Petherapy Lab Magazine 2

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M A G A Z I NE

Petherapylab Anno 1 - Numero 2 - MENSILE - settembre 2014

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

Blu di Russia La razza del mese

Terrier Neri Russi

COPIA DI CORTESIA

La razza del mese

I CAVALLI LIPIZZANI

Hand i Cavalli lipainting pizzani Arte e animali

visita all'allevamento pi첫 antico d'europa che ospita esemplari bianchi come la neve


LU S ON ph.

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI. Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”. Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

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Gli animali ringraziano per questo spazio.

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATA DEGLI ANIMALI


Editoriale Anno I - Numero 2 Settembre 2014

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mici di Petherapy Lab, non ci piace essere ripetitivi, ma il vostro affetto e la vostra attenzione nel seguirci ogni giorno ci obbliga ancora una volta a dirvi "GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE"!

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Il numero di agosto, nonostante il periodo coincidesse con le sacrosante e meritate vacanze di tutti voi, ci ha regalato l'ennesima sorpresa: è stato letto da ben 18.409 persone... Sì avete letto proprio bene diciottomilaquattrocentonove: numeri da record per un magazine come il nostro, ma evidentemente il nostro operato ha incontrato il vostro gradimento. Quindi, quale modo migliore di ringraziarvi se non regalandovi un nuovo numero ancor più ricco e interessante?

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Questo mese conosceremo più da vicino due razze con un comune denominatore nel nome: i bellissimi Blu di Russia e i Terrier Neri Russi, visiteremo le scuderie slovene di Lipica dove vivono dei meravigliosi esemplari di cavallo bianchi come la neve, conosceremo più da vicino il progetto di ripopolamento del fiume Oglio con le trote mediterranee, affronteremo il delicato tema dell'interazione tra bambino e cane e quello della corretta alimentazione per i nostri amici a 4 zampe. Troverete anche tante storie che parlano dei nostri amici animali e delle tante Associazioni che operano per il loro benessere grazie all'impegno dei molti volontari ai quali va il nostro personale ringraziamento oltre alle fotonotizie più curiose. Buona lettura e continuate a seguirci!!!

Marco Sivero

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Petherapylab

MAGAZINE ON-LINE DI CULTURA ANIMALE ORGANO UFFICIALE DI PETHERAPY LAB ANNO 1 - NUMERO 2 - Mensile - Settembre 2014 EDITORE: Associazione Rapid Dogs Rescue Onlus

Direttore Responsabile: MARCO SIVERO - Art director, grafica e impaginazione: DANIELE COLZANI Segretaria di redazione: EMANUELA CATTANEO - Redazione: PAOLA LUSSO - PAOLA ZAPPAROLI Hanno collaborato: GIANLUCA BALDON - CRISTINA BRUTTI - DEBORA CAPPELLETTI - NANDO DI SERAFINO - SILVIA GAROZZO - ROSI GOFFI - LAURA RANGONI - CHIARA INESIA SAMPAOLESI - DANIELA ZAINA - AGNESE ZOCCA - ALDINOby360 - ALLEVAMENTO BLUEDREAMLAND RIMINI - ART HOUSE TESSUTI ALPINI - ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE MILLEVITE - ASSOCIAZIONE DI PROTEZIONE ANIMALI UNA ZAMPA PER LA VITA - Associazione per la protezione e difesa animale FRECCIA 45 - ASSOCIAZIONE PET LEVRIERI ONLUS - AUTOBAU - ENPA ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI EUFF EUROPEAN UNION OF FLY FISHERS - KOBILARNA LIPICA - OIPA ORGANIZZAZIONE ITALIANA PROTEZIONE ANIMALI ITALIA ONLUS - PATATINO.IT - RENART - VANARA TCHORNY TERRIER CORTAZZONE - WWF WORLD WILDLIFE FUND ITALIA www.petherapylab.com Petherapylab

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Curiosità della redazione di Petherapy Lab

Quando le nostre mani si animano di magìa La

perfetta tecnica pittorica utilizzata dall’artista proprie opere d’arte.

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a sua arte incrocia la tecnica del body painting con quella delle ombre cinesi. Guido Daniele dal 1990 dipinge i corpi delle modelle per foto, filmati pubblicitari, sfilate ed eventi. Ma riscuote l’interesse internazionale quando nel 2000 comincia la sua ricerca sulle “Mani Animali”. Le sue mani e quelle dei suoi soggetti diventano tele in 3D sulle quali l’artista dipinge ritratti delle specie animali più diverse: serpenti, elefanti, pappagalli, zebre, cavalli, cani e molto altro. Ma non solo. Perché la posa che i palmi e le dieci dita assumono di volta in volta rende incredibilmente realistici i “quadri”. Le venature dipinte con cura e l’attenzione al particolare e alle sfumature fanno il resto. Rendendo l’arte di Guido Daniele unica nel suo genere e apprezzata in tutto il mondo.

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Guido Daniele

trasforma palmi e dita in vere e


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Ultim'ora della Redazione di Petherapy Lab

Hello Kitty compie 40 anni e confessa: "Non sono una gatta"!

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l personaggio di fantasia giapponese famoso in tutto il mondo, "non è una gatta" come tutti pensavano. A rivelarlo, a quarant'anni dalla sua creazione, è stata l'azienda Sanrio, che ne detiene i diritti, ad una sociologa che sta preparando una retrospettiva, la prima, su di lei, per festeggiare l'importante traguardo. Nel testo per la mostra al Japanese American National Museum di Los Angeles, Christine R. Yano aveva descritto l'icona internazionale come una gatta. "Sono stata corretta", ha detto la sociologa al 'Los Angeles Times'. "E' una delle correzioni che Sanrio ha raccontato Yano - ha apportato

al mio testo. Hello Kitty non è una gatta. E' un personaggio dei cartoni animati. E' una bambina, un'amica, ma non è una gatta. Non è mai stata rappresentata a quattro zampe. Cammina e si siede come una creatura con due gambe. Ha un gatto come animale domestico, che si chiama Charmmy Kitty". Come spiega Sanrio sul suo sito, Hello Kitty - il cui nome "vero" è Kitty White - è britannica, dello scorpione, ama la torta di mele e ha una sorella gemella, Mimmy. "E' interessante perché Hello Kitty è apparsa negli anni '70, quando i giapponesi adoravano l'idea del Regno Unito. Rappresenta-

va la quintessenza dell'infanzia idealizzata", ha aggiunto Yano.

funerali del cane poliziotto: il bacio del sergente

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ye è un cane pastore belga poliziotto ucciso in servizio dopo un lungo inseguimento, pugnalato da un rapinatore. E come a ogni agente che si rispetti, gli sono stati dedicati funerali di Stato, con bandiera a stelle e strisce e il picchetto d'onore. Durante la cerimonia, il suo padrone, il sergente Ryan Stark, si è chinato sulla bara per dargli l'ultimo bacio. E' successo in Oklahoma, dove ora Stark è sotto indagine per aver sparato e ucciso il sospettato armato, responsabile della morte di Kye.

sgominata la gang che dava fuoco alla foresta amazzonica

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a polizia brasiliana ha smantellato la più importante organizzazione clandestina responsabile della deforestazione amazzonica. La banda avrebbe occupato suolo pubblico nello stato settentrionale di Parà, bruciato la foresta, suddiviso la terra in appezzamenti poi venduti, secondo quanto spiegato dalla polizia in un comunicato. Il gruppo è responsabile di reati ambientali per un totale di 230 milioni di dollari, ha detto l'Istituto brasiliano per l'ambiente. Non è chiaro quante persone siano state arrestate, ma queste vengono considerate come i "maggiori distruttori dell'Amazzonia brasiliana", secondo le parole della Polizia federale brasiliana. I responsabili dovrebbero essere accusati di occupazione di suolo pubblico, reati ambientali, truffa, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro. Gli ordini di arresto sono stati diramati negli stati dei Sao Paulo, Parana e Mato Grosso. Se condannati, i responsabili rischiano fino a 50 anni di carcere. Secondo i dati forniti dal governo brasiliano, lo scorso anno il tasso di deforestazione in Amazzonia è aumentato del 28% tra agosto 2012 e luglio 2013.

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Il network di chi ama gli animali, vive con gli animali, vive per gli animali.

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CuriositĂĄ della Redazione di Petherapy Lab

Simbolo

di forza e potenza, questo felino ha alimentato leggende in tutte le culture. La salvaguardia dei 3200 esemplari rimasti passa anche attraverso la protezione del loro habitat naturale

La tigre è un gioiello ormai in estinzione: noi siamo tutti responsabili della sua tutela 12


1 - prima "prova bilancia" per tre cuccioli di tigre siberiana

Sono tre dolcissimi cuccioli di tigre siberiana gli ultimi arrivati allo zoo di Amersfoort, nei Paesi Bassi. I fratellini vengono sottoposti ai controlli veterinari di routine prima di lasciarli uscire all’esterno del recinto in cui sono nati. Una volta pesati e trovato loro un nome, i tre tigrotti sono pronti a diventare le mascotte dello zoo.

2 - Bagno rinfrescante per i quattro tigrotti accaldati

Siamo a Yangzhou, uno zoo della provincia di Jangsu in Cina. E i quattro cuccioli di tigre rischiano di soffrire il gran caldo di questi giorni. Così, un impiegato del posto pensa bene di concedere ai tigrotti un bel bagno rinfrescante. I tigrottini si godono la frescura e l’addetto dello zoo ne approfitta per strigliarli per bene, dando ai piccoli una bella ripulita.

il “LOOK TIGRATO”... COLORE: Lo splendido manto delle tigri è la loro caratteristica distintiva. Il dorso ha un colore che oscilla tra l’arancione rossastro e l’ocra, ed è attraversato da strisce nere o grigio scuro. La parte inferiore del corpo invece è più chiara. Non esiste una tigre perfettamente identica a un’altra: il mantello a strisce è molto diverso a seconda degli individui, e cambia persino da un lato all’altro della stessa tigre. I maschi hanno un caratteristico colletto di pelo attorno al collo, particolarmente folto nelle tigri indonesiane di Sumatra. Alcune tigri del Bengala sono chiamate “tigri bianche”, a causa di un gene recessivo per questa colorazione. Oltre al manto bianco o color crema, hanno anche il naso rosa e gli occhi azzurri. Taglia: le dimensioni delle tigri dipendono dalla sottospecie e dal genere, e vanno dai 140 ai 300 cm compresa la coda, che da sola è lunga 60-90 cm. Peso: i maschi della sottospecie di tigre più grande, la tigre Amur siberiana, possono pesare oltre 300 kg. Fino a due terzi di meno pesano invece i maschi della tigre indonesiana di Sumatra, che oscillano tra i 100 e i 140 kg.

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La razza del mese di Chiara Inesia Sampaolesi dell'ALLEVAMENTO BLUEDREAMLAND di Rimini

Quando arriva un Blu di Russia...

Primalux Sapphire Anastasija, Bluedreamland Uma e Bluedreamland Varuna

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l 6 Gennaio 2011 arrivò nella mia vita un maschio che cambiò totalmente la mia esistenza: Yari, stupendo esemplare di gatto Blu di Russia di 4 mesi e mezzo. Non era trascorso ancora un anno dalla perdita della mia amatissima e dolcissima coniglietta nana Matilda e fui assolutamente determinata a non rivivere quella data con tristezza ma con gioia, accompagnata da un altro animale domestico. Ne ho sempre avuti fin da piccina: cani, gatti, uccellini, ma era arrivato il momento di fare entrare un gat-

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to tutto mio nella mia vita e per la precisione un gatto maschio! Yari, il nome a lui dato dalla sua allevatrice, scoprii che in russo significa Eletto da Dio …”chissà se lui è stato eletto per me?” Me lo domandai e lo sperai appena viste le sue foto e ne ebbi la conferma dal primo secondo in cui lo incontrai! Fu amore a prima vista! Un cucciolo dolcissimo e affettuosissimo che tutte le mattine veniva a svegliarmi con delicatissime strisciate sul viso, passando avanti e indietro ripetutamente con una dolcezza e una grazia

che io non avrei mai saputo avere. Mi portò un amore e una felicità così grandi che decisi di dare anche ad altri la possibilità che era stata data a me. Per questo iniziai ad allevare Blu di Russia: per portare amore e bellezza nelle case degli umani che ne avevano bisogno, degli umani “giusti” per quelli che sarebbero stati i “Miei Blu di Russia”! L’ORIGINE DEL BLU DI RUSSIA Tante storie e leggende si collegano all’origine del Blu di Russia, che


© Bluedreamland

© Bluedreamland

Bluedreamland Uma

Ma queste fate erano giovani e inesperte e, guardando nella culla, pensarono che quell’esserino piagnucoloso non potesse essere una

principessa. Perciò rivolsero la loro attenzione alla piccola culla lì accanto, nella quale faceva le fusa un dolce essere grigio.

sembra arrivare dalla città di Arkhangel’sk (Arcangelo), cittadina della Russia settentrionale che si affaccia sul Mar Bianco. Si narra che in un tempo molto lontano Sette Fate giunsero attorno alla culla di una principessa per portarle i loro doni: la prima offriva uno spirito forte, la seconda un cuore leale, la terza flessuosità e bellezza, la quarta l’eleganza dei movimenti, la quinta la possibilità di vestire solo in argento, seta e velluto, la sesta due occhi di smeraldo e l’ultima la fortuna di trovare amici ovunque.

© Bluedreamland

Bluedreamland Wohpe

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© Bluedreamland

Bluedreamland Uma e Bluedreamland Varuna

In quella culla posero i loro doni: nacque così il Blu di Russia. Del Blu di Russia sono stati ritrovati riferimenti e testimonianze negli scritti di molti poeti scandinavi del 1300. Nel 1850, invece, è documentato l’arrivo a corte degli Zar Nicola I e della Zarina Elisabetta, che si innamorò a tal punto di questi gatti da averne un vero e proprio allevamento nel meraviglioso Palazzo di San Pietroburgo.
 Probabilmente trasportato dalle navi dei marinai del porto di Arkhangel’sk, che usavano i gatti per cacciare i topi, questo meraviglioso felino arrivò, poi, in Europa e precisamente in Inghilterra alla corte della Regina Vittoria. E’ presente nelle mostre al Chrystal Palace di Londra dal 1900 e dal 1912 viene riconosciuta come razza a tutti gli effetti. Ma è solo dal 1960 che il Blu di Russia viene selezionato così come lo conosciamo oggi ed incrociato col Siamese Blu Point per mantenere le caratteristiche fisiche originarie con-

traddistinte dall’estrema eleganza, dal mantello blu argentato e dal colore verde intenso degli occhi. E’ questo che mi ha letteralmente stregato di questa razza: la dolcezza del carattere unita ad una raffinatissima eleganza, e il colore smeraldo degli occhi in questo manto blu argenteo che esalta ogni loro sinuosità.

con cranio lungo e appiattito, è caratteristico il profilo che tra fronte e naso forma un angolo convesso con assenza di stop. Le orecchie sono grandi, leggermente

LO STANDARD DI RAZZA Il blu di Russia ha delle peculiarità che lo contraddistinguono da tutte le altre razze, una su tutte il mantello doppio, costituito da un pelo corto, fine e setoso, accompagnato da un folto sottopelo che se percorso contropelo lascia la tipica impronta delle mani. Il colore è il blu-grigio uniforme e ben definito con un distinto riflesso argenteo. I cuccioli possono presentare leggere tigrature del manto che poi scompaiono con la crescita. Il blu è l’unico colore ammesso per questa razza. La testa ha una forma cuneiforme

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Primalux Sapphire Anastasija e Bluedreamland Wakan Tanka

appuntite, larghe alla base e posizionate verticalmente sul capo, anche se personalmente preferisco l’attaccatura più bassa delle orecchie, come selezionata dagli allevatori americani. Gli occhi sono grandi, a mandorla e di un verde inteso. La struttura corporea è longilinea ma muscolosa, le zampe sono lunghe e sottili con piedi piccoli e arrotondati, la coda è lunga e si assottiglia alla punta; l’aspetto è molto elegante e raffinato, con portamento aggraziato e armonico.

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LA SALUTE DEL BLU DI RUSSIA Questa razza gode di ottima salute generalmente e non è predisposta a nessuna malattia a trasmissione ereditaria. Non è richiesto, infatti, alcun test per l’accoppiamento tra Blu di Russia. Per cui, per sua fortuna, se nutrito con cibo sano e adeguato, privo di cereali e con poche proteine di origine vegetale e se cresciuto in un sano ambiente fisico ed anche emozionale, il Blu di Russia difficilmente vede il veterinario. La dieta è importantissima, i gatti sono carnivori obbligati, ovvero devono nutrirsi esclusivamente con cibo di origine animale. La dieta migliore per loro è la BARF (Biologically Appropriate Raw Food) che consta

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di carne cruda composta di varie parti dell’animale, tra cui il muscolo, i visceri, gli organi, la pelle, le cartilagini e le ossa. Ovvero tutto ciò che il felino ritroverebbe in natura. Questo tipo di cibo deve essere trattato adeguatamente prima di essere servito crudo al gatto, deve essere, ad esempio, abbattuto a -40°C per eliminare tutti i possibili parassiti. Ci sono aziende in Italia che offrono un ottimo Raw Food, direttamente ordinabile dal web, che arriva a casa ancora congelato e che basterà scongelare e servire poi a temperatura ambiente. Personalmente consiglio sempre di nutrire i gatti con questo tipo di cibo, tante patologie scompaiono, feci e urine sono molto meno maleodoranti e la qualità del pelo diventa stupefacente, i risultati sono tangibili e si vedono in pochissimo tempo. Consiglio anche sempre di ridurre

quanto possibile l’uso di dieta secca con croccantini. La parte dei fluidi dell’organismo felino viene nutrita soprattutto tramite il cibo umido che assimilano, piuttosto che dall’acqua che bevono, per cui è molto importante alimentarli soprattutto con sano cibo umido. Anche i Blu di Russia, come tutti gli esseri più puri della natura, rispondono in maniera eccelsa alle cure naturali somministrate tramite rimedi omeopatici, fitoterapici o floriterapici. Queste terapie sono davvero degli ottimi strumenti in grado, talvolta, anche di risolvere quadri che la medicina convenzionale, con i suoi mezzi farmacologici, tende, purtroppo, a cronicizzare. E’ sempre importante, comunque, fare una terapia integrata, ma visto come rispondono alle terapie naturali, vale sempre la pena, se il quadro clinico lo consente, di approcciarsi in

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Bluedreamland Uma e Bluedreamland Varuna

maniera differente alla problematica, che andrebbe analizzata anche dal punto di vista psicologico del gatto, ed anche, dell’ambiente energetico ed emozionale nel quale vive. Le nostre “cattive energie” possono nuocergli, infatti, tanto quanto i “germi cattivi”. IL CARATTERE Il Blu di Russia è un felino dal carattere molto docile e affettuoso sia con i suoi amici umani che con gli sconosciuti, non miagola molto e il suo tono è sempre dolce e sommesso. E’ un gatto allegro che necessita anche di giocare e di tenersi impegnato. E’ molto sensibile ed empatico e non manca di sorprendere il suo amico umano con la sua grande capacità di comprendere i suoi stati d’animo e, quindi, di sapere anche quando farsi da parte, oppure di avvicinarsi ancora di più quando sente che ce n’è bisogno. E’ gentile e discreto, mai invadente. Ama molto il contatto fisico, ne ha bisogno e lo cerca, soprattutto di notte, trovando spesso la sua cuccia tra le gambe dell’umano oppure di lato, al suo fianco. Ogni cucciolo comunque è sempre a sé e nasce con proprie pe-

© Bluedreamland

Bluedreamland Uma

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© Bluedreamland

Bluedreamland Wohpe

ALLEVARE BLU DI RUSSIA Avere cuccioli è un impegno ma una gioia infinita. Il parto è un momento emozionantissimo, un vero miracolo della natura che si compie ogni volta davanti ai miei occhi, praticamente nelle mie mani, tanto è saldo e forte il legame e la fiducia instaurata con le mie femmine. Credo davvero di essere io l’”eletta” e la fortunata a poter vivere simili esperienze… quando vedi correre all’impazzata quelle palline di pelo con la codina dritta che si mettono tutte di traverso e gonfiano la coda per farsi grandi e azzuffarsi tra loro.. quando si guadagnano il lettone per la prima volta e tu ti svegli e inaspettatamente li trovi a dormire accovacciati tra le tue braccia, oppure tra il tuo collo e il cuscino. Le loro prime pipì nella lettiera, i loro giochi, le loro ringhiate, le loro arrampicate, i loro salti.. le loro dolcissime coccole...

