insinuano nelle lesioni cutanee rendendone difficile la guarigione e la cicatrizzazione. La presenza di Aloe velocizza il processo di rigenerazione del tessuto cutaneo. Applicato sulle suture post operatorie evita la formazione dei cheloidi, permettendo una naturale ricrescita del pelo. La presenza di geranio e citronella allontana gli insetti volanti evitando recidive e la veicolazione dei patogeni che potrebbero aggravare ulteriormente le ferite.

cica dog

Crema con doppia azione cicatrizzante e repellente Cica Dog è una crema ricca di sostanze antibatteriche di orgine naturale che combattono lo svilluppo dei batteri che insinuandosi nelle lesioni cutanee rendono difficlie la loro guarigione e cicatrizzazione. Contiene inoltre sostanze nutrienti naturali con azione emolliente che aiutano e velocizzano la cicatrizzazione e rigenerazione del tessuto cutaneo. E' efficiente applicato sulle suture post-operatorie per la sua capacità di rimuovere con un effetto emolliente e lenitivo le croste, evitando la formazione dei cheloidi (cicatrici irregolari inspessite che si formano dopo ustioni, ferite, interventi chirurgici). Tutti i prodotti della UnionBio sono 100% con ingredienti naturali, senza ingrediente di origine animale, senza ingredienti di sintesi, senza conservanti, senza SLS, senza parabeni, 100% cruelty free e 100% made in Italy.

PER INFO E ORDINI: www.patatino.it - info@patatino.it Tel. 040.2131722 - Cell. 333.4805290 Skype: patatinostore - Fb: Patatino Store

EUREKA VegetAl POLVERE

prodotto ideale per l’alimentazione “assistita” di piccoli mammiferi come conigli, cavie, chinchilla. Alimento ad alto contenuto in fibre costituito da: - Miscela di vegetali disidratati di alto valore nutritivo e ricchi in fibra: erba medica disidratata polvere, carote disidratate, farina di castagne. - Vitamina C (ac. Ascorbico) che esercita spiccata azione antiossidante, utile in caso di sovraccarico epatico. - Complesso prebiotico: F.O.S. ed inulina che fungono da substrato ideale per la flora batterica intestinale fisiologica. - Complesso fitoterapico disintossicante: l’estratto di Taraxacum Off. Possiede azione disintossicante depurativa epatorenale, stimolante dell’appetito. L’estratto di Curcuma L. svolge effetto citoprotettore della cellula epatica, coleretico-colagogo, favorisce la digestione. Il prodotto è indicato per favorire l’assunzione di alimenti nei coniglietti domestici frequentemente soggetti all’inappetenza ed in tutti gli animali erbivori piccoli rettili, roditori e cheloni.

kit DEGUSTAZIONE "DELIZIE VEGAN" per cani e gatti Il Kit proposto comprende: * crocchette Amì Dog 800 gr. * crocchette Amì Cat 400 gr. * crocchette Hyposensitive Denkadog 125 gr. * lattina Biopur: patate e zucchini 400 gr. * lattina Biopur: farro, soia, zucchini 400 gr. * lattina Biopur: riso, soia, carote 400 gr. * lattina Amì: carote, lenticchie, fagioli, piselli 400 gr. * lattina Terra Pura: carote, pastinaca, spinaci e finocchio 180 gr. * lattina Herrmanns Bio Fleishlos 200 gr. * lattina Herrmanns Bio Gemusetopf 200 gr. Tutti gli umidi sono adatti sia ai cani che ai gatti.

Finalmente prodotti sani, cruelty free e vegan anche per il tuo cane e il tuo gatto. Sul nostro sito SOLO prodotti certificati! cibo - omeopatia - igiene - accessori - rimedi olistici Patatino Store è il primo di sito per cani e gatti per chi ama veramente tutti gli animali, dove trovi alimenti biologici, naturali, vegan e cruelty free. Rimendi Naturali per l’igiene, Rimedi Fitoderivati oltre a prodotti per la casa biologici che tengono conto dei pelosetti. Spedizioni con corriere Espresso che consegna in 24-48 ore in tutta Italia