E’ una dimensione stupenda che vorrei vivere ogni giorno della mia vita nonostante l’impegno e le preoccupazioni. Ogni micio che vive con me è una parte del mio cuore, per questo scelgo molto attentamente le future famiglie, devono esserci una sintonia e

BLU DI RUSSIA MAESTRI DI VITA Oltre che uno strumento di amore, i nostri mici sono anche un perfetto strumento di crescita se si sa cogliere in loro la saggezza della natura, Bluedreamland Varuna

© Bluedreamland

culiarità caratteriali, non discostandosi mai troppo, in ogni caso, dalle caratteristiche generali. Essendo gatti molto sensibili non amano gli schiamazzi e le urla, per cui sono adatti a bimbi non troppo piccoli, ben educati e che possano trattarli con gentilezza e rispetto. Questo loro danno e richiedono anche in cambio.

una fiducia reciproche perché questa è la base per costruire sani e onesti rapporti. Ed è anche questa la possibilità, infatti, che queste stupende creature mi donano: allargare la mia famiglia, instaurare nuove amicizie, per le quali sono assolutamente felice di mettermi totalmente a disposizione per consigli e indicazioni, per aiutare i nuovi genitori a gestire e vivere al meglio il nuovo arrivato. Sono felice di esserci sempre per chi sceglie i miei mici, per chi sceglie e accetta le mie condizioni, per chi amerà, nutrirà e si occuperà di un pezzettino del mio cuore. Il senso più profondo della vita, io credo, sia l’amore, siano gli affetti; di questo, attraverso i miei mici, vorrei umilmente colorare un po’ il mondo, ricevendone anche io a mia volta da loro e dai nuovi rapporti che, grazie a loro, ho instaurato e instaurerò.

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necessitano e la mia preparazione nel campo della medicina naturale mi aiuta ad approfondire anche gli aspetti veterinari, trovando meravigliosi riscontri in questi esseri che rispondono in maniera eccelsa all’omeopatia, che seguono perfettamente le leggi della medicina tradizionale cinese, che comunicano con noi molto chiaramente e sono libri aperti se prestiamo attenzione anche solo al loro sguardo… sempre che si abbiano occhi per “vedere”. Lara's Yari

Ogni tanto mi chiedo: “Perché non l’ho fatto prima?!” Ma ogni cosa ha il suo tempo, prima ero impegnata con gli studi e nell’individuare la mia strada, ma una volta stabile sul mio cammino ecco che il tutto riesce a incastrarsi perfettamente anche con le loro esigenze. La libera professione mi consente di ricavare facilmente i tempi e gli spazi per loro, per le pappe, i giochi, le coccole, le pulizie e per tutto ciò che

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Primalux Sapphire Anastasija

© Bluedreamland

la perfezione dei ritmi e dei cicli terresti, a cui loro sono profondamente ancorati e da cui sono magistralmente guidati.
 Il gatto, il Blu di Russia in particolare, ha l’autonomia e il distacco emotivo giusto per insegnarci a non essere dipendenti, per imparare il rispetto reciproco per le nostre differenti nature. Sa infonderci calma e serenità fuori dal trambusto della vita frenetica che siamo abituati a condurre, ci chiede e ci dà dedizione e amore in un perfetto rapporto paritario tra dare e avere. Ci insegna il rispetto, la pazienza, l’esserci nel momento senza distrazioni, la purezza delle intenzioni, l’autenticità delle espressioni, la realtà e la verità più profonde.

I BLU DI RUSSIA DELL’ALLEVAMENTO BLUEDREAMLAND Sono una grande soddisfazione i miei Blu di Russia, un grande orgoglio so-


Chiara Inesia Sampaolesi posa in compagnia di Bluedreamland Uma

prattutto per il loro carattere. In ordine di arrivo: Lara’s Yari, il maschio neutro (sterilizzato), Primalux Sapphire Anastasija la prima mammina dell'allevamento, Bluedreamland Uma, la prima femmina Bluedreamland e, attualmente, Bluedreamland Wakan Tanka e Bluedreamland Wohpe i due cucciolini nati da poco. Sono una novella allevatrice, il nostro allevamento è stato riconosciuto A.N.F.I. (Associazione Nazionale Felina Italiana) e F.I.Fe (Fédération Internationale Féline) il 4 Luglio 2013, e al momento la nostra sistemazione non ci consente di gestire un maschio intero, per cui le femmine le faccio accoppiare con maschi di allevatori amici, cercando ogni volta il gatto migliore, il più bello, ma anche e soprattutto quello dal carattere più dolce e affettuoso. E’ questo, quello che più conta trasmetta ai cuccioli… gatti belli sì, che rispettino lo standard con una prefe-

Ho iniziato questa attività con Uma nel 2013, ma poi lei mi ha fatto presto capire che quella non era la sua strada, troppo sensibile si stressava troppo, per cui poiché il loro benessere viene prima di ogni premio e di qualsiasi riconoscimento, non abbiamo proseguito. Se nel tempo nasceranno cuccioli con un temperamento più adatto alle mostre, in grado di tollerare bene quel tipo di stress, allora torneremo ad esporci, altrimenti li lascerò molto volentieri a casa. Ciò che mi sta a cuore prima di tutto è il loro benessere psico-fisico, per cui la scelta è presto fatta.

renza verso il modello americano, ma soprattutto voglio selezionarli dolci, empatici, socievoli e gentili. Questa è, per me, la cosa più importante. LE MOSTRE La vita dell’allevamento prevede anche la partecipazione a mostre, giorni in cui i mici rimangono in gabbia per un certo numero di ore che trascorrono per lo più dormendo e momenti in cui vengono mostrati ai giudici e manipolati da personale addetto.

E ALLA FINE I CUCCIOLI VANNO… Tra il terzo e il quarto mese di età i cuccioli lasciano la mia casa per andare dai loro nuovi genitori. Non è mai facile lasciarli andare, ma la gioia e la felicità che portano nelle loro nuove famiglie colma anche il mio cuore, perché so cosa vuol dire avere un Blu di Russia, so quanto amore loro sono in grado di dare, quante risate, quanta allegria e quante coccole portano nelle case. Questo è il mio obiettivo e questo cerco di fare nel migliore dei modi, a modo “mio”, che certo non piacerà a tutti, ma è sufficiente piacerà ad alcuni, coloro che sceglieranno un Bluedreamland ed entreranno a fare parte della nostra grande famiglia: la Terra del Sogno Blu! … e io mi presento Sono Chiara Inesia Sampaolesi, di professione faccio il medico, mi occupo di agopuntura e medicina cinese e per passione allevo gatti Blu di Russia. Il nome del nostro allevamento è Bluedreamland e viviamo a Rimini.

BLUEDREAMLAND RUSSIAN BLUE CATTERY www.imieibludirussia.it - info@imieibludirussia.it FB Bluedreamland Russian Blue

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Curiosità della Redazione di Petherapy Lab

Il censimento dei cigni di Sua Maestà che popolano il Tamigi

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ome ogni terza settimana di luglio, a Staines sul Tamigi, fra Shepperton e Windsor, si sta svolgendo in questi giorni l'annuale Swan Upping, la marcatura dei cigni che vivono lungo il fiume. La tradizione ha le sue origini circa 900 anni fa, quando la Corona britannica stabilì che tutti i cigni bianchi selvatici del Regno, pregiati per la loro carne, fossero da considerare proprietà della Famiglia reale. Dall'undicesimo secolo molta acqua

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è passata sotto i ponti del Tamigi e oggi l'operazione ha sì lo scopo di registrare i nuovi nati, ma principalmente quello di tenere sotto controllo lo stato di salute delle colonie di uccelli che popolano il fiume. I "Warden of the Swans" e i "Marker of the Swans" (Guardiani e Marcatori dei cigni), conducono le operazioni per conto della Royal Family, vestiti dall'uniforme scarlatta di Sua Maestà la Regina, navigando su imbarcazioni tradizionali a remi.

Per cinque giorni sono stati impegnati a contare, pesare e misurare i cigni del Tamigi. Non si tratta però solo di una conta, perché ogni esemplare viene visitato, curato se necessario e nutrito. Prima di lasciarli nuovamente liberi, i marcatori attaccano a una zampa di ogni uccello un anello con microchip che permette agli scienziati del dipartimento di zoologia dell'Università di Cambridge di monitorarli nel corso dell'anno.


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Scuoladinzolando di Marco Sivero Educatore cinofilo

Le buone regole per favorire l'interazione tra bambino e cane

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bbiamo ricevuto nel corso di questo mese parecchie richieste in merito al rapporto cane/ bambino e questo sarà l’argomento di questo numero di Scuoladinzolando, approfitto a nome di tutta la Redazione, pe ringraziare tutti, e siete davvero tanti, per aver manifestato l’interesse sempre più crescente alla nostra rivista e, per quanto mi riguarda in questa rubrica. L’argomento che tratteremo in questo numero è spesso causa di incomprensioni, abbandoni e in taluni casi, molto pochi in verità, di incidenti. E’ certo che la presenza di un cane in famiglia influisce positivamente sullo

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sviluppo dei bambini e rappresenta una preziosa opportunità, tuttavia è opportuno non lasciare mai soli cani e bambini ciò vale per tutti i bambini e per tutti i cani, anche quelli più docili e mansueti, infatti: i bambini possono essere imprevedibili e non riescono a interpretare i segnali di avvertimento del cane, trattenendolo quando vuole allontanarsi o, peggio, facendogli del male; ci sono poi situazioni nelle quali qualsiasi cane può essere più irritabile, per esempio se non sta bene o è spaventato o particolarmente eccitato; non va mai dimenticato, infine, che i bambini devono essere educati al rapporto con

gli Animali e che la supervisione di un adulto è indispensabile. I cani, oltre a diventare compagni di giochi, obbligano il bambino ad imparare le caratteristiche di diversità degli animali e lo abituano a un rapporto e ad una comunicazione soprattutto corporei (carezza, contatto, olfatto, calore, movimento). Da uno a tre anni il bimbo prova un forte interesse per tutto ciò che si muove, ma è totalmente incapace di gestire l’interazione con il cane. Non riconosce alcun segnale emesso dall’animale, neppure i più evidenti, e non si rende conto di stringere troppo, graffiare, strappare il pelo


di un essere che può spaventarsi e sentire dolore. L’incapacità di capire se il cane ha paura o è aggressivo persiste fino a circa 6 anni di età e il bimbo potrebbe trattenere il cane contro la sua volontà o avvicinarsi nonostante l’animale emetta segnali di minaccia. Durante tutto questo periodo è quindi indispensabile che persone adulte supervisionino in ogni momento e in maniera attiva l’interazione tra bambino e cane. Tra il settimo e l’ottavo anno di vita il bambino vede nel cane un amico e un compagno alla pari mentre successivamente è in grado di capire che l’animale è diverso da lui. Durante questo periodo è importante l’educazione al corretto rapporto con il cane e la presenza degli adulti è ancora indispensabile: il bambino

può comunque interpretare male esagerare nel gioco e nella lotta, essere troppo irruente o non accorgersi di un disagio dell’animale. Ci sono alcune regole generali da seguire per favorire una corretta relazione tra bambini e cani: 1) La prima e la più importante di queste regole è di non lasciare mai il cane da solo con un bambino, anche dopo aver insegnato e ribadito al bambino come comportarsi, lo stesso non è in grado di concentrare l’attenzione su più cose contemporaneamente e può involontariamente provocare disturbo al cane. Per esempio, se il bimbo sta giocando può non accorgersi che il cane è presente e calpestarlo, fargli cadere un oggetto addosso o altri comportamenti per cui il cane potrebbe avere reazioni di intolleranza. 2) Qualsiasi segnale negativo verso il bambino è preoccupante (fughe del cane all’arrivo del bimbo, tentativi di sottrarsi, ringhi, possessività su oggetti o sul cibo) e ricordate che un ringhio rappresenta una aggressione anche se la fase di morso è assente. 3) In generale non siate troppo apprensivi: la risonanza mediatica tende a sopravvalutare il pericolo, a fronte di un limitato numero di episodi veramente incresciosi. 4) Un’altra regola importante è fare in modo di proteggere il cane da eventi imprevedibili e stressanti legati alla presenza del bambino. 5) State particolarmente attenti che il bambino non arrivi all’im-

provviso addosso all’animale mentre questi non se lo aspetta perché per il cane è molto stressante. 6) I cani, se eccessivamente infastiditi da bambini invadenti, possono allontanarsi o far allontanare il bambino; per loro equivale a insegnare al cucciolo come comportarsi. 7) Se il cane tende ad allontanarsi i rischi sono minori ma bisogna assicurarsi che ne abbia la possibilità, garantendogli un posto sicuro e tranquillo per il riposo. 8) Se un cane tende a ringhiare per mandare via il bambino è più preoccupante, si rende in questo caso necessario interrompere il contatto tra il cane e il bambino, e successivamente prestare maggior attenzione e educare entrambi a stare insieme, premiando gli atteggiamenti tranquilli. Un altro aspetto importante riguarda la nascita di un figlio in una famiglia dove è presente un cane che è un evento che va preparato con alcuni accorgimenti che eviteranno disagi futuri. Innanzitutto è doveroso accertarsi che il comportamento del cane sia normale e affrontare preventivamente gli eventuali problemi comportamentali. In particolare è necessario assicurasi che il cane non manifesti intolleranza al contatto fisico e possessività eccessiva nei confronti degli oggetti. Fate controllare dal veterinario lo stato di salute dell’animale e ricordate che se un animale è sano

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non ci sono motivi igienici per evitare uno stretto contatto con un bambino; infine, educare il cane alla condotta al guinzaglio può essere molto utile per passeggiare con il cane e la carrozzina senza rischi. L’arrivo in casa di un neonato rappresenta una modificazione del gruppo sociale anche per il cane e dobbiamo quindi aiutarlo ad adattarsi serenamente. Se prevediamo di modificare l’organizzazione della casa (per esempio chiudere una stanza che normalmente era aperta) è bene cominciare a farlo prima dell’arrivo del bambino per abituare il cane ed evitare che associ cambiamenti sgradevoli all’arrivo del neonato. Quando il bambino è nato, cercate di applicare metodicamente queste semplici regole: • entrando in casa salutate il cane come d’abitudine tenendo in braccio il neonato e permettete al cane di fiutare il bambino rimanendo tranquillo. • se il cane è molto agitato chiedetegli di assumere una posizione di autocontrollo (ad esempio la posizione di seduto) prima di salutarlo e permettergli di esplorare il bambino. • durante l’accudimento del bambino permettete al cane di rimanere e aumentate le interazioni positive con il

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cane quando il bambino è presente nella stanza. Questo porta a rafforzare la relazione e il cane vedrà il bambino in modo positivo. • vigilate che il cane non sia eccitato quando sente piangere il bambino: questo può essere un segnale di pericolo. • se il cane è incuriosito dai vagiti, tenendo il bambino in braccio date attenzione al cane impegnandolo in qualche attività (gioco, passeggiata), in modo che si abitui al suono del pianto come ad un normale rumore della casa. Quando il bambino inizia a gattonare... • controllate che il cane non si allontani all’avvicinarsi del bambino: il cane dovrebbe rimanere rilassato anche se il bambino lo tocca. • rimanete con il cane e premiatelo con la voce e con un bocconcino ogni volta che rimane rilassato mentre il bambino si muove. In questo modo il movimento del bambino diventa un segnale positivo per il cane. • vigilate che il cane non sia attratto in modo eccitato dal movimento del bambino; saltargli addosso, mordicchiarlo sulla testa o sulla schiena, inseguirlo, fargli agguati sono segnali preoccupanti. • non allontanate mai il cane quando il

bambino gioca con lui, anche in modo un po’ pesante o con oggetti rumorosi e premiate l’atteggiamento tranquillo del cane mentre il bambino lo tocca o gli gioca intorno, in questo modo per il cane questi movimenti (anche se fastidiosi) diventeranno segnali positivi. • gradualmente insegnate al bambino a rispettare il cane mentre dorme o riposa, in particolare se il cane è nella cuccia, mentre mangia e mentre interagisce con altri animali. Ricordate sempre infine che il cane è una meravigliosa opportunità per il bambino, ma non è un giocattolo e neppure e soprattutto un regalo da fare a seguito dei capricci del bambino, personalmente ritengo che i regali di Natale, per quanto riguarda gli Animali, rappresentino in molti casi gli abbandoni di Pasqua, pertanto, nel dubbio, un bel peluche, aiuta..

Risponderò alle domande dando suggerimenti "semplici " ma che sono frutto di un’esperienza pluriennale “sul campo” e di una continua osservazione dei comportamenti umani e canini. Potete quindi scrivermi alla nostra mail info@petherapylab.com: aspetto con ansia le Vostre domande e sarò felicissimo di rispondervi.


COS’È LA PET-THERAPY

IL NOSTRO TEAM

La Pet-Therapy nasce negli anni ‘60 negli USA con l’ausilio degli animali per il miglioramento dello stato di benessere, attraverso un rapporto interpersonale tra uomo ed animale con effetti psico-emozionali. Può essere definita come un intervento assistenziale e coterapeutico che consiste in una serie di sedute finalizzate a migliorare, attraverso specifici stimoli, il benessere della persona mediante la relazione uomo-animale coadiuvando le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia considerato.

DIEGO e COCCO, CONIGLI ARIETE NANO bianco

ZANNA, METICCIO femmina, proveniente da canile e RECUPERATA alla pet-therapy

ATTIVITà E PROGETTI

CONTATTI

I progetti che Petherapy Lab sta sviluppando si differenziano per target di riferimento, obiettivi e finalità da raggiungere, metodologie attuative e tempistiche di svoglimento.  PROGETTO PER ASILI NIDO L’obiettivo generale del Progetto sarà quello di favorire lo sviluppo sensoriale ed emotivo del bambino e il suo apprendimento attraverso la conoscenza degli animali e l’interazione con essi  PROGETTO DI EDUCAZIONE NELLE SCUOLE Il Progetto “Scuoladinzolando” ha l’ambizione di creare nelle nuove generazioni l’educazione agli Animali favorendo l’interazione bambino/animale e la presa di coscienza delle diversità.  PROGETTO PER SOGGETTI ALLETTATI Le terapie assistite dall’Animale (TAA) sono interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici predefiniti, all’interno dei quali l’Animale che risponde a determinati requisiti risulta essere parte integrante del trattamento.

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PAOLA, operatrice di pet-therapy e marlene, labrador di 7 anni

MARCO, 27 educatore cinofilo


La razza del mese di Agnese Zocca del "Vanara Tchiorny Terrier" di Cortazzone

Il Terrier Nero Russo: il gigante dal cuore tenero

I

l Terrier Nero Russo (Russkiy Tchiorny Terrier) è una razza piuttosto recente e poco conosciuta, nasce dopo la Seconda Guerra Mondiale su direttive Ministero della Difesa russo che sentiva l’esigenza di una razza autoctona con spiccate qualità di addestrabilità e rusticità in grado di supportare l’esercito e la protezione civile per svolgere compiti di guardia e difesa delle strutture agricole e militari che si stavano ricreando dopo la guerra,nelle condizioni climatiche che la Russia presentava. L’allevamento di Stato “Stella Rossa” ebbe allora il compito di selezionare un cane dotato di queste particolari caratteristiche. Non ci è dato da sapere con certezza quali e quante razze vennero usate per gli accoppiamenti, il tutto è gelosamente custodito negli archivi dell’allevamento di stato “Krasnaja Zvezda”, sicuramente lo Schnauzer gigante, l’Airedale terrier, per aumentare la mole il Rottweiler, per diminuirne l’aggressività il Terranova Moscovita ed altre razze autoctone. Sul capostipite della razza non vi sono dubbi: da tutti è riconosciuto ufficialmente nel riesenschnauzer “Roj”. Da lui nascevano cuccioli col mantello scuro, con teste importanti. Aperta la strada, dopo vari tentativi e selezionando i cuccioli migliori e più robusti si riuscì ad ottenere dei cani non finalizzati alla bellezza ma in grado di sopportare le fatiche e con attitudine al lavoro. Successivamente selezionando i soggetti migliori, si arrivò a fissare un tipo molto simile a quello che conosciamo attualmente e neI 1979 l’allevamento “Krasnja Zvezda” presentò lo standard per questa razza e due anni dopo la Russia riconosceva ufficialmente i terrier neri. Nel 1984, quasi all’epoca del disgelo politico, l’FCI riconobbe la razza inserendola nel terzo gruppo (terrier), spostandola in seguito nel secondo gruppo classificandola giustamente

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come “cane da lavoro, da sport, da guardia e da compagnia”. La “Perla nera della Russia” è un cane di taglia superiore alla media, massiccio, robusto, rustico; vive bene in casa come fuori, l’importante è avere la compagnia del padrone, molto affettuoso, in famiglia è un vero “orsacchiotto”, non ha nessun odore e non fa muta. All’inizio si è fantasticato molto sul suo carattere, è stato definito il cane killer del KGB, il cane dalla forza man-

dibolare pericolosa, lo si riteneva più aggressivo di quanto non sia in realtà, il tutto dovuto alle sue origini. Sicuramente nell’arco degli anni, attraverso un’attenta selezione, è stata eliminata l’aggressività che all’inizio caratterizzava alcuni soggetti, il terrier neri russo di oggi ha comunque mantenuto le doti di fedeltà, attitudine al lavoro, facilità di addestramento e resistenza climatica con cui la razza è stata creata. E’ un cane che si presta ad essere


addestrato, equilibrato, formidabile difensore del territorio e della casa; pur essendo di carattere docile all’occorrenza diventa un’ ottimo protettore nei confronti del padrone. Grande memoria, intelligenza ed equilibrio non necessita di imposizioni ma di spiegazioni, con lui le maniere forti non vanno assolutamente bene, è in grado di capire e di adeguarsi alle situazioni, è grande il suo desiderio di assecondare il padrone, la sua dolcezza ne fa anche un’ottimo compagno per bambini e anziani. L'unica dolente può essere considerata la cura e il mantenimento del pelo, la toelettatura di questo cane è laboriosa e va fatta regolarmente, deve essere eseguita unicamente a forbice ed il lavaggio preferibilmente con shampoo per peli duri e neri. Sin dall'età di 3-4 mesi sarebbe meglio pettinare e spazzolare il cucciolo regolarmente con una spazzola morbida, per abituarlo gradualmente alle sedute di toelettatura a cui dovrà sottostare da adulto. Onde evitare fastidiose otiti un’atten-

zione particolare va rivolta ai peli che crescono nel canale uditivo, vanno rimossi strappandoli con delicatezza. Passiamo ora in rassegna gli aspetti più peculiari degli Standard previsti per questa razza, secondo l'FCI Standard N° 327 del 10.01.201

ASPETTO GENERALE Il Terrier Nero Russo e un cane di grande mole con un corpo leggermente lungo e struttura veramente atletica di un tipo robusto e costituzione vigorosa. La razza ha qualita come ossatura massiccia e muscolatura potente. E simmetrico con una grande testa e corpo compatto e un torace voluminoso e disceso. La differenza fra i due sessi deve essere nettamente definita. PROPORZIONI IMPORTANTI La lunghezza del corpo e leggermente superiore all’altezza al garrese; cio puo essere piu marcato nelle femmine. L’altezza del torace non deve essere inferiore della meta dell’altezza al garrese. La lunghezza della testa non deve essere inferiore del 40% dell’altezza al garrese del cane. Il muso e leggermente piu corto del cranio. COMPORTAMENTO E CARATTERE è un cane dignitoso e fiducioso, che si

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volume accentuato danno al muso un aspetto rettangolare e smussato. Labbra: spesse, ben pigmentate e tese. Bordo labiale scuro. Mascelle/denti: denti larghi e bianchi strettamente vicini l’uno all’altro, gli incisivi inferiori posizionati su di una linea. Dentatura completa (42 denti) chiusura a forbice. Guance: ossa delle guance asciutte con guance arrotondate ma non pronunciate. Occhi: di media misura, di forma ovale, posizionati diritti e ben separati, di colore scuro. Rime palpebrali asciutte, tese e nere. Orecchi: pendenti. Attaccati alti e simmetrici, di media misura, di forma triangolare Il bordo anteriore pende accostato alle guance. Il padiglione è spesso, senza pieghe. COLLO Forte, asciutto e muscoloso. La lunghezza del collo è quasi uguale a quella della testa e forma un sa ben controllare in qualsiasi situazione; quando le circostanze lo richiedono, assume immediatamente una posizione di difesa attiva, che pero scompare velocemente all’allontanarsi del pericolo. Questa bella razza e amabile e ha grande resistenza; e sobria, intelligente e amichevole. Il T.N.R si adatta bene all’addestramento e alle varie condizioni climatiche, ed e un gran lavoratore ed e affidabile. TESTA La testa deve essere proporzionata al corpo, anche se grande, massiccia e lunga. Cranio: Moderatamente ampio con fronte piatta. La linea superiore del cranio è parallela a quella del muso. Gli archi sopraccigliari e l’osso occipitale sono moderatamente pronunciati. Stop: visibile ma non acuto. REGIONE DEL MUSO Tartufo: largo e nero Muso: forte, ampio e leggermente più corto del cranio. Il muso è ampio alla base e si rastrema leggermente verso l’estremità del tartufo. Baffi e barba di

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angolo di 45-50°° rispetto all’orizzontale. La nuca è forte e ben sviluppata. CORPO Solido, alto e voluminoso, ben proporzionato. Linea superiore: leggermente discendente dal garrese alla radice della coda Garrese: alto e ben sviluppato, più pronunciato nei maschi che nella femmine Dorso: forte, diritto e muscoloso. La lunghezza del dorso vero e proprio è uguale a metà della lunghezza misurata dal garrese alla base della coda Rene: ampio, corto, muscoloso e leggermente arcuato. La lunghezza è uguale alla metà della lunghezza del dorso effettivo. Groppa: ampia, muscolosa, leggermente discendente e di moderata lunghezza. Torace: disceso, lungo e ampio con costole leggermente cerchiate. La forma del torace (in sezione trasversale)

è ovale. Lo sterno è lungo e il petto è leggermente sporgente rispetto all’articolazione della spalla, ed è molto muscoloso. Linea inferiore e ventre: sulla stessa linea dell’articolazione del gomito o leggermente al di sotto. Ventre moderatamente retratto. Fianchi solo leggermente sviluppati CODA Spessa alla radice e inserita alta. In movimento la coda è portata in modo brioso ma la radice della coda non deve inclinarsi sopra il dorso (coda da scoiattolo). Coda tradizionalmente tagliata nel Paese di origine. La lunghezza o la forma di una coda integra non ha influenza sulla valutazione del cane. La forma preferita di una coda integra è a sciabola o a falcetto ARTI ANTERIORI Arti visti di fronte: sono diritti e paralleli. La distanza dal gomito al terreno è uguale al 50-52% dell’altezza al garrese del cane. Spalla: lunga, ampia e ben adagiata all’indietro. L’angolo tra la scapola e il braccio è di circa 100°. Braccio: muscoloso e non più corto della scapola. Gomito: aderente al corpo. Avambraccio: diritto, spesso, dall’ossatura rotonda. Verticale se visto sia dal davanti che di lato. Metacarpo: corto, massiccio e leg-

germente obliquo se visto di lato. Piedi anteriori: larghi, compatti e di forma rotonda. Le unghie e i cuscinetti sono neri ARTI POSTERIORI Arti visti da dietro: sono diritti e paralleli, posizionati più distanziati degli anteriori. Se visti di lato, sono piazzati leggermente dietro il cane. Coscia: moderatamente lunga, leggermente obliqua, ampia con voluminosi muscoli ben sviluppati. Ginocchio: ben angolato. Gamba: non più corta della coscia Metatarso: forte, basso e posizionato verticalmente. Senza speroni. Piedi posteriori: leggermente più piccoli di quelli anteriori e tendenti alla forma ovale. Unghie e cuscinetti sono neri. MOVIMENTO Sciolto e ben equilibrato con giunture flesse elasticamente. Il movimento tipico è un trotto energico con lunghi passi, derivante da una potente spinta del posteriore e significativo allungo degli anteriori. La linea dorsale rimane ferma. PELLE Tesa, ben adagiata senza pieghe o rilassamenti, sempre elastica. Pigmentata in modo uniforme MANTELLO Pelo: doppio pelo ruvido e spesso.

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Formato da un pelo esterno duro, spesso, leggermente ondulato, e un sottopelo morbido, corto e fitto. Il pelo esterno ricopre tutto il corpo. La lunghezza del pelo naturale e non strippato è fra i 5 – 15 cm. Quello della testa è molto ben sviluppato e forma abbondati sopracciglia, baffi e barba. Gli arti sono ricoperti di pelo lungo e fitto. È richiesta una toelettatura nella forma corretta. Il pelo tagliato dovrebbe enfatizzare il carattere di un cane forte e sicuro di sé, e in nessun modo essere eccessivamente decorativo. Il pelo è lasciato più lungo sulle gambe ed attorno al muso. Il taglio dovrebbe accentuare la testa massiccia con fronte piatta, orecchi ben pendenti, collo forte e corpo forte, e ben costruito, Colore: nero; è permesso il nero con trascurabile mescolanza di pelo grigio (questa mescolanza di pelo grigio non deve coprire più di un terzo dell’intero corpo). ALTEZZA Al garrese desiderata: Maschi 72 – 76 cm ma non meno di 70 cm e non più di 78 cm. Femmine 68 – 72 cm ma non meno di 66 cm e non più di 74 cm. Soggetti leggermente più alti sono tollerati qualora siano proporzionati e di eccellente tipicità. Peso: Maschi50 – 60 Kg., Femmine 45 – 50 Kg

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Stop al greyhound racing! Stop alla caccia coi galgo! foto di Massimo Mantovani

Associazione Pet Levrieri ONLUS

Adotta un levriero rescue, aiuta chi si batte contro lo sfruttamento dei greyhound e dei galgo Per adozioni, informazioni e donazioni: Informazioni generali: info@petlevrieri.it - Adozioni: adozioni@petlevrieri.it - Donazioni: donazioni@petlevrieri.it contatti: +39 338 9541011 - +39 345 4543054

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L'allevamento di Agnese Zocca del "Vanara Tchiorny Terrier" di Cortazzone

La mia passione per il Terrier Nero Russo nasce dalla... curiosità

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uriosità è quello che ci ha fatto avvicinare tanti anni fa a questa magnifica razza: era il 1991 quando è arrivato a casa nostra Asaris Apes (ASAR) maschio di terrier russo nato nell'allora Cecoslovacchia il 7 agosto del 1991. Il primo terrier nero lo avevamo visto in un’esposizione canina, ci eravamo avvicinati perché quel cagnone nero, peloso, ci aveva incuriositi: era uno strano schnauzer gigante. In quel periodo noi eravamo proprietari di una femmina di schnauzer gigante ed era diversa... infatti il pelosone non era uno schnauzer ma un terrier nero russo: così ci disse la proprietaria svizzera. Incominciò così la nostra ricerca di informazioni su questa razza ed ecco che dopo poco tempo arrivò ASAR. ASAR ci ha fatto innamorare dei TNR e avvicinare al pazzo mondo delle esposizioni, nel 1994 gli abbiamo trovato una compagna Lisander Ociciornie; ORNI è stata un'impareggiabile amica fino a che il suo generosissimo cuore non ci ha lasciati nel dicembre 2002, nel frattempo in quegli anni ci fu l'ingresso della Russia nella FCI e ci rendemmo conto che i nostri cani non erano assolutamente all'altezza di quelli della madre patria, nacque contemporaneamente un sodalizio con altri “amanti” della razza e insieme, con grande rammarico, decidemmo di ricominciare tutto dall'inizio lasciando che i nostri cani di linee di sangue ormai obsolete diventassero solo i cani di casa senza farli più riprodurre e, sempre insieme, importammo dalla Russia nel 1996 una femmina di 18 mesi Arma iz Cernoi Staii (ARMA), quindi dopo un interessantissimo viaggio a Mosca, arrivarono prima Tutsy Barby's Bronnich (NIKI) e poi Morskvorechie Antei (GIGI) e Gruschenka. (GRUSCIA). GRUSCIA arrivò a casa nostra ad appena tre mesi ma da subito fece capire che lei avrebbe avuto un grande carattere, dolcissima ma forte e

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decisa non si lasciò mai intimorire da nulla, a velocità della luce diventò pluricampionessa finchè un male incurabile più forte di lei se la portò via ad appena due anni privandoci della gioia di avere i suoi cuccioli. A questo punto Lisander AMOR (YAMI), figlia di Arma e di Gigi, arrivata da poco a casa nostra, ebbe l'ingrato compito di continuare quello che Gruscia aveva incominciato senza poter continuare. Caparbia, irruenta ma tanto bisognosa di coccole, YAMI si è rivelata una tenerissima mamma ed un'ottima educatrice per i suoi cuccioli.


molto generoso, Niepo si è rivelato un cane veramente speciale, dal grande equilibrio, indiscutibili le sue qualità espositive: i fatti parlano per lui. Due sono le cucciolate nate dall'accoppiamento di Yami con Niepo, dalla seconda è nata Kukla che è rimasta a casa con mamma e papà ed è stato un primato: il primo terrier nero russo nato in Italia a coda integra. Kukj ha sventolato con molto orgoglio la sua coda tricolore all'esposizione mondiale di Dortmund ed è stata premiata con il titolo di Campionessa Mondiale Giovani, titolo già conquistato da suo padre alla Mondiale di Porto nel 2001.

Anche con Niepo il destino si è accanito, una banale infezione ce lo ha portato via all’età di 4 anni, ma le sue qualità sono state tramandate alla figlia Kukla che è stata una compagna di vita indimenticabile, carattere forte, deciso, ma dolcissimo, ci ha regalato ricordi bellissimi e ci ha regalato Dodi (Vanara Sviosdocka) che vive tuttora con noi piazzata perennemente sul divano... adesso è la matriarca di casa, quella che quando c’è qualche discussione si intromette e mette tutti al loro posto semplicemente con la sua presenza. Dodi è figlia di Kukla e Lukjan ( ) nato nella lontana Siberia e arrivato a casa

Gli anni sono scivolati via tra alti e bassi, giunse anche il momento di continuare questa avventura da soli e contemporaneamente arrivò Neposedaant. NIEPO è stato il regalo che ho fatto a mio marito in occasione di un anniversario del nostro matrimonio, lui desiderava tanto un cane tutto suo, il destino è stato

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nostra nel 2005. Mi ricordo ancora oggi il giorno del suo arrivo a Milano, uscito dall’aereoporto un po’ frastornato per il lungo viaggio, in men che non si dica, appena salito in macchina, mi si è piazzato in braccio e ha incominciato a farsi subito coccolare; arrivato a casa, dopo il primo giro di perlustrazione, ha incominciato subito la sua opera di accettazione nei confronti di Kukla che non vedeva molto di buon’occhio l’arrivo questo nuovo rompiscatole e con caparbietà ci è riuscito benissimo... Lukjan ha quasi 10 anni e proprio non li dimostra, sempre il primo ad accoglierci quando arriviamo a casa, sempre in cerca di coccole, non dimentica mai di pattugliare di controllare che tutto sia in ordine… La famiglia dei pelosi è negli anni aumentata quando viene il momento di dre via i cuccioli con qualcuno proprio non ci riusciamo, come è successo con i figli di Kukla Shaman (Vanara Shaman) e sua sorella Baba (Baba Jaga Vanara); con noi ci sono anche ALMA (Vanara Almaznaya Koroleva) la piccola di casa... e LUNA (Lunnaya Krasota) che all’età di 5 anni è ritornata nella casa dov’è nata, entrambe sono figlie di Dodi, così simili, così diverse. In tutti rivive il ricordo di Niepo e Yami, in tutti qualcosa ce li ricorda. Devo dire che non abbiamo spesso

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"Tutti in posa!" MANDATECI LE FOTO DEI VOSTRI terrier russi... Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Terrier Russo sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail info@ petherapylab.com. La redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab. cucciolate, sono poche e mirate, altrimenti la casa sarebbe sovraffollata di terrier neri. Molte cose sono successe da qual lontano novembre del 1991 quando Asar arrivò a casa nostra, molte cose sono cambiate, la passione per questa magnifica razza non è mai passata anzi...

VANARA Tchiorny Terrier www.tchiorny-terrier.it trnghiba1@libero.it

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Associazione di Marco Sivero Presidente Rapid Dogs Rescue

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Rapid Dog Rescue di Mantova

ra dicembre 2008 quando io e Francesco ci incrociavamo su FB leggendo, commentando e condividendo i continui appelli di aiuti che venivano quotidianamente richiesti dai Volontari di tutta Italia e a forza di commenti, di prese di posizione, di aiuti che personalmente inviavamo nelle varie località italiane. Poi abbiamo deciso di unire le forze costituendo nel febbraio 2009 l’Associazione Rapid Dogs Rescue, ossia un’entità che intervenisse velocemente (Rapid) su situazioni particolari con invio di mangime, medicinali e quant’altro necessario evitando le spese di spedizione individuando fornitori sul posto o limitrofi e concordando con gli stessi spese di spedizione gratuite. Inoltre notando un eccessivo uso di carte prepagate sulle quali molte persone facevano donazioni senza poi mai sapere l’effettivo utilizzo di tali fondi, abbiamo deciso di mettere on-line i nostri bilanci affinchè tut-

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ti potessero rendersi conto di dove “andavano e vanno a finire i propri soldi” Così facendo ad oggi abbiamo spedito oltre 70 tonnellate di mangime dalla Toscana alla Puglia, dal Lazio alla Campania, dalle Marche alla Calabria ed alla Sicilia oltre a moltissime forniture di medicinali, siamo intervenuti sterilizzando intere colonie feline o più semplicemente aiutando privati in difficoltà in tale situazione. Non ci siamo fermati qui, abbiamo acquistato ed attrezzato un ambulanza con il programma Vet-Rescue che attualmente opera con un’altra Associazione in provincia di Parma (Rescue Dogs) per il recupero di Animali vaganti e/o feriti e abbandonati. Abbiamo allestito un furgone adibito al trasporto di Animali con il quale abbiamo effettuato staffette in tutta Italia con il programma Progetto S.A.M per un totale di oltre 150 Animali che hanno trovato casa e come unità di pronto intervento in situa-

zioni di emergenza come il terremoto de L’Aquila del 2009 o del più recente verificatosi in Emilia nel 2012. Supportiamo e collaboriamo con tantissime Associazioni di tutta Italia intervenendo anche con alcune di queste anche nel sequestro di qualche canile lager con il supporto del nostro Ufficio Legale della splendida Annamaria, ed effettuiamo per le stesse controlli preaffido e post-affi-


do mediamente circa 70 all’anno, forte è la collaborazione anche con Asl sul territorio (vedi ad esempio Asl di Mantova, per la quale nel 2013 abbiamo effettuato trasporti dedicati per 53 cani dovevano essere sterilizzati). Non ci siamo limitati a questo, consideriamo il recupero dell’Animale importante e altrettanto importante è l’educazione verso lo stesso, e per questi motivi sono partiti altri due importanti progetti: uno educativo presso strutture quali canili e rifugi, l’altro formativo per scuole ed asili. A gennaio 2014 siamo partiti con il progetto Petherapylab dando supporto, ad asili nido, strutture protette per anziani e disabili e per la fine di quest’anno e per il 2015 nuovi importanti progetti sono in cantiere... Con quest’ultimo progetto abbiamo deciso di convogliare questa grande attenzione per il mondo Animale fondando la rivista on-line "PETHERAPY LAB MAGAZINE", gratuita a cui tutti (Associazioni, Privati e non) possono partecipare inviandoci gli articoli che intendono pubblicare per far conoscere la loro attività a favore degli animali. Il magazine è il frutto del lavoro di una redazione snella, preparata e attenta a tutto ciò che accade nel mondo animale, è formata da me, Paola & Paola (avete letto bene sono due!) ed Emanuela tutti coordinati dallo splendido Daniele Art Director di questa meravigliosa idea collettiva che è passata dalle poco più di 3.000 visualizzazioni del primo numero alle oltre 18.000 del secondo. Oggi l’Associazione sta crescendo e vantiamo una meravigliosa filiale a Milano con Barbara e Patrizia che quotidianamente lavorano sul territorio per i nostri Amici a 4 Zampe. In questi giorni stiamo sistemando il nostro nuovo sito: www.rapiddogsrescue.com ma potete comunque contattarci su info@rapiddogsrescue.com oppure su FB (Rapid Dogs Rescue per la sede centrale oppure Rapid Dogs Rescue - Sezione di Milano per la sezione di Milano). Il nostro motto è: Tu con Noi, INSIEME per Loro, e tu cosa aspetti?