85


Adozioni della Redazione di Pet Therapy Lab

Dove adottare i nostri amici gatti OASI FELINA VILLA FLORA - ROMA L'Oasi felina di Villa Flora è una struttura comunale affidata da agosto 2012 all' Associazione P.AN.D.A. Onlus che si prende cura di tutti i suoi ospiti e cerca per loro adozione. I mici ospiti della struttura si "candidano" così all'adozione: A.A.A. CERCASI CASA CALDA e ACCOGLIENTE con BALCONE o TERRAZZO con VISTA PROTETTA e CIBO APPETITOSO.... MA SOPRATTUTTO AFFETTO e COCCOLE H 24! AFFRETTATEVI, SIAMO MERAVIGLIOSI! ASTENERSI PERDITEMPO, SOLO AMANTI DEI MICI... www.igattidivillaflora.it / gattidivillaflora@gmail.com / Tel. 377-6958207 / 347-6047806 www.facebook.com/pages/I-Gatti-Di-Villa-Flora-pagina-ufficiale/366282326789812?ref=ts&fref=ts GATTO NERO - IMOLA Il gattile comunale di Imola è gestito dalla cooperativa Gatto Nero ed è situato nella zona industriale di Imola, precisamente in via Gambellara 44 vicino all’uscita dell’autostrada, subito dopo il cavalcavia. La legge considera i gatti randagi come animali liberi nel territorio, spesso legati ad una particolare colonia felina, quindi le strutture come il gattile non sono viste come obbligatorie nei comuni a differenza dei canili. La struttura ospita solo gatti in difficoltà: ammalati, maltrattati, incidentati o cuccioli, in pratica quei felini che da soli non riuscirebbero a sopravvivere. Il nostro lavoro quindi consiste soprattutto nel salvarli, curarli e metterli in condizione di essere adottati. Ci occupiamo inoltre di sterilizzare i felini liberi nel territorio (NB: non i gatti di proprietà) secondo la legge 27/2000 per contrastare il randagismo. Il gattile è diviso in due parti: il rifugio, dove vivono i gatti in buona salute in attesa di un’adozione, e la zona sanitaria, dove vengono curati gli animali malati o incidentati con conseguente periodo di degenza. http://gattile-imola.it/ cooperativagattonero@gmail.com / Tel. 320-4457878 MICETTI DI BRINDISI - BRINDISI I Micetti di Brindisi nascono come Colonia Felina scoperta molti anni fa in condizioni pessime, ma comprende tutti quei gatti della città e provincia che necessitano di aiuto. I mici vaganti di Brindisi a differenza di città d'Italia provviste di rifugi e oasi, con volontariato attivo, richiedono un sostegno costante a causa della vita in strada, della mancanza di profilassi, solitamente fornita dalle ASL competenti, quindi cure veterinarie, dal mancato senso di civiltà e cultura "animale", dalla mancanza di ricoveri adeguati o comunque strutture che possano ospitarli... tutto avviene in strada Ho scelto di battermi per i loro diritti, del tutto inascoltati in questa città, e per tale abbiamo bisogno di volontari che ci aiutino a portar avanti questa scelta d'amore. La nostra pagina è in continuo aggiornamento, abbiamo bisogno di qualsiasi tipo di aiuto per aiutare i nostri A-mici. galastella@tin.it - 3471704189 - http://it-it.facebook.com/pages/Micetti-di-Brindisi/166319196794645

86


Dove adottare i nostri amici cani ASSOCIAZIONE "I BASTARDINI" - ALPIGNANO (TO) L’Associazione Bastardini nasce da un gruppo di volontari che per anni ha operato nei canili della Provincia di Torino. Il nome che abbiamo scelto, Bastardini, ben esprime verso chi è rivolta la nostra attenzione: a loro, ai bastardini, ai meno fortunati, quelli che si sono ritrovati di punto e in bianco su una strada, senza famiglia, quelli che non vantano il pedigree e nemmeno una bellezza "canonica" da calendario. Anche se poi sul nostro calendario ad essere ritratti sono proprio loro! Dal 2004 gestiamo una struttura che abbiamo chiamato "il Bau" per farne la sede operativa dell’Associazione, al fine di ospitare cani in difficoltà alla ricerca di una famiglia. L’Associazione, ispirandosi ai principi della solidarietà umana, si prefigge come scopo di: promuovere il benessere degli animali riconoscendoli come portatori di Diritti; migliorare la qualità del rapporto col mondo animale temperandone le sofferenze prodotte da una detenzione coatta in canili presenti sul territorio; favorire l’adozione degli animali presenti nelle strutture con particolare attenzione ai soggetti più svantaggiati, perché anziani o malati; sensibilizzare e coinvolgere la pubblica opinione sul significato dell’impegno volontario, evidenziandone l’importanza e la funzione sociale; creare e gestire una struttura-rifugio atta ad ospitare casi di animali in situazione di gravità per cause diverse (mordacità, handicaps sensoriali, condizioni di patologia cronica, sovraffollamento di altre strutture) e promuovere attività culturali sulle tematiche ambientali e animaliste al fine di sviluppare forme di solidarietà e di rispetto verso l’ambiente naturale in cui viviamo e verso ogni forma di vita. http://www.bastardini.it/ info@bastardini.it / Tel. 339-8139335 / https://www.facebook.com/rifugio.ilbau Gli amici di Pluto e Silvestro - Pergola (PU) Perché abbiamo deciso di creare la nostra Associazione? Innanzitutto a Pergola e su tutto il Territorio della Comunità Montana del Catria e Cesano non ci sono, non esistono.. come se nessuno avesse animali da affezione da amare, curare ed aiutare in caso di bisogno. C’era dunque un vuoto da riempire che noi cerchiamo giorno per giorno con tutti i nostri soci volontari di colmare aiutando chi è in difficoltà, curando chi è ferito o malato, dando consigli utili, spesso cibo di appoggio per le colonie di gatti ed i gruppi di cani numerosi. Con il cuore si può tutto ed ogni momento di gioia loro diventa nostro. E speriamo sempre in "un rifugio di prima accoglienza” che è il numero UNO delle nostre battaglie! I nostro obiettivi possono essere riassunti in questi punti: un ricovero di prima accoglienza sul territorio della Comunità Montana del Catria e Cesano, collaborare con le autorità preposte per il censimento dei cani e delle colonie di gatti, aiutare e favorire l’adozione di cani e gatti abbandonati o persi presso famiglie o persone sole e creare una rete di solidarietà e sensibilizzazione per essere meglio informati sui problemi dei nostri animali da compagnia. La nostra Associazione di Volontariato nasce per aiutare i nostri amici di compagnia ad avere un esistenza dignitosa e corretta come vuole la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo n°281 del 14 agosto 1991 ed la legge regionale n°10 del 20-01-1997 Regione Marche. http://www.gliamicidiplutoesilvestro.com/ Catherine.grellet@tin.it - lallly2003@supereva.it / Tel. 335 7023654 o 347 6787213

Volete segnalare un'Associazione o un canile/gattile dove poter adottare un peloso? Inviaci la segnalazione alla mail info@petherapylab.com

87


88


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.