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Storie di cani di Paola Zapparoli Operatrice Petherapy Lab

L'incontro che ci ha cambiato la vita

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uando adotti un cane ti prendi per sempre una grossa responsabilità e quando adotti un cane con un passato come quello di Marlene, la responsabilità è maggiore, perché ancora di più devi garantirle protezione, perché la cattiveria dell’uomo l’ha già conosciuta e tu non puoi neanche lontanamente pensare di farle provare un altro dolore. Marlene è stata usata come fattrice per gran parte della sua vita, da lei si pretendeva un’unica cosa… cuccioli,da cui guadagnare soldi, probabilmente senza preoccuparsi della paura che provava di vivere nella solitudine e di vedersi ogni volta privata dei suoi piccoli tesori. Era la fine di gennaio di quest’anno quando ho visto su internet la foto di Marlene, un allevatore la dava in adozione.Non ho pensato un attimo, ho mostrato la foto alla mia famiglia ed

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a un amico educatore cinofilo. Siamo partiti tutti, a famiglia al completo, compreso Pippo il nostro amato cagnolino. Era una fredda e piovosa giornata di gennaio, ma nulla ci poteva fermare… Marlene ci aveva preso il cuore… è stato subito amore,ci ha riconosciuti,ci è subito venuta incontro, ha subito baciato il suo fratellino umano e giocato con Pippo. Non lo nego, i primi periodi a casa sono stati difficili per tutti, Marlene era terrorizzata da tutto, dalle scale di casa, dal rumore dell’interruttore della luce, dalla sua

immagine riflessa… tutto per lei era un pericolo. Marco, l’educatore cinofilo ha sempre creduto in lei, anche a dispetto di chi la definita carne da macello… ma questa è un’altra storia… Ora finalmente siamo una famiglia: mamma, papà, fratellino umano, Pippo, la micia, i due coniglietti Cocco e Diego e la dolce Marlene. Marlene è accudita, si è affezionata, abbiamo trovato un equilibrio. Lei ci ha insegnato ad amare incondizionatamente, ci ha insegnato cosa significa veramente il rispetto per la vita altrui, il rispetto di chi dalla vita non ha avuto nulla. Marlene è molto delicata, tranquilla, va d’acccordo con tutti gli animali, adora i suoi fratelli ed è inseparabile dal suo bambino umano. E’ di una bontà assoluta, nonostante la vita sia stata così dura con lei la sua purezza d’animo non è stata minimamente scalfita, ha ancora moltissimo da dare. Grazie all’affetto, all’amore ed alla fiducia di chi ha creduto in noi ora Marlene può donare tanto amore ed è la nostra migliore pet operator! Noi non abbiamo salvato la vita a Marlene ma lei ha salvato noi dalla nostra.


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Storie da gatti di Rosi Goffi

La giusta ricompensa per la mia pazienza...

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i chiamo Barone,s ono un miciotto di circa 4 anni ( cosi' mi dicono) e sono molto fortunato, vivo in una splendida famiglia che mi supercoccola e mi supervizia. Adoro mangiare (sono un gran mangione), mi piace dormire sul lettone e giocare con i miei umani e mi hanno pure portato in vacanza in montagna! Ma.... questo è il mio presente, il mio passato non è stato tutto fortunato. Vi va se vi racconto la mia storia? Tre anni fa mi sono ritrovato a vivere per strada ad arrangiarmi a procurarmi del cibo e un riparo. Ero anche molto interessato alle micine che giravano nella zona, diciamo che sono diventato un pò il Dongiovanni del quartiere. Poi, un giorno, inseguendo una bella miciotta tricolore, della quale mi ero pazzamente innamorato, mi ritrovo in un giardino condominiale. C'era una bella casetta di legno, varie

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ciotole con tanta pappa, croccantini e acqua. E così, dopo i miei giri, tutte le sere e tutte le mattine decido di andare in quel giardino a rifocillarmi. Poi, improvvisamente, un giorno, mentre stavo spizzicando qualche croccatino, ecco che compare un essere umano: la scruto, la osservo... non mi sembra pericolosa. Lei mi saluta calorosamente e si avvicina alla zona pappa per sistemare le ciotole e aggiungere della pappa nuova. Non mi allontano tanto, la osservo. E quando lei va via ecco che torno a mangiare la pappa fresca appena aperta. Giorno dopo giorno, imparo che la terrazzina di questa casetta di legno è proprio confortevole.... c'è anche una comoda copertina di pile, è riparata, ma mi permette di tenere sotto controllo il giardino. Scopro anche gli orari in cui questa "bi-

pede" passa a sistemare e mettere la pappa fresca. Beh... non mi sembra male... dopo tutto quando mi vede mi parla dolcemente e si avvicina lentamente per farmi una carezza. Aspetto, continuo a studiarla.... Un bel giorno finalmente decido di rispondere al suo saluto di bentrovato. Siiii funziona!!! Lei mi capisce e instauriamo un lungo dialogo. Mi avvicino a lei, provo a strusciarmi. Lei mi accarezza il muso e la schiena. Ohhh che bella sensazione. Mi lascio andare e inizio a fuseggiare e a darle tante testatine di affeto. Mi sono fatto un'amica. Passano i giorni, passano le settimane... nel frattempo la mia amata tricolore da' alla luce 3 bambini.....i miei bimbi! Due maschietti e una femminuccia. Ogni tanto viene a mangiare anche lei in quel giardino, ma poi torna subito dai suoi bimbi.


Un pomeriggio di fine febbraio pero'decide di portare i nostri cuccioli nel giardino con la casetta. Siamo una famiglia! La vita scorre serena, ma improvvisamente, arrivano degli umani, prendono la mia fidanzata e i nostri cuccioli, li mettono in gabbia, li portano via. Che paura! Per qualche giorno non li vedo e sono preoccupato...dove li avranno portati? Un pomeriggio ricompaiono gli umani, hanno in mano delle gabbie....eccoli! Li hanno riportati! Parlano di "sterilizzazione", di convalescenza, di medicine.... pero' io li vedo tutti bene, vado loro incontro...siamo tornati tutti li'. La vita scorre abbastanza serena, il cibo c'e', il riparo dalla pioggia anche, ma ogni tanto sento di gatti che hanno una famiglia umana, che dormono tra i cuscini, che non hanno mai freddo, ne' paura. Ho un vago ricordo di queste cose....chissa', forse le ho sognate.. Una mattina di fine aprile improvvisamente accade una cosa. La mia amica umana arriva alla casetta portando una strana cosa di ferro, ma con

dentro un piattino mooolto profumato. Come dire di no, entro subito ma... clac, si chiude una porta e resto bloccato. Mi spavento, ho paura, ma guardo la mia amica e capisco che non mi vuole fare del male, quindi mi sdraio, mi riposo e aspetto. Mi ritrovo poi in un'altra spazio chiuso con altri bipedi che mi toccano... cosa mi staranno facendo? Dove sono? Dov'è la mia amica? Provo a aspettare... prima o poi so che tornerà da me. E così il giorno dopo, dopo avere fatto una bella dormitona, mi sveglio con una zampetta rasata e il mio sederino tutto verde. Ops... mi sa che mi manca qualcosa. Si apre una porta. Lo sapevo, la mia amica è tornata, eccola è venuta da me e mi riempe di coccole e mi ha portato la pappa che preferisco. Che bello torno a casa. No, purtroppo no, lei poi va via e io resto lì. Ma il giorno dopo è ancora da me e questa volta mi porta via con lei. Sono così contento che non faccio neppure un miagolio, quando mi mettono su quella strana cosa che si muo-

ve. Sono tranquillo, lei mi protegge. Mi porta in un posto diverso però... non c'è il giardino. Ci sono dei bipedi che mi accolgono e mi fanno tanto complimenti e, mi danno subito la pappa! La mia amica va via e io resto lì. Che bello, non devo cercarmi un riparo, sono protetto e coccolato. Sto proprio bene ma.... dopo un paio di mesi arrivano altri bipedi a conoscermi. Mi accarezzano, mi parlano... siiii mi piacciono proprio tanto, sono proprio simpatici. Senza fare troppi capricci entro nel trasportino perchè capisco quello che mi sta accadendo: ho finalmente trovato la mia famiglia, la mia casa, il lettone, i cuscini, il sole sul balcone, i giochi. Sono felice e tranquillo. Ogni tanto penso al giardino, ma non mi manca e auguro a tutti i mici come me di avere la stessa fortuna. Ah, la mia amica del giardino non mi è ancora venuta a trovare, ma qui mi dicono tutti che dopo le vacanze verrà da me, a salutarmi per scambiarci le "nostre testatine".

Barone

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Eccellenze testi tratti dal sito www.lipica.org

Allevamento di Lipica: un luogo magico dove vivono i cavalli bianchi degli Asburgo

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L

a storia di Lipica è strettamente collegata alla storia degli Asburgo, che per 650 anni regnarono in gran parte dell'Europa durante l'età barocca. I cavalli – il modello ideale era quello spagnolo - a quel tempo rappresentavano una risorsa di importanza strategica e, conseguentemente, gli Asburgo dedicarono sempre grande attenzione a questi animali.

che l’esistenza dell’Equile è garantita e acquistò per 600 fiorini la vicina proprietà di Jurij Božič - che si trova alla destra dell'entrata sul lato di Sežana - nella località dove, oggi, si trova il campo da golf. Durante l'epoca dell'imperatore Giuseppe (1705 – 1711), a Lipica vennero costruiti nuovi edifici: la stalla per gli stalloni di razza (Velbanec), la chiesa con la cappella, poi vennero risistemati i prati, i sentieri e i boschi. L'epoca dell’imperatore Carlo VI (17111740), fu contraddistinta da importanti interventi edilizi a Lipica: l'amministratore Maks pl. Oblak, in seguito diven-

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La storia dell'Equile di Lipica Proprio in ragione delle notevoli similitudini tra il Carso e la Spagna, sotto il profilo ambientale e climatico, l'arciduca Carlo decise di collocare proprio a Lipica l'allevamento dei cavalli per la corte. Nel 1578 sceglie l’abbandonato castello di Lipica, appartenuto ai vescovi di Trieste, quale luogo per insediare l’Equile di Lipica destinato all’allevamento di cavalli per la corte imperiale. Il 19 maggio 1580 l’arciduca Carlo sigla il contratto di compravendita per l’acquisto della proprietà di Lipica e in Spagna vennero acquistati 24 fattrici e 6 stalloni di razza. Dopo i lavori di ristrutturazione del 1585, Franc Jurko, il primo amministratore dell’Equile, riferisce all'arciduca

tato barone Wolkensperg, prese in appalto il terreno a Postumia, che una volta apparteneva agli Auersperg. A Vienna, per soddisfare le esigenze cerimoniali di corte, si diede il via alla costruzione della Scuola di’Equitazione che, in pochi anni, diventò famosa in tutto il mondo. Nel occasione dell’inaugurazione solenne della cavalleria di corte di Vienna, sfilarono i primi 54 stalloni lipizzani. L’Equile di Lipica si espanse, quindi, in modo notevole con l'acquisto di nuove proprietà nelle vicinanze di Postumia: Poček, Bile e Prestranek. Ai tempi dell'imperatrice Maria Teresa (1740-1780), il lipizzano subì l'evoluzione che lo portò ad essere identico a come si presenta oggi. In modo particolare, era il marito dell'imperatrice - il principe Franco Stefano – ad interessarsi di allevamenti: se inizialmente erano ventidue stalloni ducali, nel XVIII secolo, a garantire la discendenza, nell'epoca odierna sono soltanto quattro le linee di stalloni, a partire dai seguenti capostipiti: Pluto (Danimarca, 1765), Conversano (Italia, 1767), Favory (Austria, 1779) e Neapolitano (Italia, 1790).

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Negli anni compresi tra il 1797 e il 1815, l’Equile di Lipica fu colpito da una serie di incidenti e devastazioni. Il 22 marzo 1797, la mandria - che al tempo contava più di trecento cavalli - si trova per la prima volta in fuga, sotto attacco da parte dell'esercito di Napoleone, che avanzava presso il Veneto verso la Carniola e la Stiria. La mandria venne quindi trasferita a Székesfehérvar in Ungheria e, dopo il Trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797, fece il suo ritorno a Lipica. Poco dopo, nel 1802, l’Equile fu colpito da un terremoto che, oltre a distruggere alcuni edifici, causò anche la morte di alcuni animali di razza. La firma del trattato di pace di Schönbrun, nel 1809, coincise con il passaggio della città di Trieste e della Carnia sotto il dominio della Francia, fatto che causò un trasferimento ordinato dell'Imperatore della mandria - che ormai contava 286 cavalli - da Lipica verso Peczko, nei pressi di Mesöhegyesa, in Ungheria. I cavalli giunsero a destinazione il 27 giugno 1809, dove restarono fino al 1815. Durante gli anni dell'occupazione francese, la mandria venne notevolmente diminuita, a causa delle numerose epidemie: durante le guerre di Napoleone, poi, vennero anche persi i libri degli alberi genealogici dei cavalli e, inoltre, anche tutta la documentazione dei cavalli. Nel 1811, il maresciallo Marmont diede in affitto la tenuta di Lipica: per la prima volta, il paesaggio viene notevolmente snaturato a causa dello sfruttamento scriteriato della terra, nonché in seguito all'eccessiva potatura ed eliminazione degli alberi presenti. Dopo la battaglia di Leipzig (16 - 18 ottobre 1813) e la conferenza di Vienna (novembre 1814 – giugno 1815), per la seconda volta, l’Equile di Lipica torna ad essere proprietà dell'impero Austro-Ungarico. La mandria venne quindi ricondotta a Lipica, dove era in corso la ricostruzione delle stalle danneggiate, degli edifici restanti e del paesaggio nel frattempo devastato. Nel 1816 venne quindi introdotto nella mandria lipizzana il cavallo d'origini ara-

be Siglavy, nato nel 1810: i suoi successori hanno quindi dato vita alla quinta linea classica del cavallo lipizzano, che è stata conservata fino ad oggi. Venne quindi ricostruito l'albero genealogico dei cavalli sopravvissuti, attraverso due preziosi edizioni dei libri: la prima, era utilizzata in qualità di libro di lavoro, quale guida per le attività da compiere all'interno dell’Equile, mentre la copia della documentazione venne spedita a Hofburg, presso il palazzo reale di Vienna, per conservare le stesse informazioni. Le iscrizioni più antiche presenti su questi libri, sono relative a cavalli nati nel 1810 e, inoltre, includono alcune informazioni sui rispettivi antenati: il più antico tra questi, è la fattrice Golomba nata nel 1738.

Su ordine dell'imperatore Francesco II, la mandria venne rinforzata attraverso l'introduzione di cavalli purosangue prevalentemente di origini arabe. Dalle fattrici di origine arabe, vennero così formate due delle sedici stirpi: Mercurio (1806) e Djebrin (1824). Fra i numerosi stalloni introdotti nel XIX secolo, vale la pena sottolineare l'importanza di Maestoso X (Austria, Kladrubec), che ebbe particolare rilevanza all'interno dell'esercito ungarico nella scuderia di Mesöhegyes: giunse a Lipica nel 1837, e diede inizio ad una nuova linea parallela, la sesta linea classica, iniziata con lo stallone Maestoso Buda (Lipica, 1821). ra le numerose fattrici introdotte, prevalentemente tutte di origini orientali, vengono a formarsi altre due delle se-

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dici stirpi: Gidrane (1841) e Theodorosta (1870). A causa della distanza dalla capitale e per le elevate spese di trasporto, venne suggerito dall'amministrazione dell’Equile di Lipica, il trasferimento dell'intera stirpe nelle vicinanze di Vienna. L'imperatore Francesco Giuseppe I decise di non dare seguito al suggerimento del trasferimento: le operazioni di rinnovamento dell’Equile vennero quindi portate avanti dall'efficace conte Karel Grünne, che restò a Lipica fino al 1875. Nel 1892, Emil Finger fu nominato l'ultimo amministratore austriaco di Lipica: quest'ultimo diede il via ad importanti lavori di ristrutturazione della tenuta di Lipica e di Prestranek, nonché al rinnovo delle stalle destinate alla cura e all'allenamento equestre.

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Il 18 maggio 1915, quando l'Italia entrò in guerra, l'imperatore diede a Lipica un immediato ordine di ritiro: seguì, quindi, la quarta fuga della mandria e, l'ultimo treno, partì il 29 maggio 1915. Gli stalloni e le fattrici vennero trasferiti a Laxenburg nelle vicinanze di Vienna, mentre 137 stalloni vennero spostati a Kladrub. Alla fine della Prima Guerra Mondiale, la Repubblica Ceca - che venne istituita proprio in questo periodo – si appropriò di tutti i cavalli di Lipica: nel frattempo, una commissione internazionale ebbe modo di trattare per il rimpatrio di parti della mandria – situata a Laxenburg - a Lipica, al tempo assoggettata alla giurisdizione italiana. Dopo lunghe trattative, vennero riportati a Lipica 109 esemplari (2 stalloni, 42 fattrici e 65 puledri), vale a dire,

i rappresentanti di tutte le sei linee classiche e tredici delle allora note stirpi classiche (mancavano le rappresentanti delle stirpi Gidrane, 1841 e Rava, 1755). Dopo questo evento, gli Italiani cominciarono il ripristino dell'allevamento equino a Lipica: l'Italia, inoltre, ricevette anche la seconda edizione dei libri degli alberi genealogici dei cavalli, che erano stati custoditi sin dal Hofburg, nei pressi di Vienna. Dopo la capitolazione dell'Italia, l'esercito tedesco occupò il territorio triestino e, la costa adriatica, venne annessa al III Reich: il Carso divenne quindi teatro degli attacchi partigiani su Trieste e, il 12 ottobre l'esercito tedesco ritirò tutti i 179 cavalli (6 stalloni, 54 fattrici e 119 puledri nati fra il1940 e il 1943) per mandarli, unitamente ai corrispondenti libri, a Hostau nei Sudeti in territorio Ceco. Lo stato maggiore della scuderia tedesca aggiunse alla mandria lipizzana altri 108 esemplari da Piber (2 stalloni, 36 fattrici e 70 puledri) e numerosi altri esemplari presi nei paesi occupati. Dopo la conferenza di Jalta (nel febbraio 1945), la repubblica Ceca fu assoggettata all'influenza sovietica: con il ritiro della guarnigione tedesca, il popolo trasmigrato venne lasciato in povertà e nel bel mezzo della devastazione post-bellica, in una situazione in cui anche tutto ciò che aveva fatto parte dell’antico Equile lipizzano ducali rischiò di venir danneggiato per sempre. Il direttore dei servizi segreti della cavalleria americana, il colonnello Reed, suggerì al generale Patton un’operazione militare veloce per la liberazione dei cavalli: il comando generale americano si rifiutò di approvare l'operazione nel territorio che già era sottoposto al controllo da parte dell'Armata Rossa. Il generale Patton assunse in seguito l'iniziativa e, il 28 aprile 1945, gli americani diedero il via ad un'operazione delicata durante la quale trasportarono i cavalli nella zona di influenza delle forze alleate (il capitano Steward, uno dei protagonisti nonché figlio del senatore, descrisse in modo molto dettagliato l'intera operazione in una


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lettera datata il 12 maggio 1945). Solo dopo pochi giorni, il 7 maggio 1945, il colonnello Podhajsky, capo della Scuola Spagnola d’equitazione, richiese al generale Patton di proteggere i puledri che in precedenza erano stati trasferiti da Vienna a San Martino (il ritorno dei Lipizzani alla Scuola di equitazione Spagnola è rappresentata nel film della Disney del 1963 "L'ultimo treno da Vienna"). Durante il ritiro delle truppe alleate, nel 1947, Lipica divenne territorio della Repubblica federativa della Jugoslavia: in quel periodo, le furono assegnati ben 11 cavalli del branco che furono sequestrati dai tedeschi durante la guerra. I libri degli alberi genealogici degli 80 cavalli (5 stalloni, 42 fattrici e 33 puledri) che vennero sequestrati ai tedeschi durante la guerra, vennero assegnati all'Italia il 18 novembre 1947. Gli Italiani inizialmente trasferirono i cavalli a Pinerolo, in Piemonte, per spostarli in seguito – più precisamente agli inizi del 1948 – all'interno della scuderia militare Montelibretti, situata

nei pressi di Roma: qui, i libri degli alberi genealogici dei cavalli restarono in uso fino al 1952. Oggi, invece, gli stessi sono ben custoditi all'interno dell’Allevamento statale cavallo Lipizzano a Monterotondo, nei pressi di Roma. Nel 1949, il Ministero delle Politiche agricole e Forestali attribuì all’Equile di Lipica altri 54 cavalli lipizzani. Nel 1950, l’Equile di Lipica passa dall'amministrazione federale a quella repubblicana: per l'occasione, vengono sottratte all’Equile numerose proprietà site nei pressi di Prestranek, e Lipica perde anche un notevole numero di esemplari dei migliori cavalli di razza. Nel 1952, fu istituito un dipartimento dell'Alta Scuola di Equitazione e addestramento, la cui guida venne affidata al famoso istruttore di equitazione dressage russo, Akarov. Con la decentralizzazione del 1953, l’Equile di Lipica perde lo status di istituto pubblico e passa sotto il controllo dei comitati distrettuali e popolari:

questi ultimi non sembravano all'epoca interessati alla sua conservazione, essendo l'intenzione degli stessi quella di giungere allo scioglimento dell'istituzione. Fu l'allora presidente Josip Broz Tito ad occuparsi dell’Equile di Lipica. Nonostante le difficoltà, nel 1956 si tenne la prima esibizione nell'arena internazionale: Alfonz Pečovnik partecipò con successo ai tornei internazionali di Vienna e, l'anno seguente, a quelli di Aachen con la puledra Thais IX. Nel 1959, Lipica divenne proprietà della ditta Jadran Sežana che, nei seguenti dieci anni, si assunse l'onere finanziario delle perdite dell’Equile. Negli anni sessanta, quindi, Lipica venne aperta al pubblico e vennero gettate le basi per creare uno sviluppo turistico degno di nota. A causa dell'incremento delle spese, la ditta Jadran Sežana trasformò l’Equile nell'Istituto di Allevamento Equino di Lipica. Quest'ultimo ridusse poi il numero di cavalli e

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ponderato - modificarono non poco l'assetto urbanistico ed architettonico del luogo, snaturando in modo pesante l'antico aspetto dell’Equile di Lipica. Nel 1974, venne organizzato il primo torneo internazionale di dressage. Questi anni settanta, furono anche gli ultimi del presidente Josip Broz Tito, l'uomo che con il culto della personalità tentò di mantenere l'unità di uno stato dalle nazionalità e culture così varie e diverse. La crisi politica interna, sviluppatasi durante l’attesa della morte del presidente, continuava a crescere e la fine della Jugoslavia non era più lontana. Lipica si ritrovò in una situazione di abbandono, con lo stato che le negò qualsiasi forma di sostegno. Quando Tito diede il suo patrocinio all'istituzione - che ormai vantava quattro secoli di storia - il governo comunista ordinò all’Equile la costruzione di un nuovo albergo. Nel 1980 fu eretto l'hotel Klub e Lipica

festeggiò il suo giubileo. Alla cerimonia principale in occasione del quattrocentesimo dell'esistenza dell’Equile si riunirono tutti i rappresentanti degli allevamenti e delle scuderie lipizzane. In quest’occasione, si esibì anche la Scuola Spagnola di equitazione di Vienna. Nello stesso anno, fu organizzato il torneo CHIO e Lipica accolse nel suo paesaggio l'artista d'avanguardia Augusto Černigoj. Nel 1984, la squadra di Lipica partecipò con successo alla gara di dressage dei giochi olimpici di Los Angeles. Nel 1985, venne realizzato il primo torneo di dressage per la coppa del mondo: quell'anno morì Augusto Černigoj, il grande artista sloveno d'avanguardia. Nel 1986, venne istituita a Lipica l'unione internazionale di allevatori LIF e venne inaugurata la galleria di Augusto Černigoj, dove sono esposte 1400 opere dell'artista. Nella metà degli anni '80, l’Equile si ritrovò coinvolto in gravi problemi finanziari e la direzione ospitò all'interno del suo antico e prestigio spazio culturale, attività molto innovative ed inedite. La guerra del 1991, diminuì drasticamente il numero dei visitatori: anche il numero dei cavalli calò in modo notevole, con un incremento costante delle perdite.

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rivolse le attenzioni principalmente al turismo. Nel 1963, restarono nella scuderia solo 59 esemplari: negli anni seguire, poi, l'allevamento crebbe ulteriormente, aprendo le porte al turismo in modo più deciso. In ragione dell'incremento dei visitatori, nel 1971 venne costruito l'albergo Maestoso e fu introdotto un programma per l'addestramento di cavalli dedicato agli ospiti dell'albergo: già nel corso dell'anno seguente, il Ministero dell'agricoltura non solo abolì le sovvenzioni per l’Equile di Lipica, ma privò la struttura – nello stesso anno – dei fondi provenienti dal bilancio statale. Nei dieci anni seguenti, si consolidò uno schema di autogestione economica ben regolamentata e, inoltre, vennero portati a termine dei progetti di costruzione piuttosto importanti. In questo periodo, furono costruiti il maneggio piccolo e grande, tre superfici esterne per l'equitazione, la stalla con l'edificio congiunto e un secondo maneggio coperto, nonché la stalla per i cavalli privati, il fienile, l'ippodromo e gli appartamenti per i lavoratori. Queste costruzioni – sicuramente contraddistinte da uno stile non ben


menti culturali protetti e, inoltre, venne aumentato il numero dei cavalli. Nel 2002, Lipica fu riconosciuta come l'organizzazione che si occupa di allevamento dei cavalli lipizzani, in possesso dei dati dei libri originali degli alberi genealogici dei cavalli. Agli inizi del 2003, il Governo della Repubblica di Slovenia firmò il Programma di protezione e sviluppo dell’Equile dal 2002 fino al 2005 e nel 2010, durante le festività del primo maggio, l’Equile di Lipica festeggiò il suo 430mo anniversario dalla fondazione. L'eredità dell'Equile di Lipica Il carattere eccezionale del patrimonio storico-culturale e naturale della Scuderia si basa sui seguenti fatti: - è la scuderia originaria di una delle razze di cavalli più antiche come il Lipizzano, - è la scuderia più antica dell'Europa che continua a coltivare la stessa razza del cavallo sin dall’inizio, - è l'unica micro-località che offre le condizioni ottimali per un'allevamento di alta qualità dei Lipizzani, - offre un ambiente unico del quale le parti singole – le disposizioni spaziali, nucleo dell'edificio e il paesaggio culturale si sono formati esclusivamente in funzione della fondamentale fonte di attività - i cavalli di allevamento, - ha una grande potenzialitá al livello mondiale offrendo un'allevamento di alta qualita' dei Lipizzani, - il suo sviluppo è di fondamentale importanza per la reputazione internazionale della Slovenia, - i valori protetti dei paesaggi culturali e gli edifici storici della Scuderia di Lipica sono in funzione permanente ed esclusiva dell’attività originale della scuderia - allevamento di cavalli e l'equitazione.

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Nel 1993, Lipica organizzò con successo il Campionato europeo di dressage: le difficoltà economiche dell’Equile crebbero gradualmente e, per questo motivo, alcuni assetti dell’Equile vennero ceduti gratuitamente al comune di Sežana: tra questi, si annoverano immobili, attrezzi e mandrie di cavalli. Il comune prese la gestione degli immobili trasferiti, la mandria di cavalli e la galleria di Augusto Černigoj, pur non disponendo delle sufficienti risorse finanziarie. A tal proposito, il governo istituì un'apposita commissione per la preparazione del progetto della legge sull’Equile di Lipica: con l'approvazione di quest'ultima, che avvenne nel 1996, l’Equile di Lipica divenne un istituto pubblico di proprietà slovena e, in quel periodo, l'Unione Internazionale di Allevatori Lipizzani, LIF, festeggiò a Lipica il decimo anniversario della fondazione. Parecchi anni dopo la fondazione dell'istituto, l’Equile raggiunge dei progressi notevoli: vennero rinnovate le costruzioni più importanti, inserite all'interno del censimento dei monu-

La Repubblica di Slovenia si adopera per il riconoscimento dello status di organizzazioni internazionali come scuderia più antica da allevamento che dirige il libro genealogico di origine del Lipicano. L'Allevamento dei cavalli Oltre ad avere un ruolo importante nell’allevamento moderno di cavalli lipizzani in tutto il mondo, l’Equile di Lipica assicura agli stessi cavalli un'assistenza infermieristica di alto livello, un alloggio ideale e un luogo perfetto per la riproduzione di tutte le categorie di animali, in conformità con i più alti standard etici, etologici e tecnologici. I lipizzani vengono allevati seguendo un tradizionale metodo più che affidabile. Gli stalloni vengono stabulati in box individuali e vengono sottoposti ad un allenamento regolare, mentre le fattrici nobili, vengono stabulate in stalle comuni con un allevamento all'aperto. Subito dopo la nascita del puledro (ricordiamo che nascono scuri e schiariscono con la crescita), le fattrici e i puledri sono stabulati all'interno di un box per un periodo compreso tra

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i 10 e i 14 giorni, che assicura loro la quiete necessaria e una soluzione soddisfacente per poter controllare in modo efficace lo stato di salute delle madri e dei puledri durante il periodo post-parto. Dopo questo periodo, le fattrici e i puledri ritornano all'interno delle stalle comuni. L'allevamento prevede, in forma combinata, l'alimentazione con fieno e anche sui pascoli. Nella bella stagione, l'intera mandria di fattrici è di giorno sui pascoli, mentre, nel periodo invernale, gli animali vengono lasciati liberi all'interno di recinti. Lo svezzamento di tutti i puledri viene effettuato entro la fine di ottobre. Puledri e puledre sono tenuti all'interno di recinti di gruppo, almeno e, fino all'età di tre anni e mezzo, l'allevamento è combinato – con il fieno e sui pascoli. Durante il periodo d’introduzione all'esercizio e alle prove delle capacità fisiche - che dura un anno - gli animali sono stabulati all'interno in box individuali. Per gli animali iscritti nel libro genealogico, il programma ZRSL non offre direttamente le condizioni di allevamento, ma formula alcune raccomandazioni: - gli animali devono essere allevati in

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stalle che assicurano una permanenza conforme agli standard etologici; - nella stagione di pascolo, agli animali deve essere consentito – durante il giorno – il pascolo su ampie superfici. I proprietari e gli allevatori di cavalli sono tenuti a concedere loro il tempo per abituarsi alle condizioni lavorative o di esercizio, in conformità con gli standard etici e professionali stabiliti per l'allevamento di cavalli. LA MANDRIA NOBILE Nella mandria nobile dell’Equile di Lipica, ci sono degli animali che hanno origine all'interno delle linee classiche di stalloni e delle fattrici. Le linee classiche di stalloni e delle fattrici si sono formate a Lipica nei primi anni del XIX secolo, in particolare relativamente ai seguenti capostipiti: - Pluto (Pluto senior, 1765); - Conversano (Conversano senior, 1767); - Neapolitano (Neapolitano senior, 1770); - Maestoso (Maestoso senior, 1773); - Favory (Favory senior,1779); - Siglavy (or. a. Siglavy senior, 1810). Alla fine del XIX e agli inizi del XX secolo, gli allevamenti di cavalli in Croazia, Ungheria e Romania hanno costituito

due nuove linee di stalloni Tulipan e Inciato, attraverso nuove generazioni di fattrici - 14 generi di croato, 13 generi di ungherese, 14 generi rumeni e le tre famiglie jugoslave (allegato 1. LIF establishings acts, Bruxelles 2001). Dopo il Lipica si è formato un nuovo genere Rebecca / Thais (Rebecca, Višnjevci). Il nobile centro di allevamento della scuderia è definito con la Legge sull’Equile di Lipica, che include: - sei linee originali di stalloni (Pluto, Conversano, Napolitano, Favory, Maestoso e Siglavy) e almeno quattro stalloni di ogni linea, con un numero totale di stalloni pari a 24; - sedici generi classici di fattrici (Sardinia, Spadiglia, Argentina, Africa, Almerina, Presciana, Englanderia, Europa, Stornella, Famosa, Deflorata, Gidrana, Djebrin, Mercurio e Theodorosta) e la nuova generazione slovena Rebecca, con tre fattrici di ogni genere, con un numero complessivo di fattrici nobili pari a 48; - prole fino ai 4 anni di età, adatte per un ulteriore allevamento, che devono essere confermati dal Consiglio Professionale dell’Equile di Lipica su proposta della Commissione nominata dal ministro dell'agricoltura.


RAPID DOGS RESCUE & CITTÀ DI CURTATONE presentano il corso di educazione cinofila

COMUNE DI CURTATONE

“IL CANE NELLA QUOTIDIANITÀ” Per imparare a gestire il proprio cane negli spazi pubblici, nell’interazione con gli altri animali e con le persone

1a SERATA - 12 settembre 2014 - ore 20.30 Saluti del Vice Sindaco Dott. GIUSEPPE DE DONNO

"STORIA DEL CANE, EVOLUZIONE E ASPETTI NORMATIVI”

Relatore: D.ssa CRISTINA PELLIZZONI (Responsabile U.O. Randagismo e Igiene Urbana Veterinaria Asl di Mantova) / Moderatore: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue)

2a SERATA - 19 settembre 2014 - ore 20.30

“SCELTA DEL CANE: ESEMPLARE PROVENIENTE DA CANILE”

Relatori: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue) e DAVIDE TONGHINI (Titolare Hotel del Cane srl di Curtatone)

“RECUPERO DEGLI ANIMALI ABBANDONATI”

RELATORE: JAIR ZUROLO (Fondatore e Responsabile Associazione Rescue Dogs di Soragna)

3a SERATA - 26 settembre 2014 - ore 20.30

"COMUNICAZIONE DEL CANE: ASPETTI EDUCATIVI”

Relatori: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue) e Dott. PAOLO GRESPI (Medico veterinario)

4a SERATA - 3 ottobre 2014 - ore 20.30

"CURA E ALIMENTAZIONE DEL CANE”

Relatori: Dott. PAOLO GRESPI (Medico veterinario) e D.ssa Giovanna Saggiani (Medico veterinario) Moderatore: MARCO SIVERO (Educatore Cinofilo e Presidente Associazione Rapid Dogs Rescue) La partecipazione agli incontri è GRATUITA e al termine delle 4 serate verrà rilasciato un ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE. Per informazioni: Sig. Marco Sivero 342 3793402 - info@rapiddogsrescue.com Gli incontri si svolgeranno presso la Sala Civica del Centro Culturale Pognani di via Roda a Montanara (nelle vicinanze del campo sportivo di Curtatone)

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Alimentazione di Laura Rangoni

Laura e un beagle salvato da Green Hill

Impariamo a nutrire il nostro cane nel modo corretto

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a sempre, si sa, il cane è il miglior amico dell’uomo. Non viceversa. A volte l’uomo è il peggior nemico del cane, anche in buona fede. Perciò è assolutamente importante, quando si prende un cane, pensarci prima ed evitare di sceglierlo perché è bello, forte, aggressivo, ecc., rovesciando sulla povera bestiola le proprie frustrazioni. Regola prima: informarsi. Poi, quando il cane vive con noi, possiamo scegliere come alimentarlo. La maggior parte delle persone ritengono sia più comodo aprire una scatoletta e rovesciare i croccantini nella ciotola. Anche i veterinari la pensano così, e spesso si nascondono dietro il mito di un’alimentazione bilanciata e sicura. In effetti, se si comperano marche di provata qualità, l’alimentazione pronta è davvero bilanciata e sicura, ma bisogna avere una carta di credito illimitata. Se si hanno due maremmani di 50 chili l’uno, come la sottoscritta, si rischia di spendere 80 euro alla settimana solo per le crocchette. Allora dovrei chiedere al mio editore di aumentare esponenzialmente la

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percentuale sui diritti d’autore solo per prendere una quota azionaria in una grande marca, sperando nei dividendi di fine anno, o in uno sconto per azionisti. Chi ha più animali, chi sta in casa, chi ha pazienza, spesso decide di nutrire il cane con il famoso “cibo casalingo”. Allevatori, addestratori e veterinari lo sconsigliano, perché ritengono che la maggior parte delle persone sia fondamentalmente imbecille e finisca per mettere nella ciotola del cane gli avanzi della cucina, dagli spaghetti aglio, olio e peperoncino, alla verza coi cotechini. Ma se una persona ama il suo cane, s’informa, e cucina solo per lui. Il cane non è una pattumiera, quindi non gli si possono dare gli avanzi. E serve un po’ di buonsenso, come per i bambini. Anzitutto, il rischio che si corre è di fornire al nostro amico peloso un’alimentazione sbilanciata. Facilissimo, spesso anche la nostra alimentazione umana è sbilanciata… Quindi è opportuno chiedere consigli ai veterinari, perché il tipo di cibo da preparare dipende dalla razza del cane, dalla sua taglia, da eventuali patologie, dallo stato di salute, dall’età, ecc. Insomma, non daremmo mai i gamberetti al curry a un bambino di due mesi, né la bagna caoda coi peperoni a una nonnina diabetica di 80 anni…

Il cane, in generale, ha bisogno ogni giorno di carne, verdure e cereali. Proprio come noi, ma in modo diverso da noi. I cani non sono umani, anche se a volte li amiamo più dei nostri simili, e tendiamo a considerarli persone. Il loro apparato digerente è diverso dal nostro. Se diamo a un cane una tavoletta di cioccolato amaro lo uccidiamo. Se ce la mangiamo noi ci passa la depressione. Quindi, rispetto innanzitutto. Le ricette che troverete in questo libro sono state studiate per Morgana, incrocio tra husky e collie (da parte di madre) e cane da fienile (ovvero bastardo di montagna) da parte di padre. La mia piccola ha 10 anni, pesa 12 chili ed è molto vivace, quindi corre e brucia un sacco di calorie. Andate su internet a cercare il fabbisogno nutrizionale del vostro cane prima di iniziare a cucinare per lui. Se doveste nutrire un chihuahua con quello che mangia la mia Morgana presto vi trovereste una palla da bowling con le orecchie. Un cane obeso sviluppa patologie e vive di meno.


COMPOSIZIONE DEI MENù Fondamentale è la carne. Quasi sempre io la metto tritata, o a pezzetti piccoli, perché la mia bambina pelosa è furbetta: se i pezzi sono grandi sceglie solo quelli e lascia nella ciotola le altre cose. Siccome è in forma, e non deve perdere peso, non le dò mai carne completamente magra: un po’ (poco) di grasso fa bene, soprattutto se il cane vive spesso all’aperto e fa freddo. In certi inverni particolarmente rigidi ho provato anche ad aggiungere un poco di lardo alla pappa… Ma che carne? Evitiamo ovviamente gli insaccati. I salumi, secondo me, possono essere dati in piccolissime dosi, proprio una volta ogni tanto. Bresaola e prosciutto, cotto o crudo, mai altro. La carne deve essere cotta (anche se qualche veterinario non è d’accordo). Basta sbollentarla per pochi minuti se è pollo, coniglio, tacchino, cavallo, manzo, vitello, capra o pecora. Per il maiale il discorso si fa spinoso. Alcuni sostengono che non lo si dovrebbe mai dare, altri che si può dare, a patto che sia molto cotta. Ogni tanto io la inserisco nella dieta dei miei cani, perché ritengo che possa apportare qualche sostanza nutritiva, ma sempre molto molto cotta e non in grandi quantità, al massimo una volta alla settimana. Per il quantitativo mi baso sulla regola: 15 grammi di carne ogni chilo di peso del cane. Morgana è 12 chili, quindi si mangia circa 180 grammi di carne al giorno. Il discorso cambia per cuccioli e cagne in gravidanza. Quando compero la carne, solitamente divido

già le porzioni in pacchettini che poi metto nel freezer, in modo che siano subito pronte all’uso. Le frattaglie sono molto appetitose, ma apportano poche proteine, quindi solitamente le servo una o al massimo due volte a settimana, spesso in quantitativo minore rispetto alla carne, o in abbinamento con essa. Fegato, fegatini e cuore li sbollento sempre, mentre il polmone va fatto bollire più a lungo, almeno mezz’oretta, fino a quando smette completamente di schiumare. Il pesce è ottimo. Attenzione alle lische però… Ovviamente non va dato crudo. Soprattutto d’estate, lo sostituisco alla carne almeno due volte la settimana. Ottimo anche il formaggio, specie se magro, come la ricotta, anche se alcuni nutrizionisti sconsigliano di darlo più di due volte la settimana.

Alcuni lo danno tutti i giorni, altri un pasto sì e uno no. Siccome io lo faccio in casa, quando è periodo di muta o cambio di stagione lo dò anche tutti i giorni. Se magro è meglio, nel caso di cagne sterilizzate. Le uova fanno bene, ma non bisogna esagerare. Un paio a settimana, non di più. Nel caso usi pasta all’uovo allora evito le uova. Quando le faccio sode, evito di dare l’albume. I cereali sono indispensabili: infatti, sono ben digeribili e contengono molte proteine, vitamine, grassi e minerali. I migliori sono i cereali soffiati, facilissimi da usare. Evitiamo i corn flakes per umani, perché contengono troppo zucchero. Esiste il riso soffiato apposta per cani.

Anche lo yogurt fa bene, perché aiuta l’intestino.

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Il pane è ottimo in quanto contiene importanti principi nutritivi, pulisce i denti e fortifica le gengive, ma deve essere raffermo, secco. Io lo passo un attimo in forno, così diventa quasi biscottato ed è più digeribile. Di solito evito il pane fresco, perché il lievito è ancora troppo attivo, e potrebbe fare male. Pasta e riso o, a volte, polenta, sono la base della pappa quotidiana, ma vanno cotti a lungo. Di solito uso il riso, perché così è meno facile “separare” i pezzetti di carne, ma alterno anche pasta. Meglio se integrale. I carboidrati, a seconda della tipologia del cane, dovrebbero rappresentare dal 30 al 50% della razione quotidiana. In ogni pasto inserisco un po’ di verdura, almeno il 10-15%, cuocendola prima. Poi riciclo l’acqua di bollitura delle verdure per cuocerci la pasta o il riso. Capita spesso che aggiunga un po’ di minestrone alla ciotola dei cani, anche se le verdure a foglia, tipo spinaci, bietole e insalate non fanno tanto bene, quindi andrebbero somministrate raramente e in piccole dosi. Alcuni sostengono che le patate non vadano date perché fermentano. Io le

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uso, su consiglio del mio veterinario, bollite almeno mezz’oretta, poi schiacciate nella pappa. Quando compero le verdure, le pulisco e le faccio bollire, poi le passo in un frullatore e cerco di preparare le porzioni già pronte all’uso, mettendo il composto nei bicchierini di plastica. In questo modo è molto comodo, quella volta che non si ha tempo, avere la razione “K”. In periodo di muta e nei cambi di stagione aggiungo alla pappa anche un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo. I maremmani lo apprezzano, Morgana lo disdegna. MAI E POI MAI 1) Mai dare al cane il cioccolato: la teobromina per i cani è un veleno che, in alte dosi, arriva a essere mortale. 2) Evitiamo le ossa sottili e le lische, che possono ferirlo, le cose piccanti e speziate, così come i formaggi erborinati o fermentati. 3) E la cipolla (e i cavoli) perché contengono una sostanza che può provocare anemia. Nei cuccioli può anche essere mortale. 4) I fagioli e gli altri legumi possono fermentare e provocare disturbi che non

sono pericolosi, ma insomma, bene non fanno. Piccola eccezione per i piselli, ma mai in grande quantità, e sempre freschi o surgelati. 5) Vietatissimi i dolci in genere, e tutto ciò che contiene zucchero. I cani sono golosi, ma guai caramelle e pasticcini! 6) I miei cani bevono il latte, li ho abituati fin da piccoli, quindi lo tollerano. Altri cani invece faticano a digerirlo, quindi l’unica è provare e vedere cosa succede. Se il cane sviluppa intolleran-


ze o vomita evitate di darglielo. Veniamo al discorso spinoso delle ossa, sul cui ci sono scuole di pensiero. Tutti concordano sul fatto che ossa sottili di pollo e coniglio vadano evitate: possono bucare stomaco e intestino, fermarsi nell’intestino, fare massa e poi è necessario operare il cane. Alcuni ritengono che i cani non debbano rosicchiare nessun tipo di osso, nemmeno quelli grossi, tipo il ginocchio. Altri pensano che le ossa vadano date, con moderazione, perché forniscono un notevole apporto di calcio. Ai miei maremmani regalo un osso di ginocchio di bue una volta al mese, così si divertono e si puliscono anche i denti. Ma non di più. La piccola invece preferisce le ossa di pelle di bufalo che vendono nei negozi per animali. ORARI DEI PASTI Sarebbe opportuno che i nostri amici avessero un orario regolare. Di solito io fornisco un pasto, un po’ prima di mezzogiorno, più abbondante che prima di cena, quando servo un secondo pasto uguale al primo, ma quantitativamente minore.

Un buon modo per capire se la razione è giusta è osservare la ciotola: se è vuota e ben leccata, la razione va bene. Se proviamo ad aumentarla e vediamo che il cane avanza del cibo, allora significa che la razione era troppo abbondante. Mai lasciare la ciotola con avanzi di cibo, pensando che poi il nostro amico peloso potrà farsi una “merenda”: è diseducativo e può portare a obesità. Quindi, non appena ha finito di mangiare, togliamo la ciotola e laviamola bene. Infine, un mito da sfatare: il cane, come noi, ha bisogno ogni giorno di variare la sua alimentazione. Falso, falsissimo! Infatti, spesso i cani rifiutano il cibo nuovo, poiché vivono con insicurezza ogni cambiamento legato al loro quotidiano. Noi ci stanchiamo di mangiare sempre “la solita minestra”, mentre per i nostri cani è fonte di sicurezza e la conferma che va tutto bene. Quindi, una volta scoperto cosa il nostro cane predilige, sperimentando 4-5 diverse ricette, limitiamoci a

proporgli sempre quelle, con minime varianti. E ora, al lavoro! Dal prossimo numero del magazine inizieremo a pubblicare le prime ricette per i vostri amici. Nota dell’autrice: gli ingredienti si riferiscono a due pasti, quindi la razione giornaliera, per cane di taglia media. Per cani di taglia piccola dimezzare le quantità, per cani di taglia grossa raddoppiare le quantità). Comunque, consiglio di sentire il veterinario prima di sperimentare un cambio di alimentazione, che può stressare il nostro amico peloso.

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Racconti di Cristina Brutti

La rugiada

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d ogni cavallo capita nella vita di avere qualche problema di salute. Tanto più egli è anziano tanto più i casi possono manifestarsi e talvolta compromettere la sua serenità. Un cavallo è sereno per natura. Libero nel cuore e negli atteggiamenti. Tanto più è amato tanto più egli comunica il suo spirito libero e sereno. Un problema di salute al piede ad esempio è per un cavallo una grave limitazione: provate ad immaginare che durante un normale pedicure vi scappi un po’ la forbicina ferendo un alluce. Camminereste sicuramente male per qualche giorno, magari maledicendo quella piccola distrazione. Per un cavallo un ascesso o una ferita al piede è devastante. Il nostro male in confronto è ridicolo e superficiale. Il dolore può essere così pesante da sopportare da impedirgli il movimento anche per spostarsi nel paddock tra il foraggio e l’abbeveratoio. Il cavallo ne soffre a tal punto che se è difficile vederlo coricato a terra, questa sarà un’occasione per trovarlo davvero abbattuto e tante volte disteso a terra. Un cavallo a terra è un atteggiamento poco frequente, un po’ perché si sente preda in natura, un po’ perché lo farebbe solo per grattarsi il garrese e non è una manovra così diffusa, avendo cespugli o staccionate a disposizione per farlo. L’estate scorsa il mio cavallo ebbe un ascesso al piede anteriore destro. Quel piede già da tempo danneggiato da cattive ferrature del passato. Un passato di salti, gare e premi cui lui non aveva certo scelto di partecipare, ma il ricordo si fece vivo con quel dolore. La situazione era piuttosto grave. Rifiutava il fieno, l’orzo fioccato, persino le mele e le carote. A nulla serviva la mia pazienza e la mia assistenza costante. La mia veterinaria dopo aver inciso la corona e medicato con cura si augurò anche lei che il cavallo si potesse riprendere psicologicamente dal dolore.

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Un dolore più nella memoria, il ricordo di una sofferenza passata. Cercammo in tutti i modi di stimolarlo al movimento dapprima sistemandolo in un ampio paddock, collocando l’acqua in un lato ben distante dal fieno così da invitarlo al movimento. Essendo estate ci sembrò un buon espediente, faceva molto caldo. Poi si provò con un po’ di lavoro alla corda, una semplice passeggiata sul morbido tappeto erboso dei campi, all’imbrunire così l’umidità dell’erba avrebbe dato sollievo. La pazienza era infinita ma a nulla valse. La sua postura era sempre più rigida e quegli occhi sempre più tristi. Il suo carattere dominante lo faceva ancor di più incupire quasi facendolo diventare insofferente di tutto. Non poteva certo dominare in una simile condizione, tale era il suo sconforto, evidente e apparentemente mascherato dall’apatia. Una mattina la situazione assunse tutt’altro tono: fu come un fulmine a ciel sereno. La cavalla, di poco più giovane di lui,

diede il “piede” e la soluzione giusta. Quel mattino riuscì ad aprire il suo box, neppure si capì come, ma lei ci riuscì e senza far tanto baccano entrò quatta quatta nel recinto del cavallo sofferente. Con un colpo di coda la cavalla invitò il vecchio cavallo a... seguirla. Sì a seguirla, cancellando la difficoltà e i ricordi, per far spazio ad una nuova avventura. All’alba i due camminavano lei davanti e lui dietro lungo il percorso che facevamo tutte le sere. La rugiada del campo rinfrescava davvero il piede, pareva dire il vecchio cavallo claudicante che seguiva lei con piacere. La rugiada avvolgeva i due e i raggi dell’aurora investiva i loro corpi. I movimenti dolci e armoniosi di lei riempivano i passi zoppicanti di lui assorbendo la difficoltà. Lei aveva il potere di rigenerare quanto i ricordi dolorosi avevano distrutto. La spontaneità sopraggiungeva prima ancora della necessità di agire in qualche modo a costruire nuovi percorsi: la strada era già chiara e ben


evidente, senza altri sforzi da mettere in atto. La cavalla dava a lui il tempo di movimento, girandosi di tanto in tanto a veder se il suo passo era troppo veloce per lui. Eppure chi era dominante e tante volte persino un po’ troppo era lui, il vecchio cavallo. Lei lo guidò per molti giorni, nelle sere fresche e nelle mattine all’alba. Non ci fu più bisogno di invitarlo a bere e a mangiare era la cavalla a portarlo dove era necessario per lui essere per stare meglio. L’amore tra i due indiscutibile e chiaro, come l’aurora che li vedeva passeggiare silenziosi, era un balsamo di vita e sanava le vecchie ferite dei ricordi. Quel ricordo che era ritornato alla mente e negli occhi tristi di un vecchio cavallo ora era trasformato in una nuova vita, quella che la cavalla gratuitamente gli stava regalando. Anche lei aveva ricordi difficili da dimenticare. L’ultimo terribile era quello della paralisi del posteriore dovuto al cattivo uso di un cavaliere robusto e maleducato. Per una cavalla questo handicap avrebbe garantito un terribile epilogo

della sua vita e anche nei suoi occhi la paura si vedeva sgorgare come lacrime. La fortuna invece le sorrise in una possibilità di vita in meritata pensione. Niente più gare, niente più concorsi, niente più fecondazioni e niente più uso smodato. La pace e la tranquillità di una corte che magicamente le permise di continuare a … camminare. Infatti, il leggero arpeggio dei posteriori pian piano svanì e lasciò spazio alla gioia di camminare per il piacere in sé senza costrizioni e in assoluta libertà. Ci volle tempo ma il vecchio cavallo guarì davvero, e per sempre. Il dolore al piede non si manifestò mai più. Come per gli umani è difficile perdonare il male ricevuto, così per un cavallo è difficile dimenticare un dolore o la limitazione ingiustificata della sua libertà. Se vogliamo danneggiare un rapporto tra due persone, basta ferire con una offesa l’altro e questi avrà difficoltà ad accettare le pur sincere nostre motivazioni: l’offesa entra dentro e solo il tempo, molto tempo, può lenire, spiegare e ridare senso.

Per un cavallo, che ha il dono della purezza e della libertà, una ferita indebolisce, mette a terra, ma mai potrà danneggiare lo spirito libero che è nel suo profondo. E’ dentro di lui, come la gratuita donazione di sé per il bene di un suo simile. L’imperfezione dell’umano limita e deturpa la realizzazione della propria vita, perché l’aspettativa è spesso troppo alta e non adeguata alle reali possibilità. L’imperfezione tra due cavalli è superata facilmente, non costituisce un limite alla realizzazione della felicità, ma un reciproco scambio per la sopravvivenza. Noi umani possiamo solo accontentarci di imparare ad amare il nostro prossimo osservando la vita di due cavalli. Se con pazienza ci fermeremo a guardarli, come l’aurora avremo la possibilità di sentire il balsamo della rugiada anche nella nostra vita. E se saremo fortunati, ci faranno partecipi della loro libertà e serenità: io lo sono. A Teo e Bella maestri di vita, con profonda riconoscenza.

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Progetti di Paola Lusso

Il ripopolamento del fiume Oglio grazie all'asilo nido dell'E.U.F.F. di Vezza

Un bellissimo esemplare di trota mediterranea fario

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buone possibilità di sopravvivenza. Nel 1741 Stephan Ludwig Jacobi, uno scienziato tedesco, crea la prima avannotteria di trote in Vestfalia. Ma bisogna ancora attendere un secolo perché la sua scoperta si moltiplichi su larga scala, per ripopolare i corsi dacqua depauperati dai primi attacchi della Rivoluzione industriale,

in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Oggi uno dei piu’ grandi incubatoi ittici italiani si trova in Alta Valle Camonica. Una sorta di "nido" per garantire qualità, origine e produzione controllata di Trote Fario Mediterranee che ogni anno dal 2011, anno di inaugurazione dell’incubatoio, tornano a popolare le acque del Fiume Oglio. Contribuiscono a questo progetto la Provincia di Brescia, l’Amministrazione comunale di Vezza d'Oglio, la Asl di Vallecamonica, il Parco dell'Adamello e l’Associazione E.U.F.F. (European Union of Fly Fishers) di Vezza d'Oglio, incaricata di gestire il centro. Il “nido” e’ bellissimo! Lo visito accompagnata dal Vice Presidente dell’EUFF di Vezza d’Oglio Onorio Zotti attorniato da bambini di ogni eta’, venuti a vedere le picco© Nando Di Serafino

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a prima volta nella storia che si parlo’ di ripopolare i fiumi risale addirittura al XVII secolo, quando alcune riserve di pesci d'acqua dolce avevano iniziato a ridursi , probabilmente a causa dell'aumento della popolazione umana. Le autorità parlarono allora di ripopolare i fiumi con avannotti nati in cattività. In natura, i pesci producono una grandissima quantità di uova e solo alcuni individui diventano adulti dopo essere sfuggiti ai predatori, alle malattie, alla mancanza di nutrimento, all'inquinamento. Il ruolo di un'avannotteria consiste non solo nell'ottenere uova fecondate, ma anche nel controllare tutti i parametri che permetteranno al numero massimo di individui di accedere allo stadio di novellame, al fine di essere rilasciati nell'ambiente naturale con


Uno scorcio del fiume Oglio

La sede dell'EUFF a Vezza d'Oglio

© Nando Di Serafino (3)

le trote: nelle vasche in vetroresina, sotto qualche dito d'acqua corrente, nuotano migliaia di avanottei della trota Fario che, mi spiegano, una volta mature andranno a ripopolare i torrenti di tutta l’Alta Vallecamonica. Ogni anno 130 mila trotelle vengono “seminate” allo scopo, come sottolinea l’E.U.F.F. al primo punto del proprio statuto, di difendere e migliorare gli ecosistemi acquatici, necessità da ritenersi oggi indispensabile, viste le situazioni in cui riversano molti fiumi nazionali ed europei sempre più a rischio.

Il laghetto dell'EUFF

“Ma come la mettiamo con la pesca?” Chiedo dubbiosa. Mi spiegano che Vezza d’Oglio e’ una “no kill zone”. Le trote non possono essere catturate e per questo E.U.F.F., oltre a gestire l’incubatore, si vuole rivolgere a tutta l’opinione pubblica, proponendo una divulgazione ambientale specifica che valorizzi l’ambiente naturale e faccia conoscere da vicino gli ecosistemi acquatici tramite strumenti didattico scientifici fin nelle scuole. E’ necessario, mi spiegano, che i giovani, soprattutto, conoscano gli ecosistemi e che le generazioni future abbiano modo di comprendere l’importanza della conoscenza e della difesa nei confronti di uno dei beni più preziosi che oggi abbiamo ancora

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© Nando Di Serafino (4)

Una vasca dell'incubatoio

sulla terra: l’acqua e i suoi ecosistemi. Una conoscenza che possa far puntare l’obbiettivo anche sotto la superficie dell’acqua facendo comprendere che la bellezza di un fiume è anche conoscere e comprendere la vita che scorre al di sotto della sua superficie. LA SEDE La Sede dell’E.U.F.F. si trova in uno scenario da favola ai piedi delle ultime propaggini del ghiacciaio dell’Adamello. I soci sostenitori sono al momento 253, sia italiani, sia stranieri e possono oltre che trovare alloggio nel Bed&Breakfast, usufruire di tutti i servizi e del laghetto privato. EUFF è associata con Assolaghi, riconosciuta dal CONI. Tutti i soci sostenitori si stanno impegnando per istituire una sede EUFF in Canada (British Columbia).

La "semina" delle trote viene fatta in collaborazione con la Guardia Forestale

I percorsi “no kill” Itinerario 1: lungo il fiume Oglio per circa 2 km Itinerario 2: lungo il torrente Campovecchio per circa 3 km Itinerario 3: lungo il fiume Oglio da Sonico a Malonno per circa 1 km Itinerario 4: lungo il fiume Oglio Darfo Boario Terme per circa 2 km Affiliazioni EUFF e’ una societa’ aperta a tutte le associazioni italiane ed europee che abbiano lo stesso scopo di salvaguardare l’ecosistema delle acque.

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EUFF European Union of Fly Fishers Via del Piano, 25059 Vezza D'oglio (BS) Tel. 347 613 5786 - FB EUFF - European Union of Fly Fisher


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Associazioni della Redazione di Petherapy Lab

La grande famiglia dell'associazione "Una zampa per la vita"

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na Zampa per la Vita è un’Associazione di protezione animali no-profit. E’ nata grazie all’amore ed al rispetto di alcuni volontari verso ogni creatura vivente che, con tutte le forze possibili, cercano di aiutare ogni giorno, dai gatti di colonia agli animali in difficoltà. L’Associazione è operativa nelle zone dal Monregalese al Cebano (provincia di Cuneo), ma non preclude aiuti anche in altre zone limitrofe. Si occupa principalmente del mantenimento e delle sterilizzazioni delle colonie feline presenti sul territorio, promuovendo l’adozione per i gatti domestici e quelli ritrovati abbandonati, soprattutto in caso di cuccioli. Aiuta gli animali in difficoltà, che soffrono, in stato di abbandono o maltrattati. Collabora con Servizi ed Enti Pubblici e Privati, nonché strutture di accoglienza per animali abbandonati quali, ad esempio, i canili aiutandoli a ricollocare presso famiglie idonee gli ospiti presenti e prestare eventuale aiuto in loco. L’Associazione si prefigge di divulgare le varie tematiche animaliste, sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del controllo delle nascite e delle adozioni responsabili, con lo scopo di sensibilizzare l’uomo a vivere rispettando gli

animali e l’ambiente abbracciando, ad esempio, l’alimentazione vegetariana/ vegana in quanto scelta concreta che permette di evitare atroci sofferenze a miliardi di esseri senzienti. Interviene in ambito di tutela dei cittadini nella conoscenza delle Leggi che tutelano gli animali, promuove e favorisce l’abolizione della pratica della vivisezione di animali, della caccia, dei circhi dove vengono sfruttati gli animali, favorisce l’abolizione dell’uso degli animali nei capi di vestiario ed il loro sfruttamento in palii e fiere. Se volete entrare a far parte di questa grande famiglia, collaborare con noi, diventare volontario, contattateci alla mail unazampaperlavita@live.it o al numero 3490818376 (ore serali) così avremmo modo di conoscervi meglio e spiegarvi nei dettagli come opera l’Associazio-

ne! Venite a conoscerci anche su Facebook (https://www.facebook.com/ unazampa.perlavita.7) e sul nostro sito www.unazampaperlavita.com.

Website: www.unazampaperlavita.com E-mail: unazampaperlavita@live.it FB una zampa per la vita 64


La trasformazione di Ettore

Ettore al suo arrivo

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prile 2011. Un sabato pomeriggio come tanti altri, non una bella giornata, anzi un pò freddina, uggiosa e con un cielo grigio…praticamente autunno! Arriviamo a casa di mia mamma dopo aver firmato contro la vivisezione (era una delle domeniche in cui si raccoglievano le firme) quando noto, immediatamente, un micio bianco e rosso che si avvicina al cortile. Ho subito pensato che andasse a cercare la pappa, i mici della zona sanno bene che da noi si trova sempre pappa buona e acqua fresca, ma qualcosa non va….. Man mano che si avvicina lo vedo meglio e….mio Dio, ma come hanno ridotto questa povera creatura?! Magro, ferito, sporco e impaurito all’inverosimile. Blocco tutti, io, il mio ragazzo, mia mamma e mia zia, per non spaventarlo e non farlo scappare. Provo ad avvicinarmi: niente. Appena provo ad avere un contatto, si gira e torna indietro, ma non corre…non ce la fa in quelle condizioni… Cosa fare? Ho pensato: “lasciamogli il tempo di tranquillizzarsi, la pappa e una cuccetta in cui possa ripararsi. Quando avrà capito che non vogliamo fargli del male, si lascerà avvicinare

di certo….” E così è stato: ha passato la notte sotto casa, nel riparo messo a sua disposizione, e la mattina pian pianino siamo riusciti a farlo entrare. Non vi dico quanto dolore abbiamo provato quando lo abbiamo visto bene: denutrito, tutto spelacchiato e quello che è peggio con dei grossi buchi infetti sulla schiena e crosticine di sangue già coagulato. Ha mangiato un pochino, e poi dormito tutto il giorno. Toccarlo per disinfettarlo o pulirlo era impensabile. Abbiamo preferito aspettare il parere del nostro veterinario di fiducia. Il giorno dopo, lunedì, lo abbiamo subito portato dal dottore: non ci poteva credere. Con delle ferite del genere, ci ha subito detto, non sapeva come facesse ad essere ancora vivo. Ma lui ERA vivo, e voleva vivere ancora. Subito antibiotico, disinfettanti per la ferita e creme apposite da dare a casa, oltre ovviamente a svariate pasticche, integratori ecc.. Aveva perfino un infezione in bocca, qualche dente era già caduto, ma riusciva comunque a mangiare per fortuna. Ci ha subito detto, giusto per “prepararci”, di non contar troppo su una sua guarigione: era messo male e non si sapeva per certo quanto era stato debilitato

dall’infezione. Lo riportiamo a casa, lui bravo bravo nel suo trasportino, neanche un lamento per tutto il viaggio. Tornato nella sua “nuova casa” subito si è infilato nella cuccetta che si è scelto: una scatola!!! Passarono molti giorni prima che Ettore, così ho deciso di chiamarlo (perché ha “il musetto da Ettore!!!”) riprendesse più o meno una normale vita da gatto. Per lui perfino la sua pulizia personale giornaliera era troppo…. troppe forze servivano, troppa fatica. E cercare di pulirlo noi era impensabile: aveva dolori ovunque, si riusciva solo ad accarezzarlo sulla testolina e lui ti guardava con quegli occhioni grandi… Mai una volta che si sia lamentato delle medicazioni, né di tutte le pasticche che doveva ingurgitare: nulla. Ogni visita dal veterinario era una conquista: migliorava di volta in volta. Poi il miracolo: dopo più di un mese, Ettore riprende a gironzolare, si alza, inizia la toelettatura personale, cerca il contatto con noi…e inizia a mangiare con gusto! Da qui parte, in qualche modo, la sua rinascita. Piano piano, giorno per giorno, Ettore continua a migliorare. Pren-

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de peso, si lascia aiutare per ripulirsi bene e diventa un gattone super lindo, alla faccia di chi lo aveva ridotto, mesi prima, quasi in fin di vita…. eh si perché il veterinario è certo: un oggetto gli aveva bucato la schiena, probabilmente un rastrello. Certo, sai che fastidio da un gatto che gironzola magari vicino ad un orto o a casa?! Dopo circa 5 mesi, Ettore stava bene e, d’accordo con il veterinario, si è deciso per la castrazione, il vaccino, i test ecc….tutta la prassi insomma! Di tutto ci potevamo aspettare, ma non la sentenza: Ettore è FIV+. Dopo tutto il dolore, dopo tutto il male che gli ha fatto l’uomo, anche la malattia…

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Ma per noi non è cambiato nulla, e per lui nemmeno: è il nostro Ettore e starà con noi finchè avrà vita! Un gatto FIV ha il DIRITTO di avere una

vita normale esattamente come tutti gli altri: ed Ettore ce l’ha! La malattia fortunatamente non è ancora in fase avanzata: a parte qualche crosticina sulla testolina (si gratta sempre!) non ha problemi di nessun genere al momento….un buon regime alimentare aiuta, e lui ha sempre le sue crocche preferite!!! Ora è diventato un bel gattone, mangia tantissimo e dorme anche tanto…. non dev’essere giovanissimo!!! Ogni volta che lo guardiamo, non ci sembra nemmeno quel gatto spaventato che è venuto a chiederci aiuto mesi fa… Per noi, ora, è solo il nostro caro Ettore, anzi come lo chiamo io, Ettorino….


E si chiamò Nemo...

N

emo entrò a far parte della nostra famiglia alla fine di Ottobre 2010. Era stato un mese molto piovoso, e come sempre quando il tempo non è dei migliori mi ritrovavo a pensare ai micetti senza casa, che oltre a doversi procurare da mangiare avevano anche il problema di cercarsi un riparo…. Nemo lo trovarono mia mamma e mia zia un lunedì mattina, infreddolito e zuppo davanti alla porta del laboratorio dove lavorano. Subito portato dentro al caldo, il piccolino crollò in una cesta imbottita “di recupero” che divenne il suo giaciglio per giorni….. Mi chiamarono al lavoro dicendomi che c’era “un nuovo arrivato”, che aveva chiesto aiuto perché probabilmente stufo di girovagare sotto la pioggia…..ma non solo (questo lo scoprimmo però il giorno dopo). All’ora di pranzo mi ritrovai a casa questo batuffolino raggomitolato su

se stesso: che amore!!! Era piccolino, probabilmente 5- 6 mesi con due occhioni grandi e…stanchi! Dormì praticamente tutto il giorno….. Fu il giorno dopo che mi accorsi che aveva problemi con la codina: rotta, pensai subito. Non l’alzava, ma se la trascinava dietro come se non fosse stata sua, come se non ci fosse. Al pomeriggio andammo dal veterinario: avevamo bisogno di un bel ceck-up!!! Il micino fu trovato abbastanza bene, aveva effettivamente sui 6 mesi, probabilmente abbandonato visto che aveva usato la lettiera senza problemi da subito. Bisognava solo curare la dissenteria che gli era venuta appena aveva iniziato a mangiare. Per la coda, ci disse di aspettare. Aveva subito un trauma, questo era certo, ma c’era tempo per l’amputazione. Non c’erano infezioni e il sangue circolava, perché era calda. Ricordo bene, disse “se tra un

mese non migliorerà, allora vedremo”. Ma noi per il momento eravamo già contente per il fatto che la visita era andata piuttosto bene……e lo riportammo a casa con noi. Era ovvio che il nuovo micetto non sarebbe più andato via: chissà come avrebbe reagito Pablo, il gattone di casa?! Questo l’avremmo saputo poi…. Arrivati a casa dal veterinario, si doveva scegliere un nome per il nuovo a-micio: “NEMO”, disse subito mia mamma, “perché nel cartone animato il pesciolino ha una pinnetta atrofica, e mi ricorda lui che ha la codina a penzoloni…”. E così si chiamò Nemo. Curarlo non fu poi così facile: cambiammo 2 o 3 antibiotici, poi dovemmo dargli i fermenti lattici (piccino, era stufissimo di tutte quelle medicine!!!) e in più bisognava dargli una mano per la “toeletta”….ma era una gioia per gli occhi vederlo stare giorno per giorno un pochino meglio!

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Anche la fame gli era tornata, eccome! Dopo avere dato al sonno la priorità per giorni, ora la pappa era il suo passatempo preferito!!! Ogni momento della giornata era buono per mangiare!!! E così arrivò anche il giorno in cui ci accorgemmo che la coda non era del tutto fuori uso….non ci sembrava vero! Qualche giorno dopo avevamo appuntamento con il veterinario per la visita di controllo, per testarlo, per il vaccino, così gli avremmo anche fatto vedere la codina. Con nostra immensa gioia la sentenza fu che il micetto era SANO, che l’infezione era passata e che la coda non era da tagliare!!! Sarebbe rimasta così, un po’ storta ma di nuovo “viva” e “sua”, e lui andava orgoglioso di quella codina che non riusciva mai a prendere quando girava per minuti e minuti in tondo su se stesso!!!! Introdurlo in casa con Pablo non si prospettava semplice: tutti ci dissero che lui era il “padrone”, che avrebbe

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visto il piccolino come un’intruso….. beh, niente di più sbagliato nel nostro caso. Da quando Nemo entrò nell’appartamento, fu come fosse suo da sempre…..tutto era suo, e l’ospite per chi non sapeva tutta la storia, sembrava Pablo!!! Anche noi eravamo di sua proprietà. D’altra parte, fino a pochi giorni prima c’era solo lui, lui era il cocco, a lui era dedicata tutta la nostra attenzione….come faceva a sapere che a due giri di scale c’era un’altro micione desideroso di attenzioni?? Con tanta calma, e pazienza, riuscim-

mo a trovare un accordo tra i due, anche se ancora oggi a volte assistiamo a qualche baruffa, e a qualche dispetto di troppo spesso dettato dalla gelosia….. Nemo ha un carattere molto forte, è sicuro di se e la sua codina non gli dà alcun problema….gironzola fiero per casa tenendola alta fino a metà della sua lunghezza, e tutta storta da una parte….sicuramente si fa notare!!! E poi è coccolone, ama i grattini sulla pancia, e adora giocare fuori sul balcone (chiuso con una rete a prova di bomba perché non possa cadere di sotto) con il tunnel, la casetta, il tiragraffi, il topino….noi la chiamiamo la “nursery di Nemo”. Per il resto, ormai è un perfetto gatto di casa, il “nostro gatto di casa”: mangia, dorme in quelle sue posizioni tanto buffe, si fa coccolare e sa farsi amare. Ecco questa è la sua storia, niente di spettacolare, niente di sconvolgente, ma è la sua, la nostra, e noi non vorremo fosse diversa da questa.


Ogni anno perdiamo 1,5 milioni di ettari di foresta amazzonica. Centinaia gli incendi ogni giorno. L’Amazzonia ospita il 10% di tutte le specie conosciute, è la vita del giaguaro, del delfino di fiume e dei bambini di 350 comunità indigene. È aria, acqua, cibo, energia. È il polmone verde del Pianeta.

L’AMAZZONIA STA SPARENDO SE L’AMAZZONIA RESPIRA, RESPIRI ANCHE TU.

AIUTACI A SALVARLA

wwf.it/amazzonia WWF Italia ONG Onlus

C/C Postale 323006

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Personaggi di Paola Lusso

Autobau: al servizio degli animali

G

ianluca è una persona particolare che svolge un lavoro particolare, tutto al servizio degli animali. Inizialmente, tempo fa, ha lavorato per circa 15 anni in una grossa associazione animalista di Milano,ma ,una volta finita questa esperienza, nel 2008 ha deciso di creare un’attività veramente speciale. Ecco il suo racconto. Ho creato “Autobau” perché mi sono accorto che molti si trovano in difficoltà se devono trasportare il proprio pet sia semplicemente dal veterinario ,sia ancora di più, in pensioni, stazioni, porti, aeroporti o luoghi di villeggiatura, perché le città, che devono sicuramente essere a misura d’uomo e bambini, non sono mai a misura dei nostri animali, anche se fanno parte integrante del nostro quotidiano. Lavoro principalmente con cani e gatti, ma sono preparato su qualsiasi animale, anche rettili, volatili o roditori. Il mio lavoro si trasforma in base all’ occorrenza: faccio il tassista, ma intervengo anche su ogni tipo di emergenza. Dall’animale di proprietà con problemi di salute da portare di notte o nei festivi dal veterinario, al recupero di animali in difficoltà: il gatto incastrato, il rettile in giardino, il pet scappato che non si trova più.

Nel mio lavoro le avventure non mancano mai: il gatto finito nel tubo del condizionatore, il gatto che cade dietro all’armadio su misura rimanendo incastrato a testa in giù quasi altezza pavimento. Quella volta non c’era tempo di smontare l’armadio e, per fare prima, ho fatto due buchi con la sega all’altezza del gatto che, una vol-

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ta liberato, è andato tranquillo a mangiare la pappa. Qualche estate fa, una famiglia, composta dai due genitori e due bambini, tornando dalla gelateria, aprono la porta di casa e in cucina vedono un serpente di circa un paio di metri rifugiarsi sotto il lavandino. Capirete il panico! Chiamano i vigi-


li del fuoco, la polizia, ma nessuno osava giustamente metterci le mani non sapendo di cosa si trattasse. Ormai era notte fonda e chiedono il mio intervento. Una volta riconosciuto il rettile, lo prendo e lo metto nell’apposito contenitore. Si trattava di un pitone reale scappato da una teca chiusa male al vicino di casa. Ricordo poi con gioia un viaggio fino ad Alicante in Spagna con un gatto e un cane. La proprietaria non voleva farli viaggiare in aereo e me li ha affidati. E’ stata un esperienza bellissima! Ogni tre ore facevamo una sosta obbligatoria da dedicare a loro . Mi ricordo poi una signora che tornava negli Stati Uniti, ma il suo cane doveva partire due giorni prima e allora per non fargli sentire la sua mancanza oltre a vari indumenti ,si è tagliata una ciocca di capelli perché

a lui piacevano tanto! Una grande avventura è stata anche la cattura della tartaruga alligatore in metropolitana a Milano. Era stata abbandonata tempo prima ai giardini della Villa Reale e

seminava il panico tra le anatre. Scampata a vari tentativi di recupero, alla fine ce l’ho fatta e l’ho consegnata immediatamente nelle mani della Guardia Forestale. Purtroppo però, a volte, le avventure non finiscono bene. Lavorando con degli esseri viventi non sempre si riesce a salvarli e con i proprietari vivo anche dei momenti tragici e terribili di condivisione del loro dolore. I consigli che posso dare ai proprietari di animali sono svariati. Per i gatti, ad esempio se si adotta un cucciolo, consiglio di stare sempre attenti se non si vede il gattino in giro, bisogna porre molta attenzione ai divani che, a volte, si rivelano delle trappole mortali. Massima attenzione anche alle finestre, ai balconi e alle lavatrici. Per quanto riguarda i cani ricordarsi che il microchip e’ obbligatorio! Non si deve pensare che possa creare dei problemi al cane, è in-

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nocuo e non ha nessuna controindicazione. Oltre al chip è buona regola munirlo di medaglietta e io consiglio anche di scrivere con il pennarello indelebile, all’interno del collare il numero di telefono. Se il cane è un esemplare pauroso, timoroso non abituato alla città, bisogna stare molto attenti, almeno per i primi tempi non bisogna distrarsi, perché per uno spavento,un attimo di paura riescono a sfilarsi il collare senza problemi, e molti riescono a sfilarsi anche la pettorina, specialmente se è inadeguata. Sperando non succeda mai, in caso di perdita del cane le prime cose da fare, se possibile in bicicletta, iniziare a girare, chiedendo a tutti i passanti se lo avessero visto. Andare nei posti frequentati insieme, e, se non lo si trova nel giro di qualche ora lasciare un vostro indumento nel punto in cui è fuggito, oltre a ovviamente allertare le autorità, i canili, le associazioni e mettere volantini nel raggio di 1-2 chilometri. Ricordarsi poi che se il cane ha problemi comportamentali non bi-

Gianluca Baldon - Autobau Cell 3474889683 E-mail: auto.bau@libero.it Website: www.autobau.it FB: AutoBau Gianluca Baldon

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sogna aspettare a mettersi nelle mani di un esperto che potrebbe cambiare la qualità della vita del cane, ma anche quella dei proprietari dello stesso. Per quanto riguarda gli inserimenti di altri animali, la regola d’oro è non avere mai fretta, ma calma, pazienza, tolleranza. Osservarli,non viziarli, con questi piccoli accorgimenti si avranno sempre animali sereni. Infine un consiglio per tutti: seguire sempre le indicazioni dei veterinari e non dei conoscenti soprattutto se vi indicano che tipo di farmaci dare al vostro pet.


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Associazioni di Debora Cappelletti

La dedizione e la caparbietà di Stefania al servizio dei mici di "Millevite"

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Associazione di Promozione Sociale "Millevite" prende a cuore principalmente la gestione di colonie feline sul territorio casalese e pavese; si occupa della sterilizzazione sia con veterinari privati che con l’aiuto della ASl competente i gatti liberi sul territorio. è senza scopo di lucro, si autofinanzia e vive grazie al sostegno dei donatori, non essendo una onlus. Il rifugio “Millevite” nasce con l’intento di poter regalare una vita migliore a tutti i mici; nei suoi primi anni di vita è riuscita a recuperare/salvare qualche decina di gatti destinati alle ricerche sperimentali, donandogli una degna vita da mici liberi. Attualmente la struttura è in fase di evoluzione e ristrutturazione, ma comprende già diverse zone. Una parte di essa è adibita al ricovero di quei gatti che non verranno mai adottati perché o troppo forastici o troppo anziani, l’altra parte è adibita a tutti quei gatti in cerca di casa. L’associazione è sempre alla ricerca di volontari per gestire e aiutare le colonie e gli eventi raccolte pappe. È grazie alla caparbietà di poche donne, prima tra tutte il presidente Stefa-

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nia Re, che il rifugio continua ad aiutare tanti gatti in difficoltà, curandoli, accudendoli e cercandogli la loro nuova casa e famiglia. L’associazione conta davvero poche persone sul posto che

riescono fisicamente a portare avanti la routine di tutti i giorni del rifugio; negli ultimi mesi si sono poi aggiunti volontari che cercano in ogni modo di sponsorizzare l’associazione e sensibilizzano gli utenti del web nelle adozioni dei pelosi millevitini. Sono state messe ceste di raccolta pappe in alcuni negozi e si organizzano giornate di raccolta pappe fuori dagli stessi negozi, ma non è mai abbastanza! A breve uscirà anche il nostro calendario 2015 e continua la creazione di gadget personalizzati volti tutti alla ricerca di raccogliere più fondi possi-


bili per pagare anche i veterinari che fortunatamente ci fanno credito. “Facciamo del nostro meglio per non far mancare nulla ai mici che passano per la nostra associazione, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per renderla sempre più accogliente.” Tante sono le storie che la solare Stefania potrebbe raccontarvi, ma su tutte due vogliamo raccontarvele noi. Aldo è stato ritrovato 4 anni fa ad Alessandria insieme al suo fratellino che avevano soltanto 10 giorni. Sono stati portati al canile più vicino e per loro c’è stata una adozione separata. Dopo un anno dall’adozione di Aldo hanno scoperto che le condizioni in cui viveva erano pessime: chiuso per mesi in un garage, senza il calore di una famiglia, buttato li come un peluche vecchio! Quando Stefania è venuta a conoscenza della sua storia non se l’è sentita di lasciarlo nuovamente in canile e l’ha portato via con se. Da allora la vita di Aldo è notevolmente cambiata!!! Ora vive libero insieme a tutti gli altri mici residenti del rifugio; se vi capita di passare di la non potete sbagliarvi, lui si fionderà tra le vostre caviglie per ricevere coccole e grattini sulla testa!!!

Aldo è un gatto doppiamente fortunato, perché c’è chi si è innamorato di lui e non potendo donargli una casa e una vita a lui adeguata, ha deciso di adottarlo a distanza!!! ForseSheila è una micina nata i primi di giugno 2014. Stefania riceve una telefonata da una ragazza afflitta e dispiaciuta che le racconta di aver trovato vicino a Pavia una piccola micina sul ciglio della strada, appiccicata all’asfalto che si muoveva a fatica. Le consiglia immediatamente di chiamare 3 associazioni del posto che hanno sicuramente più possibilità di accoglierla e salvarla. La ragazza fa le 3 telefonate ma riceve dei sonori rifiuti che la fanno rattristare ancora di più; nessuno la vuole e la piccolina è ancora li sul cemento. Richiama Stefania e le racconta del rifiuto di aiuto e addirittura le fa presente che qualcuno le ha anche detto “la lasci li dov’è noi non ci possiamo fare nulla”. A queste ultime parole Stefania non ha il cuore di negare il suo aiuto e si mette in macchina per andare a recuperare Forsesheila.

Appena arrivata al rifugio è stata messa in una conigliera su un soffice panno, coccolata e nutrita. Ad un primo controllo del veterinario la piccina sembra sana a parte un soffio al cuore che richiederà ai futuri adottanti una maggiore attenzione nei suoi riguardi. Troveremo la giusta famiglia per la nostra piccina? Il nostro motto è: “In un mondo perfetto ogni gatto avrebbe una casa e ogni casa avrebbe un gatto aiutaci perché questo si avveri”.

Associazione di Promozione Sociale "Millevite" di Zeve Lomellina (PV) Website: www.millevite.it E-mail: adozionimici@millevite.it Tel. 339-6509067 - FB i gatti di millevite 75


Storie di Daniela Zaina

Abbandoni: un triste fenomeno non solo estivo... purtroppo

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'estate è agli sgoccioli, quest'anno è stata un po' pazza ma da calendario è nel suo ultimo mese di vita, e si cominciano a tirare le somme per ciò che riguarda gli animali domestici. Questo fenomeno, che ha un incremento all'inizio del periodo estivo e che non si è smentito (purtroppo) nemmeno quest'anno, vede quasi una costante in tutti i mesi dell'anno. Ma perchè? Bè innanzitutto il non ponderare bene l'impegno che comporta un animale, che sia un canarino o un cane poco importa, è una responsabilità che comporta anche dei sacrifici a medio e lungo termine e che molti non considerano nel modo giusto. Quindi quando il nuovo membro della famiglia diventa un peso o un ostacolo viene mandato via di casa come se fosse un pupazzo che non serve più. Ma c'è anche un altro motivo per cui si assiste agli abbandoni (e in questo caso durante tutto l'anno) ed è a causa della crisi e del fatto che le spese aumentano ma i redditi no. Famiglie che si ritrovano senza un reddito o con un reddito in meno dall'oggi

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al domani e si ritrovano a dover tagliare le spese e che non trovano una soluzione diversa (o magari quella più semplice) di privarsi dell'amore e della compagnia di un cane o un gatto o di qualsiasi altro animale da compagnia. Però se da una parte ci sono campagne di sensibilizzazione contro gli abbandoni e all'adozione responsabile, mancano aiuti (o non vengono pubblicizzati a dovere) per chi si trova in difficoltà. Conseguenza di ciò è che anche le adozioni sono in calo e quindi le strutture che li ospitano sono al collasso e associazioni e volontari non sanno più

come fare per aiutare altri animali. Un ultimo dato che incrementa questa situazione è sicuramente quello che riguarda le sterilizzazioni. Sono, infatti, ancora troppo poche e ciò aumenta il numero degli animali che non troveranno mai una casa, questo a causa di convinzioni sbagliate che sono difficili da radicare.


I diritti degli animali sono calpestati ogni giorno.

Al loro fianco c’è l’OIPA, sempre.

DONA IL 5x1000 ALL’OIPA CON IL 5x1000 ALL’OIPA PUOI ESSERE AL LORO FIANCO ANCHE TU Grazie alla scorsa donazione del 5x1000 all’OIPA moltissimi animali sono stati salvati. Puoi farlo anche quest’anno, è facile e non ti costa nulla! E per noi è molto importante. Donare il 5 per mille all’OIPA è semplice: apponi la tua firma nella casella “Sostegno delle altre organizzazioni non lucrative...” e indica il codice fiscale dell’OIPA che è

97229260159 Organizzazione Internazionale Protezione Animali

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CuriositĂ della Redazione di Petherapy Lab

Le mante si "esibiscono" nel Santuario Pelagos

U

no spettacolo rarissimo e straordinario quello al quale hanno potuto assistere ricercatori e volontari della spedizione scientifica dell'Istituto Tethys nel Santuario Pelagos, nelle acque del Mar Ligure. Davanti ai loro occhi ecco infatti un gruppo di mobule, le mante medi-

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terranee meglio conosciute come diavoli di mare: due i gruppi "incontrati" al largo di Bordighera, uno di 10 e l'altro di 15 esemplari, che hanno "dato spettacolo". Le mante, con la loro "apertura alare" di circa due metri, si sono esibite, in numerosi e mirabolanti,

quanto misteriosi, salti. PerchÊ saltino infatti non è ancora chiaro e le cause possono essere tante: gioco, osservazione fuori dall'acqua, inseguimento di piccoli pesci vicino alla superficie, un tentativo di liberarsi dai parassiti o un aiuto durante il parto.


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Normative della Redazione di Petherapy Lab

Se il cane vive in condominio è tenuto a pagarne le spese... Novità non troppo piacevoli per i nostri coinquilini a quattro zampe che rischiano di dover metter mano al portafogli, perchè resto, nei calcoli dell’amministratore, i cani verranno equiparati ai “padroni” umani

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li animali (e per essi i loro amici uomini) volevano pari diritti. Li hanno ottenuti. Per anni erano stati l’oggetto di accese dispute di pianerottolo, com-

battute in nome della tolleranza e dell’amore verso cani, gatti, uccelli ed affini. Poco meno d’un anno fa il Parlamento licenziava la legge (la 220 del 2012, entrata in vigore il 18 giugno 2013) che modificava il codice civile in termini più consoni alle moderne sensibilità, introducendo un principio fondamentale: «Le norme dei regolamenti condominiali non possono vietare di possedere o detenere animali domestici in casa». Detto fatto: bipedi, quadrupe-

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di e volatili di qualunque specie e stazza hanno finalmente potuto far libero e indisturbato ingresso tra le mura domestiche. Con piena dignità e, però, anche qualche onere. Uno in particolare: contribuire

alle spese. Incredibile? Vero. Il caso è scoppiato a San Martino in Rio, alle porte di Reggio Emilia. Patrizia Amaduzzi e il suo Roan, adottato in canile nel 2010, si sono visti recapitare le

richieste di pagamento delle quote condominiali. Una per la signora ed il compagno, titolari d’un alloggio delle case popolari di piazza dell’Acqua, ed una per il coinquilino a quattro zampe. Per il servizio idrico dovranno scucire 75 euro al mese: 30 euro a cranio i padroni, 15 il loro cucciolo. Che poi tanto cucciolo non è, trattandosi di un labrador di 6 anni. «Quando ho ricevuto


la l e t t e ra - racconta la donna - lì per lì non ho reagito, ma non esiste che un cane sia chiamato a pagare le spese condominiali». Così la signora è andata a reclamare chiarimenti al consorzio «Casa mia», una cooperativa che collabora alla gestione del palazzo sammartinese. La risposta? Negativa. «Nulla di strano. Accade anche altrove», commenta Secondo Malaguti, presidente di «Casa Mia». Duro invece Lorenzo Croce di Aidaa: «Una ridicola barzelletta, ma se è vera non esiteremmo un secondo a portare questi signori in tribunale. Se il cane è condomino allora ha diritto di voto in assemblea...» La spiegazione logica ad una vicenda apparentemente surreale trova radice nella legge regionale emiliana che dal 2001 consente agli assegnatari di appartamenti di edilizia residenziale pubblica «di partecipare al procedimento di approvazione dei regolamenti». In Emilia Romagna la chiamano autogestione. «Ogni condominio - precisa Malaguti - decide da sé cosa fare. Quello di piazza dell’Acqua ha stabilito che al pagamento dei servizi comuni debbano contribuire anche gli animali domestici». Quelli come Roan? «Sì: utilizzano l’ascensore per i loro spostamenti e l’acqua per le loro esigenze. Credo sia giusto chiamare i proprietari a risponderne». Certo, non esiste una tabella universalmente valida. Al momento, il criterio di riferimento pare essere legato alla taglia: i piccoli sono

esentati, per i grandi si paga. Quanto? Il 50% dell’importo richiesto ai condòmini umani e, soprattutto, pro-capite. Perché con l’autogestione la ripartizione delle spese non avviene più sulla scorta delle tabelle millesimali, ma per teste. Colpa del galoppare delle tariffe di acqua, luce e gas, ma pure dell’avanzata del fenomeno migratorio.

«Una volta non ci si faceva caso sottolinea Malaguti, alle spalle una formazione sindacale nella Cgil - Ma poi, quando con l’arrivo degli extracomunitari ci si è accorti che in case per quattro spesso trovavano posto anche sei, sette, otto persone s’è deciso di dividere le spese ripartendole equamente tra i condòmini». E adesso anche tra gli animali: per ogni diritto c’è sempre un dovere. Ed un prezzo da pagare.

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Testimonianze di Daniela Zaina

Passione per gli animali: un'arma per sconfiggere la depressione

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iao mi chiamo Daniela e oggi voglio raccontarvi una storia... la mia. Una storia che inizia a causa di una depressione post parto. Ma andiamo con ordine... Comincia tutto due anni e mezzo fa quando è nata la mia secondogenita e all'improvviso mi rendo conto che le cose non vanno come dovrebbero. Non sto bene, non sono felice di questa nascita e mi sento oppressa, ma ho la forza di esprimere questo mio stato d'animo a chi mi può sicuramente capire. Questa è stata la mia fortuna! Sono stata spronata a fare qualcosa che mi facesse stare bene e che mi facesse svagare la mente e visto che ho sempre avuto la passione per gli animali e mi piace scrivere mi sono buttata nel mondo del web. Ho iniziato in punta di piedi per il mio piacere e sapere personale con un piccolo blog, l'ho fatto con passione tanto che i primi apprezzamenti mi sembravano esagerati.

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Con il tempo ho imparato che nel web se ti fanno un complimento non è un convenevole ma è vero e questo ha aumentato molto la mia autostima tanto che mi ha permesso di rimettermi completamente e di lasciare alle spalle la depressione. Ma non mi sono fermata... Tante idee hanno iniziato a passarmi per la mente e dopo un anno dalla nascita del mio blog ho creato un portale più completo che è in continua evoluzione e l'ho chiamato Amica degli animali. Il prossimo obiettivo? Tanti ma il principale è quello di trasformare questa mia passione in un lavoro vero e proprio... ma per questo dovrò lavorare e studiare ancora molto. Lo so in questa storia gli animali centrano solo indirettamente ma a me piace credere che in qualche modo

grazie a loro ho potuto trovare la mia strada.

Website: www.amicieglianimali.it E-mail: info@amicadeglianimali.it FB Daniela Zaina Gobber


Associazione Pet Levrieri

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Associazioni di Slivia Garozzo

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RECCIA45 è un'associazione costituita sul territorio lecchese nata per promuovere il riconoscimento ed il rispetto dei diritti degli animali, combattere ogni forma di sfruttamento e violenza, promuovere ed attuare iniziative di difesa zoofila, svolgere campagne di sensibilizzazione ed informazione, combattere il randagismo ed abolire la vivisezione e promuovere azioni legali in favore degli animali. FRECCIA45 nasce grazie al sodalizio di alcuni volontari che prestavano la loro opera al canile di Lecco. La gestione del

canile nell'agosto del 2007 in seguito ad un esposto presentato in comune da alcuni cittadini decide di estromettere quasi tutti i volontari. Eccoci ora dopo quasi un anno a battezzare una nuova associazione per la tutela degli animali, per poter di nuovo sostenere con sempre più convinzione i nostri amici a quattro zampe. La nostra associazione prende il nome da due cagnolini FRECCIA e 45, che hanno purtroppo conosciuto le gabbie del canile, ma anche l'affetto e la dedizione dei volontari. Purtroppo sono scomparsi entrambi dopo poco il loro affido, ma hanno potuto assaporare nonostante sia stata breve, la vita oltre

le sbarre e l'amore di chi li ha adottati, quella libertà di vivere serenamente che auguriamo a tutti gli animali che hanno conosciuto la difficile vita da randagi, la solitudine dei canili, maltrattamenti e qualunque forma di sopruso, che non hanno mai goduto dell'affetto e l'amicizia di una persona che si dedichi a loro. Questi sono le principali attivitá svolte dalla nostra Associazione: - Promuovere il riconoscimento ed il rispetto dei diritti degli animali in genere e del cane in particolare; - Combattere ogni forma di sfruttamento e violenza sugli animali; - Promuovere ed attuare iniziative in ogni campo di difesa zoofila e azioni legali in favore degli animali; - Svolgere campagne di sensibilizzazione ed informazione, in particolare sul problema del controllo delle nascite; - Condurre campagne di sensibilizzazione e di informazione verso i cittadini, in particolare sul territorio lecchese, svolgere una educativa propaganda zoofila (particolarmente tra i ragazzi delle scuole) aventi come scopo il rispetto degli animali; - Combattere il randagismo; - Collaborare con le autorità e con le altre Associazioni od Enti protezionistici per perseguire le finalità sopra elencate ed a che la vivisezione sia abolita. Tra i volti noti del mondo della musica che ci hanno sostenuto e collaborato, ricordiamo: Stadio, Giuliano Palma, Caparezza, Two Fingers, Vanilla Sky, Ringo, Club Dogo, Marracash, Maddalena Corvaglia e Will.i.am Dei Black Eyed Peas.

Freccia 45 - Via S. Antonio, 2 / 23826 Mandello del Lario (LC) Cell. 3318443166 (segreteria) / 3663566015 (adozioni) - Website www.freccia45.org Email info@freccia45.org - FB FRECCIA45.ORG 84


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igienizzante naturale concentrato adatto a tutte le superfici lavabili Non lascia residui tossici che possono essere pericolosi per gli animali e per l'uomo. Non copre ma neutralizza gli odori lasciando una persistente profumazione Sterylwash è ricco di olii essenziali capaci di innescare una competizione concorrenziale nei confronti dei batteri legati alla degradazione. Ideale per ambienti grandi e piccoli: cucce, lettiere, terrazzi, trasportini, pavimenti, case, ecc.

BIOPUR UMIDO RENAL PER GATTI 100% biologico Le materie prime arrivano da selezionate aziende biologiche e certificate e da allevamenti all'aperto, tutte di origine tedesca. Tutti gli alimenti sono privi di: coloranti chimici, conservanti chimici, appettizanti chimici, scarti, sottoprodotti e filler (riempitivi), antiossidanti chimici, sottoprodotti e/o scarti, nitriti e OGM.

PHYTOCALM

GIòPAD Peli dappertutto, divani e letti sporchi e bagnati, poltrone e cucce nel caos? GiòPad è un tappetino igienico, impermeabile, traspirante, riutilizzabile, super-assorbente ed ecologico. Si può lavare oltre 600 volte. 100% Made in Italy Ideale per educare i cuccioli, per animali incontinenti e per degenze da interventi chirurgici. Utilissimo sia in casa che in auto o in qualsiasi luogo dove amano sostare i cani e i gatti

è un prodotto a base di estratti fitoderivati specificatamente studiato per agire come calmante naturale per animali nervosi, agitati, irritabili ed iperattivi. Il preparato trova indicazione in tutti i casi di problemi comportamentali legati a stress - cambiamenti ambientali, sindrome abbandono, nuove promiscuità - o di sensibilità particolare in situazioni contingenti quali temporali, rumori improvvisi, visite mediche od ospedalizzazioni, viaggi prolungati.

Finalmente prodotti sani, cruelty free e vegan anche per il tuo cane e il tuo gatto. Sul nostro sito SOLO prodotti certificati! cibo - omeopatia - igiene - accessori - rimedi olistici PER INFO E ORDINI: www.patatino.it - info@patatino.it Tel. 040.2131722 - Cell. 333.4805290 Skype: patatinostore - Fb: Patatino Store

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Libri & dintorni di Emanuela Cattaneo

VEGAGENDA 2015 Il tema dell’anno sono i cuccioli, perché il futuro, nostro e degli altri animali che popolano il pianeta, e rappresentato proprio da loro, a cui autori e collaboratori delle Edizioni Sonda hanno dedicato le proprie riflessioni sulle condizioni in cui sono costretti a vivere (ea morire). Ogni intervento è accompagnato dalle vignette dell’illustratrice Silvia Ziche. Un’inedita lettura dei segni zodiacali del giovane filosofo e attivista antispecista LeonardoCaffo, che cura l’edizione di quest’anno, coglie i segnali positivi per gli animali, quasi un auspicio e un rinnovato invito a resistere e a moltiplicare nel nuovo anno consapevolezza e impegno. Al buon cibo è dedicato un inserto fotografico di ricette crudiste del mondo, selezionate dal buongustaio e giramondo Yari Prete secondo i principi della cromoterapia, e tratte da "Il cucchiaio arcobaleno. Tutti i colori delle cucine vegan nel mondo". Will Tuttle, al quale verrà assegnato il premio Empty Cages 2014, offre ai lettori un’inedita riflessione sul senso della vita con tutte le sue implicazioni, tratta dal suo bestseller internazionale "Cibo per la pace". Naturalmente sonopresenti, come sempre, le principali ricorrenze del mondo veg e animalista, le fasi lunari, l’elenco di frutta e verdura di stagione, immagini e citazioni per continuare a riflettere. E l’elenco dei migliori ristoranti vegetariani e vegani d’Italia. Editore: Sonda - Pagine: 416 - Prezzo: 10,90 euro QUANDO NASCONO I DESIDERI - Lucy Dillon Una lettera scritta dall'unico uomo che abbia sempre amato. Una copia di Piccole donne, il suo libro preferito quand'era bambina. Un vaso di vetro, che riflette la luce anche nelle buie giornate d'autunno. Le mani di Gina si soffermano con tocchi delicati sugli oggetti che fanno capolino dagli scatoloni. Accanto a lei Buzz: due dolci occhi marroni, una coda che sembra non voler mai stare ferma, quattro zampe che mettono confusione e allegria ovunque. Seduta nella sua nuova casa, Gina sente un timido sorriso affiorarle alle labbra. È il primo giorno della sua nuova vita. Dopo il fallimento del matrimonio con Stuart, Gina ha deciso di non voltarsi indietro e di guardare al futuro. Ha lasciato il marito, cambiato casa e deciso di mettere in vendita o dare in beneficenza tutti gli oggetti della sua vita precedente. Proprio così, cercando di disfarsi di una bicicletta, un po' per fortuna un po' per caso, ha trovato Buzz. E Buzz ha trovato lei. Un nuovo amico che, giorno dopo giorno, riesce a riempire il vuoto che si era creato nella sua vita. Che riesce a farle capire quanto siano preziose le piccole cose che la circondano. E quando il suo lavoro di restauratrice le offre l'occasione che da sempre aspettava, Gina trova finalmente il coraggio di aprire il suo cuore alla speranza e, forse, anche all'amore. Ma se è vero che i desideri si esprimono solo a occhi chiusi, le servirà tutto il fiuto di Buzz per orientarsi tra i mille imprevisti della sua nuova vita Editore: Garzanti - Pagine: 448 - Prezzo: 17,60 euro

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